Gambe in alto

di Aspasia_
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- Wendy, tesoro! Come stai, bella mia? -
Wendy sorrise immediatamente nel vedere quello sguardo dolce e tranquillo. Sua nonna era fantastica, in tutto.
-Vieni dai, entra- La incoraggiò la vecchietta -Ti preparo il tè. Ho anche appena sfornato i biscotti-
La ragazza seguì nella stanza accanto, ma entrata in cucina si ritrovò a trattenere il respiro.
Due gambe, o meglio, l’intera parte inferiore di un uomo, pendeva dal soffitto.

- Ah, nonna…- Iniziò Wendy, ma venne interrotta.
- Guarda, oggi i biscotti sono a forma di casetta- Disse lei, gioviale come al solito.
Nonna - Riprovò Wendy  - Cosa… Cosa è quello?- Disse infine.
La nonnina sbuffò, si sedette dolorante (maledetta artrosi) e iniziò la sua spiegazione:

-Qualche giorno fa, quel tizio ha provato ad entrare nella mia casetta. La vecchia finestra della soffitta ha ceduto ed era un ottimo passaggio. Appena ha messo piede nella mansarda, però, il pavimento ha ceduto. Sai com’è: è vecchio e mezzo marcio-
- E quindi, ora, quel tizio pende dal tuo soffitto?-
- Eh, già-
- E non hai pensato magari di chiamare la polizia, o i vigili del fuoco per farlo tirare giù?-
- O nonono!- Rispose lei -Quell’uomo è una brutta persona-
Wendy lanciò un’occhiata al tipo penzolante. -E quindi hai deciso di lasciarlo lì?-

-Tesoro mio -Ricominciò la nonna -A volte i bambini, o gli adulti, nel nostro caso, vanno puniti. E questa è la sua punizione-
Wendy annuì lentamente. -Ma tu sei sicura che stia bene?- “O che sia ancora vivo”, aggiunse una vocina nella sua testa.

- Ma si, certo che sta bene, guarda- Disse la vecchietta, alzandosi per prendere la scopa.
Con quella toccò una delle gambe del tizio appeso, prima con delicatezza, poi sempre più forte fino a che lui non iniziò a dimenarsi.
Wendy assistette al tutto con gli occhi sbarrati. Ma in fondo non era così strano. Quella donna era sempre convinta delle sue idee.
-Ora, vuoi un biscottino?-
-Certo nonna- Rispose la ragazza, girandosi in modo da non vedere più quel tipo.

Solo pochi secondi dopo, però, si iniziò a sentire uno scricchiolio nel soffitto della cucina.
Lo scricchiolio divenne poi un rumore sempre più forte e, infine, un frastuono.
Il soffittò si squarciò a metà e l’uomo appeso cadde rovinosamente sul pavimento.
Appena colpite le mattonelle, però, il ladro si rialzò trionfante.
-Ah, vecchiaccia, ce l’ho fatta a liberarmi!- - Urlò.
Ma la nonna rimase tranquillissima come prima.
Il tizio rimase prima sconcertato, poi, vista la porta d’ingresso, scappò via senza dire una parola.
- Questi giovani…- Disse tra sé e sé la nonna.




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