Di mostri antropomorfi e donne che li amano troppo

di Made of Snow and Dreams
(/viewuser.php?uid=571983)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Di mostri antropomorfi e donne che li amano troppo

Prologo: giocare a fare Dio



Giorno 14 dicembre.
Ore: 2:00 a.m.


'Sì, hai capito bene. Sacks mi ha chiamato personalmente dieci minuti fa e mi ha detto di avvertire anche te. Roba grossa. '
'Che il siero abbia fatto effetto e la Thompson riceva una proposta di matrimonio dal capo in persona? '
'Non so, Amy. Stavolta mi trovi senza uno straccio di teoria. '
'Se ti sentisse lui verresti licenziato all'istante. A che ora l'appuntamento? '
'Il prima possibile. Fai correre quella tua vecchia baldracca a quattro ruote. Quasi dimenticavo... tra venti minuti in sala conferenze. Ricorda che Sacks non ama aspettare. '
'Ricevuto. '
Emily Robinson si riscuote dal torpore indotto da un melodrammatico film con Cary Grant che osa abbracciare, con i capelli impiastrati di brillantina, una meravigliosa Katharine Hepbur. Con un calcio spinge via le lenzuola e Steve Brown, dall'altro capo del telefono, non perde tempo a riattaccare. Normale amministrazione. Il silenzio viene intervallato solo dallo scrosciare dell'acqua sul lavandino e il fruscio del pigiama gettato malamente sul letto. Una rapida pettinata ai capelli ed ecco che lo spatafillo riceve un paio di sguardi affettuosi dalla padrona di casa, prima che questa abbandoni definitivamente l'appartamento per quella che si prospetta essere l'intera giornata.
 

 

Cinque minuti sono spesi per stendere un correttore più scuro del suo incarnato di due toni, ma è perfetto per coprire il brufolo alla base del mento che puntualmente appare quando è prossima al ciclo. Dieci minuti buoni sono sprecati ad assicurarsi che il motore della vecchia Cadillac resista fino alle Sacks Industries prima di addormentarsi per sempre sotto un mantello di neve bianca. Due minuti per cercare la tessera di riconoscimento e indossare il camice da laboratorio direttamente in macchina, superando due semafori rossi a piena velocità - darà la colpa a Steve Brown, maestro nel mettere ansia alle persone, dovesse ritrovarsi un bel foglietto incastrato tra le spazzole del tergicristallo.

Ma alla fine ecco profilarsi all'orizzonte i familiari camion blindati che proteggono la sede principale da ospiti indesiderati - e accolgono quelli desiderati eccome. Ma questa è un'aggiunta che fa Emily, e solo nella sua testa. E' sicura che ciascun scienziato nella sua équipe, scelto da Sacks in persona, si sia fatto delle teorie più o meno fantasiose. Una prova? Niente notizie del Clan del Piede da due giorni esatti dall'attacco alla metro. La notizia era finita su tutti i giornali, dal New York Times al The Wall Street Journal.
 

The New York Times

  Il Clan del Piede attacca la metro di New York
di Oliver McNaughton
  
Il Clan del Piede colpisce ancora: alle ore 7:00 p.m. di ieri, giorno 12 dicembre, l'organizzazione criminale che attanaglia da mesi la nostra città ha attaccato la fermata di Broad Street della metro di New York. Diversi testimoni raccontano di aver visto 'strane figure antropomorfe' sventare l'attacco terroristico e salvare gli ostaggi. Di seguito riportiamo le dichiarazioni di alcuni sopravvissuti.
  
"E' stato incredibile! Sembravano umani,                                                  
ma al tempo stesso non lo erano, avevano                                               
qualcosa sulla schiena ed erano armati, sì,                                               
di questo sono assolutamente sicuro! "                                                     
(Testimone 1) 
"Ho vissuto attimi di terrore, vi dico.
quei delinquenti avevano preso mia
figlia. Ringrazio solo la ragazza che
l'ha protetta stringendola tra le sue
braccia. Non so chi tu o dove tu sia,
ma sappi che hai la mia piena ricono-
scenza. E quella della mia bambina. "

(Testimone 2)

 
                                                                                                                                                                                                                                                 
                                                                                                                 
                                                                                                                                                      

                                                                                                                       
                                                                                                                                                                    

                                                                                                                       

Ma poi silenzio. Da quel giorno non c'erano state più notizie di attività criminali, se non qualche scarabocchio sui muri cittadini, roba da teppistelli giovani e inesperti. Eric Sacks in persona aveva rilasciato interviste su interviste, promettendo una reazione tempestiva per frenare l'organizzazione che stava mettendo in ginocchio New York. Sezione Biomedica. Sezione Robotica. Sezione Genetica. La risposta di tutto è nella scienza e proprio quella avrebbe fermato l'avanzare della criminalità organizzata, o almeno così aveva sostenuto lui nelle interviste di Canale 1, quello dedicato ai fatti di cronaca più importanti, che Emily continua imperterrita ad evitare per non deprimersi alle notizie di omicidi in pubblica piazza. Proprio sotto il naso della polizia.
'Tessera. ' soffia un soldato con il volto nascosto da un passamontagna nero. Al suo fianco un collega gli fa luce con una torcia elettrica.

 Emily Robinson. Per gli amici Amy. "Come Amy Hempel la scrittrice, " diceva sua madre ridendo, prima che un infarto la stroncasse nel fiore degli anni, "ma destinata a cose molto più importanti. Altro che scrittrice. Amy Robinson la scienziata. Senti come suona bene? " Una giovane donna che non ha ancora raggiunto il fatidico traguardo dei trent'anni e che, se le si facesse presente che a separarla dalla trentina mancano meno di quarantotto mesi, raddoppierebbe la dose serale di crema antirughe. Lo sguardo immortalato nella foto brilla d'orgoglio per l'emozione di essere stata scelta da Eric Sacks in persona come scienziata ad honorem per una causa nobile. Una figurina innocente e raggiante nel suo entusiasmo contagioso, che appare piuttosto raramente e solo nei momenti più critici di una nuova scoperta in laboratorio. O quando entra in un negozio di fiori per scegliere un nuova aggiunta, rigorosamente la più brutta in catalogo, per la sua collezione privata. Giusto per illudersi di stare aiutando qualcuno, o meglio qualcosa.

'Può passare. ' annuncia l'uomo con voce baritonale con un cenno verso la coppia di energumeni che tiene sorvegliato il portone. La tessera di riconoscimento viene restituita bruscamente, con estrema freddezza, ma a questo la donna è già abituata. La consola solo il fatto che anche ai suoi colleghi venga riservato il medesimo trattamento. Per lo meno non ci si può lamentare che le Sacks Industries non siano democratiche.
Dovrebbero candidare Sacks come protettore della democrazia americana. Anche meglio del Presidente.

Il secondo posto di blocco è situato all'ingresso dell'ala sud, la parte di quel piccolo regno adibita agli incontri ufficiali con gli alti membri della società newyorkese, esposta al pubblico durante gli eventi ufficiali. Il piccolo giardino botanico è incluso nella visita turistica, ed è una delle attrazioni di maggior successo. Anche per lei.
Solo due persone sanno del suo piccolo segreto. L'anziana addetta alle pulizie, una certa Mary Evans, ha giurato di non dirlo a nessuno – e non ha voluto nemmeno dei soldi per il suo silenzio. E Steve Brown è l'unico che sa dove trovarla quando la ruota non gira per il verso giusto. Nel giardino botanico c'è un anfratto, proprio lì, tra il Filodendro e il Ficus piangente, in cui Emily ama rannicchiarsi quando le cose vanno male. Ci si arriva attraversando l'intera azienda da sud a nord, ignorando l'ala est della biotecnologia e la ovest della meccatronica. Un luogo magico, poco frequentato, pregno del profumo dei petali appena schiusi e del muschio bagnato delicatamente dalla pioggia artificiale. Il solo ricordo di quell'odore così angelico, così innocente e puro, è tutto ciò che consola la giovane donna non appena, spalancata la portiera con uno sbuffo, gli stivali affondano in uno spesso strato di ghiaccio e neve e una folata di vento gelido le arrossa le guance e la punta del naso.

Con la coda dell'occhio scorge due soldati puntarle addosso due fucili a pompa. L'avevano spaventata oltre misura la prima volta che aveva varcato il portone in veste ufficiale di "collaboratrice superiore", e solo l'intervento di Eric Sacks in persona era riuscito a sventare l'inizio di un attacco isterico. "Questione di precauzione, mia cara." aveva detto l'uomo con le mani giunte dietro la schiena, "non si sa mai che qualcuno scappi con qualche informazione riservata. O qualcos'altro di ancora più importante." Lei non aveva chiesto cosa si celasse dietro quelle parole. Sapeva solo che, per qualche motivo, una vocina nella sua testa le stava urlando di scappare il prima possibile da lì. E al diavolo il suo lavoro prestigioso. Al diavolo la carriera e al diavolo i soldi. Per la prima volta in vita sua, Emily Robinson aveva fatto i conti con la prospettiva di morire.
'Si avvicini pure, dottoressa. ' dice il soldato vicino allo scanner dell'iride. "Tengo molto al comfort dei miei dipendenti. Niente retina e solo iride, così tutti sono felici." Ennesima dimostrazione di quanto il loro superiore sia un tipo bizzarro. Eppure ci aveva visto giusto: la scannerizzazione dell'iride come misura precauzionale ha messo a tacere le lamentele sulla mancanza d'igiene. Tac. Pochi secondi a fissare a distanza quello che la Thompson ha ribattezzato come 'l'occhio di Polifemo' e il gioco è fatto.
'Emily Robinson. Laureata in biologia molecolare, codice 330.498. Può passare. '

L'ultimo passo, che per le donne giovani e belle dura sempre qualche secondo in più, è la perquisizione. Poco importa se si è scienziate o donne addette alla pulizia dei bagni - "E' disgustoso. Noi puliamo i cessi dalla loro merda e loro sporcano ancora. C'è piscio ovunque. E non voglio sapere cosa siano quelle macchie sul soffitto. Scommetto che si divertono pure a farlo." - gli scagnozzi di Sacks ne approfittano sempre per allungare le mani. Seno, natiche, fianchi, gambe, non resta parte del corpo che non venga palpata da mani crudeli e anonime. C'è da resistere e basta. Emily chiude gli occhi mentre un uomo più grosso degli altri le schiaffa le dita sulla vita e sul sedere. Il trucco per resistere è pensare che ad accarezzarla sia un altro uomo, magari nel mezzo di un amplesso passionale e violento. Cary Grant può anche andare bene, litri di gel esclusi dal conto finale. Sono emozioni forti e proprio per questo, quando riapre gli occhi e nota la soddisfazione negli occhi del soldato che l'ha toccata, tutto ciò che prova è l'ombra del disappunto. Si è fermato proprio sul più bello, mentre il suo innamorato immaginario la stava portando mano per mano al limite del piacere carnale più volgare e semplice.
'E' pulita. ' si limita a dire l'uomo senza scollarle gli occhi di dosso e indietreggiando per lasciarla passare. Emily non se lo fa ripetere due volte e con una sola falcata ha già superato l'ultimo posto di blocco.

  

La sala conferenze si trova al primo piano del complesso sud. Le scale, i corridoi e le varie stanze pullulano di uomini armati, ma non appena supera l'ultimo gradino delle scale e la familiare figura di Steve Brown fa capolino dalla fessura che divide la porta dallo stipite opposto, Emily Robinson capisce immediatamente che, qualsiasi sia il motivo per cui il capo li ha convocati tutti a quell'ora, si tratta di roba ben più importante di quanto lei e Steve avessero previsto prima. Eric Sacks è al centro della stanza e, a parargli le spalle, c'è una donna in un'attillata tuta nera e dai curiosi tratti orientali. Emily è piccola di statura e ne approfitta per nascondersi dietro ad un uomo dai capelli fulvi, un certo Corton o Connor, piuttosto alto e con le spalle ben modellate. Ma gli occhi rapaci di Sacks la notano all'istante.

'Bene, vedo che ci siamo tutti. Dottoressa Thompson, lei è presente. Dottor Drew, in prima fila. Dottor Connor e Brown, ci siete anche voi. Dottoressa Robinson, appena arrivata. Possiamo procedere. ' dice il padrone di casa, scandendo sillaba dopo sillaba con cura maniacale mentre segna i nomi dei presenti su un foglio di carta. Con un finto colpo di tosse attrae l'attenzione di tutti i presenti in aula. Persino i soldati posti di guardia si rizzano ancora più in alto di quanto non facciano già. Quando parla, Eric Sacks ha un tono così solenne che rende inutile qualsiasi tentativo di distogliere l'attenzione dalla sua persona.
'Come ben sapete, il progetto Post-Rinascimento prevedeva la creazione di un mutageno che potesse aiutare la rigenerazione delle cellule malate o danneggiate. Vi ho scelti personalmente per la vostra bravura nel settore e ad oggi non avete affatto deluso le mie aspettative, ragion per cui vi ho lasciati lavorare in segreto e sotto la protezione dei miei soldati. ' enuncia l'uomo fissando i diretti interessati. 'Quest'oggi, però, le carte in tavola cambiano. Abbiamo trovato il mutageno. ' conclude.

'Com'è possibile... ' sussurra Emily sorpresa, e per la prima volta in quella giornata che si prospetta essere epocale, è costretta a sopprimere un brivido d'eccitazione. Il mutageno, una fantomatica sostanza degna dei fumetti più beceri destinati ad essere buttati nel bidone della spazzatura... o negli scaffali delle storie più innovative di tutti i tempi. Il 245-X era stata la riproduzione più accurata del siero usato nel progetto Rinascimento, i cui dati però erano andati perduti durante un incendio che, nel 1999, aveva reclamato la vita di un certo Kirby O'Neil e delle cavie usate durante gli esperimenti. Il Times dell'epoca non aveva riportato alcun dettaglio truculento sulla morte dell'uomo o delle cavie – quattro tartarughe e un ratto, perciò il caso era stato archiviato dopo il funerale del braccio destro di Sacks. Nient'altro.
'Abbiamo trovato tre esemplari in perfetta salute. Il loro sangue presenta alte dosi del siero che per anni abbiamo cercato di sintetizzare senza risultati degni di nota. Tutto ciò che dovrete fare da oggi in poi sarà estrarre il mutageno e analizzarlo. Ma vi avverto: non provocate le creature in nessun modo. Non date loro motivo di attaccarvi o parlarvi. '
'Parlarci? ' chiede una voce indubbiamente femminile. Ella Thompson, classe 1982, occhi azzurri e vitino da vespa, gambe lunghe da ballerina. La perfetta incarnazione del sogno erotico americano – e non - più diffuso tra uomini e donne. E il fatto che indossi spesso gonne aderenti e magliette scollate sotto il camice sbottonato non aiuta. Quante volte Emily stessa aveva beccato i soldati che pattugliano i corridoi scoccare alla biondina occhiate bramose, piene di lussuria... solo per congratularsi con se stessa per la sua apparenza anonima che le permette di passare inosservata. Eppure, nonostante il corpo da fotomodella che la apparire ad una prima occhiata sciocca e superficiale, nel corso dei mesi la Thompson si è mostrata degna della fiducia di Eric Sacks, tanto da aver contribuito lei stessa alla creazione del 245-X utilizzando i conigli come cavie.
Sacks punta gli occhi direttamente su di lei. 'Sì, parlarci. Ho il piacere d'informarmi che le cavie che credevamo morte per l'incendio sono sopravvissute grazie al mutageno, che ha aumentato esponenzialmente le loro capacità intellettive. Sono più che capaci di parlare e capire la nostra lingua. '
Nessuno fiata. Emily Robinson non ha il coraggio di aprir bocca. La situazione si è fatta decisamente interessante e la posta in gioco è alta. Ed ecco che si presenta puntuale come un orologio svizzero la sensazione più simile all'eccitazione sessuale che abbia mai provato, quella che scuote il corpo e infiamma quei filamenti grigi che s'inerpicano su per la schiena, fino a travolgere la sua parte più recondita e intima. E' costretta a strizzare i muscoli delle cosce e a nascondere il tic alla mano sinistra immergendo quest'ultima nella tasca del camice. E pregare che nessuno senta il suo respiro più affannato del solito.
'Ora vi porterò da loro. Mantenete la calma e non provocateli. Le unità di contenimento sono resistenti agli attacchi meccanici, ma come si dice... ' Sacks accenna un sorriso che di rassicurante non ha niente. 'La prudenza non è mai troppa. '
  

Com'era prevedibile, i soldati sembrano diventare tutt'uno con le pareti quando si fanno da parte per far passare Sacks e le quattro paia di gambe che lo seguono a passo quasi militare. Cinque, considerando l'asiatica che li segue a ruota. I corridoi sono nivei e ciò non fa che aumentare la sensazione di star camminando in un ospedale. L'odore che aleggia sa di chimico e asettico, assolutamente impersonale. Così diverso dalla serra, sgargiante di colori vividi, vivi, ed Emily si ritrova ancora una volta a sognare quel piccolo angolo di paradiso mentre il suono dei loro passi echeggia e rimbomba nel silenzio da camera mortuaria. Mutanti dalla straordinaria intelligenza, nonchè promesse di divertimento senza freni a cui i mattoni cartacei dell'università non preparano. Emily si è sempre creduta una persona paziente, ma lì, con le cosce umide e un brillare maniacale negli occhi, sente che la sua pazienza è agli sgoccioli.
'Dove li avete sistemati, dottor Sacks? ' chiede nuovamente Ella Thompson, a capofila.
La voce di Sacks giunge nitida e potente come il tuono di una campana. 'E' una nuova aggiunta alle Sacks Industries. Vi basti sapere che non ci siete mai stati. E' un'area ancora riservata per il personale non autorizzato. '
La scalinata conduce il gruppo ai piani nascosti dell'azienda. Che le Sacks Industries fossero dotate di sotterranei non era un segreto e lo stesso Eric Sacks, col suo solito senso dell'umorismo, aveva spesso scherzato sul fatto che potessero esserci i corpi di alcuni loro colleghi cementati lì sotto. La verità, o quella reputata tale, era che i sotterranei fossero il macabro equivalente di un enorme e labirintico magazzino degli attrezzi.
Ad ogni passo il freddo aumenta. L'inferno, lo ribattezza così Emily mentre occupa l'ultimo posto della fila. Non ha voglia di farsi vedere da Sacks, e a malapena tollera la presenza di Steve Brown al suo fianco quando il suo corpo è così reattivo. E non ha voglia di pagare le conseguenze di qualche azione sbagliata compiuta nel posto sbagliato al momento sbagliato.
'Signor Sacks... ' mormora con referenza uno dei soldati posti di guardia all'ultima porta, rigorosamente blindata. Con la mano libera digita dei tasti su un pannello di controllo mentre con l'altra impugna un fucile a pompa. Con un sonoro "Clack" la porta è aperta... ed è meraviglia generale.

'Cosa diamine... ' sussurra Connor, un'unica voce seguita da un coro di quattro gemiti soffocati. C'è stupore, fascinazione, orrore, a tratti paura. Emily trattiene il respiro. Deve aver sgranato all'inverosimile gli occhi, perchè le stanno bruciando. Un rivolo di saliva rischia di strabordare all'angolo della bocca, ma lei è troppo impegnata a realizzare che sì, quello non è uno scherzo, che sì, non sta sognando e che sì, a fissare quel branco di umani dalle espressioni ridicole ci sono degli esseri antropomorfi su due gambe.
'Vi presento ciò che l'essere umano è stato capace di creare. Non abbiamo giocato a fare Dio. Siamo diventati Dio. ' dice Sacks con voce calma e sicura, ed è allora che si gira verso di loro. Il suo sguardo sta saettando su ognuno degli scienziati, persino su Emily stessa, ma alla fine che importa? Sono stati già scelti e non si può più tornare indietro. Solo che questo... questo... va oltre ogni aspettativa, ogni immaginazione, ogni raziocinio.
'Sono sedati, non è così? ' chiede la Thompson senza scomporsi più di tanto. Il suo sguardo dev'essersi fatto gelido e insensibile. Gira voce che guardi così le cavie prima di aprir loro la testa, ma lei non ha mai dato segno di tener conto delle ridicole supposizioni fatte delle matricole che venivano a fare il tirocinio. Prima che il progetto Post-Rinascimento cominciasse, s'intende.
'Abbiamo somministrato ad ognuno di loro forti dosi di ketamina. ' si limita a dire il capo. Un gemito roco lo interrompe e la sua bocca si storce in una smorfia di palese fastidio. 'Mi servirà qualcuno che gestisca le operazioni in mia assenza. ' continua lui, il tono di voce più carico e possente. 'Qualcuno che diventi garante del mio... nostro, successo. C'è qualche volontario? '
Affascinante. La pelle verde da rettile è coperta in alcuni punti da scaglie che sembrano luccicare sotto la luce fredda dei neon, eppure nelle zone più lisce l'epidermide è liscia come quella di un umano. A fasciare il capo dei tre mutanti ci sono delle fasce colorate che lasciano scoperti gli occhi – Non si svegliano, dannazione! Quanta ketamina gli hanno iniettato per ridurli così?
'Magari lei, dottoressa Thompson? '
C'è una variabilità genetica che influenza il fenotipo. Da dove iniziare? Quale scegliere? E devo per forza scegliere? L'occasione della mia vita. E devo controllare il mio corpo. Dovrei assolutamente parlare con un medico.
'Io... sarei onorata, davvero. Ma credo di non avere le competenze necessarie per... '
Altro gemito. Emily fa un passo avanti. Una forza irresistibile la sta attraendo verso le tre creature. E' la sorpresa, no, è l'emozione di una nuova scoperta, no, è molto più di così. E' molto più forte di così. A sospirare più forte è la creatura con la fascia blu. Sta smaltendo la sbornia. Oh, andiamo, fai in fretta e apri gli occhi. Voglio vedere quanto sei umano sotto quelle squame.
'Oh, non sia modesta, la prego! La considero uno dei miei scienziati migliori. E' più che degna di prendere il posto. '
'Ma io... '
Altro passo avanti. Emily non si rende conto di aver superato Steve, Connor e Drew. Restano solo Sacks e la Thompson a bloccarle il passaggio. A separarla da quei stupefacenti parcogiochi a due gambe e da cui non riesce a distogliere lo sguardo. Non le sfugge ogni minimo guizzo delle labbra, ogni contrazione dei muscoli delle braccia, il vibrare continuo del petto, ogni smorfia di sorpresa e poi l'odio, un odio profondo e viscerale che solo un animale spaventato può rivolgere al suo persecutore. Il blu si è svegliato. Da quanto tempo la sta fissando? Da quanto tempo la fissa come se volesse demolirla pezzo dopo pezzo?
'Dovrà accertarsi che i qui presenti eseguano le mie istruzioni in mia assenza, che le verranno passate in seduta privata. E mi aspetto la massima collaborazione con i nostri ospiti. ' Lo sguardo di Sacks saetta da lei ai soldati. La giapponese annuisce. 'Il nostro obbiettivo è estrarre il mutageno dai fluidi corporei di quelle... cose. Dovrete aumentare il tasso di produzione del sangue con dosi massicce di eritropoietina per poi drenarlo il più possibile. Ripetete la procedura con intervalli di massimo 24 ore. '
 
Emily Robinson ritrova la voce dopo un minuto di silenzio. Il tic alla mano sinistra è peggiorato ed è sicura che il tremolio le stia scuotendo il braccio. Ma che importa? Nessuno lo noterà, impegnati come sono a tirare considerazioni senza senso sulle creature. Dev'essere sicuramente così. Nel giro di pochi secondi la dottoressa in biologia molecolare ha già deciso. I mutanti sono miei. Mi appartengono. Non li darò a nessuno. Ma resta un interrogativo spinoso, alla quale ha Emily ha paura di rispondere. Eppure chiede lo stesso. 'E una volta ottenuta la dose necessaria di mutageno? Cosa ne dovremmo fare di loro? '
Sacks le lancia un'occhiata stranita, come se la vedesse per la prima volta. Poi lascia scivolare lo sguardo da lei ai tre soggetti alle sue spalle. 'Una domanda per un altro tempo, dottoressa. '
Va bene così. La vocina nella sua testa sa già cosa vogliano dire quelle parole, la stessa voce che le aveva intimato di scappare, di non accettare il lavoro, di trasferirsi lontano da New York per non metterci più piede. Quella vocina viene puntualmente ignorata. Emily si fa andare bene quella risposta che lascia più domande di prima, tanto ci sono cose più importanti a cui pensare. Il futuro è incerto, il presente non lo è per niente. E il suo presente è lì, ancorato ai tre mutanti, come lo sono i suoi occhi incollati ai loro volti.


 

 

Note dell'autrice:

Come le mie lettrici più attente avranno notato, questa è la trama di 'Mostro' corretta e revisitata. Per capirne di più leggete pure 'Burning Bright' della mia amicissima Ciarax. Fidatevi, capirete moooolte cose della lore di questa storia. Oh, le tartine appartengono all'universo del film di Bay, quello del 2014 che personalmente ho ADORATO. Non so se cancellerò 'Mostro' o meno, per citare il signor Sacks, 'E' una domanda per un altro tempo.' E su questo siamo d'accordo.
Mando un abbraccio fortissimissimo a Ciarax, Elenatmnt e a tutti coloro che seguiranno, leggeranno e possibilmente (!) recensiranno questo piccolo remake. Vi aspetto al prossimo capitolo!
 
Made of Snow and Dreams.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4010284