Senza peso, senza fiato

di Rosmary
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Spoiler Alert: il racconto è un missing moments di Paradiso perduto e contiene spoiler per chi non ha letto sino al Capitolo Otto della longfic.

 


Tremori
 
 
 
 
22 maggio 2022 – Dormitorio Grifondoro
 
Respiri, solo respiri – il suo, il tuo, non li distingui più.
E se affanni forse è per riconoscerti, per distinguerti da lui, per raccontarti che le sue emozioni a pezzi non siano anche le tue – crollare insieme è impensabile, qualcuno dovrà pur restare in piedi e questa volta spetta a te.
“James.”
È un sussurro fioco, stretto nella paura di essere scoperto, e non sortisce effetto alcuno.
James è seduto a terra, la schiena contro la porta serrata del bagno del suo dormitorio, le mani tra i capelli, lo sguardo stravolto perduto nel vuoto.
“Non devono trovarti qui.”
È un sussurro spezzato, piegato dalla rabbia di poter essere causa di altro male, e ti mozza il respiro in gola.
Ti pieghi sulle gambe e finisci con lo strofinare le ginocchia a terra, farti spazio per accovacciarti tra le sue di gambe, stringerlo in un abbraccio che non vuole, abbandonare la fronte sulla sua per costringere quegli occhi a focalizzare la tua sagoma – basta vuoto.
“È al San Mungo.”
“James...”
“Poteva morire, potevano morire tutti e due, e io… Cazzo, io...”
“James, ti prego, calmati.”
“Se parlassi… Se questa cosa uscisse fuori… Rosie, li chiudono ad Azkaban a vita, tu… Louis lo ha… E poi Lorcan… Io, io...”
“Calmati, calmati… Ci sono io, noi… Noi ne usciremo.”
È una promessa bugiarda, lo sai tu e lo sa lui, perché non sono trascorse che poche ore dal duello e non avete la più pallida idea di cosa accadrà quando il sole sarà alto nel cielo, ma il bisogno di raccontarsi qualcosa, di credere in qualcosa, è pressante e vi sprona anche a cedere alle illusioni – solo per poco, solo sino all’alba.
Quando James solleva lo sguardo su di te non riesci a trattenere un sorriso mesto, e gli accarezzi la guancia e poi la baci e di nuovo gli sussurri che in qualche modo ne uscirete.
“Non sei arrabbiata con me?”
“Molto, ma questo non significa niente.”
“Dovrebbe significare tutto, invece, dovresti disprezzarmi… Me, Lorcan, Louis...”
“Sei un idiota, James, proprio un idiota.”
“E tu mi vuoi troppo bene.”
“Forse.”
“Forse?”
“È l’unica risposta che meriti.”
Sbotta in una risata che sa di pianto, stanchezza, paura, ma è una risata e ti induce ad abbracciarlo una volta ancora, sospirando rasserenata quando senti le sue braccia stringerti e le sue labbra sparire tra i tuoi capelli.
“Anch’io ti voglio troppo bene.”
“Forse?”
“Sicuro.”
Questa volta la risata è tua e a rafforzare la morsa è lui – non è solo, non sei sola credi sia tutto ciò che conta adesso.
E respiri, solo respiri – il tuo, il suo, distinguerli non ha più senso.
 






 
NdA: è un missing moments molto breve, ma avevo davanti la pagina bianca e le parole sono venute fuori da sole. Mi scuso per non aver ancora risposto a tutte le recensioni, ma vi assicuro che le ho lette tutte e che vi sono davvero grata per il tempo dedicato ai miei racconti.
Un abbraccio. 🖤
 
 




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