LA BALLATA DI BIANCA LANZA
Nel vecchio castello c’è uno spettro che danza.
Bianca la veste e bianco il viso
Ma quanto è triste il suo sorriso.
Questa è la storia di una donna tradita
La cui ferita non è mai guarita.
In quella torre agognata
È ormai sola e abbandonata.
In quella torre bramata
È ormai imprigionata.
Il vento s’alza all’improvviso
Per lei non ci sarà alcun paradiso.
È ormai in piedi sulla cornice
Pensa ai figli e li benedice
Nel vecchio castello c’è uno spettro che danza
Bianca la veste e bianco il viso
Ma quanto è triste il suo sorriso.
Nel vecchio castello c’è uno spettro che danza
È lo spettro di Bianca Lanza.
Note
Bianca Lanza (o Lancia) è stata l’amante di Federico II di Svevia e madre dei suoi figli Costanza, Manfredi e Violante.
Quasi tutto quello che si sa di lei è più leggenda che storia, persino il nome è un’ipotesi. Di certo c’è che abbia ricevuto, negli ultimi anni di vita, il feudo dell’Honor Montis Sancti Angeli, che comprendeva le città pugliesi di Monte Sant’Angelo, Vieste e Siponto. Tale feudo era la tradizionale dote delle regine consorti di Sicilia, il che fa ipotizzare che abbia coronato la sua storia sposando segretamente Federico.
Tra le leggende sulla sua vita, c’è quella secondo cui sarebbe stata richiusa nel castello di Monte Sant’Angelo dal marito geloso, dove poi sarebbe morta, forse suicida.
Bene. Non posso dire che questa sia una poesia, ma spero sia almeno gradevole. Se volete dire o chiedere qualcosa, sentitevi liberi di farlo.
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