Tagetes

di Mordekai
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L'orologio segna le quattro del mattino.
 
La sirena, distante, ci sveglia dal torpore del sonno.
 
La terra trema, il cielo risplende.
Bombe.
 
Un boato ci scuote, ci percuote e ci butta dai letti.
L'ennesimo boato, più vicino, come un feroce orso.
 
Non siamo più al sicuro nel luogo che chiamavamo casa.
 
Le strade brulicano di maschere di paura.
Di volti irriconoscibili.
 
Di morte.
 
Scappiamo.
 
Scappiamo, con la paura che divora i nostri cuori.
 
Scappiamo, non sapendo se rivedremo l'alba del giorno dopo.
 
Scappiamo, con le uniche cose importanti.
 
E scappiamo, con le spalle avvolte dai colori della nostra bandiera.
 
 
Con in mano un Tagetes, l'unico simbolo che rimane di un mondo che, ormai, per noi non esiste più.




































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Per chi non lo sapesse, il Tagetes è il fiore simbolo dell'Ucraina. Quello che sta accadendo nelle ultime ore è uno dei peggiori eventi storici che potesse capitarci. Mi sono arreso all'idea che non ci sarà più libertà. Mi sento impotente.
Che il Sole vi guidi, amici dell'Ucraina.




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