RICOMINCIO DA ME

di Meddy80
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Ranma portò Akane sulla spiaggia. Il rumore delle onde che si infrangevano sulla sabbia creavano una dolce melodia. Sapeva che doveva parlare, ma sembrava che tutto un tratto nessuna parola potesse essere d’aiuto. Akane dal canto suo cercava di dimostrarsi forte e fiera ma le sue mani non riuscivano a stare ferme. Ed ora eccoli li, occhi negli occhi, come tante volte in passato si erano ritrovati senza che nessuno dei due avesse il coraggio di parlare. Ranma però lo sapeva che da questo momento in poi si sarebbe dovuto comportare come l’uomo che diceva di essere ed iniziò quindi il suo racconto. Ha descritto ad Akane, con dovizie di particolari, tutto ciò che ha fatto per la palestra, i tornei viti, gli ampliamenti e soprattutto come ha trascorso la sua vita da quando lei è andata via. Non ha omesso nessun dettaglio della sua vita sentimentale neppure gli incontri fugaci sotto le coperte. Ha anche ammesso che vivere sotto lo stesso tetto con tutta la famiglia Tendo / Saotome non è poi il massimo. Le ha detto che entrambi i loro genitori cercano disperatamente di vederlo sposato con una donna pronta a sfornare un erede per la palestra, ma lui ogni volta chiude l’argomento con minacce o modi sgarbati. Dopo aver ascoltato le sue parole, Akane ha fatto la stessa cosa. Gli ha detto di aver interrotto la pratica delle arti marziali in quanto era stata a suo dire “allevata” solo per quello e non voleva più che gli altri scegliessero per lei. Ha inoltre raccontato che anche lei ha frequentato in maniera più o meso stabile dei ragazzi ma che alla fine nessuno di loro le avevano mai rapito il cuore. Quanto Ranma le chiese se fosse stata sua intenzione tornare a Nerima, lei con un sorriso amaro sul volto gli rispose che non sarebbe mai stato possibile. Soun, nel momento in cui Akane gli comunicò la decisione di andare via, le disse che poteva anche dimenticarsi di avere una famiglia ed una casa a Nerima, viso che Lei non riconosceva il suo ruolo di “futura moglie”. Ranma a quel racconto gelò. Non pensava minimamente che Akane avesse rinunciato a tanto per colpa sua. Ora si spiegava perché Soun non faceva altro che presentarlo come suo figlio e come unico e assoluto erede della palestra e se conosceva bene suo padre Genma, era sicuramente d’accordo. Una lieve brezza fece destare i due giovani che non si resero conto del tempo trascorso insieme. Forse per la prima volta si parlarono entrambi senza fraintendimenti e senza litigare. Certo non erano mancati i momenti di tensione, ma forse volevano togliersi da dosso un grande peso che opprimeva il cuore di entrambi. Vista l’ora tarda decisero di rientrare, con l’accordo comune che nulla sarebbe cambiato nelle loro vite. I restanti giorni che Ranma trascorse in vacanza, li passò tra allenamenti e nuotate. Akane riprese lo svolgimento della sua vita, così come era sempre stato. Salito sul treno che lo avrebbe riportato a Nerima, Ranma chiese un solo favore a Rjoga: non dire a nessuno che avevano rivisto la sua Akane.




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