Affari di famiglia

di Legar
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Perdere una stella

 

(Quando commetti un torto chiedi perdono e poi non ripeterlo più.)

Ogni figlio perduto è una stella affiochita.

Scusa.

Lucius dice che non è colpa mia, che potremo riprovare. Perdona un cielo ostile, l’eredità del sangue sprecata.

Ma questo ventre arido continua a sbagliare.

Scusa.

Draco dice che non fa niente, che così giocherò solo con lui. Crede di non avere nulla da perdonare in un cielo rimasto solitario, il privilegio del sangue esaurito.

Questo ventre arido ha sbagliato – però sa amare l’unica luce mai partorita.

Non lo faccio più.

Non riproveremo, sarò madre un’unica volta.

Non sono soltanto le costellazioni a brillare.

(Potranno perdonarti, ma non serve a perdonarsi.)

 

[110 parole]

 

 

 

 

 

Note:

La similitudine tra i figli e le stelle (e quindi i richiami alla “luce”, al “cielo”) viene dalla tradizione nella famiglia Black di scegliere i nomi propri dall’astronomia.

Dal canon sappiamo che Draco è figlio unico. In un mio headcanon Narcissa e Lucius avrebbero voluto altri figli (“l’eredità del sangue”, “il privilegio del sangue” da tramandare, lei stessa ha due sorelle), ma lei ha avuto degli aborti spontanei. È per questa drabble che la raccolta ha rating giallo e l’avvertimento Tematiche delicate.

Il tema di questa seconda sfida di Drabblitch è il perdono. C’è spesso del senso di colpa ad accompagnare un aborto, anche se la madre di colpe non ne ha. Narcissa chiede perdono ai familiari che sente di aver deluso, e non riesce a perdonare se stessa: perciò non ci riproverà più, non commetterà di nuovo “un torto”, non avrà altri figli e (per riprendere il canon) Draco resterà figlio unico.

Tornando al clima agonistico di questa iniziativa, forza Serpeverde!

Grazie per aver letto.

Legar





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