Quando gli altri si offendono perché pensano che io li offenda io mi offendo.
Non è giusto che pensino che io pensi di trattarli in modo ingiusto.
Non è vero che non sia mai vero che il fatto che fare dell'ironia non si lasci far mai senza un po' di sprezzante sarcasmo non sia vero.
Sennonché, se non è impossibile che, se non è necessario che non tutti non possano soltanto che aspirare invano alla perfezione, possa quantomeno esser ritenuto non contingenzialmente perfettibile chi sempre si adoperi (non certo invano!) nell'introspezione, benché qualcuno non possa ritenerla possibile, allora, come qualcun'altro potrà intuire (fosse anche l'ultimo essere umano sulla Terra), dalla terra al cielo è sempre valido il principio per cui chi sia anche oggettivamente nel torto, senza avere soggettivamente volontà e cognizione di far torto, non possa affatto non essere ritenuto innocente di voler premeditatamente nuocere a qualcuno, e se così non fosse crollerebbero la nostra fiducia sulla perfettibilità umana e quella sulla capacità di meditare e rimediare alle proprie colpe...
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A me è sempre sembrato di parlare in modo chiaro e tondo. Ma tante volte sento di non essere capita.
Ebbene, a chi non mi capisce io supplico umilmente e solamente di aprire un poco di più la Porta dell'Anima, laddove Tiresia interroga Edipo sulla vanità della conoscenza senza saggezza e senza il senso del Sacro, e di rimettere l'Uomo al centro dell'Uomo...
...altrimenti: LUI! MUORE!!! FORSE!!!! |