Bros

di lolloshima
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“Ohia, Bro!”

“Ohia-ohia, Bro!”

“Ohia-ohia-ohia!”

A cosa servono le parole, quando ci sono altri mille modi per capirsi?

Basta una pacca sulla schiena per dire: “Ce la farai!”

Un cinque a dita aperte per gridare: “Bella giocata!”

Una stretta di mano, per augurarsi: “Vinca il più forte!”

Uno sguardo dritto negli occhi, per garantire: “Mi fido di te”

Una mano che stringe la spalla, per rassicurare: “Tranquillo, sono qui io, andrà tutto bene"

Basta un pollice alzato per dire “E’ fatta! Quattrocchi è entrato in palestra!”

E un abbraccio forte, per dire “Kuroo, sei il miglior bro della vita, di sempre, per sempre!”, “Ti voglio bene anch’io, Bokuto!”

Non servono le parole, quando hai accanto un amico così, che è più di un fratello.


 

ANGOLO AUTRICE

E’ vero, non sono fratelli, ma di tutte le storie e proiezioni fantasiose che Haikyu ha suscitato, mai, da nessuno, è stato messo in discussione il rapporto di amicizia fraterna tra Kuroo e Bokuto, fatta più di gesti che di parole.

Quello che mi ha colpito in particolare, è stata una scena del manga (volume 10, cap. 86), che personalmente ho sempre ritenuto l’origine di tutte le mie elucubrazioni mentali e di tutte le mie fantasie: Bokuto raggiante alza il pollice verso un Kuroo rosso di imbarazzo, mentre Tsukishima entra per la prima volta nella palestra numero3. Io ci ho letto un vero e sincero interesse di Kuroo verso il quattrocchi del Karasuno e notti insonni a parlarne con l’amico e ad elaborare un piano per avvicinarlo.

Ovviamente è solo il mio pensiero, ma mi piace pensarla così, e ritengo questa singola vignetta meravigliosa!

In ogni caso, spero che la drubble vi sia piaciuta <3




 


 


 





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