Ricominciare (Ex Quando Ron decise di riconquistare Hermione)

di esse198
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I – Dopo la Guerra
 
I giorni dopo la battaglia furono lenti e frenetici allo stesso tempo. Il bilancio delle vittime, l’elaborazione delle perdite, la contemplazione di Hogwarts distrutta rendevano l’atmosfera immobile, insieme alla consapevolezza che era davvero finita.
Ma la necessità di commemorare e rielaborare era più forte, necessaria, istintiva. Tutti si muovevano per spostare i corpi e preparare la cerimonia per i caduti in guerra. Fu un momento di grande raccoglimento, di condivisione del dolore tanto da avere quasi la sensazione che potesse alleviarsi.
Poi venne la volta di ricostruire il castello
Harry, Hermione, Ron e la sua famiglia furono occupatissimi in quelle attività.
Fino a che non giunse il momento di tornare a casa.
 
Improvvisamente tutto divenne silenzioso.
Eccetto Bill, Percy e Charlie, tutti gli altri fecero ritorno alla Tana. Anche Harry ed Hermione si stabilirono lì con loro, eppure sette persone sembravano non essere sufficienti a colmare quel silenzio che si faceva largo e imponente nelle giornate.
In seguito si fece urgente per Arthur la necessità di tornare al lavoro, per Molly quella di occuparsi della casa e della cucina, per tutti gli altri quella di rendersi utili.
Ron si buttò a capofitto su qualsiasi attività ci fosse da svolgere, dalla disinfestazione del giardino, al riordinare il capanno, c’era un ghoul da sistemare e c’era Molly da aiutare. Lui e Ginny si lasciavano dirigere e comandare da una Molly energica che trovava mille incombenze da sbrigare.
Ogni tanto Molly spariva, dimenticava che c’era un pranzo o una cena da preparare, allora i ragazzi univano le loro forze e si davano da fare. Talvolta era persino divertente muoversi in sincrono tra tavolo, dispensa e fornelli della cucina. Poi Molly tornava e il suo povero cuore riprendeva a battere alla vista della tavola amorevolmente imbandita dai suoi ragazzi.
Harry ed Hermione stavano lì con i Weasley.
Harry attese qualche giorno, poi decise di parlare con Ginny. Ma si accorse con sorpresa che non servivano parole, né chiarimenti. Fu sufficiente guardarsi e sentire che con ogni pericolo scampato tutto poteva riprendere da dove era stato lasciato e per Ginny rifugiarsi, a fine giornata, tra le braccia del ragazzo era un conforto insostituibile. I Weasley per Harry erano da sempre, da subito, stati la sua famiglia, il suo posto non poteva essere che lì. Lui stesso aveva subito troppe perdite, e anche quella di Fred era devastante. Voleva fare molto di più, voleva essere di conforto ai coniugi Weasley, a George, a Ron, ma sapeva per esperienza che ognuno ha i suoi modi e i suoi tempi.
Erano trascorse quattro settimane dalla fine della guerra.
La routine sembrava aver preso piede nella vita di tutti.
Il signor Weasley era molto occupato al ministero e ogni sera riferiva quel che accadeva: la caccia ai mangiamorte, la preparazione dei nuovi processi, la nuova organizzazione del ministero stesso erano alcune delle questioni che agitavano Arthur e i suoi collaboratori e colleghi. Hermione ascoltava, come sempre, molto interessata e leggeva tutti i giorni la Gazzetta del profeta, pensava continuamente a quando avrebbe potuto far tornare i suoi genitori, si chiedeva quando sarebbe stato abbastanza sicuro anche per loro.
Nella sua mente il bisogno di tornare dai suoi si faceva sempre più urgente, soprattutto per come stavano andando le cose con Ron, che preso da mille incombenze si rendeva sempre più inavvicinabile. Non che fosse scortese, anzi, era anche molto gentile nel suo evitarla e ogni tentativo di approccio morivano di fronte a quella corazza che il ragazzo aveva indossato per tenere lontani conversazioni e chiarimenti. Un senso di impotenza aveva invaso la ragazza di fronte all’impossibilità di essere d’aiuto al ragazzo più importante della sua vita e tutto ciò era sempre più frustrante.
 
Le cose peggiorarono quando Bill e Fleur invitarono i Weasley a trascorrere del tempo al loro cottage. Arthur fu ben contento di prendersi una pausa dal lavoro e dalla routine casalinga, ma dovette lavorare per convincere Molly a fare altrettanto, che a sua volta fece di tutto per portare con sé almeno George. Gli altri quattro decisero di restare alla Tana, pensavano che sarebbe stato più rilassante separarsi per qualche giorno, piuttosto che muoversi tutti in gruppo. E poi il cottage di Bill non aveva spazio per tutti.
Quel venerdì sera i coniugi Wesley e George si smaterializzarono appena fuori dal giardino e i ragazzi si gettarono nel dolce far niente.
 








Torno su Efp dopo secoli! Entrata da poco nel mondo di Harry Potter e presa una sbandata incontrollabile per la coppia di Ron ed Hermione non ho saputo resistere a scrivere anch'io qualcosa. La storia è quasi completa, all'inizio doveva essere una one-shot, ma poi mi sono dilungata in necessari prologhi e altre scene e momenti che desideravo rappresentare. Questa storia inizia principalmente da un momento romantico che si concretizzerà nel terzo capitolo, quindi abbiate pazienza e spero che leggerete qualcosa di carino... Nella mia testa era tutto bellissimo, ma renderlo un pò più concreto con la scrittura è stato un pò più difficile, ma ci ho lavorato molto e non ho avuto fretta di pubblicare.
Sono consapevole che questo inizio ha poco di originale, ma era necessario per introdurre il resto della storia.
Ho cercato di mantenere i personaggi più fedeli possibile agli originali, soprattutto Ron. Spero di esserci riuscita. Fatemi sapere, aspetto con ansia i vostri pareri!
Silvia

 




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