Stelle
Prompt: Stelle
Scritta per la #easteradventcalendar
Fandom: Hetalia
Coppia: USA x Canada
Fin da piccoli, avevano imparato a contare l’uno
sull’altro, specialmente quando Inghilterra li lasciava da soli
per perseguire i suoi impegni in Europa.
Avevano preso un’abitudine, quella di guardare insieme le stelle, nelle notti senza luna.
Con l’avanzare dei secoli, era diventato sempre più
difficile ritrovarsi per guardare le stelle insieme, sia per via degli
impegni sopraggiunti con l’indipendenza e l’età
adulta, sia per via dell’avanzare delle luci artificiali.
Quanto la situazione si era un po’ calmata però, erano
riusciti a trovare un bel posticino al confine tra loro due, dove
potersi trovare una volta ogni tanto per ammirare le stelle come quando
erano piccoli.
-Waaaaa, quella era una stella cadente!-
-Dove?!-
Ma ormai Canada se la era persa e si limitò a sospirare, sdraiandosi meglio sull’erba.
-Ehi Mattie, se andassimo a cercarla?-
-…cosa?-
-Forse è caduta qui vicino! Dai andiamo!-
Prima che potesse protestare, il fratello si era alzato ed aveva cominciato a camminare nel buio.
-Alfred! Non funzionano così le stelle cadenti! Lo sai!-
Si era alzato anche lui e aveva cominciato a seguirlo, mentre l’altro si limitava a ridere e a camminare.
-Alfred! Aspettami!-
Che diavolo gli era preso tutto insieme?
Che volesse farlo smuovere un po’, visto quanto era stato teso ultimamente?
-Americ…AH!-
Un sasso, un piede in fallo, faceva troppo buio e cadde rovinosamente a terra, facendo volare gli occhiali.
-Canada!-
Sentì la voce dell’altro tornare subito verso di lui, e
due braccia forti che lo aiutavano ad alzarsi, si aggrappò
quindi istintivamente, rimettendosi lentamente in posizione eretta.
-Tutto bene?-
-Credo di…ahi…no…la caviglia…e mi sono volati gli occhiali…-
-Mi dispiace, non volevo che ti facessi del male-
Lo aiutò a mettersi a sedere per terra, gli pulì gli occhiali e glieli restituì.
-Aspetta ora diamo un’occhiata-
-Non c’è bisogno, vedrai che…-
Ma come al solito il fratello non lo ascoltò, gli sfilò
lentamente la scarpa e la calza, accese la torcia del cellulare e
cominciò a guardargli la caviglia.
-Mmm…è leggermente gonfia…aspetta, ho del ghiaccio istantaneo-
-Perché hai del…-
Ma prima che potesse finire la domanda, l’americano era
già andato e tornato, e stava cominciando ad avvolgergli il
sacchetto del ghiaccio alla caviglia, mentre gliela massaggiava
lentamente.
-Scusa, speravo solo di farti svagare un po’, non volevo che ti facessi male…-
-Non importa…sai come funzioniamo noi, fra poco sarò già guarito-
Alfred annuì, si sedette dietro di lui e gli fece appoggiare la
schiena al suo petto, facendolo avvampare completamente, ma col buio
per fortuna non si vedeva.
Lo abbracciò, appoggiando la testa alla sua spalla.
-Dopo ti offro un bel milkshake, che ne dici?-
-Va bene…grazie…-
La caviglia già non gli faceva più male, si appoggiò al fratello, abbandonandosi al calore del suo corpo.
Forse ciò di cui avevano bisogno entrambi alla fine, erano solo
dei momenti in compagnia l’uno dell’altro, solo loro due,
sotto le stelle.
Buonasera a tutte, eccomi tornata in questa raccolta!
Questa storia risale alla challenge di Pasqua dell'anno scorso,
così come le prossime due, spero che i nostri amati Matthew e
Alfred vi siano piaciuti, alla prossima!
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