stupidi, pericolosi
I
brividi e l’adrenalina, questa sera, non sono causati solo
dagli
spalti gremiti di gente, o dalla prospettiva della partita
più
attesa dell’anno – un derby con la Royal Sword
Academy, niente
meno – oppure dall’ansia che avvinghierebbe
qualunque studente
del primo anno che gioca la sua prima partita da titolare.
Questo
perché
Ace Trappola non ha mai temuto né lo sguardo del pubblico,
né i
fischi degli avversari o tanto meno gli errori sul campo.
È
uno dei motivi
per cui il Mister lo ha scelto, dopotutto.
No,
quello che
rende le sue mani sudaticce, seppur faccia piuttosto freddo e lui
abbia indosso solo il completino della squadra del Night Raven
College, sono due occhi di un azzurro quasi irreale e
dall’ormai
familiare cipiglio determinato, che lo fissano senza alcuna
pietà.
Deuce
Spade è di
fronte a lui, la mano sinistra ben salda intorno alla sua destra. Ha
le labbra leggermente tirate, le sopracciglia un poco aggrottate e la
mascella ben serrata, mentre fa spazio per entrambi nella folla. Ace
non riesce a capire se sia teso per la gente che ha inevitabilmente
notato il loro arrivo, oppure se sia sul punto di dire qualcosa ma
senza sapere bene come (succede spesso. Ed
è adorabile
quando, nel bel mezzo di un discorso, si blocca con la bocca aperta
per cadere nel silenzio più totale. Un po’ come un
computer quando
va in tilt: “ERRORE!”), ma cerca di mascherarlo con
il broncio da
delinquente che ogni tanto riemerge.
Ecco,
questo gli
chiude lo stomaco e gli fa gettare occhiate a destra e a manca.
Perché il motivo per cui sente il cuore in gola è
che è la prima
volta che Deuce lo accompagna in campo.
Per
non dire la
prima volta in cui si mostrano davanti a tutti come coppia.
Dopo
mesi di
battibecchi pubblici e baci furtivi, di matite cadute sotto il banco
in comune per scambiarsi sorrisi complici, di punizioni prese assieme
solo per passare un po’ di tempo insieme – eccoli,
sono sotto gli
occhi di tutti.
Ace
non può fare
a meno di chiedersi se sia stata una buona idea: potevano esserci
occasioni migliori, no? Una, magari, in cui non ci fosse tutta la
scuola presente (e non solo) concentrata in un unico luogo. Potevano
aspettare il ballo di fine anno, ad esempio. Sarebbe stato anche
più
coerente di una partita di pallacanestro!
Certo,
c’è da
dire che vicino al trambusto che fanno Riddle e Floyd – le
loro
“discussioni” ormai sono praticamente un rituale
prima di ogni
partita, almeno da quando stanno insieme – può
quasi illudersi che
il loro spettacolino distolga un po’ l’attenzione
da sé e Deuce.
«Dov’è
il
bacino del mio pesciolino?~» cinguetta Floyd ad un passo di
distanza
da loro, con il suo tono sornione. Tende le labbra in avanti in
un’espressione poco seria e con le sue braccia lunghissime,
le
stesse che lo rendono così temibile in campo, sta stringendo
il
ragazzo in una morsa che potrebbe sembrare mortale… e forse
lo è.
La
replica di
Riddle è aggressiva quanto basta perché ad Ace si
rizzino i capelli
dal terrore, pur non riuscendo a coglierla per intero; il suo
capodormitorio non perderebbe mai la faccia in pubblico in quel modo,
dopotutto.
Per
tutta
risposta, Floyd si limita a ridere, completamente invulnerabile alle
minacce del fidanzato – il che non fa che aumentare ancora di
più
il nervosismo dell’altro. Ace è sicuro che, prima
o poi, Riddle
prenderà il volo come un razzo pur di fronteggiare alla
stessa
altezza Leech, magari esplodendogli definitivamente in faccia.
«Ma
si può
sapere che hai da ridere?! Guarda che sono serio!
Se non la
fai finita, ti facc—mmmnh!»
Chissà
cos’avrebbe voluto dire Riddle. Forse, ripetere la minaccia
di poco
prima? Nel dubbio, Floyd si è preso il suo bacio
strattonando il
coetaneo per il fiocco dell’uniforme, ottenendo
così sia quello
che voleva che mettere a tacere il fidanzato. Cosa non facile, quando
il fidanzato in questione è lo studente del secondo anno che
non
arriva al metro e settanta più temibile della scuola.
È
un bacio
lungo. Un bacio in cui non mancano morsetti, lingua (e meglio non
sapere come sia la lingua di una murena, considera Ace) e proteste
prive di parole intelligibili.
Un
bacio che dura
parecchio, tanto che Ace improvvisamente distoglie
lo sguardo
perché sente gli zigomi andare a fuoco.
«Ti
prego,
promettimi che non diventeremo mai
così» mugugna in
direzione di Deuce, che si è accigliato ancora un
po’: sembra che
anche lui non approvi quel delirio da piccioncini. Ace può
quasi
sentire le rotelle del suo cervello processare con un po’ di
fatica
un bacio di quel tipo di fronte a tantissime persone e, di
conseguenza, si immagina che a breve anche lui diventerà
tutto
rosso… anche se non quanto Riddle.
Deuce
è un tipo
timido, dopotutto.
Ridacchiando
per
il sollievo, quindi, si appresta a salutarlo, ed è anche sul
punto
di dire qualche frase ad effetto stupida, tipo
“Segnerò per te,
tesoro!” giusto per vederlo arrossire ancora e borbottare,
quando…
Le
mani del suo
ragazzo lo prendono per le spalle (Ace nota che anche le sue sono un
po’ appiccicose, e non si schifa nemmeno. Assurdo!) e nel
mentre,
il suo stupido volto carino si fa più vicino.
Inizialmente,
non
capisce. Vuole dirgli qualcosa a bassa voce?
Poi,
nella sua
testa, Ace comprende. E, sempre nella sua testa, urla.
“Non
sta per
farlo davvero, dai, NON—“
Le
labbra del
moro si poggiano sulle sue, goffe come lo erano state al loro primo
bacio. In effetti, sono entrambi rigidi come stoccafissi, proprio
come il pomeriggio in cui si erano entrambi risvegliati dopo essersi
addormentati sui propri compiti, uno contro l’altro.
Ma
Deuce lo bacia
da mesi, ormai. Sa cosa gli piace, sa come farlo sciogliere tra le
sue braccia o come stimolarlo al punto giusto.
E Ace
si sente un
idiota, perché il resto del mondo sparisce, o almeno quella
è la
sensazione. Può dirlo? “Dio, come mi sono
ridotto”,
perché questo è esattamente il classico pensiero
da teenager
innamorato che non avrebbe mai pensato di
diventare. Così
come lo sperimentare le “farfalle nello stomaco”, o
tutto quello
che da mesi sta facendo con Deuce e di cui non si pente neanche un
po’.
Quindi,
non sa
bene come, ma quel bacio lo ricambia eccome.
Quando
Deuce
finalmente si allontana, le urla, i fischi e persino la risatina
divertita di Floyd tornano ad invadergli le orecchie con violenza,
tutto d’un colpo. Eppure, di fronte a lui, il sorriso
vittorioso e
soddisfatto di Deuce fa di nuovo impallidire il resto.
Aveva
voglia di
strangolarlo, per poi magari baciarlo di nuovo.
«Siamo
meglio di
così» risponde infine, convinto di aver detto
chissà quale
profondo pensiero. E Ace lo insulta, almeno mentalmente, ma ormai
è
dello stesso colore del “pesciolino rosso” a pochi
passi da lui. E mentre il suo ragazzo si allontana,
l’occhiata che Ace e Riddle
si scambiano per un lungo istante è abbastanza
affinché il più
giovane realizzi lo stupore di entrambi. Capisce che Riddle almeno da
Floyd se lo aspetta – ma Deuce?
«Hai
capito lo
sgombretto… E chi l’avrebbe mai detto?~».
Floyd
e la sua
mano enorme si appoggiano sulla testa di Ace per scompigliargli i
capelli già disastrosamente spettinati. Ma la sua attenzione
per il
compagno di squadra dura ben poco: prima che Riddle si dia alla fuga
tra il pubblico, l’enorme abitante del mare riesce ad
afferrarlo
un’ultima volta e dargli un altro bacio, stavolta a stampo.
Il
tutto condito dalle proteste di Riddle, ovviamente.
«Pare
che
qualcuno lo avesse sottovalutato» commenta
un’altra voce,
arida come i venti del deserto. Jamil spunta alla sua destra, un
sorrisetto consapevole sulle labbra sottili.
«Non
l’ho
affatto sottovalutato» riesce finalmente a
replicare, dopo
qualche secondo di troppo di confusione. «È che
Deuce è…»
«È?»
insiste
Floyd, di ritorno con il suo bottino (oltre a un altro urlaccio di
Riddle).
«…
Deuce, no?»
spiega eloquentemente Ace, prima di mettersi a gesticolare.
«Insomma,
è troppo stupido per prendere alla sprovvista me,
o per
pensare di dare spettacolo davanti a tutti, non vi pare?»
Floyd
e Jamil si
guardano, poi scoppiano a ridere. “Un incubo”
pensa Ace,
perché sa quanto entrambi possano essere pericolosi.
È un’alleanza
che non vorrebbe mai vedersi realizzare. Non invidia la squadra
avversaria.
«Credimi,
Trappola» riesce finalmente a dire Jamil, mentre Floyd si
avvia in
campo. «Sono proprio gli stupidi a essere pericolosi. Kalim
ne è la
prova vivente.»
*
«Deuce…»
Il
ragazzo
risponde con un mormorio, la faccia ancora coperta dalle proprie
mani. Che cosa gli è saltato in mente? Difficile dirlo.
«Deuce,
era solo
un bacio» cerca di calmarlo Trey, ma si capisce dalla sua
voce che
ha riso fino a poco prima.
«Poi
sono tutti
abituati a Riddle e Leech, quindi…»
Deuce
non ha idea
di che cosa gli sia preso. Se dovesse spiegarlo, a parole non
riuscirebbe. Sa solo che vedere un’altra coppia fare certe
cose,
proprio quando lui e Ace avevano finalmente deciso di mettere le cose
in chiaro, ha attivato in lui una strana foga. Rivalità?
Gelosia?
Non ne ha idea, ma è piuttosto sicuro che Ace lo
soffocherà nel
sonno – o peggio.
E
anche lui
vorrebbe sotterrarsi, già che c’è.
Prova
a dare
un’occhiata al campo, sollevando appena la faccia dalle
proprie
mani: Ace è già in posizione e, persino da quella
distanza, nota
che ha ancora il collo arrossato dall’imbarazzo. Ma in un
attimo
inizia la partita, col ritmo frenetico che caratterizza il basket: un
passaggio qui, un rimbalzo di là, tutti che corrono da una
parte e
dall’altra. Deuce conosce le regole del gioco, ma riesce a
malapena
a tenere il passo con ciò che accade.
Sa
solo che,
all’improvviso, Ace ha la palla. È sotto il
canestro e salta,
salta con quell’agilità nervosa e fluida che Deuce
ha avuto modo
di esperire in—diversi contesti.
Il
palazzetto
della scuola esplode, mentre Ace Trappola segna il suo primo punto. E
Deuce salta in piedi, completamente dimentico del bacio,
dell’imbarazzo.
Almeno
finché
Ace non manda un bacio nella sua direzione, un sorrisetto vendicativo
ad animargli le labbra.
Note: Io scrivo solo
AceDeuce stupide. Ne voglio fare il mio brand.
No a parte gli scherzi, ho scritto sta fic da mesi ormai e mi sembrava
l'ora di tirarla fuori... non è niente di che, tutto
sommato, ma vederli alle prese con le prime esperienza da fidanzati mi
diverte sempre un sacco. Soprattutto se posso molestare Riddle sullo
sfondo (ma quanto è stanco Riddle?)
Spero possa piacere ♥ alla prossima!
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