chapter 30
chapter 30
"E'
necessario, non mi interessa..."
Kianta
voltò il capo verso la porta della sala da colazione,
staccando
gli occhi dallo spettacol o del bovindo che si gettava nel giardino.
Aveva attaccato una fetta del dolce al cetnro della tavola, su una
alzatina in cristallo. Tre quarti di Schoko kasekuchen gugelhupf
troneggiavano tra tazzine di tè, burro di varie tipologie,
fette
di pane, biscottate biscotti, caraffe di succhi vari e preparazioni di
tè diversi. Non capiva come Milan mangiasse come un panda ma
non
mettesse su un chilo. Si allenava, ma tra viaggi e incontri non come
avrebbe fatto chiunque dell'organizzazione e sebbene fosse grandioso
come militare, si era chiesta ogni volta che lo vedeva se viaggiare
procurasse fame da lupi e magrezza.
Si
era svegliata da più di una settimana, eppure aveva
assaggiato
così tanti tipi di colazioni, pranzi e cene, come faceva
anche
Milan quando era lì, da non credere. Cambiavano sempre a
ritazione e le avevano detto che vi era un preciso schema dietetico,
toccando vari tipi di piatti nel mondo. Quel dolce, il gugelhupf di
quel tipo, era diverso da quello di qualche mattina prima, semplice con
uvetta. Quello che stava ssaggiando aveva l'impasto di cioccolato,
cuore di crema bianca che non capiva cosa fosse e copertura di
cioccolato. Troppo dolce, si disse. Se almeno la copertura fosse stata
di fondente sarebbe stato meglio. per questo le piaceva il
tiramisù, per il cacao amaro contro il dolce della crema, e
i
dolci con frutta o cioccolato o creme in contrasto con il resto. A lei
andava bene, era meraviglioso, stupendo, una scoperta infinita tutti i
tipi di cibi da provare e i lcuoco le diceva sempre che ogni piatto,
parlava del paese di provenienza. E che era entusiasta che ci fosse
qualcuno così eccitato nel provare i piatti e dare il suo
parere.
COme
lui, sembravano tutti gentili, ma quando lei esternava troppo i lsuo
sè, sembrava che la trovassero esagerata. In rilegatoria
erano
nervosi nel vedere lei eccitata nell'osservare le dorature dei dorsi,
la lavorazione della pelle per le incisioni e lettering con gl
istrumenti, delle pagine o proprio la rilegatura. E sebbene avesse
mostrato di conoscere bene i procedimenti, si erano un pò
ritratti nel farla provare di più, come se temessero che
fosse
una casinista. In cioccolateria lei voleva vedere tutto, tutte le
forme, i colori, i lavori. E gli odori. Ogni luogo aveva odori
caratteristici oltre che colori e l'atmosfera, e per lei era tutto
elettrizzante, ma era fastidioso quando dovevano dirle di calmarsi e
star ferma.
Dicevano
che si infilava troppo vicino per osservare e non andava bene.
Così le avevano fatto una mini lezione sul crystal mining,
ossia
scavare e ricercare pietre e minerali, ma l'avevano rimproverata
perchè andava troppo di fretta e senza accortezze, gasata
per
vedere qualche pezzo già spuntare, sebbene vi fosse da
scavare
rocce e terra con mini strumenti. Le avevano regalato degli oggetti a
forma di lingotto o scrigno o altro, in sabbia pressata con dentro
minerali e altre cose, prima di mostrarle in situ uno scavo e le era
piaciuto un sacco. Aveva scopino, spazzolino, martellino con
scalpellino e tutti strumenti in ino piccoli piccoli, come usavano per
scavi su ossa . Le semrbrava simile a quel giocattolo, invece dicevano
fosse troppo impetuosa. Troppo eccitata. Troppo focosa. Troppo tutto.
Ma lei era lei, pensava, davvero agiva in modo sbagliato? I camerieri o
addetti alla sala non le parlavano e a lei non piaceva. Quei tre che le
avevano affidato sembravano trattarla da pari ma con un pò
di
paura, e in quel momento di riflessione per la giornata e cosa voleva
fare tantissimo, avrebbe preferito loro a quei manichini. Pareva la
conoscessero in molte cose e aveva trovato strano che si abbassassero
sulle ginocchia per parlarle, non era una bambina pensava, eppure dopo
la terza volta aveva capito che era per trattarla come un pari senza
usare l'altezza come divisorio. Questo finch non avevano preso
confidenza, non abbassandosi più a guardarla negli occhi a
pari
livello ma come ottimi conoscenti. Si comportavano con controllo,
attenzione, le dicevano no per questo, meglio questo, sarebbe meglio,
faccia così e via dicendo, ed era importante per lei capire
come
comportarsi e cosa andasse bene o meno, eppure pensava di esser capace
di comprenderlo da sola. Finchè non vi su legeia che le
disse
sempliceemnte che agivano come se volessero farle seguire la
carreggiata della Prima. Erano abituati con Lei, quindi avevano gestito
la cosa perchè lei fosse omologata. E un giorno li aveva
ripresi, cambiando le cose. Erano diventati più tolleranti e
solo consiglieri, come guardie ma senza l'assillo e parlavano.
Parlavano sempre e di tutto. Come con Jd e Milan non cèrano
cose
di cui non parlassero, visto che lei aveva bisogno di capire tante
cose. Gli addetti alle varie mansioni...
Li
rispettava ma non gli cavava una parola neanche sotto tortura e
preferiva parlare e confrontarsi. Era come un bisogno. Ma se quei tre
le avevano detto di calmarsi ed essere più ponderata e
attenta a
gesti, atteggiamenti, come manifestare gioia e contentezza, con tutti.
E con quelli era... noia.
Si
voltò di nuovo per il vociare.
Qualcuno
camminava veloce verso di loro, riconobbe Milan ma non l'altra voce. DI
donna?
Vide
gli addetti, tre come sempre, che spostavano, portavano, servivano,
pulivano e poimettersi sistemati contro il muro. Trovava strana la
cosa, ma le fu detto che erano persone aiutate dalla Raccolta, che un
tempo erano camerirei e maggiordomi con tanto di corso specializzato,
finiti nel lastrico e per strada, e che la precedente Padrona di casa
aveva fatto tornare tra le persone -
viventi -.
All'inizio non capiva, aveva pensato agli zombie, così tanto
da
chiedere a un di loro di vedere una lastra ai raggi x di come erano
dentro, ma fu gentilmente ripresa dai tre che la seguivano dicendo che
per loro significava
che erano tornati ad
essere persone dopo che la società là fuori li
aveva
relagati a spazzatura e niente tra loro.
Altre frasi, di sicuso una era una donna. Sapeva che cèrano
donne nella sezione femminile, ma a parte la specie di segretaria di
Milan, e non pareva lei, sembrava sempre una mummia muta e con sguardo
sempre da rimprovero, mentre quella donna pareva in confindenza con
Milan, e poche potevano entrare perfino in quelle stanze,
così.
"Scusate, abbiamo ospiti oggi?"
"Si, signorina. Madame è giunta qui in isita per affari con
il
Leader" rispose uno dei tre disposti contro il muro. Kianta
sospirò, che aria tirata, che freddezza nella voce, che
atmosfera horror.
Madame, conosceva il nome e sapeva da Legeia che era amica della Prima,
di Lei. Se non fosse stato per Legeia, non avrebbe saputo molte cose,
sebbene non sembrava lieta di dire molto, ma Kianta voleva solo poche
info. Era una amnesia naturale o no? Era stata davvero Lei a volerlo?
Si trovava in un ambiente sicuro e senza rischi? E via dicendo.
Non sapeva chi fosse Lei, quella persona, quasi tutti parlavano di lei,
ma non ne sapeva molto. Anche Legeia, quando prese possesso della sua
stanza, le aveva detto che nessuno le avrebbe detto nulla,
perchè non fosse influenzata e doveva fare scelte per se
stessa,
non il passato. E che la persona che aveva lasciato quel messaggio e
creato Legeia voleva solo che fosse al sicuro, per delle cose che, da
parole di Legeia, solo lei, quella donna, e altre quattro persone
potevano fare. Ma nessuna informazione o contatto su quella donna, che
tramite messaggio audio le aveva detto che in qualche modo l'avrebbe
accompagnata nel suo cammino, sarebbe trapelata se Kianta stessa non lo
volesse. E a lei andava bene così, voleva solo l'essenziale,
non
le importava e nè voleva sapere se non per rischi e
problemi, e
ricordava ancora il momento in cui Milan soprattutto, aveva esternato
unespressione strana, domandando come mai rispetto agli altri non
volesse sapere nulla del prima del vuoto. Ma a Kianta non serviva,
sapeva solo che non sapeva nulla e che come il nome, che aveva preso
dal nome del progetto perchè uno valeva l'altro, doveva
ancora
scorpire, imparare e vivere tante cose per definirsi. Questo lo sapeva.
Sapere del passato, a che pro in quel momento di ancora vuoto?
Le due ante della porta bianca si aprirono con Milan e con le mani
alte, parlava alla donna dietro di lui per poi guardare proprio Kianta.
"Vieni Kianta, ho bisogno di te, alzati e preparati. Ho bisogno che tu
faccia delle cose..."
Milan corse al suo lato del tavolo, mentre Kianta lo fissava sempre con
quell'espressione come di cane attento e pronto ad osservare gli altri.
Così Milan diceva, che seguiva, osservava invece di parlare,
dire e fare cose cercando di capire e recepire prima. E sembrava che
anche quella persona prima di lei lo facesse. Lo fissò con
le
sopracciglia aggrottate con un misto di preoccupazione e attesa, mentre
lo vedeva bere il suo tè, che era stato appena versato nella
tazza da uno dei tre corso a provvedere, e sicuramente tiepido e non
caldo, visto che era in ritardo.
Kianta portò lo sguardo sulla donna rimasta sulla soglia.
Indossav aun completo giacca e gonna non moderno e semplice,con tagli e
dettagli in stile vintage ma davvero bello da vedere, non pacchiano o
altro. Pacchiano, si disse lei. Non sapeva come le era uscita quella
parola, ma come altre cose le venivano in mente, parole e concetti che
no ndoveva consocere e invece cèrano, vagavano nella sua
mente e
sapeva di conoscere il significato. Quella donna era elegante e
raffinata, dimostrava capacità e preparazione, sia per gli
abiti, che non erano comuni come venduti in serie nei negozi e come
stile. Ma richiamavano anche l'efficienza di vecchi film che aveva
visto dove cèrano donne in carriera che trasudavano potere e
competenze anche con l'abbigliamento. Si, si disse. Dava un
pò
quel qualcosa di segretaria con esperienza e capace, e donna in
carriera di quache decina di anni, ma con glamour, pensò.
Inclinò il capo sorridendo, curiosa, perchè la
donna non
dava l'aria di essere pericolosa.
Si vide fissata con intensità da quella donna, come in
attesa di
qualcosa. Quando Kianta alzò un sopracciglio, quella sorrise
e
con una lieve riverenza si presentò.
"Tu devi essere Kianta. Molto piacere. Sembra che non ci conosciamo. Io
sono Madame, sono una collaboratrice e amica di Milan da tempo, e sono
qui per assisterti nei tuoi studi e insegnamneti...Mi hanno detto che
sei una ragazza parecchio peperina e spumeggiante. Parecchio, sebbene
adesso capisco che sei titubante perchè non mi conosci...
spero
di fare la tua conoscenza e imparare il tuo carattere, diverso dalla
perosna che prima conoscevo..."
"Oh, piacere..." sorrise, vedendola avvicinarsi al tavolo, quindi
alzandosi "Lieta di conoscerla, è la prima volta che la vedo
qui..." fece Kianta allungandole una mano come si faceva tra donne. La
mano col dorso quasi parallelo al pavimento con la mano non totalmente
aperta ma morbida, mentre l'altroa posava la sua stringendola, con il
dorso verso l'altro. Tra pari e conoscenti poi si voltava dall'altro
lato con il proprio palmo verso l'alto
"in effetti da quando ti sei svegliata, è la prima volta."
"lei conosceva la Prima? Mi auguro di non essere una delusione per voi.
Per tutti sono troppo infantile nei miei modi di fare, ma io non
capisco. Io mi sento così!..."
"Esatto, ti sei svegliata da poco, quindi non aver timore. Crescerai
bella e meravigliosa imparando tante cose. Sarai una persona splendida,
più di chi afferma cose negative. Non abiterò
qui, se te
lo stai chiedendo. Risiedo in varie parti della Francia, questo per
seguire il mio business... E..."
"Non è il tempo, e lo sai... " si intromise Milan dall'altra
parte del tavolo, finito il tè, guardando l'orologio "Non
cè tempo e non posso permettermi persone che copiano..."
" ma Milan, non credo affatto che sia una buona idea, avevi promesso!
Fare...." tentennò la donna
"E che dovrei fare? Dimmi chi è così fidato e
sicuro, e
poi non abbiamo nessuno che sia... come Lei" fece guardando Madame
negli occhi, con un gesto della mano tesa aperta a indicare Kianta,
tutta. La quale sembrava un cagnolone incerto guardando uno e poi
l'altra, poi nuovo lui e poi lei, per cogliere quanto poteva spiegarle
"Dimmi che succede" fece con impeto Kianta, fermandosi con un colpo
secco delle scarpe e cipigio, come per dire-non mi muovo di
qua=""-
"Lo Sapevo..." sorrise Milan divertito "Che tu non eri un cucciolo di
cane, ma di lupo. Tutti gli altri dell'esperimento primario, al
risveglio sembravano candidi e vulnerabili. Sembravano sempre cuccioli
smarriti e dolci, impauriti e cercando fiducia, e con ansia nel sapere
chi fossero e cosa avessero perso. Ma non tu. Dal primo momento sei
sgattaiolata via con pigiama e lenzuolo, girovagando e guardandoti
intorno, come un cucciolo curioso di lupo o gatto senza paura, senza
porti problemi del non ricordare e neanche ti importava. Se non fosse
necessario non te lo chiederei, ecco perchè sono qui...
potevo
usare una di quelle della sezione controllo, impersonificazione e
spionaggio, ma non so davvero in poco tempo CHI possa emularla o essere
come lei. Non di viso, ma di comportamento e... Vieni, andiamo nello
spogliatoio e Madame ti aiuterà a vestirti e poi ti porto in
quella che sarà la galleria dei dipinti, per ora era uno
scherzo..." benevolo, per poi vederla confusa "Io e lei ci facevamo
scherzi, e a volte piccoli scioperi o battibecchi. Avevamo un carattere
per cui se qualcosa non andava bene o vi erano incomprensioni,
prendevamo tempo e nel mentre mandavamo messaggi. A modo nostro. Questo
è uno di quelli... Lei è morta, e voleva che
tutto di lei
sparisse. Lei voleva sparire, come tutti quelli perduti nelle pieghe
del tempo, ma io le dissi che non doveva. Lei no n si arrendeva e
lottava secondo le sue regole, e aveva già pensato di fare
uno
scherzone a chi le aveva fatto del male... io dissi ok. Usalo per
restare nel mondo e camminarvi ,come volevi fare per scherzo e farli
morire di paura, per un tot di tempo. Ma cambia le tue direttive di
sparire... Rendilo eterno con le tue regole, vivi in tutti i modi che
ti vengono in mente più e sopra di loro, questa è
una
sorta di regolazione dei conti. Loro perderanno il loro essere,
figliando come diceva lei, sfumando nel ricordo fino massimo i nipoti,
tu vivi per sempre... Voleva comunque che... mh... si guardasse al
futuro e non si perdesse tempo con il passato, e con il suo ricordo di
quanto fosse un fallimento e persa. Ed essendo andata via, per ora ho
messo tutto ni quella sala, anche per farle un piccolo scherzo, creando
ciò che odiava. Non le piaceva l'idea di cimiteri e simili,
perchè diceva che il corpo tenuto in un luogo e visitato
sempre,
teneva come un'ancora l'anima. Doveva andar via libera come cenere al
vento, così che nulla tenesse bloccato l'indivduo anche
morto.
Si parla molto di video ed esperienze di perosne con fantasmi e simili
nei cimiteri, e non voleva ne svegliarsi per qualche motivo nella bara
e ne ritrovarsi, se davvero così, a vagare nei cimiteri
perchè il suo corpo era bloccato là, mantenuta da
chi non
voleva che se ne andasse..."
"E quindi...?"
"Quindi mi sono divertito a fare una sorta di funzione religiosa a modo
mio, con non un altare ma tutte le sue cose in una sola zona, prima di
decidere dove metterle... a lei non piaceva molto l'idea che qualcuno
la lodasse e simili, perchè non si reputava meritevole, e io
le
ho fatto una sorta di stanza commemorativa... chissà quanto
avrebbe rosicato, parola che usava sempre, nel sapere che facevo
ciò" ghignando, mentre Kianta sembrava non capire "Comunque
segui Madame, vai..." mandandola via con un cenno della mano, mentre
Madame la prendeva per le spalle per uscire
"Ehi, non mi toccare" fece verso la donna "Milan, cosa devo fare
esattamente?"
"Tu vestiti, ora arrivo..."
Madame e Kianta andarono nella sezione che conteneva le gallerie e gli
abiti. Era in fondo alle due ali a ferro di cavallo, ed erano stanze
ampie divise da settori in legno scolpito, che contenevano quadri, o
abiti, o accessori e altro che usavnao sia per mostra vera e propria
per visitatorie non, che per indossarli. Per feste e simili Milan aveva
utilizzato abiti, accessori di vario tipo, scarpe e altro prelevati da
lì, e nonostante fossero copie esatte degli original iche
teneva
nelle casseforti, erano di pregio ma sempre copie e facilissimi da
indossare anche da soli rispetto gli originali. Magia della
modernità, diceva lui, così non ho bisogno di un
assistente. Così come monili, orologi, accessori di vario
tipo.
E una stanzetta con porta era predisposta per i cambi e prove.
"Ecco qui, scegli quale abito ti piace e te lo preparo..." fece Madame
davanti a due manichini che indossavano due abiti. Tutta l'ampia stanza
aveva sia manichini che speciali armadi con grucce contenenti abiti,
meglio delle migliori sartorie per teatro e storiche. E i manichini di
solito tenevano a turno abiti in mostra per come andavano indossati,
cambiati ogni settimana perchè fossero ammirati dall'ampio
guardaroba. Ma in casi come quello, mostravano gli abiti tra cui
scegliere quello da indossare. Kianta osservò inclinado la
testa
i due. Rosa e rosso!
"Ma perchè rosa? Io odio il rosa..." fece con una smorfia
della bocca schifata
Madame alzò la testa mentre lavorava alle gonne, e
sembrò
come se qualcosa l'avesse colpita e la conoscesse. Come se no nsi
aspettasse qualcosa. Sorrise ma sembrava stirato, e guardò i
piani di abiti.
"bene, allora per quei modelli se ricordo ce ne sono altri due.
Vediamoli, ok?" azionando il meccanismo che li prendeva e scendeva.
Sembrava come bracci dei laboratori che prendevano al posto di mano
umana oggetti e materiali in maniera sicura e controllata, con tre
punghe dita, e un braccio con vari snodi. Uscito dalla sede doppo che
Madame ebbe impostato dei codici a un pannello, si mosse varie volte
per poi afferrare la speciale gruccia che reggeva tutto l'abito
completo, ma senza sottoveste, sottogonne, crinoline e varie. Quelle
erano standard in una zona a parte e quelli per lei erano
già
pronti.
Appesi penzoloni dove il braccio li aveva bloccati a mezz'aria, vennero
osservati dalle due.
Parevano simili come tipo, erano composti da due pezzi. Una giacchetta
e sotto una gonna fino a terra. La parte superiore sembrava una
camiciola abbottonata al collo, con maniche lunghe e finiva alle
gonocchia. QUello bianco panna aveva mini arricciature a collo e
maniche e rouches sulla parte finale, delle rouches che giravano.
L'abbottonatura finiva alla vita, coperta da una cintura dello stesso
colore e tessuto e partivano i bordi da sotto la cintura ai lati,
lasciando la zona della pancia e gambe scoperta con una V, scendendo
fino alle ginocchi poco prima dei fianchi e poi girando. Aveva decori e
ricami a foglie e altre cose e la gonna scendeva semplice fino a grandi
rouches che davano volume alla fine della gonna. l'altro abito era
color champagne, uguale parte superiore che scendeva fino alle
ginocchia ma con un taglio diverso. Lo scollo era a V rasente il collo
e si chiudeva prima del seno con un fiocco di raso champagne, si
abbottonava fino alla pancia e poi le due parti di dividevano, con una
cintura alla vita. A differenza dell'altra, la parte superiore finiva a
punta come le camicie e girava verso i lfianco, una sezione sui fianchi
si arricciava verso sopra, creando un drappeggio che scendeva di nuovo
nella sezione posteriore a livello della zona anteriore. Grosse sezioni
di pizzo che semrbavano conciglie in successione e altre cose ornavano
tutti i bordi, con maniche lunghe e alla francese, e non strette come
l'altro abito, tonde e dritte nella parte anteriore sopra il polso e
poi aperto nella parte esterna quasi il gomito con un fiocco a
chiusura.La gonna aveva dal ginocchio in giù tre livelli del
pizzo di sopra. Entrambi avevano una sorta di sellino e drappeggi e
gicchi sul fondoschiena prima della rotondità ma si notavano
perchè senza la controparte sottostante parevano strani..
"ma... cosa sono?"
"Abiti che Milan vorrebbe che indossassi. Li indossava quella persona
dopo che Milan decise di sfruttare cosa Lei aveva imparato qui. Sono da
giorno, e li indossava per accogliere ospiti in questo luogo onelle
Torri, per essere sia adatti allo Chateau che gli ospiti, che amano
travestimenti e feste in stile antichi. Sebbene siano persone moderne
fuori, non puoi immaginare quanti di loro adorano indossare abiti di
varie epoche e partecipare a piccole feste, party o ore del
tè
con quelli. Milan nei suoi pacchetti offre anche questo. Abbiamo
sezioni pure per bambini e ragazzi per giocare e passare il tempo in
modi diversi e divertenti, per capire il passato. FAcciamo uno
historical tour, di vari tipi e in molti paesi sia per adulti e
bambini, e in base alle età proponiamo anche abiti da
indossare,
per immergersi nel periodo e facciamo vivere la storia e le persone
diciamo dal vivo. Gli adulti invece amano le recite e simili, anche in
incontri del tè e... Ti basti sapere che le Torri sono
utilizzate anche per queste cose, un modo ulteriore per trovare denaro
e seguaci. Sono molte le attività che finanziamo ma anche
prepariamo noi, in molte salse come diceva quella persona, per chiamare
tutti i tipi di persone e sovvenzionare il Cambiamento. Ed era
importante che si accogliessero gli ospiti con gli abiti giusti. Questi
sono alcuni..."
"E a lei piacevano?"
"Non questi... questi abiti sono del millenovecentosettanta massimo, lo
si vede dalle gonne un pò più larghe delle spalle
e lo
stile. A lei piacevnao quelli successivi, dell'ultimo trentennio di
quel secolo. Più era aderente con la lunghezza verso dietro
una
gonna e più erano il suo stile...."
"E non cè...Mh... altro che sia di interesse e adatto,
rispetto
a questi? Sembrano abiti premaman per la sezione coloniale americana e
campagnola..."
"Sai quanto valgono? Sono tutti fatti a mano! Tutti questi sono fatti a
mano per essere fedeli al cento per cento all'apparenza, anche se con
le tecniche moderne che se non li guardi da dentro non si nota, si
possono indossare da soli. Per questa occasione è questo
l'abito
che devi indossare...posso solo farti scegliere il colore"
Kianta sbuffò, accordando la cosa e cambiandosi. Appena
finito,
Milan giunse trafilato parlando al suo telefono. Trovò
Kianta
seduta su un pouff-sgabello davanti l'enorme specchio pieno di fronzoli
floreali come Lia lo chiamava sempre. E Milan ci rideva sempre. I suoi
gusti non erano compatibili con quelli di Lia, e diceva sempre che le
veniva un coccolone un giorno a vedere quello stile francese e
pacchiano. Madame stava sistemando le ciocche della parrucca con una
spazzola con setole morbide, che la ragazza indossava, mentre Kianta si
osservava allo specchio. E non sembrava affato tranquilla e a suo agio.
Le raggiunse e chiese come andasse la cosa, sentendo una lamentela di
Kianta.
"Insomma... non mi ci vedo con questo abito. Voglio dire... la parrucca
con i capelli ricci a boccoli larghi..."
"Sono i capelli originali di quella persona..." fece Milan, guardando
se stesso e lei allo specchio
"Cosa?"
"Si..." vedendola nel riflesso voltarsi a guardarlo "Aveva i capelli
lunghi più di metà schiena e quando
cambiò
acconciatura, perchè voleva sentirsi bene in questo luogo,
si
fece tagliare i capelli come li hai tu, e lavorare in ciocche per
creare questa parrucca. Non erano tinti ed erano senza danni, per
questo è venuta così bene ed è
l'unica, e te la
faccio indossare solo perchè secondo le leggi magiche, un
oggetto pieno dell'essere oriiginale può... creare un ponte!"
"Non credo a queste cose..." scuotendo la testa
"Tu no. Ma secondo quanto ho letto e studiato, ogni elemento del nostro
corpo ha in sè un frammento del potere e dell'essenza del
soggetto, non a caso si usano per certi riti ciocche di capelli,
unghie, pelle e altro. Nenache lei ha indossato questa parrucca alla
fine, preferiva quelle biondo scuro dorato, mi sembra uno o due toni
più chiari, ma essendo lei bianchissima le stavano comunque
bene, come ben sai. Questa è la prima volta che è
indossata da qualcuno, le sue sono conservate in quella sala. Lo
ammetto, avevo sperato un pochino che il test fallisse e restasse,
scoprendo la sua roba nella sala e arrabbiandosi come faceva sempre...
era così comica e buffa!" ridendo tenendosi la pancia,
mentre
Kianta non sembrava affatto contenta
"Grazie, mi hai fatto capire che la tua burla e la sua reazione,
valevano più di me..."
"No, affatto. Tu sei il risultato positivo dell'esperimento. Ovvio che
sei cruciale e importante, però adoravo quando ci facevamo
scherzi!"
"Quindi, fammi capire. Io sarei... vestita da quella persona?
Perchè?"
"Perchè ci sono persone che la conoscevano e hanno espresso
il
desiderio di parlarle. Incontrava persone legate a organizzazioni e
centri di aiuto, attivisti, o membri di famiglie per me importanti, per
avere una delle possibilità di raggiungere chi mi
interessava.
Era riuscita addirittura a far interessare qualcuno a lle sue passioni,
a collezionare nostri manufatti, dai libri scritti e rilegati compresa
la copertina da noi, a gioielli, articoli da toeletta e di vetro e
molto altro. Anche affermando ed era vera con tanto di prove, che
devolveva parte del ricavato per i bisognosi. Sebbene non amasse la
politica, perchè se fosse stato per lei, avrebbe ricreato il
giardino delle delizie cosè come i trittici e le opere
infermali
di Bosch a modo... suo! Con quella gente intendo! Diciamo
così.
Per far provare loro le pene e la soffeernza di quelli che buttavano
giù o trattavano come schiavi e peggio. E una volta lo fece.
Prese due grandi industriali che si erano fatti sulla pelle di altri,
con paghe misere e orari assurdi, feste e incontri con ... passatempi
particolari, anche con minorenni e sostanzine particolarine... e si
salvavano sempre chissà come mai, da ogni tipo di accuse e
tribunale. Come pensi che riuscissero? Così lei li ha presi
e
portati là dove per quella gente... non erano nessuno. E
disse a
quei tipi -visto affermato pi volte
essere in grado di vincere farcela sempre dimostratemelo uscitene
vincitori esattamente come mostrate da dove vi ho presi e riceverete un
premio con otto cifre altrimenti tutto ci che avete sar
nostro=""-e
secondo te, come è andata?"
"Beh... immagino che fossero un pò come te, capaci dei
manipolare le persone e sfruttare le situazioni a loro vantaggio per..."
"Non per tutti. Vedi, tu ancora sai e conosci poco, ma una persona con
queste capacità deve riuscire a farla a chiunque. Anche chi
conosce la dura vita degli strati o livelli bassi della
società,
lottando ogni giorno contro ogni cosa e chiunque. E la vita ti tempra,
ti indurisce, fa diventare carogna per non essere schiacciato. La
differenza tra la gente ricca o arricchita con motodi negativi e quella
dei livelli peggiori è... contro chi devono giocare. Se sei
bravo riesci a intortarti anche le persone del livello basso della
società, hai così carisma e capacità
di
persuasione da farcela. Molti capi di gruppi e organizzazioni piccoli e
grandi che impestano le città, sono bravi a quel modo. Si
fanno
dare un titolo e sono il capo, sanno manipolare e avere collante su
tutti. Se invece sei abituato ad altri livelli sociali, più
alti
dai medi in su, non è detto che sia facile e possibile. Ed
ecco
perchè quei tizi hanno fallito tutti. Alcuni avevano preso
dalla
loro alcune persone ma, ops, è arrivata una persona
mischiata
tra loro che è riuscita a ribaltare la situazione elencando
chi
fossero quei tizi, cosa avessero fatto e... non sempre alla gente
povera e a stento a galla ogni giorno, piace sapere che ci sono i furbi
che gli ballano di sopra. E così lei e altri erano pure
riusciti
a spingere la folla ad acchiapparli e con rabbia, farli fuori..."
"Li hanno uccisi? Uccidere e fare del male è brutto..." fece
Kianta contrariata
"No, no... non lo avrebbe permesso. Nel mondo in cui li aveva gettati,
uno lo volevano seccare di botte, un altro impiccato, altri come
sentivano di fare per vendetta, e lei intervenne. Era tutto studiato.
Non era una manipolatrice, una carismatica, una mentalista di natura,
ma aveva studiato questi elementi per giocare con le sue regole. E
così propose una cosa. Li calmò quel tanto che
bastava
perchè la ascoltassero, affermando che cèra un
modo
migliore per vendicarsi. con la loro morte, non avrebbero avuto ninete,
solo sfogati... e poi? Così disse che era di un centro di
aiuto
e alcuni di loro la conoscevano, e disse loro che aveva modo di
risarcirli. Fece mettere quei tipi in fila, spalla con spalla, il suo
classico, e disse loro con quei metodi mentali, che potevano salvarsi
se mostravano di dire la verità con le loro scuse, e la
conferma
che avevano agito negativamente, e se facevano una bella donazione
perchè quelle persone avessero il necessario per pagare le
tasse
e i buchi che consideravano casa, per non perdere un tetto sulla testa,
tornavano a casa. -per te nulla
briciole rispetto al megavillone e propriet che possedevano macchine o
moto di lusso=""-diceva, e mostrava alzando in alto un
tablet mentre scorrevano le foto. E quindi urlò verso tutti
intorno -cosa preferite muoiano basta
avendoli sulla coscienza equiparandovi ad essi malefatte oppure
considerate pi un risarcimento per condizioni cui voi vivete contro le
loro che si sono fatti truffando schiavizzando giocando in affari
sporchi e altro=""-.
E la risposta fu, ovviamente, la seconda. Lia era riuscita anche grazie
ai mentalisti che aveva al suo fianco, a girare le cose a suo favore.
Esattamente come i preti, diceva. E così è stato
fatto,
nonostante le minacce che le fecero quei soggetti, si zittirono e
obbedirono quando lei parlò loro a pochi centrimentri dalla
faccia, mentre chi stava con lei urlava e parlava di sistemare le cose
in modo da aiutare tutti, coprendola. I leader carismatici sanno cosa
dire e su che leve agire, e lei invece di fregare la gente, li aiutava.
Disse loro che se sapevano chi erano e dove andavano i loro cari, e se
era riuscita in quel modo, non cèra nulla che potessero
fare.
Non sapevano che siamo come organizzazione, splittati in più
aziende e agenzie di varia natura, comprese bodyguard, guardiani,
mercenari, vari specilalisti in sicurezza, ricerca ect. Quindi non
sarebbero mai stati fuori dal nostro controllo, ma sapevano solo che
eravamo un'agenzia militare ... E capirono che la cosa era grossa
perchè con soli semplici loro dati, fu possibile spostare
tutti
ciò che cèra dai loro conti ai nostri,
impossibili da
tracciare e seguire, perchè i fondi vennero spostati in soli
dieci minuti, più di trenta volte in server in vari parti
dle
mondo, nostri server, e risultò impossibile riaverli. Adesso
sono nostri semi seguaci, perchè hanno capito che nonostante
le
loro conoscenze era impossibile fermarci, e hanno imparato la lezione.
Ovviamente dopo che hanno cercato di premere perchè Fbi,
ogni..."
"Quindi erano americani?"
"Non tutti, ma facendo affari con molti settori in america, diciamo che
potevano richiedere controlli... è finita che sono stati
tacciati di falso allarme per terrorismo, uno degli elementi che
avevano usato perchè facessero luce sulla questione... sai,
molta gente pensa che basta essere famoso e ricco per poter fare tutto.
Funziona, ma con alcuni livelli sociali, non suoi pari e superiori o
con noi. Lei rideva sempre della cosa e li chiama PORACCI!" ridendo "e
alla fine lei è tornata da loro, con arroganza e
sfrontatezza, e
ha posto un accordo. Che vige ancora adesso. E ha fatto molto nei mesi
che è rimasta con noi. Il suo Gioco. Lei usava l'arroganza
di
chi sa ed è sicura di essere l'arbitro di gioco che detta le
leggi, sfrontata quando mostra le carte che ha in mano per tenerli
tranquilli..."
"... quindi io cosa dovrei fare? Non ho ancora capito"
"Devi devi essere lei..."
"Lo avevo già capito, ma voglio la conferma da te...intendi
quella persona? Proprio quella? La persona di cui parli e proprietaria
di quei capelli, è la stessa che viveva nel mio corpo
prima?"
sebbene lei lo sapesse ma volesse farglielo dire
"... esatto. non te ne ho parlato prima perchè le avevo
promesso
che tu non avresti dovuto avere influenze di alcun tipo..." disse lui
con un sospiro, non immanginado che lei avesse comunque una
infarinatura, per capire la situazione, di giorni prima da Legeia, solo
perchè tenesse gl iocchi aperti.
"Quindi quello che vedo adesso dentro questo specchio... " alzandosi
per andare contro il suo riflesso, per poi dopo un'occhiata a ogni
dettaglio, poggiare i palmi sulla fredda superficie e guardare il suo
viso per bene "...è ciò che rifletteva Lei? COn i
capelli
così, questi abiti..."
"Ascolta, quello che rimanda lo specchio è la tua forma
materiale, adesso con quei capelli e l'abito identica a come era Lei.
Ma... Anche se ho paura di venir meno alla parola data dicendoti certe
cose, sei l'unica che può impersonare Lei e
Veròna.
nessuna è attrice abbastanza per emulare il modo di
sorridere
sornione, carogno, da matrona, da consapevole di cosa è, e
che
cosa deve fare... nessuna persona può essere sostituita con
un'altra, anche se la seconda sputa sangue per cercare di riuscirci. E'
impossibile.Puoi fare caricature da comico o tentare di copiare video e
atteggiamenti, ma solo per brevi periodi e non per molto tempo.
L'atmosfera di una persona è diversa da un'altra e chi
conosce,
lo capisce. A meno che no sli si veda dopo anni, ma non è
questo
il caso. Ma stai tranquilla, non ho alcuna intenzione di importi il
chiamarmi come faceva lei o copiare il suo modo di essere. Non ti ho
costretta a riconoscere il nome di qualcun altro solo perchè
condividete lo stesso corpo. Tu sei tu, Kianta, ma nello stesso tempo
sei anche Lei per certi versi. L'ho visto quando ti sei svegliata, come
guardavi tutto e tutti, il tuo... Ah" avvicinandosi allo specchio,
mentre lei ancora si osservava "cosa potrei non aspettarmi dalla
persona che ho conosciuto dopo che aveva spostato un corpo morto di
peso in un bagno, spellato per essere irriconoscibile e aver indossato
i suoi abiti per mischiarsi a noi..:" ottenendo da Kianta l'attenzione,
stupefatta "E ancora oggi ricordo la sua faccia risoluta e senza paura
nell'affrontarmi, anche se non sapeva chi fossi e come aveva
strombolato la testa di Alaric... era così la parola che
aveva
usato? A volte certe parole italiane non le capisco, ma posso dire che
non è da tutti affrontare la morte di faccia e ancora di
più farle l'ombrello, come diceva lei con un certo gesto,
solo
perchè lei era lei, per deridere la morte... Si, ancora oggi
non
cè modo di spiegare perchè fece ciò
che fece con
quella persona morta, camminando senza paura in una tuta da
combattimento fino al nostro aereo, e pure pretendere che io le dessi
due oggetti per... AhhhA, è sempre stata un fattore
imprevedibile e assurdo, era buffa e comica quando si arrabbiava ma non
da mordere qualcuno, per quello cè di più, e non
potevo
aspettarmi di meglio dalla sua nuova parte, come scappare per capire
dove si trovasse, guardare con sufficienza la gente come se la
infastidissero e..."
"Sentivo di farlo..."
"Esattamente la risposta che avrebbe dato lei per la questione di
quell'uomo e come usò sue... mh... parti per seguire
l'istinto.
Come per la chiave a Ballymena e tutte le cose, agire e guardare se le
si chiedesse perchè, come se fosse un'offesa. Era questo..."
"ma se io impersono lei..."
"Anche se dovessero tornarti dei ricordi, e per David non è
così, come direbbe lei adesso quando si
innervosiva...'sticazzi!
Dovrebbe essere detto correttamente "con una risata "Ma il succo
è che tu resti comunque tu, anche con qualche ricordo. Non
puoi
cancellare cosa sei adesso solo perchè qualcosa riaffaccia
nella
tua mente.Dovrebbe tornarti tutto di botto e risentirti LEI,
perchè tu venga cancellata. Come due menti in un solo
cervello,
non è possibile, a parte i pazzi con certe patologie, ma
quela
è un'altra cosa... Quello che ti chiedo io, non è
ricordare e tornare ad essere lei in toto, ma provare a sentire come
avrebbe agito e... convincere quella gente che lei è ancora
qui.
Purtroppo lei era anche un pò discola su certe cose, si
divertiva a giocare e fare cose con la gente, anche penso per sopperire
ilsuo passato, e così finiva per imprimere nella gente
l'idea
che dovevano continuare a incontrare lei e trattare con lei, per le
questioni. Col risultato che i nostri emissari non sono accettati.
Sapeva dare un senso di conoscenza, capacità, e..." con un
gesto
della mano che Kianta non capì "... e instaurare una sorta
di
legame come tra venditore e cliente, sebben lei dicesse fosse per le
Lezioni, per cui la gente tendeva ad andare dalla stessa persona per
come si è trovata prima... il senso era quello. E poi
è
andata via... Ma tranquilla, non voglio che lei torni, è un
suo
desiderio e lo accontenterò ma... ho bisogno di qualcuno che
sappia fingere bene di essere lei per incontrare le persone che
pretendono di rivederla. Ti fidi di me?"
"Se hai davvero bisogno... ma come posso emularla se non la conosco?
Come so come si atteggiava, parlava, rideva e... non mi
sentirò
divisa in due e persa?"
"Affatto, e comunque come dissi a lei varie volte, quando la esortavo a
divertirsi contro chi le avev afatto del male, non è detto
che
si debba sparire per forza. Intendo che lei poi prese le mie parole e
le rovesciò, affermando che cosa avrebbe fatto fino agl i
anni a
venire come un domino, non era vendetta, ma riequilibrare i piatti
della bilancia. Sarebbe stata cieca e velata, usando chiunque vicino a
quelle persone perchè provassero dolore e almeno una
particella
di ciò che là frantumò. Bastava un
poco, ma un
poco diluito nel tempo... non so se ancora continua, l'ultima volta che
la vidi mi disse che aveva preso e rigirato le mie parole, per essere
come una stella..."
"un... una stella?"
"Infondo, disse, se dobbiamo dirlo, le stelle per loro natura sono
qualcosa di speciale luminoso e magico, le stelle rispetto a noi non
sono granelli di sabbia nella grande clessidra che è
l'universo
e i lsuo tempo, le stelle vivono molto, molto più di noi,
così tanto che per secoli possiamo ancora vedere la loro
essenza
e vita quarciare le tenebre oscure, eppure son morte... Mostrano con
tutta la loro forza fino alla fine che sono esistite e ancora
continueranno nel diverso tempo dell'universo a dare parte di loro, a
bruciare cuori ed esistendo sempre e comunque, finchè
l'ultimo
attimo di tempo che trattiene la loro luce non cede. Ma ciò
avviene in tempi più lunghi di un umano. E così
lei
voleva fare. Ora su, alzati, seria e composta. Devi provare a
spacciarti per lei!"
"ma come, io... non so, non sono sicura che possa riuscire a fingere di
essere chi non conosco..." fece lei alzandosi e drizzandosi nell'abito
che non le piaceva molto.
"Devi apparire arrogante, supponente, superiore, come le maschere
veneziane... le conosci? lei diceva sempre così! Quando
doveva
atteggiarsi, prendeva sempre spunto dai video di maschere e figuranti
venezianti, che grazie non solo ai vestiti ma a come risultavano in
essi, quindi i bravi, del carnevale di Venezia, sapevano apparire e
provava e riprovava. In realtà non ve ne era bisogno per
certe
cose, ma come camminare e risultare imperiosa e regale era necessario
per mostrare da subito la propria personalità. Ancor di
più se doveva sostituirmi. E si divertiva. Diceva che le
ricordava quando si spacciava per varie personalità ai tempi
di
Zay, Ric, Phib e gli altri, muovendo personaggi fittizi per studiarli e
capire cosa volessero, come avev a scritto, e preparato elementi
perchè credessero a ciò che voleva lei. In fin
dei conti,
diceva con amarezza, nessuno voleva sprecare due minuti per conoscere
LEI, quindi giocava al gioco della società, la finzione.
Quindi
come diceva sempre, devi sentirtela calla, come dicevano i romani.
Erano romani?..." fece lui dubbioso, scacciando il pensiero con la
testa " devi credere, crederci, sentirti come se tu fossi la Madonna in
terra. Devi essere sprezzante e regale. Sii come una dama veneziana.
Infondo lei poteva definirsi benissimo come una vera fanciulla
veneziana dei tempi d'oro del periodo, come concetto" ridacchiando "
Una vergine non toccata dal peccato e si abbigliava con i nostri abiti,
fingendosi regale e sinuosa nei modi, di una matrona antica..."
"Mh..." fece lei con un'espressione del tipo-come dovrei prenderla
questa cosa=""-
"Richiama Lia " le fece afferrandole le spalle, serio e come in panico,
come se avesse cambiato personalità "Nelle tue vene scorre
il
suo sangue e il suo essere fin nel midollo. Raggiunti la sua anima e
falla tornare quel che basta. Come una reincarnazione,
perchè ti
aiuti nel continuare l'opera. Come una congiunzione astrale che
affievolisce la divisione tra i piani. Carne e sangue. Anima ed essere.
Crea un filo di legame con lei e riportala. Se avessi collaboratrici
che valessero la metà di lei, avrei una schiera di fedeli
aiutanti, invece di gente che non è capace di prenderla con
la
filosofia giusta. Per loro è solo lavoro e agire per
completare
la missione. Per me e lei era diverso. Era divertimento, sfida,
manipolazione e giocare alla roulette russa con una pistola d'oro e
proiettili di diamanti..."
"E io? Valgo se fingo di essere lei?"
"Je suis avec toi, Kianta. Stai tranquilla, non mi rimangerò
la
parola con lei e non tornerà, ne voglio che tu perda te
stessa
per questo, ma mi farebbe piacere se volessi giocare con me allo stesso
gioco, con le nostre pedine sulla scacchiera. Sarà anche per
te
un modo per imparare le persone e le menti, la filosofia e psichiatria.
COme diceva Lei, conoscere queste cose, porta a consocere anche se
stessi. E non si rischia di perdersi, se si è capaci... e se
dovessi avere per qualunque motivo dei ricordi che ti destabilizzano,
io e gli altri saremo sempre con te perchè ciò
non
avvenga e tu possa, come diceva sempre, digerire la cosa e andare
avanti. Lei faceva così, raccoglieva, metteva nel sacco, e
continuava la strada, non stava lì a guardare nel sacco
piagnucolando. Decise che sentiva di doversi fermare e dire basta. E'
rimasta se stessa nonstante tutto e tutti, credimi, non è
cambiata e non lo farai neanche tu... se però vuoi avere
almeno
un'idea di ciò che era, vieni. Niente influenze, solo per
capire
cosa si aspettano gli altri. Ti mostro la sala che avevo preparato per
farle lo scherzone..." andando verso il corridoio senza badare se lo
seguisse, continuando a parlare.
Kianta voltò la testa verso Madame, che era rimasta in
silenzio,
come a chiedere qualcosa con sguardo indeciso e perplesso, ma si
sentì rispondere dalla donna che poteva andare, li avrebbe
aspettati nel salottino da tè. Così
candò in cerca
della scia di Milan, ossia quel suo profumo costoso e che le sembrava
orrendo, ma pareva fosse di pregio. Boh, pensava lei, quello che
usavano gli uomini sia acqua di colonia, che dopobarba o altro al
muschio e altri odori strani erano insopportabili per lei, ma quello di
Milan sembrava un odore che sentirlo troppo tempo dava fastidio, tipo
mangiare una cosa troppo zuccherata da sdegnarti, eppure alle donne
piaceva. Così seguendo l'odore svoltò e gli si
accodò, essendo partito in quarta verso la sezione finale
del
corridoio. Giunsero alla penultima porta, che si distanziava parecchio
dall'ultima. Milan la prì con una chiave ed entrarono
La stanza era grande da prendere due porte, ma l'interno era stato
sistemato in modo da fare una sorta di anticamera stretta appena
entrati con un registro aperto, una scaffalatura di legno piena di
oggetti e piccol iquadri vari di ritratti di varie persone. Una porta a
due ante apriva all'interno dell'altra stanza vera e propria, che
continuava fino alla finestra, la quale però era oscurata
Si vedeva chiaramente che mancavano i quadri, sia per tutta la miriade
di chiodi presenti, sia per le forme visibili.Chiaramente vi erano
stati quadri per molto tempo appesi là dentro. Vi erano
finestre, ma erano coperte da tendaggi pesanti e pannelli davanti, per
mettere altri quadri.
Nella parte finale della sala vi era un insieme di oggetti vari. Abiti
su manichini, dipinti, oggetti diversi sotto varie teche.
"Queste sono le cose che ho riunito per farle lo scherzo... invece il
processo ha funzionato e ora sei qui. Non ho ancora tolto tutto
perchè... ancora ora rido nel pensare alle sue espressioni e
atteggiamenti nel sentirsi offesa nello scherzo. Non le piaceva che le
sue cose fossero toccate, o che le si desse un qualche riconoscimento
in particolare, o per cose che faceva. Al massimo il rispetto, quello
si. Ma solo vedere questo l'avrebbe fatta incavolare tanto. una volta
le ho fatto lo scherzo, anche per vedere come reagiva, di fare un
altarino sul camino, con una sua foto, dei gigli e rose blu e dei
lumini, un commemoriale... lei ha guardato, mi ha fissato sospirando
gonfiando le guance e mi ha solo detto -carina
punzhecchiata avrei preferito una un ritratto perfino dagherrotipi
stiamo studiando pi fedeli meno denigranti vengo in divertita posare
osservare pittori all'opera mi sono rifatta delle orribili foto
irrealistiche almeno dipende dal punto vista quelli resteranno oltre me
servivano il grande prank voglio fare peccato non ci sar volte questi
tuoi giochini sembri proprio zay ric facevano i buonisti spingendomi
continuare a esistere se realmente stavo aggrappata le unghie
disperazione ma loro come per era vivere respirare fino all'ultimo
giorno di vecchiaia perch la vita è sacra facile decidere
sul culo degli altri poco importa della melma che ti corrode vuoi farlo
anche tu con tutti ituoi discorsi e questo=""-...
E insomma, è finita con lei piccata perchè
credeva
seriamanete che stessi provando a farle venir paura della morte. Invece
non era così, lei proprio ci andava di faccia verso la
morte,
non aveva paura e non si ritraeva, quante cose ha combinato per danzare
con la Vecchia Signora, incappando chissà come, diceva lei,
nelle missioni, a raccattare la gente che faceva casini. Diceva sempre -non
mai possibilit di lasciare gente e sapere mander a fanculo cose non c
uno che conclude qualcosa le sue sole forze devi sempre comparirgli al
fianco come un angelo guerriero con la spada sguainata=""-. Ah
che ridordi, di quanto
combinava per testare le persone..."
"Quindi..."
"Quindi, cè prima una cosa che voglio tu comprenda. Anche
se...
non doveva accadere che sapessi di Lei, avendo bisogno di te, devo
metterti a parte di alcune cose..."
"Quindi ammetti chiaramente che stai andando contro i suoi voleri..."
sorridendogli con fare complice e monello
"Simpatica... ma sono serio, adesso. Ascolta bene, perchè
ciò determina anche te..." portandola a guardarlo uno di
fronte
l'altra davanti la zona con gli oggetti della Prima "Se esisti tu, Lia
non può. E direi anche ovviamente, condividendo lo stesso
corpo
e cervello... ma la questione è la seguente. Lei provava
così tanto dolore e perdita di sè e di una sorta
di non
legame col mondo, che invece abbiamo tutti... ognuno ha quel qualcosa
che lo tiene legato alla vita, qualsiasi sia, e inevitabilmente se uno
svanisce, l'essere umano è capace di crearne un altro.Questa
è la nostra natura. Lei no. Quelli come Lei... non so come
definirli perchè non cè uno studio scientifico
per questi
fattori a questo mondo. Una come lei, che aveva così tante
passioni, hobby, interessi...perfino quellìAts o Tribal
Style
bellydance o la fusion che amava e sentiva che era come aprte di lei...
eppure ognuno di essi e lo ha fatto, anche eseguiti, uno dietro l'altro
in un sol giorno, non le davano modo per il successivo di ocntinuare.
Cè chi vuole vivere per vedere il giardino che ha coltivato
con
amore e fatica nel pieno del suo splendore più estati
possibili.
E questo è solo un esempio. Cè chi vive per i
suoi fiori,
per la sua azienda o impresa, per assicurarsi che i figli diventino
grandi e figlino a loro volta, chi per rivedere una persona del suo
passato, come fu per molti a causa della seconda guerra, e tanto altro.
ogni persona ha desideri e àncore diverse per essere vivi,
nel
mondo materiale. Lei era una di quelle persone piena di passioni ma con
nulla che la tenesse legata, diceva sempre che era come se non avesse
quel filo che la teneva affrancata al mondo materiale. Quello ti teneva
vivo e con il senso della sopravvivenza... e ancora, ad un certo punto
devi spegnere tutto quello che ti spegne ogni giorno. E così
ebbe la fortuna di incontrarci... e ha sfruttato molto
ciò...
è stato divertente osservare qualc uno che sfugge al
classico
profilo umano. Chiunque altro avrebbe considerato me come il folletto
irlandese con la mpentola d'oro, si sarebbe fatto i fatti suoi, trovato
modi di arricchirsi, svoltare, sempre lavorando in qualche modo per
ripagare la cosa, ma avrebbbe seguito i punti classici. Soldi, potere,
interessi vari personali, pure fare come loggie e sette dove tutto e di
più per trovare il proprio centro in quello che qui
abbiamo...
tutti lo avrebbero fatto. Lei invece a parte toglirsi qualche sfizio,
ha gito sempre per aiutare me e gli altri. Io sono negato con
l'amministrazione, lei mi sostituiva e teneva tutti a bacchetta. Per
davvero, andava fuori dai gangheri se si usciva fuori dalle regole di
condotta e condivisione... ma ormai le conosci..."
"Si, nei bagni, pulizia personale, degl iambienti, oggetti, cucina,
tutte el regole su come fare ogni cosa..."
"Non pensare che fossero state messe perchè era non so,
onniscente o si sentisse meglio degli altri. Tra tutte quelle
possibili, ogni cosa che viene spiegato dai cartelloni nei punti
giusti, sia per i nuovi che per rinfrescare i ricordi, è
testata
e migliori di altre. Così come i metodi di pulizia antichi
contro i nuovi. Può sembrare strano, ma qui operiamo
metà
e metà, nel senso che utilizziamo sia metodi dei primi del
novecento per certe cose, che moderni. Dipende da cosa, da come... e
nel dubbio, i capisquadre decidevano, prendendosi le
responsabilità, ma non si butta via niente, neanche vecchi
trucchi o metodi che molti definirebbero in
senso dispregiativo. Prendiamo le cose buone delle vecchie generazioni
e le rapportiamo col nostro tempo, in base a cosa si deve fare, ci si
adegua... Anche se mi ha odiato, tanto, quando ho messo la regole che
per determinate occasioni facessi indossare, così come per
me,
stivali stile napoleonico con i tacchi in ferro. I pavimenti antichi,
seppur più cazzuti, come diceva lei, dei moderni,
risentivano
del batamp, batamp dei tacchi in ferro. Sono scenografici, anche nelle
feste sono acclamati con le divise e i rigidi protocolli di
presentazione e comportamento... ma stava sempre a preoccuparsi dei
pavimenti. Diceva sempre -a meno tu
voglia raccogliere stesso tipo pietra marmo portarlo qui farlo lavorare
gi facciamo immagina mosaici simili lo chateau sar cantiere senza
poterci piede ti accoleresti restauro staccando rovinato originale
mettere nuovo è pi laborioso quelli soli cento anni costoso
tanto materia prima possiamo benissimo acquistare blocchi tonnellate
materiale poi tagliarli romperli manodopera tempo rifare tutto
pavimento identico artistico ed elaborato riportarlo splendore . mi
toccherebbe stare mesi nella dimora rossa o nelle altre in attesa
tornare limita solo feste inviti l'uso quei trespoli ferrosi ridendo
ripensandoci ho continuato farli usare me ne assumo la responsabilit di
smontare parti rovinate ricreare disegno quadrelli nuovi scena fa del
nostro lavoro per dirti quanto considerasse regole necessarie
inprenscindibili devono far parte della societ umana ma essere giuste
corrette con un senso infatti regola da noi ha una spiegazione
significato lezioni tra varie svolgono ogni giorno servono anche a
questo perch persone usino il cervello che si insegni come pensare e
capire le cose non style="text-decoration: none; color: rgb(51, 102,
153);"-cosa come
elemento vero e fisso. Si potevano a volte scavalcare le regole? Ni,
per lei. Era necessario tener conto del caso in questione e se
meritasse o necessitasse di un cambio di registro, se in via
eccezionale o meno, altrimenti senza regole e superandole facilmente,
tutti farebbero quel che..."
"Ok, questo lo capisco. Sembra che sia in grado di ragionare. Ma cosa
c'entava la questione di me e leI?"
"Te lo stavo spiegando! Se esisti tu, Lia non può. La tua
esistenza... cancella Lia. Non è possibile che una esiste se
esiste anche l'altra. Lei ha deciso, dopo aver parlato molto con me, di
far nascere una nuova Personalità, così che anche
lei
potesse avere, nel caso non fosse una cosa profonda fin nell'anima, un
ancoraggio e un viaggio diverso dal suo. Possiamo dire che tu sia il
test nel test... Abbiamo scommesso lanciando la moneta, benvenuta nel
mondo, nuova persona. La meta, e quando, dipende da te. Sai che
esistono diversi mondi, si dice, paralleli dove le situazioni possono
cambiare anche di poco, ma sono differenti? e tutti i diversi ME
possono essere distanti in molte cose tanto identici solo d'aspetto?"
"EH... i mondi paralleli? Intendi le nostre copie?"
"No, quello è un pensiero per cui esistono sei o sette
diversi
individui nel mondo come noi, con lo stesso aspetto e molte volte con
gusti e altro simili. io parlo di mondi paralleli, ossia immagina
l'universo che invece di avere una sola realtà, ne ha sette
così come infinite, tanto quanto le possiiblità.
Ora
immagina che in ogni mondo cè un nostro IO che agisce,
pensa,
decide, sceglie, dice e fa cose diverse, opposte o non le fa prorpio,
creando nuove linee temporali. In quei mondi Lia potrebbe essere sempre
e solo Lia, restare sola e disperata come accadde qui o no, e solo in
uno esisteresti TU. Tu conosci Veròna, vero?"
"Intendi il Personaggio fittizio o Personalità che utilizzi
per
mettere sul campo di gioco un soggetto estraneo e imprevedibile?"
"Esatto! Quel personaggio più di te, potrebbe esistere
sempre e
comunque. Lia poteva benissimo muoversi nel campo militare, nei
carabinieri ocme voleva fare, o altri ambitii lavorativi, e impersonare
un soggetto che non fosse se stessa perchè si conoscesse
ciò che vedevano. Vedere e parlare a una persona non vuol
dire
conoscerla veramente, e se Lia avesse deciso di impersonare una seconda
se stessa per lavoro o altro, quella sarebbe stata una forma simile e
diversa in egual misura di Veròna. Per qualunque motivo, Lia
avrebbe comunque sfruttato una facciata della sua intera
personalità per modellare un soggetto da gettare sul campo
per
nascondere il suo vero Io. In questo mondo non è accaduto
perchè lei si è rifiutata di fingere e recitare,
come
facevano tutti, in un mondo che non le paiceva per le
falsità.
Eppure Veròna è uscita fuori per sfruttar e un
elemento
inatteso e fuori contesto. Un Strega che si frappone tra vari soggetti
della popolazione bassa, povera, o vulnerabile e quelli che cacciamo.
Ma poteva essere una Personalità o faccia con nome e modi di
agire diversi, creata da Lei sola o in altri contensti senza me, ma
stai sicura che sarebbe stata sempre e comunque una faccia del totale
della Personalità di Lia. Sfacciata, pungente, sbruffona,
amante
del rischio..."
"Cosa intendi per faccia o faccetta?"
"hai presente un diamante? Un diamante così comè,
tagliato? la bellezza della pietra che affascina ogni donna e ogni uomo
al mondo è dato dal tipo di taglio, dalla luce che colpisce
le
facce. Ebbene ognuno di noi ha una personalità che
è
composta da vari elementi, che uniti formano la persona come
è.
La mia personalità è data da questi fattori, le
tue da
altri, e via dicendo. Si dice che ogni faccia del diamante crei la
bellezza e grandiosità di questa pietra per andare su un
gioiello. Senza le faccette, un diamante è solo una gemma
grezza
opaca..."
"Quindi è questione di luci e ombre?"
"Eh... ogni persona ha una personalità composta da tante
facce
che la compongono. Ecco perchè per quanto bravi, nessun
imitatore o attore o altro può dare ciò che
è la
personanel suo totale. Può cercare di imitare cosa conosce e
ha
visto, ma non il tot della persona. Può provare ad imitare i
movimenti o frasi standard, ma una Persona è più
dell'apparenza. E Veròna è come una faccetta del
tutto di
Lia, perchè è una parte di lei che viene esaltata
al
massimo perchè diventi reale... ma Veròna non
è la
stessa cosa di te. Tu sei un fattore che magari in nessuno degli altri
mondi è venuto fuori. La tua esistenza cancella Lia. Uccide
ciò che era come Personalità creata dalla vita
vissuta, i
momenti si e quelli no, le gioie e dolori, passioni e interessi,
gentilezza e imprevendibilità, e molto altro. Come accadde
nel
passato dell'umanità e nelle storie cliniche, chi perde la
memoria per incidenti, situazioni che creano danni al cervello o altro,
non accade mai, da ciò che ho visto, che una persona si
svegli
senza ricordi e sia esattamente come prima. Accade sempre che i gusti
non so dei colori che si preferisce, del cibo, abiti o qualsiasi cosa,
sia diversa. Cè chi inizia a fumare se prima non lo faceva,
mostrava gusti musicali differenti, se non ritrovavano la memoria,
continuavano ad essere come individui nuovi. E questo per molti
significa che senza memoria, iniziando come nuove
personalità,
si uccide la precedente, perchè non ci si riconosce in
niente in
quella persona..."
"Io in pratica... avrei ucciso Lia?.. Non l'ho mai incontrata... non la
conosco e non so nemmeno di cosa si tratta ciò che sto
vedendo
qui dentro. Come posso essere la colpevole della morte di qualcuno?"
"Non è così. Ciò che è
accaduto con te
è stato uno scambio. Uno scambio equivalente. Mediante un
esperimento, una vita se ne è andata perchè ne
nascesse
una nuova. Il rovescio della medaglia...se tu non esisti... Lia esiste.
"E Veròna? Voglio dire... questa Personalità non
è morta con lei?"
"perchè dovrebbe. Veròna può esistere
dal momento
in cui qualcuno l'ha creata, l'ha resa esistente e reale, facendoloa
riconoscere come tale da più persone e indipendentemente
dalla
persona primaria, essa può esistere sempre e comunque, basta
che
vi sia un individuo che ne vesta i panni. QUi no nstiamo parlando di un
ruolo attoriale qualunque. Veròna è entrata in
pieno
titolo nel mondo dei vivi perchè è riconosciuta
come
tale, essa cammina veramente tra i vivi ed agisce su questo piano.
Veròna è una faccia del tutto di Lia che ha preso
vita
prorpia ed è come una continuazione di quella sua parte.
Veròna aiuta, supporta, sprona, si presenta, affronta,
punisce,
giudica e ..."
"Stiamo parlando del rovescio della medaglia? io sono la Testa e Lia
è la Croce?"
"Stai insinuando che tu e Lia siate due facce della stessa medaglia?
No, affatto! Forse mi sono spiegato male. Veròna era, resta
e
sarà sempre la tua, o
meglio vostra, ipotetica
faccia della medaglia. Lei resterà sempre il vostro
riflesso. Tu
e Lia non siete le due facce, l'una dell'altra. Lo è
Veròna, e anche tutte le altre personalità che
abbiamo
creato insieme, sebbene Veròna sia sempre l'unica reale di
tutte. Qui la cosa è complicata, ma in pratica non
stò
dicendo che...."
"Aspetta. Ricapitoliamo, Lia ha deciso di seguire in parte i tuoi
consigli, così decide di... cosa, creare una sorta di
testamento, o qualcosa del genere che è intessuto nella
trama
del Personaggio chiamato Veròna? lei decide di morire, ma
capisce dalle tue parole che così non si sarebbe vendicata
affatto, così prende più elementi e li unisce,
poi nasce
Veròna. Questa strega è stata riconosciuta come
reale e
vivente, perchè Lei le ha prestato un corpo con cui muoversi
in
questo mondo, essa è diventata reale quanto noi stessi...:"
"Corretto"
"Tuttavia qualcosa le diceva di andarsene comunque, così fa
una
sorta di lancio della moneta con quell'esperimento di David. Cinquanta
per cento muore, cinqua per cento funziona e nasco io..."
"In realtà eravamo indecisi. Negli esperimenti precedenti
cèra stati... dei problemi. Capitava che non si cancellasse
la
memoria, il soggetto morisse... anche se erano comunque in fin di vita
ma volevano..."
"Questo ne parliamo dopo, sono quindi tre le possibilità?"
"Che abbiamo diviso in due, come le possibilità della
moneta.
Uno... muore o non funziona con lei, l'altra possibilità, la
due, era che dimenticasse e vivesse. Quindi due possibilità
negative contro due positive, ecco. E cè sempre quel
concetto...
non esiste Lia, se tu esisti. Siete due personalità che non
possono coesistere. E questo perchè? Perchè con
la sua
scelta e decisioni, ha fatto nascere un individuo nuovo che collide con
tutti gli altri mondi dove di base dovrebbe esserci Lia, creando
discrepanze. Nel nostro mondo, una persona conosciuta e riconosciuta
come Kianta è assente, mancante negli altri. Un fattore
esclude
l'altro o ne genera un altro... E' tutta questione di scelte e
probabilità. In un mondo Lia avrebbe scelto di farsi
agguantare
così tanto da ira e odio da creare una Veròna
bramosa di
vendetta e punizione. La Veròna che io conosco non
è
oscura, meschina se non per giusti motivi, non per fattori personali.
Veròna non agisce per elementi e fattori personali, ma
un'altra
si. Lia avrebbe potuto decidere di agguantarsi alla
possibilità
di perdere il suo Io originale perchè Veròna ne
prendesse
possesso. Sono ipotesi, ovviamente, non credo che potesse accadere ma
negli altri mondi potevano esserci chissà che fattori ancor
più negativi. Lei è la stessa, e lo so, che se le
fosse
successo qualcosa di brutto come uno stupro o altro, avrebbe cercato di
rompere in pezzi chi lo aveva fatto. Anche a costo della vita, ma
avrebbe risposto con denti e unghie e di più, volendo veedre
il
terrore negli occhi di chi l'aveva resa ciò che si sentiva.
In
questo mondo, ha scelto di non usare la vendetta e l'odio, stava per
spegnersi dentro ma ci siamo imbattuti in lei. E invece di morire
solamente, sparire, mentre chi le aveva fatto del male e non si era
pentito, lo credeva gisuto e normale in quella società, ha
creato elementi dalle sue parti di personalità
perchè
queste continuassero al suo posto. Tu sei ciò... io tivedo
più come una figlia, una vita per una vita come nelle
nascite
dove la madre muore. A lei non piaceva questa cosa, ma è per
dirti che sia come sia, tu esisti nell'unico o magari nel paio uniche
di possibilità in cui Lei muore, per far nascere te. E
impersonando Veròna le permetti di calcare di nuovo il mondo
materiale..."
"Vuoi che io interpreti Veròna?"
"Vedi... anche se non sei la stessa persona di quella che conoscevo,
cè qualcosa in te comunque, che è necessario a
Veròna per sorridere di nuovo calpestando la terra
materiale.
Sia prima che dopo che Lia decise di dar lei entità vera a
Veròna, abbiamo testato dei soggetti che sembravano
promettenti.
Ma non è la stessa cosa. La sfaccettatura che abbiamo reso
indipendente, non brilla come dovrebbe lontana dalla parte originale.
E' proprio vero il detto che ogni personaggio venuto bene, deve
ciò a quanto ci mette l'attore..."
"QUindi in un mondo dove io esisto, forse l'unico, l'altra persona o
parte di questo posto è cancellata?"
"Cancellata come ricordi... come vedi Lei esiste comunque, anche se non
desiderava ciò, all'inizio... Fino alla fine ha detto di non
ricordarla e l'unica cosa che voleva era non far morire
Veròna,
non cancellarla perchè di ciò che voleva fosse
magari
ricordato, era quel che aveva fatto rispetto alla feccia. Fino alla
fine ha desiderato sparire ma nel contempo si ricordava i nostri
discorsi e cosa avevamo fatto per cambiare le cose piano piano, e come
sarebbe finita se tutto si fosse fermato. Tutto si sarebbe arrestato,
disse, e non voleva ciò... il problema è che
Veròna essendo un suo riflesso ha bisogno di vettore uguale
o
pari per continuare ad esistere nella sua natura originale..."
"E dovrei farlo io? Io che esistendo, annullo la sua creatice?"
"Non sentirti in colpa per qualcosa di cui non sei affatto legata in
alcun modo... l'esperimento era in programma, doveva essere fatto.
Secondo la teoria della moneta due facce davano quattro
possibilità, e tu ne sei stata il risultato. Tu hai un
carattere
opposto al suo, e in base alle esperienze che farai, lo modellerai
tu... ma non sei la causa di nulla, anzi vedila come
un'opportunità! Dice un detto-arriver
à stravolger ogni cosa e far rinascere la versione migliore
dite come un girasole che rinasce tra erbacce=""-
"Stai usando uno dei miei fiori preferiti per dirmi qualcosa?"
"Si, che tu sei la rinascita di una persona che potrà magari
essere la versione migliore della Primaria..."
"E mi stai dicendo questo perchè impersoni
Veròna...?"
"Oggi no... ma ho bisogno di un tuo atto di presenza, devi emulare la
presenza di Lia. Dritta, un sorriso appena accennato ma con la
presuzione di essere superiore, la testa alta e il suo giocare a
comportarsi come una regina, per vedere il comportamento dell'altro.
Quanto si divertiva in mezzo al gruppo di Zay diceva, e facendo questo,
potrai conoscere come volevi tutte le sfaccettature dell'animo umano.
Lo dici sempre, non riesci a capire tutte le diverse persone che ci
sono qui, se scherzano o meno, perchè non hai ancora gli
strumenti a tua disposizione. E io ho bisogno di nuovo di una partner
con cui giostrare le cose..."
"Sono quindi una tua pedina?" inclinando la testa verso la spalla
aggrottando le sopracciglia
"ANdiamo... ti fa rabbia, questo?"
"..." voltandosi verso la zona che doveva essere uno scherzo.
La zona finale di quel rettangolo che doveva essere una galleria che
stavano risistemando ospitava in quel momento dei manichini con degli
abiti, ritratti di varie grandezze e tipologie ma con la stessa
persona, teche con orologi, minerali e gemme, gioielli, oggetti di uso
comune e cose strane. Riproduzioni di cibi mignon e medi, statue di
cavalli e uccelli, oggetti di cui non conosceva l'uso o il significato
e bambole. Ma non bambole comuni, erano alte tra i trenta e i sessanta
centimentri, e Kianta le fissò.
"Magnifiche, vero? Sono realizzate qui usando stampi e
manualità
nostri. SOno bambole che fuori si possono clasificare classe Bjd come
qualità di materiali e giunti, oltre che perfezione dei
pezzi.
Tranne il viso, i corpi sono standard, ma se noti il viso è
stato fatto per ritrarre proprio qualcuno di nostra conoscenza. Doveva
essere un servizio che facevamo..."
"Un servizio?"
"Esatto, ancora non lo sai ma ne nostre botteghe realizzano manufatti
svariati e di qualità. Bottiglie di vetro più
particolari, così come servizi per thè o liquori
dei
più pregiati. Intagli e decori nostri con nostri stampi
fatti da
noi. E tra un'idea e l'altra, abbiamo deciso di realzizare un'idea
regalo altamente personalizzata. Bambole fedeli a una persona cara
scomparsa, che sta crescendo o per ricordare un momento speciale. Di
varie altezza, non solo queste, le bambole hanno proprio i visi della
persona che dovrà riceverla o che ricorda. Non sai quante
persone hanno chiesto dai bambini reborn, anche se ne facciamo pochi,
devolvendo parte del ricavato, ed è un motivo per i lquale
ci
preferiscono. perchè mostriamo le prove di una donazione ad
associazioni di bambini abbandonati o malati... Molte donne comprano
bambole identiche ai figli morti per varie cause e epr loro
è
come un palliativo... adesso oltre che neonati, possono avere
riproduzioni fedeli di figli anche grandi di varie età. il
dolore... no ndovrebbe esser strumentalizzato per il guadagno ma oltre
che aiutare noi e chi supportiamo, lei non voleva prendere in giro ma
aiutare e dare qualcosa di più mateirale delle foto a chi
provava cose che lei non... provava. Comunque, le plastiche che
utilizziamo sono sia di riciclaggio e con uno strato siliconico real
touch con un particolare processo, che richiedono meno materiale
costoso e quindi economiche di quelli totalmente in silicone identico
alla pelle umana, che produciamo ma a prezzi maggiori. Lia decise di
mettere l'idea anche per linee differnti di esigenze. Bambole di una
sposa o degli sposi come dono, come commemorativo, per ricreare le
fattezze dei figli in una certa età sia morti che ancora
viventi, come ricordo, da collezione per chi desidera da una o
più foto un ricordo visibile e toccabile di un proprio caro.
A
prezzi bassi. Queste ovviamente costano, sono una sorta di mio dono per
lei... amava le bambole della dimensione delle barbie, circa trenta
centimentri o più grandi, con gli occhi di vetro di
qualità realistica.Non stampati, ma con occhi aggiunti.
Quelli
proprio che si aggiungono durante il processo di assemblaggio e danno
un tocco tre e quattro D al viso, come per quelle in porcellana. Se
noti gli occhi sembrano reali.Il viso è ripreso proprio da
Voi.
Da foto e nostra scansione della pupilla, non poi così
difficile. Certo non è facile da foto vecchie, che ci hanno
inviato, per far un caro morto decine di
anni prima, ma in quel caso abbiamo un lavoro certosino dei cristalli e
lamelle per ricreare un'iride realistica con i dati dei colori che solo
grandi aziende di alto livello ci invidia. I nostri occhi sono dipinti
con perizia o creati con lamelle e sezioni di vetro, per uno sguardo
profondo e realistico. Come questi...."
"Ma... se queste bambole hanno un'esatta copia dei nostri occhi..."
"Non preoccuparti. La scansione oculare non sembra funzionare con
questi, i nostri sistemi non sono così fallati. Magari altri
più economici o incapaci di distinguere... con altri
può
capitare che come i volti per gl ismartphone diano cilecca sicura
aprendo e attivando, ma non con noi. Lia aveva provato per il gusto di
farmi scherzi camminando con quella più grande, e provando
in
utti i blocchi digitali. La nostra IA non è così
scema,
fortunatamente. E' stato spassoso vederla dalla cam di sorveglianza,
mentre faceva le prove con quella seduta su un braccio, mentre
borbottava stizzita il non poter ridere in modo carogno del
tipo -avevo ragione hai fatto una cavolata - e,
se te lo stai chiedendo, solo chi ha realizzato quegli occhi, io, lei e
tu sappiamo questa cosa. Molti di questi oggetti al massimo li conosce
solo Jd, forse Lubo. Quindi come vedi, se anche qualcuno vedesse queste
bambole, non penso verrebbe colto da strane idee del genere..."
"Le piacevano queste bambole?"
"Oh,si. Ma non perchè amava le bambole in generale. Lei
cercava
quelle particolari. Le nostre costano dai venti dollari con corpo,
testa e occhi già complete con colori di base. Extra sono
per
capelli in base a lunghezza e colore, se sintetiche ma di alta
qualità per questo settore o umani. Si, abbiamo anche umani.
Modestamente ho contribuito con alcuni centimetri per le parrucche
corte e molto corte, e sono serviti per creare doni proprio con
bambole.. " mentre lei lo fissava dall'attaccatura alla punta dei
capelli "Lia sapeva come trattare i capelli per dei corsi che aveva
fatto, cercava di imparare di tutto, e tra una spazzolata da lei e un
taglio dal parrucchiere, ho contribuito con capelli di
qualità
per bambole di qualità. Se non richieste per bambole
economiche,
realizziamo parrucche solo per quelle medio e alto prezzo. Anche alle
persone che catturiamo e portiamo a contribuire alla società
invece di romperla, rasiamo i capelli che siano donne o uomini, per
punizione ma anche prima raccolta di quel materiale. Così
contribuiscono in ogni loro essere, diceva sempre, perchè
ripugnata dai loro atti. Altrimenti abbiamo anche pelo di lama e alpaca
che sono ottimi sostituti fino ai sintetici. Ne abbiamo per fascia di
prezzo, così come corpi e teste, occhi, anche mani. Ci osno
persone che vogliono anche mani simili e i nostri corpi hanno decine di
giunti sferici, più o meno in base al prezzo, a cui
attaccare
mani e piedi realizzati su ordinazione. o le misure del corpo, ma
quelli costano... Perfino i seni, spalle... non ci manca niente..."
"COme Madame de Pompadour con la leggenda delle coppe di champagne?"
"Esatto. Per quello abbiamo un catalogo di bicchieri e flute speciali
che prendono il nome e la forma da seni di donne famose e ammirate.
Abbiamo Marilyn Monroe, Sofia Loren, Brigitte Bardot..."
"E come hai preso la forma dei loro seni?" stupitissima con la bocca
aperta
"Un artista da varie foto è in grado di ricreare un seno
così simile al reale da sembrar preso a stampo. Ancor di
più che si channo scatti di topless... " facendole
l'occhiolino
"E molti uomini hanno nella loro collezione proprio i set dove bere..."
"A me sembra squallido..." fece lei storcendo le labbra disgustata
"Per la leggenda della coppa si champagne, anche noi beviamo in un
bicchiere realizzato sul seno di Madame... " disse lui piano
all'orecchio ridacchiando "Ad ogni modo, le bambole sono un dono, un
elemento commemorativo e ogni cosa un cliente vuole. Ammetto che ci
sono state richieste di uomini... mh, particolari... con foto e misure
e ogni elemento di donne di cui erano pazzi, ma non potevano avere. E
hanno richiesto copie medie o dimensione reali realistiche da sembrare
vere. Non se se hai presente quelle abmbole in silicone simil umane da
sembrare vere. Ecco, abbiamo realizzato anche quello, con la filosofia
del -meglio un p di cringe una bambola sintentica
identica all'originale anche con accessori molto intimi che far del
male alla persona vera=""-,
ed è una cosa che diciamo proprio a queste persone sia di
persona, proponendo i prodotti che quando li incontriamo. Ricordiamo
loro che atti su persone vere porta a rischi enormi, ma una bambola...
può fare tutto ciò che si vuole..."
"Davvero tu tratti questa roba?"
"Sempre meglio che alle vere... come puoi notare già da
queste
più piccole della dimensione umana, sono la vostra copia
identica. Gli abiti sono una riproduzione di quelli che lei preferiva.
Quello blu notte perlescente, con livelli di tessuto a forma di petali
che a me ricordano l'oriental poppy, o papavero orientale. O anche il
ciclamino con i petali ondulati. Intendo come forma dei petali situtti
in livelli su corpetto, gonna e sopra le orecchie due decori a forma di
fiore. Poi abbiamo quello bianco a sirena con sezioni nude e
decorazioni in argento cesellato, con strascico completo di copricapo
intarsiato con medaglie e veli. Sembra un abito da sposa ma non lo
è. E si, pesa parecchio per tutte le applicazioni in argento
e
il copricapo, ma lo amava, diceffa fose il suo come l'altro quasi
simile a fianco, che sembra simile come modello ma ha invece dei pezzi
cesellati in argento, decori in stoffe a cascata e ricami. E per ultimo
quello che utilizzava per Veròna, l'abito che chiamavamo da
cerimonia o apparizioni qui. Sai per i nostri scherzi..." indicando un
abito color avorio stile ottocentesco" faceva parte della collezione
che avevo acquistato di abiti originali antichi e ricreati, lo faccio
spesso, e questo ha attirato la sua attenzione. E ha deciso che
Veròna vestisse in questo stile, è un imponente e
davvero
magnifico abito da sposa francese in faille di seta avorio, in tre
pezzi risalente al terzo quarto del XIX secolo. Una meraviglia di
raffinata costruzione francese di abiti e cuciture a mano. Questo
modello è originale francese come stile e taglio. Corpetto
aderente con fodera e stecche in seta pregiata, bottoni sul davanti,
passamaneria soutash in cordoncino di seta su corpetto e sopragonna,
volant in pizzo a mano lungo le spalle, petto imbottito, grandi maniche
a pagoda big pagoda sleeves, o anche ad angelo. A cui è
possibile aggiungere una cascata di pizzo già pronto per
allungare o altro, ma non lo usava mai. Gonna over con lacci interni in
polonaise, drappeggi laterali complicati con rifiniture in soutash e
nappe, gancio e occhiello tutti presenti. Sottogonna con area
arricciata nella parte posteriore per accogliere sellino o le versioni
minori,possibilità di formare la gonna a forma di otto o
tonda
come in questo caso, giocando sulla sezione posteriore per portare un
abito come è adesso del milleottocento settanta circa a le
decadi che le piacevano, riducendo il diamentro davanti per creare la
forma allungata dietro... la gonna è sfoderata con un
profondo
orlo interno in seta che è irrigidito, stravagante quanto il
lungo strascico.E si, questo pesa più di tutti gli altri, ma
sai
cosa diceva? Che l'abito le faceva ricordare la sua esistrenza
indoss,o, e che cosa significava indossarlo. Ossia dar vita a
Veròna e quale fosse la sua funzione. Veròna non
era
altro che una sorta di continuazione di un frammento della sua
personalità, un lascito e lavoro. Lei poteva non esistere
più, ma Veròna poteva continuare anche decenni o
un
centinario di anni, divenendo leggenda e sfumando nel mito. Il corpo
decade, un'essenza no. E il peso di questo abito le ricordava il
fardello di quello che stava facendo, e cosa significava Il frammento
di personalità che avevano chiamato Veròna. Lei
non
sapeva recitare come fanno esempio le classiche spie, per farti capire.
Ma il comportamento e modi di fare erano smepre quelli idonei a lei. Tu
ti sei svegliata e sembravi, seppur più sveglia di molti,
innocente e ignara del mondo. E questo si rispecchia nel tuo carattere.
Gentile, sorridente, caruccetta, diversa dalla personalità
Primaria proprio perchè... senza esperienze prima..."
"Davvero sono diversa?"
"Si... ma non ti credere, lei aveva una parte che non mostrava mai,
magari tu sei la versione diciamo pulita, senza la sporcizia che il
mondo le ha gettato addosso. Ma comunque come comparazione, siete
diverse. Magari tu sei un frammento della personalità
originaria
dell'anima, che per le esperienze e vicissitudini, è mutata
in
Lia come carattere finale. lei aveva troppo dolore addosso e non era
riuscita a rialzarsi l'ultima volta, con la volontà di
andare
avanti. Aveva deciso di fermarsi e basta. Ma dietro mio consiglio aveva
deciso che non sarebbe mai mortacome presenza ingombrante. Era fatta
così, se la trovavi fastidiosa, trovava il mdo di imporsi
come
presenza. Vuoi sapere come?" con un gran sorrisone, vedendola fare
cenno con la testa "Ha fatto portare nella sua città di
nascita
centinaia di suoi ritratti, dipinti da atisti diversi per la
velocità seppur con bravura simile, ritratti veri e propri e
non
stampe, e fatti appendere come sostenitore d'onore di biblioteca,
comune, club di vario tipo, scuole e aziende. Perfino nelle chiese. Ha
offetto delle donazioni con varie scuse e richiesto solo di esporre uno
dei dipinti, con grandezza a scelta, in sale o corridoi. Con la
richiesta obbligata, se volevano altri contributi, di tenerlo
lì
ad memoriam. E rideva mentre affermava-so ti avessi
incontrato nulla sarebbe stato possibile soffisfazione sapere umana
ovunque vada lì,che gli sorride beffardamente mostrando
arroganza fa schiattare ridere vogliono ancora questo l'unico elemento
devono fare sempre ricevono costa niente sappiamo soldi mettere stile
antico nei begli edifici moderni finch questi saranno pagati continuer
farmi vedere maggir divertente fatto modo vi fossero feste avvenimento
scritto bello grosso dipinto gentile concessione lia ed l'inizio scuole
giornate specifiche temi sesso legalit dal senso civico quello umano
via dicendo tanto tenere messo extra procede ben visibile mentre
finalmente nuove generazioni hanno nozioni chiave col trasmettono
idioti passer tempo gente chieder persona diranno è
benefattore maggiore grana gira nelle tasche senza me tutte quelle
potevano secondo te chi roder mani lavorato denaro invio ricavati delle
idee parti proventi dei nostri progetti cosa requisiamo catturiamo bel
vaffanculo famiglie pensavano avere ricchezze nostra azienda prestiti
settori finanziari documenti legalissimi prendiamo il patromonio creato
affari loschi sporchi vergognosi dopo aver dato sicure vittime tante
azioni negative risarcimento forma anonima nome investiti cosine
faranno sghignazzare fin nella tomba era dicevi milan nel dire la
vendetta porta a cose buone deve agire diversamente bene mi sono
vendicata davvero su di loro parenti oltre quei piccoli tocchi miei
ricorderanno voglio anche morendo esista vista da colei ha risollevato
quella citt cavolo antiquata bigotta rispetto alla feccia continui
esserci posto strariper della mia effige ad olio stupida attenta alle
gentaglia ecco apparenze solo ho gi provveduto che in molti luoghi del
governo italiano sia un mio ritratto perch pagando si pu tutto
tappezzer quel paese tutti quadri possibili e se i pittori basteranno
per ci far stampe non importa ma giocher io adesso con le mie regole
cos come veròna=""-
"E... io che dovrei fare quindi? Cosa vuoi che faccia vestita
così? tra l'altro questi che hai scelto sono orribili
rispetto a
quelli qui dentro..."
"ovviamente quello che indossi è uno dei tanti del
magazzino.
Questi sono i suoi favoriti, solo suoi. Così come la
collezione
di orologi che vedi, da polso e da tasca, anche mini pendole. La
collezione di cristalli e minerali, non tutta, solo le pietre che
amava, I ritatti, i quadri non che la raffiguravano che preferiva, le
bambole che la raffiguravano proprio con gli abiti che vedi esposti,
sono delle mini Lei... i lavori manuali che amava e tutto il resto. Ti
ho portata qui per un motivo. Perchè voglio che tu provi a
far
muovere Lia come fosse una Personalità secondaria come
Veròna. Lia aveva scelto di creare Veròna e fare
ttuti
dei giochetti come quelli che ti ho raccontato, perchè alla
fine
per vincere aveva deciso di essere di più a questo mondo.
Diceva
che se si ha fortuna,come lei incontrandoci, si riesce a creare
qualcosa di durevole e importante. Che la cosa brutta non era morire,
ma rinunciare a vivere. Eppure ciò che ha fatto in una
manciata
di mesi non lo avrebbe fatto nessun altro, considerando che non si
è mai arricchita, ne ha agito per le mere bramosie umane. Ha
giocato un pò con sue regole e poi ha deciso comunque di
andar
via. Ma ha aiutato molte persone veramnete, sul campo, non come molti
dando ad associazioni che poi non certificano dove finsicono i fondi e
chi aiutano..."
"E come..."
"Innanzitutto con la Raccolta, con il simbolo della Mano lei dava quel
che serviva alle persone sole, abbandonate, rifiutate e umiliate dalla
società per rialzarsi e rifarsi. Con molti bastava quel poco
per
risentirsi utili e persone con dignità, con altri essere
ascoltati, altri ancora uno scopo e una luce in mezzo al buio. Senza
soldi, abbandonati e non visti, proprio non considerati da nessuno
pechè etichettati come non utili e dentro la
società era
lasciato allo sbando per strada o in gruppetti malavitosi. Quasi tutti
adesso sono qui, nelle varie Torri e con contratto a vita per essere
Persone e non mera spazzatura, un futuro, scopo, dignità e
riconoscimento di cosa sono, oltre a un lavoro e una
stabilità
che ha aiutato e sostenuto... Ha acquistato edifici storici e luoghi
meravigliosi abbandonati rifacendoli tutti come nuovi e mantenendoli
per feste, incontri, riunioni e altro per noi e nostri clienti,
guadadnando con l'affitto e tutto. Ha creato centri veri di aiuto e
sostegno per chi non voleva scappare dalla strada per paura di una
sorte peggiore, succede, e invece di essere di nascosto a fondo di
lucro, noi non lo siamo e ne facciamo mafiette varie che terrorizzano
quelle persone dal rifiutare di chiedere aiuto in quei luoghi. Recupero
cani e altri animali da abbandono, incuria e luoghi lager per portarli
qui, addestrarli e fargli tornare la fiducia nell'uomo e impiegarli per
vari scopi, e quegli animali ora sembrano rinati.
"Oh..."
"per non parlare degli scherzoni che faceva a certi soggetti. Lia
chiamava chi faceva prostituire ragazzine e donne, solo per fare un
esmepio spacciandosi per la madre o la sorella, e faceva discussioni su
quanto si sarebbe pentito se non avesse smesso. E come pensi che sia
finita? Che lei nel migliore dei casi dopo aver giocato gli diceva
proprio così, -ah , chicco bello chi
credi avere fare sei tizio x in via y fatto oggo mentr enell'ultima
settimana quest'altro conto corrente questa cifra tuoi bitcoin sono
tanto parlato persone incontrato altre nel tuo hai queste robine qui
facciamo le leviamo o vengo spaccarti faccia una volta cos capisci
alcuni la facevano addosso altri invece ridevano poi smettevano appena
lei appariva con tre dell'ave maria tu gi conosci dargliene tante
davanti a ragazze e romprere i contratti andare ad achciappare sia
clienti soci che ancora oggi se lo ricordano ma fosse solo questo per
telefono gli diceva=""-<
Torroncino...!?! Tu a mamma tua e a sorellina o fratllino tuo ci tieni?
E se facessi diventare a forza la mamma, la sorella, la fidanzata le
mie braldracche che facciamo, te la prendi? In questo momento tua
sorella è qui davanti a me, vuoi chiamarla per
assicurartene? - Ed era così, cerot la ragazza era
magari
qualche metro distante, ma dopo aver chiuso, la raggiungeva, diceva il
nome che aveva dato alui e appena lui chiamava ecco la fregatura. E una
volta ha preso veramente una ragazza, e la famiglia ha scoperto,
così come la cittadina, di cosa lui faceva a ragazzine e
appena
maggiorenni, facendolo sapere a tutti con tanto di video
compromettenti. NOn si fermava e si giocava ogni carta con
creatività. Poi aveva imparato per quanto riguarda la sua
lingua
a imitare accenti non suoi, che usava anche in altre lingue, per
mischiare le cose. O ancora, portava un suo gruppo di donne a pestare
malamente gli elemetni peggiori, violenti, distruttivi delle
manifestazioni e gli appostatori per strada, che sfruttavano pacifiche
marce e d eventi per fare casino contro la loro stessa
città. Se
donne o uomnini non importava. Sei violento e manesco dove si cerca di
rivendicare diritti? Tranne quelli religiosi e che toglievano i diritti
agli altri, là non ti dico cosa combinava a quella gente...
cè da scrivere un libro su di lei... Lascia stare!" ridendo
"comunque, un gruppo delle più grosse, capaci e preparate
della
sezione femminile e faceva pestare a sangue tutti quelli che avevano o
stavanovandalizzando la cosa. COn riprese anche con cam nascoste e poi
scoprendo la faccia prima di pestarli, mandando ai telegionarli
nazionali tutto con un cartello, nascondendosi -avete
visto tizio dal video allegato ha fatto un cittadino che devasta la sua
citt propriet privata per rivendicare diritti ma percfh solo stronzo
questo è feccia della societ non i senzatetto e caduta in
disgrazia ragionate gente=""-.
Io sono morto dal ridere, giuro, a rivedere tutto. E lei stava
là, se non le giravano per qualcuno in particolare, a
osservare
come lo riduceva e nel magigore dei casi, se di qualche gruppo o
partito negativo, vai di tatuaggio vero con scritto cosa fosse il tizio
davanti e dietro ,pancia e schiena. A una certa non si è
fermata
davanti a niente. E se non perdevano il vizio, peggio. A unjo che
continava a far prostituire ragazzine con trappole e altro, non che
loro lo volessero, anche dopo che era intervenuta di persona, ha
letteralmente spappolato a martellate la mano che usava per prendere i
soldi da ragazze e clienti in modo che non si potesse più
usare
per niente. E ha fatto in modo c he lui non risultasse invalido
percependo qualche tipo di pensione, perchè era solo una
mano. E
finchè è rimasta con noi si faceva vedere, anche
solo
tramite proiezione da quello che so, davanti a casa sua
perchè
la vedesse aperte le finestre. E lui non poteva denunciarla. non sapeva
chi era e se riusciva a farlo, cancellava per insufficienza di
elementi. Ha fatto pagare a tutti quelli ciò che serbava
dentro...Ma non solo, anche le colture sono state elmento importante.."
"Colture?" sorpresa
"La piaga delle coltivazioni a tonnellata con semi che hanno meno di
quelli naturali. Lei aveva donato sementi fertili al posto di quelle
sterili delle compagnie che le vendono normalmente per aiutare i
ocntadini con un ritorno di sementi dai frutti o verdura senza
rimetterci. Con le sementi che si acquistano normalmente al raccolto,
non cè possibilità di seminare di nuovo d
ciò che
si trova nei frutti o nelle verdure, perchè sono modificati
geneticamente e si deve comprare sempre dall'azienda per sperare in
nuovi raccolti e viverci. Lei ha donato abbastanza per alcuni anni e
altri anni se mantengono un buon tipo di raccolto. Nel mucchio ci sono
originali e ogm, divisi in modo che possano decidere cosa seminare, ma
sempre fertili. IN questo modo si constrasta da un lato la truffa
contro contadini e aziende agricole, dall'altro sono sementi
miste,antiche come si dice ora con frutti e verdure che non provengono
dalle aziende e quelle ogm modificate solo per resistere a determinate
cose come insetti, siccità e malattie. Per molti
è
abominevole ma non sanno cosa mangiano da sementi di quelle aziende. Al
confronto i semi che vengono dalla Fattoria e quelle delle Torri osno
più naturali e salutari. I nostri prodotti parlano per noi,
o
sbaglio?"
"Si, i cibi sono molto buoni..."
"Non usiamo pesticidi, solo sementi naturali o massimo modificati oslo
per essere resistenti agli insetti nocivi o malattie. Ma non facciamo
altro nei nostri laboratori come l'aspetto, belli e tutti uguali quando
in natura non è possibile in quel modo, standard nel gusto e
consistenza. Non hai idea di che coltivazioni parliamo. Lei si
lamentava sempre che per esempio che la pasta nel suo paese da anni non
sapeva più di ninete, non era come prima, non era
più
appetente anche solo con pepe e cacio, come le piaceva se semplice.
Tutto non sapeva di ninete, dalle merendine che sognava sempre di
mangiare ma le dicevano costavano troppo per poi assaggiarne una
mettendo da parte i soldi e scoprire che non erano come si ricordava,
così come i biscotti. ma non perchè i gusti erano
cambiati, tutto era peggiorato con colture e pruzione intensivi e gli
aromi per mascherare le consdizioni degli ingredienti non aituavano.
Questo è dovuto appunto alle coltivazioni, frutta che non
è come appare mangiandola comprata normalmente..."
"Quindi supportate coltivazioni naturali?"
"Ni, voglio dire... perfino le nostre hanno il tocco umano
perchè le piante non muoiano o siano infestate ma
è tutto
lì, non incidiamo su altro come fanno certe aziende. NOn
usiamo
prodotti chimici ma animali predatori naturali. Sosteniamo le api anche
con alveari più moderni dei tradizionali dove si distilla il
miele senza stordirle e far loro del male. Normalmente con la tecnica
tradizionale sai quando miele esce fuori con le api che sono morte
annegate o ferite? Noi no. D' inverno portiamo cibo e sfamiamo gli
animali selvatici come quelli in canili, centri di recupero da ferite
per selvatici e altri. Proteggiamo le zone di caccia da chi vuole solo
uccidere per divertimento, così come i safari della morte.
Abbiamo tante iniziative, ma la maggior parte sono idee sue..."
guardando i ritratti " Alcuni la soprannominavano la Bill Gates
umanitaria, ma diceva sempre che accettava la presa in giro solo
perchè quell'uomo, Gates, aveva fatto tanto per la gente
povera
nei paesi poveri. Ma oltre quello, non lavorava per guadagnare per se e
per la bella vita, per superare il livello della classe sociale a cui
si appartiene e fare i salti di qualità che desiderano
tutti.
Si, ha sfruttato qualcosa per sè dal nostro incontro in
alcuni
modi, ma mai per profitto personale, ricordatelo se decidi di
aiutarmi... Ho bisogno di qualcuno di valido e di fiducia. Che sia allo
stesso tempo il mio cane da guardia, per gestire questo posto che come
pedina per proseguire i progetti già avviati. Il problema
è che oltre a non avere un'altra figura a cui lasciare tutto
in
mano senza preoccuparmi, non riesco a trovare anche un solo soggetto
che possa dare corpo a Veròna, sia far rivivere Lia, solo
per
far tacere chi vuole sicurezza con la sua presenza"
"In che senso sicurezza?"
"Fiducia. Sicurezza. Se stringi accordi con qualcuno di qualsiasi tipo,
hai bisogno di fiducia e sicurezza che tutto vada bene, che l'altra
persona non solo sia di parola ma certa nel portare a termine la
rispettiva parte. Ma oltre questo, io e Lia agiamo come primo fattore
di rappresentanza dell'organizzazione. Figure chiave, ricordalo. La
fiducia verso chi vedono come fattore chiave dell'altra parte
è
fondamentale. Instauriamo con quelle persone un rapporto sia di lavoro
che di... "
"Amicizia? Stima? Confidenza?"
"Cordialità! Imperativo è mantenere ottimi
rapporti con
quelle persone e in caso loro familiari e soci, invitarli e presentarli
in feste e raduni che organizziamo, dare chicche se richiedono dei
servizi, perchè si sentano considerati e si fidino.
Mostrando
sempre professionalità, principi saldi e ferrei come la
volontà di aiutare, ma senza fare favoritismi eccessivi.
Come
diceva Lei era un dare e avere, come un matrimonio. E aveva l'abitudine
di ascoltare, ascoltava sempre, ecco perchè piaceva anche
alla
gente, ed era accondiscendente e spronava le persone a presentarle e
mostrarle i suoi passatempi, hobby, interessi, a voltre sostenendoli se
vedeva che meritavano. Molti figli o figlie, perfino mogli o mariti dei
nostri agganci si sentivano considerati e ascoltati da lei, e come
chicca presentava come extra persone, che facessero da ciceroni per
questo hobby o compagno di passatempo per altre. Insomma, dava valore
alla persona e cosa serbana nel cuore. Era anche un modo per conoscere
debolezze e fattori che tenevano nascosti, non per usarli veramente ma
conoscere è potere. E oltre questo, quella gente si sentiva
legata, perchè sapevano che lei sarebbe stata presente e
disponibile per cosa necessitavano. Ed essendo stata come loro, chi
meglio di una simile, per porgere la Mano perchè non si
sentissero smarriti e persi, ma trovassero un appiglio per sorridere di
nuovo al mattimo? Così diceva... e voglio che per questa
sera,
se accetti, tu la faccia rivivere. Sei l'unica che può..."
"Perchè condividiamo il corpo?"
"Non solo questo. Siete un'unica anima, un'unico essere, la faccia
contro quella del lato opposto. Tu sei il carattere che magari era il
suo originario, o forse no, ma nel profondo sei comunque lei. Se fosse
ancora qui..." guardando il ritratto più grande dove lei
appariva con un sorriso sfrontato che poteva sembrare arrogante, in
maniera negativa, ma era solo come sfida alla vita, lui lo sapeva, con
occhi taglienti che sembravano seguire chiunque e dire < io so,
aspetta e vedrai... -. Sorrise "se fosse ancora qui, farebbe
come
sempre. Sorriderebbe anche con gli occhi, come faceva nell'ultimo
periodo con lo sguardo carogno e direbbe -fermati
riflettiamo chiamiamo le teste del consiglio lavoriamo una soluzione c
sempre possibilit di uscirsene in qualche modo raggelarsi da paura
rabbia piangere non serve a niente sorridere e voltare pagina=""-.
Diceva sempre così, con quell'espressione monella come se
stesse
preparando qualcosa di brutto ma con sicurezza, e la cosa assurda era
che riusciva a dire quelle cose agli altri, ferma e altera come una
colonna millenaria, contro la piccolezza dell'uomo nella sua
fragilità, e per sè invece era fragile e incerta.
Chi
era? Se lo chiedeva sempre, perchè non riusciva in alcun
modo a
comporre ciò che la società voleva che fosse. Era
come un
qualcosa che non rusciva a raggiungere. Non riusciva a essere proprio
la finzione che facevano tutti e ne soffriva. Non capiva se le cose che
sentiva di essere e amare e credere, fossero sue o come una sfida, o...
NOn so. Il suo triste enigma la portava a guardare questi dipinti con
rammarico e tristezza, aveva sempre uno sguardo smarrito e indifeso, e
chiedeva a questi stessi quadri -io chi sono io
cosa mi rende me stessa e con il senso della vita=""-.
Diceva sempre che ogni giorno si svegliava nella sua stanza con la
sveglia a proiettore, che lanciava sulle pareti l'effetto delle onde
del mare, sai quei proiettori che simulano oltre il cielo anche le
onde, ma dovresti saperlo, visto che ora sei in quella stanza, e si
chiedeva quale parte fosse la sua vera IO anche dopo essere con noi. Si
sentiva smarrita e non in grado di adare compattezza al suo essere
frammentato. La Lia della sua vita precedente? Quella che desiderava
vivere ma ha perso? Quella piena di odio e rabbia? Quella che era qui
per tutti? O che vedevo io come partner? O che altro? E se si fosse
tolta l'utero come voleva e ridotto il seno, cosa sarebbe stata?
Davvero senza quelle parti del corpo, che per lei erano un
troppo, sarebbe stata
un niente come le dicevano fin da piccola? Una donna che per il cancro
perde seno e o utero, non è più una donna. Non
può
più amare. Non può più dare cosa
potrebbe. E'
ancora una persona? O un essere indefinito, perchè esistono
solo
uomo e donna nella concezione religiosa perdurante? Lei, che si
sentivauna neutra, senza interessi o impulsi sessuali, era qualcuno?
Ciò che vedeva lei, valeva come individuo considerato umano,
visto che da sempre era cresciuta con l'idea che chi nasce con utero e
seno deve crescere, sposarsi, figliare e allevare, e se non ti
funzionava qualcosa eri difettosa? Non valevi?... e tanto altro. Non
riusciva a trovare la risposta per capire se e come definirsi
veramente, tanto da non chiedersi piùqueste cose. E ora tu
non
ti definisci donna perchè seti che non è qualcosa
per
te... se per lei era uno smarrimento data da chi la circondava che
cercava di plasmarla, per te cosa è? Qualcosa andato oltre
fin
nell'anima? Un qualcosa che siete voi nel profondo? Hai perfino detto
che il più della scuderia di Madame sembrava un lama... "
ridendo "Ma se per te è certo e ti senti bene
così,m
fregandotene del resto, per lei era un dubbio enorme sul definirsi... E
guardava questi quadri e diceva-osservo la donna del
appare lontana pi grande capace vedere antenato ha cose grandi contro
te sotto il suo foto chiedendoti livello puoi arrivare per almeno
essere un p come quella persona vedo qualcuno che io non riesco o
raggiugnere ed è triste eprch i pittori hanno fatto ritratto
ma queste in tali pose e sezioni di camere specifiche abiti gl isguardi
quando riuscir a riconoscere me=""-
"Quindi tu cosa vuoi?"
"Io... ho bisogno della persona che nonostante tutto, rideva in faccia
al pericolo e pestava sotto il calcagno i serpenti pericolosi, che non
si fermava anche dall'usare familiari o altri, senza metterli a
rischio, ma usarli per giungere alla preda. Alla persona che tirava in
testa alla gente ciò che capitava quando facevano cavolate o
no
nrispettavano le regole perchè lontani, o dava sberle con
grazie
e imperiosità perchè portassero rispetto e
comportamenti
corretti... Che pretendeva rispetto e considerazione per tutti, non
importava il grado, il minmo doveva esserci, sempre e comunque. Che mi
riprendeva perchè continuo a volere una COmune, mentre lei
diceva che era assurdo pensare a una comune di militari... e passavamo
il tempo insieme a discutere su tutte le sfaccettature della questione
con del vino, sfidandoci a vari giochi di abilità e
intelletto.
Oh, e mi prendeva in giro per usare le ragazze che mi servono come
apparenza per chi la considera importante, dicendo che non era giusto
comunque... diciamo intrattenermi con loro, seppur ben pagate,
perchè era ingrato per lei... Noi lottiamo perchp le donne
siano
libere di decidere e scegliere per se e il prorpio corpo, e che nessuno
posssa etichettarle come oggetti o vagine prta denaro, o incubatrici
per la società. E io ero insensibile verso quelle che
definiva
collabrici, ma le ho sempre detto che non spingo nessuno a decidere, a
loro va bene, a me pure... Le rimproveravo sempre di essere
accondiscendente e studiare risposte per gli altri, qaundo lo faceva,
ma non per me. Poi sorrideva e sembrava che nascondesse tuto il resto
che voleva dire, ma non si teneva nulla se sentiva di dire la sua. La
sua comicità quando si arrabbiava o si sentiva offesa,
agitandosi come fanno gli italiani, ma a modo suo. Alla passione che
metteva nelle cose e non si dava per vinta. E sai..." voltandosi verso
Kianta "che tu abbia questo carattere gentile e cordiale, esplosivo in
positivo, sempre eccitata per tante cose, non cambia il fatto che
quando ti arrabbi, sei indecisa, offesa, confusa, mostri atteggiamenti
simili ai suoi. Quelle frazioni di secondo dove pensi che non ti vedano
o leggano, mostri espressioni e atteggiamenti che sembrano i suoi,
rimproveri, occhi che parlano più delle parole che non dici,
come guardi le persone come se volessi tagliarle o bruciarle col laser
dagli occhi, o quando sfotti o sorridi mentalmente... non è
solo
questione di stessa faccia. Tu sei una persona nuova, senza esperienze,
senza ricordi, senza nulla che ti leghi a lei. Rimase solo la parte del
cervello non toccata, perchè era nel test, dove sono
immagazzinate le informazioni di apprendimento..."
"Ma io no nsono lei e agisco diversamente, no?"
"In effetti come dice Lubo ridendo, sei più spumeggiante,
più sorridente, tanto, più serena e tranquilla.
Ma man
mano che conoscerai il nostro lavoro per davvero... Magari muterai un
pò, o prenderai una strada psicologica diversa, ma le basi,
quelle restano. E' per questo dell'esperimento. Il modo di inclinare la
testa, di portare il mento verso la spalla con arroganza o sfiga, il
guardare le persone sfrontata, alzando il mento e abbassando lo
sguardo. Come cammini solo quando sei arrabbiata o hai sfumature di
atteggiamenti, i gesti e le espressioni... è come se nel
profondo vi siano ancora, come se fossero tuoi più della
memoria. Non è una cancellazione totale, inteso in tutto il
cervello, non hai dovuto imparare da zero come usare le posate,
parlare, scrivere, riconoscere le cose. Alcuni che hanno amnesie non
ricordano come fare le cose, altri semplicemente come nel tuo caso,
danneggiandosi solo la parte relativa alla memoria, i cosiddetti
casseti mnemonici, invece di anche la seizone relativa alle conoscenze
e apprendimento... tu sei una di quelli che con questo esperimento,
solo con macchinari diversi, sei uscita senza memoria contenuta in quei
cassetti ma con tutte le conoscenze, da non doverle imparare di nuovo.
Pulizia settoriale. Con i nuovi macchinari, con te ha funzionato
benissimo, rispetto agli altri soggetti. E..."
"Si, questo lo so. Ma al sodo, cosa vuoi alla fine? Oltre che io impari
roba su di lei? RImangiandoti la parola, tra l'altro..." ridendo come
se fosse divertente
"Io ho bisogno di una partner, l'ho già detto. Qualcuno che
continui l'eredità di Lia meglio di chiuinque altro. Ho
bisogno
di Veròna, visto che il lavoro che deve fare è
tanto.
Necessito di qualcuno che veda i nostri obiettivi e non interessi
personali, perchè altrimenti saremmo messi male. Vorrei che
tu
riprenda le funzioni che furono della Prima...."
"..." mostrandosi dubbiosa e spaziando con lo sguardo sugli oggetti e i
dipinti
"Dopo che avrai finito farò fare degli aquiloni con le tue
forme
preferite, con cui giocare nelle giornate ventose, con tante code..."
vedndola voltarsi ocn gli occhi splendenti, la bocca in una sorpresa di
gioia e l'aura di una al settimo cielo. Sembrava l'espressione base di
ogni cosa che trovava bella, sorprendente, nuova, magica, da scoprire
assolutamente, come una gioia di vita immensa. Se in Lia era stupore e
gioia moderati, come se non ci credesse, tranne per il cibo quando lo
portavano dalla Fattoria e oggetti per la sua collezione, con Kianta
era tutto come una bambina piena di entusiamo. Per poi cambiare
espressione di colpo accigliata.
"Ma... mi stai comprando? Tu mi stai comprando!!" agitando i pugni
all'altezza della sua testa con rabbia "Non è giusto!"
"Non ti sto comprando... calma, volevo solo ricompensarti..."
"E non è la stessa cosa?"
"Una ricompensa non è un pagamento..." ridacchiando nervoso
"è come un dono, come la canna da pesca con i pesci
artificiali
con cui giochi nel laghetto del boschetto delle lucciole. Un pagamento
è invece la tua retribuzione per il lavoro svolto... "
"Ma io non ci vedo differenza... è sempre un dare qualcosa a
fine lavoro. E' così anche per i dolci o il cibo che mi dai
dopo
i test o le cose che faccio? Mi compri?!?"
"No, no... sono ricompense... OK? Era così anche con Lia,
andiamo, non essere suscettibile. Lei la prima volta che aveva chiesto
se la pagavo, aveva riflettuo sulla mia risposta alzato le spalle e
detto che se non le andavano, le donava o usava per ottenere altro per
i progetti. Ma mai doveva essere un pagamento il mio. Ciò di
cui
aveva bisogno lo chiedeva. Per me non è comprare, ma donare.
E
lo faccio perchè sei tu e perchè ho bisogno
davvero di
qualcuno che prenda nel modo giusto ciò che gli affido. Il
denaro lo retribusco agli uomini, ed extra, se sono stati davvero
bravi, ma tu sei diversa. Sei gasata solo per gli aquiloni..."ridendo
"ora smettila col broncio e dimmi cosa ne pensi"
"..." guardando lui e poi di nuovo intorno "quindi tu hai bisogno di
qualcuno che faccia ciò che non possono gli altri? Senza
essere
pagato? Ne hai davvero necessità?"
"Quello che Lia non voleva capire, per se, era quanto alla fine invece
fosse necessaria e importante per tante cose. Ancora di più,
con
ciò che io chiamo eredità e figlianza. Per figli
di Lia
intendo i progetti e le Personalità che ha lasciato, anche
se
è andata..."
"..."
"Pensaci, e..." ma fu interrotto dal telefono "devo rispondere per
forza, un attimo..." fece con una mano a fermarla, perchè
gli
stava dicendo qualcosa, lasciandola col brancio, e si
avvicinò a
una finestra, proprio guardando fuori, un pò lontana
discutendo.
Quando finì e si voltò, era stanco "Che fastidio
alcune
persone... dunque dicevo..." ma si fermò con la mano a
mezz'aria
dal mettere il telefono di nuovo in tasca.
Kianta si era tolta i vestiti che indossava, ma non la parrucca, e si
stava sistemando l'abito avorio da Veròna da sola, indosso,
lasciando il resto per terra o sul manichino. Per l'abito che indossava
prima vi erano camiciola sopra una canottierina e mutandoni stile
ottocento, che a loro volta coprivano slip. di base che andavano bene
per tutti i modelli. Kianta era quindi in quello stato mentre si
sistemava la crinolina e sottogonna.
"Cosa stai facendo..." come se vedesse un alieno, ma lei
alzò un indice per zittirlo, mentre si vestiva.
Sistemò il secondo strato di leggerissima sottogonna per
finire
la gonna vera e propria, ricamata con sovragonna a semicerchio, e si
apprestò a indossare la giacchetta separata. Quando fu
pronta,
si sistemò i capelli e si voltò, fronteggiandolo.
"Se tu hai bisogno di aiuto, va bene. Mi urta che mi compri con cosa mi
piace, ma lo vedrò come aiutarti e basta.Se sei davvero
così in pensiero e disperato da chiedere a me, una persona
che
sa poco del mondo, di far rivivere qualcuno che esiste materialmente
solo con un tramite carnale o una persona morta, va bene. Se
è
per qualcosa di buono, io sono d'accordo. Le cose negative che fanno
del male, non le accetto e non le farò se non sono per una
cosa
buona. Ma se davvero hai bisogno di un tramite per chi vorresti che
tornasse, allora lo farò. Voglio però se proprio
sei
abituato a comprare le persone merighe, taaaante meringhe colorate,
tranne quelle alla fragola, e il torrne di sesamo...." seria col
broncio e acciglia
"Ma..." fece lui ma fu zittito
"Quindi Master, quali sono i vostri comandi? Questo abito lo preferisco
di più di quelli, pertanto, indosserò questo..."
alznado
il mento come una sfida "Confermami gli incarichi così che
possa
procedere con i prepartivi. Io conosco dell'organizzazione e il vostro
lavoro, solo tutto ciò che è a livello
concettuale e da
osservazione, ma posso imparare adesso sul campo. Così posso
anche capire cosa mi piace e non fare per decidere la mia strada. Ma
ordina cosa devo fare, che non sia dannoso, e io lo farò. Ma
sei
pronto a rischiare eventuali miei errori e..."
"NOn cè problema. Se l'idea che tutto era così in
profondità fin nell'anima da essere da te toccato
ugualmente,
è vero, sarai l'eredità vivente di Lia e mia per
continuare. Lei riposa in pace, adesso, nel racconto che ha scritto,
dove può esistere nella sua felicità e vita, come
voleva.
Tutto sarà bello adesso, l'ho aiutata affinchè la
sua
luce non conoscesse ombra, più... " guardando i ritratti,
come
se parlasse a quella persona "Riposa, adesso. Riposa in pace. Nel
racconto che hai creato, e quello che abbiamo scritto per te, solo per
te. Dove non smetteremo di pronunciare il tuo nome, per continuare a
dare vita ai tuoi desideri. Che niente e nessuno ti trascini nelle
tenebre dell'oblio... Nel racconto che tu hai scritto lasciato tra noi,
cè disseminato in vari pezzi il tuo Io, così che
la parte
che ride degli altri rimanga come un'eco. Ma ciò che hai
lasciato non morirà mai, così come la storia solo
tua che
abbiamo creato per te, dove non esiste vuoto o dolore. Dove sei felice
in una vita per te. Mentre noi, che restiamo qui..." guardando Kianta
"impegniamoci in quell'eredità, desideri che ha realizzato e
che
continueranno. Se tu accetti, dovrai farti carico di molte cose, ma
sarai sempre e solo tu. Per molti conoscere le origini è
importante e di vitale importanza, e quela cosa lei non la capiva. Si
chiedeva perchè se prima di sapere di avere sangue diverso,
fossero felici e poi dopo la scoperta, hanno un bisogno viscerale di
sapere chi erano il suo sangue e fanno come i pazzi... se si
è
felici, se la vita va bene così comè,
perchè
sporcarla con certe cose? Magari accertarsi che non fosse una cosa
grave, ma da rovinare tutto come ho letto per ciò... E tu
non
hai battuto ciglio di niente, non hai chiesto o voluto informarti..."
"..." era vero, non le era importato di chi fosse prima o avere
notizie, neanche con legeia, perchè non sentiva affatto di
dover
conoscere il passato se ancora non conosceva il suo presente, le andava
bene così senza essere influenzata da inente.
"... La visualizzazione e le proiezioni, le abbiamo solo provate nei
laboratori ma... Ti senti pronta ad agire come burattinaio e burattino
al suo posto? Perchè sarà così..."
"Se... se è riuscita lei, allora Master, comanda..." seria,
dopo
aver guardato i ritratti "E magari con questo potrò capire
me e
questa vita che mi è stata data e decidere del domani..."
"Molto bene, procediamo, anche se è l'abito di
Veròna e
dovrai impersonare Lia? per oggi, giochiamo alle tue regole..."
sorridendo, prendendola per mano andando verso le porte.
"Comunque" fece lei con un sorriso cattivello "Stai andando contro la
promessa, ma farò finta di nulla perchè sono
curiosa di
vedere come lavorate e comè il mondo fuori... e di giocare
con i
tuoi doni e gustarmi le mie meringhe, col tè... è
il
minimo per le mie fatiche!"
Un anno prima
"Voi... siete la strega!" esclamò la donna, dopo averto lo
spiragli o della porta con timore ed essersi trovata una donna
conosciuta, che la squadrava con cipiglio e altezzosità, con
le
mani giunte con eleganza e morbidezza, senza tensioni o simili.
Sembrava risoluta e in visita.
La donna aprì un pò più la porta, poi
guardò a destra e sinistra della strada dove abitava. Notava
persone a fissarli, e le venne un groppo in gola.
"Sono giunta qui in visita come promesso, non accade che mai non
mantenga la mia promessa...Sono colei che dirige il GIoco e la Signora
delle possibilità, compaio a chi ha bisogno e prega davvero
entità esistenti e con la conclusione del Contratto io
eseguo
gli ordini che mi competono, basta proncunciare il mio nome e
comparirò, concedendo la richiesta secondo i termini, come
ben
sai... e sebbene possa dover accorrere da altri contraenti e persone
con bisogni, cè sempre qualche mio servo che
agirà in mio
nome. Eppure ti vedo stupita nel vedermi... Ma se permetti, vorrei
parlarne con te meglio all'interno..."
"Oh, mi perdoni.. io... che vergogna, una persona come Voi ad attendere
come un postino sull'uscio..."
"Non ti credere" fece Veròna a passo di marcia superandola
"io
nonostnate quel che sono, non valgo più o meno di un umile e
giusto postino. Mi auguro che, nonostante quel che sono, non consideri
e tratti le altre persone, per i loro mestieri, con livelli... bassi!
tu che sei del popolo e sono qui per rispondere alle tue preghiere..."
"NO, no... ovvio..." fece la donna vedendola andare con eleganza al
centro del salottino. LA sua casa era piccola e non proprio un
bell'appartamneto e subito dopo l'uscio di casa si entrava direttamente
nel salotto. Mentre teneva la porta aperta notò quattro
persone
a ventaglio a massimo un metro dalla sua porta. Due entrarono facendole
un segno dle capo con rispetto e due rimasero a guardia, accanto ad una
macchina che fece sputare alla donna un gemito.
"Sei sorpresa della mia macchina? NOn esserlo, sono una strega moderna
ma non significa che non debba ancora oggi vivere come nel mio
periodo... non è una macchina moderna fuori, ma dentro
si!... O
non sarei quel che sono, io rispetto i potenti con le loro promesse
vivo ringraziando La Dea e il Dio per la creazione della natura e il
suo equilibrio... è una Pierce Arrow Model B del
millenovecentotrenta e trentuno, color raso blu perlato con dettagli
color argento. Posso anche dover ammodernare i miei abiti per
emscolarmi meglio, seppur mi sia da noia, ma non posso andare in giro
con quelle scatolette di adesso che sono peggio degli anni ottanta e
novanta.... " con un moto di stizza e un gesto delle labbra di
disgusto, mentre allungava una mano. La donna dopo aver chiuso la
porta, vide che i due che erano entrati avevano impermeabili scuri e
valigette, e uno di loro aveva aperto la prorpia poggiata a terra, per
estrarre uan custodia in pelle. La mostrò avvicinandosi a
Veròna, la quale prese una pipa che sembrava piegata a
metà e con un gesto come se aprisse un ventaglio, la fece
scattare perchè le giunzioni entrassero nella parte con cui
dovevano incastrarsi, mettendo insieme una pipa fina e che sembrava la
virgola della nota marca Nike, senza l'ultima puntina, avendola
portatile ma funzionante perchè studiata in modo da essere
stagna. Vi erano anche quelle magnetiche, ma lei aveva quel tipo con
mini piastre di giunzione che non lasciavano passare i lfumo se non nel
condotto.
L'uomo le accese il braciere con un fiammifero. La donna rimase in
attesa di parlare e nel mentre la squadrava. Oltre i capelli uguali a
come li aveva visti le sere che era apparsa, ossia con base biondo
scuro alla radine e poi degradando verso azzurro e ghiaccio nelle
punte, con le ciocche sulle tempie tirate indietro e fermate da ogni
lato da un qualche tipo di fermaglio a forma di sezione di rami di
albero e foglie color argento, aveva un abito da donna che le sembrava
più opportuno per una festa di quelle che chiamava per
ricchi,
essendo lei una povera madre single con il lavoro perso, e che vedeva
cose del genere nelle riviste che riceveva dalle vicine. L'abito era
formato all'apprenza da un unico pezzo ma la parte superiore era cucita
alla gonna all'altezza della vita.
Il collo era di tipo hight neck, con una fascia che guarniva il collo
in stile increspato, con una zona di qualche centrimento libera ove si
si mostrava del tessuto sotto, come piccoli oblò a raggiera
che
si univano alla zona del busto ma strisce di tessuto. Dalla giunzione
di queste strisce vi era tutto i lbusto che sembrava rigido, che finiva
sopra i fianchi da cui partiva la gonna. Al centro del petto da sotto
una delle sezioni di tessuto che collegavano collarino e il resto, vi
era un triangolo che finiva all'attaccatura della gonna e per altri
sarebbe stata sexy, ma sia quella parte che del collo, invece di
mostrare pelle nuda, avevano delle sorte di pieghe che uscivano che
erano da decoro e davano un tozzo retrò. Le maniche
scendevano
aderenti su cspalle e braccia come una maglia, ma all'atezza del gomito
la parte interna di divideva a triangolo lasciando il resto del braccio
libero, mentre tutta la manica continuava fino a terra come il resto
dell'abito, allargandosi come se fossero uno strascio o una mantella ma
per braccia. Così le paragonò nella testa. Il
resto era
una gonna che pareva a sirena ma era semplice davanti fino a terra,
mentre dietro aveva tutti livelli drappeggiati dal davanti a dietro
fino a dietro le ginocchia come... come un abito di fine ottocento.
QUando avevano quelle gonne che parevano fasciare il corpo e poi
avevano la parte più pronunciata dietro, dal fondoschiena
alla
zona dello strascico. Sebbene mancasse un centimentro o forse
più tra il tessuto che quasi toccava terra e il pavimetno,
sembrava che comunque vi si poggiassero.
A vederla di davanti, la donna la paragonò alla moglie di
Dracula come stile dell'abito, con le balze di tessuto perlato in stile
francese dagli oblò, menter dietro un altro tipo di abito.
Si
accorse che aveva un bell'oblò che mostrava scapole e un
arco
prima delle reni, con effetto vedo e non vedodalla composizione di
balze bianche che facevano tipo ventaglio dalle scapole al cetnro della
schiena, come due ventagli che si sovrapponevano, pensò, e
nonostante questo il tessuto non era pensante ma come seta che mostava
la pelle sotto e poi tutto il dettaglio dall'oblò fino al
dietro
delle ginocchia di questi drappeggi che si univano in quello che pareva
il dietro di un abito da sposa, come nelle riviste, che risaltavano
schiena il gioco di imbottitura. Indossava come gioielli anelli,
collanine finissime che scendevano una dopo l'altra di varia grandezza
a cascata, non come ninnoli e pendenti vari, ma ogni collana era
formata da sezioni a seguire di forme e catenine, forme e catenine, ma
erano così fini e piccoli che non capì che
fossero. E due
orecchini che erano mezzi cerchi larchi meno di un centimentro con
delle scritte, così come gl ianelli. Si, orecchiin e anelli
avevano scritto incise in nero contro l'argento del gioiello. E come
tutte le volte che si erano incontrate, indossava guanti che parevano
eleganti ma anche spessi.
La vide sedersi su una zona del divano, ma come sempre le altre volte,
dopo che sempre quell'uomo aveva tirato fuori una sorta di copridivano
su cui lei potesse poggiarsi. Per non sporcarsi aveva pensato
all'inizio. Invece lei aveva osservato il suo viso la prima volta e
aveva sentenziato che non doveva offendersi. La sua natura umana aveva
il brutto vizio di odiare l'idea di sporcarsi ovunque. Ecco
perchè non incontrava nessuno in locali, zone di qualsiasi
tipo
pubbliche a meno che non restasse in piedi, se non aveva modo di trovar
posto che per lei fosse senza germi o batteri. La sua natura umana
aveva questo difetto, le disse con un sorriso, e giurò sul
suo
nome e su ciò che vuoleva, che ciò accadeva in
qualunque
abitazione o luogo, non importa il ceto sociale, le disse. E la donna
vedeva verità nei suoi occhi, quindi le volte successive non
aveva mostrare disappunto. Viveva in un posto squallido come edificio
in affitto, ma sapeva tenere la cosa pulita e in ordine e in tutta
risposta, come se le leggesse di nuovo in testa, Veròna le
aveva
detto chiaramente che s enon un ambiente non la soddisfaceva neanche si
degnava di sedersi, quindi poteva sentirsi a posto.
"Dunque... raccontami come questa strega ha risolto i tuoi
problemi...mi piacciono di dettagli..." con un srisso marpione,
così sembrava alla donna
"Innanzitutto la ringrazio, Strega Veròna, per essere
apparsa quando..."
"Cerco di aiutare le eprsone che posso e meritano, oltre che chiamarmi
involontariamente. NOnostante la religione seguita da molti affermi il
contrario, le streghe in tale concezione esistono per aiutare e dare
modo di continuare il percorso per la felicità. ovviamente,
la
felicità come ogni singolo individuo la concepisce. E'
diversa
quanti sono i cuori di ogni persona, e come la bellezza è un
fattore personale, diverso, differente da altri che si possono
consdierare simili. Tu eri una persona normale che desiderava iniziare
una vita autonoma, e invece è finita in questo... Hai tenuto
un
bambino contro il parere di tutti, hai cercato di cavartela e
all'inizio pensavi riuscirci, ma hai perso il lavoro, ti sei sobbarcata
con i risparmi il tempo che potevi per trovare altro. Ma sei finita
male. Sei stata indirizzata dal noto Trumph per un aiuto, ma invece di
un sostegno sei finita nelle mani di uno strozzino e ora, appena ti sei
resa conto che dopo uno o due mesi non potevi ridargli tutti i soldi
più interessi, ti ha proposto il classico. Datti, ripagami e
sarai libera. Ma ormai saprai anche tu che non funziona
così,
una volta che inizi con il primo, non sarai libera, mai. Te ne rendi
conto, si... io sono intervenuta perchè so molte cose, e
cerco
di evitare che donne e ragazzine diventino definitivamente oggetti e
con un collare con targhetta, su cui cè scritto l'uomo a cui
ormai appartengono. Io mi sono occupata di quel soggetto, e ormai lo
sai, visto che le altre donne che lavoravano sullo stesso marciapiede
devobo avertelo detto, sebbene abbiano altri protettori, sono le prime
che sanno! Quelle donne posso aiutarle, il problema è che
non
vogliono. E io no nsono una di quelle che crede che fare di tutto,
anche contro la volontà dell'individuo stesso, pur di
pensare
alla mia bella coscienza che ho aiutato... interviene" scuotendo la
testa "Io aiuto chi desidera ciò e tiene nel cuore la
speranza o
un sogno che pensa sia irrealizzabile. Coloro che non vogliono essere
aiutati, non posso aiutarli perchè va contro il loro
pensiero e
desiderio. Funziona così, la mia magia potrebbe ancora
operare,
ma se i loro cuori non vogliono, posso provare quanto voglio....
Ovviamente, se ci osno in ballo droghe e alcool la cosa è
diversa, questi fattori modificano la volontà del soggetto.
le
tue speranze erano cadute giù, ma cèrano, vivevi
per
mantenere tuo figlio e mostrare alla tua famiglia, mezza bigotta, che
il fatto di aver fatto scelte e aver voluto vivere e sperimentare,
prima di fidanzamenti ufficiali e matrimonio, che non cèra
niente di sbagliato. Vivere e provare di essere vivi non è
una
colpa, sempre che non si usino contro altri per atti negativi. Compreso
questo, ora voglio sapere da te la tua intenzione! La mia magia
funziona solo per determinati fattori... te lo spiegai. COme l'Hoodoo!
La sua forza si basa sul crederci, come per le altre religioni e
sebbene io non segua questi filoni, agisco e utilizzo questa magia che
possiedo, per gli altri. Come dovrebbe essere. Il soggetto, e
così coloro che lavoravano per lui, che ha approfittato di
te
adesso è una dolce pecorella che è utile alla
società. Ma questa magia è potuta accadere
perchè
tu hai accettato il mio contratto. Adesso che io ho fatto il mio, mi
aspetto, e intendo proprio mi aspetto, che tu mantenga il tuo. Di
solito la prima parte ad agire per i termini del contratto dipende
dalla situazione, in questo caso anche tu hai fatto un briciolo di
prima parte. Informazioni e date e ho schioccato le dita..." facendolo
sul serio, facendola trasalire "... ma la parte principale del patto
che abbiamo stipulato viene adesso. E sei tu l'attrice principale. Se
io non riscontro i fattori che hai elencato, che avresti portato a
termine per te e tuo figlio, dopo che ho mantenuto la mia parte, sai
cosa accadrà..."
"E lo farò, promesso..." fece quella con foga
"E me lo auguro. Intendiamoci, non sono come coloro che ho cambiato con
la magia, e non ho intenzione di essere ritenuta malevola e negativa se
riscuoto il mio pagamento in caso di inadempiento. Ma là
dove
non vi sia stata guida di vita degna, intervengo io e agisco per il
bene delle persone, anche spronandole se necessario, anche urlando come
un demone se devo. E, altra cosa che devi imparare, è che
questo
mondo è spinto per la maggior parte da due fattori, forza e
amore. Ma non credere, non amore banale e pieno di interessi personali
dei genitori...quando un essere umano dà alla luce un
bambino,
gli danno una forma fisica o detta anche materiale, affinchè
l'anima abbia corpo. Il problema è che questa forma non
è
stata composta dalla consapevolezza che si tratta di un nuovo
individuo, punto. Diventa di proprietà e degli
adulti, che sono pronti a fare di tutto perchè sia come
vogliono
loro, e il loro ipotetico futuro anche se moriranno. Quali fardelli per
un inviduo che viene fatto nascere solo per egoismo.... Quando gli
danno un nome, lo riconoscono e questi per tutti sarà
secondo la
forma che gli adulti gli danno. Quando lo allevano perchè
sia
come la loro mini copia, modellano l'esistenza per come vogliono... e
questo è egoismo. Punto. Voglio lasciarti il beneficio del
dubbio e sperare che ti sei data per soldi per il suo bene, inteso ocme
bisogni primari e non perchè per te sarebbe l'unico motivo
di
esistere e i ltuo futuro... perchè come ti ho detto, si vive
per
se stessi in primis. Non ha senso lagnarsi pompandosi, come se avessero
fatto chissà che, affermando che si sono sacrificati e non
hanno
goduto di questo o quello solo perchè avevano i figli,
portando
questi a credere di essere colpevoli, perchè accade, delle
privazioni e del non aver vissuto degli adulti. Pochi lo pensano, ma
è un peso che non si può togliere. E l'idea
stessa di
pensare ai figli come bene primario, perchè qualcosa di se
stessi continui come sangue, e peggio, perchè siano mini
copie
dell'adulto, è riprovevole. Per questo non mi faccio
problemi a
prendere i bambini e istruirli perchè siano come devono
essere,
lontani da influenze che li portano a fare poi scelte negative per
tutti, pur di avere il minimo e..."
"Io ho fatto del mio meglio per mio figlio, ma giuro perchè
lo
amo e voglio che cresca forte e sano, senza... ma voi che mi avete
aiutata, voi che siete una Strega e pensavo non esistessero...e venisse
qui...e non le ho offerto neinte e..."
"In fondo, le streghe" di cosa sono fatte?" andandpo indietro col busto
sullo schienale del divano mettendosi comoda un pò di lato
"DA
quarantacinque percento di umanità, quarantacinque di magia,
cinque di zucchero e cinque di paprika" con un sorriso giocoso "Se
così non fosse non potremmo comprendere l'animo umano e non
sapremmo cosa fare per aiutarlo... e la mia percentuale di
umanità mi impone di cibarmi e bere, ma resto pur sempre
dell'altra percentuale e quel potere va usato per il bene. Ma come ti
dissi le altre volte, non accetto mai qualcosa dai miei ospiti per il
tempo, stretto, e dovrò pur aiutare tutti e non sono una
divinità, in tutti i posti e con tutti allo stesso momento.
Ma
mi nutro e bevo quando sono in pausa e in tranquillità.
Anzi,
spero che i miei doni speciali ti siano piaciuti..."
"Oh, si... era da tanto che non mangiavo cibo vero, invece di roba da
microonde da un dollaro. E non sapevo neanche come si chiamassero e non
ne avevo mai visto prima... quel cesto con quel biglietto è
stato un dono questa settimana, che mai speravo di ricevere. E mio
figlio ha sorriso e mangiato tutto! Grazie! Io..."
"E sai cosa diciamo noi streghe?" mettendosi avanti col busto,
sorridendo, con la pipa che sollevava fumo dolce
"Eh... si, me lo ricordo. Le streghe come Voi sono presenti, ci sono e
il vostro aiuto e azioni sono reali. SAnti, divinità sono
lenitivi, ma solo concetti di fede e aspettative che mai si
completeranno! La magia, quella che voi usate, è reale. E
cambia
e aiuta davvero le persone..."
"Molto bene...!" con tono gioioso e lento
"E mi avete spiegato cosa fare dopo il vostro aiuto e..."
"Hai bisogno di tre tipi di potere per controllare il mondo c he ti
circonda, ma anche la tua vita. Uno è l'influenza che riesci
a
possedere o creare perchè la forma che tu hai, intesa come
indivuo con sua personalità e capacità, sia vista
e
mantenuta, valorizzata e non dimenticata. Perchè poi si
finisce
come te. Un altro è la ricchezza Per molti significa denaro
a
profusione, io lo splitto in due parti, la ricchezza interiore e quella
monetaria, equilibrate e mai che una penda troppo rispetto all'altra.
Il terzo è la forza. Non puoi andare in nessun posto senza
la
forza interiore e quella di migliroarsi e andare avanti a testa alta,
non importa cosa accade. E questo è solo il sunto, ma per
farti
capire che se non ti dai una svegliata, tornerai o dalla tua famiglia o
ricadrai in mano a qualcuno. Una persona diceva che questo mondo
è composto da tanti pezzi, ma due in particolare abbondano.
Amore e pazzia. Cè sempre molto di uno o dell'altro, il
problema
è che tipo di amore e pazzia si tratta. perchè
rispetto
ai buonisti, esistono vari tipi e forme di amore e altrettanti di
pazzia. E in base a quali, accadono cose neutre, positive, negative.
Vedi di comprendere bene che forme ci sono in te di questi due elementi
e degli altri, bilanciali e agisci. E non dimetnicare di vivere anche
per te stessa, vivere davvero e non perdere tutto solo per l'idea
dell'eredità di sangue. Solo queli che ragionano
così
rovinano il mondo... adesso, se permetti, ho altre persone da
incontrare" alzandosi, seguita dall'abito per le parti lunghe
"Mi permetta però... di ringraziarla, veramente..."
avvicinandosi e pre ndendole una mano, sorprendendo Kianta che
impersonava Veròna "davvero, farò ciò
che devo
trovando vie pulite e sicure, per mio figlio, perchè si
determini come deve... come avete detto!" guardondola con riconoscenza
e reale gratitudine e per un attimo Gask, che era rimasto in disparte
la vide visibilmente stupita e senza parole, ma non fu solo quello.
Quella scena sembrava uguale a qualcosa che aveva già visto.
E
il viso di Kianta vi faceva parte, ma non ricordava bene
perchè.
"Tu... tu fai in modo di mantenere le parti del contratto che ti
spettano. Per il resto io continuerò a fare il mio
controllandoti e aiutando, qualora dovessero esserci problemi che tu
non puoi realmente gestire. E parlo di cosa hai fatto finora per
ripagare quella gente. Ciò che hai fatto per contrastare il
bigottismo e stupidità sociale, anche nella tua famiglia,
non
deve cadere come frutto marcio a terra. Se quel frutto che hai lavorato
così duramente coltivandolo e portandolo a maturazione,
venisse
staccato prima di te e per rovinarti? Ti pentirai di non aver scelto di
fare la cosa giusta, portandoti a lamentarti e basta, facendoti
prendere dal senso sopravvivenza che ti ha portata da quella gente.
Quel rimpianto fa davvero male, ma ancora di più non aver
dato
se stessi in ogni modo possibile per starsene alla larga. Molte volte
non cè altra spiaggia, ma non significa che vi sia comunque
un
sentierino nascosto da cui fuggire. Non farlo i farà
strisciare
attraverso l'inferno. E non ci sono sempre Streghe pronte a proporre
contratti o a lusingare zuccheratamente il modo di uscire per
aiutare... ricordalo. Anche perchè quel cosetto che hai
partorito è e resterà sempre quello che si
ocnsidera di
sangue. Quindi anche quei falliti dei tuoi genitori e parenti
dovrebbero usare la testa per le assurdità che pensano,
senza
poi applicarle. Almeno per lui, dovrebbero aiutarti così da
essere coerenti con le cavolate che pensano sul vivere sulle spalle dei
disdcendenti perchè hanno il sangue... che gentaglia! E
magari
un giorno da vecchi pretenderanno proprio al cosetto di fare qualcosa
perchè sono nonni e zii e simili. Svegliati, tu puoi aver
fatto
una scelta scontrandoti con l'ottusità sociale, ma
è
anche vero che puoi farlo per te in primis. Come hai visto, se tu cadi,
cade anche lui. E' per questo che il mondo cade a sua volta...
comunque, provvedi a mantenere la parola e la vita ti
sorriderà... e poi" qualcosa baluginò intorno
finchè non si mostrò essere una grossa libellula
che
mandava con le ali bagliori argentati, di azzurro e blu di varie
sfumature come se scintillasse di luce propria, guardata con occhi
sorpresi dalla donna.
Gask sapeva che con il visualizzatore ai suoi piedi era facile creare
l'illusione che sembrava reale e poi, con un gesto imparato dagli
illusionisti, far apparire qualcosa nella mano facendovi posare proprio
l'essere irreale. Infatti Kianta alzò lo sguardo sulla finta
libellula imitata dalla donna e con un oggetto preparato prima tenuto
in mano, aveva finto che l'esserino vi si posasse, sul palmo
scomparendo e lasciando l'oggetto vero e proprio. Gioco di illusionismo
normale ma che a volte, con la gente semplice e troppo presa da mille
pensieri... semplicemente faceva i lsuo effetto e creav a maggior
legame con la Strega.
"Questo è un dono perpetuo per te, perchè ti
resti vicino
e ti aiuti al bisogno. E' composto da più parti, ma non
dovrai
mai toccare quelle parti o spostarle se non necessità reale.
La
magia che vi è dentro si attiva in un solo modo, devi
portare le
ali tirate indietro con forza sovrapponendosi fra solo
finchè
non sono parallele al corpo... in quel modo chiedendo il mio aiuto, io
o chi per me se sono occupata con altro contraente,
verrà...."
mostrandole sul palmo della mano un portachiavi con una libellula, che
sia comprese ali che la coda era quanto preciso il suo palmo, senza
uscirne di un millimetro. In realtà Gask aveva scoperto che
era
un caso che fosse così, infatti quando furono commissionati
ai
laboratori delle botteghe, si era precisato che non arrivassero a otto
in larghezza delle ali e nove da gancino poi da appendere all'anello
per chiavi alla coda. E poi prendendolo in mano era risultato circa
quanto preciso il palmo di Kianta.
Era una riproduzione più precisa possibile, il che
significava
che sebbene in materiali basici come legno, ottone o acciaio, in base
al momento si sceglier quale tipo, cèra del lavoro dietro
per
ogni oggetto. NOn importava se vi era un prototipo base per copiare la
dimensioni e le forme e poi solo rifinire, il valore di un oggetto per
loro era il tempo impiegato e quindi valutare il suo costo. Sebbene
materiali riciclati da cartucce danneggiate, oggetti di acciaio o
ottone o legno, alla fine l'oggetto finale aveva un costo particolare e
loro li regalavano! Tuttavia aveva risposto Milan a quel dubbio, avendo
Gask alle spalle l'esperienza dal Capo, quegli oggetti non perdevano
mai il valore neppure se donati. Se nessuno li manometteva rimaneva il
chip sia gps che di segnalazione, che avevano comprato a niente dalla
cina e controllati per verificare che funzionassero anche in
determinate situazioni. Superati i test, erano stati inseriti in
piccoli oggetti da dare alle persone che avevano salvato, se con
Veròna come portachiavi di libellula, così che
azionando
le ali di proposito e portandole in un certo modo, quindi un'operazione
fatta di proposito e ben precisa, non per errore o colpi casuali, si
attivava un avviso che sfruttava le linee telefoniche degli smartphone
perchè le Torri vicine, ma anche lo Chateau ricevessero
l'avviso
e si attivassero.ma non solo in quel modo, i segnali erano diversi,
anche via satellite, ma dipendevano dalla persona L'accordo era che
tenevano per sempre quell'oggetto, non importava se non avesser
più bisogno della strega, perchè nel caso sarebbe
riapparsa. Ma non era solo per chiamarla, ma anche controllare
agevolmente i soggetti e nel caso, appunto ripagando il valore
dell'oggetto, chiedendo loro non importava dopo quanto, qualche favore
o informazione o altro, che ripagasse ciò che avevano
ottenuto,
anche se dopo avevano fatto maturare loro aiuto e frutti dell'impegno.
Era un dare ma anche un ricevere senza scadenza di tempo e Kianta
stizzita, diceva sempre sulla questione che era il matrimonio.-un
dare reciproco reso valido un contratto vincolante cosparso compromessi
oltre in cui usare facce funzioni fuori finga di stretto nella realt
sono parole al vento perch poi perdono vengono rotte ma l'apparenza fa
parte del gioco soleva dire ci sposa restare soli e avere qualcuno
torchiare per cosa serviva il matrimonio non questo...chiss come mai
quandi si è fidanzati o convinventi va pi bene che da
sposati chiss=""-
La donna fissò l'oggetto. La testolina, il corpo, le quattro
ali. Era parecchio realistico e ben fatto, comprese le nervature delle
ali e i colori erano un barbagliare di color perla, azzurri e blu e
argento sulle ali, mentre la testa, il corpo e la coda fatta a sezoni
bombate erano colore naturale. La prese e la guardò per bene.
"Voglio che tu lo tenga per sempre, e per sempre intendo
così.
E' un simbolo palpabile del contratto e se lo dovessi perdere, io te ne
porterò un altro, non importa dove sarai. Con questo oggetto
siamo in qualche modo legati e s ehai bisogno devi pregare il mio
ritorno usando questa libellula. Basta che lo attivi come ti ho
spiegato e la connessione con me mi apaprirà nella mente e
giungerò, in qualunque modo. Ma ricordati, se le cose
andranno
come stiputato, non ne avrai bisogno, altrimetni ripeterai tutto e
sarà come scivolare giù nell'inferno... e se hai
notizie
di chi sappiamo, che sia collegato o meno, chiamai con questo. Io
manterrò la promessa di vegliare e tornare, in caso di
bisogno
per te e i tuoi discendenti. ma dovrai tenerlo sempre con te. Giura
sull'anello che indosso e mantiene le promesse. Sai quali sono le
conseguenze e non importa cosa pensi di fare per fermarmi o
scomparire..."
"Tu sei una strega e puoi tutto. Lo so. ma mi è bastato cosa
hai
fatto, anche se in un contratto, per fidarmi e accettare..."
"Bene..:" con un'alzata arrogante del mento verso l'alto e un sorriso
di trionfo "Che tu e il tuo sangue, che merita, possiate avere una vita
degna e con poche sofferenze. Come ti spiegai la prima volta, problemi
e qualche dolore fortificano l'animo, ma entro una certa soglia. Io ho
alleviato da tua preghiera quella troppo penosa, ma provvedi a fare il
resto..." mentre quella faceva su e giù con la testa, nel
suo
completo da ufficio che aveva tornato ad indossare come augurio per
rifarcela." Per ottenere ciò che si vuole, dovreste fare dei
sacrifici, diventare il più bramosi, il più avidi
possibile…!! La dea della fortuna arride agli avidi ma
ciò finisce per far del male agli altri. E ciò
non
è bene. Ci vuole equilibrio. In questo mondo, non ci sono
altri che
il nostro dio interiore o sogno o ambizione, e le porte che conducono a
scorciatoie facili non esistono senza danneggiare altri. Non devono
esistere, non lasceremo che esistano. È pestare coi piedi
per lo
stesso sogno, senza che questi lo vogliano, tutti gli altri. Ci sono
persone che per seguire il proprio di sogno accettano le conseguenze
dell'intromissione di un altro sogno. Se per loro va bene non danneggia
il senso della moralità che si ha dentro. I mezzi a volte
non
sono meritevoli di essere usati, anche per il fine, se portano a
pestare le persone. Tu sei stata pestata, un sogno o desiderio non deve
esser mai così grande, sopratutot se prevede soldi, potere,
ambizione negativa, da considerare gli altri formiche da schiacciare o
si pensa che in natura, i deboli sono giustamnete lasciati indietro.
Chi la pensa così ha sputato nell'occhio dell'evoluzione
umana e
l'idea stessa dell'umanità. L'umanità
è tale
perchè in determinate cose si allontana dalle leggi .
Come il lasciare indietro infanti, deboli, soggetti che necessitano
aiuto e protezione. Così facendo non saremmo altro che
Bestie,
nanhce i normali animali che seguono le leggi naturali. Voglio che ti
sia chiaro, non solo per la te ma anche che lo insegni a tuo figlio, o
altri se ne avrai, e insegnerai anche il rispetto per le donne, tutte,
a meno che no siano stronze da danneggiare qualcuno. In quel caso
chiudo un occhio..." sventolando la mano aperta come a scacciare
qualcosa "ma devi dare tutta te stessa perchè per lui o i
bambini con cui avrai a che fare, ogni persona è tale, non
esiste differenza o stranezza da meritare il male. E le donne, tutte
non sono sacchi di carne del piacere. Sono stata chiara o devo tornare
per una visita, non di piacere, perchè lo comprenda?"
"No...no, chiara..."
"la fiducia è molto importante. Non solo per il contratto,
visto
che un atto vincolante. Lavorare basandosi sulla fiducia ha i suoi pro
e contro. E io odio chi rimangia la parola... Ci vuole duro lavoro per
costruire la fiducia, ma solo un istante per perderla. Non
c'è
investimento meno redditizio, eppure perchè l'umano
è
tale, la fiducia deve valere e si deve lavorare perchè
continui
ad esistere, mai dimenticarlo.. E, un'ultima cosa! Tutte le persone
sono destinate a morire alla fine, questo è vero. Significa
però che le loro vite sono senza significato? Certo che no,
nessuna vita è insignificante, non importa dove nasca o se
abbia
sogni o meno grandi come piace alla gente. Ciò che significa
la
vita di una persona, ciò che vale, ciò che
è… queste sono cose che una persona decide da
sé e
le mantiene fino alla fine… Non importa quale tipo di
destino
sia forzato su di loro, quale lavoro faccia, dove nasca come fascia o
altro. Tutti sono preziosi per la società e come vita. Non
accettarlo equivale a morire. Creati il tuo mondo… per te
stessa…e tuo figlio!..."
Detto questo, senza attendere risposta si avviò alla porta,
mentre Gask la apriva dopo aver rimesso nella borsa tipo palestra,
l'apparecchio e Kovacs in quella suia stile medico di pelle, tutto il
resto. La fissò mentre lo superava, con quel vestito
così
strano per una mattina normale in città e in quei quartieri,
e
una macchina antica fuori, ma moderna e green sotto. E la giornata di
Veròna non era finita.
Gask la accompagnò alla macchina, i suoi ruoli,
perchè lo
odiava, erano starle alle calcagna, portare nel caso le apparecchiature
e la sua scorta di c ose da mangiare. Dovevano andare nel borsone, poi
però lei vedendolo uscire tutto, si schifò e si
agitò al suo solito, in preda all'ansia del cibo che potesse
aver preso germi e simili, e si diede della stupida da sola per non
aver controllato dove li mettesse.
"Abbi pazienza, è una cosa che si porta da sempre"
risponedvano
Milan e Jd sorridendo alle sue sfuriate di raccapriccio, se notava
qualcosa che non andava. Se mettevano una posata senza i guanti e lei
poi doveva toccarle, le cose senza vassoio, piattino o ciotola ma
poggiate sulla tovaglia. Una volta per l'incazzatura, vedendo un
addetto alla tavola senza guanti aver poggiato il pane integrale
così, sulla tovaglia normale della tavola e non su
tovagliolo o
cestino, gli tirò tutto ciò che aveva trovato. E
si
trovavano in una delle Torri, altrimenti tra altri avrebbe cercato di
contenersi mostrando irritazione, incacapcità di star ferma
e
muovere Veròna, come quasi masticare e muovere la mandibola
chiaramente senza però aver toccato cibo. Se faceva
così
tutti sapevano che qualcosa la infastidiva. Peggio per il cibo. Si
lavava le mani mille molte, usava alcool novanta gradi come fossero
salviette detergenti e odiava che le posate che usava fossero messe
sulla nuda tovaglia della tavola, così pane o altro cibo.
Aveva
il fastidio di avere sporcizia degli altri addosso, e a sentire Jd, che
quando gli chiedeva spiegazioni delle cose che faceva si esasperava e
pareva che stesse succhiando un limone. Era un fattore profondo del
tenersi lontana agli altri. Gli altri sono sporchi, chissà
dove
si sono buttati o poggiati, ovunque ci sono germi, la sporcizia della
gente su di me, no! Eppure come anche la sbeffeggiava Alaric, non
pareva normalmente che avesse quelle manie. Si pretendeva pulizia e le
mani sempre lavate, ma cavalcava, controllava di persona ogni angolo e
sezione perchè tutto fosse apposto e prendeva a ceffoni
sulla
schiena chiunque, non importava che altezza o larghezza avessero
rispetto a lei che pareva un topo in mezzo ai gatti. Lei usciva fuori
dai gangheri se ogni giorno non si puliva e si sistemavano le cose. E
aveva picchiato vari uomini di mano sua o con oggetti quando vedeva da
telecamere o di sua presenza uomini che non avevano un briciolo di
igiene, peggio esempio se camminavano in pigiama senza vestaglia o
altro di notte. Se in bagno non si alzavano le gambe dei pantaloni
quando e toccavano terra con la parte interna, urlava che si portavano
dietro la sporcizia fin nel letto e peggio di sopra. Se facevano casini
in bagno lasciando la roba dove non doveva andare. Se nelel botteghe
cèrano animali infestanti che correvano, ragnicon ragnatele
troppo grandi. I ragni potevano starci, erano utili come i gechi e
camaleonti contro insetti molesti e potevano gironzolare,
così
come i varani o draghi di comodo che cacciavano gl iscarafaggi. Vestiva
con abiti che dovevano essere lavati e puliti ogni giorno, le lenzuola
tranne primavera, estate e primo aututnno, ogni settimana, altrimenti
ogni giorno, così come pigiami e cosa indossava. Per
l'intimo
solo sapone tutto vegetale e senza cose strane perchè
diceva,
era scappato a Jd, che mettendosi gli slip comunque portavsa roba
proprio là. Usava tovagliette diverse per cose diverse, come
mani, viso e busto un tipo di tovalgia. Un'altra per i lavaggi intimi,
e una terza per gambe e piedi, perchè tutto ciò
che stava
in queste parti on doveva avvicinarsi alle zone intimie, quindi
divideva tutto. Per stare fuori indossava tipi di vestiti e intimo di
un tipo, per la sua stazna un altro, così come le scarpe
diverse
per cosa doveva fare. Se cucinava da sè, cosa scoperta da
Jd,
seppur raramente, per ogni pentola o tipo di piatto usava una forchetta
o coltello per cucinare e altri per mangiare, piatti su cui aveva
lavorato le materie prime da sole o insieme, era diverso da quello su
cui poggiava la pietanza finita. Per non parlare degli addestramenti ed
esercizi, nei rari casi in cui lo faceva tra gli altri, aveva i suoi
tappettini personali e gli avversari se a piedi nudi, dovevano
sciacquarsi prima i piedi e le mani, n el caso le braccia, davanti a
lei. Ogni cosa era studiata per non farla a pelle nuda su cose per lei
sporche, sebbene Alaric continuava a dire fossero attacchi a casaccio,
perchè tante volte l'aveva vista fare cose senza accorgersi
di
sporcarsi o fare storie. E altre cose che la facevano sembrare una
malata di pulito, ma non era questo, diceva Jd.
"Kovacs per favore, ricordami bene perchè mi appresto a
usare
Veròna anche in questi casi. Veròna dal mio punto
di
vista dovrebbe agire per stanare la gentaglia, non fare la filosofa con
la gente... speravo che questo personaggio venisse mosso alla fine
daltri... odio la gente quando mi ringrazia senza conoscermi...
borbottà l'ultima frase tra i denti non per Kovacs ma per se
stessa"
"Vuole la parte lunga o corta?"
La Pierce Arrow Model B iniziò il percorso per inserirsi nel
traffico per il prossimo contraente e Kianta chiuse gli occhi e si
portò la mano alla tempia sospirando, facendo alzare il
petto.
Alla guida davanti vi erano Zidgi e Django, dietro lei al centro del
sedile, stretta tra Kovacs e Gask. All'inizio lei aveva fatto storie
per l'ultimo membro del gruppo al suo fianco, ma Jd e Milan l'avevano
persuasa che fosse un'ottima spalla e portavalore. Sebbene lei avesse
sogghignato alla cosa, del fatto che diventava il portavalore, ossia
custode gli oggetti più preziosi, abbassando il suo grado a
semplice lacchè, insegnandogli qualcosa sulle posizioni e
facendolo stare da solo in un angolo. Detestava chi la toccasse, acnhe
condividendo il posto in auto, ma quello era lo spazio e sebbene lui
mostrasse contrizione al suo incarico, stava zitto.
COn quei tre era abituata da considerarli parte di lei, adnavano
d'accordo, si rispettavano e per ogni cosa sapeva che non doveva
voltarsi per sapere che fossero dietro. Gask aveva sentito Jd, una
delle solite volte che parlava senza accorgersene, dire che sebbene
avesse problemi di identificazioni dell'IO e del Sè, e non
si
sentisse al suo centro da loro, non aveva bisogno di voltarsi indietro
per sapere se qualcuno la seguiva. E lei diceva -non
certo per stima considerazione affetto o altro quello sicuro=""-Una
sorta di rammarica consapevolezza per essere elemento di studio per i
test e sostituta di Milan per mandare avanti la baracca. Con schiaffi
sul coppino e scherzi educativi metteva i paletti su tutto, disse con
un sorriso Jd, ma l'unica cosa che sapeva era che loro non l'avrebbero
lasciata troppi passi dietro, sia per paura di cosa potesse combinare,
che per la risorsa che era. L'identificazione dell'IO andò a
quel paese, continuò prima di capire cosa stesse dicendo
metnre
fumava, quando si rese conto che più per lei, per la persona
in
sè, aveva una identità e posizione per quello che
poteva
dare come pedina. A Kianta non piaceva la situazione di stallo in cui
si trovava. Non riusciva a capire se fosse in un luogo per lei, oppure
no. Se l'identità che aveva era se stessa per davvero, o
dettata
dl modo in cui la vedevano e trattavano gli altri.
Alaric diceva solo che era casinista e o di buon umore o pessimo,
comuqnue era un tornado imprenscindibile, una piaga biblica, una
disgrazia in vesti di femmina minuta che valeva per dieci suocere, e o
la controlli o accadrà tutto ciò che le passa per
la
testa. Jd aveva però affermato che l'idea di Alaric di
definirla
così non indicava una persona immatura e pazza, sebbene
l'altro
avesse da dissentire, semplicemente un tipo di personalità
alquanto... spumeggiante. Si, disse. -consideriamo
questo termine per ora spiegare cosa davvero è difficile
perch devi impararlo osservandola=""-,
si sentì dire Gask. E ancora l'amico disse, -se
stessa valgono apparenze perch molte creano una corazza atteggiamenti
diversi dalla realt come rifugge gli vale e si deve considerare anzi
continu lei è cos distaccata dagli altri sia non capire il s
in questo gruppo sociale ma anche per un altro motivo le cose che ha
scoperto dell'essere umano stando con noi mh=""-, fece come se volesse dire
altro ma stesse elaborando bene la cosa...-diciamo
stata colpita cos tanto
realt umana nella sua
forma pi cruda accettare
molte cose ovviamente non
problemi a trattare con
persone farsi amici ma
è la s ela
tocchi sbaglio le sale
ci ha visto per
nostro lavoro anche avrei
preferito no da provare
terrore di quella fine
bambini orfani o abbandonati
in strutture famiglie che
avevano subito l'inimmaginabile
schifo tutto il della
societ sotto i suoi
occhi e peggio se una
persona era donna=""-
"E' assurdo come tutti si reputino brave persone ed umani, e poi
voltano la testa se altri hanno biosgno o solo un piccolo aiuto, e per
riacchiappare quelli finiti come pescioliuni in una trappola, dobbiamo
intervenire noi in vesti di streghe... di questo passo Milan, il
cambiemnto non lo farà mai e quella gente pur di non
ammettere
di non essere forte e non mantenere la propria parte del contratto,
torneranno da quella fogna. Lo so. Quasi nove miliardi di persone,
nove, troppi per questo pianeta da aver creato il mercato dei nuovi
schiavi da altri paesi, affossando tutti , creando altri nuovi schiavi
e perduti considerati fuori dalla società... che schifo..."
girando la testa a destra e sinistra con senso di schifo sul volto "La
Romania in primis dopo gli anni ottanta e novanta doveva risollevarsi,
invece per la cattiva condotta di quelli che pensano di avere in mano
il paese, tutti sono al di sotto del livello medio degli altri e
considerano ancora adesso fuori, il paradiso da cercare. Lo spostamento
di persone in massa mese dopo mese, anno dopo anno, produce uno
slittamento dell'occupazione nazionale, creando nuovi rifiuti della
società non per scelta o droga, mentre i nuovi arrivati in
regola o meno, sono schiavi come in Cina o paesi del sud, Albania,
Africa e altri. E la lista di non conteggiati è lunga e
vivono
tutti ammassati in miliardi nelle città maggiori, sperando
una
svolta che per molti, se non certa gente che cacciamo, non
avverrà mai. E Veròna sebbene faccia del bene,
è
come con i pulcini sui nidi. Se uno dei genitori muore, uno solo non
può riuscire a sfamarli tutti fino ad essere adulti per
bene,
facendo venire adulti in forze con altri deboli o già morti.
E'
come una scremazione, e la cosa penosa è che nonostante
dicano
di avere più forza e speranza per lottare di nuovo, non
è
proprio così. Vanno a rilento, alla deriva, trainati solo
dall'inerzia perchè non possono diventare ricchi,
famosi,qualcuno o raggiungere il grande sogno chiaamto americano,
australiano, e via dicendo. Non appena riescono ad avere una base
decente su cui lavorare risalendo, ecco che si lagnano
perchè
vogliono più soldi, più questo... ricadendo in
giù. E' una storia senza fine e Milan e quella persona sono
solo
idealisti. E gli idealisti a quella maniera pensando che in poco tempo
possano..."
"Non è un pò dura, Capo?" domandò
contrito Kovacs
"No, affatto. Sei dietro a lei e me da tempo e dovresti aver visto pure
più di quanto io so... e ancora mi dici così.
Tutti
tranquilli mentre guardano fuori... sembriamo alieni in mezzo alle
scimmie. Quanta disparità di livello, solo impersnando una
strega che aiuta gli altri e schiaccia sotto il calcagno come la
Madonna le serpi... Perchè lei ha accettato di creare la
strega,
se è possibile seguire uno sparuto numero e nemmeno quanti
volevano..."
"La Strega, Capo, sa bene che è nata per due motivi.
Immettere
nel sistema sociale un soggetto fuori dalla normalità,
perchè agisca come pezzo del gioco non previsto da tutti.
Anche
se ora sono in tanti che sanno di una strega che agisce, con la
visualizzazione, le illusioni e prestig... prestigio.... no... insomma
ha capito, l'organizzazione mette un avversario che la gente non sa
come prevedere, contraccare, contrastare. Per tutti ci sono di norma
membri della polizia, sezioni speciali, che hanno comunque delle leggi
al di sopra che li limitano e modi di lavorare standard. Ma noi non le
abbiamo e Veròna ancora di più. Sfruttiamo
satelliti,
risorse tenologiche nostre e acquistate perchè non siano in
giro, il personale delle Torri e ogni mezzo possibile per dare l'idea
di un qualcuno sfuggevole e non prevedibile. Abbiamo informatori e
soggetti che non hanno accettato la Mano per vari motivi, che
però sono stati disposti a lavorare per noi dietro compenso,
purchè mettessero quei soldi per un pò di aiuto
per la
loro salute, senza droghe e simili. Veròna è
ciò
che è non ipotizzabile, supponibile, possibile,
immaginabile,
intuibile, presumibile, presagibile, e tutti gli ibile che ho sentito
dal Leader, da quando ha deciso che dovesse esistere, perchè
ispirato dalle azioni di quella persona... Ricorda la prima volta che
lo fece o non lo sa?"
Kianta sapeva bene o male di quella volta, la prima, in cui Lia si
mosse sui campi da gioco, come li chiamava, ossia missioni e incarichi.
Milan voleva mettere alla prova la tecnologia con la sua
visualizzazione e così accompagnata dai veterani,
visitò
uno dei luoghi di smistamento. Così li chiamavano, le
sezioni in
cemento decadente dove stipavano tutti i bambini, donne, anziani,
uomini non in salute che usavano come schiavi per cosa gli serviva.
Anche organi. E detto così non era così
spiegabile come
vederlo di persona. QUando Lia, dopo che la situazione fu sicura e
controllata dalle squadre in campo, mise piede oltre la pesante porta
in ferro arrugginita e messa male, ma che quelle persone denutrite,
sporche e sofferenti non potevano abbattere neanche tutti insieme, vide
la parte reale e non raccontata, a video, delle cose. E vide miseria e
disperazione, terrore e rassegnazione, all'inizio. E poi il gruppetto
di tre che li teneva d'occhio e li spostava, ormai legati. Kianta fece
un passo ma Jd si mise di mezzo, dicendole di non andare oltre
perchè molte cose che avevano già visto loro,
erano come
pugni nello stomaco. Ma lei gli strinse con tutta la sua forza il
polso, e strinse, guardandolo negli occhi sfidandolo, dicendogli
chiaramente se la fermasse pure, se poteva, ma lei doveva sapere. Non
cè di peggio dell'ignoranza, disse, e per capire doveva
vedere e
accettare. Jd sembrava tentennare ma alla fine si fece da parte. E Lei
avanzò. Osservò. Constatò. E Alal fine
puntò gli occhi apertissimi e con aria cupa verso quei tizi.
L'aria era già satura di pesantezza, cattivi odori,
palpabile
angoscia e dolore. Poi, quando si mise davanti a loro, divenne pesante
e soffocante. Sucessivamente, la seconda volta in un campo di gioco,
lei aveva preteso che la porta venisse chiusa con lei, gli arrestati e
le vittime. NOn seppe mai cosa accadde dopo, ma Jd non
scordò
mai le urla e i colpi alla porta, i rumori pesanti e come uscirono
strisciando quei tizi, se potevano, quando riaprirono. Parti di carne
in terra, sangue, ferite, Lia di spalle in mezzo alle donne come a
cerchio intorno a lei, e la sensazione che stesse pulendosi la bocca,
il puzzo di ferro misto a odori corporei e aria viziata. Jd
trovò uno dei suoi che tentava di togleirsi di dosso uno di
quelli con mezza faccia, completamente senza carne, un altro senza
parti di orecchie e naso, altri su altre zone, paura e urla isteriche.
Ma quella prima volta, per Jd, era sicuramente quella che aveva
ispirato MIlan per Veròna, la Strega del Gioco e delle
Possibilità. Quella volta Lei era vicino a quei tre, muta,
che
dava un senso di pesantezza solo a guardarla. Quando uno dei tre fu
sprezzante, lei gli diede un calcio su un lato del mento
così
forte da farlo cappottare di lato, nonostante fosse più
grosso e
pesante di lei e poi sbattendolo a terra, gli si mise cavalcioni sulla
schiena e gl igirò il collo. Per abitudine sia Jd che tutti
gli
altri pensarono a una regolazione di conti. No, lei non aveva rotto il
collo, gli aveva solo spostato i muscoli, come una torsione non letale,
facendolo però sbraitare dal dolore. E fu allora che vide
uscir
fuori da lei quello che lo spaventava, quando lei faceva uscire
ciò che Milan le diceva sempre, di dar corpo ai suoi incubi.
E
che portarono quel lato di Lia e la sua sfrontatezza, l'arroganza,
giocosità falsamente immatura... tutte facce del tutto
sfaccettato di Lia che servivano per un personaggio fittizio che
camminava nel mondo reale.
"Dimmi,
DImmi che ti ascolto. Come ci
si sente ad essere un niente in mano di qualcuno con più
potere?
QUalche millimetro, un singolo movimento di pochi millimetri e tu sei
finito. Puoi andare a picchiare i demoni, per quanto mi riguarda, se
non ti faranno loro il culo. Conosco persone che bazzicano su queste
cose, magari posso offrite te queste merde in mano loro, per i loro
riti strani... ma ho di meglio. Ora sono io che Gioco. Ma con Voi. Vi
darò il modo di fuggire, salvarvi il culo e non è
retorica, di... riavere la libertà. Perchè vi
toglierò tutto, perchè non sono la giustizia
comune,
nè polizia, io posso avere anche la vostra pelle malata
strappata alla cinese, per farmici cosa voglio, come quella schifosa
tedesca nazi famosa per queste cose o quell'assassino e creatore di
oggetti in pelle. Li conosci? Io si, perchè ho voluto
conoscere
l'oscurità umana. E so che tu sei sporco, ma oscuro..?? Lo
scopriamo insieme?"
Gli
parlava vicino all'orecchio, ma
con tono molto alto, dandogli fastidio, schiacciato da lei con le
ginocchia uno a terra e uno al centro della schiena, con la testa
vicina a quella dell'uomo, a terras dalle sue mani ancora nel gesto di
rompergli il collo. E sorrideva. Uno sguardo malvagio, cattivo,
luccicante negli occhi come creatura ferina e malefica. E jd
capì che stava facendo fuorisciure tutto ciò che
covava
per la gente negativa, cattiva, malvagia che aveva conosciuto, che
l'aveva rotta e gettata nella melma, e per molti altri.
"Sai...
io non sono nessuno. Io sono
una morta che cammina. Io sono il fantasma che ha potere dall'odio e
rancore, che prende forza e potenza dai snetimenti profondi e nascosti
ma pronti a uscir fuori come lava dal cuore, per farvi ricadere tutto
di sopra. E come tale ho deciso di giocare con voi. Vi siete divertiti,
ho sentito, a giocare come vi piaceva con donne di qualsiasi
età, bambini e ragazzi, anche anziani... modi malati,
viscidi,
schifosi... ma è facile così! Il mio modo di
giocare
è così diverso che in confronto inferno e
purgatorio di
Hyeronimus Bosh sono paradisi tranquilli e divertenti.
Perchè
lui rifletteva cosa cèra nella sua società nei
suoi
quadri, cosa vedeva e cosa richiamava con i peccati e le punizioni. Ma
non è niente, neanche dei Delitti e delle Pene. Ma
cè di
più... io voglio rednere qualcosa di non umano, definirlo,
mostrarlo come umano. Si definisce personificazione, attributi umani
dati a qualcosa di non umano. E voglio rendere umane tutte le cose che
non vi hanno raggiunto... e sai cosa? Puoi odiarmi, guardami e
ricordami se puoi, ma io sono ciò che tutti voi feccia umana
avete creato e vi rimando con gli interessi... ma su un mio campo da
gioco, con mie regole e tutto. Come avete fatto su altri...Ti
prenderò e ne farò un farò un
fantoccio senza
personificazione ne definizione, verserò su di tè
come
olio bollente tutto ciò che non solo tu, ma anche tutti
quanti
con te e sopra di te, avete fatto negli anni. Ti romperò e
ti
ricomporrò. Ti farò a brandelli e poi ti
curerò
cambiando posto come se spostassi un segnalino di tiro. Ti
entrerò nella testa, nel cuore, nei polmoni, fegato e ogni
parte
distinta di te. Ti porterò alla dannazione e disperazione
che
non hai conosciuto, e ricontinuerò in modo diverso,
così
che tu non ti possa assuefare, finchè non mi maledirai prima
di
romperti, e allora io riderò. Si, riderò,
così..."
alzando la testa e ridendo con tutta se stessa. NOn era sguaiata, non
era orribile da sentire, era cristallina con una vena di cattiveria e
una sfumatura di superbia, tornado ocn la testa vicina all'uomo "E lo
farò ogni volta che perderai al mio gioco e subirai il
dolore
del mondo intero. Ma non morirari, nessuno morirà senza il
mio
permesso, perchè qualora accadesse, lo sarà anche
per me
e allora la tua rabbia, odio, maledizione sporcheranno la tua anima.
COme è dannata già la mia e continuerò
anche
dall'aldilà e ciò non avrà mai fine,
perchè
ora che sono un pò libera dal gioco della famiglia e
società, io vomiterò tutto ciò che ho
tenuto su di
me... e non hai idea cosa ho trattenuto per anni! Ma Prima, il nostro
Gioco! Ora su, alzati" tirandolo per i capelli perchè si
rialzasse "Sollevati e preparati, perchè giocherai con me,
farò sistemare il nostro campo da gioco, sceglieremo le
pedine e
saranno le tue risposte, le tue decisioni, tutto ciò che
cercherai di mettere in campo contro di me epr vincere... se vincerai,
sarai libero. Andrai via da quella porta sulle tue gambe, nessuno ti
seguirà o altro, e il Gioco ripartirà con questi
altri
due. Ho tutto il tempo del mondo, questa gente non ha un posto dove
andare o qualcosa da fare, quindi assisteranno alla vostra sconfitta o
perdita. Urlerete il mio nome, che sia per maledirlo o deridermi, va
bene! Ho visto così tanti video e bodycam da sapere che
giochi
giocate, ma ne ho anche io di divertenti. Se avete dei santi, Dei,
qualsiasi essere a cui vi rivolgete e in cui credete, imploratelo,
perchè io sono un'entità indefinibile,
inqualificabile,
che cammina sul bordo dei piani pronta a ghermirvi o farvi miei servi.
Io sono al di sopra di leggi e regole comuni. Io sono la vostra
dichiarazione futura di vita, morte, continuazione e come, io sono la
via destra e la via sinistra. Io sono colei che guarderete fino alla
fine, se perderete che servirete, se vincerete colei che vedrete
ovunque e sempre, perchè così sarà.
Su, dimostrate
le vostre bravure e decisioni. Come giostrerete gli elementi presenti?
Quanto scapperete? QUale partita vi porterà benefici per
l'ultima? Vi saranno cinque sfide, di diversa tipologia. Di voi non
resterà che sudore, bava, sangue e tormento. Ve lo posso
assicurare, perchè subirete ciò che meriterebbero
chi mi
ha fatto del male, e sarete i primi. Io, Lia, vi sfido a definire chi
di noi vince o perde, si salverà o servirà... chi
sarà nel caso un prossimo demone all'inferno per i suoi
peccati..." ridendeo di gusto metnre camminava davanti alle persone
rannichiate tutte insieme a terra, sulle brandine di fortuna, semplci
coperte puzzolenti e logori o piccoli bagagli. "Definitemi come volete,
resterò comunque un'entità nefasta, e come prova,
voglio
che sentitate per primo tutto il mio schifo per voi..." andando dall
ostesso uomo in piedi e fermo per le armi puntate di sopra,
trovandosela davanti, metnre gli prendeva il viso tra le mani e mille
stelle iniziarono a vorticargli davanti gli occhi. Iniziò a
tremare, consulvamente e quando lei non potè reggerlo,
continuò a traballare scendendo fino a terra con gli occhi
ormai
bianchi, la bava che colava e un gorgoglio dalla gola. Si
afflosciò verso terra, e Kianta tenne le mani sul suo visto
ancora, finchè non si stancò.
Jd
osservò l'uso dei guanti
speciali con una smorfia, finchè lei non rise ancora di
gusto
"AH AH AH... questa è la mia divina tragedia, io
sarò non
una guida, ma l'entità fastidiosa come un folletto monello
delle
leggende, l'anti protagonista che gli mostrerà i livelli di
inferno, purgatorio e paradiso, ma non come spettatore ma come attore
principale, perchè scopra ogni settore e cosa nasconde sulla
pelle... La maledizione di questa entità, le parole non
dette,
la mia risata, tutto si imbratta di cremisi...Fino a quando l'ultimo
sogno scomparirà, dopo le ferite, il viaggio continua
perchè giocheremo con la vita e la morte. Nessun peccato
è perdonato, conoscete già la punizione, ma non
come. La
voce di qualcuno che avete rotto e ucciso vi divorerà. Siete
così lordi che la vostra anima macchia di nero il puro, le
bugie
e l'inganno verranno schiacciate, nemmeno un miracolo o Dio possono
sconfiggermi, dal riversare ciò che ho dentro. Il vostro
futuro
è ora spalmato di sangue, e nessun colore di speranza
può
sgombrare il cielo nebbioso e oscuro sopra di voi. La Divina Commedia
vedrà un nuovo tomo, condito con la tragedia... Portatemi
qualsiasi cosa per sedermi, perchè quest'oggi andremo via
solo
quando l'ultimo di loro avrà scoperto il risultato..." fece
a Jd
e gl ialtri con durezza, mostrando solo mezzo volto, tagliente e
brillante.
Kovacs continuò, mentre Kianta rifletteva annoiata
"... E su chi ha preparato la Personalità? Su quella
persona,
acnhe se doveva essere una spagnola ad interpretarla, ma ecco che non
era possibile essere una persona specifica, imitarla non basta, e
così il Leader ha convinto quella eprsona che doveva essere
Lei
o chi era esattamente come Lei. Veròna non è
altro che
una percentuale della complessa Personalità di quella
persona.
Veròna E' cosa
sarebbe stata quella persona se fosse stata Veròna e
così
voi... Il capo e il Leader si sono divertiti tantissimo, seriamente,
con quadri luminosi, apparizioni in abiti antichi e scherzi al limite
dell'infarto, creando un background per Veròna. Rispetto ad
ora
con Gask, con lei era come i monelli del quartiere che facevano gli
scherzoni altri altri per divertirsi e ottenere cosa volevano. Per il
Leader, quella persona era il partner per le imprese da spacciare
magiche, misteriose e utili. Se con Gask lui è se stesso e
più maturo, con quella persona era come il gioco delle case
dell'horror o camere chiuse che piacciono da anni. Lui adora l'occulto,
lei lo accontentava perchè alla fine si divertiva, basta che
non
si metteva davvero la magia che il leader cercava. Ma appunto, lui la
vedeva come la sostituta ideale e sicura, e la persona perfetta per un
ruolo del genre, a che cèra per sfogarsi con una parte di
sè creata ah hoc che facesse la differenza...
Veròna.
Copiata da lei, una che amava stronzeggiare, parole sue, per punire
là dove l'inutile giustizia umana non poteva.
Veròna
è come parte della leggenda ormai dello chateau, anche
l'aria
stessa di quella persona tra i dipinti, le favolette sui fantasmi e lei
che vive ancora seppur morta... Capo, mi sembrate parecchio scoraggiata
in questi ultimi tempi, perchè mi sembra che assumere il
ruolo
di Veròna non sia più stimolante. Quella persona
e voi
siete perfette per darle vita perchè essa è...
voi...
come spiegare. Devo ricordare come vi siete comportata quella volta che
il Leader le aveva detto che aveva fatto stare male il Capitano Gask, e
cosa avete combinato per l'eccitazione?" sogghignando mentre Gask
girava la testa sorpreso di essere nell'equazione
I due davanti risero, ma non Kianta. Quella
volta Milan le aveva annunciato che il suo comportametno duro con Gask
lo aveva reso triste, pieno di dubbi e chiuso in se stesso da essere
rimasto nella sua stanza. Affermando che aveva compreso finalmente i
suoi sbagli e cercava una risposta. Una cosa che appariva matura e
mostrava come la pazienza paga. Kianta era a colazione con Milan, nella
stanza col bovindo, che si affacciava sul gianrdino interno che
conteneva le rose di tutti i tipi e colori, compres quelle color
champagne che Milan adorava e sebbene non fosse come il suo Akal teke,
pareva dorata. Quelle tutte blu e blu e bianche screziate che adorava
Lia, sebbene in primis amasse i gigli e fiori color blu. Quelle rosse
con petali ondulati e color liquirizia che dopo varie ibridazioni aveva
ottenuto, e aveva dedicato al suo nuovo fratello. E tutte el
colorazioni possibili, da nere, verdi, viola, gialle e via dicendo,
tutte divise per sezioni formando una disegno visibile dall'alto, dalle
finestre degl ialtri piani. Aveva ricevuto la notizia mentre parlavano
e facevano colazione come accadeva le volte che lui era presente, e tra
una cosa e l'altra l'aveva ammonita di essere più cordiale e
calorosa come sapeva fare verso Gask, perchè era rimasto
toccato
negativamente da cosa gli aveva detto la sera prima.
"Come Lia, dovresti sfruttare meglio le sfaccettature della tua
personalità. Invece se vi arrabbiate, tendete a farne un
netto
stacco, bianco o nero. I vostri cambi di atteggiamento mostrano come
due persone diverde, Una parte ride e arrogante, impavida e stronza...
lasciamelo dire, l'altra invece calma, gentile, cortese, come una
bambina appena nata. Nel mezzo, come ti comporti di solito
cè la
mia seconda, come una seconda pelle che esce fuori quando devi trattare
sia con gli uomini che on gli altri..."
"Ma così sono tre..." fece lei con un sorrisetto monello
"Mi hai sentito? Gask..." e lui ripetè le cose.
Al sentire la notizia pareva chiaramente colpita, mentre gli addetti al
servizio portavano e toglievano elementi alla tavola togliendone altri.
Quella mattina sarebbero arrivati ospiti che erano appassionati del
periodo vittoriano, ottimi investitori per le piccole imprese e settori
in cui avevano diviso l'organizzaizone agli occhi altrui. E quindi
avevano abiti appositi già dal mattino, in attesa del loro
arrivo neanche un paio di ore dopo, essendoci molto da fare,
organizzare e controllare era impensabile un cambio di abito, quel
tipo, all'ultimo momento.
Kianta indossava uno degli abiti di Lia quando accontentava Milan, e si
trattava di un abito con sellino del trentennio dell'ottocento, blu
lucente per una cascata di strati d'abito in velluto per il periodo.
Aveva la giacca che terminava a punta sul ventre e tondo e poco
pià lungo dietro, con collo quadrato con vari livelli di
rouches
e abbottonatura severa con rouches in fondo e una sezione di velluto
diversa nella porzione cetnrale con i bottoni. Maniche bordini in altro
velluto e maniche con tagli a sezioni che mostravano come la giacca la
camicia sotto. La gonna era un tripudio di sezioni di velluti a diverse
altezze, con sul bordo davanti un disegno di rouches finali e da meno
ai lati fino dietro. La parte posteriore della gonna avva una bordatura
come passamaneria sfrangiata. Di sopra di era un sopragonna che
prevedeva due cascate tondeggianti davanti e corti dietro sul sedere
con vari livelli di arricciatura e rouches, mentre la aprte finale
aggiungendola alla fine predevano sezioni a goccia uno sopra l'altro
finendo come stascico sopra la sezione di coda della gonna. con un
decoro risvoltato da agganciare alla parte sul fondoschiena della
giacchetta, senza contare il sellino che dava la forma indietro. A Lia
piacevano quei modelli, sia più stretti del decennio dopo,
sia
come in quel caso più ampi di gonna per avere più
movimento, ma sempre entro il trentennio finale. Ovviamente erano
definiti morning dress, sebbene avessero dettagli ed elementi maggiori
tipici del dinner, e Milan indossava abito complementere di colore e
tipologia del periodo. Lei indossava stivalii creati dai loro artigiani
proprio come era anticamente, lavorando scarpe e stivali da zero come
si faceva una volta, con colle ricavate dagli animali che macellavano
per le materie prime, mentre lui scarpe da uomo lucide e ricche di
rilievi in altra pelle di colore opposto.
Dopo un paio di sorsi di tè, lei lo osservò con
sguardo
che pareva languido, in realtà sembrava un cucciolo
colpevole e
mogio, col broncetto e le guancie rosse e Milan la fissò
stranito. Era uno dei lati che mostrava meno, e solo per due ragioni.
Perchè dentro esplodeva di felicità o
perchè era
addolorata veramente per qualcosa che la faceva stare male o
perchè il suo comportamento aveva offeso senza volerlo o lo
credesse lei, qualcuno.
Quindi sincero. Ma dopo un istante con la tazza a mezz'aria
notò
una cosa. Le brillavano gli occhi, ma non di lacrime, non piangeva mai
e per farlo doveva essere grossa la questione. E capì,
così mise giù la tazza di fine porcellana cinese,
non
europea, con decori floreali e la fissò. Poi fece un sorriso
e
lei sbarrò gli occhioni grandi grandi come colpevole e
timorosa,
e le disse qualcosa mentre gli addetti sparecchiavano ciò
che
non avrebbero più toccato.
Gask era rimasto scosso per davvero l'ultima volta per i lsuo
comportamento duro e insensibile, che si era ritirato nella sua stanza,
stando da solo, senza parlare con nessuno, neanche a lui. Affermando
che si sentiva colpevole e immaturo. La sentì trattenere il
fiato con sguardo caruccetto e colpevole, la bocca socchiusa, e lui per
non ridere cercò di atteggiarsi ad amareggiato. Nel mentre
pensava tra sè che era raro vederla così, sebbene
sapesse
che era nel suo carattere, ma come Lia aveva creato una corazza e usava
quei trucchetti con chi sapeva potesse cascarci. Lui ormai aveva capito
e stava al gioco, come in quel momento. ,
le disse, -gli hai rotto il cuore
perch perdoni quel giorno sta veramente male dentro magari non sorrider
pi ora qui lo faceva so bene che per te è troppo estroverso
spaccone ma solo con gli uomini e come carattere potrei anche azzardare
l'opposto del tuo=""-,
fece guardando fuori, mentre lei muoveva le sopracciglia e dischiudeva
la bocca come se provasse tormento e vergogna. E continuò
affermando che magari non si sarebbe ripreso perchè anche
gli
altri gli dicevano sempre che seppur uno sbaglio, aveva fatto qualcosa
di male e volevano che capisse e si attenesse alle regole. E questo
colpisce dentro, disse dandosi un pugno leggero sul cuore. Lei
fissò quel pugno, abbassò lo sguardo e poi fece
una corsa
con la gonna alzata nel modo adeguato, verso la porta. Milan rise e
facendo segno di pulire, la seguì. Sebbene addestrata e
preparata come un militare, quegli abiti pesavano massimo una decina
chili e con gl istivaletti col tacco vecchio stampo non poteva correre
normalmente. Quindi poteva starle dietro, perchè sentiva di
aver
finalmente sistemato le cose. Ma si fermò mentre lei varcava
la
soglia della porta verso il corridoio e sussultò. Erano
partiti
gli artoparlanti in tutto lo Chateau da lasciarlo confuso.
Sentì
il tic tac dei tacchi arrestarsi e andò lesto al corridoio.
Intanto suonava a buon volume La Storm estesa di Vivaldi, terzo
movimento presto, e si accorse che il battito di tacchi era finito.
Corso nel corridoio la vide a uno dei telefoni in stile antico appeso
al muro mentre parlava, concitata e riappeso, correva alla finestra.
Riprese la corsa, senza accorgersi di lui e la seguì
vedendola
intenta a guardare dalle porte aperte delle stanze occupate. Poi fece
dei cenni e fu seguita da alcuni. I corridoi avevano ogni sistema
possibile, compreso quello della proiezione, quindi i proiettori del
corridoio si attivarono e Milan osservò fino in fondo
tantissiim
effetti di fiori in sboccio che creavano un corrodio di fiori a iosa di
tutti i tipi.
Lei che ticchettava seguita dal quel gruppetto ristretto, che con le
scarpe da interno con i tacchi in ferro stile napoleonico facevano
ancora più chiasso. Continuò così
più
veloce seguendoli, mentre lei ogni tanto si fermava per affacciarsi
alle finestre e fare gesti a qualcuno, per poi fare un piccolo
girotondo elegante e tattico per riprendere la corsa.
Sospirò,
Milan, perchè
non sembrava affatto in colpa e disperata. La vide fermarsi di nuovo e
guadagnò terreno, si recò alla sala artistica e
vide sia
lei che quelli all'interno prendere delle cornici vuote. No, non andava
come pensava, si disse.
Intnato
che Vivaldi infuocava col
violino la cosa in una ricca melodia festosa, notò che dalle
entrate laterali giungevano alcuni con strumenti musicale a unirsi a
lei. Doppio sospiro.
Si
stavano chiaramente dirigendo
nell'atrio, fece quindi una chiamata veloce e Jd e questi, gli disse
che era con Gask nella saletta da tè, e che sapeva che
Kianta lo
stava raggiungendo. Fece veloce pure lui e la vide che continuava con i
livelli di abito ondeggianti in testa a due sezioni di persone, a
destra quelli con le cornici e a sinsitra quelli con gli strumenti.
Lei
si fermò davanti la porta
in legno del salottino, si chiarì la voce, diede istruzioni
veloci concitate girandosi a destra e sinistra con un indice puntato e
poi attese che le aprissero la porta, ocn una cornice quadrata
intarsiata in legno color avorio in mano, bella grand,e e i musicisti
che seguivano Vivaldi dal vivo. La vide entrare e si
affrettò,
mentre quelli coi quadri seguivano la scia di velluto, sventolando
cornici di vari colori ad altezza testa. i musicisti iniziarono un
nuovo pezzo seguendo la musica degli altoparlanti con il Concerto in E
minore rv278 di Vivaldi.
Fece
di corsa alla porta e la vide
urlare con grande gioia e felicità che finalmente era
riuscita a
metterlo a posto, lo aveva rinsavito e che la cornice immortalava il
momento. "Mostrami il miracolo" cinguettava, facendo saltelli con la
cornice mentre gli altri eseguivano a cerchio con le cornice tra le
mani verso Gask e Jd.
Milan
alla porta, lasciando i
musicisti intorno all'uscio, vide i due amici sul salottino al centro
della stanza con il tavolinetto e le poltrone, e attorno a questi un
girotondo di gente che urlava contenta. COn lei che urlava -vediamo
, voglio vederlo=""-.Di
colpo vide Kianta fermarsi e slittare sulla suola di pelle,fissare i
due al centro della stanza che parevano gelati senza capire. Lei
abbassò la cornice dopo che vi aveva guardato all'interno ed
essere apparsa delusa, fissò quei due da un viso all'altro
mentre ancora quell icon le cornici, seppur fermi, le agitavano in giro
come epilettici. Milan si accasciò sullo stipite con un
braccio
in alto, reggendosi sul gomito, vedendo l'espressione di lei quando
faceva una cavolata.
Era epica, si disse e per un istante pensò che se lo
meritasse.
Lei fece un verso di rammarico, guardò Gask e si
lamentò
che non sembrava un derelitto e afflitto armadio con la testa vuota,
che aveva compreso i suoi errori e come essere con gli altri seguendo
le regole. Jd le fece un segno italiano del -ma
che stai a f=""-che
lei conosceva bene, mentre i musicisti che non potevano vedere dentro,
continavano insieme agli altoparlanti as eseguire il vittorioso Storm
con energia e vitalità.
Milan rise, mentre Kianta capiva la cosa si lamentava ad alta voce di
essere stata presa in giro, che il suo giubilio di vittoria era finito
sottoterra.
Jd era vestito come loro in attesa degli ospiti, stava in piedi a
guardare qualcosa dal telefono di Gask, che stava in abiti normali e
stravaccato sul divanetto in stile antico, in tessuto e legno, con i
piedi sulla seduta e piatti e stoviglie in foglie di banano, che
usavano al posto della plastica fatti da loro, alla rinfusa con
bottiglie di bevande dispersi sul tavololino, e alcune macchie sul
legno. Abominio, urlò Kianta e iniziò a inveire
contro di
lui come uccisore e rovinatore di mobili di pregio, chiedeva
perchè fosse là dentro, essendo solo per gli
ospiti, che
quei mobili velevano più della vita sua. Venne avvicinata da
Jd
preoccupato, chiedendole di calmarsi. Agitandosi, le gonne si muovevano
rendendo la cosa buffa, perchè sebbene infuriata non
appariva
come una pescivendola come diceva i lsuo suo sarto su altra moderna,
sapeva come comportarsi ma in quel caso, comunque, al suo solito erao
comica.
Era fatta così lei, e Milan rideva quando la vedeva
infuriata e
col broncio, peggio in abiti vecchio stile, perchè sembrava
un
film o cartone animato e la stessa cosa diceva Rò a
Lia. Milan diceva che secondo lui era solo il modo di fare italiano,
Alaric che le donne italiane non erano così, affermava che
sapevano fossero dolci e bellissime e focose. Gli avevano detto che
facevano bruciare di passione e felicità, ma Alaric
affermava
che Lia in primis, non aveva nulla dell'italianità fatta
donna,
anzi, invece di essere bella e fascinosa e calda, al massimo il caldo
te lo faceva sentire buttandoti dentro un vulcano, o come kebab sul
fuoco vivo sotto metnre giri e giravi. O ti usava come ariete per
abbattere le porte, come ancora per le navi, perfino come sedia se non
trovava nulla su cui stravaccarsi. Di raffinato, sensuale, interessante
aveva poco... Così ripeteva, che quella per lui non era una
donna come doveva essere modernamente parlando, ma una pazza sclerata
col l'eleganza di un lottatore di sumo, e la dolcezza di uno struzzo
quando gli girava. Quando si incavolava o le partiva quel momento,
sembrava qualcosa di comico che doveva essere serio, e invece si
dimostrava buffo e divertente, dai suoi gesti alle espressioni, al modo
di sbracciars, e come prima nel corridoio, esternava cosa provava in
modo bizzarro e spumeggiante, e quindi contenta. Iniziava a fare paura
se non parlava, abbassava la testa e il suo sguardo voleva incenerirti,
e fortunatamnete era solo comicamente offesa e irritata. E accigliata.
Milan rimase a fissare Gask che
si alzava, portando via tutto e scusandosi, e Jd che strappava di mano
la cornice da Kianta che per la rabbia la stava addentrando dalla
punta, lamentandosi di lui. Sulla felicità che sentiva
sfumata e
la voglia di scaricarsi.
Le
telecamere inutile dirlo avevano
ripreso tutto, da prima mentre lei si agitava a suon di musica sulle
punte seguita dall'abito felicissima, che correva come la giuliva
fargalletta con un sorriso enorme, mentre si portava la gente dietro e
poi nella stanza, quando guardando dentro la cornice annunciava la sua
felicità di aver finalmente portato come una persona normale
un
casinista. Restare di sasso , restando come se qualcosa di shocckante e
senza preavviso l'avesse raggelata, l'aveva punta sul vivo, altra tacca
alla voglia di ucciderlo. E mentre il cerchio di uomini con le cornici
danzanti davanti a loro, per isnerire dentro la scena che lei si
aspettava di vedere per sempre, sed ne andavano alla chetichella, Milan
entrò. Gask stava benissimo, solo stranito, senza capire che
Kianta era incavolata perchè stava facendo i suoi comodi
nella
saletta tenendo compagnia a Jd, e chiedeva sempre scusa.
Col broncio a gonfiarle le guance rosse, questa volta per la figura
barbina, fissò con astio e voglia di smozzicarli, nonostante
le
proteste proprio di Gask e Jd che non capivano, finchè non
voltò il capo alla porta. Il suo cipiglio e il muso lungo
finirono su Milan che si avvicinava, celando un sorrisino he
tentò di spiegarle perchè fosse lì. Ma
lei gli si
avvicinò impettita e rigida, mento in su, allungò
la mano
e gli prese il fazzoletto ripiegato nel taschino, e con un mozzico
iniziò a tirarlo dal centro e inveire contro di Gask e Jd
per l
oscherzo, affermando che fosse stato meschino e fosse i lsuo, di cuore,
ad essere rotto. -cattiiivi ! tutti
cattiiivii deridere il mio povero cuore=""-bofonchiava,
sfogandosi sul fazzoletto tirando a destra e sinistra con i denti per
la rabbia. Milan cercò di prenderglielo ma Kianta si
voltò e ,smangiucchiato e umido, lo tirò in
faccia a Gask
prendendolo in pieno e urlando che era impesanbile che lei fosse la
cattiva, e sempre quella negativa e selvatica, come le dicerie, e lui
fosse adorato e consdierato nonostante le stronzate. "TUTTI CATTIVI! Mi
hanno presa in giro, mi hanno fatto credere che un fastidio era
passato...", indicandoli tutti con l'indice e andandosene via con i
velluti danzanti e il sellino che seguiva il suo passo pesante come u n
militare.
Scossone.
"Taci...e passami la pipa..."
"ma capo, adesso?"
"Di certo non posso bere un tè qui dentro, tra una scimmia e
un
lama che mi schiacciano... e le sospesioni... che vitaccia devo fare, e
pure mi fanno questioni su cosa vorrei usare per calmarmi..."
"Ok capo, se vuole un tè..."
" Mi piacerebbe, ma tra gli scossoni e le vostre gomitate e colpi di
fianchi... " ma la macchina sobbalzò facendole sfuggire un
verso
"Nonostante questa macchina nel cuore modernissima e green e tutto, si
balla come sopra una lavatrice, e ha le migliori sospesioni... strade
del cavolo e nessuno fa niente..."
"Capo, si sente come su una lavatrice?... sa cosa si prova?" mentre lei
stava zitta socchiudendo gli occhi, guardando avanti, e un sopracciglio
alzato "voglio dire, io la uso con la mia ragazza ma è che
è lei...AAAHHH" urlando di colpo perchè aveva
ricevuto
una botta secca con il legno della pipa, colpendolo con la testa di
qeusta su un occhio. Gask sorpreso voleva girarsi per aiutarlo, ma si
accorse che lei era rimasta sorpresa per un attimo con la bocca aperta,
come si se si fosse accorta di averlo preso per sbaglio
nell'occhio.Guardando poi davanti di nuovo rigida e le labbra a una
linea unica, mentre accendeva la pipa, Kianta fece faccia da poker e
lui lasciò stare. Non potendo muoversi, essendo lei al
centro
tra loro, Gask potè solo chiedere all'amico come stesse,
mentre
questo si teneva con la mano una parte della testa e i due davanti
ridevano.
"TACI! NOn ti ho preso dritto nell'occhio, ringrazia che la mia grande
bontà ti abbia riservato solo questo, per il tuo commento
impertinente..." lo rimproverò secca
"taccio! Taccio..." fece questo in italiano, il poco che consoceva
della lingua "mai più parlare di sesso... taccio, mi
perdoni..."
Gask sospirò e per evitare di allungare un braccio dietro
Kianta, per raggiungere l'amico. Si fece più vicino allo
sportello, sperando che l'ira non tornasse anche per lui. Eppure Jd
aveva detto che non era come appariva, e gli scatti d'ira comparivano
solo quando si era superata la linea, era esasperata, irrata ma per
ragioni serie. Che fosse solo per i nervi quotidiani, e che a volte era
proprio lui il problema. Era il primo di tutti a fare cosa gli passasse
per la testa, non rispettare le regole, sparire a fare cosa gli
interessava con alcuni degli uomini ed entrando in posti, solo o no, in
cui non doveva se non avvisando. Ed era il poco che aveva elencato. Ma
lei pareva come punta da un'ape sempre, quando le cose non andavano
come voleva... ed era per motivi reali che era piccata? QUali fossero a
quel punto, non sapeva.
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