IX
Eravamo tornati a casa finalmente.
Dovetti inventarmi una storia inverosimile per spiegare la mia fuga a mia zia, tirai fuori la classica crisi adolescenziale che come scusa è sempre
buona, così però mi ero condannata a una noiosissima seduta psichiatrica e profonda analisi psicologica.
Alex, continuò a rimproverarmi per giorni, come Sandra, passato il sollievo per vedermi ancora viva.
E Murag? Murag come al solito era sparito, proprio ora che cominciavo a capire cosa provavo per lui...
L'avevo cercato dovunque, ma a casa Manedoba c'erano solo le ceneri di Fatima. Poi lo incontrai al vecchio molo, seduto vicino la riva.
-Murag. Ti ho cercato per giorni! Dov'eri?-lo sgridai seccata per la sua odiosa abitudine di sparire nei momenti meno opportuni.
-Dovevo sistemare un pò di cose-rispose vago-Devo andare via, Iria-
Quelle ultime parole mi investirono violentemente, restai qualche secondo a fissarlo incredula.-Cosa intendi dire? Via dove?-
-In un luogo dove posso ritrovare pace. Tibet, Cina, India, non lo so ancora: in oriente ci sono comunità di Drow che potrebbero aiutarmi-ripose con
un sorriso amaro.
-Non puoi andartene!-protestai
-Devo-
-Perchè, Murag? Perche??-gridai quasi
-Tu meriti una vita normale, e con me nei paraggi non puoi averla-
-No! Io voglio te!-quello che dissi sorprese me quanto se non più di Murag.
Murag mi abbracciò stringendomi al suo corpo caldo. Poi si allontanò.
-Mi dispiace-
-E' un addio questo?-domandai sarcastica.
-Non lo so Iria. Non lo so.Scusami...-murag fece qualche passo indietro poi mi iede le spalle e corse via.
Le lacrime scesero senza che io potessi controllarle, restai immobile a guardarlo mentre si allontanava.
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NOTE DELL'AUTORE:
Con questo capitolo si conclude la prima parte di Drows. Di solito non scrivo fanfictions di questo genere quindi siate clementi
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