the dead things will sing

di absenthium
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i.
È uno scorcio, in realtà, una scintilla, ma quasi un’occhiata di riconoscimento che si alza dallo sguardo annerito, e per un momento Izzy sa d'essere stato visto. La sua bocca dipinta si apre per l'ira e rapida riaffonda in una foschia ubriaca, metà d'un sorriso, occhi chiusi come ad affogare tutto ciò che non sia il sorso improvviso dalla bottiglia che condividono, e poi la parola.

Stede?, chiede, voce sottile che brucia piaghe nella gola di Izzy, che costringe quello che sembra un singhiozzo a restare quieto sulla sua lingua.
Sì, Ed?, si porta a rispondere. Il sole sta sorgendo.



note:
sono fisicamente incapace di non scrivere su Izzy, o sul suo rapporto con Ed. Quell'uomo è il mio comfort character, ormai: pensate come sto messo.
Trovate qui la versione originale, in inglese, e qui la mia pessima playlist su questi due. Non so come andrà a finire questa raccolta, e ne ho paura.
E.





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