Fare o non fare, no provare.
La regola è cristallina, non banale.
Bene o Male, innanzi a te una scelta hai da fare.
Ma né dall’una, né dall’altra puoi farti comandare.
Per fare ciò la tua volontà devi dominare.
Come si domina la propria volontà?
Col pensiero? Non basta.
Col cuore? Non basta.
Con l’ambizione? Non basta.
La volontà senza pensiero, è pura illusione.
La volontà senza cuore, è bieca disperazione.
La volontà senza ambizione, è cieco ardore.
Bene e Male,
è come bere o affogare.
Bere troppo poco, a lungo andare, uccide anche il corpo più incorruttibile.
Ma bere a lungo dal calice sbagliato può uccidere anche prima.
Nessuno se ne rende conto, ma
siamo agli atti centrali della più grande battaglia del Mondo,
la presa di coscienza finale
scegliere fra ciò che è lecito e ciò che è illecito.
Agire per la Grandezza, o muoversi verso la Salvezza.
Giusto e Ingiusto…
chi decide questi parametri?
La mente o il cuore?
Il singolo o la platea?
A muovere i passi sulla propria scacchiera,
in fondo, chi è?
La colpa di una azione malvagia,
diretta o indiretta, di chi è?
Il merito di una buona azione, di chi è?
Se non sai rispondere:
Tu non fare.
Tu provare.
Quindi, sbagliare.
Spesso, nella vita, non si può provare,
si è costretti a scegliere di agire o non agire.
E quindi spesso si inciampa e si cade nel baratro.
E là ci si può risollevare,
o lasciarsi avvolgere totalmente dal male.
Alla fine agire e non agire
è come fare e disfare
la lunga tela della propria vita.
Ed è pur vero che chi è padrone del proprio fato,
controllerà il duello della stessa vita.
Come si è padrone del proprio fato?
Facendo, o non facendo. No provando.
Perché la regola è cristallina, non banale.
Fare o non fare.
No provare.
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