Stato di calma in inverno

di JeanGenie
(/viewuser.php?uid=1188)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


2. CALMA

 

Lei ha smesso di parlare. Gli piace ascoltarla. Dopo un anno, se davvero è trascorso così poco, ha corso il rischio di dimenticare la sua voce. Ma ora riesce a godersi anche il silenzio.

Un silenzio che non è assoluto. La legna che arde scoppietta, il suo respiro è ritmico e profondo, ma fuori da quella capanna di pietra il mondo sembra essere scomparso. Nessun suono, nessun richiamo, nessun segno di vita. 

Lui lascia scorrere le dita sulla sua schiena. Altri dettagli che ha corso il rischio di perdere. Si china su di lei baciando le sue vertebre, una ad una, a partire dal collo lentamente, fino ad arrivare ai suoi fianchi. La sente sospirare e si chiede se davvero potrà essere così per il resto dei loro giorni.

“Niente timori, Ben” dice lei. “Promettimelo.”

“Te lo giuro” le risponde, scivolando di nuovo lungo il suo corpo per poterla guardare in volto. Il suo profilo contro il colore bruno delle coperte sembra scolpito in un kyber splendente. “Te le giuro su me stesso, perché non ho altro.”

Lei sospira, poi chiude gli occhi. “Hai me” gli risponde.  





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4022534