Gioco di Specchi

di fenice64
(/viewuser.php?uid=1045859)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Chi guarda un vero amico, in realtà, è come se si guardasse in uno specchio.
(Marco Tullio Cicerone)

Il comportamento è lo specchio in cui ognuno mostra la propria immagine.
(Johann Wolfgang von Goethe)

 

 

Di fronte allo specchio cerco la mia immagine,

ma, quello che mi rimanda la superficie specchiante,

è ciò che a fatica riconosco essere la verità.

Non mi guardo allora con i miei occhi.

Sono altri occhi che hanno sondato dentro di me

e che stanno tentando di farmi aprire i miei.

Di colpo vedo un’altra immagine

materializzarsi nello specchio.

E’ quella di qualcuno che mi vuole bene

e che, con i suoi tentativi fatti di parole,

mi dona forza e coraggio,

incitandomi a lasciar fluire le emozioni

di cui sono fatta

e che trattengo dentro da troppo tempo.

Pare conoscermi meglio di quanto io non conosca me stessa.

Forse occorreva solo una lieve spinta,

data con gentilezza,

affinché io comprendessi.

Percepisco, infatti, il suo abbraccio,

caldo e rassicurante,

come fosse reale,

cingermi le spalle.

Non mi sento più sbagliata

o in un posto che non è il mio.

Non sono sola ad affrontare la realtà,

e lo specchio sembra animarsi,

illuminandosi di un contagioso sorriso.

Una sensazione di benessere

giunge ad accarezzarmi il cuore,

insieme a una serenità rinnovata e consapevole.

Il cuore può sussurrare il mio grazie.

Sono ancora io,

ma accanto c’è anche qualcuno

con cui condividere momenti,

capace di immedesimarsi nei panni altrui,

esortandomi a mantenere,

desto e nutrito,

il forte bisogno di sognare,

per aprirci insieme al mondo,

provando di essere vivi.

 

 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4022700