Demons

di DvaKyan
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Anno 2300. Italia.
Fin da piccoli ci hanno sempre raccontato delle storie. Storie in cui si dice che quasi mille anni fa l’Italia, così come l’intera terra, viveva una vita normale. Ma cos’è una vita normale per me? Ebbene, la vita normale era una vita dove i bambini e ragazzi studiavano materie come storia, matematica, italiano e così via, uscivano con gli amici, facevano esperienza. Questo durante la loro crescita, per poi crescere e andare a fare un lavoro, a crearsi un loro futuro, ad avere una famiglia.
Ma nell’anno 2300 non è più così. Questo da quando l’intero mondo fu invaso dai demoni.
La storia racconta che fu il 2030. In tantissime città del mondo si aprirono degli strani portali e da lì uscirono dei mostri. Mostri orribili, grandi e piccoli, erano dei demoni. Uccisero tantissime persone e la popolazione di quelle città venne decimata. Quei demoni tornarono poi indietro e i portali si chiusero.
Al seguito di questo orribile episodio, i poteri alti delle varie nazioni del mondo si radunarono per capire come fare.
Sarebbero tornati di nuovo quei demoni? In che parte del mondo potrebbero uscire stavolta? Nelle stesse città o in altre? Domande, perplessità, paura, terrore. Il mondo si era fermato, era terrorizzato.
Con il passare degli anni, avevano messo in piedi in tutte le grandi città del mondo degli istituti, dove poter addestrare grande e piccini a combattere in caso di una nuova invasione.
Spade, armi da fuoco, lance. La vita del mondo cambiò.
La seconda invasione avvenne nel 2040.
Stavolta c’erano meno vittime, le persone avevano agito. Il frutto dell’addestramento stava funzionando, ma c’era ancora tanta strada da fare. Perché ancora l’apparizione di quei demoni rimase un mistero.
Così, i poteri alti delle nazioni non solo avevano messo in piedi degli istituti d’addestramento, ma anche laboratori di ricerca e tanti altri istituti di vario tipo per studiare quei demoni e per studiare quei portali.
Così gli anni passarono e passarono. Ci furono altre invasioni, ma preferisco arrivare al presente.
 
Ci troviamo in Italia. Non esistono più i nomi delle città che c’erano anni fa, non ci sono più le regioni. Ogni regione prese il nome di Zona X, dove X sta per il nome della città che ospitava i vari istituti e laboratori di ricerca. In Italia ci sono dieci istituti, ognuno nominato con un numero a fianco. Nella zona Roma abbiamo il primo istituto nella nostra nazione, l’Istituto I. Nella zona Milano c’è l’Istituto II, nella zona Torino l’Istituto III, e via dicendo.
Prima di passare all’addestramento vero e proprio, i ragazzi vengono istruiti normalmente in scuole normali, ma le materie d’insegnamento erano storia, geografia, un po’ di letteratura, ma anche ore di lezione dedicate alla preparazione dell’addestramento.
Prima di iniziare, possiamo scegliere un ruolo, quello che più ci aggrada. Possiamo scegliere di avere il ruolo di combattente, ossia quello che si occupa di far fuori i demoni a ogni invasione.
Poi c’è il ruolo di ricerca, dove il compito è quello di continuare a studiare i demoni, per poter trovare un modo per farli fare fuori definitivamente.
Negli anni non ci son stati tanti progressi, eccetto uno. È nata l’alchimia. Uno scienziato, dopo aver raccolto dei resti di demone, diede vita a una nuova alchimia. Vennero così create varie pozioni che, versate sulle armi, quest’ultime divenivano armi impregnate della potenza dei demoni. Ma non solo, vennero create anche pozioni di guarigione e altro, mischiando il sangue di demone a vari componenti.
Arriviamo così all’ultimo ruolo, quello del supporto, i quali avevano il compito di aiutare i combattenti nelle invasioni.
 
Dopo queste premesse, posso finalmente raccontarvi della mia esperienza. Ho scritto e sto scrivendo questo diario come testimonianza per un futuro in cui le invasioni non ci saranno più e la vita delle persone potrà tornare a essere una vita normale.
Lo ricordo ancora come se fosse ieri. Avevo 6 anni, c’era stata un’invasione nella mia zona. I demoni uccisero i miei genitori e rimasi da sola. Sola in mezzo alla piazza del centro città, piena di sangue, piangevo. In quel momento arrivarono Spike e Rory e mi portarono via da quell’orrore. Mi portarono a casa loro e con la loro famiglia mi adottarono.
Spike e Rory erano figli di una famiglia importante della zona Roma. Il padre era un ricercatore e la madre un’alchimista. La loro famiglia era importante perché avevano creato nuove pozioni per l’armi, rendendole ancora più forti.
Spike è il più grande dei due fratelli, 6 anni più grande di me. Rory invece ne aveva 3 anni in più. Diventarono i miei fratelli. Mi avevano salvata, mi avevano accudita, si presero cura di me. Erano diventati la mia ragione di vita. Così come i loro genitori, ma loro non c’erano quasi mai a casa, viaggiavano e lavoravano con le loro ricerche. Nonostante ciò, non mi facevano mancare l’affetto di una famiglia.
Appena raggiunta l’età dei 15 anni, loro partirono per l’addestramento e io rimasi sola per 3 anni, in attesa di poterli raggiungere.
 
Finalmente eccomi, nel mio primo giorno d’addestramento.
Io mi chiamo Reina, ho 15 anni e finalmente sto per raggiungere i miei due fratelli all’Istituto I della zona Roma.





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