Occhi color mare

di Marc25
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~~Capitolo 7 – Una foglia tra le tante

Anton – 5 Luglio 2016 – 21:00
“ Che stupido che sono stato, ho fatto degli straordinari che non mi verranno retribuiti perché nessuno me li aveva chiesti e son rimasto a dare una mano solo nella speranza di vedere un poliziotto che probabilmente voleva solo avere una brioche o chissà che cosa con quella domanda, sarebbe stato assurdo se fosse tornato, no? Ma io come un cretino ci ho sperato, beh, almeno non sono stanco né ubriaco, sono a casa mia, in questo s-confortevole bugigattolo ad osservare le folate di vento dalla mia finestra.
Quella foglia appesa al ramo sottile dell’albero di fronte a me, sembra che ogni folata di vento possa buttarla giù, possa staccarla da quel ramo a  cui è già precariamente attaccata ma.. resiste, quante volte sono stato come questa foglia, e quante volte sono caduto però.. ammiro la tua perseveranza foglia, quel ramo, quell’albero sono la vita per te e in questa fase della mia vita non voglio far altro che imitarti, qualunque cosa pur di rimanere aggrappato a quell’albero “

Il suono inaspettato di un citofono destò Anton che si stava facendo cullare dai suoi pensieri. Il ragazzo si avvicinò al citofono, consapevole che chiunque fosse probabilmente non avrebbe sentito neanche una parola della sua risposta, e a malapena avrebbe sentito lui, non era un citofono di ultima generazione per usare un eufemismo, anzi non funzionava prorio.
<< Chi è? >> gridò Anton sperando che così si sarebbe sentito qualcosa
Dall’ altro capo lui sentì una risposta molto confusa, non capì praticamente niente ma sentì il nome dell’interlocutore, Luis, quanti Luis conosceva? Non molti, quanti Luis frequentava? Nessuno, se non considerava il poliziotto che aveva conosciuto una settimana prima.
Cercò di rispondere ma non ricevette nessuna risposta di rimando, probabilmente non era arrivata nessuna frase all’interlocutore stavolta, allora prese il coraggio a due mani e corse giù tenendo in mano soltanto le chiavi di casa e dal quinto piano di corsa scese e uscì fuori dal portone, non c’era nessuno, si voltò alla sua sinistra, nessuno, si volto a destra, vide un uomo di spalle che si allontanava.
Tentò la sorte e lo chiamò: << Luis? >>
L’uomo si girò ed era Luis che era visibilmente sorpreso di sentire la voce di Anton
“ Chissà che faccia sorpresa sto facendo anche io, ma gioco la mia solita carta, simpatia e spavalderia “ pensò il ventunenne
<< A cosa devo questa visita ispettore? >>
<< Ecco..questa mattina volevo farti una domanda..
<< Ah, si? >> Fece il ragazzo fingendo di non ricordarsi, quando invece ci aveva pensato tutta la giornata
Luis: << Si..ecco..vol..evo chiederti..così..se ti va una di.. queste sere di usci..re con..me. Ma solo se ti va, eh. Ok, forse non dovevo chiedert..
<< Ti andrebbe bene ora? >>
Anton vide la faccia sorpresa di Luis che dopo un attimo di esitazione disse: << Va benissimo >>
<< Ok, allora prendo una giacca leggera e vengo, non allontanarti >>
<< Tranquillo >> rispose Luis

Anton tornò 5 minuti dopo e insieme iniziarono a camminare, per la prima volta nessuno dei due stava esercitando le proprie funzione lavorative.
Quella foglia sarebbe caduta prima o poi, ma non per Anton, per il ragazzo dagli occhi blu quella foglia sarebbe sempre rimasta ben salda al ramo, così come avrebbe voluto essere lui, un percorso che forse davvero stava iniziando a intraprendere.





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