Thistles and Roses

di SakiJune
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Prima o poi dovrò affrontare la realtà, dovremo farlo tutti e due, era il pensiero che gli martellava nelle tempie in una solida armonia con gli zoccoli del cavallo al galoppo e i battiti dei due cuori vicini. Stringeva Hal, avvolto in una coperta, il visino seminascosto nell’incavo del suo collo. Se l’avesse stretto appena più forte, gli avrebbe fatto male. Appena meno forte, sarebbe potuto scivolare a terra, sconvolto com’era.

Pioveva sulla sabbia già bagnata dalla precedente marea. Le impronte degli zoccoli si riempivano di pioggia dietro di loro, ma Conn ap Griflet non si guardava indietro.

La realtà erano i soldati ormai addestrati e pronti a morire per difendere il regno dai Sassoni.
La realtà che il bambino portava con sé e Conn non conosceva era che pure Armelle era morta per difendere tutto ciò che possedeva: suo figlio. Per difenderlo da lui, dai quelli che considerava i capricci di nobile infatuato da una passeggera idea di paternità.
Se l’avesse saputo, ah! forse avrebbe potuto convincerla che le sue erano idee bislacche. Le avrebbe donato una fattoria, l’avrebbe assecondata, non rivedendo mai più il piccolo Haliesin.

L’avrebbe fatto?
Davvero?

Si accorse che le piccole braccia stavano lentamente ricambiando la sua stretta. Sempre più veloce, il cavallo galoppava sulla striscia di sabbia e li portava lontano dal dolore.

 

Né Garanwyn, né Aline erano realmente l’amore nella sua vita, ormai ne era certo. Li amava e ne era riamato, ma c’erano dighe tra loro che impedivano ai sentimenti di fluire e saltare vivaci come sulle pietre di un torrente. 

Era stanco di essere la seconda scelta, questa era la verità. Non era Sir Lucan, non era Sir Amren. Era Conn ap Griflet, un cavaliere, un duca, un uomo d’armi e adesso un padre.

Se fosse caduto per mano dei Sassoni, le cronache non avrebbero riportato le sue passioni carnali per il messaggero del re, né le fantasie romantiche da nido d’amore dedicate alla moglie e alla piccola Cailleagh.

Re Constantine non si fidava affatto delle sue capacità, nevvero? Gli avrebbe dimostrato che si sbagliava. L’orgoglio, quello sì, gli scorreva dentro senza freno, e non vedeva l’ora di mettersi alla prova contro il nemico…
Al fianco di Garanwyn. Pensando ad Aline. Sognando il futuro di Haliesin e Cailleagh.
Ma più di ogni altra cosa, salvando Lindsey e la Britannia.



Una donna si pettina i capelli che tendono ormai al grigio.
Ogni colpo di pettine è un caro ricordo della bambina che è stata: la figlia di re Lot, la sorella dei più grandi cavalieri di Orkney, la moglie di Colgrevance… la moglie di Bedivere.
La zia… e la madre di Amren.

La duchessa davanti allo specchio si pettina nella sua stanza, nella reggia della capitale del regno d’Oriente…
E la leggenda si confonde, si snoda e si districa e s’ingarbuglia e di nuovo si scioglie.





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