Salento's wasteland: una possibilità per Cryo

di Vincentpoe
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Cryo buttò giù un sorso di liquore dalla sua fiaschetta, era agitato.

Nessuno sa quale fosse il suo vero nome (neppure lui se lo ricorda più probabilmente), si sa solo che prese il nome dal personaggio di uno show fantasy pre guerra (una sorta di storia visiva che girava sua una cosa chiamata Internet, nulla che voi giovani bastardi nati post guerra possiate capire) . Dopo “il giorno dei cento soli” la vita si era fatta difficile per molti, e Cryo era uno di questi: l'enoteca nella quale aveva investito era stata ridotta in cenere, la sua casa era stata distrutta, il suo gatto, Yanez, si era trasformato in un mutante idrofobo mangiauomini (non che prima fosse un amore), e tutti i suoi amici erano o morti, o diventati predoni sadomasochisti con zanne finte e armi in lattice.

Ma il talento di Cryo era quello di sapersi adattare in tutte le situazioni,e mentre gli altri sopravvissuti divennero predoni, egli divenne un contrabbandiere, e quella sera avrebbe fatto l'affare che gli avrebbe cambiato la vita: oltre la baia di Brindisi si erano stabiliti un gruppo di pirati albanesi, che passavano il tempo a razziare e a uccidere, ma che pagavano molto bene per una e una sola cosa, il vino; l'alcol dopo il giorno delle esplosioni era diventato un bene preziosissimo: ci disinfettavi le ferite, ci annegavi i dispiaceri, ci davi fuoco ai mutanti, e visto il suo valore era diventato monopolio per le organizzazioni fantoccio figlie di quella puttanata chiamata Stato; Cryo, con molte fatiche, riscuotendo molti favori e mettendo all'asta un rene di scimpanzé spacciandolo per umano, era riuscito a mettere le grinfie su dieci galloni di primitivo pre guerra, importato illegalmente da Manduria via asino, e quella notte gli albanesi gliel'avrebbero comprato per quattrocento proiettili militari, la moneta in questo mondo devastato.

Lo scambio doveva avvenire vicino a dove un tempo c'era il lungomare di Brindisi, meta turistica di molti stranieri che si fermavano a guardare il panorama un tempo azzurro, ma che adesso era devastato dall'esplosione, con gli edifici in rovina ora rifugio di mutanti e banditi; un posto pericoloso, ma perfetto per loschi affari.

Sotto il chiarore della luna, Cryo attendeva di fronte al mare; i barili di vino erano al sicuro,dentro uno dei vecchi moli abbandonati. Dopo poco una piccola imbarcazione entrò nella baia, muovendosi nell'oscurità tra i flutti; a bordo diversi uomini dalla pelle olivastra si preparavano all'attracco. Il capitano, un nerboruto dalla pelle scura come l'ebano e dalla barba incolta squadrò Cryo.

-la merce?- borbottò

-i proiettili?- rispose Cryo

Il capitano lo squadrò freddamente, fece un cenno ad un mozzo, e questi portò una valigia tintinnante, la aprì e davanti a Cryo si palesarono quattrocento proiettili fullmetal jacket, pronti all'uso.

Gli occhi di Cryo si illuminarono, questa volta aveva davvero fatto jackpot; tirò fuori dalla tasca una chiave elettronica e premette il pulsante, e un portone delle rimesse sul porto si apriì. I pirati entrarono insieme a Cryo, che stava pregustando il successo: si sarebbe spostato giù verso il Capo, dove i danni delle radiazioni erano minimi, si sarebbe comprato una bella barca, e avrebbe passato i suoi giorni a pescare pesce più o meno sano e sorseggiare whisky di patate.

 

… i suoi sogni svanirono trenta secondi dopo, quando il suono di una sirena rimbombò per tutto il porto e si accesero decine di fari puntati sul molo.

-IO. SONO. LA LEGGE!- rimbombò una voce che gelò il sangue di Cryo, mentre i pirati iniziarono a tirare fuori le armi.

-Idiota- urlo il filibustiere a Cryo; -hai attirato i Giudici-.

-GETTATE. LE VOSTRE ARMI! TUTTI GLI OCCUPANTI DEL PORTO. SONO DICHIARATI IN ARRESTO.

-Io? Ribatte Cryo-Vi avevo detto di restare lontani dal vecchio castello, sbandato ubriacone-. E corse verso le botti, cercando disperatamente un posto dove nasconderle.

-QUESTO E' L'ULTIMO AVVERTIMENTO- ribatte l'uomo di legge.

-QUELLO NON E' UN GIUDICE QUALSIASI!- urlò Cryo in preda al panico. - QUELLO E' IL GIUDICE GRIEK-.

Il corsaro tirò fuori una mitragliatrice e afferrò Cryo per la barba. -vuoi avere paura di qualcuno, nano? Abbi paura di me!- e iniziò a far piovere un inferno di proiettili fuori al portone

 

I pirati scaricarono centinaia di proiettili artigianali addosso al Giudice... “munizioni sprecate” pensò Cryo; il Giudice si trovava su un motoscafo a circa centocinquanta metri dal magazzino, con la luce dei fari alle spalle, e la letalità delle munizioni artigianali è di circa ottanta metri, una gittata insufficiente per ferire Griek; quest'ultimo dal canto suo, disponeva di un fucile di precisione a gas compresso con una gittata di trecento metri e con cuscinetti a sfera in acciaio di cinque millimetri come proiettili; ogni colpo silenzioso che il Giudice sparava equivaleva ad un cadavere.

In soli cinque minuti la ciurma di pirati era stata decimata, e restavano in piedi solo Cryo e il pirata albanese. Il giudice Griek era approdato sul molo e si avvicinava verso il magazzino, il pirata urlò e fece fuoco di nuovo, ma una spessa tuta di kevlar ricopriva Griek, rendendolo invincibile ai colpi del mitra.

Cryo sapeva che combattere a quel punto era del tutto inutile, l'unica speranza era cercare di fuggire: salvare il vino era impossibile, l'unica cosa che poteva sperare di fare era recuperare la valigia di proiettili.

-POSSESSIONE E SPACCIO DI BENI MONOPOLIZZATI DALLO STATO, PENA: MORTE. AGRESSIONE E RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE, PENA: MORTE- sentenziò il giudice, che ricominciò a sparare addosso ai due. Cryo prese una spranga di ferro e si avvicinò silenziosamente verso il pirata, che distratto, sparava e urlava insulti in albanese. Stava per colpirlo, quando il pirata si voltò proprio per prendere i proiettili militari e trovandosi Cryo sul punto di spaccargli la testa. Cryo provò a colpire l'uomo, ma questi riuscì a schivare la botta e reagì mandando ad infrangere il calcio in legno contro il muso di Cryo, facendoli volare gli incisivi e mandandolo a terra.

-Maiale italiano, io spedire te all'inferno-. Stava per mettere fine alla vita di Cryo con una sventata di colpi, ma il giudice Griek fu più veloce, e piantò nella nuca del pirata una sfera in acciaio, che lo uccise sul colpo. Cryo si rialzò tenendosi la faccia tumefatta e si buttò nelle sudicie acque del porto, strisciando sul fondo e abbandonando i barili di vino e i proiettili; del resto, meglio povero ma vivo, che ricco ma deceduto.

-ma forse...- pensò Cryo – forse Griek si ricorda ancora di me-, e ripensò ai vecchi tempi, quando erano compagni di bevute, ripensò alle serate zingare con più alcol che sangue in corpo, prima delle bombe, prima della guerra; pensava a tutte queste cose e intanto nuotava nel sudicio cunicolo di scolo, per riemergere poco lontano, nella baia.

-Ma si, sicuro mi ha riconosciuto- pensò Cryo tra se, trascinandosi nel relitto di una vecchia barca – Adesso sicuramente quando tornerò al magazzino, Griek se ne sarà andato, probabilmente portandosi dietro il vino, ma avrà lasciato sicuramente i proiettili da vendere.-

-Io sono sempre stato buono con lui prima, sa quanto avessi bisogno di denaro, e sono sicuro che non mi catturerà... si! Si, sicuramente è così. Ora andrò a riprendere la merce dal magazzino, ma prima devo bermi un sorso di whisky per sciacquarmi la bocca... magari li lascio anche la fiaschetta come segno di ringraziamento-. Estrasse la fiasca dalla tasca del panciotto, stava per aprirla quando si accorse di una cosa: un buco perfettamente circolare aveva squarciato da parte a parte il metallo, svuotando la fiaschetta; Cryo abbassò lo sguardo e vide una macchia cremisi espandersi dal suo fianco.

Cryo si accasciò nel relitto, mentre il mondo cominciava a farsi nebuloso, e sognava di alte scogliere con il mare blu incontaminato, l'ultimo pensiero lucido che gli attraversò la mente prima di cadere nell'abisso fu -non ha avuto bisogno di inseguirmi, Griek mi ha giudicato cinque minuti fa.-





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