Heart Pieces

di niny95
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L'ultimo biscotto
 
Quando Sokka e Suki avevano annunciato le proprie nozze, nessuno ma proprio nessuno, aveva effettivamente creduto che lo stupido e infantile Sokka stesse finalmente mettendo la testa a posto e fosse sul punto di accasarsi. 
Quando poi nacque il piccolo Kaito, la situazione non fece che peggiorare. Katara che aveva aiutato Suki a partorire, aveva lanciato uno di quegli sguardi al fratello «Adesso sei diventato padre. Devi mettere la testa a posto. E con questo intendo basta  litigi con Momo!» 
Il ragazzo aveva assunto un’espressione contrariata «Ehi! Io e Momo siamo amici, non litighiamo mica!» questo aveva fatto ridere tutti, compresa Suki che l’aveva apostrofato con un sonoro «Idiota, non puoi farmi ridere! Sono troppo stanca!» cosa che aveva portato Katara a cacciare fuori il fratello. 
Adesso, cinque anni dopo, la situazione non era cambiata poi chissà quanto.  
Sokka era un padre perfetto, adorava Kaito con tutto se stesso: suo figlio doveva solo chiedere e lui si sarebbe fatto in quattro per accontentarlo; che si trattasse di ricorrere gli aquiloni, raccogliere conchiglie o dare da mangiare alle papere-tartarughe poco importava. Solo che quando i due giocavamo insieme non si capiva più chi dei due fosse il bambino e chi l’adulto.  
Quel giorno, Suki e Katara avevano preparato i biscotti, una quantità industriale a sentir loro –a Sokka non sembravano poi così tanti!– 
Adesso nel vassoio non era rimasto che un unico biscotto, padre e figlio allungarono un braccio nello stesso momento, le fronti corrucciate nella concentrazione. Poi si scambiarono uno sguardo «Papà, dovresti lasciarlo a me. Sono il più piccolo!» disse il bambino, sfoderando i suoi adorabili occhioni da cucciolo e sperando che questo bastasse a far capitolare il padre.  
Sokka però scosse la testa «Oh no. Con me non attacca! Facile buttarla sull’età!» rispose «No, no non mangerai quel buonissimo biscotto. Ne hai già mangiati troppi!»  
Kaito a quella risposta fece il così detto labbro tremulo, mostrando il principio di pianto.  
«Sokka, fa mangiare quel biscotto a Kaito!» fu la risposta lapidaria di Suki, che aveva guardato quella piccola sceneggiata senza parlare, fino a quel momento.  
Sokka guardò la moglie tradito «Ma amore!» si lamentò.  
Lo sguardo di Suki non cambiò di una virgola «Hai davvero intenzione di litigare con tuo figlio di cinque anni per un biscotto?»  
Forse fu lo sguardo di fuoco di Suki,  o quelle ultime parole, o magari un insieme di entrambi, ma il ragazzo dopo aver lasciato un ultimo sguardo goloso al biscotto alla fine abbassò la mano ridendo. 
 
Note: Hola! Questa raccolta è nata per partecipare alla corsa delle 48 ore, ma adesso che la corsa è finita rimmarrà aperta per permettermi di esercitarmi a scrivere su altri personaggi e ship a parte Zuko e Katara! <3
Il prompt di questa storia è: A rimpromvera un bambino, B da manforte al bambino! E insomma mi dava troppe vibes Sukka! Spero di averli resi bene e che vi piaccia, è la prima volta che scrivo su loro :)
Ringrazio 
 veronica85 sia per avermi aiutato a trovare il nome del figlio Sukka che per avermi aiutato a sistemare!
Niny  
 




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