Una Storia di Yin e Yang

di syila
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Capitolo XIX°
Il Maestro apre la porta, ma tu devi entrare da solo.

La pagoda del maestro Sheng era avvolta nella quiete del tardo pomeriggio e l'ombra del promontorio da cui la piccola cascata si gettava nel lago retrostante cominciava ad allungarsi sullo snello edificio, inghiottendo nell'oscurità un piano alla volta.
La meditazione del mago seguiva il respiro del vento che premeva gentilmente sui pannelli istoriati delle finestre e faceva gemere qualche imposta di legno nelle camere di sopra.
Come la sua dimora anche lui era immerso in un mondo più vasto e partecipava dell'armonia universale.
I legami col mondo fisico si stavano allentando, mentre i pensieri e le preoccupazioni che affollavano la sua mente cedevano il passo all'estatica contemplazione di ciò che era perfetto ed infinito, per giungere infine ad uno stato superiore di assenza e consapevolezza.
Yun Bai indugiava ancora sul confine labile tra il piano dei sensi e quello immateriale quando un rumore lontano s'insinuò come una nota stonata nella perfetta melodia della sua coscienza.
Dapprima aveva provato a chiuderlo fuori insieme alle altre influenze esterne, ma il suo protrarsi cadenzato e irregolare sfuggiva ai tentativi di prevederlo ed escluderlo.
Qualcuno stava scendendo le scale e cercava di farlo nel modo più silenzioso possibile, ottenendo l'effetto opposto.
Dopo una lunga pausa un lieve tintinnio gli suggerì che era stata aperta e richiusa l'anta del frigorifero in cucina.
A quel punto aveva già identificato il colpevole e, se faceva in fretta, poteva coglierlo con l'arma del delitto in mano.
“Gege!”
L'interpellato sussultò e si addossò al frigo, stringendo a sé un barattolo gigante di gelato con l'aria agguerrita della madre che difende il proprio piccolo da un attacco di predatori.
Non disse nulla solo perché aveva il cucchiaio infilato in bocca.



“Quando pensavi di parlarci degli effetti collaterali? Yun Bai, ne sapevi niente?”
“I-io...”
“Queste due megere hanno raggirato anche te!”
“Da quale pulpito sento parlare di raggiri!”
L'esclamazione uscì inaspettatamente dalle labbra della Tessitrice, che fino ad allora avevano pronunciato solo formule di misurata cortesia e il pugno calato sul bracciolo della poltroncina rafforzò l'esternazione del suo disappunto rimbombando con un'eco sinistra in tutto l'ambiente.
Melissa fece un passo di lato e anche Yun Bai serrò le labbra in una smorfia.
“Un abitante del Mondo degli Spiriti che deplora la disonestà altrui è come un truffatore che si lamenta di essere stato imbrogliato!”
“Hai omesso delle informazioni essenziali.” rispose il Signore degli Shen, pesando le parole.
Non era stata la reazione della maga a preoccuparlo quanto piuttosto il suo Qi, che era rimasto inspiegabilmente immobile, mentre l'aria si saturava di energia Yin e la barriera con l'aldilà sembrava dover cedere da un momento all'altro, riversando su di loro la marea di anime inquiete ammassate sul confine.
Intuì che lei non avrebbe mosso un dito per impedirlo.
“Sei un essere millenario, dovresti sapere che nessun rituale o incantesimo è privo di rischi.” obiettò Lachesi, ignorando il ribollire degli spiriti“Quando vi ho chiesto se eravate pronti la vostra risposta è stata netta ed inequivocabile e d'altra parte non potevate ottenere un enorme vantaggio senza pagare un piccolo prezzo.”


Non così piccolo...
Pensò fugacemente il mentalista guardando Ye Xue abbuffarsi di gelato.
“Ti sei svegliato molto presto... Meditiamo un po' insieme?”
Yun Bai non voleva infierire rimproverandolo e a dirla tutta si sentiva responsabile per averlo trascinato in quella situazione.
L'Immortale sogghignò, ripulì il fondo del barattolo con meticolosa dedizione, poi lo abbandonò sul tavolo della cucina e si avvicinò al mago, guardandolo con la stessa affamata bramosia che aveva riservato al suo Ciocco-Menta Extra Fondente da un chilo.
“Magari... più tardi.”

“Maestra vorresti essere più chiara? Quali sono questi effetti collaterali? Se non è possibile evitarli vorremmo sapere come gestirli almeno.”
Yun Bai era intervenuto dopo aver capito che l'irruenza dell'amante non avrebbe cavato un ragno dal buco e quando la Tessitrice gli dedicò la sua attenzione al confine tra le due dimensioni tornò la calma.
“È la prima volta che sottopongo un Signore degli Shen ad un rituale per alterare il suo destino.” iniziò “Quindi posso fare solo delle supposizioni: nel maestro Leng prevale nettamente lo Yang ed è lecito aspettarsi un incremento di comportamenti e attività legati all'energia vitale.”
“In altre parole?” chiese sospettoso Ye Xue.
“Diventerai più... umano.” chiarì la maga.


Non sarebbe stata un problema se solo il Signore degli Shen avesse avuto la costanza di dissipare lo Yang in eccesso fino a stabilizzare le due forze contrapposte in un nuovo equilibrio, ma lui non aveva alcuna vocazione mistica ed aveva risposto picche alla proposta del mago di allenarsi nelle arti marziali, perché voleva evitare di ferirlo durante un combattimento.
In realtà Yun Bai sospettava che preferisse indulgere nella pigrizia, restando a poltrire sul divano.

“Potrei... invecchiare?”
L'espressione inorridita dell'Immortale era così divertente che perfino Lachesi accennò un sorriso.
“Improbabile, tuttavia potrebbero esserci altre ripercussioni a livello fisico che porteranno ad un cambio delle tue abitudini; ad esempio un maggiore senso di fame, stanchezza, modifiche ai ritmi di sonno e veglia, un aumento del desiderio...”
“Allora c'è anche qualche vantaggio!” la interruppe Ye Xue, tutto ringalluzzito.
“Gege!”
“Baobei , non sei contento? Questi effetti collaterali non sembrano poi così terribili! Anzi... sono impaziente che si manifestino...”




“Maestro Sheng ne va della tua salute, gli appetiti di un Artiglio di Drago possono essere smisurati e non c'è magia o ricostituente che tengano.”
Ye Feng aveva parlato ad alta voce senza timore di svegliare il suo mentore, che dormiva profondamente aggrappato al cuscino dell'amante, come un koala all'eucalipto.
Lo stesso non poteva dirsi del mago, che dopo l'ennesima maratona di sesso appariva sempre più pallido e sciupato.
Yun Bai nascose l'innegabile imbarazzo della situazione dietro un colpo di tosse .
“Secondo la Tessitrice questi effetti sono temporanei e tenderanno ad affievolirsi, magari serve solo un po' di pazienza...”
“Di questo passo ti consumerai e lui sarà ancora in queste condizioni!” esclamò il Signore degli Shen, che si avvicinò a al più anziano e gli premette un paio di punti lungo la colonna vertebrale da cui scaturirono delle fiamme dorate.
“Vedi? Ha accumulato così tanta energia Yang che basta una lieve pressione lungo i meridiani per farla uscire.”
“Potremmo imbottigliarla e rivenderla...”
Il contributo di Alaric alla discussione non ricevette i consensi sperati, tuttavia il suo suggerimento di consultare un terzo soggetto estraneo tanto alle pratiche della medicina cinese, quanto agli antichi riti greci fu preso in seria considerazione da Yun Bai.



“Ed è per questo che siamo qui Dottor Tersilius...”
Il Primo Signore di Serannian annuì gravemente e rifletté a lungo di prima di esprimere la sua opinione.
Nel frattempo Maya tentava di estrapolare i dati biometrici del paziente, impresa ostacolata dall'interessato, che andava a spasso per il laboratorio materializzandosi a caso in luoghi diversi.
“Sono molto dispiaciuto.” aggiunse il mentalista sentendo strillare di spavento le infermiere nella stanza a fianco.
“L'iperattività è un sintomo nuovo?”
Yun Bai fece un cenno di assenso.
“Sta peggiorando.”

“Devo concordare con l'opinione del Maestro Leng Ye Feng e della Maestra Tessitrice: l'unico modo di tenere sotto controllo gli effetti collaterali del rituale è dissipare lo Yang in eccesso, preferibilmente evitando il tuo esaurimento fisico e psicologico Maestro Sheng.”
“Pensavo che qui ci fossero dei trattamenti medici in grado di...” iniziò incerto Yun Bai.
“Oh mi stai suggerendo un metodo più invasivo?” l'affermazione accese un malsano interesse nello sguardo dello scienziato, che lo scavalcò lanciandosi in un'infervorata enunciazione teorica “Con le opportune modifiche potrei trasformare una delle nostre capsule di deprivazione sensoriale in un accumulatore di energia Yang, che andremo a drenare dai canali congestionati del paziente attraverso sonde nanotecnologiche introdotte tramite...”
“Drenare?”
Al mentalista si palesò l'orribile immagine di uno Xue Ge rinsecchito, chiuso in uno di quei cilindri trasparenti da lui descritti come lattine per cetrioli.
“Fino all'ultima goccia, se necessario!” precisò entusiasta Tersilius.


“Yubi perché hai tanta fretta? Volevo sentire il concerto delle meduse musicali!”
L'uscita dei due dal Laboratorio sulla Cascata finì per somigliare ad una fuga precipitosa.
Yun Bai prese congedo dal Dottore con la classica formula “Grazie dell'interessamento, le faremo sapere”, poi recuperò l'amante e lo trascinò sulla gondola.
“Nessuno ti introdurrà niente da nessuna parte...” mormorò mentre spingeva la navicella volante al massimo della velocità.
“Eh?”
“Gege... dobbiamo parlare di una cosa!”
“Baobei quando una donna inizia una frase in questo modo di solito significa che la famiglia sta per allargarsi, ma nel nostro caso tenderei ad escluderlo...”
“È venuto il momento di presentarti alla mia Dǎoshī!” lo interruppe l'altro.
Ye Xue gli prese le mani e gli rivolse il suo sorriso più accattivante.
“Preferivo l'annuncio di una gravidanza.”

Il Signore degli Shen alla fine aveva capitolato acconsentendo a visitare il Tempio del Salto della Tigre; la curiosità di vedere il luogo in cui era cresciuto Yun Bai aveva avuto la meglio sul timore di confrontarsi con la sua mentore.
In altre circostanze sarebbe stato entusiasta di un simile viaggio e di conoscere colei che lo aveva educato.
L'avrebbe ringraziata deponendo ai suoi piedi ogni sorta di regalo prezioso, perché se aveva potuto conoscere il suo amante e ricongiungersi all'anima gemella in fondo lo doveva anche a lei.
Tuttavia la reticenza di Yun Bai riguardo alla maestra lo aveva insospettito, fino ad instillargli il dubbio che non vedesse di buon occhio la relazione del brillante pupillo con un abitante del Mondo degli Spiriti.
Un timore tutt'altro che infondato, a causa della brutta reputazione di cui godeva la sua stirpe.




“Non essere nervoso.”
“Parli tu che hai una spada allacciata al fianco?”
“È l'usanza.”
“Una strana usanza! Di solito quando un figlio o un allievo tornano a casa posano le armi fuori dalla porta!”
“Lascia fare a me...” gli rispose il giovane mago con un sorriso incoraggiante, che non lo tranquillizzò affatto.
“Almeno dovremmo avvisare che siamo arrivati.”
“Oh, lo sanno già.”
Yun Bai fece un passo avanti calpestando una certa lastra di pietra del pavimento e nel grosso braciere che delimitava la terrazza a strapiombo sulla gola si accese un fuoco.
I bracieri ai livelli superiori s'illuminarono in rapida sequenza delineando un suggestivo percorso di luce, che s'inerpicava sul fianco della montagna, composto da scalinate scolpite e ardite passerelle in legno, progettate per superare le asperità del percorso.
Il tempio era a malapena visibile, raggomitolato contro la parete di roccia, nascosto dalle nebbie e dalle fronde degli alberi che sfidavano la natura ostile crescendo su un terreno aspro e accidentato.
Ye Xue ne osservò la struttura mimetizzata nel paesaggio, precaria nel suo ergersi sul vuoto eppure così forte da durare nei secoli e trasse motivo di ammirazione per l'ingegno dei suoi antichi costruttori.

“Così è qui che sei cresciuto...” disse, mentre si accingevano ad affrontare le prime rampe di scale.
“Questa è la parte visibile e pubblica del tempio, viene custodito da un gruppo di sacerdoti taoisti riuniti in un'associazione culturale.” rispose il mago “È aperto ai turisti e il governo cinese lo tutela come patrimonio artistico; la nostra scuola rimane all'interno, protetta da una serie di portali e inaccessibile alle persone comuni.”
Le raffiche di vento rubavano le sue parole e piegavano le lingue di fuoco provando a ridurle al silenzio, ma queste subito dopo tornavano a splendere gagliarde, forse perché erano alimentate da un potere sovrannaturale.
Fu in quel rincorrersi ingannevole di luci e di ombre che il Signore degli Shen scorse un'esile presenza scendere rapidamente le scale venendo loro incontro.
“Yubi arriva qualcuno.” lo avvertì.
“È Ubon!” esclamò il mago riconoscendola “Shimei*, che bello vederti...”
La ragazzina non parve dello stesso avviso, perché si fermò a metà dell'ultima scalinata e mostrando un'insolita agitazione esclamò “Dà Gē *! Cosa fai qui? Non hai ricevuto i miei messaggi?”
Quando capì chi era la persona che aveva accompagnato il maestro Sheng prese subito le distanze risalendo in fretta alcuni gradini. “Hai portato anche lui?” aggiunse indicandolo con un'espressione tra lo scandalizzato e l'impaurito.
“Tecnicamente sono io ad averlo portato xiao Ubon. Hai un bel nome, è thailandese, giusto? E significa... Fiore di Loto, se ricordo bene. Sono onorato di conoscere la sorella minore marziale di Yun Bai.” disse omaggiandola secondo l'etichetta della corte imperiale, con un elaborato inchino.
Il successivo silenzio della mocciosa gli confermò che l'aveva impressionata e gli diede modo d'inquadrarla: poteva avere al massimo quattordici anni ed era di origine thailandese o vietnamita a giudicare dal colore ambrato della sua carnagione e dal taglio degli occhi.
Un occidentale difficilmente avrebbe colto la differenza.
Quanto al significato del nome lo aveva dedotto dalla spilla che decorava il suo ordinato caschetto corvino; le ragazze, di qualsiasi epoca o paese amavano certi dettagli.
“Non ho ricevuto i tuoi messaggi, ma tranquillizzati adesso, lui è con me e non ha cattive intenzioni.” la rassicurò nel frattempo il mago.

“Avremo modo di verificarlo presto.” rispose una voce femminile più matura e autorevole, che costrinse i presenti a guardare in cima alla rampa di scale, dove era apparsa un'altra figura, senza che il Signore degli Shen ne avesse avuto il minimo sentore.
Stavolta non riuscì ad elaborare delle contromisure, seguì Yun Bai nell'inchino di saluto e lasciò che fosse lui a parlare per entrambi.
“Maestra Liu Huang Yu questo allievo ti saluta ed è felice di tornare a casa, spero che la mia iniziativa di portare un ospite e il pochissimo preavviso non creino disagio o problemi alla scuola, in caso contrario accetta le mie scuse.”
“Abbiamo rischiato di mancare la tua visita e... l'ospite a causa dei maneggi di quella piccola vipera di Ubon, per fortuna ho intercettato io i suoi messaggi.”
L'interessata trasalì, poi s'inchinò e svicolò in fretta tanto che, alzando lo sguardo, Ye Xue vide solo un'ombra scantonare sulle scale e infilarsi nel portone principale del tempio.
Ebbe quindi la possibilità d'incrociare lo sguardo della donna che aveva davanti e di sondarne il Qi.
Il modo in cui lo teneva sotto controllo contrastava con l'aspetto ancora giovanile, sebbene al momento il suo viso fosse indurito dalla profonda ruga di contrarietà che le solcava la fronte e dalla piega contratta delle labbra.
“C'è stato sicuramente un malinteso.” dichiarò l'allievo conciliante “Non avrei chiesto al Maestro Leng di accompagnarmi se non sapessi che vige una tregua con la sua stirpe.”
“Corretto.” convenne la maga scendendo un paio di scalini.
Vestiva con eleganza un qipao* bruno ricamato da simboli che ad un profano sarebbero sembrati motivi decorativi molto complessi e che erano invece potenti glifi magici.
“Però, a quanto pare, tu hai voluto verificare quanto sia solida questa tregua!”
“Insinui forse...”
L'obiezione di Ye Xue fu ridotta al silenzio da un cenno imperioso della donna, che gli ricordò quanto fosse disdicevole intromettersi direttamente nelle relazioni tra maestro e allievo, perciò si morse la lingua e rimase in disparte.
“Quando ho proposto il tuo nome come ambasciatore dell'Est per Serannian speravo che il tuo ruolo portasse lustro al Tempio del Salto della Tigre e nuove alleanze coi maghi e le altre creature, tu invece porti a casa un... Signore degli Shen!”
“Lui non è un Signore degli Shen qualunque...” iniziò Yun Bai.
“No, certo! Tuttavia che sia il tuo amante non cambia la sostanza dei fatti!”
“Noto una punta di acredine nei confronti della mia natura maestra...”
La pazienza dell'Immortale era svanita nel momento in cui la discussione tra i due aveva iniziato a degenerare ed era intervenuto con la grazia di bufalo alla carica.
“Sono desolato che questo Signore degli Shen ti dia noia, però riconosco in te una persona onesta e diretta, quindi voglio esserlo altrettanto: Yun Bai ed io siamo anime gemelle e a dirlo, oltre al cordoncino rosso legato ai nostri polsi, è il fatto che lui sia la reincarnazione della mia amata Jīn Yè. Spero che tu non voglia prove o dimostrazioni.”
Buttare un petardo in mezzo ad un corteo nuziale avrebbe sortito effetti meno disastrosi.
L'espressione della maga si fece di pietra e il suo Qi si contrasse in un minuscolo grumo denso di energia, pronto a scatenarsi sull'inopportuno Immortale, proprio come avrebbe fatto una tigre con la sua preda.
“Non lo chiederò a te infatti, sarà il mio allievo a risponderne.” annunciò, sollevando appena il mento in un gesto di sussiego.
“Sono pronto.” disse semplicemente il giovane mago stringendo l'elsa della spada.

Il vago timore che Ye Xue nutriva nei riguardi del viaggio divenne all'improvviso una certezza quando realizzò che la maestra aveva appena appena sfidato a duello l'allievo e lui aveva accettato.
“Vuoi combattere contro di lei?” gli domandò incredulo.
“Si.”
“Perché? Non era mia intenzione creare del malumore con la tua Dǎoshī e non devi dimostrare niente!” esclamò tentando di dissuaderlo.
“Invece si.” ribadì tranquillo l'amante, che non aveva smesso un attimo di fissare la donna sulle scale “Questo è il solo modo di ottenere il suo aiuto e provarle quanto sei importante per me.”
“E tu?” chiese il l'Immortale rivolgendosi alla maestra “È così che aiuti un allievo in difficoltà?”
“Il mio allievo sa come ci si comporta.” rispose la maga con un sorriso compiaciuto.
L'audacia mostrata dal suo pupillo l'aveva resa molto orgogliosa, Ye Xue glielo leggeva negli occhi, che brillavano alla luce delle fiamme come le gemme dorate di cui portava il nome*.
“Se vincerò il duello esaminerai lo stato di salute di Gege?” propose il giovane mago.
“Dipende dal risultato del confronto.”
“ E lo accetterai?” insistette.
“Pensa a vincere, io ho sempre mantenuto le mie promesse.”

Fine diciannovesima parte


⋆ La voce dell'onniscienza ⋆

Carissime e carissimi questo giro di consultazioni per risolvere il problema di Ye Xue si è trasformato in un vero e proprio tour de Force, tra suggerimenti più o meno praticabili (ce lo vedo Alaric che imbottiglia l'energia Yang e la rivende in bottega!), la coppia arriva a fare tappa al Tempio del Salto della Tigre, dove il nostro maghetto bianco è stato cresciuto.
Qui conosciamo la sua sorellina marziale e soprattutto la sua mentore, che non ha propriamente un carattere facile e a cui la presenza del Signore degli Shen sta un po' indigesta.
Le regole della Scuola sono piuttosto chiare a riguardo: se vuoi far valere le tue ragioni sfida a duello l'avversario!
Così uno sgomento Ye Xue viene trascinato in una situazione dagli esiti imprevedibili e affatto scontati.
Per il simpatico zuzzurellone immortale sarà l'occasione buona di mettere la testa a posto o rischierà di perderla la testa?
Restate a bordo del cesto di vimini per scoprirlo; non dimenticate acqua, cappello, crema solare e cocomero fresco, ci rivediamo su questi lidi assolati mediamente presto! (✿◠‿◠)

Termini e spiegazioni:
Shimei: sorella minore marziale, lo si rivolge ad una allieva più giovane con cui non si hanno vincoli di sangue, ma che si considera comunque parte della famiglia o della scuola di appartenenza.
Da Ge: fratello maggiore, anche in questo caso è un appellativo affettuoso pur senza vincoli di parentela.
Huang Yu: letteralmente significa Topazio
Qipao: abito tradizionale femminile dei Manciù noto anche come cheongsam, originariamente dritto e lungo, rimodellato negli anni 20 e diventato iconico anche nel resto del mondo grazie a film e anime (fonte Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Cheongsam)






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