Demons

di DvaKyan
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La stessa sera rimasi sdraiata sul mio letto, fissando il soffitto. C’era un profondo silenzio in quella stanza, tanto da poter far udire i miei pensieri. Clarissa non era ancora tornata, era con Spike. Prima di andar da lui, mi raccontò che le cose tra lui stavano andando sempre meglio, disse che avrebbe voluto abbracciare quei sentimenti ancora per tanto tempo, le dava una certa tranquillità e pace in quella frastornata vita che vivevamo, sempre con la paura di perdere qualcosa, qualcuno o persino noi stessi.
Quella stessa sera, prima di tornare in camera, confermai al direttore di voler passare all’addestramento speciale, il quale sarebbe iniziato dopo pochi giorni. Non ero l’unica che partecipava, quindi dovevano reclutare ancora altri studenti, in quanto quelle esercitazioni erano organizzate apposta per gruppi di studenti, guidati da specialisti e militari. Era come fare un tirocinio, ci si allenava direttamente combattendo i demoni di livello più alto possibile. Motivo per cui gli studenti del primo anno non potevano partecipare, in quanto le prime missioni partivano dal secondo anno. Missioni che poi guardavano invasioni di piccola minaccia, sempre accompagnati dalle Prime Squadre e militari. Mi chiedevo se sarei stata all’altezza del mio nuovo compito, se sarei riuscita a raggiungere Rory.
Al mio ritorno, sarò pronta per parlare a Spike dei miei sentimenti. Doveva essere il primo a saperlo, dopo Clarissa. Quest’ultima tornò in camera verso le 23 passate, aprì la porta senza far rumore pensando di non volermi svegliare, posando piano piano le chiavi sul mobiletto che si trovava all’entrata. Quando la salutai, sussultò.
«Scusa, ma ero già sveglia» Dissi a lei, sorridendole. La invitai a sedersi accanto a me, cosa che fece subito non appena tolse la divisa, rimanendo in slip e canottiera. Stranita, le chiesi se andasse tutto bene.
«Per nulla, o forse sì. So che è tuo fratello, ma io e Spike… Ecco, è stata la mia prima volta, la nostra. È iniziato che…» Disse tutta contenta e imbarazzata, aveva le guance rosse per la timidezza nel dirlo e non smetteva di sorridere.
«Ehi, ehi! Rallenta. Non voglio sapere cosa fa mio fratello nella sua sfera sessuale» Dissi ridendo «Ma! Ma sono felice per te, perché sei la mia migliore amica»
Rise anche lei, poi l’abbracciai. Ci addormentammo nello stesso letto abbracciate, dopo aver chiacchierato del più e del meno.
 
La mattina dopo negli spogliatoi le ragazze e i ragazzi erano immersi nel fare gossip. Nonostante fossimo futuri soldati anti-demone, eravamo pur sempre adolescenti. E da che mondo e mondo, gli adolescenti non fanno chiacchiere superflue e gossip.
Mentre finivo di mettermi la tuta, alcune ragazze sedute sulla panchina dietro di me parlavano di quali fossero i ragazzi e ragazze più interessanti dell’Istituto, facevano nomi che non conoscevo. Io e Clarissa ci scambiavamo sempre sguardi complici e meravigliati di ciò che ascoltavamo.
In quei momenti i demoni, Azahal e tutta la merda connessa non esistevano. Ero ed eravamo solo un gruppo di ragazzi in preda agli ormoni, che vivevano un momento di totale spensieratezza.
Quando arrivò Luciana, la quale partecipò alla chiacchierata con le ragazze. Una di quest’ultime nominò un team della Prima Squadra verde, quello di Rory.
«Roberto è un bel tipo, ma mi spaventa il suo sguardo» Disse una ragazza. Ridevo nel pensiero, povero Rob. È vero che ha un’espressione costantemente seria e severa, ma dietro quel viso c’era un dolce Roberto.
«Poi sta con Angela. E lei non scherza, è una figa pazzesca» Aggiunse poi la ragazza. Non potevo che concordare con loro. Mi guardarono curiose.
«Tuo fratello Rory non sta più con Rebecca dell’altra Prima Squadra, vero? Sta con qualcuna adesso?» Mi chiese un’altra ragazza «Lui si che è il più figo del team»
Avrei voluto dire con felicità che ero io la persona che aveva nel cuore, ma mi dovevo trattenere. Risposi semplicemente che «Non sta più con Reb, ma non so se è interessato a qualcuna al momento».
Clarissa girò il viso verso l’armadietto, fingendo di cercare il suo telefono, perché sapeva la verità e le veniva quasi da ridere per le mie grandi doti da attrice.
«Anche Spike mi piace, ma ha il cuore impegnato» Disse la ragazza guardando Clarissa, la quale si girò sussultando sentendo il nome di Spike «Praticamente tutti i fratelli Williams sono fighi, compresa la nostra Rei»
«A te è sempre piaciuta Rei» Aggiunse la terza.
Arrossii e la guardai con un’occhiata interrogativa. Lei imbarazzata disse di ignorarle.
«Tranquilla» Dissi poi, sorridendole.
Chiesero poi a Clarissa come stesse andando con Spike, chiedendo anche dettagli più piccanti. Misi uno stop alla conversazione.
«Come ho detto a Clari ieri, non voglio sapere certe cose specifiche su mio fratello»
Risero alla mia reazione, Luciana disse che nemmeno lei vorrebbe sapere cosa fa sua sorella con il suo ragazzo, esclamando un finto “bleah”.
Mi chiesero se non fossi gelosa di mio fratello.
«No, per nulla. Sono stata io a spingerli entrambi per mettersi insieme» Clarissa mi sorrise.
«Sul serio? Cavolo, quasi quasi ti chiedo la stessa cosa per Rory» Disse una ragazza. Divenni tesa ed esitai nella risposta.
Luciana intervenne «Ma dai, Rory è diverso per lei, si vede che son più legati»
«Ecco perché non ci dici di chi è interessato, sei gelosa di tuo fratello Rory» Disse la seconda ragazza.
Cercai di negare, ma confermai sul fatto che con Rory era un legame diverso rispetto a quello che avevo con Spike. Dissi che forse era normale quando si aveva più di un fratello – anche quando si trattava di fratelli adottivi, ma questo non lo dissi –.
La prima ragazza concordò, avendo una sorella più grande e una più piccola. Si sentiva più vicina a quella piccola, questo perché quando la maggiore dovette partire per l’estero, era diventata lei stessa la sorella maggiore che stava vicino a quella più piccola. Era il punto di riferimento per quest’ultima, ed era l’ultima sorella che vide partire.
«Quando partì mia sorella maggiore, quella piccola non pianse nemmeno un po’. E penso nemmeno per me, o almeno non ha pianto finché non ero salita sull’autobus. Sono sempre stata fiera del suo essere forte e coraggiosa, riusciva a trasmettermi sempre un senso di innocenza, senza farmi pensare alla guerra che viviamo. Ah, la più piccola ha 7 anni, è davvero piccina. Mia sorella maggiore invece ne ha 18, quanto Rory» Raccontò. La scena di lei che salutava prima entrambe le sorelle mi fecero venire in mente quando dovetti salutare io i miei fratelli. Dissi che avevo provato a non piangere, ma io non ci riuscii.
Mi chiesero poi curiose che tipo di legame avevo con l’uno e con l’altro.
 
Guardai l’orologio da polso. Mancava ancora un po’ per l’inizio dell’allenamento, quindi avevo il tempo per parlarne.
«Io voglio un bene dell’anima a entrambi, ma ho un rapporto diverso con entrambi. Spike è più il fratello maggiore premuroso e responsabile, dovuto anche al fatto che i nostri genitori non c’erano quasi mai a casa. È quella persona che mi fa sentire al sicuro e protetta. Anche Rory mi fa sentire così, ma Spike in modo diverso. Ricordo ancora che da piccola mi capitava spesso di avere brutti incubi; quindi, di notte sgattaiolavo in camera loro. Ogni volta Spike accendeva la piccola lucetta sul comodino, mi invitava ad andare sotto le coperte con lui e mi faceva poggiare la testa sulla sua spalla, mentre mi leggeva qualcosa per aiutarmi a riprendere la tranquillità e il sonno»
Clarissa sorrise commossa, le piaceva sempre sentire e risentire questi particolari riguardanti Spike.
«Ma poi mi svegliavo nel letto con Rory»
Risero per quest’ultimo aneddoto, chiedendo il motivo.
«Perché Spike non riusciva a dormire con me, non stavo mai ferma. Invece Rory sopportava, perché dorme peggio di me. Così arrivo a dire perché con Rory è diverso. Rory è mio fratello, ma è anche il mio migliore amico – e la persona di cui sono innamorata da una vita, ma non lo dissi –. Con lui mi confidavo per ogni cosa, mi teneva sempre stretta a lui nelle notti più brutte. Di giorno, eravamo terribili. Nessuno riusciva mai a fermare la nostra vivacità, non stavamo mai separati. Quando Spike partì per l’Istituto, poi, divenne lui il fratello maggiore. Si è preso sempre cura di me»
Le ragazze mi guardarono quasi commosse.
«Se dovessi fare un paragone, direi che Spike è come la calma dopo la tempesta, mentre Rory è come un uragano» Dissi infine.
 
Nessuna di noi si accorse che era entrato Rory, nel frattempo, insieme al suo team per prepararsi al loro di allenamento, che silenziosamente avevano ascoltato parte dell’ultimo discorso. Roberto e Michele tirarono sia una guancia che l’altra a Rory, il quale si stava divertendo altrettanto. Ci guardammo fra noi ragazze e io divenni rossa dall’imbarazzo. Ma poi scoppiò una collettiva risata.




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