Capanna numero 28

di Veronix_larrie
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«Mandarmi al campo di recupero estivo di matematica? Ma non se ne parla. Sono discalculo, non ci si può fare assolutamente nulla!» Harry scoppiò in una risata isterica, sperando quasi che sua madre esclamasse che quello era tutto uno scherzo e che quell’estate non lo avrebbe mandato proprio da nessuna parte. Ma non successe. Anne rimase a fissare a braccia incrociate il figlio che rideva, mentre attendeva di avere di nuovo la sua attenzione per poter parlare.
«Finito, Harry?» domandò con un sopracciglio sollevato.
Il ragazzo sbuffò e si sedette sul bancone della cucina, di fronte a sua madre. «Si, ho finito, continua pure con questa meravigliosa idea che non vedo l’ora di ascoltare…» borbottò ironico.
«Bene, dicevo. Questa mia amica, Johannah, manderà suo figlio, un ragazzo della tua età con cui potresti sicuramente andare d’accordo, a mio parere, ad un campo estivo dalla durata di tre mesi precisi. Ogni mattina si tengono alcune lezioni di ripetizioni di varie materie scolastiche per i ragazzi che più ne hanno bisogno, e mentirei se dicessi che un po’ di matematica in più non farebbe certo male alla tua pagella» concluse sventolando davanti alla faccia del povero ricciolino la pagella sopra la quale spiccava un grosso 4 nella riga dedicata a matematica.
Harry sollevò gli occhi al cielo. Odiava la sua discalculia.
«Io non ci vado» decretò sicuro, scendendo dal bancone e dirigendosi verso la porta che conduceva fuori dalla cucina.
«Si che ci vai, e non hai potere a riguardo. Ho già pagato, e vedi di muoverti a fare i bagagli perché inizia tra una settimana.»
Se soltanto ne avesse avuto la possibilità, il giovane Styles in quel momento si sarebbe volentieri trasformato in uno di quegli alberi secolari che vivono di sterco di uccello in mezzo al corridoio di casa sua, pur di evitare tre mesi di torture. Ma purtroppo anche gli esseri umani hanno poteri limitati, e trasformarsi in vegetali non rientra tra quelli ora presenti. Harry imprecò contro sua madre, contro la matematica, contro quella certa Johannah e contro quel suo figlio, poi si chiuse in camera sua sbattendo la porta.
Lo avrebbero atteso tre mesi di inferno.




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