Amici,
quando vi ritrovate in convegno assieme,
bisogna
che molto vi ricordiate dell'amico (vostro).
Quando
bevete insieme il vino soave,
e
il turno toccherebbe a noi, rovesciate la coppa.
L'aria
si riempie di vivaci melodie e di allegre risate.
Le
bevande alcoliche fluiscono nei bicchieri degli invitati, quasi
attirate dal loro desiderio.
Rashid
sorride. Si sente felice, in questo momento.
Sono
riusciti a distruggere il malefico piano delle Lune Nere e, per
questo, hanno il dovere di festeggiare.
E
Maya è lì, con loro.
Ha
bevuto poco, ma l'alcool tinge di rosso le sue gote.
Un
brivido attraversa il suo corpo. E' splendida.
Non
è ubriaco, anche se ha bevuto.
Se
lo fosse, non si accorgerebbe del riflesso dorato dei suoi occhi
nocciola, accarezzati dalla luce artificiale.
Non
noterebbe il taglio corto dei suoi capelli, ben adatto al suo viso,
più fino rispetto a un anno prima.
Prende
un bicchiere, si versa il vino e, con un gesto deciso, lo alza.
I
convitati, vedendolo, lo fissano.
‒ Amici,
voglio fare un brindisi alla ragazza più bella della festa.
Maya, ti auguro ogni felicità. ‒
le dice, un sorriso sul volto arrossato. Vorrebbe abbrcciarla, ma
deve controllarsi.
Non
può metterla a disagio con simili, inopportuni atti.
Sentendosi
nominare, la ragazza sussulta e fissa su Rashid uno sguardo incerto e
dubbioso.
Poi,
un sorriso gioioso illumina il suo volto. Nemmeno l'alcool ha
alterato la mente del suo amico.
Il
suo sguardo limpido è la prova delle sue intenzioni, lontane
da qualsiasi ambiguità.
Desidera
che lei si diverta.
‒ Grazie,
Rashid. ‒
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