Il nostro destino intrecciato
E' notte fonda, le truppe si stanno ritirando nelle loro tende, il
fuoco crea dei punti di luce utili per scaldarsi e per tenere lontani
gli animali selvatici, Izzy Hands capitano in carica di quella squadra
sta sorseggiando il suo liquore prima di ritirarsi anche lui quando due
dei suoi uomini giungono al suo cospetto portando con loro un
prigioniero.
<< Capitano Hands guardi chi abbiamo trovato.
>>
Izzy appoggia la sua tazza di metallo su una scatola di legno che usa
come sedia, osserva il prigioniero strattonare per liberarsi ma le due
guardie lo spingono in ginocchio vicino al fuoco, vestito di pelle
nera, tatuaggi, capelli brizzolati, lunghi, occhi scuri e dello strano
trucco sul viso, gli ricorda vagamente qualcuno ma non riesce proprio a
ricordare di chi si tratta, tira fuori il suo coltello e lo appoggia
sotto il mento dell'uomo obbligandolo a sollevarlo.
<< Ti strapperò i fottuti occhi con questo
stesso coltello
bastardo >> lo minaccia l'uomo in ginocchio con un ghigno
pericoloso e beffardo, ad Izzy piace e ne riconosce i meriti, in fondo
solo un pazzo minaccerebbe qualcuno da quella posizione.
<< Portatelo in gabbia >> ordina e i suoi
uomini eseguono
non senza difficoltà, quell'uomo è come un leone,
una bestia
indomabile ma è convinto che riuscirà ad avere
una buona
conversazione con lui, al massimo lo ucciderà prima del
previsto.
<< E lasciategli i polsi legati >> aggiunge.
Passa un intero giorno senza che al prigioniero venga dato cibo o
acqua, viene solo controllato di tanto in tanto, di prassi i giorni
sarebbero tre ma quella particolare persona sembra dare del filo da
torcere già da subito, Izzy si aspettava che non sarebbe
stato
facile ma certo non così.
<< Capitano abbiamo un problema con il prigioniero.
>>
Izzy si volta amareggiato.
<< Che genere di problema può dare un uomo
legato e rinchiuso? >>
Il soldato si asciuga la fronte.
<< B-bé vede signore...uh...lui spaventa molto
le guardie. >>
Izzy si avvicina velocemente, si sta già arrabbiando.
<< Che cazzo vuol dire spaventa? >>
<< C-con quel trucco addosso è già
spaventoso di suo e poi minaccia, dice delle cose... >>
Il capitano lo prende per la gola sollevandolo di pochi centimetri.
<< Siete dei soldati o dei bambini? >>
<< S-soldati signore >> risponde deglutendo.
<< E allora comportatevi da tali >> lo
spinge per terra ed
esce sputando, si sente circondato da un branco di idioti inefficienti,
si domanda come abbiano fatto a catturarlo se ora hanno paura persino a
stargli vicino, farà vedere loro come un vero combattente
con le
palle si comporta in queste situazioni.
Si avvicina alla gabbia rimanendo inizialmente a distanza, il
prigioniero è seduto in mezzo ad essa, lo guarda, con quel
trucco che gli si sta sciogliendo in faccia è ancora
più
inquietante ma lui non si fa intimorire.
<< Come ti chiami? >> gli domanda.
<< Di solito non fate domande personali, non vi limitate
solo ad uccidere? >>
Izzy prende un respiro, sogghigna mettendo le mani dietro la schiena.
<< Qui le domande le faccio io e sì morirai se
ci tieni a saperlo, ma deciderò io quando. >>
<< Quindi di nuovo, quale cazzo è il tuo nome.
>>
L'uomo sorride selvaggiamente.
<< Se ti avvicini te lo dico. >>
Izzy non ha paura, si avvicina e in un attimo il prigioniero si alza e
gli è a un centimetro dal viso.
<< Sono il tuo peggior incubo stronzo >>
sussurra sul suo naso.
<< Mmm molto bravo, me la sto facendo sotto,
tornerò
quando avrai qualcosa di più intelligente da dire.
>>
Mentre se ne va quella voce profonda lo ferma.
<< Perché non mi sleghi se sei tanto
coraggioso. >>
Izzy si gira, fa una smorfia con le labbra segno che sta veramente
pensando a quell'ipotesi, uno dei soldati si avvicina.
<< Signore non credo sia una buona idea. >>
<< Nessuno ti ha chiesto niente stronzo >>
risponde Izzy tirandolo per la maglietta.
<< Scusi signore. >>
Il capitano si avvicina nuovamente alla gabbia, tira fuori il suo
pugnale e ordina all'uomo di avvicinarsi, quest'ultimo è
davvero
stupito e affascinato, non credeva lo avrebbe fatto veramente, di
solito le persone che avevano a che fare con lui scappavano inorridite,
supplicavano per la loro vita come del resto quei soldati codardi, ma
lui no, quel capitano o è un pazzo o non si rende conto con
chi
ha a che fare, un attimo e le corde non ci sono più,
ovviamente
Izzy ha cura di toglierle dalla gabbia, qualcosa gli dice che
quell'uomo ha mille risorse.
<< Hai appena firmato la tua condanna a morte lo sai?
>> lo minaccia massaggiandosi i polsi segnati di rosso.
<< Ti ho solo dato una possibilità in
più per
riuscire a scappare se sarai abbastanza furbo o per mettere in atto le
tue velate minacce fottuto cazzone. Fang andiamo! >>
ordina prima
di dare di nuovo le spalle all'uomo in gabbia.
Si ritira nella sua tenda versandosi una bevanda calda, non ha molto
appetito ultimamente, si siede grattandosi la barba ispida, vuole
saperne di più su quel prigioniero ma deve trovare il modo
di
farlo parlare, torture e minacce non servirebbero a nulla, glielo ha
letto negli occhi appena lo hanno portato da lui.
<< Quindi era solo? >>
<< Sì capo, abbiamo controllato la sua nave e
non c'era nessuno a bordo. >>
<< Nemmeno un prigioniero? >> domanda
bevendo un sorso.
<< No, ma c'era qualcosa di strano lì dentro.
>>
<< Che cazzo significa strano? >>
<< C'erano dei vestiti eleganti e una libreria piena di
libri. >>
<< Scommetto che il coglione nemmeno sa leggere, forse ha
rubato
la nave di qualcun altro e ne ha ucciso gli uomini, uno così
è capace di fare fuori chiunque anche da solo.
>>
Fang si schiarisce la voce.
<< Lo abbiamo pensato anche noi, poi abbiamo visto la
bandiera, è un teschio. >>
<< Immaginavo fosse un cazzo di pirata, ma questo non
significa che la nave sia sua, portatemi lì. >>
Izzy e gli altri uomini si avvicinano alla grande nave ormeggiata poco
lontano dalla terra ferma, ad Izzy viene un colpo quando vede quale
stemma è inciso su quella bandiera, sbianca quasi ma
è
ancora più incredibilmente soddisfatto e affascinato.
<< Santo Dio...Barbanera. >>
<< Come capo? >>
Il capitano si volta verso di loro cercando di trattenere l'agitazione.
<< Voi non dovete fiatare, nessuna parola che Barbanera
si trova qui, e tirate giù quella bandiera. >>
<< Sì capo. >>
Quando finalmente i suoi uomini sono riusciti a tirare via la bandiera
Izzy la prende tra le mani, la osserva quasi come se fosse un prezioso
tesoro, mai nella sua vita si sarebbe immaginato che un giorno avrebbe
tenuto come prigioniero il leggendario pirata, il terrore dei mari ma
qualcosa gli puzza, come ha fatto proprio lui ad essere catturato e poi
perché la sua nave è così vicina,
l'unico che
può dargli una risposta a quelle domande è
proprio l'uomo
che hanno catturato e se le farà dare, a costo di rimetterci
qualche arto.
A passo spedito si dirige alla gabbia, il prigioniero è
rannicchiato e caduto in un sonno profondo, sembra quasi innocuo visto
in quella posizione, un povero essere che è stato privato
della
libertà da uomini cattivi, ma Izzy sa le imprese che lo
precedono, i
morti, gli incendi che si è lasciato alle spalle, prende una
sbarra di metallo e la sbatte sulle sbarre.
<< Sveglia idiota! >>
L'uomo sussulta svegliato da quel frastuono, quanto vorrebbe uccidere
quell'ometto che gioca a fare il capitano, che da ordini ma
è
sicuro che in battaglia supplicherebbe di non essere ucciso, si solleva
di poco per non dargli troppa soddisfazione, lo guarda con quegli occhi
profondi come la notte.
Izzy gli mostra la sua bandiera.
<< Sei il cazzo di Barbanera. >>
Lui non risponde.
<< Edward Teach >> continua camminando
avanti e indietro, si
rigira la bandiera tra le mani lanciando di tanto in tanto un occhiata
al pirata.
<< E dimmi un po' che cosa vuole Barbanera da un
accampamento
come questo? Non abbiamo tesori, niente di prezioso e sono sicuro che
lo sai bene, quindi ti conviene parlare o io troverò il tuo
punto debole, sono molto bravo in questo, e lo distruggerò.
>>
Dopo qualche istante Edward si alza in piedi.
<< Ti sbagli >> parla attirando
l'attenzione di Izzy.
<< Io non sono Barbanera >> continua, Izzy
alza un
sopracciglio confuso, si avvicina di qualche passo pensando si sia
finalmente deciso a dire qualcosa.
<< Sono il Kraken lurido verme! >> succede
tutto in un
attimo, Edward è attaccato alle sbarre, ha preso per il
collo
Izzy e lo sta tirando contro di esse stringendolo contemporaneamente,
tenta di prendere il suo pugnale ma Edward è più
veloce e
riesce a bloccargli una mano, stanno facendo una lotta silenziosa,
alcuni soldati però si accorgono della situazione e corrono
in
aiuto del loro capitano.
<< Ehi lascialo! >>
Edward lo lascia, Izzy cade a terra cercando aria, tenendosi il collo
ma nello stesso tempo guarda negli occhi quella furia che si
è
abbattuta su di lui che sogghigna e indietreggia verso il centro della
gabbia, i suoi uomini lo aiutano ad alzarsi ma lui li scaccia
malamente, si dirige nella sua tenda sfiorandosi il collo, sente ancora
le dita forti e calde di Barbanera, è una sensazione strana,
qualcosa che è sicuro non lo lascerà dormire per
tutta la
notte.
Il giorno dopo mentre alcuni uomini sono fuori in missione Izzy va dal
suo prigioniero preferito, ne hanno altri due ma li sta totalmente
ignorando, probabilmente riceverà delle rotture dai suoi
superiori ma non gliene può importare di meno, deve sapere
di
più, quella voglia di conoscere lo sta mangiando da dentro.
<< Perché cazzo non mi hai ucciso ieri?
Avresti potuto
benissimo farlo quindi evita le stronzate >> decide di
arrivare
dritto al punto.
Edward si avvicina, appoggia le meni sulle sbarre e sogghigna.
<< Nulla di personale, volevo solo ciò che
è mio >> dice sollevando la bandiera.
<< Cazzo >> impreca Izzy.
<< Ti deve essere scivolata dalle mani ieri nel nostro
piccolo incontro. >>
Ad Izzy viene da ridere.
<< Sei un cazzone lo sai? >>
<< E tu non sei uno stupido, ora che sai il mio nome
potresti ricambiare il favore. >>
Il capitano arriccia le labbra, cammina di poco verso di lui.
<< Perché dovrei farlo, in fondo sei solo uno
dei tanti
che ho catturato, potrei semplicemente ucciderti e basta.
>>
<< Non sono come gli altri o lo avresti già
fatto, io ti
interesso, quindi risparmia ad entrambi tutto questo. >>
Izzy si avvicina alle sbarre violentemente.
<< Sono io qui che decido le regole brutto stronzo.
>>
Ottiene solo una risata di quelle basse e gutturali, da folli, si
allontana e se ne va imprecando a denti stretti, deve trovare il modo
per farlo parlare, ha sempre pensato che un uomo come Barbanera non
avesse un punto debole ma la notte prima gli ha detto di essere il
Kraken, qualcosa deve essere cambiato, può essere che anche
il
più grande pirata della storia abbia una ferita? Il Kraken
è un mostro, Barbanera uno stratega, forse è
solo una coincidenza ma Izzy ha visto molti uomini distrutti dal
dolore, dalla rabbia e dall'odio ed Edward Teach ha quello stesso
sguardo.
Nel suo lavoro ha dovuto imparare ad essere bravo anche in quello,
riconoscere le ferite nelle persone lo ha sempre aiutato a farle
confessare quando le torture non bastavano, e quell'uomo che tiene
là
fuori ha sicuramente vissuto qualcosa o altrimenti non si sarebbe
buttato nelle mani del nemico senza nessuno a coprirgli le spalle.
<< Capo pensavo, forse la nave non è sua ma se
comunque ci
fosse qualcosa a cui tiene lì dentro? Magari lo
convincerebbe a
parlare.
Izzy ci pensa su, beve un sorso della sua bevanda.
<< Sì, tentare non ci costa nulla, portatemi
qualunque cosa dai vestiti alle cose preziose. >>
<< I vestiti capo? >>
<< Sì, mi serve tutto, devo vedere la sua
reazione, e non farmi domande inutili cazzo! >>
Quando gli hanno portato alcune cose le mette in un sacco e le porta al
cospetto di Edward, le butta malamente per terra osservando lo
sguardo incuriosito di quel prigioniero tanto speciale, ovviamente ha
riconosciuto quelle cose ma non dice niente, si limita ad osservare
ciò che Izzy ha in mente.
<< Vediamo un po' se riconosci queste cose mh? Magari ti
convincerò ad essere più loquace, funziona
così io
ti mostro una cosa, ti faccio una domanda e se non rispondi la
distruggerò, chiaro? >>
Le pupille di Edward tremano ma rimane in silenzio, Izzy comincia ma
evidentemente non prende le cose giuste perché Edward oltre
ad
indurire la mascella non mostra segni di cedimento, forse davvero
quelle cose non sono sue e sta solo perdendo il suo tempo, ma
è
quando arriva ad un oggetto in particolare che le cose cambiano, una
vestaglia gialla, di un tessuto prezioso.
<< Carina, è tua? >> gli domanda
Barbanera fingendosi divertito.
<< Molto divertente, sai bene dove l'ho trovata, c'erano
molti altri bei vestiti sai. >>
<< Non è carino rubare le cose altrui
>> lo prende in giro avvicinandosi alle sbarre con un
sorrisetto.
<< Ironico detto da un pirata >> dice Izzy.
<< Perché non la indossi, ti starebbe bene
>> lo
prende in giro Barbanera ma Izzy ha capito cosa sta cercando di fare,
lo ha visto milioni di volte quel trucco.
<< Oh farò di meglio, la
distruggerò, potrei
bruciarla o tagliuzzarla, o magari ne tirerò fuori un sacco
per
la spazzatura, ovviamente tutto davanti ai tuoi occhi, ma a te non
importa giusto? >> quest'ultima domanda gliela pone
sollevando lo
sguardo e puntandolo dritto nel suo, vede l'esatto momento in cui
quelle pupille tremano, ha centrato il punto.
<< Molto bene >> prende le forbici e le
avvicina al
tessuto, Edward ha il fiato sospeso, non vorrebbe parlare ma l'idea di
vedere distrutto qualcosa che apparteneva a lui lo distrugge, odia
ciò che è diventato, detesta essere debole ma non
ha
altra scelta.
<< Aspetta >> dice ed Izzy si ferma,
vorrebbe urlare dalla
gioia, dalla felicità di aver fatto cedere il grande pirata
ma
non lo fa, rimane impassibile, lo guarda solo con curiosità,
sa
che se dovesse esagerare lo perderebbe del tutto e non otterrebbe nulla.
<< Che cosa vuoi sapere? >>
<< Ogni cosa a suo tempo, sei stato bravo Edward, ti
permetterò di tenere quella >> dice
riferendosi alla
bandiera, prima di andarsene del tutto si volta di nuovo verso di lui
<< Izzy Hands >> detto questo riprende la
sua strada.
Per qualche giorno non va da Barbanera, ormai sa di averlo in pugno o
almeno qualcosa riuscirà ad ottenere ma vuole lasciarlo nel
dubbio, fargli vivere un po' di attesa giusto per mettere in chiaro che
con lui non si scherza, non si fanno giochi e che ogni cosa che concede
può toglierla a suo piacimento, è sdraiato sulla
sua
branda quando uno dei suoi uomini chiede di entrare.
<< Capo non ci hai detto che cosa fare con la roba del
prigioniero? Ci sono cose che se vendute varrebbero molti soldi.
>>
<< Non toccate niente, rimettete tutto al suo posto,
almeno per
ora dobbiamo assicurarci sia dalla nostra parte, non è un
prigioniero qualunque quello con cui abbiamo a che fare, ci vuole
tattica e ingegno con lui. >>
<< Va bene capo, do l'ordine di sistemare.
>>
In cuor suo sa che mantenere il segreto sarebbe stato difficile, il suo
è un esercito ampio, molti di loro hanno contatti con le
sfere
più alte senza che lui lo sappia quindi è
questione di
poco prima che qualche testa calda arrivi a rivendicare il suo bottino,
la fortuna vuole che lui è il capo lì,
ha la
priorità sugli uomini che cattura almeno fino a che non
risultino utili per altro, una cosa è certa non
cederà
facilmente, Barbanera è un tesoro troppo prezioso da
condividere
con chiunque.
<< Sei tornato Izzy >> gli dice una notte
quando si è deciso finalmente ad andare da lui.
<< Ti sono mancato? >> lo sbeffeggia.
<< Mmm no, pensavo che uno dei tuoi ti avesse fatto
fuori, sai non gli stai molto simpatico. >>
Izzy sospira fingendosi amareggiato.
<< E' la dura vita di un capo, tu lo sai bene no?
>>
<< I miei erano pronti a morire per me, i tuoi invece non
vedono
l'ora di metterti allo spiedo >> scoppia in una risata,
il
sorriso però non arriva agli occhi.
<< Allora dimmi perché sei qui?
>>
Barbanera cammina avanti e indietro segnando con i passi quello spazio
che da giorni è la sua casa, poi si avvicina alle sbarre, ci
appoggia le mani e guarda il capitano con una strana espressione sul
viso.
<< Che senso ha dirtelo? Certo non mi aiuteresti,
probabilmente
morirei, quindi perché dirti i miei segreti? >>
Izzy si passa la lingua tra le labbra, è conscio del fatto
che
lo stia studiando, ma con le parole giuste potrebbe persino farselo
amico, far sì che si fidi tanto di lui da confessargli
qualunque
cosa, sa anche che se lasciasse andare ora lo ucciderebbe per questo
deve prima creare un rapporto di co-dipendenza e poi
deciderà
che cosa farne effettivamente di lui.
<< E' qui che ti sbagli, vedi Edward io non odio i
pirati, anche
io ho ucciso delle persone e probabilmente ne ucciderò
altre,
vendo uomini che probabilmente verranno fatti schiavi o uccisi,
possiamo dire che l'unica differenza tra noi due sia la legge, io sono
coperto, le mie azioni devono essere giustificate tu invece sei un
bersaglio facile. Ma non ho un motivo preciso per cui dovrei ucciderti,
potrei farlo e basta anche adesso, agli occhi degli altri sarei colui
che ha tolto un pericoloso criminale dalla circolazione, oppure potrei
ascoltarti e vedere se ciò che dici mi interessa, potremmo
avere
dei vantaggi a vicenda. >>
Edward che lo ha ascoltato molto attentamente alza il mento e avvicina
il viso tra una sbarra e l'altra, è curioso che quell'uomo
voglia dargli una possibilità, aveva un piano quando
è
arrivato qui ma quando ha visto questa persona ha capito subito che
avrebbe potuto usarla a suo vantaggio.
<< Cosa potrei offrirti io? >> gli domanda.
<< Dipende da quello di cui hai bisogno, lascia fare a
me, dimmi solo qual era il tuo obbiettivo. >>
<< E va bene Izzy, ma giuro che sono sempre pronto ad
ucciderti nel caso ti vedessi fare un passo falso. >>
Izzy sogghigna.
<< Le minacce da un uomo ingabbiato sono sempre molto
significative. >>
Anche Edward si lascia andare ad una breve risata, se non fosse un
ostacolo quell'uomo potrebbe anche piacergli.
<< Sto cercando un uomo, William Kidd...- >>
<< E' un pirata, come cazzo ti è venuto in
mente di cercarlo qui? >>
<< Perché quel bastardo ha cambiato carriera,
ha guidato
un attacco a un gran numero di pirati, ha messo a fuoco e fiamme le
loro navi e poi si è unito a qualche esercito.
>>
Il capitano si gratta la corta barba, non gli sembra gli abbia
raccontato una bugia.
<< Non ho sentito da nessuna parte questa storia.
>>
<< Certo che no, quel coglione ha la protezione dei
leccaculo
come te, ma noi pirati, quelli rimasti sappiamo bene che cosa
è
successo solo poche settimane fa. >>
Izzy si avvicina alle sbarre, deve capire se gli sta davvero
raccontando i fatti, com'è possibile che nessuno lo abbia
informato di un tale assalto alla pirateria, va bene che lui non si
occupava proprio di questo, ma una notizia del genere avrebbe dovuto
arrivargli, a meno che Edward non abbia ragione, che lo stiano davvero
proteggendo.
<< Perché mai questo Kidd avrebbe dovuto
rivoltarsi contro la sua stessa specie? >>
<< Che cazzo ne so io, per i soldi, il potere, tu
perché
cazzo fai questo lavoro? A me non frega un cazzo della sua motivazione,
la fuori ci sono un sacco di pirati molto arrabbiati che lo vogliono
morto, io no... >>
Izzy solleva il viso.
<< No? >>
Una scintilla illumina gli occhi di Edward, un ghigno diabolico gli
sporca il viso.
<< No, io voglio vederlo supplicare di essere
risparmiato, lo
voglio vedere appeso a testa in giù mentre lo scuoio con le
mie
stesse mani, molto, molto lentamente, voglio sentire le sue urla, e poi
alla fine non lo ucciderò no, rimarrà appeso come
un
fottuto salame e saranno i corvi a fare il resto. >>
Il capitano Hands deglutisce, da quando è arrivato
lì non
gli ha mai messo tanta paura fino ad ora, quello sguardo,
quell'espressione da folle omicida, ha sentito i brividi salirgli lungo
tutta la schiena, è consapevole che Edward è
benissimo in
grado di portare a termine la sua minaccia, non vorrebbe essere in quel
tipo, si chiede se lo odia così tanto solo per il fatto di
essersi rivoltato contro i pirati o se sotto ci sia anche altro.
<< Non voglio la libertà Izzy, non me ne frega
un cazzo di
tornare a navigare o fare il pirata se posso avere quell'uomo tra le
mie mani sono disposto a dare via tutto, portamelo e poi potrai anche
consegnarmi alla fottuta marina o a chi cazzo vuoi. >>
<< Non è da te arrenderti così
Barbanera. >>
<< La vuoi una lezione da chi ha visto due o tre cose?
Quando
segui la vendetta è solo quella che vedi, ti importa solo di
raggiungere quello scopo e non importa se dopo morirai...-
>>
<< Sembra molto una cosa sul personale, voglio dire ho
capito che
ha attaccato i pirati ma...non credevo fossi così attaccato
alla
tua ciurma, è successo qualcosa a loro immagino.
>>
Nella mente di Edward si fanno strada le urla, le immagini di
quell'orribile giorno, il fuoco, la pelle che brucia, il sangue, fa una
smorfia arricciando il naso, deve tenersi alle sbarre per non cedere,
è tutto ancora troppo vivo e reale per poterlo sopportare,
digrigna i denti e guarda un punto oltre la spalla di Izzy.
<< E' una questione d'onore >> la sua voce
è quasi un gemito, Izzy annuisce.
<< Vedrò cosa posso fare >> dice
prima di
allontanarsi e lasciarlo solo, Edward si accascia sul pavimento di
quella gabbia, la schiena appoggiata alle sbarre, afferra la bandiera e
se la stringe al petto, sente il cuore gonfio e dolorante, le lacrime
scendono da sole facendolo presto lasciare andare in singhiozzi
pesanti, si addormenta tra le lacrime ma il suo non è un
sonno
sereno, si agita, la piega tra le sopracciglia è segno
evidente
che non sta facendo un bel sogno, le immagini prendono vita troppo bene.
Il fuoco lo circonda,
rumori di spade
che si scontrano tra loro, corpi che vengono infilzati, urla e tra
quelle voci la sua che urla il suo nome con disperazione.
"Ed!"
Ma è troppo tardi, la spada è dentro al suo
corpo, uno
stivale lo spinge tra le acque e lui ha solo il tempo di urlare.
"STEDE!"
E' sempre in questo punto che si risveglia tutte le notti,
non
riesce ad andare avanti, è stato improvviso e confusionario,
non
ha potuto nemmeno avere un corpo su cui piangere, sa solo che gli
è stato strappato via un pezzo del suo cuore, della sua
anima e
se solo avesse dato retta al suo istinto non sarebbero mai andati in
quel posto, si chiede dove siano ora gli altri, se stiano bene, ricorda
che molti erano feriti ma ricorda ancora più vividamente le
parole con cui li ha cacciati via, questa è la sua vendetta,
sua
soltanto anche se spesso si domanda se fosse stato giusto portarli con
sé, forse anche loro avrebbero voluto vendicarsi, era pur
sempre
il loro capitano, ma la verità è che dietro la
solitudine
che si è imposto si nasconde la paura di perdere qualcuno
un'altra volta.
Non si era mai affezionato a nessuno prima di Stede Bonnet, poi
è arrivato lui con i suoi fronzoli, la sua libreria, gli
abiti
eleganti e quella ciurma di pirati che presto si sono trasformati in
una famiglia, i suoi uomini erano appena morti in battaglia quando si
è imbattuto nella Revenge, aveva bisogno di un nuovo
equipaggio
ma ha avuto molto di più e quel di più gli
è stato
portato via.
<< Stede >> geme asciugandosi le lacrime.
<< Mi dispiace, mi dispiace amico mi dispiace
>> stringe
più forte quella bandiera che è stata il terrore
dei mari
e l'abbraccia come se fosse l'unico punto sicuro della sua vita, la sua
mente poi che non si stanca mai corre a quel giorno quando si sono
scambiati il primo bacio sul ponte della nave, sotto il chiarore della
luna, quel cuore sanguinante che hanno fatto aggiungere alla bandiera
doveva rappresentare che Barbanera aveva finalmente trovato il suo
cuore, che era un po' ammaccato sì ma lo aveva trovato ed
ora
non lo aveva più di nuovo.
Il giorno dopo Edward sente delle strane voci, Izzy non è
ancora
andato da lui ma quella non è una novità, spera
di non
dover attendere ancora a lungo o finirà per perdere la
pazienza
ma quell'uomo sembra sapere il fatto suo per questo ha deciso di
fidarsi.
<< Ehi voi >> richiama l'attenzione di
alcune guardie << dove cazzo è il vostro capo?
>>
<< Credi che lo veniamo a dire a te? >>
risponde una di esse.
<< Non dovremmo nemmeno rivolgerti la parola quindi
chiudi quella bocca. >>
Barbanera gli ringhia contro stringendo le sbarre.
<< Non appena uscirò di qui sarete i primi che
smembrerò volentieri. >>
Le due guardie deglutiscono preoccupate ma non gli danno retta, o
almeno ci provano perché è molto difficile non
prendere
sul serio una minaccia di Barbanera, il suo nome lo precede ovunque
vada, loro per esempio non lo avevano mai visto in faccia ma ne avevano
sentito parlare ed erano solo storie terribili, ma un trambusto li
distrae da quei pensieri, un uomo è stato appena catturato e
deve essere portato in una gabbia, per arrivarci deve passare proprio
vicino a quella di Edward che in un istante lo riconosce.
<< Tu >> afferma con un ringhio gutturale
che parte dal
fondo della gola, l'uomo si gira e anche lui riconosce Barbanera ma
invece che essere spaventato sogghigna, un ghigno malvagio e sporco che
mette i brividi persino alle guardie, scoppia in una risata da pazzo e
cerca di avanzare verso la gabbia di Edward.
<< Barbanera ci rivediamo, come sta il tuo fidanzato? Oh
dimenticavo che è morto. >>
<< IO TI AMMAZZO FOTTUTO BASTARDO!! >>
Edward cerca di
aggrapparsi alle sbarre, allunga le braccia all'esterno ma niente da
fare e questo contribuisce ad aumentare la sua rabbia, le guardie
cercano di portare via quell'uomo che però oppone
resistenza,
come se si stesse divertendo un mondo a vedere Barbanera in quelle
condizioni.
<< Ti ricordavo molto più piagnucoloso
>> lo provoca
ancora ma un colpo di pistola mette fine alle sue parole e anche alla
sua vita, cade a terra in avanti sotto lo sguardo scioccato delle
guardie e anche di Edward, dall'altra parte Izzy con la pistola ancora
fumante in mano.
<< Era un idiota, lo avremmo fatto fuori comunque
>> spiega
ai suoi uomini mentre si avvicina, guarda l'uomo steso a terra
<<
completamente inutile, portatelo via. >>
<< S-signore cosa diremo se ci faranno delle domande.
>>
<< Che ho dovuto sparare perché era diventato
una minaccia
>> spiega con assoluta freddezza, gli altri annuiscono e
lo
portano via.
Edward che è rimasto tutto il tempo a guardare la scena alza
gli
occhi su di lui, è serio e ha ancora le mani strette alle
sbarre.
<< Non dovevi farlo >> gli dice deglutendo
a vuoto.
<< No infatti, avevi tutto sotto controllo in effetti.
>>
<< Perché lo hai fatto? >>
Izzy sospira grattandosi il mento ispido.
<< Era un cazzone e non mi piaceva il modo in cui ti
stava
parlando, voglio dire sappiamo entrambi che se fossi stato libero non
sarebbe stato tanto coraggioso da parlarti in quel modo e io odio i
codardi, i vigliacchi. >>
<< Poteva avere delle informazioni sul suo capo
>> dice Edward.
<< Kidd? Ti ho detto che ci penso io, ho già
saputo alcune
cose che per ovvi motivi non posso dirti qui, per cui Edward io sto per
liberarti, non voglio nemmeno legarti i polsi quindi vedi di non farmi
arrabbiare, ho messo degli uomini qui intorno per sicurezza, spero di
non doverli usare. >>
Barbanera alza il viso per guardarlo meglio, è incredibile
come
sia disposto a fidarsi di lui al punto da farlo uscire ma poi un
pensiero lo incupisce.
<< E' per questo che hai ucciso quello stronzo? Per
assicurarti la mia fedeltà. >>
<< Te l'ho detto Edward >> si avvicina alla
gabbia, tira
fuori la chiave dalla tasca, la inserisce nella toppa e apre di poco la
porta ma poi si ferma e lo guarda negli occhi << lo avrei
fatto
comunque, era un coglione >> detto questo apre del tutto
la
porta, Edward è titubante per un attimo ma poi esce
affiancando
Izzy fino alla sua tenda dove si siedono l'uno di fronte all'altro.
<< Sono andato personalmente dai miei capi, con la scusa
di fare
rapporto e stronzate simili ho chiesto loro se c'erano delle
novità, mi hanno parlato di un uomo in gamba che si
è
aggiunto da poco alla squadra, lo hanno messo a capo di un gruppo di
uomini che si occupa delle incursioni ma più di questo non
so
altro. >>
Gli occhi profondi di Barbanera luccicano, si illumina nuovamente di
quella luce che li aveva abbandonati.
<< Come fai ad essere certo della sua
identità? >>
<< Non mettono mai a capo una recluta Edward, questo sa
il fatto
suo, non mi hanno nemmeno voluto dire il suo nome o chi fosse, e da
capitano ho il diritto di sapere queste cose quindi la mia conclusione
non è sbagliata. >>
<< Perché cazzo non gli hai chiesto di
più se potevi saperlo. >>
Izzy sogghigna e lo guarda furbescamente.
<< Mio caro Ed ogni battaglia ha la sua strategia, loro
hanno
scelto di non dirmelo, se avessi fatto più domande si
sarebbero
insospettiti e lo avrebbero fatto spostare. >>
<< Significa che non si fidano di te? >>
domanda Edward.
<< Significa che non sono degli stupidi. >>
Edward annuisce.
<< Non potresti farlo venire qui, lavorare per te o con
te, io lo
potrei uccidere e tu potresti dare la colpa a me, non ti incolperebbero
di niente. >>
<< Nemmeno io sono uno stupido, mi giocherei la carriera
e
finirei morto o a pulire la merda dei ratti in uno squallido
porto.
No, sarai tu ad andare da lui, non appena scoprirò dove si
trova. >>
Barbanera si alza di scatto facendo rovesciare la scatola di legno su
cui era seduto.
<< E cosa dovrei fare nel mentre? Starmene seduto qui
come un idiota!? >>
Anche Izzy si alza ma in maniera più composta.
<< Hai due scelte, fuggire adesso e cercarlo in lungo e
in largo
ma credimi non lo troveresti, sono bravi a nascondere i loro tesori, o
fidarti di me e avere pazienza. >>
Edward rovescia alcune cose ringhiando e imprecando sotto lo sguardo
attento del capitano Hands poi però accetta l'offerta, Izzy
gli
porge una bottiglietta di scotch.
<< Bevi, fa bene ai i nervi >> gli dice, Ed
accetta e la trangugia tutta senza nemmeno sentirne il sapore.
<< Cazzo come mi mancava questa roba, niente a che vedere
con la merda che ho bevuto ultimamente. >>
Izzy si lecca le labbra, torna a sedersi su una delle panche.
<< E' strano però, ho trovato una vasta
collezione di liquori sorprendentemente buoni sulla nave.
>>
Lo sguardo di Barbanera si incupisce di nuovo, abbassa la testa e
stringe i pugni per poi rilassare le dita.
<< Non erano miei, appartenevano a un uomo che
è...morto.
Era un brav'uomo, il miglior compagno che un pirata possa desiderare.
>>
<< Non è un po' uno spreco lasciarli
lì a marcire? >>
Il volto di Edward si alza di scatto, il panico che qualcosa possa
essere stato consumato, usato o buttato via lo attanaglia.
<< Lo hai preso? >>
Il capitano Hands scuote la testa.
<< No, sorprendentemente mi ritrovo ad apprezzarti, ho
lasciato la tua nave così come l'ho trovata. >>
<< Ma...non ha senso. >>
<< Tutti hanno un mito Edward >> dice
avvicinandosi
all'uomo più alto, gli dà una pacca sulla spalla
<<
Barbanera è sempre stato il mio. Certo se non avessi
collaborato
avrei probabilmente dovuto ucciderti, ma credimi non sarebbe stato per
niente facile, ho avuto più pazienza con te che con tutti
gli
altri che sono stati qui, volevo evitare a tutti i costi di arrivare a
quel punto. >>
<< Cosa dovrei fare io adesso? Ringraziarti?
>>
<< Meglio se torni nella gabbia, si insospettiranno
altrimenti. >>
<< Non mi accompagni? >> gli domanda
avvicinandosi a lui.
<< Ci penseranno Ivan e Fang, sono già qui
fuori. Non ti
preoccupare di loro mi fido, sono gli unici qui di cui mi fido...
>>, << a parte te >> gli fa
un sorriso e un
occhiolino, Edward lo guarda stupito e poi esce dalla tenda.
Per diverse sere Izzy e Barbanera rimangono a parlare per diverse ore,
bevono insieme e delle volte riescono anche a ridere, per entrambi vale
la stessa cosa, li accomuna il fatto di aver passato molto tempo senza
ridere, Ed dopo che ha perso Stede e il capitano Hands da quando ha
iniziato quel lavoro ha messo da parte qualunque forma di ironia.
La cosa sbagliata pensa Izzy mentre è sdraiato sulla sua
brandina è che in un certo modo si sta affezionando a quel
pirata, stanno imparando a conoscersi anche se è consapevole
che
c'è un importante fetta di vita che gli sta tenendo nascosto
di
proposito, forse non è pronto a parlarne e non lo
sarà
mai, ma a lui sta bene, non sono donniciole che si scambiano
pettegolezzi, però il pensiero che presto dovrà
lasciarlo
andare gli scatena una strana fitta al petto.
Tenerlo lì con la forza causerebbe solo caos, diventerebbe
una
bestia indomabile, smetterebbe di parlargli e in qualche modo
è
sicuro riuscirebbe a fuggire, ma lasciarlo andare sarà
difficile, per questo Izzy si era promesso che non si sarebbe mai
affezionato a nessuno, ha commesso un errore e rimpiangerà
quelle notti in sua compagnia ogni giorno ma certo non ha intenzione di
tradirlo.
<< Saresti un bravo pirata Izzy >> gli dice
una sera mente
sono seduti entrambi con la schiena appoggiata alle sbarre, nelle due
parti opposte mentre mangiano un pezzo di pane col formaggio e bevono
un buon liquore, si scambiano sguardi, il capitano Hands abbassa il suo
e ride, è sicuro di essere arrossito ma probabilmente la
colpa
è dell'alcol.
<< Lo dici solo per dire. >>
<< No, parlo sul serio, la pirateria non è un
gioco per
me, se fossi nella mia ciurma ti farei primo ufficiale. >>
Le guance di Izzy sembra stiano andando a fuoco, cerca di contenersi
per non sembrare un ragazzino davanti a lui.
<< Chi lo sa, magari in un'altra vita avrebbe potuto
essere
così >> dice sorridendo e pensando per un
attimo a
quell'eventualità poi aggiunge << cosa farai
dopo...dopo
che avrai ucciso Kidd? >>
Edward rimane in silenzio per un attimo, l'atmosfera leggera si
appesantisce in un istante.
<< Sembri essere molto sicuro che ce la farò.
>>
<< Oh andiamo Ed sei il cazzo di Barbanera.
>>
<< Sì bé non è sinonimo
di vittoria, ma in
questo caso tornerei persino dall'inferno pur di essere sicuro che quel
bastardo abbia la fine che merita e poi Izzy non lo so sinceramente,
continuerei a fare il pirata suppongo. >>
Izzy sorride appena poi si alza.
<< Buona notte Edward, a domani >> lui
risponde solo con un
cenno della testa, la sua notte non sarà buona come tutte le
notti del resto.
Come promesso Izzy trova la risposta che cerca in pochi giorni, quando
torna all'accampamento però trova una brutta sorpresa ad
attenderlo, la gabbia dove stava Edward è vuota, si guarda
intorno preso dal panico, afferra uno degli uomini per il bavero della
giacca.
<< Dove cazzo è Barbanera >>
<< P-pensavo lo sapesse signore, è stato
appena portato via. >>
Izzy lo scuote ancora.
<< Da chi cazzo!? >>
<< Dai capi...signore, se si sbriga può ancora
raggiungerli >> la guardia viene sbattuta per terra e lui
corre,
corre a perdifiato per raggiungerli, fortunatamente li vede, Edward
cammina davanti a loro e ha una pistola puntata alla testa.
<< Fermi! >> urla, i tre si girano, lui li
raggiunge, ansima cercando di riprendere il fiato che ha perso.
<< Dove cazzo pensate di andare con il mio prigioniero?
>>
Loro ridono.
<< Hai perso il diritto su di lui quando non ci hai
informato di quale pezzo grosso tenevi rinchiuso. >>
<< Già, sei fortunato che non ti faremo
licenziare, forse. >>
Entrambi ridono ovviamente tenendo Edward sotto tiro, Izzy tira fuori
la pistola, la punta proprio contro di lui che lo guarda come se fosse
impazzito.
<< A voi non serve a nulla morto immagino.
>>
<< Non osare capitano, davvero ti sporcheresti le mani
per questa feccia? >>
Un colpo parte, il frastuono fa volare via uno stormo di uccelli, il
proiettile sfiora Edward di proposito che approfitta dell'improvvisa
confusione delle guardie per spintonarle e fuggire dalla loro mira, le
pistole dei due uomini cadono e Izzy li tiene sotto tiro ora.
<< Un passo e vi ucciderò entrambi.
>>
Uno dei due prova a prendere la pistola ma Izzy spara un colpo di
avvertimento, i due uomini si guardano e poi prendono la saggia
decisione di allontanarsi, non prima di aver minacciato il capitano
Hands dicendogli che avrebbero fatto in modo di non farlo
più
lavorare.
<< Cazzo...che cazzo di sfigati >> sputa
per terra e si
gira verso Edward, tira fuori il coltello e gli libera le mani.
<< Mi spiace, non credevo che la voce sulla tua presenza
fosse
trapelata, avevo chiesto discrezione ma...- >> non fa in
tempo a
finire la frase che le braccia di Edward sono intorno al suo corpo, lo
stringono piano e lui è assolutamente confuso.
<< Che cazzo...Edward cosa stai facendo? >>
Ed si stacca leggermente tenendolo per le spalle, sorride divertito.
<< Cazzo amico sei un pezzo di legno. >>
<< Scusa se non sono una fighetta che se ne va in giro ad
abbracciare gente. >>
<< Ti sei messo nei guai per colpa mia. >>
Izzy alza le spalle.
<< Non è la prima volta che tentano di
accusarmi di
qualcosa, a volte i miei metodi sono stati un po' crudi sai.
>>
Sta per dirgli che ha l'informazione che cercava ma qualcosa lo blocca,
sarebbe tanto brutto aspettare fino a questa sera, godersi l'ultima
delle loro chiacchere notturne e poi lasciarlo andare? Ha rischiato
grosso per lui e l'unica cosa che desidera è rimandare di un
altro po' la partenza, non è sbagliato si dice e una parte
di
lui si domanda da quando si fa sopraffare in questo modo dai
sentimenti, non le da retta però, quell'ultima notte
è
solo per lui, poi tornerà tutto come prima.
La sera arriva presto, troppo veloce per Izzy che come un condannato a
morte si avvicina alla gabbia di Edward con cibo e bevande, si siede
mentre il fuoco crea ombre fantasiose su di loro, ha promesso di
sforzarsi di non far trapelare nulla ma evidentemente la sua faccia
è una traditrice oppure Edward ci vede più lungo
di
quanto crede.
<< Che hai Izzy? >>
<< Mh? Io nulla. >>
<< Avanti pensavo che avessimo superato questo muro da un
pezzo. >>
Izzy sospira, morde un pezzo di pane per prolungare di un po' quello
che sta per dire.
<< Non mi piace confidarmi Edward. >>
<< Nemmeno a me, ci credi? >>
<< Tu sei Barbanera cazzo, è incredibile
quante volte te lo sto ricordando. >>
Edward scuote la testa.
<< E' questo il punto, tutti si aspettano cose da me,
grandi cose
ma sono anche un uomo e a volte parlare con la persona giusta aiuta a
liberarsi, non è stupido credimi. >>
<< E va bene! Può essere che a una piccola
parte di me mancherà tutto questo, contento adesso?
>>
Un sorriso si apre sul volto di Barbanera, lo sguardo si addolcisce.
<< Credimi che se vedessi quello che ho intenzione di
fare la tua
ammirazione non sarebbe più così alta.
>>
<< Sono abituato alla morte Ed, e sinceramente che tu
voglia
ammazzare quel...quel Kidd bé non me ne frega un cazzo,
credo
che tu abbia dei validi motivi per fare quello che fai e sinceramente
ho seguito le tue imprese, per quanto possibile, non hai mai agito come
un folle idiota del cazzo. >>
Edward ride poi Izzy si alza, prende un forte respiro e apre la gabbia
causando uno sguardo confuso da parte dell'uomo più alto, lo
invita ad uscire, lui lo fa e Izzy gli porge un fogliettino.
<< Che cazzo è amico? >>
<< Le informazioni che cercavi >> risponde
Izzy senza nemmeno guardarlo.
<< Su Kidd? >>
Il capitano Hands annuisce, Edward è sbalordito, trattiene
il
respiro per un istante incredulo finalmente potrà compiere
la sua
vendetta, sorride apertamente e poi con il cuore pieno di
felicità e speranza chiede qualcosa che Izzy davvero non si
aspetta.
<< Parti con me. >>
Izzy alza la testa di scatto.
<< Cosa? >>
<< Vieni in mare con me, la vita da pirata non
è male te lo assicuro. >>
<< Solo perché non hai più un
equipaggio ti accontenti di chiunque? >>
Edward sospira e gli mette una mano sulla spalla.
<< Tu non sei chiunque Iz... >>
E' ovviamente confuso e spiazzato da questa proposta, si era messo
già il cuore in pace pensando che non avrebbe più
rivisto
Edward e ora lui se ne esce con questo, avrebbe potuto navigare
con lui, vederlo tutto il giorno, eseguire i suoi ordini e questo
stranamente non lo spaventa, prendere ordini da Barbanera sarebbe
stato solo un onore ma qualcosa nel profondo della sua anima lo blocca.
<< I-io...non posso, Ivan e Fang sono sempre stati leali
con me,
probabilmente sono la cosa più vicina a degli amici che
ho...-
>>
<< Porta anche loro, seriamente Izzy li ho visti e mi
piacciono, saremmo una bella squadra. >>
<< Dici sul serio? >> domanda mentre i suoi
occhi già luccicano.
<< Vi aspetto sulla nave, fate presto >>
Edward gli fa
l'occhiolino poi si allontana, Izzy rimane immobile ancora frastornato
da ciò che è successo, si guarda intorno
prendendosi un
minuto per riflettere, da un lato Barbanera dall'altro quel campo di
sconosciuti, non ha dubbi su cosa scegliere, in un lampo va a chiamare
i due uomini e cerca di spiegar loro tutto il più in fretta
possibile, loro accettano e poco dopo sono sulla nave di Barbanera che
prende il largo.
Navigano da giorni in attesa di arrivare al luogo prestabilito, le cose
vanno bene e alla fine non sono nemmeno cambiate molto per Izzy e i
suoi compagni, lui in quanto primo ufficiale da ordini a loro e tutti
quanti eseguono i comandi di Edward, ai due è stato bene fin
da
subito, adesso Izzy è sul ponte mentre osserva il cielo
Edward
si avvicina.
<< Non siete obbligati a combattere contro Kidd e nemmeno
a
partecipare, vi ho voluti con me come ciurma ma questa è la
mia
battaglia, non dovete rischiare la vita. >>
<< Ed...ho scelto di seguirti perché per me
è un
onore lavorare per te, ci sono dentro ormai, qualunque cosa tu voglia
fare la faremo insieme, non so molto sulla vita in mare,
imparerò da te ma con i combattimenti penso di sapermela
cavare
egregiamente, quindi conta pure su di noi. >>
Edward lo guarda, fa un mezzo sorriso e gli dà una pacca
sulla spalla,
ha fatto la scelta giusta quando ha deciso di portare quest'uomo con
sé, è un'impresa suicida quella di catturare Kidd
soprattutto nel luogo dove si trova ora eppure Izzy è pronto
a
seguirlo comunque, chissà magari aveva bisogno di avventura.
<< Probabilmente moriremo Iz... >>
<< Vorrà dire che la mia avventura in mare
finirà presto. >>
Finalmente il gran giorno è arrivato, Izzy scorge l'isola da
lontano e subito corre sotto coperta ad avvisare il suo capo.
<< Ed ci siamo. >>
<< Molto bene >> dice lui, prende il
carboncino e si
dipinge prima gli occhi e poi la bocca di nero, il primo ufficiale
assiste a questa trasformazione, da Barbanera a Kraken, glielo legge
nello sguardo che il mostro si è risvegliato ed ora
è
programmato solo per uccidere, non c'è spazio per la
pietà quando c'è di mezzo la grande bestia marina.
<< Andiamo. >>
La nave l'hanno lasciata a largo, hanno tolto anche la bandiera per
evitare di essere riconosciuti, sono scesi in un punto lontano per
riuscire meglio a mescolarsi tra le altre persone, tutti sanno che non
sarà facile, ma hanno un piano che è stato
studiato punto
per punto, è praticamente perfetto e la regola principale da
seguire è che la cattura di Kidd spetta solo a Barbanera.
Si nascondono tra i cespugli, quando scorgono la sua figura lo sguardo
di Edward si riempie d'odio, il suo corpo si irrigidisce e la mano
corre al pugnale, Izzy lo ferma appoggiando la sua di mano sopra quella
del capo, non è ancora il momento, se saltasse fuori ora
perderebbero ogni speranza di uscirne vivi e di prendere quell'uomo,
sembra disposto ad ascoltare almeno fino a quando non sente quella
frase.
<< Era un vero cazzone credetemi, ho liberato il mare da
una
fighettina tutti fronzoli e boccoli, non so come mai Barbanera stesse
navigando con un coglione simile >> ride e allo stesso
tempo
nella gola del Kraken si accende un ringhio gutturale, salta fuori come
una furia dal suo nascondiglio facendo cadere persino Izzy
all'indietro.
<< No Edward! >> urla e in un istante anche
lui, Ivan e Fang sono pronti all'azione.
Gli è addosso come una belva, Kidd cade a terra sbattendo la
testa, il Kraken sopra che lo prende a pugni, gli strappa gli abiti
mentre l'uomo sotto di lui cerca di divincolarsi e spingerlo via,
sembra una belva feroce a cui hanno strappato via il cucciolo, le sue
mani graffiano, tirano, prende fuori il pugnale ma Kidd riesce a
spingerlo via, un gruppo di uomini lo afferra e lui si dibatte, urla
come una belva e Izzy dopo aver infilzato un uomo con la spada si ferma
a guardare quello spettacolo, come se ne fosse contemporaneamente
terrorizzato e affascinato.
Quegli uomini lo spingono in ginocchio, uno di loro gli afferra i
capelli tirandoli verso l'alto per fargli alzare il viso, Kidd si
avvicina con un ghigno mentre con un piede lo colpisce allo stomaco
causandogli un gemito di dolore e tosse poi si china su di lui.
<< Sei venuto a vendicare la tua puttanella eh Edward
Teach. >>
Un ghigno malvagio compare sul volto del Kraken, sputa un grumo di
sangue e guarda verso l'ex pirata con uno sguardo che sembra provenire
dalle viscere dell'inferno.
<< Sono venuto a prendermi la tua anima cazzone
>> detto
questo nuvole di fumo si alzano intorno al suo corpo, presto impregnano
ogni angolo, non si riesce a vedere nulla ed è questo il
segnale, si sentono rumori di corpi che cadono, urla e Kidd viene
colpito, cade a terra perdendo i sensi, quando si risveglia
è
appeso a testa in giù, ha male dappertutto e la faccia piena
di
sangue, cerca di mettere a fuoco il luogo dove si trova ma la sua vista
è ancora molto sfocata, vede solo un'ombra nera avvicinarsi
a
lui che lo afferra per i capelli.
<< Benvenuto all'inferno amico.
>>
<< Izzy? >>
<< Sì capo? >>
<< Voglio essere lasciato solo con lui, ogni volta che
sono qui il comando della nave è tuo, tutto chiaro?
>>
<< Sì Barbanera. >>
Esce dalla stanza e quelle torture vanno avanti per giorni tutta via
non sono mai sufficienti ad ucciderlo, il Kraken sa bene quali punti
colpire per fare male ma tenere in vita un uomo ed è
ciò
che sta facendo, gli conficca pezzi di cibo con la forza per farlo
mangiare e con l'acqua è la stessa cosa, tutto pur di
prolungare
quella sofferenza il più a lungo possibile, nella mente di
Edward c'è l'insano pensiero che così facendo
quell'uomo
che gli ha strappato via il cuore soffrirà tanto quanto ha
sofferto lui.
Izzy non osa nemmeno immaginare che cosa avviene in quella stanza, solo
passarci di fianco gli fa venire i brividi, non fa domande, non chiede
e non ha più visto Kidd dal giorno in cui lo ha catturato,
una
sera però non resiste più e mentre Edward
è seduto
con la schiena appoggiata al legno della nave, il trucco che gli cola
sul viso per il troppo sudore lui si avvicina e gli si siede accanto.
<< Posso farti una domanda o rischio di trovarmi un
pugnale in gola? >>
<< Prova >> dice Edward.
Izzy ci riflette un attimo ma poi la figura del suo capo gli dice
tutto, il Kraken se ne è andato per ora, Ed è
esausto e
le sue difese sono basse, è possibile parlare senza il
rischio
di venire trafitti.
<< Sapevo che quando catturavi qualcuno a volte ti
piaceva fare
piccole o grandi mutilazioni ma subito dopo finivi quella persona
gettandola in mare o uccidendola, con lui
però...è
diverso, perché? >>
<< Stai avendo dei rimorsi di coscienza Iz?
>>
<< No, sono solo curioso. >>
<< Te l'ho detto, con lui è una questione
personale, degli
altri non mi importa niente, lui mi ha strappato via il cuore e io
voglio che senta la stessa cosa. >>
Nei giorni seguenti le cose sembrano più calme, Edward
rimane in
camera sua lasciando ad Izzy il compito di mantenere in vita
l'ostaggio, senza però toccarlo in alcun modo, il terzo
giorno
l'ex pirata ferma Izzy sulla porta e il primo ufficiale commette
l'errore di fermarsi, il suo capitano gli ha dato degli ordini ben
precisi ma la curiosità che sente nascergli dal profondo gli
impedisce di ubbidire.
<< Lo sai...lo sai perché sono qui?
>> tossisce.
<< Sinceramente? Non me ne frega un cazzo.
>>
<< Il tuo capitano è un coglione, sta facendo
tutto questo
perché ho fatto fuori il suo fidanzatino, è un
debole
proprio come lui, ti stai facendo comandare da un pazzo sentimentale
capisci? Vi porterà alla morte se continuate a stare con
lui.
>>
Izzy lo fissa.
<< Vaffanculo. >>
Chiude la porta e si allontana.
Nei giorni seguenti il primo ufficiale cerca di non pensare a quelle
parole, non sono affari suoi, chissà quante ne ha passate
Edward
prima che si conoscessero, non ha il diritto di mettere becco in
ciò che è successo nel suo passato, ora ha scelto
lui
basta questo a dargli la forza di non pensare, almeno dovrebbe bastare,
ma tutte le volte che lo guarda non può fare a meno di
chiedersi
chi fosse quell'uomo di cui il prigioniero ha parlato e se davvero
fosse così intimo con il suo capitano da avergli fatto
perdere
la testa al punto di torturare un uomo ormai per una settimana intera.
<< Izzy hai sentito quello che ti ho detto o no?
>>
Queste parole lo riscuotono dai suoi pensieri.
<< A dire il vero no...capo. >>
<< E' un po' di giorni che ti vedo strano, hai il mal di
mare per caso? >>
Izzy scuote la testa preso alla sprovvista, a dire il vero qualche
volta lo ha avuto ma certo non lo ammetterà mai con Edward.
<< Niente è solo che...il prigioniero ha detto
una cosa. >>
<< Hai parlato con lui!? Ti avevo detto >>
Barbanera lo
afferra dai lati della giacca << di non parlare con lui.
>>
<< Cazzo Ed non l'ho fatto volontariamente, ero
lì e lui
ha parlato, cosa dovevo fare strapparmi le fottute orecchie?
>>
Edward lo lascia e lo afferra proprio per quest'ultime.
<< Sì cazzo! >>
Izzy appoggia le mani sui suoi polsi e lo guarda negli occhi, nel suo
sguardo non c'è accusa, ne suppliche di lasciarlo andare.
<< Sbagli se credi che le parole di quel coglione mi
possano influenzare. >>
Il suo corpo finisce contro la ringhiera della nave, quello di Edward
premuto sul suo, gli sfugge un leggero gemito, più un
sospiro a
dire il vero e se ne vergogna, spera che Edward non lo abbia sentito.
<< Allora perché sei così strano?
Perché hai tirato fuori la cosa? >>
Prima di rispondere rimane qualche istante in silenzio, sente il suo
corpo reagire, dentro di lui sta succedendo qualcosa, in particolar
modo a livello del cuore come se stesse diventando più caldo
e
lo sente anche battere più forte, lo stomaco è in
subbuglio ma questo si dice sicuramente è colpa delle
vertigini.
<< Volevo solo sapere che cosa è successo
veramente
Edward, lo so che non sono affari miei e dovrei solo limitarmi a
eseguire gli ordini, ma io ti ho seguito fin qui, sono disposto ad
affrontare ogni impresa che tu decida sia valida, mi sono fiondato in
un duello dove c'erano molti più uomini di noi solo per
catturare quello stronzo che c'è la sotto, se non vuoi dirmi
la
verità mi sta bene ma non puoi pretendere che io non sia
almeno
un po' curioso. >>
Barbanera lo lascia andare allontanandosi di qualche passo, sposta lo
sguardo tentando di fuggire almeno con la mente a quel discorso
anche se è tutto inutile, le immagini rifioriscono come
fiori
luccicanti e lui le odia, vorrebbe potersi strappare quelle parti del
cervello che gliele ripropongono, anche la sua espressione è
mutata, non è più rabbia ma solo dolore.
<< Era il capitano di questa nave si chiamava Stede
Bonnet e il
suo soprannome era il pirata gentiluomo, mi sono unito alla sua ciurma
dopo che i miei sono stati uccisi durante una battaglia, abbiamo deciso
insieme di essere entrambi capitani della nave e le cose funzionavano,
e poi tra di noi è diventato tutto...diverso. Non so se ti
è
mai successo quando una persona diventa indispensabile per te, come
l'aria che respiri, la tua vita non avrebbe più senso
separato
da quella persona e per me Izzy lui era tutto questo e la cosa
straordinaria è che lui ricambiava quello che sentivo
>>
sulle labbra di Edward si è acceso un piccolo sorriso in
ricordo
di quei tempi, lo sguardo brilla ma presto le lacrime tornano a fargli
visita. >>
<< Poi è arrivato Kidd >> dice
Izzy.
<< E me lo ha portato via, gli altri erano vivi quando li
ho
lasciati, certo erano feriti ma spero che ora stiano bene.
>>
<< Perché non li hai portati con te?
>>
<< Stanno meglio senza di me, io avevo questa cosa da
fare e loro mi avrebbero solo rallentato. >>
Izzy incrocia le braccia.
<< Ho sempre creduto che la vita da pirata non prevedesse
i sentimenti. >>
<< Anche io prima d'incontrare lui, ma ora non
c'è
più no? Finito lui finiti anche loro >> dice
Edward e non
sa nemmeno perché ha pronunciato questa frase quando non ci
crede nemmeno lui alle parole che ha detto.
<< Per quello che vale capo...mi dispiace per la tua
perdita. >>
Edward fa solo un cenno con il capo poi gli dà una pacca
sulla spalla
scendendo in cabina, lo lascia solo con i suoi pensieri che vanno
dritti a quell'uomo e la parte più sporca di lui si sente di
dover dire grazie a Kidd per averlo ucciso così ora
può
goderselo solo lui senza avere avversari, l'altra parte però
si
sente estremamente geloso perché vorrebbe essere colui per
cui
Edward ha fatto tutto questo, vorrebbe riuscire ad entrare nel suo
cuore e rimanere lì per sempre, non morirebbe come un idiota
facendogli del male, ma questi sentimenti sa che non lo porteranno da
nessuna parte, dovrebbe farli tacere prima che distruggano anche lui.
Il giorno dopo Barbanera chiama il primo ufficiale nella sua cabina,
quando entra lo trova semi disteso a terra con la schiena appoggiata al
letto, ha le nocche rotte e piene di sangue, anche il suo viso e
macchiato da qualche goccia, ha un aspetto pietoso a dire il vero ma si
cura di non dirglielo.
<< Izzy voglio che buttiate in mare l'ostaggio, legatelo
mani e piedi ad un'ancora o a qualcosa di pesante. >>
<< Sei sicuro di questa decisione capo? Dopo non lo avrai
più e...- >>
<< Non me ne importa niente Iz...mi sono stancato, non
è
più divertente e vederlo mi dà il voltastomaco.
>>
<< Va bene capo. >>
Izzy e gli altri due uomini si occupano di Kidd come richiesto, quando
entrano in quella stanza a tutti viene la nausea per l'odore e per come
è ridotto quell'uomo, cercano di fare il più in
fretta
possibile e fortunatamente l'uomo ha perso i sensi così
possono
fare il lavoro senza avere resistenza da parte sua, anche se dubitano
che gli fosse rimasta della forza in corpo, lo legano, lo portano al
bordo della nave e lo buttano giù, Izzy lo guarda affondare,
osserva le bollicine che si creano e poi il nulla assoluto,
è
finita, la vendetta di Edward, la violenza contro quell'ex pirata e ora
si domanda che cosa succederà? Quali saranno i prossimi
ordini?
Ma soprattutto come sarà la sua vita adesso che Edward non
ha
più uno scopo? Si rende conto che dopo aver lasciato il
lavoro
ha vissuto solo in funzione dei desideri del suo capitano che erano
accesi dalla vendetta, ma adesso che quella parte è andata
spera
che non voglia sbarazzarsi di lui come se fosse un vecchio cane.
La notte lo ritrova sul ponte a guardare il mare, una fiaschetta di
liquore in una mano, le guance rigate dalle lacrime, gli occhi spenti e
arrossati, dalla sua espressione capisce che quella non è la
prima che ha bevuto, si avvicina per portarlo a letto, meglio se per
quella sera evita di stare troppo vicino all'acqua, in quelle
condizioni rischierebbe di finire di sotto.
<< Ed...andiamo dentro avanti >> si
avvicina, lo prende per
un braccio ma Edward si gira e lo guarda intensamente, scoppia in un
pianto disperato accasciandosi sul petto di Izzy che rimane spiazzato,
la fiaschetta scivola via dalle sue dita, si infrange a terra facendo
uscire quel liquido ambrato che si riversa in una pozza, Izzy prova a
mettergli una mano dietro alla schiena ma è impacciato, non
sa che
cosa fare.
<< A-avanti Edward, capo...torna in te >>
questa volta sì che nella sua voce si nasconde una supplica.
Barbanera solleva il viso lentamente, lo guarda negli occhi poi gli
prende il viso tra le mani e lo bacia lasciandolo spiazzato, senza
fiato, Izzy si irrigidisce all'istante anche se le labbra di Edward
sulle sue sono una delle cose più belle che ha mai vissuto
in
vita sua, non vorrebbe cedere ma quell'emozione che ha allontanato lo
travolge e allora apre di poco le labbra e risponde al bacio, per
qualche secondo è in paradiso come se tutto l'intero
universo si
fosse allineato.
<< Stede... >> sussurra Edward e l'incanto
svanisce, per
Izzy è stato come prendere un pugno dritto sullo stomaco, si
scosta facendo fatica a rimanere in piedi, stringe le labbra sentendo
l'ultima goccia del sapore dell'altro sulla sua pelle e poi lo
allontana.
<< Ed >> ma lui si avvicina ancora come se
fosse in un
sogno << Edward non sono Stede, non sono Stede
>> ripete
allontanando il viso del suo capo che poi sembra riprendersi, lo guarda
e realizza che cosa è appena successo.
<< Oh cazzo Izzy scusa. >>
<< Non...non scusarti, ti porto in camera va bene?
>>
<< No Iz... non va bene un cazzo >> si
allontana e fa
cadere alcune cose, come se prendersela con gli oggetti fosse di
qualche aiuto, da un calcio a una parete della nave.
<< Edward calmati cazzo! Finirai per distruggere la nave
>>
lo prende per le braccia e lo fa voltare, Edward si divincola ma
lui lo blocca.
<< Calmo! Hai bevuto troppo stanotte. >>
Di nuovo quello sguardo pieno di dolore, le labbra tremano e le mani di
Barbanera sono su di lui, gli stringono i vestiti.
<< Mi manca così tanto Iz... >>
crolla a piangere
sulla sua spalla << lo rivoglio indietro...io lo rivoglio
e
basta. >>
<< Non puoi riaverlo Ed...fattene una ragione e vai
avanti
>> le sue parole sono dure ma con una mano gli sta
accarezzando
delicatamente la schiena, quando è salito su questa nave non
avrebbe mai pensato di trovarsi ad affrontare una situazione simile,
pensava solo che avrebbe combattuto, duellato e magari delle volte
fatto i conti con la durezza del suo capitano ma questo no...non
credeva che Barbanera potesse essere così.
Una parte di lui, quella più severa ne ha abbastanza e pensa
che
essere impassibili sia l'unico modo per mettere fine a quella storia,
così lo spinge contro la parete della nave e lo guarda
dritto
negli occhi.
<< Senti Edward mettiti in testa che lui non
tornerà
più, piangere non serve a niente, bere fino a stare male
nemmeno, sei un cazzo di pirata, sei Barbanera, ti sei vendicato
dell'uomo che lo ha ucciso ora basta, torna in te o altrimenti
raggiungilo e basta perché sinceramente vederti ridotto in
questo stato mi dà la nausea. Mi dispiace che tu abbia
dovuto vivere
tutto questo ma non posso farci niente, non posso essere lui quindi o
ti dai una ripulita e mandi finalmente l'anima di Bonnet a riposare o
io me ne vado all'istante da questa cazzo di nave. >>
Lo guarda per un momento negli occhi e poi scende per andare
nella sua
stanza, è scosso, trema persino e i suoi occhi sono umidi,
non
sa come ha fatto a mantenere la calma per tutto il tempo ma adesso
vorrebbe distruggere tutto anche lui, spera solo che le sue parole
siano arrivate chiare alla mente di Edward, non sopporta l'idea di
dover passare il resto dei suoi giorni a consolarlo e a sentirlo
piangere per un altro.
Si siede sulla branda cercando di regolarizzare il respiro, si tocca le
labbra e chiude d'istinto gli occhi rivangando quel breve contatto che
hanno avuto, si rende conto di desiderarne ancora ma non può
averlo, deve fare come ha detto ad Edward, farsene una ragione e andare
avanti fingendo di non avere questi cazzo di sentimenti che gli
spaccano il petto.
Da quella notte nulla di quell'argomento è stato
più
toccato da nessuno dei due, hanno messo su una maschera entrambi, uno
di chi finge di non provare emozioni e l'altro di chi sta provando a
ricominciare la propria vita dopo un forte dolore, i giorni che
passano, le ore, i mesi, i secondi, tutto quanto sembra almeno
all'apparenza che stia servendo a qualcosa, piccola ma c'è
quella punta d'oro in quelle crepe nere, l'aria sembra meno
soffocante, sorridere meno faticoso ed Edward si è reso
conto
che la compagnia di Izzy rappresenta molto di più che un
semplice sottoposto a cui ordinare le cose, stanno diventando l'uno per
l'altro quello di cui non credevano di aver bisogno.
Ci sono ancora le notti in cui il primo ufficiale accompagna il suo
capitano in cabina dopo che si è scolato una bottiglia di
troppo
ma sono molte meno, ci sono ancora i baci rubati e le lacrime
silenziose, Izzy le vede, vede tutte queste cose e si rende conto che
la presenza di Stede ci sarà sempre in qualche modo ma gli
va
bene così, gli va bene finché il suo capo si
comporta da
tale e non si riduce ad un guscio d'uomo capace solo di piangere e
distruggere le cose.
Un anno è ormai passato e tra l'oro si è
instaurata la
vera amicizia, in un certo senso Izzy lo ha aiutato a guarire almeno un
po' da quella ferita che non si rimarginerà mai del tutto.
<< Ehi Iz...guarda che ho trovato >> gli
dice un pomeriggio di ritorno da una cittadina.
<< Fa vedere. >>
Edward tira fuori un pezzetto d'argento, inizialmente fatica a capire
che cos'è ma quando lo prende tra le dita capisce trattarsi
di
un anello.
<< Quando l'ho visto ho pensato subito a te
>> sorride dolcemente.
<< Ed mi hai preso un anello, un anello del cazzo sei
serio? Cosa
sono il tuo fidanzato o una cazzo di principessa? >> dal
suo tono
però trapela l'ilarità che sta provando, un tempo
si
sarebbe veramente innervosito ma il fatto che il suo capitano abbia
trovato qualcosa che lo ha fatto pensare a lui gli scalda il cuore, poi
che questa cosa sia un anello bé può anche
passarci sopra.
<< Più la seconda in effetti, saresti una
bellissima principessa. >>
<< Oh senti vaffanculo. >>
Edward gli prende la mano.
<< Non lo stai facendo sul serio >> lo
rimprovera Izzy ma
Ed non gli dà ascolto e inserisce l'anello, peccato che sia
troppo
largo per ciascun dito.
<< Visto? Nemmeno mi sta, mi spiace non posso tenerlo.
>>
<< Dai Iz non devi per forza metterlo al dito.
>>
<< E dove dovrei...va bene lasciamo perdere dammi quella
roba
>> la prende forse un po' troppo bruscamente e fa qualche
passo
lontano da lui però poi si volta << grazie
>>
borbotta prima di voltarsi di nuovo.
<< Prego eh...stronzo. >>
<< Coglione >> risponde Izzy ma sorride,
anzi ridacchia silenziosamente e anche Edward si sente stranamente
felice.
Nella sua cabina osserva quell'anello, è solo un semplice
pezzo
di metallo ma per lui ora è la cosa più
importante che
ha, si chiede in che modo può averlo sempre con
sé senza
rischiare di perderlo poi un'idea, si sfila la cravatta nera, la fa
passare al centro dell'anello e poi se la lega di nuovo al collo,
l'accarezza sorridendo, ora avrà sempre una parte di Edward
che
lo accompagnerà per sempre e quel pensiero è
odiosamente
dolce ma questa volta non lo scaccia, quando quello stesso giorno
Edward lo vede il suo sguardo cade subito a quel particolare che lo fa
sorridere, non dice niente a parole ma gli fa un occhiolino e Izzy per
l'ennesima volta si sente andare a fuoco.
Uno di quei giorni dove il mare è cristallino decidono di
fermarsi per fare una piccola pausa, Ivan e Fang vanno per conto loro e
loro due fanno lo stesso, si aggirano per quelle stradine in cerca di
qualcosa di interessante, alcune persone riconoscono Barbanera e
cambiano subito strada, Izzy è sempre soddisfatto quando
succede, cammina vicino al suo capo con orgoglio e fierezza, decidono
di fermarsi in riva al mare per rinfrescarsi, mettono entrambi i piedi
in acqua ma Edward quel giorno è particolarmente simpatico e
spinge Izzy in acqua facendosi una grossa rista.
<< Sei veramente una testa di cazzo! >> gli
urla ma quel
ghigno non sparisce e allora decide di giocare al suo stesso gioco e lo
schizza, Edward fa lo stesso con i piedi senza ascoltare le lamentele
del suo primo ufficiale che ne ha abbastanza di quel gioco infantile,
finisce che proprio lui lo afferra per la caviglia facendolo cadere con
un tonfo in acqua.
<< Sei morto cane >> gli dice Ed ma la sua
non è una vera minaccia.
<< Mi sto pisciando sotto seriamente, senti l'acqua
più calda? >>
<< Oh Izzy spero che tu non lo abbia fatto davvero.
>>
Invece di rispondere si limita ad alzare le spalle.
<< Che schifo amico! >>
In un attimo Edward gli è addosso, si rotolano nell'acqua
fino a
finire uno sopra l'altro, ansimano per lo sforzo ma sono felici e
sorridono, si guardano, Izzy deglutisce e non resiste a quella
vicinanza, chiude la distanza tra loro con un bacio al quale Barbanera
risponde chiudendo gli occhi, il primo ufficiale non si pone domande
questa volta essendo troppo preso da quel momento così
dannatamente bello ma non destinato a durare.
<< Ehi capo! >> si sente urlare da lontano.
Izzy alza il viso.
<< Cazzo...vaffanculo >> sospira mentre
Edward lo guarda
ridacchiando, lui deglutisce e vorrebbe solo continuare quello che
stava facendo ma si sposta da sopra di lui ed entrambi si alzano per
ascoltare le richieste dei loro uomini, è una cosa di cui
può occuparsi lui mentre Barbanera continua a fare il suo
giro.
<< Barbanera! C'è un uomo che ti sta cercando.
>>
<< Un uomo? >>
<< Sì >> afferma il passante
<< è
arrivato ieri e non fa che chiedere di te, se qualcuno ha tue notizie e
cose così. >>
<< Come si chiama? >>
<< Oh vediamo...uhm mi pare abbia detto Ste...Steve
qualcosa, Bonnet forse. >>
A quelle parole il cuore di Edward si paralizza, sgrana gli occhi.
<< Non è possibile, mi stai prendendo per il
culo!? >> lo afferra per la camicia.
<< N-no dico sul serio, si trova in quella locanda in
fondo alla strada. >>
<< Giuro che se è una bugia ti faccio ingoiare
la lingua
>> lo minaccia sbattendolo a terra prima di voltarsi e
procedere
in direzione del luogo indicato ma mentre cammina dei dubbi lo
assalgono, se non fosse lui, se fosse solo qualcuno che per uno sciocco
scherzo del destino si chiamasse allo stesso modo, lo ha visto morire,
non è pronto ad avere un'altra delusione, il suo cuore non
reggerebbe, ha due scelte davanti a sé, potrebbe tornare
indietro e fingere di non aver sentito niente o andare avanti e
scoprire di cosa si tratta, ma nel suo petto il nome di Stede viene
urlato ancora forte e disperatamente che contro ogni sanità
mentale si avvicina al posto, mette una mano sulla maniglia ed entra.
Si guarda intorno ma tra tutti quei volti non riesce a riconoscere
quello che cerca, nessuna chioma bionda, nessun sorriso familiare, si
sente già un idiota credulone, come ha potuto cascare in una
cosa del genere, lui grande pirata qual è, cammina verso il
bancone con gli occhi lucidi, pronto a conficcare il coltello in gola a
chiunque si avvicini.
<< Sì io l'ho visto è nel mio cazzo
di culo
>> sente queste parole da un uomo che esplode presto in
una
risata poi un altro.
<< Perché un damerino come te starebbe
cercando un grande pirata come Barbanera? >>
Edward si volta con il viso, si alza dirigendosi lentamente verso
quelle voci, una volta lì i suoi occhi incontrano quel viso
tanto familiare e il mondo si ferma di nuovo, deglutisce sentendo un
nodo stringergli forte la gola come se fossero i tentacoli del Kraken,
indietreggia sbattendo contro i tavolini e le sedie facendo cadere le
posate e i bicchieri, quel frastuono attira le persone tra cui gli
occhi di lui che si sciolgono.
<< Edward...oh Ed finalmente. >>
Barbanera lo guarda avvicinarsi, ha il fiato corto e ansima, non riesce
a parlare tranne per qualche frase balbettata.
<< Sei...sei un fantasma. >>
Stede sorride e gli appoggia una mano sulla guancia.
<< No Ed >> ma lui si scosta incespicando
tra i tavoli e cade a terra.
<< Devi esserlo, ti ho visto morire cazzo!
>> ormai le
lacrime lo hanno raggiunto, Stede si avvicina preoccupato, si china
inginocchiandosi vicino a lui.
<< Tecnicamente sono stato pugnalato e caduto in mare, ma
sono
sopravvissuto, non so nemmeno io come, la ferita era...-
>>
<< Smettila! Non voglio più ascoltare la tua
voce >>
urla tappandosi le orecchie << sei morto, sei morto.
>>
<< Capisco tu sia sconvolto Ed... >>
La signora della locanda si avvicina a loro.
<< Che cos'è tutto questo chiasso? Andatevene
da un'altra parte ubriaconi! >>
<< Andiamo Ed...usciamo di qui >> cerca di
aiutarlo ma lui
si scosta, si alza e cerca di uscire dal locale senza sbattere di nuovo
ovunque, cosa difficile visto che ha gli occhi pieni di lacrime, Stede
è subito dietro di lui, quando escono Edward si appoggia al
muro
tentando di calmarsi e il pirata gentiluomo decide di rimanere in
silenzio, si appoggia vicino a lui e lo guarda sentendo una stretta al
petto.
<< Perché...perché non ti ho
trovato per tutto questo tempo? >> domanda Ed con un fil
di voce.
<< Ero ferito gravemente, sono stato per la
metà del tempo
in un letto lottando tra la vita e la morte e l'altra metà
l'ho
passata a cercarti, non appena mi sono ripreso ho cercato una nave e
non è stato facile, per niente. >>
<< Quindi mi stavi cercando davvero? >>
<< Sì ovvio che sì sciocco, credi
davvero che fossi
sopravvissuto e andato avanti con la mia vita senza di te?
>> lo
guarda addolorato ma Edward ancora non ha la forza di alzare lo sguardo.
<< Sì, forse >> pigola con una
voce che non sembra nemmeno la sua.
<< Ma io non...ho mai sentito che tu...- >>
<< E' passato poco tempo, troppo poco ed evidentemente ci
siamo
solo rincorsi senza mai incontrarci, se non mi credi puoi...-
>>
Edward gli è addosso stringendolo in un abbraccio che lui
ricambia all'istante, piange tutte le lacrime che in questi ultimi
tempi non ha versato e anche Stede piange stringendolo forte,
respirando il suo odore, si aggrappa a lui come se temesse di perderlo
ancora.
<< Non sai quanto disperatamente ti ho cercato, ero solo
e temevo
sarei morto davvero prima di riuscire a trovarti. >>
Edward singhiozza.
<< Stede mi mancavi così tanto,
così tanto cazzo, a volte era come non riuscire a respirare.
>>
Il pirata gentiluomo chiude gli occhi accarezzandogli i capelli, una
lacrima gli riga il viso, non riesce nemmeno a credere che dopo tutti
quei mesi di calvario è riuscito finalmente a trovarlo,
stava
per perdere la speranza, ogni notte sognava di tenerlo tra le braccia e
ora era davvero lì con lui e non lo avrebbe più
lasciato
andare.
Stede gli prende il viso tra le mani, tenta di sorridere mentre gli
sposta una ciocca di capelli dietro all'orecchio, gli accarezza il viso
e questo lo fa commuovere ancora di più.
<< Sei sempre tu >> sussurra non riuscendo
a smettere di accarezzarlo.
<< Chi cazzo dovrei essere un unicorno? >>
Ridono entrambi mentre le lacrime continuano a scendere.
<< Ed dove cazzo eri finito, ti ho cercato dappertut...-
>>
Quella voce dietro di loro li fa voltare entrambi, si staccano
lentamente rimanendo comunque vicini, Izzy capisce che sta succedendo
qualcosa ma ha paura di sapere cosa.
<< Oh Izzy... >> si asciuga le lacrime
<< non
indovinerai mai che cosa è successo, lui è
Stede...non
era morto. >>
Stede fa un sorrisino e un cenno con la mano, Izzy lo guarda appena e
già lo odia., da gentiluomo qual è gli porge la
mano che
però viene ignorata dal primo ufficiale che si rivolge ad
Edward.
<< Che cazzo significa? >>
<< Bé che lui non è morto,
è sopravvissuto e...- >>
<< Ho capito questo Edward non sono un idiota del cazzo,
voglio sapere come cambiano le cose adesso? >>
<< Oh...io non ci ho ancora pensato. >>
<< Ed...credo che noi due dovremmo parlare un po'.
>>
Barbanera si gira verso di lui.
<< Sì hai ragione. >>
<< E' appena arrivato e già lo segui come un
cagnolino? >> cerca di non far sentire la sua voce rotta.
<< Lui è libero di fare ciò che
vuole Iggy. >>
<< E' Izzy idiota del cazzo >> gli sta per
andare addosso ma Edward lo ferma.
<< Ehi amico datti una calmata ok? Ti stai comportando da
stronzo e non mi piace. >>
Izzy si sente tradito da queste parole, stringe le labbra e si conficca
le unghie nel palmo per evitare le lacrime.
<< Sì...d'accordo >> dice e
guarda i due allontanarsi insieme.
Sulla spiaggia seduti su un tronco rovesciato ci sono Edward e Stede.
<< Non volevo piombare qui e rovinarti la vita.
>>
<< Piantala Stede non hai rovinato niente.
>>
<< Edward io...ti ho cercato perché desideravo
con tutto
il cuore tornare a navigare con te, volevo averti al mio fianco ma se
tu preferisci io rimanga lontano basta solo che lo dici ed io...-
>> una mano copre la sua.
<< Non dirlo nemmeno per scherzo cazzo, è
successo
qualcosa che ha dell'incredibile e non sono così coglione da
buttare via questa nuova possibilità che la vita mi ha dato,
ho
passato un anno all'inferno Stede, ho ucciso delle perone e ho
torturato a morte l'uomo che ti ha ucciso. >>
<< Oh...Ed non dovevi fare questo per me, Dio mi dispiace
>> abbassa lo sguardo e il ciuffo biondo scivola verso il
basso.
<< E' tutta colpa mia Edward, se non fossi un pirata
mediocre tu...- >>
Edward gli prende il viso facendolo voltare lentamente.
<< Sei il pirata migliore che abbia mai incontrato.
>>
<< Bugiardo >> dice Stede.
<< Sei sopravvissuto, molti pirati che conosco sono
morti. >>
<< Davvero Ed non devi stravolgere tutto solo per me.
>>
<< E se volessi farlo? >>
<< Sarebbe diverso >> dice Stede a bassa
voce.
<< Ti voglio con me, rivoglio il mio co-capitano, non me
ne andrò di qui senza di te. >>
A Stede brillano gli occhi, si avvicina a lui e lo bacia, Edward
risponde all'istante e se non significasse rovinare tutto piangerebbe
dalla commozione, ha sognato quelle labbra ogni singola notte, ha
pianto tutte le volte che si svegliava realizzando di averle solo
sognate.
<< Ma...io non piaccio molto a quel tuo...Izzy giusto?
>>
<< Ci penso io a lui. >>
Stede annuisce ma il primo ufficiale ha visto tuta la scena da lontano,
o meglio l'unica cosa importante, quel bacio che si sono scambiati il
che significa che Edward non ha mai smesso di amarlo e cosa
più
importante che è pronto a tornare con lui, è lui
che
vuole e Izzy è stato probabilmente solo un passatempo, anche
prima sulla spiaggia era solo finzione, un moto di rabbia gli risale
lungo le viscere, estrae la spada e si avvicina a loro due, con un urlo
assale Stede che per un pelo riesce a spostarsi.
<< Izzy ma che cazzo fai!? >> urla Edward
mettendosi davanti a lui.
<< Lascia combattere lui Edward, se è un vero
pirata con le palle lo farà. >>
<< Ha ragione Ed io...- >>
<< No! Qui non combatterà nessuno
>> volta appena il
viso verso Stede << ti ho già perso una volta.
>>
<< E che cosa credi che non ci saranno occasioni dove
dovrà combattere? Edward sei uno stupido se credi che la
vita in
mare sarà facile solo perché hai ritrovato il tuo
cazzo
di amore perduto! >>
Barbanera stringe i pugni e si avvicina ad Izzy, la sua spada gli tocca
il petto.
<< Troveremo una soluzione ma questo duello finisce qui.
>>
<< No! >>
<< Cazzo Izzy dammi questa spada! >> i due
lottano sotto lo
sguardo atterrito di Stede che non sa come comportarsi e si sente
dannatamente in colpa.
<< Basta vi prego! >> urla ma i due non lo
sentano, lottano
tra loro e alla fine Edward riesce a strappare di mano la spada a Izzy,
lo spinge via ringhiando.
<< Che cazzo ti è preso? >> gli
grida addosso
avvicinandosi, lancia la spada lontano, il volto del primo ufficiale
è deformato dalla rabbia.
<< Perché ti stai comportando
così!? >>
<< Perché sono innamorato di te
>> lo spinge
<< fottuto coglione del cazzo! >> e ormai
le lacrime stanno
scendendo dai suoi occhi, le spazza via con un gesto della mano, Edward
lo guarda spiazzato da quella rivelazione e anche Stede è
immobile, scioccato da quante cose siano successe in un anno.
<< Ma amico...da quando? >>
<< Vaffanculo Edward! Perché pensi ti abbia
baciato prima su quella cazzo di spiaggia!? >>
<< Io credevo fosse un gioco... >> ammette
Edward sentendosi colpevole.
<< Un gioco? Con lui invece no vero? >>
indica Stede
<< lui è reale io invece no, sono solo lo
stupido Izzy che
ti ha seguito senza battere ciglio vero? >>
Stede avanza.
<< Sono così dispiaciuto, non volevo
causare...- >>
<< Tu sta zitto, avresti fatto meglio a rimanere morto!
>>
<< Probabilmente hai ragione >> sospira
Stede.
<< Izzy... >>
<< Vaffanculo Edward io ho rinunciato a tutto per te
>> si
allontana a grandi passi calciando la sabbia, Edward si gira verso
Stede.
<< Devo parlare con lui. >>
<< Certo vai. >>
<< Ma tu non andartene >> lo guarda come se
lo stesse supplicando, ha paura, teme di perderlo ancora.
<< Sarò qui quando avrai finito.
>>
Quando lo raggiunge sta quasi per arrivare alla nave, lo ferma in tempo
tirandolo per il braccio.
<< Fermati. >>
<< Vaffanculo. >>
<< Va bene Izzy so che sei arrabbiato e nei hai tutte le
ragioni,
ma io non potevo sapere che lui fosse vivo cazzo...- >>
<< E questo cosa c'entra? Quindi se non fosse
improvvisamente
ricomparso avresti continuato a giocare con me facendomi credere che
cosa? >>
Edward sospira.
<< Non era mia intenzione...- >>
<< Bé troppo tardi stronzo. Senti lasciami in
pace, torna
dal tuo cazzo di fidanzato del cazzo, c'è lui ora
perché
lo hai lasciato solo e sei qui eh? >>
<< Perché ci tengo a te Izzy, non capisco un
cazzo di
sentimenti e sono stato un coglione lo ammetto, mi piaceva come mi
facevi sentire Iz, grazie a te ho ritrovato la voglia di vivere e
andare avanti...- >>
<< Risparmiati queste stronzate sentimentali.
>>
<< E' solo la verità, se avessi saputo che
provavi
qualcosa non ti avrei mai, non avrei lasciato che mi baciassi.
>>
Izzy fa una risata amara.
<< Ah certo adesso è colpa mia. Ma
sì hai ragione
in fondo sono io il coglione che ti ha seguito, dovevo saperlo che
sarei finito nella merda fino al collo. >>
<< Dove vai adesso? >> domanda Edward
vedendolo allontanarsi.
<< A farmi un cazzo di giro se non ti dispiace.
>>
<< Tornerai vero? >>
Izzy non risponde a quella domanda ma sa che la risposta è
affermativa, detesta che sia così ma il pensiero di navigare
o
vivere senza Edward lo annienta e non importa se dovrà
guardarlo
da lontano, restare a guardare mentre si scambia occhiate dolci con
Stede niente di tutto questo ha importanza se paragonato a una vita
senza Edward, con le lacrime agli occhi si strappa la cravatta con
tutto l'anello e la getta per terra, qualcuno la raccoglie e lo ferma.
<< Ti è caduta questa. >>
Izzy si gira chiedendosi perché la gente non può
mai
farsi i cazzi propri ma quando vede quel ragazzo qualcosa in lui lo fa
desistere dal rispondergli male, è alto più di
lui, ha i
capelli castani con due basette che gli circondano il viso, gli occhi
chiari e luminosi, ha una giacca rossa fin troppo corta per i suoi
gusti e tiene un quaderno con l'altra mano, sorride appena allungando
il braccio e lui si riscuote, riprende la cravatta ma non riesce a
staccare gli occhi di dosso da quel giovane.
<< Lucius >> esordisce lui con spavalderia
forse incoraggiato dallo sguardo insistente dell'uomo.
<< Sì vaffanculo >> gli risponde
ma qualcosa gli
dice che non è l'ultima volta che si rivedranno e questa
ipotesi
non sa perché ma non è tanto terribile, anzi
forse lo
rende anche un po' felice.
Fine.
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