Solitudine

di Chiharu
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Brandelli d’anima

Credo di non aver mai imparato a lasciar andare davvero.
Credo di non essere in grado di metabolizzare la perdita, l'abbandono, il lutto.
Non riesco mai ad andarmene sul serio,
anche se volto le spalle, giro la testa, guardo altrove, fingendo di dimenticare tutto.
Ci sono pezzi di me, brandelli d'anima che rimangono impigliati tra i rovi altrui, fra le
maglie strette dell'egoismo e del disinteresse,
scivolano via da me come se piovesse.

C'è sempre spazio nel mio cuore, anche per chi non lo merita, per chi non ammette colpe,
per chi ferisce, tradisce, capovolge tutto e fa rumore.
Non riesco a serrare le porte, mai fino in fondo
 e per questo, quando le tenebre calano sul mondo,
il diavolo batte sull'uscio prepotentemente, il cuore sobbalza e come un bimbo ingenuo cede,
credendo alle favole che mascherano la malafede.

Il cerchio si chiude, il cuore giace a terra distrutto.
Nient'altro resta se non l'agonia di aver perso nuovamente tutto.




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