Dark Elements

di vitt0ria_505
(/viewuser.php?uid=1173717)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lena aveva l'impellente bisogno di sfogarsi. Il fuoco negli occhi e la cenere nel sangue, aveva perso buona parte della sua umanità. E mentre non riesce a ragionare, guarda chi ha a pochi metri di distanza. Fermo, di fronte al rosso di un semaforo. Lena era rabbia, fuoco e follia. Ma non aveva idea di come fosse diventata così. Non riusciva più a capire come fermarsi, non riusciva ad apprendere come gestire tutto. Le sue emozioni erano in continuo contrasto, ma dominavano le sue azioni. Lo facevano sempre. 

Era confusa, sentiva il cervello pulsare, e le vene bruciare. Immobile, e non riesce a distogliere lo sguardo da lui. Lui che invece era troppo concentrato a guardarsi alla specchio per vederla o solo accorgersi di lei. 

Continuavano a passare mesi, ma ancora giustizia non era stata fatta. Lena continuava a sognare il sangue e lui morire. Era stanca, perchè in quella dimensione onirica quel momento si ripeteva in loop, e lui moriva sempre. Cercava di salvarlo in tutti i modi possibili, ma se sopravviveva allo schianto, poco dopo moriva di nuovo. Ancora, ancora e ancora. Tutto era possibile in quei sogni, ma non la sua sopravvivenza.

E in quei sogni lei le aveva provate tutte.

Tornava ogni notte e lo vedeva morire. E ogni mattina si svegliava in preda alle urla e alle lacrime.La sua mente ultimamente stava giocando brutti scherzi. Dal giorno dell'incidente si sentiva bruciare dentro, sentiva il sangue scottarle sottopelle. Aveva pensato di essere pazza, aveva immaginato di aver acceso il fuoco col pensiero.

Quando arrivava l'ora di dormire lei aveva paura. Meno dormiva e meno il loop durava. Si stava pian piano arrendendo, non poteva salvare niente e nessuno. Non poteva far altro se non stare a guardare il mondo onirico che era diventato il suo cimitero. 

Lui muore, muore e muore, e lei non è mai libera di tornare indietro. I sogni non facevano altro che alimentare la sua rabbia, il dolore e il risentimento. I mesi passano, ma il dolore no.  Sua madre le diceva che forse aveva bisogno di vedere uno strizzacervelli. Ha creduto di avere qualcosa che non andasse

Era stanca, era stufa. Non voleva più stare male, non voleva più sentire la pelle bruciare. Non voleva più sognare la morte.

I suoi amici, accanto a lei la chiamavano, mentre le devano tra le mani quello che sembrava un drink. In disparte e pensierosa. Si gira di nuovo dietro di se, lui era ancora lì. Non fece in tempo a pensare ad altro mentre lo fissava, ancora carica di rabbia, che un potente scoppio catturó l'attenzione di tutti i presenti. La macchina in cui lui era dentro prendeva fuoco, e la gente correva per chiamare aiuto. Per la paura è sobbalzó.

<> qualcuno dietro di lei imprecó. Lei continuava a fissare la macchina, con gli occhi sbarrati. Si girò, verso gli amici per poi guardare ancora la macchina. Il fuoco si era spento da solo, ma la macchina era ancora li, carbonizzata. L'odore di bruciato si espanse per tutta la via. 

L'odore di carne bruciata, nessuno usciva da quella macchina. 





 

\

Salve a tutti, ecco a vi il primo capitolo di questa nuova storia!

Fatemi sapere cosa ne ne pensate, e grazie mille! 

Buona lettura! :3





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4028269