Quel posto lontano chiamato Felicità - Epilogo

di Its a beautiful day
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Pov. Sarah

Cammino velocemente verso Beth, il piccolo Thomas in braccio.

Sono così emozionata per lei, mi viene da piangere.

La osservo sistemarsi il completo, mentre si guarda nervosamente allo specchio

"Sei bellissima" la guardo, gli occhi lucidi

"Grazie" balbetta "Cristo, sono così in ansia" si sistema i gemelli ai polsi

"Andrà tutto bene" le poggio una mano sulla spalla "Diglielo Thomas, dille che bella che sei zia Beth!" avvicino il piccolo bambino dai capelli biondi verso Beth

"Ia! Ia!" urla lui, mettendole due mani in faccia.

Lei sorride debolmente, godendosi le piccole manine accarezzarle il viso

"Siete pronte?" l'officiante si affaccia nella nostra stanza, guardando Beth.

Mi volto verso di lei, il suo sguardo è terrorizzato.

Le rivolgo un sorriso, porgendole la mano

"Sì" annuisce semplicemente, afferrandola e tirando un lungo sospiro.

Lasciamo la piccola stanza, raggiungendo così l'enorme giardino verde scelto come location per il matrimonio.

Sono così felice mentre osservo MaryJ camminare nel suo lungo abito bianco, commossa verso Beth.

"È bellissima" le sussurro, mentre si avvicina.

Beth nemmeno risponde, totalmente ammaliata dalla visione di MaryJ.

Come darle torto.

Jess è seduta tra gli invitati, mi guarda sorridendo.

Sono passati ormai tre anni dalla fine del college.

Tre anni intensi, in cui tante cose sono cambiate.

Io e Jess ci siamo definitivamente trasferite a Statute Village, così come Laureen e Pongo.

Joe e Sophie invece, non stanno più insieme. Con grande dispiacere da parte di tutti, un giorno Joe ci mandò semplice un messaggio avvisandoci che la storia con Sophie fosse finita.

Dopo la fine del college le cose tra di loro peggiorano, fino ad arrivare al triste epilogo.

Mark e Marie invece si sono trasferiti a Losenville, città natale di Marie.

Dj e Grace, tra mille difficoltà continuano a lottare per mantenere vivo il loro amore.

Sono cambiate così tante cose per tutti noi, un brivido mi percorre la schiena se penso da dove siamo partiti.

Ripenso a Beth e MaryJ, alla sera in cui ci dissero del loro matrimonio.

 

Era una sera di settembre, Beth e MaryJ ci invitarono a cena a casa loro.

Passammo una serata meravigliosa, erano mesi che non passavamo una serata tutti insieme a causa dei vari impegni di ognuno di noi.

Ad un certo punto Beth si alzò in piedi, il calice in mano

"Vorrei proporre un brindisi" portò in alto il calice "Un brindisi a voi, che siete i migliori amici che potessi trovare" ci ha guardati negli occhi, ad uno ad uno

"Anche io proporrei un brindisi" si alzò MaryJ "E vorrei brindare ad una data speciale. Il 18 settembre dell'anno prossimo.. Beh, io e Beth ci sposeremo" alzò la mano, mostrando un enorme diamante al dito.

Scoppiai in lacrime, così come Laureen.

Siamo corse da Beth e MaryJ, stringendole forte.

È stato così emozionante, essere con loro dal giorno zero e vedere l'evoluzione che ha preso la loro storia

"Vorrei che tu fossi la mia testimone" Beth si voltò verso di me

"Che cosa?" risposi, il flusso delle mie lacrime aumentò

"Sii la mia testimone Sarah" mi ha guardata intensamente, e non potei fare altro che stringerla ancora più forte.

 

Osservo i miei amici seduti tra gli invitati, e sono tutti meravigliosi.

Il piccolo Thomas è seduto in braccio a Laureen, stregato da un piccolo giochino regalatogli da Jess per l'occasione.

Sorrido.

Mi sento così emozionata mentre osservo, a lato di Beth, la cerimonia.

Sono così immensamente felice per loro, perché il loro da sempre è stato un amore vero.

Ricordo bene la sera in cui si conobbero.

Fu una sera decisamente.. particolare.

Le loro vite cambiarono, ma anche la mia e quella di Jess.

La festa di Joe fu indubbiamente un punto di svolta nelle nostre vite.

Fatico a trattenere le lacrime quando sento Beth e MaryJ scambiarsi le promesse.

Mi asciugo l'angolo dell'occhio, buttando indietro la testa, nella speranza che il trucco non si rovini

"Con il potere a me conferitomi, vi dichiaro.. Moglie e Moglie" sorride sincero l'officiante.

Beth stringe forte MaryJ, baciandola.

Urlo e batto le mani, così felice ed emozionata per loro.

Le osservo allontanarsi, una folla di gente accanto a loro che le segue lanciando riso e petali bianchi

"Sei bellissima" Jess mi si avvicina, sussurrandomi all'orecchio

"Anche tu" le sorrido, baciandola.

 

Il ristorante scelto per il ricevimento è davvero meraviglioso.

Più che un ristorante sembra un vero è proprio castello.

In realtà è un vero e proprio castello, ma questo è un altro discorso.

Nonostante la notorietà della famiglia di Beth, non ci saranno più di cento invitati.

Le spose hanno optato per una cerimonia semplice ed intima, con i parenti e gli amici più stretti.

Molti sono già piuttosto alticci a causa dell'open bar messo a disposizione dalle spose.

Di certo non hanno badato a spese.

Ho ancora il piccolo Thommy in braccio, che mi guarda con gli occhi innamorati.

Amo il modo in cui mi guarda.

È così bello.

Noto Jess in lontananza parlare con Pongo, mentre Laureen è seduta poco distante da loro intenta a mangiare qualche antipasto preso al buffet.

Io raggiungo il grosso giardino del castello, dove vi sono dei giochi per bambini.

Il piccolo Thommy si muove goffamente sull'erba slivellata, la sua piccola manina stringe la mia.

Tiro un lungo respiro.

Il sole è incredibilmente caldo per essere settembre.

Thomas si avvicina velocemente ai giochi, curioso di esplorare

"Piano Thommy" lo riprendo controllando il piccolo bambino intento ad osservare curioso la grande costruzione colorata

"Guarda un po' chi si rivede" una voce familiare mi fa sussultare.

Erano anni che non la sentivo più

"Regan" mi volto verso di lei per salutarla per poi tornare subito ad osservare il piccolo bimbo

"Che bello vederti. Ti trovo bene" mi osserva, i suoi occhi scivolano veloci sul mio corpo.

Poi, osservano curiosi il bambino dietro di me.

Cambia espressione non appena lo vede

"Oh, non è mio figlio" scuoto la testa.

Perché lo sto puntualizzando?

Lei sembra rilassarsi

"Ah credevo di sì. È da stamattina che ti vedo girare con.. quel coso" indica il bambino che la guarda curiosa

"No, è il figlio di Laureen, ma ha uno strano attaccamento morboso a me" rido nervosa "Beth mi aveva detto che non saresti riuscita ad esserci" la guardo.

È bella esattamente come la ricordavo.

Okay, l'ultima volta che la vidi era sulla sedia a rotelle, una spalla fasciata ed il volto tumefatto, ma è bella esattamente come prima dell'incidente.

È dimagrita, il suo fisico già perfetto, ora è incredibilmente asciutto.

I capelli come a solito sono legati, mostrando una rasatura non eccessivamente corta.

Indossa un completo, rigorosamente firmato Versace, ed un paio di eleganti scarpe nere.

La cravatta è nera, come la camicia, dai ricami in oro.

Sono senza parole

"Infatti, in teoria dovevo essere in Cina per alcuni incontri di lavoro, ma stranamente ho voluto dare priorità alla mia famiglia. Non potevo di certo perdermi il matrimonio di mia sorella. Sappiamo tutti che questo sarà il suo primo ed unico matrimonio" scuote la testa divertita

"Beh, glielo auguro" rido, prendendo in braccio il piccolo bambino.

Lui osserva quasi stregato Regan, la mano vicino alla bocca.

Sembra imbarazzato, infatti rintana il viso nell'incavo del mio collo

"Ti vergogni Thomas?" rido divertita "Lei è Regan. Non farti ingannare da quel muso duro che si ritrova, in realtà è una gran tenerona" rido, un po' di nostalgia mi pervade

"Come osi rivelare i miei più intimi segreti?" Sembra offesa, mentre mi osserva sconvolta "Non darle retta, sono davvero una brutta persona" si avvicina un po', abbassandosi verso il bambino.

Lui si volta divertito ed imbarazzato all'indietro, senza dire una parola.

Rimaniamo in silenzio qualche secondo, l'imbarazzo tra di noi è palpabile

"Allora, come stai?" lei mi guarda, i suoi occhi mi passano in rassegna "Ti trovo davvero bene"

"Grazie Regan, sì sto davvero bene. Finalmente ho finito il college, io e.." tentenno un attimo prima di continuare

"Jessica?" mi guarda sorridendo "L'ho vista in chiesa" annuisce

"Già, io e lei ormai conviviamo da tre anni. Praticamente appena abbiamo finito il college, ci siamo trasferite insieme a Statute e non ci siamo più spostate" le sorrido

"Oh, sono contenta per voi" annuisce

"Anche tu stai davvero bene" la guardo.

Mi sembra di intravedere un paio di cicatrici sul suo viso, ma per il resto è raggiante.

"Sì infatti, anche io sto bene" annuisce "Sono sempre la solita Regan" scuote la testa divertita

"Sei sola?" la osservo, un brivido mi percorre la schiena

"No, in realtà no" scuote la testa "Mi ha accompagnata la mia attuale ragazza. Si chiama Helene" mi osserva, quasi volesse testare la mia reazione.

Sento un tuffo al cuore. Sono felice che lei abbia trovato qualcuno da amare, che possa colmare le mie mancanze

"Sono contenta che tu abbia trovato finalmente qualcuno Regan" le sorrido, Thomas ancora in braccio a me "Sapevo che sarebbe successo. Hai così tanto da offrire"

"Sì è stato molto inaspettato in realtà. Lei è.. una hostess. La conobbi durante uno dei miei tanti viaggi di lavoro, perché per una volta decisi di prendere un volo di linea anziché il mio jet. La incontrai lì, e da quel momento non ci siamo più lasciate" sorride

"Che storia romantica" la guardo, sorridendo

"Il destino, che ci vuoi fare" alza le spalle "Okay, ora devo andare. Helene si starà chiedendo dove io sia" ride

"Già anche Jess probabilmente. O Laureen, visto che ho suo figlio" rido anche io

"Mi ha fatto piacere rivederti Sarah" mi osserva intensamente, i suoi grandi occhi blu mi riportano indietro ai nostri giorni felici.

Distolgo lo sguardo

"Anche a me Regan" annuisco

"Ah, devo anche ringraziarti" mi volto confusa verso di lei

"Ringraziarmi? Per cosa Regan?" mi avvicino a lei

"Quando mi dicesti che l'amore è in grado di salvarti, avevi ragione" non capisco dove voglia andare a parare "Sei tu Sarah, che mi hai aiutata a risvegliarmi dopo l'incidente. Ti ho sognata, tu eri lì, in quella enorme foresta nera in cui stavo vagando. Mi hai preso per mano, mi hai portata verso la luce. Poi ho aperto gli occhi"

Sento il cuore battermi all'impazzata.

Ricordare quei giorni tristi all'ospedale fa male. Speravo di non dover più rievocare le immagini di quei momenti terribili.

Lei intubata sul lettino, la sua mano fredda stretta nella mia.

È tutto così terrificante che sento i brividi formarsi sulla mia pelle

"Io.. non so cosa dire" la guardo

"Non devi dire nulla" scuote la testa "Volevo solo che tu lo sapessi. Era giusto che tu lo sapessi" annuisce

"Grazie" le sorrido

"Ciao Sarah" mi saluta un'ultima volta, un sorriso da mozzare il fiato dipinto sul viso

"Ciao Regan" la guardo andare via e raggiungere una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi.

Sembra una principessa, fasciata in grazioso abito lungo dai toni pastello.

"Ia! Ia!" urla Thomas, agitando le gambine

"Scusami tesoro" scuoto la testa, e lo metto giù.

L'incontro con Regan è stato così.. inteso.

L'ultima volta che la vidi fu all'ospedale, il giorno in cui finalmente poté tornare a casa.

Da quel giorno non ho più avuto sue notizie, se non ogni tanto tramite Beth.

Le ho chiesto più di una volta come stesse sua sorella, perché avevo bisogno di sapere che stesse bene, che la sua riabilitazione stesse procedendo bene.

Poi tra i mille impegni, la fine del college, la mia convivenza con Jess, il suo ricordo è andato piano piano scemando.

Non ho più avuto occasione di vederla, se non in qualche servizio mandato in onda dai telegiornali.

La sua società è cresciuta molto negli ultimi anni. I progetti che sta mandando avanti sono davvero pazzeschi.

Dunque non è stato raro vederla comparire nei tg o semplicemente nei talk show, per sensibilizzare le persone sull'energia verde e sul rispetto dell'ambiente.

Io e Jess ovviamente non abbiamo più parlato di lei.

Non ha mai cambiato canale quando in tv passavano sue notizie, così come non mi ha mai impedito di parlare con Beth di lei.

Ha fatto enormi passi avanti nella gestione della sua gelosia. Se ripenso a com'era i primi tempi insieme fatico a pensare che siano la stessa persona.

Alle volte ha ancora un po' di difficoltà nella gestione della rabbia, ma io ho smesso di spaventarmi ogni volta che la osservo in silenzio stringere i pugni lungo i fianchi.

Non sono più la timida e fragile ragazzina che ero quando sono arrivata al college.

Sono cambiata così tanto anche io, mi piace ciò che sono diventata

"Ehi" Jess si avvicina, scura in viso

"Ehi" la sorrido, baciandola "Ho incontrato Regan" la guardo

"Lo so, vi ho viste parlare" borbotta "Più che incontrato, lei è letteralmente venuta a parlarti" alza gli occhi al cielo

"È accompagnata" indico con la testa alle sue spalle.

Regan è ancora ferma lì, la graziosa bambolina al suo fianco.

Ci sta guardando.

Fa un cenno della testa quando vede Jess

"Dio, potranno passare anche dieci anni, ma io continuerò a volerle spaccare la faccia come quattro anni fa" rido alla sua affermazione

"Non è meglio che ti riposi un po'?" Jess appoggia le mani sul mio ventre "Ho capito che vuoi fare pratica, ma abbiamo bisogno che esca vivo da lì dentro" mi posa un bacio sulla pancia

"Sto bene Jess" le sorrido, posandole un bacio sulle labbra "E poi se il mio nipotino mi chiede di giocare con lui, come posso dirgli di no?" la guardo sorridendo.

Lei semplicemente scuote la testa, mordendosi il labbro.

Sì, io e Jess abbiamo deciso di avere un bambino. È stata una decisione ragionata, non presa di impulso.

Abbiamo raggiunto una certa stabilità - lavorativa ed emotiva - stiamo così bene ora. L'abbiamo voluto entrambe.

Non ne abbiamo parlato con nessuno, nessuno sa che io da ben sei settimane porto nel grembo il frutto del nostro amore.

Ricordo ancora l'emozione che provai mentre aspettavo disperatamente che su quel fottuto test di gravidanza uscisse il risultato.

Jess era accanto a me, stringeva forte la mia mano nella sua.

Era silenziosa, come lo è lei quando l'ansia la logora dentro. Sono stati i tre minuti più lunghi della nostra vita.

Abbiamo aspettato e aspettato.

Poi tutto è successo. La parola incinta ha cominciato a lampeggiare sul display.

Per poco non sono svenuta.

Ho preso tra le mani tremanti il test, incapace di dire qualsiasi cosa.

Ho pianto, travolta da tutte le emozioni ed i ricordi della mia storia con Jess.

Lei mi ha guardato ed ha sorriso, gli occhi colmi di lacrime.

Ho effettuato altri due test, per assicurarmi che non fosse un falso positivo.

Poi abbiamo prenotato una visita, dove ci hanno dato conferma che l'ovulo aveva attecchito.

Mi accarezzo la pancia osservando Thomas.

Se guardo indietro, non riesco a capacitarmi del punto raggiunto con Jess.

Abbiamo fatto passi da gigante, siamo cadute e ci siamo fatte male, ma poi ci siamo alzate ed abbiamo ripreso il nostro cammino.

È stato difficile camminare per un anno senza di lei, ma quando le nostre strade si sono incontrate di nuovo.. È stato lì che ho capito che fossimo pronte a stare insieme.

Che io fossi pronta finalmente a reggere il confronto con la parte aggressiva di Jess, e lei fosse pronta finalmente a lasciar correre le piccole cose.

Continuiamo tutt'ora ad andare in terapia, perché in fondo sappiamo che il bello deve ancora arrivare.

Abbiamo parlato a lungo, due anni per l'esattezza, prima di decidere di fare questo passo.

Il primo anno di convivenza è stato, come dire, un po' la nostra palestra.

Ci siamo adattate, con non poche difficoltà, ai ritmi l'una dell'altra, alle nostre abitudini.

Abbiamo creato il nostro ritmo, così da trovare un giusto equilibrio.

Passato l'anno, abbiamo cominciato a pensare che fosse giunto il momento per noi di cominciare ad ingrandire la nostra famiglia.

Non abbiamo preso nessun cane.

Mi viene da ridere ricordando la nostra conversazione nello chalet di Martin.

Abbiamo parlato a lungo, ne abbiamo parlato anche con i nostri psicologi.

Abbiamo meditato a lungo, poi ci siamo decise.

Un giorno di luglio ci siamo decise ed abbiamo raggiunto una clinica. Dopo aver effettuato tutti i test necessari abbiamo dovuto affrontare due volte la fecondazione.

La prima volta non andò a buon fine, ma la seconda..

Per questo vedere quella semplice parola, incinta comparire sul display è stato così emozionante.

Temo comunque che Laureen sospetti qualcosa. È un segugio, è impossibile nasconderle qualcosa, soprattutto visto che lei una gravidanza l'ha già affrontata.

Stiamo aspettando la fine dei tre mesi per dirlo a tutti i nostri amici.

Non vedo l'ora di poterlo fare.

Mi volto verso Regan.

È ancora ferma lì, lo sguardo su di noi. Poi Helene attira la sua attenzione, trascinandola dentro al ristorante.

Mi volto poi verso Jess, impegnata a seguire con attenzione il piccolo Thommy muoversi tra i blocchi di plastica colorati.

Non mi sono mai pentita della scelta fatta anni fa. Non c'è mai stato, nemmeno un piccolo attimo, in cui io abbia rimpianto di aver scelto Jess.

L'ho sempre amata follemente, ed ora che nel ventre porto il frutto del nostro amore, non posso che essere ancora più felice.

Beth aveva ragione quando mi disse che non tutto il male viene per nuocere. Certe volte è necessario soffrire per poter raggiungere la felicità.

Io e Jess per essere ciò che siamo oggi abbiamo sofferto tanto, ma affronterei di nuovo tutto cento volte se fosse necessario a raggiungere ciò che abbiamo ora.

E soprattutto ciò che avremo.

La osservo giocare con il piccolo Thomas, impaziente di vederla stringere tra le mani il nostro piccolo bambino.

Il nostro è stato un lungo viaggio - tortuoso, difficile alle volte temevo fosse impossibile - eppure ce l'abbiamo fatta.

Contro ogni aspettativa siamo arrivate alla fine di questo viaggio, che è stato il più bello ed il più terrificante della mia vita.

Il mio cuore accelera i battiti se ripenso a quanta strada abbiamo fatto e quanta ancora ne abbiamo da fare.

Perché si è vero, abbiamo raggiunto insieme quel posto lontano chiamato Felicità, ma il viaggio più bello sta cominciando proprio ora.

Questo viaggio, però, rimarrà per sempre il mio preferito.

 





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