Scala musicale
Scala musicale
Doran è impazzito, non si controlla più.
Recupera la pistola che ha
sempre tenuto nel primo cassetto del comodino – quello
perennemente chiuso a chiave – e nel cuore della notte esce dalla
sua camera, percorrendo nel silenzio più assoluto il lungo
corridoio al primo piano.
Mira alla fronte di suo padre
nel momento in cui entra nella camera da letto dei genitori, il passo
agile e felpato come quello di una lince sulle tracce della sua
indifesa e ignara preda – e in effetti i suoi genitori sono sia
indifesi dinanzi l'arma da fuoco che ignari, visto che dormono beati
come se le loro vite non stessero per cessare in un futuro non poi
tanto prossimo.
Fa partire un colpo e suo padre
si ritrova con un buco in fronte senza neanche accorgersene – nel
sonno si era coricato poche ore addietro e sempre nel sonno ora la sua
anima si ritrova a vagare in cimiteri sperduti, cupi e freddi come
l'inferno – in un concerto di cervella e sangue meravigliosamente
raccapricciante.
Solamente le urla di sua madre
lo ridestano da quello spettacolo grottesco, facendogli realizzare che
il suo personale inno alla morte non è ancora terminato.
La guarda con occhi vuoti e aridi di sentimenti, mentre lei piange e trema e lo implora di non premere nuovamente il grilletto.
Si avvicina di qualche passo, fa il giro del letto e prima che sua madre possa implorarlo per l'ennesima volta, spara.
Doran ora sorride.
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