Il grande Gulla è nato in una famiglia poverissima, talmente povera che le stanze della sua casa non avevano nemmeno le piastrelle. I pavimenti erano fatti di terra battuta: per creare questi pavimenti viene percosso il terreno con un martello molto grande finché la terra diventa talmente spiaccicata e dura che non si toglie più ma resta comunque un perenne alone di polvere nell’abitazione, scomodi sassi e detriti.
Quando era solo un bambino il piccolo Gulla giocava felice, anche se non aveva niente era gioioso e amava la vita.
Suo padre era una persona onestissima, era quasi cieco e portava degli occhiali con lenti più spesse dei fondi delle bottiglie; sua madre era gravemente malata.
In questa drastica condizione, il piccolo Gulla è cresciuto praticamente da solo e anche a scuola non andava molto bene, non poteva comprarsi i quaderni, le penne ed i colori; le maestre lo rimproveravano spesso mentre chiedeva in prestito ai compagni il materiale... Ma lui era felice lo stesso perché c'erano tanti bambini con cui poteva giocare felice e non aveva ambizione di essere il più bravo o di essere il primo della classe.
Quando il grande Gulla crebbe iniziò ad essere sfruttato dalle imprese e dalle grandi aziende capitaliste per le quali doveva svolgere i lavori più duri: per esempio nei pomeriggi più caldi dell'estate gli facevano saldare tubi di acciaio dentro ad un pozzo di cemento; costruivano la ciminiera del termovalorizzatore, faceva un caldo pazzesco là dentro!
D'inverno invece doveva stare immobile per ore ed ore nel gelo più freddo e umido, all’aperto, per controllare che nessun impianto del petrolchimico disfunzionasse: svolgeva praticamente il mestiere del canarino nelle prime miniere di carbone.
Non aveva l'automobile per andare al lavoro, non riusciva a rispondere correttamente ai quesiti del test, quindi non ha mai superato la prova scritta.
Era sua abitudine recarsi al lavoro in bici, circa dieci chilometri ad andare e nove a tornare, dopo il lavoro durissimo svolto... con la pioggia, il sole, il vento, il variabile e la nebbia. Non ha paura di niente lui, è una persona semplice e concreta.
Mai che si sia lamentato quando, nel fine settimana, si ritrovava al bar con gli amici ... amici.... beh, non che uno così possa avere dei veri amici, è solo come un cane e non ha nessun Hobby, lui sta bene così, è una persona semplice.
Un giorno voleva comprarsi i Mars, i Duplo, i Kinder Pinguí, gli m&m’s, i Buondì, i flauti, le Goleador! e tutte le altre schifezze patatose fritte e popcornose che chiamiamo comunemente snack junk food o cibo spazzatura; lui non li aveva mai mangiati fino all'età di trentatré anni.
C'è chi a quell’età ha già salvato il mondo e chi invece non ha ancora mangiato un Bounty... era troppo povero, non poteva permettersele. Quello stesso giorno ha detto:
"Basta! Oggi ho terminato il periodo dei sacrifici" ha preso il carrello, è entrato all'Iper Coop, l'ha riempito di tutte le schifezze che è riuscito a ficcarci dentro, poi è partito come un razzo: Gulla passa velocissimo fra le casse sgambettando, fa una curva fenomenale su due ruote!
L'energumeno della sicurezza, che l’ha adocchiato da lunga distanza, inizia a correre per intercettarlo. Gulla sterza a destra per evitare un paio di consumisti della domenica pomeriggio, poi controsterza a sinistra per evitare il pilone di cemento al centro del corridoio.
La guardia giurata, con i suoi occhiali da sole, la divisa immacolata, i baffi irsuti e il manganello in mano ha guadagnato un sacco di terreno.
Gulla si volta indietro per vedere quanto margine gli rimane.
Pochissimo.
Sarà ormai a sette metri da lui.
Tenta di accelerare ma due ragazze stanno osservando i prodotti di Tigotà e non lo vedono arrivare.
A tutta voce inizia a urlare: “Largooooo!” sterza tutto a destra ma prende in pieno il cartellone pubblicitario della Wind, e anche il tizio che cerca sempre di venderti le nuove offerte; per fortuna lui non si è fatto niente.
Il carrello invece si impenna da un lato e capitombola al terreno, rovesciando tutto il suo contenuto, proprio come se un carro di carnevale lanciasse tutto il suo ben di Dio a terra in un sol colpo: centinaia di leccornie hanno iniziato a scivolare in tutte le direzioni.
Tutti i presenti avevano l’acquolina in bocca.
Il Grande Gulla è stato preso e portato alla centrale della polizia.
Quando le persone del paese passano e lo vedono, conoscono le sue prodezze e la sua storia, lo salutano sempre con rispetto: "Hei Ciao! Grande Gulla!" i ragazzi e le ragazzine si sbracciano.
"Hei! Grande Gulla!" Dice il camionista che porta i rifornimenti di latte alla Conad, alzando il suo poderoso e muscoloso braccio.
Tutti in paese lo stimano perché lui non ha niente, eppure è felice, ha sempre il sorriso sulle labbra.
Il Grande Gulla non è un personaggio che raggiunge profondi stati mentali di intuizioni e rivelazioni filosofiche, lui è un personaggio semplice ed innocuo, e le persone lo amano naturalmente.
Grande Gulla! |