La prima cotta di Ottaviano

di SerenitaDolce95
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Diciasette 

Nell’Antica Roma in tanto si era fatta mattina e Giulio Cesare si era accorto che qualcosa non andava nel verso giusto. Dove caspita erano finiti Ottaviano e Bruto? Li faceva chiamare ma nessuno li aveva visti. Si, era successo davvero qualcosa di insolito e ebbe conferma quando davanti a lui si era di nuovo fatta viva la madre di quella Elena tanto amata da suo figlio.
   « Allora Cesarino … dov’è mia figlia? » domandò la madre di Elena molto arrabbiata.
   « Potrei farti la stessa domanda. Anche Ottaviano e Bruto sono scomparsi » rispose Cesare infuriato.
   La madre di Elena non si era aspettata una risposta del genere da parte di Cesare, cosa caspita stava accadendo? E si chiedeva perché sua figlia aveva fatto una cazzata del genere cioè sparire. Forse era colpa sua? Lei si chiedeva che cosa avesse mai fatto di male.
   Cesare era più infuriato di lei.
   « Allora? Dove sono Bruto e Ottaviano? » gridò alla donna.
   « Non ne ho idea! Se lo sapessi non sarei qui a chiederti nemmeno dove si trova mia figlia » rispose la madre di Elena nervosa.
   Cesare camminava nervosamente avanti e indietro, si vedeva che era nervoso e molto arrabbiato.
   « Tutto questo è successo per colpa tua » disse Cesare sempre arrabbiato.
   « Veramente no caro Cesare! Io volevo approvare amaramente  la loro mano ma tu te la sei presa con me, non accusare gli altri di cose che hai fatto tu » rispose arrabbiata la madre di Elena.
   « Perché mi odi? » chiese Cesare.
   « Per forza ti odio! Sei tu quello che tempo fa se ne è andato con un’altra donna e mi ha spezzato il cuore in quel modo. Io ti amavo da morire ma tu hai fatto lo stronzo » rispose  la madre di Elena delusa.
   « Era un matrimonio politico. Cosa dovevo fare? Mollare tutto per te bella mia? » rispose Cesare.
   « Se eri innamorato davvero non dico che avresti dovuto mollare tutto ma almeno dire di no a quel matrimonio … mi hai abbandonata poco dopo che era nato Bruto, che è nostro figlio, il frutto del nostro amore! » commentò la madre di Elena.
   « Beh tanto tu sei sparita ugualmente e lasciandomi Bruto da crescere hai rischiato quasi di mettermi nei pasticci » gridò Cesare.
   La madre di Elena tirò uno schiaffò a Cesare e Cesare poco dopo la prese per i polsi.
   « Cosa ne sai che non ho sofferto anche io? Che la tua assenza per tutto questo tempo mi ha fatto veramente molto male? Non ho mai smesso di pensarti un solo minuto … » disse Cesare addolorato.
  I due si guardano negli occhi, la madre di Elena fa fatica a trattenere le lacrime.
  « Mi hai fatto male » rispose la donna.
   « Come posso rimediare? » chiese Cesare baciandola poi sulle labbra.
   La madre di Elena non ebbe la forza di ribellarsi al bacio anzi lo aveva accettato con grande passione. Poco dopo Cesare aveva iniziato a toccarle il seno con le sue mani e lei trovava questo molto eccitante. Non voleva farlo smettere.
   « Vieni. Forse ho un idea » disse Cesare trascinandola per un braccio fino alla sua camera da letto.
   Lei si era lasciata portare fino a lì. Cesare aveva iniziato a baciarla di nuovo sulle labbra e la stava coccolando teneramente fino a toglierle il vestito che indossava. Anche lei aveva iniziato a spogliarlo e a baciarlo.
   Poco dopo si ritrovarono a letto tutti e due. Fecero l’amore e andarono anche avanti per tanto tempo fino a crollare dallo sfinimento.
   « Mi sei mancata » ammise poi Cesare, abbracciando la sua donna teneramente.
   « Anche tu mi sei mancato » rispose la madre di Elena.

  




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