il teatrino degli opposti
- Fandom:
Haikyu
- Genere:
romantico
- Tipo:
one shot
- Coppia:
yaoi
- Personaggi:
Kuroo, Yaku
- Rating:
PG-13, verde
- PoV: terza
persona
- Spoiler:
sì, per chi non ha visto gli episodi extra della terza
serie.
- Disclaimers:
i personaggi non sono miei, ma di Haruichi
Furudate. I
personaggi e gli eventi in questo racconto sono
utilizzati senza scopo di lucro.
-
Il teatrino degli opposti
Posò il libro sul
materasso stropicciandosi gli occhi e sbadigliando piano, forse era
meglio se
si metteva a dormire. Un bussare leggero gli fece voltare la testa.
Sorrise nel vedere
una testa scura dietro a sua madre.
“Morisuke, Kuroo
è
venuto a farti visita” annunciò
accompagnandolo nella stanza.
“Scusi per
l’ora, ma
è appena finito l’allenamento” si
scusò mentre Yaku si sedeva sul letto, la donna
alzò gli occhi al cielo “Lo so, lo
so”
“Vi porto qualcosa da
bere”
“Non serve non si
disturbi”
“Ciao” lo
salutò Yaku
quando furono soli.
“Ciao” rispose
con un
sorriso “Come stai? Come va la caviglia?” chiese
sedendosi sul letto. Il libero
scrollò le spalle e si incupì.
“Non è niente
di
grave devo solo aspettare che si sistemi” mormorò
“Non ho molta scelta”
“Ti fa male?”
Annuì piano
“Com’è
andato l’allenamento?”
“Il solito post
partita: tranquillo”
“Lev ha battuto la
fiacca vista la mia assenza?”
“In realtà no,
si è
allenato parecchio in ricezione senza lamentarsi, insieme a
Shibayama”
“Bene” rispose
compiaciuto.
Stavano ancora chiacchierando
della partita, quando la madre di Yaku portò loro da bere,
quando furono
nuovamente soli Morisuke sospirò piano.
“Grazie”
bisbigliò,
vide la fronte dell’altro corrugarsi.
“Ero particolarmente
abbattuto per questo infortunio” confessò,
detestava trovarsi bloccato e non
poter partecipare agli allenamenti. I nazionali erano alle porte.
“Lo so” rispose
scompigliandogli
i capelli scherzosamente. Kuroo era fatto così si
preoccupava sempre per gli
altri.
“Cosa stai
leggendo?”
chiese afferrando il libro “‘Guerra e
pace’ un bel mattone in tutti i sensi
sorrise soppesando il libro tra le mani”
“Troppo impegnativo
per te?
“Troppo
palloso” sbottò
e cosa che accadeva spesso tra loro, ricominciò il teatrino
degli opposti,
andarono avanti per un po’ finendo a confrontarsi nuovamente
sulle
caratteristiche delle ragazze.
Inaspettatamente il
viso di Kuroo mutò espressione: i suoi occhi si
assottigliarono assumendo quell’espressione
furba e canzonatoria che lo distingueva e che non presagiva mai nulla
di buono.
“E i ragazzi?”
esordì
gustandosi l’espressione stupita sul volto del compagno di
squadra che però
impiegò solo un momento a riprendersi.
“Alto”
iniziò Yaku titubante,
voleva vedere dove li avrebbe portato quel gioco, che aveva preso una
piega del
tutto inaspettata.
“Bassino”
rispose prontamente
e un guizzo gli attraversò gli occhi.
“Moro” rispose
senza
indugio. Kuroo sorrise apertamente.
“Biondo”
controbatté immediatamente
sedendosi meglio sul letto.
“Occhi…”
si fermò
fingendo di riflettere “Grigi”
“Marroni” lo
incalzò il
capitano avvicinandosi a lui, vide gli occhi di Yaku spostarsi sulle
sue labbra
cercando un’altra cosa da dire…
“Bacio”
sussurrò
lieve, il libero, le guance tinte di rosso “A
stampo” e glielo schioccò così
rapidamente che Kuroo fece sì e no in tempo a rendersene
conto.
Gli posò la mano sul
viso “Alla francese” replicò colmando la
distanza tra loro succhiando le labbra
piano, facendole aprire alle sue, alla sua lingua che vi
insinuò in mezzo in
cerca di quella del compagno di squadra.
Yaku, doveva
ammetterlo, era un po’ che faceva pensieri strani e diversi
sul suo capitano,
ma mai avrebbe sperato che anche Kuroo avesse la sua stessa idea.
Si baciavano
lentamente scoprendosi ed assaporandosi senza fretta.
Kuroo si stese
portandolo con sé, Morisuke gli si accomodò
sopra, posando la testa sul suo
petto, con un sospiro, mentre il capitano gli carezzava piano i corti
capelli.
“Io credevo che tu e
Kenma”
sentì la risata gorgogliare nel petto su cui posava
l’orecchio.
“Kazume per me
è come
un fratello minore, lo adoro e lo coccolo quando se lo lascia fare, ma
non c’è
nessuno risvolto amoroso” spiegò continuando ad
accarezzargli la testa e la
schiena.
“Bokuto?”
chiese dopo
qualche secondo beandosi del movimento quieto sul suo dorso.
Questa volta la risata
di Kuroo fu fragorosa, tanto da far scivolare Yaku sul letto al suo
fianco.
“Solida ed
inossidabile fratellanza” illustrò asciugandosi le
lacrime formatesi agli
angoli degli occhi per il troppo ridere “E poi sta insieme ad
Akaashi”
Yaku si sollevò
fissandolo sorpreso “Sul serio?”
“Oh sì,
dovrebbero
fare un anno in questi giorni se non sbaglio”
rimuginò grattandosi il mento
pensieroso.
Il libero si sistemò
meglio al suo fianco, non lo avrebbe mai detto. Conoscendo Akaashi non
trovava
difficile credere che mantenesse il massimo riserbo sulla cosa. Anche
se ora
che lo sapeva qualche segnale lo aveva colto.
“Tsukishima?”
Kuroo si accigliò e
lo sovrastò reggendosi sulle braccia, catturando le sue
labbra in un bacio
lento e studiato.
“Hai intenzione di
elencate tutti i giocatori delle squadre con cui ci siamo
confrontati?”
“No”
ansimò sulla sua
bocca protendendosi per farsi baciare ancora, ma il capitano si
tirò indietro
in attesa.
“Al ritiro flirtavi
parecchio con lui” confessò distogliendo lo
sguardo da quegli occhi grigi
indagatori e curiosi.
“Non mi sembra, ma
non è la sua bocca che sto baciando”
bisbigliò posandogli un tenero bacio sulle
labbra “Non sono sopra di lui, nel suo letto”
aggiunse spingendo i fianchi
verso quelli del libero sentendolo sussultare.
“Comunque era
l’ultimo
nome” sussurrò scostandogli la frangia dalla
fronte.
Il capitano lo fissò
negli occhi, leggendovi tanta incertezza, cosa che si scontrava con la
solida tranquillità
che aveva di solito.
Si chinò fino a
raggiungere la sua bocca socchiusa, Yaku si abbandonò a lui
fiducioso,
lasciandogli dirigere il gioco, anche se non aveva idea di dove li
avrebbe
condotti.
Kuroo gli sollevò la
maglietta, sfiorandogli la pancia con le dita e non si
aspettò la reazione dell’altro:
non quella almeno. Morisuke iniziò a ridere sommessamente a
quel tocco, Kuroo
lo fece ancora e la risata si replicò, più forte
e più alta.
“Basta”
intimò
cercando di fermarlo, ma il capitano era dispettoso e gli piaceva
sentirlo
ridere.
“Soffri il solletico
sulla pancia” convenne compiaciuto e divertito.
“Sì, da
morire”
ansimò con voce spezzata dall’ilarità
“Basta!” tentò invano, ma Kuroo
continuò ancora.
Yaku continuò a
ridere anche se il suo capitano aveva smesso di toccarlo,
aspettò che si
calmasse.
“Non ti avevo mai
visto ridere così a crepelle” dichiarò
fissandolo negli occhi chiari.
“Non mi hai mai messo
una mano sulla pancia” rispose quieto sbadigliando.
Kuroo si protese a
baciarlo ancora, suggendo piano quelle labbra morbide, non avrebbe
più voluto
smettere.
“Si è fatto
tardi”
sussurrò “È meglio che vada”
aggiunse, ma a dispetto delle sue parole non si
mosse, il corpo piccolo e compatto di Morisuke contro il suo era una
bella
sensazione.
“Sì, forse
è meglio” concordò
nascondendo il viso nell’incavo della sua spalla, baciandogli
piano la pelle
tenera del collo, sentendolo sospirare.
“Puoi tornare
domani”
propose “E dopodomani…”
“Puoi contarci”
confermò
ed ancora lo baciò incapace di allontanarsi da quella bocca
che si schiudeva
alla sua, da quella lingua arrendevole che giocava con la sua. Come
poteva
allontanarsi anche solo per poche ore, la mano di Yaku tra i suoi
capelli, una
carezza lenta e tenera.
Un bussare deciso li
fece sobbalzare, ma la voce della madre di Yaku arrivò da
oltre la porta
chiusa.
“È
tardi…”
Non sentirono cosa
disse dopo perché scoppiarono entrambi a ridere, imbarazzati.
Kuroo gli scoccò un
bacio a stampo e si alzò “A domani” lo
salutò uscendo.
Morisuke si stiracchiò
come un gatto, toccandosi le labbra avvertendo ancora quelle di Kuroo
sulle
sue.
Chiuse gli occhi e si
addormentò facendo dolci sogni sul suo capitano.
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- Note
dell’autrice:
- Kuroo
nell’anime ha
gli occhi marroni nel manga grigi, ho sfruttato questa cosa
perché anche Yaku
li ha marroni e nel giochino non potevano avere la stessa
caratteristica.
-
- Eccomi qui e si
continua a sperimentare. Ho visto la puntata extra dove Yaku si fa male
e beh
mi si è accesa una lampadina.
-
- Quindi quale
migliore
occasione se non per il compleanno del nostro piccolo (ma non glielo
diciamo)
libero del Nekoma.
-
- Grazie a chi
è giunto
fino a qui e chi ha voglia di dire la sua.
- Alla prossima
- Un kiss
- Bombay
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