Bandiera bianca
La vita di Izzy era sempre stata in un perfetto equilibrio tra biscotti
e film sul divano con il suo padrone, erano inseparabili quei due,
facevano escursioni in montagna, gite al mare e per un po' ci avevano
vissuto al largo con la barca che il suo caro padroncino aveva comprato
con tanta fatica, per il piccolo Izzy era il paradiso, tutte quelle
avventure, sempre insieme senza essere disturbati da nessuno.
Izzy quando erano al parco si divertiva ad osservare le giovani coppie
con i loro cagnolini, poveri idioti pensava mentre guardava quelle
bestioline lasciate al loro destino mentre i loro padroni si
scambiavano
tenere effusioni, a lui non sarebbe mai successo, il suo Edward non era
un tipo da romanticismi e schifezze simili, era un uomo tutto d'un
pezzo, non aveva bisogno di nessuno e nemmeno Izzy, si bastavano l'un
l'altro da sempre da quando quel giorno lo aveva adottato dal canile.
Era sol un cucciolo e nessuno lo voleva perché era diverso
dagli
altri fratelli, la loro mamma era una piccola chihuahua dal pelo color
miele, i suoi fratelli avevano preso tutti da lei tranne il povero Izzy
che aveva il pelo tutto grigio e più spinoso degli altri,
sicuramente aveva preso dal padre che purtroppo era ignoto, la
cucciolata era stata abbandonata insieme alla mamma e presto tutti
vennero adottati tranne lui che era rimasto da solo in quella gabbia
per giorni a piagnucolare, fino a quando una mattina un uomo
dall'aspetto burbero ma con il cuore tenero non gli sorrise e scelse
proprio lui, da quel momento Izzy aveva sviluppato una totale devozione
per quel'umano che lo aveva salvato.
Aveva appena recuperato la sua pallina nera con il teschio bianco e la
stava per riportare a Edward quando si soffermò su un altro
cane
che guardava annoiato il suo frisbee mentre i padroni amoreggiavano
ignorandolo, Izzy ridacchiò scuotendo la testa, decise di
passargli vicino mostrando fiero la sua pallina e facendo mostra del
fatto che il suo di padrone giocava ancora con lui, poi raggiunse
finalmente la panchina dove Edward era seduto, lasciò cadere
ai
suoi piedi la pallina bavosa e abbaiò muovendo la codina per
attirare la sua attenzione.
Stranamente Edward non batté ciglio nonostante avesse
abbaiato e
saltellato più volte, probabilmente qualcosa lo stava
distraendo, forse il camioncino dei gelati, in effetti ultimamente il
suo padrone si era lasciato andare con i dolci e con i film romantici
ma il cagnolino aveva capito che gli umani sono strani e bizzarri
quindi
finché aveva la sua dose di affetto non gli importava
affatto
cosa guardasse, decise di voltarsi incuriosito per scoprire che cosa di
così importante avesse attirato la sua attenzione e vide con
suo
immenso sconforto che al di là del vialetto c'era un giovane
uomo biondo dagli occhi castani con cui Edward si stava
scambiando un intenso sguardo lascivo.
Oh no non poteva lasciare che accadesse, doveva mettere fine a quel
dramma all'istante così armato della più alta
ferocia
puntò dritto sulle zampette, arruffò il pelo,
mostrò i suoi perfetti canini lucidissimi e con un basso
ringhio
corse abbaiando verso quell'uomo ma purtroppo la sua minuscola zampina
inciampò in un sasso e lui finì rotolando dentro
al laghetto
lì dietro.
Edward corse allarmato verso di lui ma l'uomo biondo che era
più vicino si affrettò a correre e tirarlo fuori
dall'acqua, Izzy si agitava umiliato e arrabbiato e quando si accorse
di essere tra le mani di quel tipo lo morse, quello emise solo un lieve
gemito di dolore ma a quel punto il suo padrone lo aveva già
preso tra le sue braccia.
<< Oddio che spavento mi sono preso >>
disse
accarezzandogli la testina bagnata, poi guardò l'uomo e gli
sorrise grato << ti ringrazio tanto di averlo salvato,
non so
cosa avrei fatto se lo avessi perso. >>
L'uomo che ora si era trasformato in un eroe sorrise gentilmente e
quello era il sorriso più dolce che Edward avesse mai visto,
gli
provocò uno strano tuffo al cuore e a quel punto i suoi
neuroni
erano già belli che andati.
<< Non c'è bisogno che mi ringrazi, l'avrebbe
fatto chiunque >> disse arrossendo.
Edward sorrise come un ebete.
<< Oh non chiunque credimi. >>
<< Io mi chiamo Stede comunque e questo piccolino come si
chiama? >>
<< Edward >> rispose e il cagnolino lo
guardò come
se fosse impazzito, poi si riscosse capendo di aver detto una
stupidaggine << Izzy, voglio dire lui si chiama Izzy...io
Edward
>> balbettò rosso in viso per la figuraccia,
ma quello
Stede non sembrava nemmeno averci fatto caso, si limitò ad
allargare il suo sorriso.
<< Molto piacere Izzy, sai che sei davvero carino
>> disse
avvicinando il viso al suo musetto ma il cagnolino non voleva saperne e
iniziò ad abbaiare furiosamente agitandosi, il suo padrone
lo
strinse appena tenendolo verso di sé e guardandolo confuso
poi
ridacchiò.
<< Scusa è che non gli piacciono le persone
nuove. >>
<< Che peccato tu a me piacevi molto, sai penso potremmo
diventare amici sempre se al tuo padrone sta bene >>
disse
guardano Edward furbescamente.
<< A lui fa piacere >> rispose
<< voglio dire a me
>> che accidenti gli stava prendendo pensò
dandosi dello
stupido.
<< Allora...ti va se ci scambiamo i numeri
>> domandò con un velo d'imbarazzo nella voce.
<< Sì certo >> rispose Edward
mettendo giù
Izzy che cominciò a mordere e tirare l'orlo dei pantaloni di
Stede
ringhiando, ma questo nemmeno se ne accorse mandando la povera
bestiolina in una piena crisi nervosa.
<< Izzy! >> lo rimproverò con
voce ferma Edward e il
cagnetto si mise seduto e obbediente rispondendo a quel richiamo.
<< Tranquillo non mi ha fatto niente >
ridacchiò Stede.
<< Ma i tuoi pantaloni sono...- >>
incominciò il
padrone del cagnolino facendo riferimento a qualche piccolo buchetto
che avevano lasciato i dentini di Izzy.
<< Chissene importa, li comprerò nuovi, allora
ci
sentiamo? >> domandò Stede ed Edward
annuì, prese
in braccio il cagnolino e guardò quell'uomo così
fantastico allontanarsi verso il tramonto, la luce del sole lo
avvolgeva illuminandolo, lo faceva sembrare ancora più bello
come un angelo venuto sulla terra per portare amore e gioia, l'incanto
però svanì quando Izzy gli morse piano il naso
distogliendolo da quella visione.
<< Ehi! Non si fa sai >> lo
sollevò verso l'alto per
guardarlo negli occhi ma poi sorrise << andiamo ad
asciugarci
piccola peste >> e così tornarono verso casa
dimenticando
persino la palla al parco.
Asciutto e nutrito Izzy si mise alla ricerca della sua adorabile
pallina, era la sua preferita ma stranamente non riusciva a trovarla
poi con orrore realizzò che con tutto quel trambusto
dovevano
averla lasciata al parco, tutta colpa di quello stupido Stede si disse
e anche del suo padrone che si era lasciato imbambolare, oh ma
gliel'avrebbe fatta pagare, si mise a emettere latrati, ululati colmi
di disperazione tanto che Edward quasi non si soffocò con il
cibo per
correre a vedere che avesse, Izzy indicava con il musetto la sua cesta
dei giochi ed Edward cercando un po' in girò capì
che quel pianto
disperato era dovuto alla mancanza della sua pallina.
Futili tutti i tentativi di calmarlo, coccolarlo, spiegargli che
l'indomani l'avrebbero cercata, lui continuava ad ululare con
disperazione strusciandosi contro la sua amata cesta con un faccino
così disperato e stravolto da far invidia a qualsiasi attore
hollywoodiano, piangeva così tanto che qualche vicino
suonò alla porta per accertarsi che non lo stessero facendo
arrosto ed
Edward con imbarazzo dovette più volte scusarsi spiegando la
situazione e mostrare che il piccolo stava bene sotto lo sguardo
sospettoso dei vicini.
Dopo due ore di pianti strappalacrime suonò il cellulare,
era Stede che sentendo quelle grida disperate si preoccupò
che
il povero cagnolino si fosse preso un malanno a causa della caduta in
acqua.
<< Che ha Izzy? >>
<< Oh lascia stare sono due ore che non mi da tregua,
abbiamo
lasciato la sua palla al parco >> mugugnò
tenendosi la
fronte con una mano segno dell'imminente mal di testa in arrivo.
<< E non ne hai una di scorta? >>
domandò arricciando le sopracciglia Stede.
<< Quella era la sua preferita, pensa che se la porta
persino a dormire. >>
<< Oh è un bel problema. >>
<< Già...temo che ci toccherà
dormire in macchina se non voglio che i vicini mi mandino la polizia.
>>
<< Se vuoi domani ti aiuto a cercarla >> si
offrì Stede che ci teneva ad essere d'aiuto.
<< Davvero? Grazie >> Edward si
illuminò di uno
splendido sorriso e a quel punto l'idea di dormire in auto non era poi
tanto male se gli sarebbe costata una giornata con quell'uomo
così affascinante.
Circa quaranta minuti dopo Stede telefonò di nuovo.
<< Scusa se è tardi e forse è una
richiesta un po'
strana ma mi daresti l'indirizzo di casa tua? Ho una cosa che farebbe
Izzy molto felice. >>
Edward non perse tempo e gli diede l'informazione richiesta, qualsiasi
cosa per farlo smettere di abbaiare, poco dopo l'uomo biondo stava
salendo le scale del palazzo, arrivato al terzo piano vide una signora
in vestaglia che indignata saliva le scale borbottando <<
se uno
non è in grado di far star zitti i propri cani dovrebbe
prendersi un pesce rosso, almeno se fa confusione non si sente
>>, da quel dettaglio e dai guaiti che provenivano da
dietro la
porta capì trattarsi dell'appartamento di Edward,
suonò e
lui convinto fosse l'ennesimo vicino aprì con stizza la
porta.
<< Senta lo so che il mio cane fa casino, ho idea di che
ora
è e no non gli legherò il muso con un calzino
quindi mi
faccia il favo...Stede? >>
L'uomo ridacchiò salutandolo con un gesto della mano poi
entrò invitato dal padrone di casa, tirò fuori
dal suo
zaino una pallina nera con l'osso e disse << è
forse
questa quella che avete perso? >> il volto di Edward si
illuminò di gioia, la prese dalle sue mani nemmeno fosse un
prezioso cimelio << sì è proprio
lei ma come hai
fatto? >>
<< In realtà ne ho trovate altre due, una
però
aveva i brillantini e Izzy non mi sembra il tipo da brillantini e un
altra portava il nome Karl, poi questa l'ho trovata proprio sotto la
panchina su cui eri seduto quindi ho fatto due più
due...però ho preso anche le altre non si sa mai, domani
metterò un annuncio al parco così i padroni
potranno
riprenderle. >>
Edward era rimasto con il fiato sospeso, non solo quell'uomo era uscito
nel cuore della notte per cercare la pallina del cane di un semi
sconosciuto ma gliela aveva riportata e in più voleva
mettere un
annuncio per le altre che erano state perse, ma chi era costui? E cosa
aveva fatto lui di così tanto buono per meritarselo.
<< Tu sei...- >>
<< Pazzo? >> lo interruppe Stede con una
vena d'imbarazzo.
<< Incredibilmente fantastico e anche pazzo ma mi piace
>> disse Edward con gli occhi illuminati da una nuova
luce.
<< Izzy guarda cos'ho qui! >>
urlò e il piccolo
attirato da quelle parole pensò che finalmente era saltata
fuori
la sua palla, corse come nei migliori film romantici per andarle
incontro ma frenò di colpo con le zampette posteriori
scivolando
seduto quando vide chi c'era di fianco al suo padrone, non era
possibile, cosa ci faceva quel tipo a casa sua?
<< Hai visto tesoro Stede ti ha riportato la palla
>>
esclamò estasiato Edward lanciandogliela ma Izzy la
ignorò completamente.
<< Che strano >> disse il padrone.
<< Non hai detto che era la sua preferita?
>>
<< Lo è infatti e fino a poco fa piangeva come
un
forsennato, lo hai sentito anche tu, non capisco che gli prende.
>>
Stede guardò la bestiolina con aria confusa <<
forse è solo stanco. >>
<< Sì può darsi...per quanto
riguarda la palla con il nome Karl possiamo rimediare subito.
>>
L'uomo biondo si riscosse dai suoi pensieri.
<< Ah davvero? >> la tirò fuori
dandola ad Edward
che si avviò verso il balcone, nel balcone di fianco c'era
un
uomo nudo che se ne stava a braccia aperte, Stede rimase perplesso di
fronte a quella scena insolita e non sapeva se continuare a guardare o
meno, ma quel tipo non sembrava a disagio con il fatto che qualcuno
potesse vederlo e nemmeno il suo ospite lo sembrava.
<< Ehi Buttons! >>
<< Edward... >> sbuffò l'uomo
infastidito <<
quante volte devo dirti ancora che non voglio essere disturbato quando
faccio il mio bagno di luna? >>
<< Sì lo so scusa amico, ma ho qui la pallina
di Karl, volevo dartela prima di dimenticarmene. >>
L'uomo si girò mostrando i suoi fronzoli scarsamente coperti
dalle ringhiere del balcone, Edward gli tirò la palla e lui
la
prese ringraziando, si salutarono e i due rientrarono in casa lasciando
Buttons a finire il suo bagno notturno.
<< Era nudo...? >>
<< Sì >> ridacchiò
Edward, è un tipo un po' strano ma gentile.
<< Scommetto che non ti annoi mai qui eh?
>> disse Stede sorridendo velatamente.
<< A dire il vero non mi farebbe male se succedesse
qualcosa di
nuovo >> rispose buttandosi di peso sul divano,
<< vuoi
sederti? >>
Stede accettò l'invito prendendo posto accanto a lui, Izzy
che
non poteva certo accettare un affronto simile andò dritto
verso
la sua ciotola dove erano rimasti alcuni biscotti a forma di osso che
prima aveva rifiutato, ne prese uno e andò a sedersi sul
pavimento di fronte a Stede, lo fissò e quando l'uomo si
accorse
di lui ricambiando lo sguardo morsicò il biscotto rompendolo
in
due, quello emise un sonoro crack che diede a Stede l'idea di un osso
vero fratturato, deglutì nervosamente e si alzò.
<< Meglio che vada Edward...sai è tardi, ti
lascio riposare. >>
<< Di già? >> rispose deluso
alzandosi.
<< E quindi domani... >>
Stede che aveva già una mano sulla maniglia disse
<< se
vuoi ci possiamo vedere per un caffè >> e di
nuovo
tornò il sorriso sul volto di Edward.
<< Ciao piccolo Izzy >> salutò
anche lui convinto che poco prima avesse avuto una delle sue solite
fantasie.
<< Avanti saluta Iz... >>
Il cagnetto lo fissò ancora e diede un altro morso nervoso
al
biscotto, forse non era una sua fantasia, forse davvero quel cane lo
voleva morto, scosse la testa dandosi dello stupido per quegli sciocchi
pensieri non era possibile che un cane meditasse un omicidio, forse.
Sei mesi dopo Edward e Stede erano diventati una felice coppia stabile,
avevano deciso di andare a vivere insieme in una casetta col cortile
molto carina, l'unico infelice in tutta quella storia era il povero
piccolo Izzy che le aveva provate davvero tutte per evitare che
accadesse, secondo il suo parere il suo padrone a causa di quel
damerino si era trasformato in uno smidollato, inoltre quel Bonnet
aveva da poco trovato un fastidioso micetto a cui avevano messo nome
Lucius.
<< Sicuro che gli starà bene? >>
<< Almeno proviamo, non possiamo continuare a tenere
Lucius chiuso
in camera >> disse Edward così Stede prese in
braccio il
cucciolo ed il suo fidanzato si sedette a terra vicino al suo
cagnolino, il gattino gioioso di aver trovato un nuovo amico della sua
stessa taglia gli trotterellò vicino beccandosi una zampata
sulla testolina che lo fece correre a ripararsi dietro il piede di
Stede.
<< Izzy non si fa così! >> il
cagnetto ricordava
bene il giorno in cui il suo caro padrone gli aveva comperato quel
collarino nero, di pelle e con le borchie dicendogli che con quello si
sarebbe fatto rispettare, come se fossero collegati Edward
indirizzò il suo pensiero.
<< Va bene che ti ho detto di farti rispettare ma fare il
bullo
è diverso >> il cagnolino lo guardò
piegando la
testina e tenendo un orecchio alzato e uno abbassato, il suo padrone
non poteva resistere a quella mossetta così tenera e infatti
<< aww adoro quando fa così! >>
Stede ridacchiò intenerito poi prese il gattino
tra le
braccia che iniziò a fare le fusa <<
sì Izzy devi
essere più gentile, potresti trovare un nuovo amico in lui
>> il cagnetto però ringhiò
andandosi a mettere
nella sua comoda cuccia.
<< Diamogli tempo >> disse Edward baciando
il suo fidanzato e carezzando la testolina di Lucius.
La vita secondo Izzy era decisamente peggiorata, non solo doveva
sopportare le effusioni che si scambiavano i due piccioncini ma doveva
anche fare i conti con quella peste di Lucius che gli dava il tormento,
non lo lasciava un attimo in pace, gli era sempre dietro a giocare con
la sua coda, a fare le fusa, a tentare di mangiare il suo cibo, certe
volte mentre attraversava la sala per andare dal suo Edward quel rompi
scatole gli sveniva davanti mostrando il suo pancino peloso ed
emettendo quel fastidioso suono e allora i due umani si mettevano a
fare quegli odiosi versetti dicendo << aww Izzy lo vedi
vuole le
coccole da te >> lui ovviamente non aveva intenzione di
cedere a
bassezze simili così lo ignorava.
Il problema era che quel micetto cresceva a vista d'occhio e in un anno
era diventato un bel micione pasciuto, dal pelo castano e voluminoso,
la coda sembrava uno di quegli spolverini talmente era lunga e
contornata di soffice pelo, Lucius che era diventato nettamente
più grosso di lui amava passargli accanto facendo strusciare
la
sua codona sotto il suo piccolo mento causandogli così un
forte
starnuto, lo odiava e più tentava di farglielo capire
più
quel gatto lo guardava con sguardo ammiccante e con un'espressione
altamente derisoria, e in più quando lo faceva arrabbiare e
lo
inseguiva per morderlo lui saltava sui ripiani più alti dove
Izzy ovviamente non poteva arrivare, lo guardava con aria di scherno
mentre lui saltava e abbaiava come un pazzo.
Per non parlare di quando si prendeva le coccole al posto suo, quando
Edward si sedeva sul divano col cellulare gli piaceva fare i grattini
alla piccola schiena del cagnolino ma ora erano in due
perciò chi prima arrivava più carezze si prendeva.
<< Chi mi viene a fare le coccole? >> disse
Edward sedendosi
sul divano, ovviamente Izzy corse estasiato ma quel maledetto divano
era troppo alto per lui così si mise a saltellare come un
ossesso, il suo padrone era intento a leggere un articolo e
così
arrivò Lucius con la calma sfottente tipica dei gatti,
guardò quella pulce tanto agitata e con un solo balzo era
sul
divano a pancia in su pronto a prendersi tutte le coccole che erano
destinate a lui.
<< Oh Lucius sei un tenerone >> si
complimentò
massaggiandogli il pancino e quello ovviamente giù di fusa
non
dimenticando di guardare con aria di scherno il povero Izzy.
<< Amore temo che Izzy non mi voglia più bene
>>
disse guardando il fidanzato che si avvicinava posandogli un fresco
bacio sulle labbra << e perché mai non
dovrebbe volertene?
>>
<< Bé non viene più quando lo
chiamo sul divano. >>
"Che cosa!? Come osava dire una cosa del genere se era stato il primo a
piombare lì davanti, se lui non fosse stato così
impegnato con quel aggeggio lo avrebbe sicuramente notato"
pensò
rabbioso il cagnetto.
Stede lanciò uno sguardo al cagnolino e chissà
come comprese la situazione.
<< Non è questo tesoro, è che Izzy
non arriva al
nuovo divano >> disse sorridendo poi prese un grosso
cuscino
rotondo e lo posizionò ai piedi del divano e disse
<< così andrà sicuramente meglio
>> e
ovviamente quello sciocco di Edward lo guardò come se avesse
risolto la fame nel mondo, lo tirò a sé sul
divano
baciandolo appassionatamente, perché quello stupido di
Bonnet
doveva sempre risolvere i suoi problemi passando così come
un
cavolo di eroe pensò Izzy che non aveva affatto intenzione
di
salire su quel divano con il metodo di Stede.
La sua convinzione durò il tempo necessario a Edward di
chiamarlo su per coccolare anche lui, ma questo non significava certo
che aveva ceduto, era solo stato fedele al suo padrone, e comunque il
divano vecchio era molto meglio pensò addormentandosi sotto
le
delicate carezze.
Durante quel tempo insieme Stede e Izzy non avevano mai avuto occasione
di rimanere da soli almeno fino a quel momento, Edward aveva finalmente
aperto la sua attività e doveva essere molto più
presente
mentre Stede aveva il turno pomeridiano quindi inevitabilmente
avrebbero dovuto affrontare il momento.
<< Tesoro devi proprio andare? >>
<< Sì e sto anche facendo tardi.
>>
Ma Stede si incollò al suo braccio.
<< Non potresti andare nel pomeriggio così di
sera torniamo a casa insieme e...- >>
<< Stede qual è il problema? >>
Il biondo si toccò gli indici nervosamente <<
è
che...non voglio rimanere solo con Izzy, mi odia e tra noi ci sei
sempre stato tu, capisci che se lo lasciassi solo con me potrebbe...-
>>
<< Potrebbe cosa Stede è un cane...e non dei
più
grossi >> ridacchiò Edward baciandolo sulle
labbra
<< e poi non è vero che ti odia, ti prometto
che
andrà tutto bene >> lo consolò
tenendolo tra le
braccia poi si abbassò verso il cagnolino che li stava
osservando e gli accarezzò la testolina <<
papino deve
andare, tu fa il bravo d'accordo? >> si alzò
dirigendosi
verso la porta << ciao anche a te Lucius, ovunque ti sei
cacciato
>> borbottò e uscì lasciando la
preda e il
predatore finalmente da soli.
<< Ok Izzy vediamo di comportarci da persone civ...-
>> si
guardò intorno ma il cane era sparito, deglutì a
disagio
iniziando a cercarlo << I-Izzy...dove sei piccolo?
>>
<< Ti prego vieni fuori >> per sbaglio mise
il piede su uno
di quei giochi rumorosi che emise quel suono stridulo, con conseguenza
un urlo degno di un oscar con tanto di gamba alzata, quando si rese
conto di cosa fosse tirò un sospiro di sollievo e
andò in
sala dove trovò finalmente Izzy accoccolato sul divano
mentre
sgranocchiava un osso di cartilagine, come faceva quel minuscolo
esserino a sembrare tanto minaccioso mentre masticava un osso si chiese
Stede.
Vedendolo così tranquillo decise di prepararsi una bella
ciotola di pop-corn e gustarsi un bel film, quando finalmente lo snack
venne pronto si avviò verso il divano, Izzy
spostò lo
sguardo su di lui che prese un bel respiro "è solo un
cagnolino,
solo un cagnolino" ripeté a se stesso.
<< Allora piccolo io mi siedo qui, vedi su questo bel
cuscino
morbido, questa è la mia parte di divano e quella
è la
tua, non ti disturberò tranquillo >> disse
provando a
sedersi ma prima che potesse toccare il cuscino col sedere Izzy
scattò rabbioso abbaiando e ringhiando, Stede si
tirò su
di scatto cacciando un urlo e lanciando la ciotola in aria, tutti i
pop-corn finirono per terra e sul divano insieme alla ciotola.
Lucius che se ne stava appisolato sul tappeto voltò il
musetto
in direzione di quelle grida, avrebbe dovuto andare a controllare che
cosa stesse succedendo? Sì forse ma lui era un gatto e i
gatti
possono fregarsene e poi era sicuro che quei due non si sarebbero
uccisi, così con uno sbadiglio rotolò sulla
schiena e si
rimise bellamente a dormire.
<< E va bene hai vinto me ne vado in camera!
>>
strillò Stede mentre il cagnolino gli ringhiava contro,
quando
l'umano fastidioso se ne fu andato Izzy soddisfatto di se stesso
cominciò a meditare sulla prossima mossa mentre annusava
quei piccoli snack, solo l'odore gli fece storcere il nasino e
così capì che non erano di suo gradimento,
sarebbe stata solo questione di tempo e il suo
adorato Edward si sarebbe reso conto che stava con un idiota
rammollito, lo avrebbe lasciato e sarebbero stati solo loro due come
all'inizio.
Era primo pomeriggio quando Stede armato di guanti da forno, uno
scolapasta
allacciato alla vita per proteggere le parti sensibili entrò
cautamente in sala, inizialmente fu sollevato quando vide Izzy
steso sul pavimento che dormiva, si avvicinò lentamente ma
il
cagnolino non mosse nemmeno un orecchio il che era strano di solito
bastava un minimo fruscio per farlo svegliare, provò a
lasciare
passare un po' di tempo prima di iniziare a chiamarlo.
<< Izzy... >> sussurrò.
<< Izzy? >> alzò un po' la voce.
<< Izzy oh mio Dio! >> gridò
quando vide che il
cagnolino non rispondeva, corse da lui lanciando via malamente lo
scola pasta e i guanti, lo prese ma il piccolino non dava segni di
vita, avvicinò l'orecchio al petto e fortunatamente il cuore
batteva ancora, poi i suoi occhi caddero sui pop-corn ancora sparsi
ovunque, che li avesse mangiati e fosse stato male si chiese, senza
perdere altro tempo corse dal veterinario che iniziò a
visitarlo, chiamò a lavoro dicendo che non sarebbe andato e
poi Edward, mentre
aspettava Stede faceva avanti e indietro davanti alla porta dove si
stava svolgendo la visita, a quel punto arrivò il suo
fidanzato.
<< Oh Ed meno male che sei qui, non so cos'abbia Izzy,
probabilmente è colpa mia mi sono caduti dei pop-corn e lui
deve
averne mangiato qualcuno. Oddio è colpa mia, è
tutta
colpa mia >> piagnucolò accasciandosi a terra
con la
schiena appoggiata alla sedia.
<< Raccontami che cosa è successo esattamente
>>
disse Edward cercando di mantenere un tono di voce pacato per non farlo
sentire ancora peggio, gli accarezzava piano un ginocchio mentre
ascoltava il suo racconto.
<< Sono un idiota, solo perché ho avuto paura
ora Izzy
rischia di morire e tu mi stai consolando quando dovrei essere io a
consolare te >> strillò posando la testa sulla
sua spalla.
<< Però è strano...a Izzy non
piacciono quelle
cose, al massimo può averne assaggiato uno ma...-
>>
Stede tirò su il viso ed era in una valle di lacrime.
<< E se fosse stato sufficiente a fargli male?
>>
pigolò ma Edward conosceva il suo cagnolino, però
se non
era stato quello che cosa poteva essere successo, abbracciò
Stede sospirando, posò la guancia sulla sua bionda chioma e
chiuse gli occhi pregando che andasse tutto bene, quando il veterinario
uscì Izzy sembrava in splendida forma, gli avevano solo
prelevato un po' di sangue nel punto in cui era spelacchiato.
<< Signori non ho mai visto cane più sano,
aspettiamo il
risultato di alcuni esami ma penso possiate stare tranquilli.
>>
Entrambi uscirono di lì sollevati ma ovviamente pensierosi
per
gli esami, il piccolo se ne stava bello accoccolato tra le braccia di
Edward e ovviamente tornò a casa con la sua macchina senza
quello Stede tra i piedi, la sera tutte le coccole del suo vero e
unico padrone erano solo per lui, mentre Stede se ne stava sulla
poltrona guardandolo preoccupato con Lucius accoccolato sul suo grembo.
<< Tesoro che hai? >> domandò
Edward.
<< Sono solo preoccupato ecco... >>
<< Ma il veterinario ha detto che possiamo stare
tranquilli, e
poi guardalo lo vedi anche tu sta bene >> lo
rassicurò
sorridendo.
<< Sì ma ci sono ancora gli esami da aspettare
e poi Ed
sembrava veramente morto oggi se non fosse che respirava, e a parte
quello io ho rischiato davvero di farlo sentire male. Se avesse
mangiato tutti i pop-corn sarebbe potuto morire, e io avrei ucciso il
tuo cane, sono una persona orribile >>
piagnucolò
alzandosi dalla poltrona, lasciò Lucius che
sbuffò con
disappunto e corse in camera piangendo.
Edward fece un'ultima carezza a Izzy e poi seguì il suo
fidanzato per consolarlo, non lo aveva certo fatto apposta e certe cose
a volte non si possono prevedere soprattutto se non si ha molta
esperienza o se non sono mai capitate, anche lui aveva fatto degli
errori e non se la sentiva proprio di incolpare Stede, e poi
fortunatamente Izzy stava bene, bé fisicamente bene ma
mentalmente era molto nervoso perché dopo che era stato dal
veterinario a subire tutte quelle mani addosso, e aghi e punture ora il
suo amato padrone lo lasciava lì come uno stupido per andare
a
consolare quel damerino piagnucolone? Era a dir poco indignato, nemmeno
le carezze in pace poteva più godersi.
Il giorno dopò il veterinario telefonò con delle
buone notizie e qualcosa di strano.
<< Signor Teach il suo cane è perfettamente in
salute,
anche gli esami vanno bene quindi escludo siano stati i gli snack
sempre se ne
avesse mangiati, sinceramente non so che cosa possa aver causato quella
strana reazione è quasi come avesse finto. >>
<< Finto? Ma è impossibile i cani mica fingono
>> rispose stranito Edward.
<< La verità è che sappiamo
così poco, ma
molti animali sono parecchio intelligenti sa e a volte per ottenere
qualcosa ricorrono a dei trucchetti come le persone, comunque
l'importante è che non sia niente, lo tenga d'occhio e
magari
faccia attenzione se c'è una situazione che gli causa stress
o
qualcosa di simile. >>
Quando riattaccò era sbalordito e ancora più
confuso di
prima, raccontò tutto a Stede che non rimase molto sorpreso.
<< Se è vero che ha finto non mi sorprende, se
ci pensi
è la prima volta che capita e proprio quando era da solo con
me.
>>
Edward fece una smorfia di incredulità.
<< Avanti non crederai davvero che il piccolo Izzy abbia
architettato questa messinscena e per quale scopo poi? >>
<< Quello di terrorizzarmi >>
brontolò Stede incrociando le braccia.
<< Ricordi quando Lucius fingeva di non aver mangiato
così
riceveva cibo da entrambi, o quando portava a casa quei gatti ma
fingeva di non essere lui ad aprire la porta finestra? >>
<< In effetti non hai tutti i torti... >>
convenne Edward.
<< Mi dispiace tesoro >> disse Ed
accarezzandogli una guancia.
<< E per cosa, per avere un cane super intelligente?
>> disse ironizzando la faccenda.
<< Per lo spavento stupido >> lo
punzecchiò il fidanzato.
<< Oh vai tranquillo ho sempre l'altra coronaria che mi
rimane,
spero solo non decida di farmi saltare anche quella >>
ridacchiò ed Edward rise baciandolo << sei uno
scemo Stede
Bonnet >>, con le mani accarezzò il viso di
Edward e disse
a pochi centimetri dalle sue labbra << meno male che
c'è
Izzy ad avere un po' di intelletto altrimenti saremmo rovinati
>>, questo gli causò un altro pugno sul
braccio <<
questa era cattiva >> disse ridendo l'uomo brizzolato
continuando
a baciarlo.
Le peripezie tra i due non finirono certo lì
perché il
cagnolino tentava sempre di mettere in cattiva luce l'uomo biondo
davanti agli occhi del suo padrone, quando erano da soli si curava di
far notare a Stede che tutto quello che faceva era ben ponderato mentre
quando Edward era in casa faceva passare le cose come un incidente
spesso usando come marionetta il povero Lucius.
Come quella volta che al compleanno del suo adorato padrone si era
nascosto
dietro un mobile, aveva morso la coda al micione che gli aveva soffiato
e lui aveva iniziato a inseguirlo, in quel momento stava arrivando il
terzo incomodo con la torta in mano, i due animaletti gli girarono
intorno facendolo traballare e infine cadere con la torta che si
spiaccicò dritta sula sua bella faccia da damerino, ad un
certo
punto i due uomini avevano compreso che era Izzy a provocare Lucius
però chissà come ogni volta che accadevano queste
cose
Stede finiva per difenderlo minimizzando l'accaduto e entrambi i
padroni ci ridevano su, e quello sciocco di Bonnet invece di attirarsi
l'antipatia di Edward finiva per ottenere sempre più affetto
e
devozione.
Izzy però durante il suo piano finì per tirare
troppo la
corda, era riuscito ad aprire una bassa vetrinetta dove Edward teneva
alcuni dei suoi trofei, li aveva rosicchiati e portati nella camera dei
due uomini, quando Stede lo aveva visto aveva cercato di fermarlo ma
con scarsi risultati perché il cagnolino aveva iniziato ad
abbaiargli contro e a inseguirlo così Stede si chiuse
nell'armadio, avrebbe dovuto farsi trovare da Edward appollaiato sul
divano così non avrebbe mai potuto dare la colpa a lui,
invece
quella sera tornò prima e vedendo quel trambusto in sala si
arrabbiò molto non capendo che cosa fosse successo,
sentì
Izzy sbraitare dalla camera così pensò fosse
successo
qualcosa ma quando entrò lo vide ringhiare contro l'armadio
con
i pezzi dei trofei ovunque.
<< Ma che succede qui!? >>
Izzy guaì per lo spavento e corse via dall'armadio andandosi
a
mettere sotto il letto, Edward aprì le ante e vide Stede
rannicchiato che lo salutò con un gesto della mano e un
sorriso
imbarazzato << sei tornato prima tesoro >>
disse mentre si
faceva aiutare a uscire.
<< Vuoi spiegarmi? >> disse Edward anche se
in realtà era chiaro.
<< Stavo solo finendo di...sistemare alcune cose
nell'armadio. >>
<< Smettila di difenderlo Stede, lo so che è
stato Izzy
>> prese in mano un pezzetto del manico di uno dei trofei
<< guarda che ha fatto... >>
Lucius intanto se ne era andato sul mobile più alto della
cucina
capendo che tirava una brutta aria, quel cagnetto tanto arrabbiato e
sbraitante avrebbe ricevuto una bella sgridata.
<< Mi dispiace per i tuoi trofei Ed...ma lui non c'entra,
volevo pulirli e ha pensato fossero un gioco. >>
Edward rise amaramente.
<< Certo vuoi farmi credere che gli è venuta
un'improvvisa voglia di giocare con te? >>
<< Non con me...con i trofei >> disse
rendendosi conto di non risultare molto credibile.
<< Ora basta, non è possibile andare avanti
così.
Izzy vieni subito fuori! >> urlò con voce
ferma e il
cagnolino uscì dal suo nascondiglio con orecchie e testina
abbassate, si mise seduto e guardò Edward con quei tipici
occhioni
che fanno i cani quando hanno combinato qualche guaio.
<< Sai mi hai molto deluso questa volta, non me lo sarei
mai
aspettato da te, credi che non l'abbia capito che ti comporti
così solo perché non ti piace Stede? All'inizio
ci poteva
anche stare ma lui ha cercato in ogni modo di fare amicizia con te, ti
vuole bene tanto quanto te ne voglio io e se non fossi così
impegnato a fare il cattivo te ne saresti accorto! >>
<< Ed basta...penso abbia capito >> disse
Stede
sfiorandogli un braccio, Edward fissò un'ultima volta Izzy
con
aria delusa poi si andò a chiudere in bagno, Izzy sentendosi
ferito e umiliato corse in sala alla ricerca di un posto in cui
nascondersi, poi vide che la porta finestra era stata lasciata aperta
così sgattaiolò fuori e corse via per quelle
strade buie
e pericolose per un cagnolino della sua taglia, ma a lui non importava
del pericolo se nemmeno Edward gli voleva più bene niente
aveva
senso, Lucius che lo aveva visto lo seguì a distanza senza
farsi
notare, era vero che la maggior parte delle volte non si sopportavano,
che il suo abbaio era irritante ma era pur sempre suo amico e non
voleva gli succedesse niente.
Ci mise poco Edward a sentirsi in colpa e cercare il suo cagnolino per
chiedergli scusa, iniziò a chiamarlo e a cercarlo ovunque
sempre
più preoccupato di solito quando si offendeva se ne andava a
nascondersi sotto il divano ma non c'era nemmeno lì poi con
orrore vide che la porta finestra era leggermente aperta e
capì
<< Stede! Izzy è scappato. >>
Il fidanzato mise giù la rivista che stava leggendo
<< come scappato? >>
<< C'è la porta finestra aperta e lui non
risponde e non lo trovo. >>
<< Andiamo, lo troveremo! >>
Insieme corsero fuori dividendosi per avere più
possibilità
di trovarlo, Edward si sentiva in colpa da morire, mentre si affannava
a guardare ogni vicolo e ogni bidone o insenatura piangeva disperato
chiamandolo a gran voce, anche Stede si sentiva di avere una parte di
responsabilità se non tutta, era ovvio che Izzy volesse solo
il
suo padrone e lui era piombato nelle loro vite senza chiedere il
permesso, avrebbe sistemato tutto promise ma prima dovevano
assolutamente trovarlo.
Il cagnolino si era rannicchiato su un cartone lercio in un vicolo
scarsamente illuminato, per beffa si mise anche a piovere e il suo
corto pelo ci mise un secondo ad inzupparsi, tremava di freddo e aveva
paura ma in alcun modo sarebbe tornato a casa, Lucius non appena
sentì le prime gocce sbuffò irritato
perché il suo
pelo si sarebbe certamente gonfiato facendolo somigliare a uno stupido
barboncino, decise che ne aveva abbastanza ma certo Izzy non lo avrebbe
seguito volontariamente, doveva provocarlo e così fece,
saltò giù dal muretto con la sua solita grazia e
iniziò a infastidire il cagnolino che si domandò
che cosa
ci facesse lì quel rompiscatole, non poteva nemmeno scappare
in
santa pace senza che lo seguisse.
Il piano del bel micione funzionò e infatti Izzy
cominciò
a inseguirlo, corsero in slalom per le strade bagnate, passando sotto
le gambe delle poche persone che si stavano affrettando a tornare a
casa, attraversarono la strada rischiando di far scontrare alcune
macchine, erano quasi arrivati alla meta quando il cagnolino decise di
fermarsi e fare marcia indietro, il povero Lucius aveva il fiatone, il
pelo bagnato lo appesantiva e se quel testardo non avesse voluto
seguirlo lo avrebbe portato di peso.
Lucius gli saltò davanti e soffiò iniziando a
dargli
zampate per farlo indietreggiare, Izzy ringhiava e abbaiava non voleva
essere costretto a morderlo ma il gatto sembrava molto determinato e
infatti lo era, voleva casa sua, il suo comodo divano e soprattutto
stare all'asciutto così armato di tutto il suo
più
testardo carattere alzò la sua zampetta pelosa e diede
l'ennesima zampata che fu più forte delle altre, a quel
punto
Izzy non ci vide più dalla rabbia e gli saltò
incontro
per morderlo ma Lucius scattò in avanti e riprese a correre
verso casa.
Una volta dentro il micio approfittò della confusione
iniziale
di Izzy per alzarsi sulle zampe posteriori e con quelle anteriori
spinse la porta finestra fino a chiuderla, poi per evitare l'ira di
quel nanetto saltò su un mobile lasciando il
più piccolo la sotto ad abbaiare come un matto, ora non
restava che aspettare che i padroni facessero ritorno.
Edward e Stede si ritrovarono nel punto stabilito, erano stanchi,
bagnati e avviliti, non poteva aver fatto troppa strada visto che se ne
erano accorti praticamente subito, ma poteva essere stato preso da
qualcuno oppure peggio e a quell'ipotesi non volevano nemmeno pensare.
<< Ed dobbiamo fermarci, piove troppo forte e magari si
è riparato da qualche parte. Domani mattina presto torneremo
a
cercarlo e metteremo anche dei volantini. >>
L'uomo scosse la testa, spostò qualche ciocca bagnata che
gli si
era appiccicata sul viso << non posso abbandonarlo
>>
sospirò con la voce colma di lacrime che non era riuscito a
sfogare, Stede gli accarezzò una guancia dolcemente
prendendogli
il viso tra le mani, Edward aveva gli occhi lucidi e tristi
<<
no...tu non capisci Stede...io non... >> ma la frase non
continuò perché la voce si ruppe e lui si
buttò
tra le braccia del suo fidanzato, singhiozzava mentre le dita dell'uomo
che amava gli passavano tra i capelli tentando di dargli un minimo di
conforto.
<< Ed ti prometto, giuro sulla mia stessa vita che
ritroveremo Izzy e lo riporteremo a casa sano e salvo. >>
<< Come fai ad esserne così sicuro?
>> domandò mugugnando sulla sua spalla.
<< Ricordi quando vi ho riportato la pallina?
>>
Edward annuì.
<< Ecco Izzy è infinitamente più
importante di quel
giocattolo, mobiliterò le forze speciali, l'esercito e
l'intera
città se dovesse essere necessario ma te lo
riporterò a
casa. >>
Riuscì a strappargli un piccolo sorriso e a farlo uscire
dalla
tana che era diventato il suo collo, si asciugò gli occhi
dalle
lacrime e poi starnutì, Stede lo guardò
teneramente <<
andiamo a casa, non gli sarai molto utile se ti ammali >>
e poi
lo baciò, corsero a casa ed erano così bagnati
che
l'acqua sgocciolava sul pavimento, Stede fu il primo a notare quella
piccola pallina di pelo grigio che se ne stava sul tappeto, sorrise
sollevato.
<< Tesoro penso che l'esercitò non
sarà necessario. >>
Edward lo guardò mentre si stava strizzando i capelli
<<
perché? >> domandò ma poi
seguì il suo
sguardo e lo vide, i suoi occhi si riempirono di gioia e lacrime,
allargò le labbra in un sorriso entusiasta e corse da lui
prendendolo in braccio, iniziò a riempirlo di baci e carezze
che si mescolavano alle lacrime, << oh Izzy meno male che
sei
tornato, mi hai fatto spaventare da morire piccolo, mi dici come avrei
fatto se ti fosse successo qualcosa? >>
domandò mentre lo
allontanava un po' da lui per guardarlo negli occhi poi riprese a
stringerlo.
<< Mi dispiace così tanto piccolo mio, non mi
arrabbierò più con te e non ti
sgriderò mai
più in quel modo, non mi importa niente di quegli stupidi
trofei
puoi mangiarteli tutti se ti piacciono >> si asciugava le
lacrime e gli baciava la testolina ancora umida, Stede intanto li
guardava sorridendo felice di vederli così, voleva
avvicinarsi
anche lui ma era giusto avessero il loro tempo, una volta che Edward
ebbe finito di piangere tutte le sue lacrime si avvicinò
inginocchiandosi vicino a loro, fece una carezza sulla testa del
piccolo Izzy che questa volta non ringhiò né
abbaiò, poi baciò il suo fidanzato sulle labbra
accarezzandogli i capelli << che ti avevo detto? Io
mantengo
sempre le promesse >> sorrise e Edward di rimando,
<< sono
così felice che tu sia tornato sano e salvo >>
disse al
cagnolino.
Lucius scese dal suo giaciglio pensando che finalmente gli umani si
erano degnati di tornare, e lui avrebbe avuto un buon pasto e una
perfetta permanente da parte dell'uomo biondo, zampettò
suadentemente fino al salone, si mise a sedere a terra annunciando la
sua presenza con un "miao" annoiato, Stede si girò
<< oh
ciao Lucius >> ma poi vide che aveva tutto il pelo umido
come
quello di Izzy e capì, << Ed credo che
c'è qualcuno
che dobbiamo ringraziare, qualcuno che si è comportato da
vero
amico >> Edward prima guardò il suo fidanzato
con
un'espressione interrogativa poi spostò lo sguardo verso il
micione che si stava leccando una zampetta << tu dici
che...Lucius! >> posò Izzy delicatamente a
terra e corse a
sollevare Lucius facendogli venire un bel tuffo allo stomaco dovuto
allo spostamento terra aria, lo strinse a sé accarezzandogli
la
testolina, << tu sei un eroe! >> gli disse
facendolo
volteggiare e il gatto sperò che almeno non iniziasse a
riempirlo di quei fastidiosi baci sulle orecchie, o che non strusciasse
la guancia sulla sua perché la barba lo irritava, ma
Edward era all'apice della gioia e fece ciascuna di queste cose, fu
Stede a interrompere quella che per il povero Lucius era una tortura
insopportabile, insomma era così difficile fare delle
semplici
carezze si domandava.
<< Ed credo che sia meglio asciugarli, Izzy sta iniziando
a tremare. >>
<< Oh sì giusto >> rispose
smettendo finalmente di volteggiare come un matto.
<< Tu occupati di Izzy io di Lucius >>
disse Stede mentre
si alzava per andare a prendere in braccio il micio che
sospirò
sollevato, felice che sarebbe stato lui ad occuparsi del suo voluminoso
pelo, Edward era un brav'uomo ma per quanto riguardava permanenti e
bigodini non ci sapeva proprio fare, anche loro si tolsero i vestiti
bagnati e poi andarono in bagno, Ed sfregava Izzy che era sepolto sotto
un asciugamano e Stede pettinava e fonava il manto castano del bel
micione che finalmente aveva avuto la sua ricompensa, dopo un buon
pasto e una generosa dose di coccole era giunto il momento di andare a
dormire.
<< Ed...perché non tieni Izzy con te nel
lettone per stanotte? >>
<< Oh mi piacerebbe ma...sai lui >> si
grattò a
disagio << bé lo sai che non vuole dormire in
mezzo a noi
due. >>
<< Sì lo so tesoro per questo io
dormirò sul divano >> disse sorridendo.
<< Cosa? Non se ne parla, al massimo ci vado io sul
divano con
lui >> Lucius sbadigliò assonnato e stufo di
quella
discussione andò ad acciambellarsi nella sua calda cesta,
anche
Izzy roteò gli occhi e si sdraiò sul tappeto
perché quei due quando iniziavano a discutere potevano
metterci
ore, come quando dovevano attaccare il telefono "attacca tu, no tu" e
alla fine lo facevano insieme, lui pensava che invece di perdere
così tanto tempo in quelle moine avrebbero potuto farlo
subito
ma si sa gli umani quando sono innamorati perdono il lume della ragione.
<< Avanti è solo per una notte Edward, senti
non voglio
discutere sul divano ci dormo io e basta >> disse
tirandolo per
la maglia e coinvolgendolo in un tenero bacio che lo fece cedere e
accettare la proposta del suo fidanzato, Ed prese in braccio Izzy e
tutti e tre andarono in camera, lo posò sul materasso e
mentre
si mettevano il pigiama domandò << secondo te
perché si comporta così Stede? Non mi sembra
felice...
>> domandò riferendosi al cagnolino,
<< credo che la
risposta sia semplice, io sono quello che si è messo tra
voi,
prima faceva un sacco di cose con te, eravate sempre insieme e non
doveva dividere il tuo amore con nessuno, << ma io lo amo
allo
stesso modo di prima e mai una volta l'ho trascurato >>
rispose
corrugando le sopracciglia. Stede si sistemò il ciuffo
biondo e
poi disse << lo so ma è comunque diverso per
lui, non puoi
aspettarti che ragioni come un umano e a volte anche gli umani soffrono
di una gelosia morbosa >>, Edward sospirò
sedendosi sul
materasso << e allora cosa possiamo fare? Non voglio
scappi
ancora o che soffra. >>
<< Troveremo una soluzione, magari potresti portarlo a
fare una di quelle belle gite barca, solo voi due. >>
<< E' vero...in effetti è da un po' che non le
facciamo
>> disse ritrovando il sorriso, Stede lo baciò
sul naso
<< visto? C'è sempre una soluzione.
>>
<< Stede? >> lo fermò prima che
uscisse dalla camera.
<< Sì? >>
<< Mi mancherai stanotte. >>
<< Anche tu...ti amo Edward. >>
<< Anche io ti amo >> rispose mandandogli
un bacio e Stede
fece il gesto di prenderlo nella sua mano e posarselo sulle labbra,
<< notte anche a te Izzy >> disse prima di
andare in salone
e trovare Lucius appisolato su uno dei cuscini del divano,
<< per stanotte dovrai sopportarmi come tuo ospite
>> disse
a bassa voce, il gatto rispose miagolando, << molto
gentile
>> disse Stede sorridendo e accoccolandosi sui cuscini
rimanenti.
Quella notte però non fu così serena come si era
aspettato, non solo perché Lucius aveva deciso di usare i
suoi
piedi come tira graffi facendogli emettere un urletto acuto, per poi
destreggiarsi in una maratona che comprendeva anche balzi sulla sua
testa e dalla sua spalla verso l'ignoto ma anche perché
aveva pensato ad una cosa ovvero che forse Izzy, Edward e Lucius
sarebbero stati meglio senza di lui.
Il punto cruciale era il cagnolino che non tollerava la sua presenza e
ne soffriva, e il suo malessere si rifletteva inevitabilmente sugli
altri componenti della famiglia e lui non voleva che stessero male,
soprattutto non gli sembrava giusto aver stravolto la vita di Izzy che
prima viveva beato con il suo padrone, ci avevano provato ma non era
andata e forse a un certo punto bisognava essere coraggiosi e alzare
bandiera bianca.
Certo sapeva che non sarebbe stato facile perché Edward gli
sarebbe mancato da morire, già solo il pensiero di vivere
senza
di lui gli faceva salire le lacrime agli occhi e anche il suo fidanzato
avrebbe sofferto e forse avrebbe finito per odiarlo e non volerlo
più vedere, gli sarebbero mancati Izzy e Lucius ma non
sarebbe
mai stato così crudele da separarli perché aveva
capito
che quei due nonostante tutto si volevano bene, decise che l'indomani
ne avrebbero parlato.
Anche qualcun altro faticava a prendere sonno quella notte ed era
proprio Izzy, troppi i pensieri che si affollavano in testa, tante
domande a cui non riusciva a trovare risposta, "perché
quell'umano che tanto si era impegnato a detestare era uscito a
cercarlo sotto la pioggia con il rischio di prendersi il raffreddore
dopo tutto quello che lui gli aveva combinato?" "Avrebbe potuto
inventare qualsisia scusa con Edward evitando di cercarlo e invece era
uscito con lui ed era stato persino felice di vederlo a casa sano e
salvo" "Perché era così buono con lui nonostante
i suoi
tentativi di sabotarlo?" "Che amasse Edward a tal punto?"
Izzy aveva sempre pensato che lui era l'unico capace di amare il suo
umano in maniera incondizionata, però forse si era
sbagliato,
forse non era così e c'era qualcun altro capace di un amore
così grande e forte da superare ogni cosa, in effetti Stede
non
aveva mai messo Edward davanti ad una scelta, non gli aveva mai detto
"o lui o me", mai aveva minacciato di andarsene e nemmeno si era
lamentato dei modi dispettosi di Izzy anzi lo aveva sempre tutelato e
protetto, e allora se era vero che quell'uomo dai capelli cotonati
amava tanto quanto lui Edward allora forse una minuscola
possibilità se la meritava.
Forse anche più di una pensò visto che gli aveva
ceduto
il suo posto nel letto e sapeva quanto per gli umani il letto e il
dormire insieme fossero importanti, e ora se ne stava a starnutire sul
divano sopportando le attività notturne di Lucius, tutto per
rendere felice lui, chiuse gli occhi accucciandosi meglio vicino al
braccio di Edward e quella stessa notte non sognò solo lui
che
gli lanciava la palla ma anche Stede e fu un sogno bellissimo.
<< Buongiorno amore >> disse Stede mentre
si incontrava con
il suo fidanzato al centro del corridoio, << dormito
bene?
>> domandò mentre si grattava la schiena.
<< Divinamente >> rispose l'altro
esibendosi in un sonoro sbadigliò << e tu?
>>
<< Mh insomma, diciamo che il nostro gatto ha una vita
notturna più intensa della nostra. >>
<< Oh mi spiace piccolo >> disse mentre
appoggiava la testa
sulla spalla del compagno, Stede gli accarezzò i lunghi
capelli
spostandogli una ciocca dietro all'orecchio << tranquillo
è stato illuminante sapere quante cose un gatto
può
inventarsi invece di dormire >> ridacchiò ed
Edward si
tirò su, aveva Izzy in braccio.
<< E tu come hai dormito signorino? >>
domandò Stede toccando con un dito il nasino del cagnolino.
<< Credo bene anche lui, è rimasto nella
stessa posizione per tutta la notte. >>
Però il suo compagno non la pensava così, lo
osservava
stranito << a me non sembra, credo abbia ancora sonno
>>,
Edward allora lo mise giù e il piccolo zampettò
fino al
tappeto dove si accucciò e chiuse gli occhi di fronte alla
faccia stranita del suo padrone, << è
incredibile come tu
lo conosca meglio di me >>, Stede ridacchiò
battendogli
una mano sulla spalla << sono solo un buon osservatore.
>>
L'osservava mentre era girato di schiena intento a preparare la
colazione, fischiettava una canzone che aveva sentito pochi giorni
prima in radio, era così bravo a cucinare che si era chiesto
più volte perché non avesse aperto un ristorante,
ma lui
gli aveva sempre detto che preparare da mangiare per lui era
un hobby, che lo rilassava e che desiderava preparare un buon pasto
solo per quelli che amava perché lui in quei piatti ci
metteva
tutto il suo amore e delicatezza che spesso teneva chiusi dentro al
cuore, Stede sospirò sentendosi un verme a rovinare un
momento
così spensierato, si avvicinò a lui sfiorandogli
le
braccia muscolose, poi scese lungo i fianchi e gli avvolse le braccia
intorno alla vita, appoggiò le labbra dietro alla sua spalla
e
la baciò dicendo poi << Ed dobbiamo parlare di
una cosa.
>>
Edward lasciò subito quello che stava facendo, si
girò in
quell'abbraccio leccandosi via da un dito il residuo del succo di una
fragola, quel gesto fece contorcere di piacere le viscere di Stede che
però si impose di mantenere la calma, il suo fidanzato gli
prese il viso tra le mani iniziando a baciarlo, aveva
un sapore così buono << sai di fragole
>> disse
infatti ed Edward sorrise ricominciando a baciarlo, sfiorargli le
braccia e i pettorali, il suo biondo fidanzato non poteva resistere a
quei tocchi e infatti si lasciò andare a sospiri e mugolii
d'apprezzamento fino a quando la sua parte razionale riuscì
ad
avere la meglio, si spinse leggermente lontano e disse <<
è importante. >>
<< Più importante di baciarmi?
>> domandò sogghignando.
<< No ma...- >>
<< Allora niente ma Stede, ho vissuto dei giorni
infernali e
adesso desidero solo il mio fidanzato, voglio baciarti e stare a letto
con te per tutto il giorno, non voglio pensare ad altro né
vedere altro, ti amo >> disse tirandolo su
improvvisamente
per le cosce e facendolo sedere sul tavolo, iniziò a
baciargli
il collo e sussurrare << e penso di non avertelo
dimostrato
abbastanza, non voglio pensi che non sia così.
>>
A Stede venne la pelle d'oca, piegò all'indietro la testa
emettendo un basso sospiro, chiuse gli occhi e
maledì quell'infinita dolcezza che il suo fidanzato
riusciva a tirare fuori
alcune volte, come poteva dirgli che voleva lasciarlo mentre lo stava
toccando e baciando in quel modo, non poteva, gli mise una mano dietro
la nuca afferrandogli quella matassa di capelli brizzolati, li
tirò appena giusto per fargli spostare la testa e poi
attaccò le sue labbra, << ti voglio Edward,
adesso
>> sospirò sulle sue labbra e l'altro lo prese
di peso
portandolo tra le bianche lenzuola e lì rimasero per tutta
la
mattina alternando coccole e fare l'amore dolcemente.
Nel pomeriggio Stede si stava rilassando dentro la vasca facendo un bel
bagno caldo, le bolle della schiuma scoppiettavano inebriando la stanza
di un delicato profumo di lavanda, aveva gli occhi chiusi quando il suo
bel fidanzato spuntò sulla porta
<< ehi amore vado sul tetto a riparare quella tegola
>>,
Stede aprì gli occhi voltandosi non molto convinto di
ciò
che aveva sentito << tesoro penso sia meglio chiamare un
esperto
>>, Edward scosse la testa, si inginocchiò
vicino al bordo
della vasca e baciò le dita bagnate e profumate del compagno
<< tranquillo è un giochetto per me
>> disse
strizzandogli l'occhio, << promettimi che starai attento
Ed...
>> gli disse guardandolo preoccupato, <<
ovvio e se per
quando avrò finito tu sarai ancora qui dentro non mi
dispiacerebbe condividere un po' di sapone >> sorrise
malandrino
facendolo arrossire e poi corse via.
Fortunatamente il tetto non era molto alto, un'alta scala era
sufficiente ad arrivarci ed Edward era riuscito a salire e sistemare
quella dannata tegola che da una settimana gli stava dando il tormento,
una volta finito iniziò a scendere ma qualcosa
andò
storto, forse mise il piede nel modo sbagliato, forse
scivolò su
una goccia d'acqua ma si ribaltò con tutta la scala finendo
per
cadere, sbattere la testa e perdere i sensi, Izzy che era lì
con
lui corse allarmato a leccargli il viso ma una volta appurato che il
suo padrone non si riprendeva si mosse andando a chiamare Stede che era
ancora a mollo, incominciò ad abbaiare e saltellare
furiosamente
rischiando di scivolare sulle pozze d'acqua che si erano formate a
terra.
<< Izzy non mi pare di darti fastidio se mi faccio un
bagno e tu
te ne stai di là con Edward >> a sentire quel
nome il
cagnolino mugolò alzandosi sulle zampette posteriori.
<< Gli è successo qualcosa? >>
domandò
preoccupato e Izzy guaì così lui si
fiondò fuori
dalla vasca, si mise l'accappatoio e corse fuori, urlò
quando lo
vide steso a terra, si accasciò sul suo corpo scuotendolo e
chiamandolo, << Ed ti prego apri gli occhi, tesoro non...
>> gli baciò una guancia ma anche se il suo
primo istinto
fu quello di prenderlo tra le braccia non lo fece sapendo che
avrebbe potuto causare danni peggiori, Izzy mugolava leccando il naso
del suo padrone, anche Lucius era uscito e aveva iniziato ad annusarlo,
Stede prese alla svelta il telefono e chiamò l'ambulanza,
nell'attesa aveva messo una coperta sopra il corpo di Edward per
evitare che disperdesse calore, camminava avanti e indietro con i piedi
nudi e ogni tanto gli venivano dei brividi di freddo per il fatto che
non si era nemmeno asciugato.
<< Signore non può venire in ambulanza con
noi, ci
raggiunga in ospedale >> gli disse la donna che insieme
ad altri
due erano venuti a prendere il suo fidanzato, lui si morse le labbra
nervosamente ma discutere avrebbe significato perdere solo altro tempo
e così accettò, si vestì di corsa
sotto lo sguardo
preoccupato dei due animaletti e corse fuori raggiungendo l'ospedale,
solo che lì gli avevano detto di attendere fuori
perché
stavano facendo degli esami, poi finalmente dopo un'ora la dottoressa
uscì.
<< Lei è un parente? >>
domandò e lui
deglutì prima di rispondere perché sentiva la
gola secca,
non era riuscito a bere niente.
<< Sono il suo fidanzato >> disse con la
voce che gli tremava.
<< M-mi chiamo Stede >> non sapeva il
motivo ma aveva sentito il bisogno di dirlo.
<< Però non siete sposati...il signor Teach ha
parenti qui? >>
<< N-no nessuno >> rispose con gli occhi
lucidi e il timore che non glielo facessero vedere.
<< Nemmeno fuori? Qualcuno che possiamo contattare.
>>
<< No, la persona più vicina a lui sono io.
>>
La dottoressa si grattò la nuca pensierosa.
<< Se è così allora non ci sono
problemi,
chiuderò un occhio se lei mi assicura di essere davvero il
fidanzato e non un amico preoccupato. >>
<< Glielo giuro, se vuole... >> si tolse
l'anello di
fidanzamento mostrandoglielo, dietro la fascetta c'era scritto "Stede
Bonnet e Edward Teach" e in mezzo ai nomi c'era un cuore, la dottoressa
sorrise intenerita << va bene se lo rimetta pure
>>, Stede
obbedì rimettendosi l'anello con dita tremanti,
<< vede la
buona notizia è che non è grave...
>> Stede
però non riuscì ad essere così tanto
sollevato
vista l'anteprima della frase << e la cattiva?
>>
domandò con la voce spezzata.
<< Non si è ancora ripreso, non ci sono stati
danni
né al cervello né al cranio ma per qualche strano
motivo
questo non è stato sufficiente a fargli riprendere i sensi,
può essere che il suo corpo abbia bisogno di più
tempo ma
dobbiamo tenerlo sotto osservazione. >>
Stede deglutì l'amaro che aveva in bocca, sentiva la nausea
divorargli lo stomaco e quasi le gambe gli cedettero <<
però ci sono speranze vero? >> il cuore gli
batteva
fortissimo in attesa di quella risposta.
<< Certo che ci sono, gliel'ho detto non è
grave ma solo
incomprensibile, faremo tutto il possibile ma è importante
che
ora non subisca emozioni di alcun tipo, quindi lo so che quello che sto
per dirle è molto difficile ma non lo farei se non lo
ritenessi
necessario, il signor Teach per almeno due giorni non può
ricevere visite né da lei né da nessun altro, a
meno che
non si riprenda prima ovviamente. >>
Stede accusò il colpo ma annuì stringendo forte i
pugni,
<< va bene, posso almeno venire qui per ricevere notizie
o
rimanere dietro la porta in silenzio? >>, la dottoressa
rimase
colpita da quella richiesta, quell'uomo doveva essere proprio
innamorato e non se la sentiva di essere troppo severa così
gli
sorrise << può farlo ma solo negli orari di
visita.
>>
<< Oh grazie! >> in un impeto di gioia la
strinse tra le
braccia per poi scusarsi imbarazzato, rimase lì fino alla
fine
dell'orario e poi tornò a casa con il cuore gonfio e pesante
di
lacrime e preoccupazione, Izzy sentendo la porta aprirsi
scodinzolò ma quando vide solo Stede e soprattutto la faccia
che aveva la sua gioia svanì all'istante.
<< Nessuna novità ragazzi, o meglio l'unica
cosa è
che Edward non si è svegliato ma le sue condizioni non sono
gravi, però dorme... >> sospirò e
cadde in un
pianto disperato, non smise di piangere nemmeno quando
riempì la
ciotola di entrambi, cibo che loro non toccarono nemmeno, nessuno dei
tre aveva fame, erano tutti in pena per il loro padroncino e fidanzato,
Stede si diresse in camera buttandosi sul letto senza nemmeno togliersi
le scarpe, prese il cuscino del fidanzato tra le braccia e ne
respirò il profumo e di nuovo pianse stringendolo forte,
<< te lo avevo detto sciocco che era pericoloso
>>
mugugnò << e io sono un idiota che ti ho
lasciato andare,
avrei dovuto esserci io lì sotto e prenderti tra le braccia,
non
farmi questo...non lasciarmi, cosa faremo senza di te, senza il tuo
sorriso, le tue canzoni stonate, i tuoi abbracci, i tuoi baci...
>> e così si addormentò con gli
occhi rossi e gonfi
che ormai avevano finito le lacrime.
Nei giorni successivi Edward era sempre stabile ma non dava segni di
volersi svegliare, alcuni amici una sera erano andati a trovare Stede
portando qualche dolcetto per dargli un po' di conforto, mentre
parlavano uscì anche un discorso che lui proprio non voleva
nemmeno sentire.
<< Cosa farai con Izzy se...bé se dovesse
accadere il peggio? >>
<< Che significa cosa farò? Non voglio nemmeno
pensare a
un'ipotesi del genere >> rispose innervosito e agitato.
<< Lo so scusa ma...è che la vostra convivenza
non
è facile, non credo che senza Edward migliorerebbero le
cose.
>>
Stede strinse i pugni sulle cosce.
<< Izzy è anche il mio cane, gli voglio bene
esattamente
come gliene vuole Ed e mai mi sognerei di lasciarlo o abbandonarlo al
suo destino, non importa quanto mi renderebbe la vita impossibile, l'ho
amato da quando è finito in quel laghetto e non oso
immaginare
una vita senza quel piccolo cagnetto arrabbiato >> disse
asciugandosi le lacrime e sorridendo al ricordo << e poi
Edward
non morirà, lui tornerà da noi >>
disse con la voce
che gli stava per cedere.
Il cagnolino che stava sul divano aveva seguito tutto il discorso e in
particolar modo la parte che riguardava il suo destino, era rimasto
stupito e sorpreso da quello che aveva sentito, Stede gli voleva bene?
Quello Stede che ogni giorno tormentava, mordeva e a cui faceva i
dispetti aveva appena detto di amarlo e che non si sarebbe mai liberato
di lui, non solo per una fedeltà verso Edward ma
perché
si era affezionato, questo era strano e impossibile...o forse no?
Il giorno dopo Stede era uscito di casa molto presto per poter andare a
trovare il suo fidanzato, anche se nemmeno quella mattina lo fecero
entrare, frustrato andò a lavoro e tornò per la
visita
serale però in quel caso ci fu un bel cambiamento, la
dottoressa
gli permise di entrare ma solo per dieci minuti, lui la
ringraziò poi entrò in punta di piedi dentro
quella
camera che gli sembrava troppo piccola e angusta, deglutì
quando
lo vide steso su quel lettino, era pallido ma fortunatamente la sua
pelle era bella, non aveva segni strani sul volto e non aveva perso
peso, si mise seduto sul bordo del lettino sforzandosi di non piangere
almeno non subito, gli accarezzò una guancia e il
macchinario a
cui era collegato emise un bip, il battito cardiaco era aumentato di
una o due pulsazioni, Stede la prese come una cosa positiva e sorrise
mentre la prima lacrima gli solcava la guancia.
<< Ed...mi hai riconosciuto? Sai vero che te lo
ricorderò
ogni volta mi dirai che non mi sopporti perché ci metto
troppo a
scegliere un vestito anche solo per fare la spesa >>
disse
ridacchiando e poi tornò serio << a casa ti
aspettano
tutti, Izzy e Lucius sono così preoccupati e non vedono
l'ora di
riabbracciarti, non puoi fare questo a Izzy, lui è il tuo
cagnolino, lo hai scelto tra tutti in un momento in cui era rimasto
solo, morirebbe senza di te...e io lo amo troppo per perderlo e cazzo
Edward amo follemente anche te quindi ti prego non farci questo, ti
amiamo così tanto tesoro mio. Non so perché stai
così, spero che non sia perché pensi che nessuno
ti
voglia, sai che non è così e se ti ho dato
qualche
cattiva impressione mi dispiace, io ti desidero con tutto il mio cuore,
e avrei voluto dirtelo dal primo giorno ma temevo mi avresti preso per
pazzo, però è vero un po' pazzo lo sono ma di te.
Ti
prometto che verrò con te a fare quello stupido corso di
cucina
per coppie ma ti prego, ti prego torna da me >>
mugugnò
prima di accucciarsi sul suo petto e scoppiare a piangere.
<< Signor Bonnet? >>
Lui alzò il viso asciugandosi alla svelta le lacrime
<< m-mi scusi >> singhiozzò.
<< Non deve scusarsi, è perfettamente
comprensibile ma il tempo è scaduto, deve salutarlo.
>>
Annuì voltandosi verso di lui, gli posò un bacio
delicato
sulle labbra e gli sussurrò << in quasi tutte
le storie che
ho letto il bacio del vero amore è la chiave per salvare
qualcuno, se io sono così fortunato di essere il tuo spero
che
questo bacio serva a riportarti da me, ti amo >> poi
uscì
fuori insieme alla dottoressa.
<< Può comunque tornare domani, man mano
aumenteremo il tempo che potrà stare con lui.
>>
<< Ma se non dovesse svegliarsi? >>
domandò titubante.
<< Oh non è possibile, con quei parametri
vitali se non
dovesse svegliarsi da solo lo aiuteremo noi, ovviamente è
meglio
se lo farà da solo ma visto che è sempre rimasto
in
salute con l'aiuto di alcuni farmaci lo riporteremo qui,
però in
quel caso ci sarà un protocollo da seguire ma per ora non
mettiamo troppo le mani avanti, le spiegherò tutto nel caso
dovesse essere necessario. >>
<< D'accordo grazie. >>
Stede tornò a casa stanco, distrutto e avvilito, era vero
che
Edward forse gli aveva dato un cenno di averlo riconosciuto, e che la
dottoressa gli avevano detto che in qualche modo lo avrebbero svegliato
ma dopo cosa sarebbe successo? Era tutto un se, tutto un ma, ipotesi di
qualcosa che sarebbe potuto accadere ma di concreto non aveva niente,
sospirò con il capo chino appoggiando la schiena alla porta,
Izzy e Lucius si avvicinarono a lui e si sforzò di sorridere
<< ciao ragazzi... >> disse e
trascinò i piedi fino
al divano, si lasciò cadere sul pavimento prendendosi la
testa
tra le mani.
Lucius si strusciò sulle sue gambe spingendo con la
testolina ma
Stede non aveva nemmeno la forza di accarezzarlo, Izzy si mise seduto
piegando la testa per capire dove fosse finita tutta l'energia
vitale che solitamente sprizzava dal corpo di quell'uomo, non era da
lui avvilirsi così, certo piangeva, si lamentava e a volte
era
un gran fifone ma trovava sempre il coraggio di affrontare le
avversità, mugolò per attirare la sua attenzione
e infatti
gli occhi umidi di Stede si posarono su di lui.
<< Oh Izzy...vi avevo promesso che lo avrei riportato a
casa ma
non ci sono riuscito e mi dispiace così tanto, è
stata
tutta colpa mia, da quando sono qui è successo di tutto, vi
sto
rovinando la vita in particolar modo a te Izzy ma ti prometto che se
Edward si riprenderà io me ne andrò per sempre
>>
il cane mugolò abbassando la testolina, Lucius
andò in
panico perché se se ne fosse andato lui il suo pelo avrebbe
raggiunto condizioni terribili e non poteva permetterlo, e poi era un
bravo padrone non voleva se ne andasse.
<< Mi farà così male lasciare tutti
voi, siete la
mia famiglia e vi amo ma il vostro benessere è
più
importante, Izzy voglio che tu ti prenda cura di Edward,
soffrirà anche lui ma spero che prima o poi
capirà la mia
scelta, tornerete ad essere felici e questa è l'unica cosa
che
posso fare per farmi perdonare. >>
Come poteva quello stupido umano pensare che tutto ciò che
era
successo fosse colpa sua, si avvicinò piano andandogli
vicino,
appoggiò le zampette anteriori sul suo ventre e gli
leccò
il mento, ovviamente Stede aprì gli occhi di scatto e fu
molto
sorpreso di quel gesto, << Izzy che... >>
allora il
cagnolino andò dritto nella sua cesta, prese la sua pallina
preferita e gliela portò appoggiandogliela davanti, la
spinse
con il musino per fargliela prendere, << vuoi che la
prenda?
>> domandò e titubante allungò il
braccio per
afferrarla, << non mi hai mai permesso di toccarla
>> disse
e Izzy iniziò a scodinzolare, si avvicinò di
nuovo a lui
strusciandosi come di solito faceva con Edward quando voleva le
coccole, Stede sempre più confuso iniziò ad
accarezzarlo
piano con movimenti lenti e delicati.
<< Vuoi che...resti? >> Izzy
guaì e saltellò
su tutte e quattro le zampette, poi di nuovo tornò a
leccarlo e
scodinzolare, l'uomo sorrise felice e con le lacrime agli occhi lo
prese tra le braccia, << vorrei tanto che Edward fosse
qui per
vederci >>, Lucius intanto si era avvicinato voglioso di
partecipare a quell'affetto famigliare, Stede aprì il
braccio e
prese anche lui tenendoli stretti entrambi.
<< Grazie piccolo questo è il più
bel regalo che
potessi farmi >> disse baciandogli la testina e il
cagnolino
scodinzolò ancora più vivacemente, la sera
dormirono
tutti e tre nel lettone abbracciati e per Izzy che aveva sempre
schivato l'affetto di tutti meno che quello di Edward fu bellissimo,
certo magari non da ripetersi sempre ma comunque ogni tanto sarebbe
stato bello, il mattinò dopo a svegliarli fu il trillo del
telefono, Stede si precipitò a rispondere e i due animaletti
lo
seguirono.
<< Sì. >>
<< Certo... >>
<< Ok. >>
<< Mh mh. >>
Parlava e camminava avanti e indietro con Izzy e Lucius che seguivano i
suoi passi, infine mise giù e li guardò entrambi.
<< Si è svegliato! Edward si è
svegliato e sta
bene! >> si chinò ad abbracciarli e loro si
fiondarono da
lui, uno faceva le fusa e l'altro scodinzolava come un matto, si
affrettò a vestirsi mettendosi anche i calzini di due colori
diversi, gli diede da mangiare ma quando stava per uscire si
voltò a guardare il piccolo cagnolino, <<
perché no
>> disse, prese uno zaino e poi Izzy in braccio e gli
disse
<< ti porto da lui ma devi promettermi che non uscirai di
qui
>> disse e lo mise dentro, << Lucius tesoro
ci vediamo dopo
>> il gatto miagolò e si mise ad attenderli
davanti alla
porta.
Stede entrò nella stanza del suo fidanzato con un largo
sorriso
sul volto, posò lo zaino sulla sedia e si
avvicinò a lui
<< piccolo... >> poi non resistette
più e si
fiondò ad abbracciarlo, si strinsero forte respirando l'uno
l'odore dell'altro, << è così bello
stringerti tra
le braccia >> disse Stede, << è
bello averti qui
amore >> rispose Edward cercando le sue labbra, era
debole ma
riusciva a parlare e stare seduto, gli avevano fatto alcuni esami ma i
parametri erano sempre stabili.
<< La dottoressa mi ha detto che eri sempre qui anche se
dovevi stare fuori dalla porta. >>
Stede arrossì sedendosi vicino a lui senza perdere il
contatto con le sue mani.
<< Spiona >> borbottò.
<< Allora è vero >> rise Edward
guardandolo con
dolcezza e con tanto di quell'amore che poteva uscirgli dagli occhi
tanto ne erano pieni.
<< Certo che è vero...non ti avrei mai
abbandonato, avrei
messo una tenda qui fuori se fosse stato necessario. >>
<< Poi chi si sarebbe preso cura dei nostri piccoli, a
proposito come stanno? >>
Stede sorrise accarezzandogli quelle belle mani che erano di nuovo
tiepide ed emanavano calore, quel calore così bello che
bastava
quello per farlo sentire a casa.
<< Erano molto preoccupati per te, sono stati giorni duri
per
tutti noi ma fortunatamente ci siamo confortati a vicenda e ora stanno
bene, sanno che tornerai. >>
Edward si morse il labbro e si asciugò le lacrime che
avevano
iniziato a bagnargli gli occhi, si sentiva così amato ma
anche
in colpa per averli fatti soffrire, i suoi pensieri però
vennero
distratti da qualcosa.
<< Stede perché il tuo zaino si muove?
>>
<< Oh! >> esclamò alzandosi e lo
prese, lo
aprì mettendolo davanti al suo fidanzato, <<
guarda chi ti
ho portato >>, da lì dentro sbucò
il musetto di
Izzy che non appena vide il suo padroncino iniziò a
scodinzolare
e guaire, aveva così voglia di saltargli in braccio ma Stede
gli
aveva detto di non farlo perché se lo avessero scoperto lo
avrebbero bandito dall'ospedale, << shh Izzy fa piano
>> lo
redarguì Stede e lui si calmò all'istante, Edward
che
aveva appena iniziato a piangere infilò le mani nello zaino
riempiendo di carezze il suo piccolino.
<< Piccolo mio quanto mi sei mancato, sì anche
io sono
felice di vederti ma...un momento come hai fatto a portarlo qui?
>>
Stede riprese lo zaino e lo chiuse ovviamente lasciando un buco per
l'aria, sospirò soddisfatto sentendo il petto esplodergli
per la
gioia << io e Izzy proprio ieri diventati amici, non so
come sia successo ma lui mi ha fatto capire di volermi nella sua vita,
pensa che mi ha dato persino la sua palla. >>
<< No! >> esclamò Edward
entusiasta e sorpreso.
<< Sì e poi si è lasciato fare le
coccole, prendere
in braccio e abbiamo dormito tutti e tre sul lettone ieri sera,
chissà forse è stato quello a fare il miracolo
>>
disse Stede accarezzando la guancia del suo amore.
<< Qualsiasi cosa sia sono felice che sia successo Stede,
forse
il mio incidente non è stato totalmente negativo
>>
ridacchiò grattandosi la nuca a disagio, sapeva di meritarsi
una
bella ramanzina e infatti il suo fidanzato lo guardò
malissimo.
<< A proposito di questo se osi fare di nuovo qualcosa di
così stupido e pericoloso ti strozzo con le mie mani.
>>
Edward fece una risatina << ma se non sei in grado di
uccidere una mosca. >>
<< Ho guardato molti film sui pirati caro mentre
aspettavo che la mia zucca vuota preferita si riprendesse.
>>
<< Sui pirati addirittura, e chi saresti tu capitan
uncino?
>> rise di nuovo ma poi mugolò sentendo male
alla testa.
<< Ben ti sta e ringrazia che non sia io a infliggerti
quel
dolore perché sarei molto più crudele
>> disse
Stede punzecchiandogli la pancia.
<< Tremo di paura signor Bonnet >> si
avvicinò alle
sue labbra per un bacio e ovviamente Stede non riuscì a
resistere, lo baciò accarezzandogli piano i capelli, non
riuscivano a smettere di cercarsi e assaporarsi << mi sei
mancato
stupido, ti avrei odiato se mi avessi lasciato, sul serio Ed non farlo
mai più >> mugugnò sulla sua
spalla, Edward lo
accarezzò baciandogli una tempia << io invece
ti ho
sognato credo ogni giorno, mi facevi tante piccole trecce sia alla
barba che ai capelli e le legavi con dei piccoli fiocchetti viola.
>>
<< Potrei sempre farlo sai >> disse Stede
guardandolo divertito.
<< Chissà magari ti concederò
quest'onore >>
risero ancora e poi Stede se ne andò ma era felice, aveva
ritrovato il suo Edward che stava bene e presto sarebbe uscito
dall'ospedale, aveva legato con Izzy e finalmente potevano essere una
perfetta famiglia felice, certo con alti e bassi ma avrebbero superato
tutto rimanendo uniti.
Passarono sei mesi da quel giorno e le cose continuarono ad andare a
gonfie vele, Edward si era rimesso in completa forma, Izzy lasciava che
Stede lo portasse fuori da solo in una delle sue passeggiate e Lucius
continuava a fare strage di cuori tra i gatti del quartiere, per
festeggiare il loro primo anno insieme decisero di dare una bella festa
in maschera, naturalmente avrebbero festeggiato anche da soli ma gli
piaceva l'idea di condividere il momento anche con i loro amici.
Andarono in un grande negozio di abiti da carnevale che aveva vestiti
sia per uomini che per animali visto che avevano deciso di vestire
anche i due piccoletti, si divisero per cercare più abiti
possibili e si infilarono dentro al camerino, fantasma, zombie,
vampiro,
delfino, fino ad arrivare a quello da aristocratico.
<< Mmm Stede questo ti dona. >>
<< Dici? Mi sembro troppo pomposo e pieno di me...-
>>
<< Ma tu sei pieno di te >> ed Edward si
beccò un martello di gomma in faccia.
<< Ahu! Sei violento >> mugugnò
e il suo fidanzato si illuminò.
<< Ecco! Vorrei qualcosa che mi facesse sembrare
più aggressivo. >>
Edward si grattò il mento.
<< Vestiti da netturbino. >>
<< Che hanno i netturbini di aggressivo? >>
domandò
Stede sollevando un sopracciglio, aveva la netta sensazione che il suo
ragazzo non lo stesse prendendo sul serio.
<< Una volta uno di loro mi ha inseguito >>
spiegò Edward perdendosi dietro a quel ricordo.
<< Forse avevi lasciato una cartaccia a terra.
>>
<< No io...- >>
<< Ed! Non mi vestirò da netturbino, io voglio
essere minaccioso però non troppo >>
spiegò.
<< Oh sei chiaro adesso >> rispose Ed, Izzy
che era con
loro mugolò annoiato << stai facendo perdere
la pazienza
anche a Izzy, vero tesorino del papà >> lo
prese su
baciandogli il musetto.
<< Tu non hai un briciolo di pazienza, non sai divertirti
ecco. >>
<< Io so divertirmi eccome caro il mio signor voglio
ucciderti ma con gentilezza. >>
Stede sbuffò e tirò la tenda del camerino con
frustrazione, tutti quei vestiti e nessuno che gli si addiceva, forse
gli sarebbe bastato coprirsi con un lenzuolo e fingere di essere un
fantasma, << cerchiamo qualcosa per Izzy prima
così magari
ci schiariamo le idee. >>
<< Io non ne ho bisogno perché so
già da cosa mi vestirò, ma te lo dico dopo
>> rispose Edward.
Si misero a cercare dei vestitini adatti ma trovarli della taglia
giusta non era facile e poi ne volevano uno che non fosse troppo
ingombrante e fastidioso, ad un certo punto Edward urlò dal
fondo del negozio chiamando Stede e facendo voltare buona parte della
clientela, il suo fidanzato si avvicinò e vide che aveva in
mano
un tutù rosa e se la ridacchiava come un matto.
<< Che ne dici di questo per Iz...non sarebbe carino?
>>
Stede guardò il cagnetto che aveva l'aria affranta e
terrorizzata, << Ed caro io non credo che il nostro Izzy
sia tipo
da tutù, ci vuole qualcosa che descriva la sua
personalità come
per esempio... >> cercò tra gli abiti e
trovò
quello perfetto << bingo! >>
<< Un vestito da pirata? >>
domandò.
<< Sì! Che te ne pare Izzy? >>
era sempre meglio di
quell'orribile tutù quindi iniziò a scodinzolare
ringraziando mentalmente che ci fosse Stede con loro altrimenti
chissà il suo padrone come lo avrebbe conciato, se pochi
mesi fa
gli avessero detto che si sarebbe ritrovato a pensare una cosa simile
non ci avrebbe certo creduto, ovviamente pensava ancora che era un
rammollito ma erano molti meno i momenti in cui ci si soffermava.
<< Anzi ho un'idea e se ci vestissimo tutti da pirati?
>> propose entusiasta e con lo sguardo luminoso.
<< Mmm...perché no >> rispose
Edward accantonando
l'idea di vestirsi da calamaro gigante, che poi non sapeva nemmeno se
esistesse un costume del genere.
Iniziarono a cercare quello di cui avevano bisogno, trovarono qualcosa
della misura giusta per Lucius anche se immaginavano se lo sarebbe
levato in meno di un minuto, e poi si dedicarono a loro e Stede alla
fine decise di prendere il vestito da aristocratico ma anche una
spada, qualche cicatrice da appiccicarsi sul viso e anche una benda nel
caso gli fosse venuta voglia di usarla, il problema ora era trovare il
suo fidanzato che sembrava essere stato inghiottito da tutti quei
costumi, finalmente sentì la sua voce provenire da una
stanza
nascosta in fondo al negozio.
<< Oh per l'amor del cielo! >>
esclamò e si precipitò da lui arrivando persino
con l'affanno.
<< Stede! Ho trovato l'abito giusto per me, che ne dici
di
questo? Trovo che la pelle sia molto aggressiva per un pirata e io se
fossi stato uno di loro sarei stato molto spaventoso. >>
Una donna gli si avvicinò lanciandogli uno sguardo lascivo a
tutto il corpo e disse con voce suadente << trovo che la
pelle ti
starebbe divinamente >> e gli accarezzò un
braccio, Edward
da bravo ingenuo qual era fu soddisfatto del complimento e le sorrise
genuinamente << grazie >>, Stede
alzò gli occhi al
cielo e la fulminò con lo sguardo << grazie
signorina ma non
ci servono i suoi consigli >>, quella lo
guardò dall'alto
in basso delusa << oh che peccato, anche tu non saresti
stato
male >> e poi se ne andò lasciandoli
finalmente soli.
<< Perché sei stato così brusco
voleva solo farmi
un complimento >> disse Ed fissando e roteanado il
costume.
<< No tesoro mio quella ci stava provando
>> rispose piccato Stede.
<< Nah...allora che ne dici dell'abito, anche tu pensi
che la pelle mi starebbe bene? >> domandò
<< Ehm...Edward amore temo che quella non sia il tipo di
pelle
che cerchi >> tentò di spiegargli sentendosi a
disagio.
<< Cosa? E perché scusa, ha tutte queste
cinghie e poi ci
sono delle fessure che possono aprirsi, non capisco a che servono ma
sono molto fighe, e vedi ti danno in dotazione una frusta ma a me non
interessa, preferisco pistole e spade...- >>
Stede stava morendo dentro per l'imbarazzo così lo prese per
il
braccio tirandolo verso di sé << Edward guarda
l'insegna!
>> squittì esasperato e il suo fidanzato fece
come gli
aveva detto, << oh... >> disse solo, sul
muro c'era
un'enorme scritta al neon rossa che riportava la dicitura "Sex Toys."
<< Ecco il perché di tutte quelle aperture
>> convenne Edward.
<< Già...come hai fatto a non accorgertene?
>>
<< Che ne so Stede sono finito qui dentro, ho visto
questo e mi è piaciuto, come potevo pensare che...-
>>
<< Signore ecco le... >>
virgolettò con le dita di
una mano e poi continuò << armi che cercava
>> disse
tenendo una scatola colma di giocattolini ad uso chiaramente erotico,
Stede avrebbe voluto sprofondare ed Edward quando li vide
capì
il motivo per cui quel commesso avesse fatto tante allusioni su giochi
di ruolo, divertimento e serate birichine.
<< Bé vede io e il mio compagno abbiamo deciso
di provare
qualcosa di più tranquillo ecco... >>
tentò di
spiegare ma più parlava più la situazione si
faceva
ambigua.
<< Edward andiamo, lei è stato davvero molto
gentile >> disse Stede prima di precipitarsi fuori.
<< Sa lui è timido... >>
<< EDWARD! >> strillò da fuori e
lui lo seguì
scusandosi con l'uomo che arrivò a pensare che se quei due
fossero arrivati ad utilizzare una frusta l'avrebbe avuta sicuramente
quello biondo.
<< Però l'idea della pelle non mi dispiace
>> brontolò dietro di lui.
<< Va bene troveremo qualcosa di adatto ma in questo lato
del
negozio >> disse Stede mentre sfogliava i costumi, Edward
gli si
avvicinò da dietro fino a sfiorare con le labbra il suo
orecchio, << non sarebbe male provare uno di quei
giocattolini
qualche volta >> a Stede vennero i brividi lungo tutta la
colonna
vertebrale ma quello non era il luogo quindi si girò,
tappò le orecchie a Izzy e disse a bassa voce
<< forse uno
di questi giorni noi due potremmo davvero farlo. >>
<< Davvero!? >> esclamò Edward
con gli occhi che gli brillavano.
<< Sì >> rispose Stede
arrossendo, poi presero tutti i loro costumi, pagarono e tornarono a
casa.
Verso sera si prepararono in due camere diverse perché
avevano
deciso che vedere il risultato solo alla fine sarebbe stato
più
divertente, Ed preparò Izzy e Stede Lucius non senza
graffi e morsi ma alla fine riuscì a mettergli le poche cose
che
gli avevano preso, Edward fu il primo a uscire seguito dal suo fedele
cagnolino che litigava con la piccola manica del costume, doveva ancora
farci l'abitudine, si mise seduto sul divano e Izzy fece lo stesso sul
pavimento di fronte a lui.
Dopo dieci minuti di attesa già si stava annoiando
così
prese la spada, l'avvicinò a Izzy che lo guardava
incuriosito e
disse << Iz ti nomino primo ufficiale della mia nave, a
meno che
non voglia esserlo Stede ma in quel caso faremo finta di acconsentire
così non si lamenterà >> gli fece
l'occhiolino e il
cagnolino scodinzolò anche se non aveva idea di cosa dovesse
fare.
Stufo di aspettare si alzò per vedere se il suo fidanzato
avesse
bisogno di aiuto, quando arrivò in corridoio Stede gli
avvolse
un braccio intorno al collo puntandogli un pugnale finto alla gola
<< consegnami il bottino cane o sarò costretto
ad
ucciderti >>
Edward alzò le mani in alto divertito e poi disse
<< non
sapevo avessi comprato anche una pistola >> disse
mordendosi il
labbro, Stede corrugò le sopracciglia << non
ho nessuna
pistola >>, questo causò un fremito al suo
fidanzato che
rispose << allora credo mi piaccia la cosa con cui mi
stai
minacciando. >>
<< Oh Edward non è giusto, non puoi fare
così >> disse sbuffando e spostandosi
incrociando le braccia.
<< Che ho fatto, è colpa mia se non dosi le
tue armi? >>
<< Dovevi fingere di essere spaventato e arrenderti o
combattere >> spiegò Stede mantenendo il
broncio.
<< Ohh scusa non avevo capito che...senti ti prometto che
>> si avvicinò a lui afferrandolo per i
fianchi <<
quando avremo finito qui potrai minacciarmi in tutti i modi che vuoi
>> lo baciò sul collo, ma Stede sembrava
ancora offeso
<< tu non mi prendi sul serio. >>
<< Io ti prendo molto sul serio invece, quando mi sei
piombato alle spalle mi hai seriamente spaventato. >>
<< Davvero? >> domandò Stede con
un sorriso che si allargava fino agli occhi.
<< Davvero >> rispose Edward
<< ah ti spiace se facciamo fare a Izzy il primo
ufficiale? >>
Si incamminarono verso la cucina per sistemare cibi, bevande e festoni
<< io avevo pensato che Lucius fosse più
adatto come mio
primo ufficiale ma se hai già dato il ruolo a Izzy va bene.
>>
<< Come sarebbe tuo? E' chiaro che il capitano della nave
devo
farlo io >> disse Edward appoggiandosi al mobile, Stede
posò i piattini sul tavolo << e
perché di grazia il
ruolo sarebbe già tuo? Ti sei auto nominato? >>
<< Anche tu lo hai fatto Stede, ma tra i due io sono
quello
più incline alla vita di mare, ho anche una barca.
>>
<< Questo non fa di te un capitano, apri la confezione
dei bicchieri per favore. >>
Edward si mise all'opera tirandoli fuori e mettendoli tutti in colonne
mentre Stede accendeva il forno e faceva animaletti di carta con i
tovagliolini, << io almeno sono originale, è
facile
sembrare un pirata vestito così...sexy, con quella barba,
quel
vestito di pelle nera così attillato e la pistola, non
giochi
pulito >> disse chiudendo il frigo.
<< I pirati non giocano pulito e poi tu che razza di
pirata
saresti vestito in quel modo? >> lo indicò
<<
così elegante con tutti quei fronzoli mi fai solo venire
voglia
di toglierteli quei vestiti >>, Stede si
avvicinò con aria
severa e disse << ah sì vediamo se sai solo
fare velate
minacce o le sai anche mettere in pratica. >>
<< Mi stai sfidando Bonnet? >>
<< Ti sto sfidando Teach. >>
<< Assaggerai presto la mia spada >> gli
sussurrò
Edward sulle labbra, Stede deglutì e rispose
<< non vedo
l'ora, sempre se sei capace di usarla >>, allora il
fidanzato lo
prese per la giacca celeste in modo che i loro corpi si scontrassero
<< ti tagliuzzerò tutti questi bei vestitini.
>>
<< Tremo di paura >> lo sfidò
Stede sfiorandogli il
petto, entrambi però non resistettero più e
attaccarono
le labbra dell'altro, si stringevano e accarezzavano mugolando il loro
piacere crescente ma la troppa enfasi li fece andare a sbattere contro
il tavolo e tutti i piattini caddero a terra, si bloccarono osservando
il disastro ancora stretti l'uno all'altro <<
Teach...propongo
una tregua se sei d'accordo >>, Edward si
schiarì la voce
<< trovo sia la scelta più saggia Bonnet ma
sappi che non
è finita qui. >>
<< Oh lo spero >> si avvicinò al
suo orecchio e sussurrò << capitano.
>>
<< Sai...penso non mi dispiacerebbe avere un collega in
comando
>> disse Edward accarezzando il volto di Stede,
<< intendi
tipo un co-capitano? >>
Edward annuì << ci stai? >>
domandò e Stede lo bacio con gioia << certo
che sì! >>
<< Però ci servono dei nomi fighi
>> disse sfregandosi la barba brizzolata.
<< Mmm...ho trovato! Tu potresti essere Barbanera.
>>
<< Ma la mia barba non è nera, e barba sale e
pepe non è affatto figo. >>
Stede alzò le spalle << che importa se non
è nera,
ti sei chiamato così quando eri un giovane pirata ora che
sei
adulto il colore è cambiato ma non ciò che
rappresenta il
tuo nome. >>
Edward annuì convenendo che effettivamente il discorso
filava << e Barbanera sia, tu invece? >>
<< Pensavo al mio omonimo, Stede Bonnet, il pirata
gentiluomo. >>
Edward scoppio a ridere ma il suo fidanzato era serio.
<< Esiste davvero un pirata che si chiama
così? >>
<< Sì >> rispose nervosamente
Stede prendendo in mano un bicchiere di carta.
<< Mai sentito nominare >> rispose Edward
che alzò
il viso cercando tra i suoi ricordi se mai avesse sentito quel nome.
<< E' stato famoso anche lui, ha navigato per un periodo
anche
con Barbanera >> gli spiegò con la vena della
fronte che
pulsava.
<< Sicuro? Non sembra molto min...AHI! >>
<< Perché lo hai fatto? >>
domandò Ed massaggiandosi la fronte.
<< Così la pianti di prendermi in giro!
>>
<< Non ti sto prendendo in giro, dico solo che non ho mai
sentito parlare di questo tipo. >>
<< Bé leggi qualche libro ogni tanto!
>> brontolò Stede uscendo dalla cucina.
<< Amore non ti sarai arrabbiato vero? Stede? Amoruccio!
>> corse in sala e si beccò un cuscino in
faccia.
<< Amoruccio un corno, non voglio più essere
tuo
co-capitano >> incrociò le braccia e
accavallò le
gambe, Edward si mise seduto sul divano vicino a lui sporgendosi con il
viso e riempiendolo di bacetti << sei molto minaccioso
Stede, fai
più paura di me e hai ragione quando dici che è
facile
fare paura vestito di pelle e con la barba, tu hai fatto il vero colpo.
>>
<< Lo pensi davvero? >> domandò
Stede voltando appena il viso verso di lui.
<< Sì, ti va di essere il mio pirata
gentiluomo Stede Bonnet? >>
<< Solo se a te va di essere il mio Barbanera
>> sorrisero
entrambi scambiandosi un dolce bacio, Izzy e Lucius si ritirarono sotto
il letto perché davvero non ne potevano più di
tutti qui
battibecchi e moine.
Verso sera iniziarono ad arrivare tutti i loro amici vestiti con i
più stravaganti costumi, qualcuno aveva avuto la loro stessa
idea di vestirsi da pirata con tanto di benda e uncino,
arrivò
Buttons che aveva in braccio Karl con un piccolo cappellino da cuoco,
<< io e Karl dobbiamo andarcene presto stasera
>> disse
guardandoli con il suo solito sguardo scrutatore.
<< Bagno di luna? >> domandò
Stede sorridendo ma
Buttons scosse la testa, << Olivia ha fatto i cuccioli,
dobbiamo essere lì per darle una mano >>
rispose e Karl abbaiò scodinzolando
<< Aw hai sentito Ed...dei mini Karl appena nati, voglio
vederli
>> disse con gli occhioni che sbrilluccicavano,
<< possiamo
vederli? >>
<< Certo, Karl dice che siete i benvenuti.
>>
<< Grazie amico e congratulazioni, portate i saluti anche
alla mamma. >>
La festa andò avanti tra cibo, bevande, giochi e risate fino
al
punto che Stede dovette andare in cucina a preparare altre tartine con
i pochi condimenti che erano rimasti, Edward invece si era messo a
chiacchierare con un gruppetto di amici dove loro facevano i
complimenti
per gli adorabili vestitini che avevano preso per Izzy e Lucius.
<< Ed era da tempo che volevo dirtelo ma sei fortunato ad
avere al tuo fianco un uomo come Stede. >>
Edward si grattò la nuca sorridendo.
<< Già lo sapevo ma ti riferisci a qualcosa in
particolare? >>
<< Bé sì, non so se te lo ha detto
ma siamo venuti
a trovarlo quando eri in ospedale, Jack ha tirato fuori il discorso di
Izzy chiedendo a Stede che cosa avrebbe fatto con lui se tu...non ce
l'avresti fatta, insomma pensava lo avrebbe dato a qualcuno visto che
non andavano d'accordo, ma Stede si è arrabbiato e tutto
serio
ha detto che in nessun caso avrebbe mai abbandonato Izzy, che
è
anche il suo cane e lo ama tanto quanto lo ami tu. >>
Quelle parole scaldarono immensamente il cuore di Edward che prese a
battere furiosamente, rimase imbambolato per qualche istante tanto che
i suoi amici dovettero chiamarlo un paio di volte, lui si riscosse e
disse << scusate devo fare una cosa >>, si
allontanò
da loro dirigendosi in cucina dove c'era Stede che di spalle stava
ultimando le ultime tartine, non gli diede tempo di accorgersi della
sua presenza che lo fece voltare e lo baciò forse come mai
aveva
fatto prima d'ora, Stede mugolò sorpreso e la tartina gli
cadde
di mano scivolando sul pavimento.
<< Ed che ti prende? >> sospirò
con l'affanno.
<< Perché non mi hai mai detto di essere
così dannatamente meraviglioso? >>
Stede corrugò le sopracciglia arrossendo <<
non capisco. >>
<< Mi hanno raccontato quello che hai detto di Izzy
quando io stavo male, che lo avresti tenuto in ogni caso.
>>
<< Non credevo ci fosse bisogno di mettere manifesti anzi
credevo
fosse ovvio, solo perché non andavamo d'accordo avrei dovuto
sbarazzarmi di lui come se fosse spazzatura? Certo sono felice che ora
lui mi abbia accettato ma Edward io non lo avrei mai abbandonato al suo
destino, è la mia famiglia come lo siete tu e Lucius
>>
rispose Stede con un sorriso imbarazzato.
<< No che non è ovvio, come ti dissi quel
giorno al parco
che non tutti avrebbero fatto quello che hai fatto tu, dai per scontato
che le persone farebbero quello che fai tu perché sei
infinitamente buono ma da dove vengo io non esiste tutta
questa
gentilezza, per questo rimango tutte le volte stupito e...sorpreso. E
ogni volta Stede trovi il modo di farmi innamorare di te sempre di
più. >>
Stede aveva gli occhi lucidi e l'accenno di un sorriso pieno d'emozione
<< Oh Edward...forse la gentilezza che è
mancata da dove
vieni te la sei presa tutta tu, sei la persona più dolce e
sensibile che abbia mai conosciuto e a volte sembra che non te ne rendi
nemmeno conto, ti amo così tanto. >>
Edward si avvicinò a baciarlo, gli accarezzò
lascivamente i fianchi dicendo << adesso vorrei poterti
portare
in camera >>, Stede ridacchiò e gli
sfiorò il viso
con le dita << più tardi tesoro adesso abbiamo
ospiti.
>>
<< Non possiamo mandarli via? >>
<< Non sarebbe carino >> disse Stede
baciandogli il naso.
<< Se non altro rimarremmo nei nostri personaggi
>> rispose
Edward facendo riferimento ai loro costumi e poi si lasciò
trascinare per una mano nel salone.
Una sera erano vestiti di tutto punto per andare a cena in un posto
veramente speciale, erano entrambi bellissimi e i loro visi
rispecchiavano la felicità che provavano, avevano persino
ballato un lento al centro della sala non senza pestarsi i piedi un
paio di volte a testa poi però era arrivato il
momento di
uscire ma Stede lo fermò prima che arrivasse alla porta.
<< Ed hai un fazzolettino? >>
<< Mmm ora ci guardo >> rispose tastando e
infilandosi le
mani nell tasche, di un fazzoletto non c'era nemmeno l'ombra ma in
compenso tirò fuori un anello d'oro, lo guardò
confuso
tenendolo tra le dita << ehi guarda che ho trovato
>>,
Stede si avvicinò e disse << uh un anello che
strano.
>>
<< E' tuo per caso? >> domandò
Edward guardando il
suo fidanzato negli occhi, lui scosse la testa, gli prese l'anello
dalle dita e disse << no ma... >> poi prese
la sua mano,
gli infilò la fascetta dorata nell'indice e riprese
<<
credo che sia esattamente della tua misura >> poi si
inginocchiò senza lasciare la sua mano, Edward era sempre
più confuso ma il suo cuore aveva iniziato stranamente ad
accelerare.
<< Edward Teach vorresti farmi l'onore di diventare mio
marito? >>
L'uomo brizzolato rimase per un attimo interdetto, scioccato e bloccato
sul posto, i suoi neuroni stavano ancora elaborando quello che era
appena successo e Stede stava cominciando davvero a spaventarsi,
<< Ed? >> lo chiamò sfiorandogli
le dita con le sue.
<< S-Stede...tu...tu davvero vuoi che io...io...
>>
<< Sì che lo voglio e tu? >>
rispose ridacchiando Stede.
<< Cazzo sì che lo voglio anche io, ti voglio
mio per
sempre >> disse inginocchiandosi a sua volta sul
pavimento e
abbracciando il suo compagno che finalmente aveva potuto rilassarsi, lo
abbracciò anche lui e si scambiarono un lunghissimo bacio
che si
mischiò alle loro lacrime, << stai piangendo?
>> domandò Stede asciugandogli una lacrima con
il pollice, << no,
deve essermi entrata una fede nuziale in un occhio >>
rispose
Edward trattenendo il resto delle lacrime, Stede rise e lo
baciò
<< credo che sia capitata la stessa cosa anche a me.
>>
<< A proposito dov'è la tua? >>
Stede tirò fuori una scatolina viola dalla tasca e
l'aprì, Edward sorrise, prese quella fascetta dorata e poi
la
mano del suo fidanzato << Stede Bonett vorresti diventare
mio
marito per tutta la vita? >>, il biondo sorrise prendendo
un
grande respiro << lo voglio diventare per
l'eternità.
>>
Ed gli infilò l'anello al dito e poi si guardarono
innamorati
come mai prima, si baciarono ancora e ancora sotto gli sguardi
sospettosi di Lucius e Izzy, << venite qua voi due
>> li
chiamò Stede, li presero tra le braccia mostrando gli anelli
<< siamo già una famiglia ma presto
ufficializzeremo la
cosa e non ci sarà più niente che
potrà separarci.
>>
<< Potrebbero portare le fedi che dici? >>
propose Edward.
<< Oh sì, vi piacerebbe? >>
Lucius se la filò via di corsa non intenzionato a farsi
agghindare di nuovo in qualche assurdo modo, << Izzy?
>>
domandarono in coro trattenendo una risata, lui abbassò le
orecchie, quel gattaccio lo aveva incastrato un'altra volta ma gliela
avrebbe fatta pagare prima o poi, e così dopo avergli dato
un
bacio sulla testina ed essersi ricomposti uscirono per la loro cena, e
forse arrivarono anche in ritardo ma quella sera niente aveva
importanza se non loro e l'amore che gli aveva uniti.
Fine
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