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di C_philomat
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Mi manchi. Soffoco. Ci ritroveremo.

C’erano delle parole, in particolare, che non mi permettevano di andare avanti, quasi mai.
Volta per volta il foglio si macchiava sempre di piú e la paura di non poter piú dissipare l’inchiostro era tanta, ma non inferiore al bisogno di continuare a bagnare la carta.
Era sempre il punto in cui mi fermavo a domandarmi qualche perché che non avrebbe avuto mai risposta.
Mi manchi. Soffoco.
Quanto c’era di vero? Quasi nulla.
Te l’ho detto, ho dovuto.
Come potrei spiegartelo? Ho dovuto, non c’è altra spiegazione. Ho dovuto perchè il dolore era cosí forte che non lasciava spazio a nient’altro, a malapena al respiro.
Ci ritroveremo.
Quanto c’era di vero? Quasi tutto.
E ancora, volta per volta, il foglio si macchiava.
Tu quanto potevi intravedere della voragione che mi inghiottiva minuto per minuto? Niente.
E che cosa ne sai adesso, di piú?
Te l’ho detto, ho dovuto ma non avrei voluto.
Non avrei chiesto molto, se non la tua mano, se non la verità che non mi avresti mai potuto spiegare.
Mi dispiace cosí tanto.
Cosí tanto che a volte, davvero, non sono in grado di spiegare neanche a me stessa quanto.
E quanto c’é di vero, adesso?
Ci immagino in un mondo dove non ci siamo mai incontrati, tu sempre uguale e io cosí diversa.
Chi sarei oggi se non avessi avuto te e, soprattutto, se tu non avessi avuto me?
Ho cercato di scriverti milioni di lettere, ma tu non esistevi piú e ho smesso semplicemente, poi, di avere parole da dire.
Perchè sei e sarai sempre tutte le poesie che io abbia mai potuto scrivere.
Mi manchi. Soffoco. Ci ritroveremo.
Quanto c’era di vero? Tutto, sempre, per me.




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