L'abbraccio dello Yin e dello Yang

di Nao Yoshikawa
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008) “Ci si abbraccia per ritrovarsi interi”
– Alda Merini

«Non lo riesco a sopportare.»
Ichigo non sapeva nemmeno perché lo avesse detto ad alta voce. Forse perché sperava nella comprensione, nella consolazione. Ma da Ishida? Lui non avrebbe potuto capire quello che stava passando.
«Cosa non riesci a sopportare?»
Kurosaki tendeva a deprimersi molto facilmente. Forse questo nessuno lo avrebbe detto, vedendolo così di sfuggita. Ma lui, che poteva dire di conoscerlo un po’ meglio di altri, invece lo sapeva. Ichigo rimase qualche attimo immobile. Di sicuro avrebbe finito per parlare, per poi pentirsene. Ma tutte le parole premevano insistentemente proprio lì, sulle sue labbra.
«La mia parte Hollow. Non riesco a controllarla» si lasciò scappare. Ishida sgranò gli occhi e non seppe sin da subito che dire.
«… Allora, non controllarla» tentò. Ichigo fece un gesto con la mano, come a volergli dire di lasciar perdere.
«Ma cosa puoi saperne tu? Non puoi… non puoi fare molto, io sono così. È come se fossi spezzato a metà.»
Lo disse e poi sorrise con amarezza, rendendosi conto di quanto dovesse apparire patetico. Lui che non si accettava, che non accettava la sua parte più oscura, più incontrollabile, che temeva, senza riuscire ad accettarla. Ishida si indispettì. Non era certo stupido, poteva immaginare, provare a comprendere. Poteva vederlo. Ichigo appariva quasi spezzato. Come se avesse bisogno che qualcuno incollasse i pezzi.
«Che io non possa fare niente o meno, lascialo decidere a me» Uryu gli si avvicinò. «Sempre con quell’aria da eroe dannato. Va bene, se non ce la fai.»
Era troppo vicino.
«Per favore! Proprio tu mi dici questo?»
«Proprio io, esatto» poi Ishida si guardò attorno. Quello che stava per fare non avrebbe dovuto saperlo nessuno, era troppo orgoglioso. Ma Ichigo aveva bisogno di un sostegno. Il suo sguardo gridava questo. E forse era anche vero che non poteva fare nulla. O quasi.
«Senti, non fare domande per quello che sto per fare.»
Lo afferrò, lo guardò negli occhi un attimo e lo strinse a sé. Ichigo sgranò gli occhi.
«Ma…»
«Ho detto niente domande» sussurrò Ishida, ringraziando il fatto che lui non potesse vederlo.
«Non è una domanda. Dico solo che… non è… non è di questo che ho bisogno» sussurrò, mentendo. Tutti avevano bisogno di calore umano, dopotutto.
«Hai detto che ti senti spezzato a metà, vero? A volte ci si abbraccia anche per ritrovarsi interi. Quindi sta zitto e fatti aiutare!»
Ichigo smise anche di respirare. E poi chiuse gli occhi. Tutto il peso era ancora lì. Ma grazie a Uryu si sentiva anche parte di qualcosa.

Nota dell'autrice
Non ho molto da dire, se non il fatto che a me è sempre piaciuta questa situazione in cui Ichigo non accetta la sua parte Hollow (per buona parte della storia almeno). È una cosa che sento molto affine a me, anche se ovviamente io non ho un Hollow. E magari Ishida non gli avrà risolto i problemi, ma tutti vorremmo essere scaldati da un abbraccio nei momenti di crisi nera, per cui... spero vi sia piaciuta :*
Nao




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