Un
caffè, un gelato e un bacio in riva al mare
Era seduto in un tavolino del bar in cui andava ormai da anni con il
suo migliore amico, si conoscevano praticamente da una vita e ogni
Giovedì si trovavano lì per
fare colazione, Izzy prendeva
solo un caffè nero mentre lui un tè con sette
cucchiaini
di zucchero, nessuno capiva come facesse a bere quella bevanda
così altamente zuccherata ma a lui piaceva così,
sin da
bambino aveva sempre avuto una passione per le cose dolci, sua madre
gli diceva che presto gli sarebbero caduti tutti i denti se avesse
continuato di quel passo, così lui ne nascondeva parecchi
sotto
il suo lettino e li mangiava quando nessuno poteva vederlo e
rimproverarlo.
Il cameriere arrivò con l'ordine ma purtroppo
inciampò in
qualcosa, forse sui suoi stessi piedi e il vassoio contenente le
bevande si rovesciò proprio sulle gambe di Edward macchiando
i
suoi pantaloni neri, si alzò di scatto tentando di sollevare
il
tessuto caldo dei pantaloni che gli si appiccicava alla pelle.
<< Cazzo >> borbottò.
Il cameriere tirò su le tazze disperato e poi
appoggiò tutto sul tavolo, guardò il
povero
malcapitato sentendosi
mortificato, << oh mi dispiace tantissimo, mi scusi
è che
sono nuovo e...devo essere inciampato. Le porto dell'acqua, se vuole
nel bagno del personale può rinfrescarsi e...-
>>
Quando Edward alzò il viso con l'intenzione di fulminare
quel
vulcano di parole e sbadataggine rimase però folgorato, era
un
uomo biondo, dai capelli che dovevano essere soffici come nuvole e gli
occhi scuri, il suo viso perfettamente rasato dava l'idea di un uomo
che ci tenesse parecchio alla presenza, tutto il fastidio che aveva
provato svanì all'istante.
<< Non preoccuparti, non è niente
>> disse Edward mantenendo un tono gentile.
<< Sì niente, a parte che gli hai scottato
proprio la
gamba che si era bruciato in un incendio >> a parlare era
stato
Izzy, il cameriere si voltò sbiancando e tornò a
guarda
Edward riversandogli una miriade di scuse << oddio...mi
dispiace, sono così mortificato. >>
Lui scoccò uno sguardo tagliente all'amico e rivolgendosi al
biondo disse << sta scherzando >> e quando
l'uomo vide
dall'espressione di Edward che gli aveva detto la verità si
tranquilizzò subito, << oh meno male
>> disse mettendosi
una mano sul petto, << comunque vi rifaccio le bevande e
non
dovete pagarle ovviamente >>, l'uomo brizzolato e con la
barba
stava per dirgli che non c'era bisogno ma l'altro era già
sfrecciato via così non gli restò che sedersi.
<< Idiota >> disse Izzy avendo preso in
antipatia quel biondino incapace.
<< E' solo nuovo Iz...quante volte ti ho detto che
dovresti
essere più gentile, ti permetterebbe anche di farti nuove
amicizie. >>
Izzy fece una smorfia << non ho bisogno di nuove
amicizie. >>
<< Ah no? >> domandò Edward
sollevando un
sopracciglio << quanti amici hai oltre me?
>>, l'altro ci
pensò su e rispose << ci sono Ivan e Fang.
>>
<< Loro non valgono perché erano amici miei e
te li ho presentati io. >>
Allora l'uomo dai capelli corti e la barbetta grigia
sventolò
una mano come se stesse scacciando una mosca, << ah non
mi
importa, e comunque se dovessi conoscere qualcuno di nuovo non sarebbe
certo come quell'incapace >> disse rivolgendo un'occhiata
al
cameriere a cui stava venendo insegnato per l'ennesima volta come si
usava la macchina del caffè, subito dopo fu di nuovo al loro
tavolo con le bevande e un sacco di dolcetti che loro non avevano
chiesto.
<< Offre la casa ovviamente >> disse
nervosamente congiungendo le mani tra loro.
<< Davvero amico non c'è bisogno di tutto
questo, non
è la prima volta che qualcuno mi rovescia qualcosa addosso.
>>
<< Senti Ed perché devi rompere, il ragazzo
qui ha voluto
fare una cosa carina no? >> domandò Izzy
rivolgendosi
proprio a lui che annuì all'istante.
<< Va bene...grazie. >>
<< A te >> rispose sorridendo poi si rese
conto dell'errore
e arrossì << volevo dire a voi
>> e sparì di
nuovo a prendere altri ordini.
<< Che coglione >> ridacchiò
Izzy prendendo un
biscottino, Edward gli schiaffeggiò la mano <<
tu non te
li meriti, primo non sei stato investito da ben due bevande bollenti e
secondo sei stato cattivo con lui. >>
<< Smettila di prenderti a cuore tutti i casi umani che
ti
capitano, devo ricordarti come è finita l'ultima volta?
>>
<< No grazie lo ricordo bene >> rispose
l'amico guardandosi le dita e sentendosi a disagio.
<< Il tuo muro ha ancora un pene gigante pitturato sopra
>> continuò incurante Izzy.
<< Lo so è che non ho avuto tempo di
ridipingere! >>
<< Stronzate >> rispose l'amico bevendo un
sorso di
caffè, era molto più amaro del solito tanto da
fargli
fare una smorfia con la bocca, << non lo togli
perché
pensi ancora a lui. >>
<< Izzy quella cosa gigantesca che c'è sul mio
muro mi
ricorda che non devo fidarmi più di chi mi regala un anello
al
quinto giorno di fidanzamento. >>
Quando stavano per andarsene Edward mentre aspettava che Izzy si
infilasse la giacca non tolse gli occhi da quel bel cameriere nemmeno
per un secondo,
<< ciao Stede >> disse facendogli un
occhiolino prima di lasciare il locale, il biondo si chiese come
facesse a sapere il suo nome ma poi si ricordò del
cartellino
che aveva attaccato alla divisa, sorrise con le guance che gli si
velarono di rosso per quel gesto così spontaneo.
Passarono un paio di giorni e quando finalmente ebbe il suo giorno
libero Edward decise di andarsi a prendere un bel gelato nella
caffetteria dove lavorava il suo battezzato barista preferito, quando
entrò e non lo vide pensò di aver beccato un
turno dove
lui non c'era, invece poco dopo spuntò da una porta con un
vassoio di pasticcini, Edward forse troppo maleducatamente
cacciò via un altro cameriere che si era avvicinato, lui
però voleva solo Stede.
E l'interesse era più che ricambiato perché non
appena lo
vide seduto il giovane si avvicinò dimenticandosi persino di
portare il menù, << ciao >>
balbettò
sorridendo.
<< Ciao... >> ricambiò Edward
con gli occhioni che gli si illuminarono.
<< Uhm...cosa posso portarti? >>
<< Oh già! >> esclamò
scuotendosi dai suoi
pensieri << una coppa di gelato, cioccolato, vaniglia e
lavanda
>>, Stede si segnò i gusti e sparì
dopo aver detto
<< torno subito >>, cinque minuti
più tardi si
presentò al tavolo con un enorme coppa di gelato, ricoperta
di
doppia panna montata, cacao sciolto con granellini di pistacchio e una
ciliegina di quelle dolci sopra, l'uomo seduto al tavolo
sbatté
le palpebre più volte davanti a quella cascata di dolcezza
che
era sicuro di non aver ordinato.
<< Io non ho...- >>
<< Lo so ma un uccellino mi ha detto che ti piacciono le
cose
dolci, così ho pensato di arricchire questo bel gelato
>>
ovviamente non poteva dire una frase senza impanicarsi <<
naturalmente se non è di tuo gradimento la cambio subito.
>>
<< No, no, no anzi...credo di adorarla, è
fottutamente fantastica >> disse sentendo l'acquolina in
bocca.
<< Bene...buon appetito >> sorrise
rimanendo lì a
fissarlo, << sì me ne vado >>
disse scuotendo la
testa e facendo ridacchiare Edward che iniziò a gustarsi
quell'ottima prelibatezza che a molte persone avrebbe fatto venire le
carie solo a guardarla, si domandò mentre mangiava come
Stede
facesse a sapere della sua passione, non poteva certo essere stato Izzy
a dirglielo ma forse lo aveva visto versare quella quantità
di
zucchero inumana nel tè.
Rimase molto colpito da quel gesto, non solo si era dimostrato un buon
osservatore ma aveva anche fatto qualcosa in modo da rispecchiare i
suoi gusti e non poteva essere solo per i pantaloni macchiati
perché si era già fatto perdonare non facendogli
pagare
nulla, quando Stede tornò la coppa era già vuota
e
raschiata fino in fondo, quel buffo e apparentemente burbero cliente si
stava leccando i baffi.
<< Piaciuta? >>
<< Mmm guarda tu stesso. >>
Stede si lasciò sfuggire una risatina << direi
proprio di
sì, ne sono felice, sai sto ancora imparando e mi agito
facilmente,
forse l'avrai notato >> disse arrossendo lievemente e
grattandosi
la nuca.
<< Nahh che dici >> lo
sbeffeggiò bonariamente
facendogli l'occhiolino, << dio scusa sto qui a tediarti
e magari
tu hai da fare >> si scusò Stede.
<< E' il mio giorno libero...e comunque mi chiamo Edward,
verrò qui spesso quindi puoi chiamarmi per nome.
>>
Qualcosa si illuminò sul volto di quel cameriere
appena conosciuto, una scintilla di gioia così pura
che non
aveva mai
visto brillare in nessun altro, quell'uomo non era solo gentile ma
nascondeva dentro di sé una purezza d'animo rara e
chissà
da quante altre sfaccettature era composto il suo carattere.
<< Credi che anche il tuo amico verrà?
>>
domandò titubante Stede lasciando confuso e già
con
un'iniziale gelosia Edward che corrugò la fronte e rispose
<< sì perché? >>
<< Bé...in realtà mi vergogno a
dirlo ma mio cugino
era qui l'altra volta e come posso dire...ha messo gli occhi su di lui,
mi ha supplicato di presentarli nel caso fosse tornato. >>
Il cuore di Edward si rilassò all'istante, tirò
persino
un grosso sospiro di sollievo << ahh ok amico
>>, ma quella
frase servì solo a farlo agitare di più.
<< Oddio non dirmi che è il tuo fidanzato? Che
figura... >>>
<< Ehi...calmati, calmati, non è il mio
fidanzato e ti
prego sì presentagli tuo cugino, Izzy ha estremamente
bisogno
di qualcuno che non sia io, hanno la mia più totale
benedizione
>> disse sorridendo divertito e anche Stede si
lasciò
andare a una breve risata << non sembra uno che ne abbia
bisogno
>> disse poi.
<< Non lasciarti ingannare dal suo pessimo carattere, ha
più bisogno d'affetto lui che noi due messi insieme, e non
parlo
solo di amicizia ma sai di quel qualcuno che è lì
per te
in ogni momento, che ti offre la sua spalla su cui piangere che...-
>>
<< Che si accoccola con te tenendoti stretto anche per
sempre se
dovessi averne bisogno? >> continuò Stede la
frase
per lui, era come se non solo le loro menti ma anche le loro anime
fossero connesse, sembrava già si fossero conosciute prima
di
loro, Edward sorrise con gli occhi che brillavano <<
sì
esattamente >> rispose ma poi il dubbio si
insinuò in lui.
<< Hai qualcuno che ti fa provare queste cose?
>>
Stede scosse la testa velocemente riscuotendosi da quell'incanto, per
un
breve attimo sembrò anche che avesse gli occhi lucidi e un
sorriso triste apparve sulle sue labbra << oh no ma mi
piacerebbe
ecco, e penso che quando ami qualcuno sono queste le cose che dovresti
provare. >>
Edward stava per rispondere quando qualcuno dal fondo del locale
urlò << Stede vuoi anche tè e
biscottini!? Torna a
lavoro! >>
<< Scusa devo andare >> disse rosso in
viso.
<< E' colpa mia, ti ho trattenuto. >>
<< No...senti perché non ci vediamo
più tardi quando ho finito il turno? >>
<< Sì mi piacerebbe moltissimo!
>> rispose Edward al
culmine della gioia, pagò e uscì a fare una
passeggiata,
quella giornata era iniziata più che bene perché
non solo
aveva visto Stede e aveva avuto modo di parlare con lui ma aveva anche
scoperto che era single, e in più aveva rimediato un
appuntamento per il suo migliore amico.
Era ormai sera quando giunse l'ora dell'incontro, Stede si tolse la
divisa da lavoro, si aggiustò i capelli con le dita e
sperò di non essere troppo sudato, forse avrebbero dovuto
incontrarsi in un'altra giornata quando era più presentabile
si
disse, tutta l'insicurezza sparì quando lo vide entrare
dalla
porta, in tutto il suo splendore ruvido e marcato, i capelli brizzolati
lunghi fino alle spalle raccolti in un semi chignon, con due ciocche
leggere che gli incorniciavano il viso morbido che però
rimaneva
per metà coperto dalla barba, Stede si chiese come sarebbe
apparso senza quella folta peluria, se fosse apparso spigoloso o
quadrato in ogni caso era sicuro gli sarebbe piaciuto.
Si avvicinò a lui sfoderando il migliore dei sorrisi, non
aveva
dovuto sforzarsi come a volte gli capitava di fare per lavoro, con
Edward anche se si conoscevano da poco gli veniva spontaneo e naturale.
<< Ciao >> disse accompagnando il saluto
con un gesto della mano.
<< Hey amico >> per un attimo ci fu una
specie di danza tra
loro dovuta all'indecisione se darsi un bacio sulla guancia o meno, poi
Edward optò per un amichevole pacca sulla spalla, presero
posto
e poco dopo il cameriere arrivò con il menù
lasciandoli
liberi di ordinare.
<< E' strano essere cliente nel luogo in cui lavori
>>
disse Stede con un sorrisetto mentre sfogliava il menù.
<< Se vuoi ce ne andiamo non è...-
>>
<< No tranquillo, mi piace >> rispose
affacciandosi con il
viso e facendogli un grazioso occhiolino che fece incantare l'uomo che
gli stava di fronte, decisero di prendere due hamburger e due frullati
di gusti diversi, quello di Stede era giallo mentre quello di Edward
viola.
<< Il tuo non è per niente attraente
>> disse grattandosi la folta barba grigia.
<< Ti focalizzi sul colore ma è il sapore che
dovresti
giudicare, non hai mai sentito il detto non si giudica un libro dalla
copertina? >> domandò Stede prendendo una
lunga sorsata
della sua deliziosa e dolce bevanda.
<< Nah...io non leggo molto sai >> questa
risposta fece
ridacchiare il più giovane, << che cosa
c'entra, io non
indosso cappelli ma conosco quel detto che dice appendere il cappello
al chiodo, ma tornando ai nostri frullati vuoi assaggiare il mio?
>>
<< D'accordo ma sono sicuro che non mi piacerà
>>
disse incrociando le braccia e chiudendo gli occhi in un'espressione
saccente << tu assaggia il mio >>, si
scambiarono i
frullati, Edward fu il primo a tirare un lungo sorso che gli
riempì la bocca di un sapore agrodolce e delicato, si
umettò le labbra passandoci sopra più volte la
lingua per
apprezzarlo al meglio, Stede intanto era rimasto in attesa nemmeno lo
avesse preparato lui stesso, gli occhi gli brillavano tanto era la
trepidazione che provava.
<< E'...squisito cazzo! >>
<< Che ti avevo detto >> rispose Stede al
culmine della
gioia, << abbiamo un ingrediente segreto proprio per quel
frullato >> confessò attirando la
curiosità di
Edward che quando si trattava di segreti e cose nascoste si trasformava
in un vero e proprio bambino, << oh >>
rispose ma dai suoi
occhietti furbi si capiva che aveva una voglia matta di scoprirlo.
<< Sai mantenere i segreti? >>
domandò furbescamente l'altro.
Edward annuì estasiato e allora Stede rivelò a
bassa voce
quel minuscolo ma tanto importante componente che rendeva
così
buona quella bevanda, << aggiungiamo qualche goccia
d'essenza di
lavanda. >>
<< Come quella che usate per il gelato? >>
domandò
spalancando gli occhioni e sollevando le sopracciglia brizzolate
<< Esattamente >> rispose con un sorriso.
<< Ma nel mio non mi pare di aver mai sentito niente di
strano
>> disse spostandosi una ciocca dei lunghi capelli dietro
la
spalla.
<< Perché non possiamo usarla in tutti i
gusti, sai la
lavanda è molto particolare e si adatta a davvero una
quantità ridotta di cibi, se la metti nel posto sbagliato
rischi
solo di rovinare il piatto. >>
<< Bé qui fa un cazzo di capolavoro!
>> annuì
Edward e poi attese che anche il nuovo amico assaggiasse il suo di
frullato, così fece e venne subito colpito dal sapore
asprino ma
dolce di quel gusto, si leccò le labbra fingendo di
assaporare la
bevanda come se fosse un sommelier, << squisito
>> disse e
poi glielo passò.
<< Possiamo dire che abbiamo vinto entrambi
>> sostenne il più grande.
<< Direi proprio di sì Edward...sai che il tuo
nome significa protettore della propria ricchezza. >>
<< Oh davvero? Bé se avessi almeno una
ricchezza da
proteggere avrebbe più senso >>
ridacchiò
grattugiandosi il mento attraverso la barba.
<< Stede cosa
significa? >> domandò incuriosito.
<< Purtroppo non ha alcun significato, questo mi
rattrista un po'... >>
<< Amico significa che hai un nome originale!
>>
esclamò forse con un po' troppo entusiasmo vedendolo
rabbuiarsi.
<< Tu dici? >> domandò Stede con
un leggero sorriso.
<< Sì cazzo, e inoltre sei l'unico Stede che
conosco
mentre di Edward ne ho conosciuti almeno due >> disse
annuendo,
il giovane ragazzo biondo si intenerì a quella vista e
chissà come superò la timidezza e decise di
esprimere a
parole ciò che sentiva in quel momento << sai
Edward a
prima vista sembri il classico ragazzo burbero, sempre pronto a fare
una rissa e che mai si lascerebbe andare a sentimentalismi invece sei
estremamente dolce, lo so è da pochissimo che ci conosciamo
e
non so molto di te ma mi dai l'idea di essere una persona estremamente
buona. >>
Il suo cuore a sentirsi rivolgere quelle tenere parole aveva iniziato a
battere fortissimo, sentiva le guance calde e una strana sensazione di
formicolio allo stomaco, aveva avuto parecchie cotte e avventure nel
corso della sua vita ma nessuna gli aveva fatto sentire ciò
che
stava provando in quel momento.
<< Tu non giudichi mai un libro dalla copertina vero
Stede? >> disse addolcendo lo sguardo.
<< No, mi piace leggere tutto il libro prima.
>>
<< Leggeresti me? >> non sapeva come o
perché gli
fosse uscita una frase tanto ambigua, arrossì fino alla
punta
delle orecchie ma ormai il gioco era fatto, vide che il rossore si
espanse anche sul volto dell'altro che prima di parlare strinse le mani
tra loro, forse un gesto per darsi coraggio e rassicurarsi
<< mi
piacerebbe molto, sempre se a te sta bene >> rispose
abbassando
il tono di voce.
Quella conversazione stava diventando molto intima e tra loro era
scattato un gioco di sguardi che comunicavano tutto ciò che
a
parole non riuscivano a dire o che semplicemente non erano pronti ad
esprimere, Edward annuì solamente corrugando appena le
sopracciglia e rilassando la muscolatura del volto, tutti segnali che
indicavano che era al suo agio e si sentiva bene.
Il successivo incontro avvenne dopo una settimana sempre al locale dove
Stede lavorava, questa volta gli aveva preparato con le sue mani dei
soffici cupcake, erano un po' bruttini ma si era impegnato molto e
sperava fossero almeno buoni, Edward fu così gentile da non
commentare l'aspetto ma meravigliandosi solo di quel gesto
così
bello che aveva fatto per lui, in effetti erano buoni e questo
confermava ciò che amava dire Stede.
<< Sei incredibile >> disse lisciandosi la
folta barba.
<< Cioè? >> domandò
con un sorriso spostandosi i biondi capelli all'indietro.
<< Cadi sempre in piedi Stede Bonnet e finisci con l'aver
ragione, quella cosa che mi hai detto su libri e copertine
bé me
l'hai sbattuta in faccia con questi dolcetti, sono brutti ma buoni
>> a quella frase decise di rispondere con un piccolo
scherzo,
mise su il muso e incrociò le braccia << vuoi
dire che i
miei dolci sono brutti? Quindi non ti piacciono davvero...
>>
Edward si bloccò di colpo come se il cricetino nella sua
testa
avesse smesso all'improvviso di girare sulla ruota, << no
io intendevo proprio il contrario >> tentò
di consolarlo ma il viso dell'amico era sempre triste, con il labbro
che sporgeva in avanti << credevo fossimo amici Edward e
mi
ferisci così >> mugugnò sforzandosi
di non ridere.
<< Ma certo che siamo amici io...- >>
Non ce la fece più Stede e scoppiò a ridere
tenendosi la
pancia, ovviamente l'altro lo guardò confuso sollevando un
sopracciglio << ma che cazzo?...Stede? >>
<< Oddio che ridere, scusa ma era solo uno scherzo, non
ho proprio resistito, lo so anche
io che sono brutti, anzi mi vergognavo persino a presentarteli ma sono
felice che almeno siano buoni. >>
<< Sei proprio uno...stronzo >>
borbottò Edward
trattenendo una risata, risero di cuore nuovamente entrambi per poi
fissarsi qualche istante condividendo in silenzio quella gioia, era
proprio bello avere qualcuno con cui poter scherzare così
allegramente, passare dei momenti sereni privi di pensieri o doveri.
<< Ti è rimasta una briciola sulla barba.
>>
<< Dove? >> domandò abbassando
lo sguardo tentando di prenderla.
<< Proprio lì >>
indicò un punto con il dito
ed Edward la prese posandola sul piattino << dannata
barba mi
rimangono sempre impigliate le cose. >>
<< Sai Ed penso che staresti benissimo anche senza, non
fraintendermi ti dona ma...niente lascia perdere >>
arrossì abbassando il viso.
<< No dai dimmi... >>
<< E' che...sono così curioso di vedere il tuo
viso per
intero, lo so che è stupido...io non dovevo dirlo.
>>
<< Stede niente di quello che dici è
stupido...sei la
prima persona che mi parla sinceramente senza avere paura della mia
reazione, hai idea di quanto conti questo per me? >>
<< Fatico immaginare che qualcuno possa avere paura di te
>> disse Stede guardandolo sinceramente negli occhi.
<< Sai...ci sono state volte che sono stato duro con le
persone,
e se vengo provocato reagisco male, non è che mi vado a
cercare
le sfide per puro divertimento però se accade non mi tiro
indietro e allora molti hanno visto ciò che so fare e ne
hanno
avuto paura e forse io ho ingigantito questa cosa nutrendola, forse
l'ho fatto per proteggermi o per proteggere gli altri non lo so...
>>
<< Io invece penso che tu sia una bravissima persona e
che hai un
cuore buono, hai solo timore di mostrarlo per paura che ti facciano del
male per questo ti sono grato per avermi mostrato la tua parte
più fragile, ne avrò cura Ed...finché
sarò
qui non smetterò di farlo. >>
Qualche giorno più tardi mentre Stede stava lavorando la
porta
si aprì con il suo classico tintinnio, comparve la figura di
Edward rasata, priva di barba, per Stede fu una visione folgorante,
rimase talmente incantato che un suo collega gli passò una
mano
davanti agli occhi per farlo riprendere, il suo viso non era come se lo
era immaginato ma cento volte meglio, era bellissimo e sembrava
addirittura più giovane e indifeso, e poi si era rasato per
lui,
per quello che gli aveva confessato giorni prima, non poteva crederci
che qualcuno avesse fatto qualcosa di simile solo per lui.
Si avvicinò con il cuore che gli batteva forte fingendo di
portare il menù, anche Edward quando si voltò a
guardarlo
era molto nervoso perché non era sicuro che la sua visione
sarebbe piaciuta a quel bel ragazzo su cui voleva fare colpo.
<< Stai benissimo... >> disse ma
ciò che voleva dire
davvero era che era bellissimo, già da prima lo pensava ma
adesso ancora di più solo che credeva fosse troppo presto e
che
se si fosse lasciato andare avrebbe finito per spaventarlo.
<< Lo pensi davvero? >> chiese con un lieve
sorriso.
<< Sì...come si sta senza? >>
<< E' strano...ho freddo al viso e quando mi viene da
toccarla
tocco solo l'aria >> disse ridacchiando <<
ma non è
male, anche se non credo sia la scelta definitiva. >>
<< Qualsiasi decisione prenderai sarà quella
giusta, stai
bene in entrambi modi ma ammetto che mi è davvero piaciuto
vedere il tuo viso >>, Stede allungò appena la
mano
<< mi piacerebbe... >> ma si
fermò a mezza via,
allora Edward la prese con delicatezza e se la posò sul
volto,
chiuse gli occhi, entrambi li chiusero godendosi quel contatto, la
pelle della guancia era morbida e calda, si sentivano i piccoli punti
post rasatura, avrebbe voluto lasciarla lì per sempre,
mentre la
mano di Stede era liscia e leggera come la seta, una coccola affettuosa
di quelle che fanno bene all'anima.
Nessuno dei due avrebbe voluto recidere quel meraviglioso contatto ma
dovettero farlo perché uno di loro doveva rimettersi a
lavoro,
ma finito il turno i due si incontrarono ancora e parlarono tanto, quel
momento che avevano condiviso era stato così bello da unirli
in
un modo davvero fuori dal mondo e sentivano entrambi che i loro cuori
una volta toccati non potevano più separarsi.
Dopo quel giorno iniziarono ad incontrarsi più
assiduamente sempre al bar dove Stede lavorava, Edward si era rifatto
crescere la barba ma nessuno dei due aveva dimenticato quel momento
speciale, quella dimostrazione di affetto che aveva avuto e che li
aveva aiutati a rompere ancora di più le loro barriere,
quello
era diventato il loro posto preferito in assoluto,
condividevano gelati, bevande calde o piatti saporiti serviti con un
contorno di chiacchiere e parole che non annoiavano mai,
iniziarono
a conoscersi meglio scoprendo mano a mano gli interessi l'uno
dell'altro e facendosi piccoli doni che riempivano il cuore di sorpresa.
<< Come va tra Lucius e Izzy, ti ha detto qualcosa? Per
Lucius
procede tutto divinamente ma per lui tutto è divino quindi
non
è una fonte attendibilissima >>
domandò Stede
assaporando una forchettata della sua cheesecake con marmellata ai
frutti di bosco.
<< Non ne parla molto ma diciamocelo non è mai
stato un
gran chiacchierone, però lo vedo più sereno,
pensa l'altro
giorno mi ha persino sorriso. >>
<< Ed...ti rendi conto che sembra stiamo parlano di un
bebè >> disse con un espressione estremamente
divertita
sul volto.
<< Izzy è un specie di bebè per
certe cose >>
constatò Edward pulendosi la bocca da un residuo di
marmellata.
<< Se ci sentisse ci ucciderebbe entrambi
>>
ridacchiò Stede guardandosi intorno <<
comunque sono
felice per lui e per Lucius, sono una bella coppia, almeno lui non mi
assilla più santo cielo, mi telefonava persino di notte per
chiedermi se lo avessi visto o se tu mi avessi detto qualcosa di lui.
>>
<< Del tipo? >> domandò Edward
sollevando leggermente un sopracciglio.
<< Se Izzy avesse fatto qualche apprezzamento su di lui e
tu me lo avessi detto >> spiegò.
<< Oh...Si è preso proprio una bella cotta
>> disse
Ed con un sorriso per poi rivolgere uno strano sguardo a Stede.
<< Sì e credo che questa volta faccia sul
serio, ha sempre
avuto solo avventure ma in questo caso lo vedo molto preso
>>
dopo un attimo di silenzio titubante e un respiro si decise a porre
quella domanda che gli tamburellava da tempo nel cuore <<
c'è mai stato qualcosa tra voi? Intendo tra Izzy e te.
>>
Edward rimase in silenzio studiando attentamente quella domanda, era
semplice curiosità o forse Stede provava un po' di gelosia
verso
di lui? La cullò nel suo petto fino a quando decise di
confessare quella verità che aveva sempre tenuto chiusa
dentro
un cassetto, ma ormai quell'uomo fantastico aveva le chiavi di tutti i
suoi scrigni più segreti.
<< E' stato la mia prima cotta adolescenziale
>>
confessò arrossendo e osservando la reazione dell'amico che
alzò il collo e le sue labbra si aprirono in uno stupito
"oh."
<< Avevo tredici anni e lui quattordici, ci conoscevamo
da una
vita e lui compiuti quegli anni aveva iniziato a sentirsi
più
grande, si atteggiava da adulto, curava il suo aspetto in maniera che
per me era impeccabile, si appiccicava i capelli neri di gel fino a
farli diventare lucidissimi, si riempiva così tanto di
profumo
da infestare l'intera casa, i suoi genitori gli urlavano sempre dietro
per questo... >> ridacchiò perso nei ricordi e
poi
continuò il suo racconto.
<< Per me era un gran fico, lo guardavo con
ammirazione mentre si preparava passandosi le dita tra quei sottili
fili d'ebano, ero incantato da quello spettacolo ma lui non se
n'è mai accorto, non so nemmeno se ricambiasse, sono rimasto
innamorato di lui fino ai miei diciotto anni, ma a sedici
ero diventato il capo banda del nostro gruppo di amici del parchetto e
i nostri ruoli si erano invertiti, lui mi seguiva ciecamente in tutto
ciò che facevo e mi guardava con rispetto e ammirazione...Ma
io
non ho mai smesso nemmeno a quel tempo di ammirarlo, solo che forse ero
più bravo a nasconderlo. >>
Stede era rimasto senza parole, stupito e incantato da quel breve
racconto che lo aveva lasciato con una vena di malinconia malgrado il
timore che Edward potesse provare ancora quei sentimenti,
però
gli aveva sempre assicurato che fossero solo amici e si fidava delle
sue parole così prese coraggio e con un po' di paura di
invadere
la sua intimità domandò << glielo
hai mai detto?
Voglio dire tutto quanto, del tuo amore e della tua ammirazione.
>>
Edward sorrise un po' amaramente e in maniera rassegnata scosse la
testa << no, avevo troppa paura di rovinare la nostra
amicizia,
sarebbe stato imbarazzante avere il tuo amico che ti sbava dietro
sempre con te quando tu non ricambi, finiresti per travisare ogni gesto
e io non volevo che accadesse. E inoltre non mi ha mai dato segnali che
potessero farmi sospettare qualcosa e forse nemmeno io l'ho fatto. Per
quanto riguarda l'ammirazione credo di...dimostrargliela
indirettamente.
>>
<< Ed...so che non sono affari miei e tu ovviamente sei
libero di
fare quello che vuoi ma credo che dovresti dirgli quanto conta per te,
penso lui ne abbia bisogno e anche tu, a volte ho l'impressione che ti
guardi più come se fossi un capo e non un amico...Scusa se
sono
stato indiscreto ma ci tengo a te e in qualche strano modo anche a lui,
anche se penso mi odi ma voglio che entrambi siate felici, Izzy forse
ha trovato qualcuno capace di farlo uscire da quel grigiore che lo
accompagnava sempre ma non credi che sapere quanto il suo amico gli
voglia bene possa renderlo felice? >>
I neuroni nella mente di Edward erano come impazziti, elaboravano
informazioni, creavano pensieri o situazioni a cui non aveva mai
pensato, aveva sempre dato per scontato l'amicizia di Izzy ma forse
Stede aveva ragione, forse avrebbe potuto guarire da quella piccola
ferita che aveva lasciato il credere di non essere ricambiato e tra
loro sarebbe nata una nuova serenità.
<< Ma io ho sempre creduto lo sapesse >>
disse corrugando le sopracciglia.
<< Saperlo e sentirselo dire sono due cose diverse
>> gli
spiegò con una dolcezza che fece vibrare le corde del suo
cuore,
era incredibile come dentro un uomo solo ci fosse così tanta
tenerezza e amore verso il prossimo, se ci fossero più
persone
come Stede Bonnet il mondo sarebbe certo un posto migliore
pensò
Edward.
<< Sarà dura...noi due non abbiamo mai parlato
in questi termini. >>
<< Non sei costretto a farlo se ti crea disagio,
è
importante tu faccia solo ciò che senti >>
disse posando
la sua mano su quella stretta a pugno di Ed, quel contatto
provocò una scossa piacevole ad entrambi e i loro occhi si
incontrarono scambiandosi quel bacio che le loro labbra ancora non
avevano fatto.
<< Voglio farlo...credo tu abbia ragione su
ciò che hai
detto, Izzy mi porta su un piedistallo che ha eretto lui stesso e io
non ho mai fatto nulla per fargli capire che non deve sentirsi
inferiore a me in nessun modo. >>
Stede sorrise muovendo la mano in una leggera carezza <<
sono sicuro che andrà bene. >>
Cinque giorni dopo mentre stava lavorando nel pieno del suo turno uno
sconvolto Edward entrò dalla porta, aveva gli occhi lucidi,
colmi di lacrime che stavano pregando di farle uscire e un'espressione
strana sul volto, Stede posò d'istinto il vassoio che teneva
in
mano e a quel punto l'amico appena entrato gli si gettò tra
le
braccia cominciando a singhiozzare, non gli importava niente che fosse
in un locale pieno di persone che lo stavano vedendo piangere, voleva
solo sentire quelle braccia tenerlo stretto.
Stede lo accarezzava con movimenti lenti, prima sulla schiena e poi
sulle spalle, poi gli spostò una ciocca di capelli dagli
occhi e disse con voce dolce << ehi piccolo che ti
prende?
>>, ma Edward invece di calmarsi singhiozzò
ancora
più forte accoccolandosi sul suo petto << shh
tesoro,
ehi... >>
<< Stede Bonet! Torna subito al lavoro! >>
gridò il
suo capo, ma lui non si curò di quelle urla si
voltò e
rispose << un momento! >>, ma il capo
continuava a
chiamarlo così lui disse << mi prendo cinque
minuti!
>> anche se aveva già fatto la sua pausa non
ci
pensò un attimo a prendere Edward per mano e portarlo fuori
sul
retro del locale, lo aiutò a sedersi su una panca e lui si
mise
in ginocchio di fronte a lui, di nuovo spostò quelle ciocche
ribelli cercando i suoi bei occhi.
<< Ehi...fammi vedere queste belle perle nere
>> disse
causando un mugugnio da parte dell'altro che si sfregò gli
occhi
e poi li aprì, Stede sorrise apertamente e disse
<< ah
eccoli qui, i più belli del mondo >> e
stranamente non
aveva paura di ammettere quel sentimento, non gli importava se Edward
avesse pensato che provava qualcosa per lui, in fondo era la
verità.
<< Lo dici solo per farmi smettere di piangere
>>
mugugnò sfregandosi l'occhio come un bambino che aveva
appena
finito un capriccio.
<< E' da quando li ho visti la prima volta che lo penso,
solo che non ho mai trovato il coraggio di dirtelo. >>
Questa confessione fece arrossire Edward che sentì il suo
cuore
accelerare, poi lo guardò tristemente << ti
licenzieranno
per colpa mia... >>
<< Non me ne importa niente, troverò un altro
lavoro ma tu
sei più importante. Allora vuoi dirmi che cosa è
successo. >>
Lui annuì poi disse << siediti vicino a me
>>, Stede
sorrise e si accomodò accanto a lui, avvolse un braccio
intorno alle
sue spalle ed Edward si accoccolò sul suo petto,
sospirò
poi disse << ho parlato con Izzy e lui mi ha...
>>
Mi ha cosa? Si domandò l'altro, cosa gli aveva risposto e
come
gli aveva risposto, lo aveva baciato? picchiato? accettato
ciò
che aveva da dirgli o lo aveva rifiutato? Tutti quei dubbi si
insinuarono a lui facendogli aumentare il ritmo cardiaco e la
respirazione, tentò di calmarsi, non voleva che l'amico lo
vedesse così.
<< E? >> ebbe solo il coraggio di domandare?
<< E lui mi ha risposto >> rispose tirando
su col naso Edward.
<< Posso sapere cosa? >> domandò
Stede tenendo un tono tranquillo e accarezzandoli la spalla.
<< Sì...mi ha abbracciato >>
confessò
arricciando le labbra in un tentativo di resistere alla tentazione di
piangere di nuovo, Stede si commosse, i suoi occhi si inumidirono
all'istante e un sorriso gli illuminò il volto,
<< ti
rendi conto? Lui mi ha abbracciato e mai da quando ci conosciamo lo
aveva fatto e nemmeno io, è stato
così...così
bello stringere il proprio migliore amico >>
sospirò con
il magone che gli faceva tremare la voce.
<< Oh Ed...sono così felice per te e per voi
due, vieni
qui >> allargò le braccia e lo strinse
più forte
osando anche posargli un bacio tra i capelli.
<< Quello che è successo è stato
tutto merito tuo
Stede, se non fosse stato per te io non avrei mai agito
così.
>>
<< Tu lo hai reso possibile Edward e non puoi sapere se
anche
senza di me sareste arrivati a quel punto >>
spiegò
dolcemente accarezzandogli la schiena, Edward si spostò
scostandosi contro voglia da quel bel contatto, << io non
credo,
tu sei la persona più buona e speciale che conosca.
>>
<< Lo sei anche tu Ed >> disse sfiorandogli
sotto al mento con l'indice.
<< Stede io...devo dirti una cosa >>
iniziò
prendendo coraggio e sentendo il cuore scoppiargli nel petto,
quell'uomo gli aveva insegnato una fantastica lezione, che era meglio
parlare dei propri sentimenti senza portarseli dietro come un peso per
tanti anni chiedendosi che cosa sarebbe successo se si avesse avuto il
coraggio di parlare, ma l'ignoto faceva comunque paura e lui aveva il
terrore di perdere Stede ma non si sarebbe mai perdonato di non averci
almeno provato.
<< Dimmi pure. >>
<< Ecco io... >>
<< BONNET! Se non rientri immediatamente sei licenziato!
>>
si udì una voce sbraitare, Stede guardò
preoccupato la
porta sul retro e poi Edward ma decise di rimanere, fu lui a
intervenire, non poteva permettergli di perdere il lavoro per qualcosa
di cui avrebbero potuto parlare più tardi.
<< Vai...possiamo parlarne dopo fuori di qui
>> disse
deglutendo, lo sguardo del biondo si addolcì e
domandò
<< davvero? E vuoi vedermi da un'altra parte?
>>
<< Credo che questo sia stato un luogo sicuro per
entrambi, ma adesso voglio osare se tu...- >>
<< Lo voglio! >> esclamò Stede,
<< adesso vado ma ci vediamo stasera ok? >>
<< Ovvio amico >> rispose sorridendo e
facendogli
l'occhiolino, le successive ore di lavoro furono le più
leggere
e belle che avesse mai vissuto, si sentiva bene, aveva le farfalle
nello stomaco e più che camminare gli sembrava di
volteggiare
nell'aria.
Edward si presentò puntualissimo alla fine del turno facendo
quasi inciampare Stede nella gamba di una sedia quando lo vide, era
incantevole, i capelli tirati su e legati con un elastico viola, una
maglietta nera e i pantaloni di jeans blu scuro, anche la barba gli
sembrava più ordinata e lucida, lo guardò
incantato
sospirando e poi gli andò incontro combattendo contro
l'istinto
di baciarlo, ci sarebbe stato tempo se la fortuna fosse stata dalla sua
parte, l'uomo brizzolato gli sorrise e uscirono dal locale
incamminandosi verso il luogo che avevano deciso di raggiungere.
<< Cavolo tu sei così carino mentre io ho gli
abiti di
stamattina >> brontolò Stede un po' deluso di
non essersi
potuto preparare a dovere, Edward si voltò con il volto
sorpreso
e disse << davvero lo pensi? >>
<< Che sei carino? Sì >> ammise
l'altro con un velo
di rossore sul volto, << insomma guardati ti stanno
benissimo
questi vestiti, sei un incanto Ed. >>
<< Grazie... >> sussurrò
arrossendo completamente,
era bello ricevere un complimento così spontaneo e genuino,
gli
piaceva il modo in cui quell'uomo riuscisse sempre a scavalcare ogni
barriera che sie era costruito con tanta semplicità da far
quasi
male, Stede sorrise e stavano per avviarsi quando Ed lo
fermò
tenendolo delicatamente per il polso, << anche tu sei
molto
bello. >>
<< Anche con questa vecchia maglietta? >>
domandò con un velo di insicurezza.
<< A volte le cose vecchie sono le migliori
>> rispose
Edward sorridendo e dopo essersi scambiati uno sguardo carico di
attrazione ed elettricità si avviarono verso il cinema.
Erano seduti in attesa del film con pop-corn e bibite <<
è
incredibile che sono due mesi che ci conosciamo e abbiamo deciso solo
ora di scegliere un posto diverso >> constatò
Stede
prendendo una manciata di quelle deliziose nuvolette salate,
<<
forse temevamo che le cose al di fuori del locale ci sarebbero sfuggite
di mano, oppure che non sarebbero state più le stesse
>> rispose Edward.
<< Sì...ma sono contento di averlo fatto e di
essere qui con te. >>
<< E se ti dovessi sembrare antipatico o scortese?
>>
domandò Edward esponendo i suoi dubbi, l'amico
ridacchiò
scuotendo la testa << non è possibile, so
come...- >>
<< Ehi voi due volete stare zitti! >> li
rimproverò uno seduto dietro di loro.
<< Amico che problema hai, il film non è
ancora iniziato >> gli rispose voltandosi a guardarlo
male.
<< Voi due avete un problema a non riuscire a tenere
chiuse quelle boccacce. >>
Questa volta Edward rispose con molta meno calma << senti
coglione vedi di smetterla o...- >>
<< O cosa stronzo? >>
<< Ehi ora basta! >> intervenne Stede
posando con calma una
mano sul braccio di Edward, << staremo zitti va bene?
>>
Edward rimuginò per tutto il tempo del film su
ciò che
era successo non godendoselo affatto, avrebbe potuto mettere a posto
quel tipo, non era giusto il modo in cui li aveva trattati e non appena
furono fuori mise a conoscenza l'amico di ciò che sentiva.
<< Perché hai lasciato perdere, non aveva
diritto di parlarci in quel modo. >>
<< A volte è meglio chiudere una conversazione
senza feriti, avevo paura ti facesse del male. >>
<< So difendermi Stede, sai quante volte mi hanno
coinvolto in una rissa e sono sempre riuscito a cavarmela.
>>
Stede sospirò e lo guardò tentando di mantenere
la
tranquillità << lo so bene che sai difenderti,
ma se
permetti non volevo che il nostro appuntamento finisse con il tuo naso
rotto, non importa se avresti vinto o meno, la sola idea di vedere un
graffio sul tuo viso o da qualsiasi altra parte mi uccide.
>>
Quelle parole lo lasciarono a bocca aperta, davvero ci teneva
così tanto a lui? Era sempre stato con persone che
desideravano
solo vedere la sua forza, vederlo mettersi alla prova mentre ora a lui
bastava solo vederlo e saperlo felice e stare bene, era strano ma gli
dava una bella sensazione.
<< Sei arrabbiato? >>
<< No ma non voglio che tu lo sia con me
perché...per
quello che ho fatto >> spiegò Stede
guardandolo un po'
preoccupato.
<< Ma io non lo sono, sarei un vero idiota a prendermela
con te
per una cosa così stupida e dopo quello che mi hai detto
>> sorrise.
Uscirono dal cinema diretti in un posto che solo Edward conosceva.
<< Però sei d'accordo che un pugno se lo
meritava >> disse mentre camminavano.
<< Anche due, per questo quando mi sono alzato per andare
in
bagno, sono passato dalla sua fila e ho fatto cadere un po' di salsa
piccante nella sua bibita. >>
Edward si fermò di colpo guardandolo strabiliato
<< che hai fatto? >>
<< Non hai sentito che improvvisamente ha iniziato ad
agitarsi
>> domandò Stede con un sorrisetto furbo,
Edward sorrise
di rimando guardando con ammirazione quel pazzo uomo che aveva avuto la
fortuna di conoscere << cazzo! E' fottutamente geniale ma
come ti
è venuto? >>
<< Bé sai non mi sono mai piaciuti i bulli e
da ragazzino
ho imparato a difendermi come potevo >> spiegò
con un velo
di tristezza nello sguardo, ma non voleva perdersi in quei ricordi
così sorrise e disse << vedi non sempre la
violenza
è necessaria, si possono colpire gli altri anche
gentilmente.
>>
<< Stede quell'uomo probabilmente si cagherà
addosso mi
sembra il contrario di gentile >> lo sgomitò
ridacchiando.
<< Anche la gentilezza ha i suoi spigoli >>
disse con sguardo furbo causando un largo sorriso all'amico.
Si incamminarono fino ad arrivare sulla cima di una collina molto alta,
da lì si poteva vedere il mare che brillava con la luna
piena
che si specchiava dentro di esso e le stelle decoravano il cielo con la
loro immensa brillantezza, << è stupendo
>> disse
Stede e anche nei suoi occhi sembrava ci fossero le stelle per quanto
brillavano.
<< Venivo qui da ragazzino quando ero triste, mi dava
sicurezza e
a quel tempo mi sono fatto una promessa, che avrei portato qui con me
solo una persona che ritenevo davvero, davvero speciale, una persona a
cui avrei pensato la sera prima di dormire e al mattino appena sveglio,
quel tipo di persona che se ti immagini la vita senza la sua presenza
costante ti sembra impossibile. >>
<< E ci hai mai portato qualcuno? >>
domandò Stede con l'emozione che faceva scherzi alla sua
voce.
<< Mai, in tutti questi anni mai nessuno è
entrato dentro
di me in maniera così profonda tu sei il primo
>>
confessò titubante osservando la sua reazione.
<< Oh...i-io sono davvero lusingato e non so cosa...-
>> le
sue parole vennero zittite da un bacio, quello che da quando lo aveva
conosciuto stava aspettando, erano morbide e calde le sue labbra,
quando si staccò sentì come se avesse perso una
parte di
sé, aveva lo sguardo titubante Edward, una paura nascosta di
essere respinto che Stede si affrettò a cancellare prendendo
il suo
viso tra le mani e baciandolo di nuovo mai sazio di quelle splendide
labbra.
<< Ed... >> ansimò su di esse
appoggiando la fronte
sulla sua << non sai quanto ti amo e quanto ho aspettato
questo
momento, pensavo di essere pazzo a credere che tu potessi provare anche
solo in minima parte quello che sento io per te. >>
<< Per una volta ti sei sbagliato Bonnet >>
sorrise Edward
appoggiando le mani su quelle di Stede che erano posate sul suo volto,
<< mi sento così felice che ho paura anche a
dirlo, temo
di svegliarmi e scoprire che è stato tutto un sogno.
>>
<< Se dovesse accadere cercami e vienimi a prendre
sempre, se non
lo farai tu sarò io a farlo, ti cercherò in ogni
sogno,
su ogni nuvola... >> disse Stede.
<< Anche quelle temporalesche? >>
domandò dolcemente.
<< Soprattutto in quelle sapendo quanto ti piacciano i
temporali
>> rispose sorridendo e aprendo gli occhi, anche Edward
li
aprì incontrando quelli luminosi dell'altro, il loro
contatto si
aprì e si strinsero l'uno tra le braccia dell'altro.
<< Se avessi saputo che sarebbe successo questo ti avrei
trascinato fuori dal bar molto prima >> disse baciandogli
la
soffice chioma bionda.
<< Avresti dovuto essere molto convincente
>> rispose
facendo dei piccoli cerchiolini con il dito sulla sua maglia nera.
<< Mmm uno spogliarello sarebbe bastato? >>
domandò divertito l'altro.
<< Perché non ci hai pensato prima!
>> rise
allegramente Stede prima di sollevarsi e baciarlo ancora,
<< non
mi stancherei mai di farlo >>, << e io non
te lo impedirei
mai >> rispose accarezzandogli quel bel viso liscio.
Si misero seduti sull'erba con Edward che aveva aperto le gambe per
fare posto a Stede che si appoggiò con la schiena a lui, Ed
lo
strinse sulla vita e lui girò il viso per lasciargli piccoli
baci sul collo, << non vedo l'ora di dirlo a Izzy, ci
rimarrà di sasso, sai che aveva scommesso contro di noi?
>> disse con una vena di ilarità.
<< Davvero? >>
<< Sì cazzo, è una storia assurda,
sai che non gli
stavi molto simpatico, lui diceva che non ti saresti mai potuto
innamorare di me perché eri uno snob con la puzza sotto al
naso.
>>
<< Io non sono affatto snob >>
brontolò alzando il sopracciglio biondo.
<< Lo so e infatti ti ho difeso, ma era divertente
scommettere. >>
<< Cosa avete scommesso? >>
domandò curioso.
<< Una cena a quattro con lui e Lucius. >>
Stede scoppiò in una fragorosa risata << oddio
giuro che
lo farò impazzire, così impara a darmi dello snob
ecco.
>>
<< Mi piace quando diventi vendicativo, pensi di fare lo
scherzetto della salsa piccante? >>
<< Non lo so vedremo...ma per curiosità se
avessi perso tu cosa avresti dovuto fare? >>
Edward rimase in silenzio per un po' poi rispose << sarei
dovuto
venire al tuo locale, alzarmi in piedi su una sedia e dire Izzy Hands
ha sempre ragione e io sono un asino. Ho provato mille volte la scena a
casa perché non ero affatto sicuro di vincere.
>>
<< Dio...e io che pensavo che Izzy fosse un uomo adulto
>> disse scuotendo la chioma bionda.
Stede poi gli accarezzò il viso e disse <<
nonostante questo hai accettato? >>
<< Sì...sai magari ti avrei fatto pena o
tenerezza e mi avresti dato una possibilità. >>
<< Sarei stato un folle a non innamorarmi di te
>> disse
guardando l'orizzonte << però Ed voglio essere
del tutto
onesto con te, non aspettarti anelli o promesse dopo due giorni
perché desidero che le cose vadano bene tra noi e il modo
migliore è andarci piano, dobbiamo conoscerci meglio e
uscire
ancora tante volte, fare cose e...non fraintendermi ti amo da morire,
sono sicuro di quello che provo e proprio per questo voglio godermi
ogni secondo. >>
<< Stede se mi avessi regalato un fottuto anello dopo due
giorni
ti avrei lasciato, non voglio ritrovarmi altri peni giganti dentro casa
>> disse Edward con aria solenne.
<< Peni? >> domandò corrugando
le sopracciglia.
<< E' una storia lunga che ti racconterò, e
avrai modo di
vederlo tu stesso quando verrai a casa mia, è la prova che
la
gente è folle. Quindi per me va bene prendercela con calma,
anche io sono...follemente innamorato di te biondo del mio cuore e non
voglio che niente si metta in mezzo, nemmeno il tempo. >>
Stede ridacchiò curioso di conoscere quella strana storia,
poi
addolcì lo sguardo spostandosi un po' nell'abbraccio per
guardarlo meglio << ti farai tatuare proprio qui sul
petto un
cuore con scritto biondo del mio cuore? >>
domandò
scherzosamente sfiorandogli il petto con l'indice.
<< Chi lo sa forse >> rise Edward
baciandolo e dopo quelle
parole ci furono solo baci e carezze fino a notte fonda quando decisero
di tornare a casa, erano entrambi sereni e felici, con i cuori che
danzavano e ballavano furiosamente dentro la cassa toracica, avevano
trovato una persona speciale di quelle che sanno leggerti in fondo
all'anima e che condividono cicatrici simili, il loro amore era
sbocciato per caso in una giornata qualunque, o forse era successo
tutto perché un angelo e un demone anche loro molto
innamorati
ci avevano messo lo zampino, ma questa è un'altra storia.
Fine
P.S: Non ho messo
l'avvertimento
crossover perché è talmente piccolo che volevo
fosse una
sorpresa, una sorta di easter egg, l'idea mi è venuta
all'improvviso alla fine della storia e ho pensato che non fosse male
infilarci i miei e di molti altri maritini preferiti, per chi non li
conoscesse si tratta di Crowley e Aziraphale della serie tv Good Omens.
Forse un giorno scriverò di come quei due innamorati e
pasticcioni ineffabili abbiano fatto in modo che Stede ed Edward si
incontrassero, spero che la storia e questa piccola sorpresa sia
piaciuta. A presto.
Ineffable.
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