Nelle lunghe sere solitarie

di CatherineC94
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Nelle lunghe sere solitarie



Nelle lunghe sere solitarie Bobby preferisce mettere da parte i pensieri che di giorno affollano il cervello.
Apre una birra, la beve piano pregustando il sapore amaro del Whisky che poi avrebbe trangugiato con estrema avidità; per mettere a tacere qualche senso di colpa, per poter ricordare gli occhi di Karen, per smettere di pensare che i due idioti stanno affrontando chissà quale mostro repellente là fuori.
Sospira pensando a quanto rammollito sia diventato negli ultimi tempi; toglie il cappello logoro e stende le gambe sulla vecchia scrivania di legno.
«Sei uno stupido idiota».
Bobby affila lo sguardo e apre le orecchie per poi stringere la pistola in tasca, in attesa.
Il rumore dei passi si avvicina, per poi farsi ancora più forte in prossimità della porta d’ingresso.
«Se non volessi fare sempre l’eroe avremmo finito molto prima».
Bobby alza gli occhi anche se in fondo sospira sollevato.
«Bobby, ci sei? Non avrai mica esagerato con i vecchi filmini a luci rosse…» dice sarcastico Dean.
Sam trattiene un risata mista al disgusto appena accennato, di fronte a quella possibile scena per poi fare un cenno a Bobby solo per fargli capire che anche questa volta l’hanno scampata.
Bobby trucida Dean con lo sguardo indispettito ,per poi fare la conta dei graffi che i due fratelli hanno sul corpo e sul viso.
«Prendi  la cassetta » borbotta pensando già a medicare quei due fanfaroni.
Dean si dirige in cucina alla ricerca di qualcosa di commestibile, mentre Sam ubbidisce senza proteste.
«Ma questa è una torta!» esclama Dean estasiato.
« Non ti emozionare troppo, principessa» risponde Bobby sarcastico, mentre inizia a ricucire un taglio a Sam.
Bobby mentre li mette in sesto è sicuro che quella sera di solitudine finalmente comincia ad avere un senso; così dopo aver sentito le ciarle di quel mentecatto di Dean e aver assorbito i sorrisi di Sam li osserva dormire come due mocciosi sul divano.
Adesso il Whisky scende più veloce della birra, mentre il calore del caminetto l’avvolge.
Gli occhi sono umidi, un sorriso sporco increspa il volto ruvido; quei due idioti, i suoi ragazzi, non sono niente male.




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