Gelsomino, i racconti di Andrea

di Serina Noy
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La luce dei lampioni finisce e si accendono le stelle.

Andrea mi prende per mano, la strada buia prosegue dritta di fronte a noi. Un venticello estivo porta un po' di refrigerio.

«Arriviamo fino all'albero dei desideri, mammina?» Sono mammina, quando vuole qualcosa.

«Certo, amore, ma non c'è più neanche un fiore» A fine agosto i ciuffi rosati dei fiori di rubino si sono trasformati in sgraziati frutti color legno.

«Oh no!» Che delusione. Povera piccina! «Contiamo le stelle mamma?» Già passato tutto? Guarda in alto, il ditino teso a indicare la volta celeste.

«Non si possono contare le stelle, Andrea, sono troppe» Aspetta. Non era il piccolo principe che incontrava qualcuno che doveva contare tutte le stelle così le avrebbe possedute? Adesso glielo racconto. Ma non ricordo bene...

«Che sciocchina mamma, certo che si può. Uno. Due. Tre...» Sa contare solo fino a dieci! «Quattro. Cinque. Sei. Sette...» Le ciabattine di plastica, rigorosamente rosa glitterate, scricchiolano sulla ghiaia. «Otto. Nove. Dieci» Ecco, finite le stelle! «Undici. Dodici...» Ehi! Ma quando ha imparato? Però è brava. «Dodici... sedici» 

«Tredici, amore» 

Sospira, è molto stanca dopo questo sforzo. «Le altre le contiamo un'altra volta» Come si fa a rimanere seri?

«Sei stata brava, chi ti ha insegnato a contare così tanto? E' stata la nonna?» 

Lascia la mia mano, si fa coraggio. Unisce le manine davanti al petto, come in preghiera, un piccolo adorabile putto con gli occhiali! 

«Mi ha insegnato Susan!» Non conosce nessuna Susan, o almeno nessuna che sia reale.

«E' una tua amica?» Non le chiedo se è un'amica immaginaria, lo so già. 
Lei alza la testolina e si sistema gli occhiali sul nasetto. E' talmente piccolo che scivolano subito giù.

«Sì, mamma, siamo amiche da molti anni» Andrea ne ha quattro di anni. Quanti sono "molti anni"? Uno? «E' morta»

«La tua amica Susan è morta?» Ora mi spiego le mani giunte! Dove le andrà a pescare certe idee?

«Sì, è morta» Lo dice così, come se mi dicesse che ha mangiato un biscotto, forse per il biscotto ci metterebbe più emozione. «E' volata su in cielo e adesso è una stella»

Per fortuna la dipartita di Susan non le ha causato molto dispiacere. «Mi spiace amore, ma vedrai che presto troverai una nuova amica con cui giocare»

«Ma però Susan mi chiama sempre»

«Non si dice "ma però"»

Prende dalla tasca il suo specchietto a forma di cuore lo apre e lo porta all'orecchio. «Pronto? Mamma è Susan» Ma non era morta? Forse c'è un pochino di confusione in questa testolina matta. «Mi sono sbagliata» Ridacchia, un risolino imbarazzato che solo lei può rendere adorabile. «Non era morta»

Ecco, meno male, abbiamo rischiato di perdere un'amica immaginaria. Per fortuna l'albero dei desideri lo abbiamo raggiunto, possiamo tornare a casa per questa sera.

 





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