ch 39,5
ho dovuto ri-caricare i capitoli dal 31 al 37 nella versione delle mie fic "Never again" cercando di sistemare i
problemi (i vecchi hard disc al salvataggio non so come è accaduto) che
taglaivano parti di frasi o pensieri e sezioni di testo. Ora dovrebbe
essere meglio, reinserendo parti che non si leggevano prima. Quindi
tutti quelli sono disponibili, da qui in poi sono tutti controllati
meglio
"Si... si, lo so...si, la situazione è cambiata
per..."
perchè dovete essere degli squali per fare soldi e soldi
creandovi nemici- gli stava per dire Dorde ma si trattenne "... le
affiderò uno dei nostri migliori cani da protezione e
un'Ombra ,
oltre le nostre guardie del corpo già al suo servizio,
perchè le stiano in coda..." prometteva al cliente che si
era
affidato alla loro organizzazione, o meglio alla branca in forma di
azienda di protezione, controllo, videosorveglianza, e sicurezza come
un pezzo di copertura. Avendo tra le mani militari, specialisti ed ex
militari e membri di forze di polizia ed fbi, e svariate figure in
pensione, adedstrati da loro o c he volevano cambiarfe lavoro, li
impiegava in quei settori e altre agenzie e
poteva impiegarli per la sicurezza e osservazione per lui di importanti
uomini d'affari, capitani d'industria, anche vip e nuovi rampolli della
ricchezza nel mondo. Ma gli dava fastidio sostituire il fratello nel
contatto con le persone, lui era abituato a lavorare nell'ombra per il
generale e spacciarsi per il minore all'occorrenza ma per pochissimo
tempo e tagliando tutto ciò che cèra a monte. Lia
gli
diceva sempre che la aprte diveretente era intortare e sedurre certa
gente modellando truffe su truffe sulla gente che meritava calci sui
denti, ma quel lavoro poteva esser anche venefico. Trovare gente invece
meritevole che valeva...
Da mesi si era
messo a impegnarsi di prima persona per mandare avanti tutto, sia
l'organizzazione vera e propria che le facciate. Aziende del settore di
sicurezza e sorveglianza, portavalori, investigazioni, per passare ad
antichità e specialisti del settore dell'antico e dell'arte
e
una
serie di franchising, dando il necessario per avviare
l'attività, per tutti coloro che volevano riprendere in mano
gli
antichi lavori e stavano scomparendo. Ogni mestiere antico era nella
lista e bastava una minima somma, un contratto per cui se non di
proprio acquisto tutto daiu soggetti anche esterni all'organizzione,
dati in comodato d'uso e si prendevano
una percentuale, c he includeva l'utilizzo del servizio per avere
l'attività, la protezione come volle una certa persona da
certe
mafie che scassavano, e altri servizi. Se, da tutto registrato, non vi
erano vendite, non richiedevano la percentuale ma come da contratto, il
soggetto poteva essere un orecchio che sentiva cose e riportava, un
occhio per dir qualcosa di intressante e altre piccole cose, da picoli
incarichi di consegna o altro all'occorrenza, dandogli premi di
produzioneper mantenerlo con loro, manterlo al -lavoro- e
sfruttare i comuni per i loro interessi. Basta che non siano amlevoli,
diceva.
Erano tutti escamotage che Lia aveva proposto per tenere su antichi
lavori e dare lavoro nuovo e veero a chi non lo aveva evitando le ormai
lunghe liste di persone che ambivano quelli moderni ma che
cèrano sbocchi solo per pochi. Avendo clienti e soci dei
loro
gruppui, da investimneto fino alla religione, avevano un ventaglio
ampio di servizi, avevano contatti con così tante persone
che
stavano su nella scala sociale che sarti, restauratori, esperti di
oggetti d'arte e libri antichi, gioiellieri ed orafi, esperti d'auto
dalla manutenzione alla modifica e altro di lusso o di valore, e altri
settori, che no nera difficile creare negozi rivolti a certe clientele
paganti che le frequentassero. Inoltre avevano trovato, scelto e pagato
i migliori esperti di sartoria italiana e inglese , dagli
abiti
formali, da festa e ricevimento, alle scarpe, agli accessori e questo
solo settore d'abbigliamento, alla giuelleria nel mondo, accaparrandosi
anche esperti per i famosi monili cubani, maglie e catene e
altro
d'alta oreficeria cercati in tutto il mondo, per clienti di fascia
alta, venduti a migliaia di dollari, creando solo per loro linee anche
per giovani e donne degli stessi modelli per uomini facendo insegnare a
persone dell'organizzazione le fasi di lavoro da zero. E
così
prodotti di varie parti del mondo dal campo alimentare agli accessori
più svariati, facendone un mestiere tornato in negozi
metà del soggetto e metà di loro appartenenza,
aiutavano
le eprsone di strada che risollevavano ed erano nell'organizzazione a
rifarsi e riportare qualcosa nel moindo moderno che a Lia non
piacceva.
Diceva smepre che le città ormai erano diventate fredde e
inquetanti, con i palazzi moderni che erano scatolonisenza anima,
edifici altissimi di vetro e acciaio e persone sempre più
vuote
e isolate anche dal pedone a pochi centimentri da loro così
come
vicini visti con odio che gente con cui sgomitavano ogni istante della
giornata. Non le piaceva
quel mondo moderno ma portato al peggio, amava le zone delle
città antiche, modi di fare delle persone ben diveersi da
cosa
cèra ormai in giro.
E voleva riuportare quel qualcosa tramite i negozi.
I guadagni, introiti, possibuilità di entrate per loro erano
in
netto aumento, e per ogni tipo di servizi, i clienti sborsavano
così tanto che coprivano e oltre le spese, anche per un
fattore.
Per le attività e loro sedi, dalle Torri ai Punti di aiuto e
sostegnodove operavano le Pleiadi, dall'energia ad ogni
necessità era gestita da loro. Servizi di comunicazioni di
ogni
tipo, perfino il Canigramma, portare informazioni tramite un cane, a
volte anche gatto nei negozi per non dare nell'occhio, ai telefoni e
sistemi segreti nascosti compreso il telegrafo e codice morse,
all'elettricità, al servizio idrico e via dicendo era di
loro
pertinenza, così da staccarsi da quelli comuni ed essere
assolutamente autonomi. Per acqua e corrente, avevano un sistema
giornaliero senza mai sgarrare di distribuzione, per cui speciali
batterie gradi quanto uno zaino di ultima generaziione in grado di
alimentare un negozio al bisogno con quanto necessitava una casa
normale in un mese, e all'occorrenza consegnandone due
unità,
anche grazie alla centrale geotermica acquisita mentre se ne stavano
costruendo altre due da chi l' avevano acquistata, che forniva
puiù eneergia che serviva nella sola Francia e il surplus lo
immagazzinavano in quelle batterie speciali da consegnare ovunque e che
si adattavano solo ad impoianti di loro produzione. E grazie ai
dissalatori con altrettanti sistemi per l'acqua, da conserevare in
boiler speciali, permetevano di non essere al servizio di fornitori
comuni e non dare modo a nessuno di trovare informazioni di nessun
tipo, restando anonimi. E questo eera solo il minimo. Ogni cosa era
gestita, risolta e mantenuta con ogni cosa di loro produzione e
creazione. Per nessuno era possibile risalire ad alcun documento anche
as pagamento e gli atti di propietà appartenevano ad una
delle
loro aziende fittizie di facciata.
"... Posso renderle a sua disposizione per le sue riunioni e
attività d'alto livello il Central Station di Detroit, la
Hall
Subway a New York City, la Stazione Ferroviaria Canfranc in
Francia, l 'Eilean Donan in Scozia e queste sono
solo
alcune..." rispose dopo aver ascoltato la persona dall 'altra parte
leggendo dal tuo tablet una lista di cose. Era oltato verso l'ampia
finestra dietro di lui a guardare fuori quando alzava gli occhi, seduto
sulla poltrona da ufficio iper megalattica.
Ogni volta che osservava quella poltrona s
eppur non la stessa,gli ricordava una cosa,.
come prendeva in giro i
due
Lia, per quanto fosse di pelle e elgno pregiati, comodissima e dal
costo esorbitante. Aveva fatto uno scherzone, ad
entrambi, tra i tanti più elaborato degli altri. Aveva fatto
arrivare un 'enorme cassa con nei documenti da
viaggio una sorta di brochure che illustrava l'oggetto.
Dorde e Milan, in una
sezione vietata
a chiunque e quindi insieme, lessero quel depliant così
stupefatti che la fissarono con la stessa faccia. o meglio, erano
parecchio identici già di loro, ma Dorde si era fatto fare
micro
cambiamenti perchè fosse impercettibile distinguerli quando
si
cambiavano di posto. Dalle forma delle orecchie al naso
perchè fossero identici,ai nei e
piccole cose sul viso e pelle che qualcuno con occhio lesto poteva
notare, ma solo queste cose, inezie.
Così erano già identici seppur msi toglievano
pochi anni
e non gemelli, ma quello stratagemma di pagare per dei piccoli
interventi per rassomigliarsi di più l iaveva resi come la
stessa faccia, e quando la fissavano come se la rpendessero per
assurda, sembrava di vedere uno... allo specchio. Anche con i capelli
tenuti in modi diversi, sembravano una di quelle art o illustrazioni
dove il protagonista si poggiava allo specchio e questi rimandava una
figura identica ma nei dettagli diversa, ad indicare la parte profonda
ed opposta.
E quella volta si
trattenne dal
ridere nel vederli con la stessa espressione che nel suo paese sembrava
-ci stai a pigglià per culo?-.
"Lia..."
iniziò Dorde con il
depliant in mano squadrandola come se essere sicuro della
cosa "Hai.... davvero comprato e regalato a noi per
l'ufficio... una poltrona da torture De Sade che si apre come un
Transformer per... fare cosa, benedetta ragazza!!!" sventolandole
agitato ocn due dita quel fascio di fogli arrabbiato, ma più
per
cosa serviva, identica a quella del famoso marchese sadico, che altro.
"Aha ha ha " se la rise
divertitissima e sganasciandosi dalle risate, poi andò da
loro e
un braccio sul collo di uno e uno sull'altro se li strinse e disse "Ma
non l'avete vista!!! E' la versione plus premium pro come le vostre
auto!! Dai, fatelo per me, apritelo, apritelo!!!" fece saltellando
felice e Milan alzò le spalle come per dire Ok , e prese un
piede di porco e iniziò a far saltare il coperchio, la
scatola era messa in verticale, e sfilare i chiodi.
"... dimmi..." le disse
in sussurri
all'orecchio mentre guardavano il minore che si divertiva a -scartare-
il regalo, era sempre felice come una pasqua quando li riceveva "...
è un qualcosa che intende qualcos'altro? La regali a noi
perchè si utilizzi? O è più uno scopo
tuo
ricreativo...?" mentre lei era intenta ad osservare ancora Milan nel
suo lavoro ma vedendo sbocciare sulla sua faccia un gran
sorriso
sornione e furbetto, per poi lanciargli un'occhiata solo con gli o cchi
verso di lui, lasciando una risposta non espressa. Gli strinse solo la
mano sulla spalla destra, continuando a tenere il braccio sulle sue
spalle e poi Milan fece un urlo di vittoria mentre il coperchio della
cassa cadeva.
Milan tirò
fuori un ammasso di
coperture che proteggevano l'affare e strappando tutto,
restò a
fissare dubbioso.... una poltrona da ufficio antica e perfetta.
Milan si volse verso sia
Lia che Dorde.
La prima faceva faccia di bronzo, il secondo la squadrò
perchè non vedeva nulla del depliant.
Milan trovò
sulla seduta,
portata alla luce, un altro depliant che recitava "Poltrona girevole
stile Inglese ministeriale presidenziale in noce e pelle del
periodo... bimba, ma dove sarebbe l'apparato di De Sade? come si
scompone per giocare al dottore?" quasi preoccupato
lei partì con
la risata che Alaric diceva da disgraziata, che le ven iva quando
faceva il fattaccio e se la godeva tutta.
"Ragazza, non era
un'opera di De
Sade? Ti hanno fregata?" domandò il maggiore andando
verso
l'oggetto per controllarlo "bella è bella, una delle
migliori mai viste..."
osservando la robusta e possente sedia da scrivania con braccioli,
seduta mega imbottita e schienale con imbottitura a bottoni, girevole,
quattro enormi piedi arcuati capaci di reggere un elefante e tutto il
legno era intagliato in tono elegante e raffinato con addirittura i
bordi delle sezioni in vera pelle pesante con altri inserti con
rivetti. Era del colore e
decori perfetti per quell'ufficio, scelta apposta "... dove sarebbero
le parti che si aprono per..."
"Accidenti, ma voi siete
davvero
amanti dei giochetti perversi e sado... siete dispiaciti
perchè non è quella...!!" ammazzandosi dalle
risate
mentre i due fratelli la fissavano contrariati accanto all'oggeto.
"Ragazza, non ti hanno
fregata,
vero?... sei tu che hai fregato NOI!" fece Dorde offeso "che combini??"
le fece raggiungedola e dandole colpetti con il depliant di De
Sade, vero, ma allegato per il prank come se
scherzassero
e sebbene fosse offeso un pò per la trovava di mostrare oro
e invece era altro, se la ridevano alla
fine.
"QUindi sei
demoralizzato
perchè non la puoi usare , heh!!!...??" le fece lei cercando
di
essere seria con sorriso da stronza, ricevendo in cambio quel rotolo
tirato contro, per poi essere inseguita da Dorde che le
diceva
"torna qui, io e te dobbiamo parlare, è la stessa trovava di
quel letto americano che tremola tutto con le monete che hai fatto
montare alla Casa della seta, e spacciavi per i massaggi dicendo di
provarlo, magari ocn una femmina sopra??? VIENI QUI!!!- lasciando il
minore da solo che
diceva "int-intano io la provo.... eh!?... vedo se è a
posto...
voi continuate pure .. che cosa... " per poi sedersi, girare per
provare il meccanismo e chiedere alla stanza, metnre li sentiva ridere
e discutere "... comunque dove la mettiamo...!?"
"poi possiamo proseguire per degli eventi speciali
per più persone con pernottamento.....Castello di Bannerman
negli Stati Uniti, Bannack del selvaggio West, del Montana, a
Granadilla in Spagna, Castello di Łapalice in Polonia...Il
villaggio di Craco in Basilicata... Vallone dei Mulini di Sorrento in
Italia ... l'ex città fantasma di Kolmannskop a
Namibia, a
Bannack in Montana, Bodie Town negli
Stati Uniti o
l'Houtouwan nell'
Isola di Shengshan, ancora a Consonno o Craco entrambe in
Italia
... se invece peer suo figlio che ama le escursioni sommerse, abbiamo
la Prigione di Rummu in Cina, il faro di Aniva Rock in Russia , la
città sommersa di Schicheng in Cina,
Faro di Rubjerg
Knude in Danimarca ....In Estonia la prigione subacquea
dell'Unione Sovietiva o le Fortezze di Maunsell, per arrivare al'Isola
di Hashima in Giappone o il Kayakoy, Turchia City ...
snocciolò
leggendo solo alcune mete che tempo addietro Lia aveva
cercato tra i
post abbandonati da vedere di acquistare, salvare e rendere disponibili
come mete in certi periodi per i ricchi e in altri per i meno ricchi,
obbligando a contratti con ceerti comportamenti per mantenere salvo il
luogo dopo averlo risistemato, rimesso in piedi e protetto dal degrado
e riutilizzarlo per delle entrate rendendoli disponibili per i clienti,
invece che perderli nell'incuria... e se di solito lo faceva Milan di
presentare ogni loro -prodotto- con il suo fare accattivante e il
resto, in quel momento essendo solo, poteva solo indicare al cliente le
opzioni in base alla richiesta e promettere un incontro di persona,
fatto da Milan questa volta, perhè con il suo fare
ammaliante e
convincente, concludere contratti da svariati zeri perchè
loro,
i clienti, facessero bella figura nella ceerchia di creme
della
creme a cui erano legati e Milan e Dorde si legavano a clienti vecchi e
nuovi, consocevano gente ogni istante, si insinuavano, guadagnavano e
ampliavano i possedimenti e l'influenza dove serviva. A volte Milan
diceva
"Sai, se non avesse insistito a farceli comprare in vari modi, tanto
erano abbandonati e riportarli indietro, al meglio, per preservarli e
farli rivivere... diceva sempre che ogni luogo meritava di toranre alla
vita... per alcuni abbiamo dovuto firmare un docuemtno
ufficiale
per cui niente sarebbe stato cambiato, rovinato o altro dall'aspetto
originario per ammodeernarli... non lo avremmo fatto... ma adesso
abbiamo luoghi di novo straordinari che ci ripagano facendoci
guadagnare e riprendendo i loro usi... fastidioso far ricordare ai
nostri clienti e loro seguito come ci si comporta in quei luoghi, ecco
un motivo per cui Lia si incazzava con la maleducazione della gnte ma a
vederli adesso e nel pieno di un nuovo vissuto... aveva ragione!!
Abbiamo ville, case, edifici antichi, stazioni, fari, e ogni cosa
antica abbandonata tornata a lucido che alcune volte dietro annunci,
sono fruibili a tutti al costo di pochi dollari, così tutti
possono entrare, perchè tutti possano vederli in gruppi di
visita organizati e controllati e perchè continuino a
parlare
del loro periodo... il resto è a disposizione degli zero che
riceviamo per feste, incontri, iunioni, ogni cosa che vogliono i nostri
c lienti che non sia problematico per l'edificio o suo ambiente...
tutto quello che abbiamo fatto e guadagnato e prima restavamo
in
piedi per le quote per i lavori come para-militari..."
scuotendo
la testa senza crederci, osservando l'orologio satellitare che si era
comprato on quadrante con vere pietre al posto dei punti
dell'orario e mille opzioni, dai calendari al sistema interno di
cambiare ora automaticamente quando vbiaggia appena aggancia il
satellite, una cosa che Lia gli aveva consigliato perchè
eera
così sbadato da non sistemare i fusi quando metteva piede
dove
doveva andare, lagnandosi "
E la cagnetta non fa il suo lavoro"
"Abbiamo anche una meta molto particolare... la Miniera di
Diamanti a Mirny in Russia dov e i clienti possono scavare da loro, a
mano o con mezzi leggeri di massimo due kili, per seguire il brivido
della caccia alle gemme... se si trova anche una scheggia, appartiene a
chi l'ha trovata, la quota di accesso ve la faremo avere e alcuni sono
andati anche con figli dai dieci anni in su, come particolare e
speciale vacanza di un paio di giorni, con guida annessa per spiegare
ogni elemento delle gemme e la cava a cielo aperto, ai metodi di
estrzione e come si viveva quel lavoro... abbiamo avuto casi di
genitori che invece di inviare i figli a centri specializzati di
recupero o riassetto comportamentale, hanno scelto una nosra meta, tra
cui la cava, proprio per passare del tempo insieme, impegnarsi in
qualcosa, sfogare e raggiungere un risultato... ovviamento detta
così non ha il suo valore, ma le assicuro che aiuta o
è
accattivante o intrigante per molti giovani, dalla prospettiva di
trovare un tesoro al vincere sul genitore qualcosa che non riuscivano
su altro..." disse lui ricordando le parole di Lia quando presentava
questo suo progetto e altro, come le vecchie città western
che
avevano acquistato e rimessoa nuovo come se fossero di un
centinaio e passa di anni prima e dove si faceva vivere i clienti come
all'epoca, dalle brocche con acqua la mattina per lavarsi, al cibo,
alle facende quotidiane, con lavori annessi con cui impegnarsi e altre
attività... con perfino alcune attrazioni come le rapine in
banca, spettacoli ai saloon con abiti d'epoca e molto altro. QUando non
vi eerano famiglie, eera presente anche la casa chiusa con fanciulle di
Madame calate nella parte dell'epoca per i clienti soldi o accompagnati
da amici o altro. E quando erano inclusi bambini, giovani e asolescenti
di varie età o superiori, con conflitti o altro con le
famiglie,
con specialisti si accom,pagnavano i soggetti fino al moento di essere
obbligati a aprlare e ascoltare l'altro e mettere le cose in chiaro, o
come la cava, impegnati dietro certi tipi di persuasione a svolgere
certe mansioni consdierate terapeutiche come allo Chateau e che
puntavano ad aiutare i soggetti.
"... certamente, le farò avere le informazioni per quando ci
incontreremo per presentarle il nostro ventaglio di offerte e
pacchetti per ogni esigenza, esclusivi ovviamente e non trovabili
altrove... le mostrerò la nostra brochure unica
per ogni
proposta della nostra agenzia, i nostri flyer .. si, i nostri forfait o
pacchetti... si, certamente... perfetto..." continuò a dire
al
telefono, voltandoisi per finire la telefonata e scrivere a suo
fratello di prendere appuntamenti e non dimenticarsene. Avrebbe
avvisato anche Clarissa che stava nel suo ufficio porte prima, anche se
avevano la brutta abitudine di non contattarla mai e restare aggiornati
e Lia glielo diceva sempre, facendo casini. Clarissa e Lia si odiavano,
e questa per ripicca non prestava servizio di assitenza e segretaria
come doveva, non facendo da tramite se serviva e creando dimenticanze
degli impegni... Dorde non voleva mandarla via, Clarissa era una
vecchia amica, e anche ex amante, e laveva rimproverata di non voler
accettare più comportamenti del genere. Doeva recepire tutti
i
resoconti, relazioni, estratti e ogni elementi da ogni Torre, Punto o
parte del mondo e doveva essere la referente con tutti, seconda ai
capoccia dell'organizzazione. mandava poi avisi o altro ai due
fratelli, ai veterani e gli handler delle sezioni. Controllava che ogni
cosa nell'uffcio dei fratelli fosse in ordine, tutto presente e al
bisogno rifornire cosa mancava, veerificare che il bagno annesso
funzionasse ogni mattina, altrimenti doveva chiamare qualcxuno come per
ogni problema che riscontrava nelle stanze dell'enorme ufficio e via
dicendo. Faceva da smistamento per molte cose, veerificava ogni
tipologia di contatto, da quello via intertnet al fisico, inoltrava ai
fratelli avvisi o altro che passavano da lei e altre mansioni, ma aveva
la brutta abitudine di sdilinguirsi ancora per Dorde e fare
più
lavoro per lui che per Milan, e se non lo vedeva o sapeva che era allo
Chateau, se ne stava nel suo ufficio, prima di quello di Dorde, senza
uscirvi mai se non per andare in bagnoi, nelle cucine o avvisi di
persona.
E Lia e lei litigavano perchè se Dorde non avvisava Clarissa
che
cèra, poteva capitare che questa non controllasse l'ufficio
del
Capo e lui dimenticasse impegni, come era capitato. Lo scornamento tra
le due non era a ferro e fuoco, ma si scontravano, quando Lia era
ancora
-viva-. Clarissa tendeva a preferire un fratello, sperare
che ci fosse e avvisarlo di persona, e se Lia era nell'ufficio, doveva
sorbirsi le sue moine mielose verso Dorde alzando gli occhi al cielo,
urlando che aveva troppo diabete già di suo per tollerare
altro
e che il lavoro anche dal lato femminile originale, scarseggiav a
parecchio.
Clarissa di suo, ex militare ma voluta da Dorde come aiuto
perchè stanca dellambiente e più propensa a
lavori
d'ufficio, ma avendo i picchi da femmina come diceva Lia attivati,
peccava in molte cose. per lei cèra Dorde e basta, tutti gli
altri, chi se ne fotteva, anche se i suoi compiti erano vitali! E se si
scontrava con Lia, partivano le pugnalate.
"ma chi sei, che cosa vuoi, tu non sei come me una militare, non hai
esperienza, non sai fare niente e vieni da me a insegnarmi il mio
lavoro...!"
variava ma molto spesso era sempre questo che Clarissa rinfacciava a
Lia e lei sorrideva invece di offendersi, segno che no l'aveva scalfita
ome l'altra sperava
"Figlia mia, io ho attestati e certificati validi in europa di
segretaria, data enter, webmaster e webdesign, informatica da base ad
esperta, da..."
"anche io... quindi ...?"
"Carina, puoi vantare tutti i pezzi di carta che vuoi, ma se
hai
il picchio per un uomo che non ti calcola più, in poche
parole
non gli sei più bombabile o non ti filerebbe di striscio
quando
ti vede se non che sei la segretaria, non è colpa
di Milan o altri a cui tu non presti
attenzioni o servizi come dovresti... cosa sei, come un uomo che
ragiona
con la vagina invece della testa...!?! Sveglia, donna!! Tu sei vitale
per il loro lavoro e la gestione di questo posto, invece ti trinceri in
quel'ufficio c on tanto di televione, ogni bella cosa come fosse un
appartamento e aspetti solo che Dorde torni, altrimenti non ti si vede,
non inoltri documenti e avvisi, segnalazioni importanti e pr giunta
quei due non hanno, in tempo reale, il ritorno degli impegni e seli
dimenticano... più volte ho dovuto IO renderli partecipi di
cosa
dovevano fare, perchè stanchi e non buttano occhio al
telefono
per la lista impegni... muovi le gambette per svolgere i tuoi compiti o
pensi solo a quanto lo cavalcavi e basta?"
E lì' partiva lo sclero dell'altrra, iniziando ad inveirle
contro, a volte nell'ufficio stesso di Milan e Dorde in base a chi
cèra. Lia distesa sul divanetto come sempre per lungo
rilassata,
e quella a sbraitarle contro, tuto c iò che pensava lei di
Lia.
Milan cerecava di fare da paciere e mandava via Clarissa, Dorde manco
per niente, assisteva e basta, quando di solito era Milan che si
dviertiiva ad osserv are le cose, gongolando, qualunque fossero. E
Dorde una volta se ne uscì' dicendo che non aveva senso per
lui
intervenire per bazzecole che lei, Lia, poteva benissimo gestire da
sola e che trovava fastidfiose le baggianate tra donne, seppur non era
quello il caso, ma lo annoiavano, quindi aspettva che finissero.
"E non dimentichi che per i suoi spostamenti, di qualsiasi genere,
ofriamo soluzioni anche per situazioni speciali... Soluzioni di
Logistica mettendo in contatto oltre 220 paesi e territori in
tutto il mondo. Forniamo servizi integrati e soluzioni su misura per la
gestione e il trasporto di documenti, persone, ogni tipo di bene o
altri speciali e merci. ... Le auguro buona giornata..."
chudendo, sistmandosi alla scrivania finchè non
alzò lo sguardo prima di mandare un messaggio al fratello
perchè fosse lui a gestire poi il tutto, ma vide la porta
del suo
ufficio... socchiusa.
Restò a corto di fiato un attimo, era chiusa prima, dopo che
era
entrato, e ora vedeva uno scorcio del corridoio dallo spiraglio.
Fissò e tese le orecchie, finchè non
avvertì qualcosa di
strano da volerlo far voltare per ritrovarsi attaccato alla sua destra.
"FRATELLOOOOOONEEE!!!"
Kianta si era alzata con un balzo da dietro l'ampio schienale della
poltrona, non quella ma un'altra, quella che avevano ricevuto era in
une delle stanze che collegate all'ufficio dietro un'altra scrivania, e
lo braccò al collo stando con la pancia sul
bracciolo e stringendolo con le braccia, ridendo contenta.
"benedetta ragazza... che fai!! Da dove spunti!!!" fece impanicato
Dorde proiettato di lato verso sinistra, che temette di
finire
accappotato di lato con tutta la poltrona.
"Che cè... oh, è quel giorno in cui sei mister
Hyde..."
fece lei sospirando quasi triste, restando contro di lui ma
più lenta nello stringere
"EHI!! Non esiste alcun dottor Jekyll e signor Hyde!! Te lo ripeto!!"
fece scontroso rimettendola dritta, chiedendole di avere contegno
"Ma...!! Quando sei così è brutto!! Speravo di
leggere
con te scappando dal nasone...e invece oggi sei in modalità
cattiva!!""
"EHI!!" le fece voltandosi verso di lei incapace di scrivere ancora al
fratello "primo!! non esiste alcuna modalità!! Secondo...
che
significa scappare dal nasone?"
Kianta fece un sorrisetto e un'espressione da peste che se la rideva e
poi disse "oggi ho guiardato le prove di quelli che imparano adesso a
cavalacare e sentivo dire che a cavallo si deve avere un assetto idoneo
non solo per il cavalieere ma il cav allo stesso, per preservare il suo
di assetto psico-fisico muscolare e di movimento... e che al galoppo e
simili, l'aereodinamicità cn la posizione del fantino
è..."
"Si... ho capito... quindi...?" fece lui sbuffando perchè il
fratello, dopo il messaggio, non rispondeva ancora per confermare
"... beh... ho seguito anche la gara di cicli... che cosa strana questa
si seguire i sentieri in bici con gare e tutto di vario tipo per e
intorno la montagna e... due parlavano e dicevano che era ssurda la
stranezza di alcuni nel credere che nel nuoto come per il ciclismo
l'aereodinamicità fosse data dai peli..."
A quelle parole, Dorde si voltò verso di lei, che stava
pancia contro bracciolo, ma drittya alla sua destra "come??"
"Si... da cosa ho capito la gente indossa quelle tute da nuoto o
ciclismo intere così che siano aereodinamici e che capelli e
peli non fossero d'intrtalcio per ... millesimi di secondi, non ho
capito.,... e che qualche tizio si rasava la testa apposta o metteva
cufiette che li facevano sembrare dei membri vaganti e..."
"Che cavolo di cose devo sentire..." fece Dorde schifato schiaffandosi
una mano sulla faccia "cè ancora gente che pensa queste
cose? lei aveva proprio ragione..." quasi sconfitto
"boh... lo dicevano... comunque ho pensato
all'aereodinamicità
di quelle aiuto che avete nei garage di sotto e le uscite quando vi
serve o le portano nbello speciale coso che montano che... E'
BELLISSSIMMOOO!!!" fece lei strafelice "quando le puliscono con la cera
speciale dopo il colore e poi il colore... come quello di oggi!!! hanno
spruzzato quella vernice con colori olografici microflake boh, come sdi
chiamano, ultra mega sbrilluccicosa e ho messo la maschera grossa come
nei film col filtro e i vetri ovali e..."
"Aspetta... cosa?" fece Dorde tornando a seguirla e fissandola
"cosè che hai detto?"
"ho visto fare la mescola insieme di diversi colori di
vernice
con quello strumen to che sembra lo sbattitore per la panna montata,
per creare sfumature sorprendenti... hanno deciso di combinare tutti i
colori che hanno! Il tipo speciale di vernice chiamata microflake
conferisce all'auto una finitura straordinaria. Così diceva
l'etichetta ma avevo quegli oblò della maschera e...la
veernice
quando lhanno messa in quella ampolla per poi spruzzare era trasparente
ma pieeeeeena di queli cosi che sembravano, boh, glitter ma non erano
proprio glitter e..."
"...quale macchina? Non era in programma alcuna riverniciatura...."
fece quasi sudando Dorde
"hanno montato quel robo bianco grande grande come i gazebo pacchiani,
e le stanno passando allo
spruzzo..." fece lei candidamente indicando con un dito oltre la
finestra
Dorde restò a bocca aperta, prese subito il telefono sulla
scrivania e chiese a Clarissa di collegarlo con la seziione garage.
Alla risposta di qualcuno di servizio, iniziò a chiedere
come un
forsennato cosa era quella storia della riverniciatura..."
"Leader... stiamo provvedendo agli ordini..."
"QUALI ORDINI!! SU COSA!!!" urlando al telefono da tavolo in vivavoce
mentre Kianta rideva. ormai sapeva che lui odiava quel tipo di telefono
da tavolo perchè non ricordava mai come si rispondeva, se
prenderlo in mano o pigiare i pulsanti e come si chiudeva. Era un
modello speciale che usava poco e si impanicava nel ricordare cosa fare
e per cosa.
"... secondo le direttive, oggi dovevano essere ricolorate quattro auto
più la mercedes pullman nera che è tornata con
Lei
ieri..."
"Ma quali direttive... che auto sono e che verniciatura...??"
"... eh... mi lasci prendere il prospetto della giornata... dunque
è appena tornata una macchina, occupante indicato come
Moon..."
e Dorde comprese che suo fratello era appena tornato, quindi le loro
auto in tutto erano quattro presenti, di cui due a testa e la pullman
se con più persone o viaggi più lunghi per stare
piuù comodi "... quindi in tutto nel prospetto dei lavori di
manutenzione di oggi vi erano i controlli settimanali, è
nominata anche l'aspersione delle fragranze... non ho capito!!"
"Cosa...?"
"... qui cè scritto... deve esserci un errore..."
"COSA, PER DIO!!!"
"...SI...si!!" fece quello disperato "qui indica che le fragranze sono
diverse per ogni auto, uno di... zucchero filato... mah... gli altri...
ascella pezzata, p-piede sudato, pesca di pancina e... pescianza
d'uomo... non saprei che cosa significa..." disse cercando di
pronunciare quelle parole che erano in italiano.
Dorde restò come un idiota... sapeva che cosa indicavano.
Ascella pezzata per lamentarsi degli uomini noncuranti di chi gli
doveva star vicino, piede sudato delle condizioni degli spogliatori
appena cambiavano scarpe e lasciavano nella zona apposita quelle da far
lavare nella speciale lavatrice che avevano, con le targhette interne
per sapere di chi erano, anche erano messe nell'enorme cestone di
lavaggio dentro uno speciale sacchetto, e che accatastati diventavano
l'inferno in terra.
Pesca di pancina per
quell'orrida pratica di molte donne analfabete funzionali per lei, da
pensare che lavandosi durante il ciclo, questo si bloccava e quindi
restavano per una settimana senza far niente per la propria igiene
definendolo -odore di donna- e lei diceva -no, scema, nel tuo intimo
cè morte e basta- facendo morire dalle risate anche Dorde
oltre Milan.
E
l'ultimo era quello che diceva "sai, nel mio paese si chiama Palla
Sudata... e credo di aver spiegato tutto...." quando bisticciava con
gli uomini per la scarsa igiene, all'inizio.
"Ditemi che non è vero....!! avete già provveduto
a...
quasiasi cosa ci sia scritto oltre il nome della procedura richiesta?"
"no... sono acnora in fase di verniciatura..."
"CHE VERNICE....!!!" fece d'impeto Dorde, iniziando ad avere i tremori
di terrore
"Ehm... qui dice... per la vettura detta pullman effetto... Pellicola
di Vinile a caleiscopio, effetto pastelloso.... Iridescente
e
laser, base argento bicromato con efeftti olografici pastello
multicolore ... qui finisce con un appunto... come un'aurora boreale...
non saprei..."
"Ma che... " guardando come a rallentatore, voltandosi, Kianta che
aveva lo sguardo innocente, senza capire e assiteva
alla situazione "benedetta ragazza!!!...
le altre... che macchine sono!!!" urlò di nuovo al telefno
"Ah, tutte le mercedes, che Lei usa... la Classe S coupé, la
versione Premium Plus
mi embra, poi la GLE Coupé no nricordo se premium pro o
plus, sa, io sono solo..."
"non impporta, le altre....??"
"S- si... qui è indicata solo la classe quindi leggo... la
Classe C cabrio, e infine la Classe C station e come colorazioni
abbiamo delle graduature con percentuali di colori diversi,
ma vista la
prima, quando sono salito per portare la Cabrio per farla
vereniciare...la finitura arcobaleno è sbalorditiva..."
"COSA DICEEEE!!! Quale hanno fatto??"
"Ne hanno ultimate due e stanno finendo la Pullman e..."
"FERMI TUTTO!! LI BLOCCHI!! GLI SPARI SE SERVEEEE!!!" sbatacchianbdo il
telefono cordless sulla base per chiuderlo incavolato invece di premere
il pulsante "mi ha fregato!!!
Ha impostato delle cose assurde sulle macchine, le nostre macchine dal
costo di centimila euro l'una, come ripicca!! Io la
ammazzo... anche se è già andata!!!" fece adirato
alzandosi di botto e correndo alla porta, voltandosi a fissare Kianta
che ancora non capiv a e intimandole di stare ferma e buona
là
dentro.
mezz'ora dopo
"...è ASSURDO!!" si sentì di colpo nel
corridoio e
Kianta seduta nella poltrona, con un libro di Dorde in mano,
alzò la tsta e vide la porta aprirsi con lui furente "Ah,
è qui... si è qui... no tu vacci dopo, per ora
è
con me... SI, si, poi ne parliamo in camera..." chiudendo la chiamata e
fissando lei dietro la scrivania, a scrutarlo come in attesa di
qualcosa
con faccia d'angelo.
"Tua madre...!!" proruppe "TUA MADRE ci ha fatto uno scherzo
che...MMMMHH!" fece lui portandosi il dorso della manosulla
bocca, con cui teneva il
celulare, per non dire altro
"..." chinando il capo verso il libro "non è mia madre... tu
e
tuo fratello, Dorde, siete ancora convinti che debba essere mia
madre..."
Dorde strinse le labbra e cercò di calmarsi. Due auto
parevano
una palette trucco e make up per occhi da donna da cinquantamila
colori. Avevano la base originale nera o blu notte originale, con
quella vernice
trsparente sopra tempestata di glitter o simili iridescenti,
che
uscndola
dalla zona asciugatura e muovendole al sole, sembravano non macchine
per persone di un certo livello ma da rapper fuori di testa,
lampeggiando di mille colori come una palla stroboscopica. La mercedes
pullman con cui era uscito con lei alcune volte, o meglio si era
imbucata e lui riportava perchè entrava nell'Aerol non
voleva
lasciarla altrove, sembrava un'aurora boreale passando da
grigio
perla di
Haiti metalizzata AD ARGENTO OLOGRAFICO PASTELLO BOREALE!!
E aveva fatto intstallare degli accessori alle marmitte per cui appena
si sgasava, partivano fischietti e robe assurde da far venire un
infarto!!
Non voleva pensarci, aveva salvato la terza per un terzo della
carrozzeria e il prospetto settimanale riportava le sue magagne per
fare uno scherzo a chi, lui non lo sapeva. A Milan? o a lui stesso!?
Tornò a fissare Kianta, che alzò la testa con gli
occhioni grandi e sguardo innocente e le si avvicinò
controllando che combinava. Lei pareva fare meno magnane e se si, solo
perchè non pensava fossero pasticci, ma le combinava anche
lei.
Anzi, gli venne un pensiero.
"Cosè che stavi dicendo di nasone!?"
la fece scende dalla poltrona e lei prima lo fissò come un
bambino che aspettava di avere attenzione mentre l'adulto si sedeva e
poi a sorpresa, gli si mise sulle gambe con un saltello, voltandosi
prima di schiesa e avendo il petto di lui alla sua destra. Dorde
sussultò sorporeso e la rimproverò.
"Ma...." fece lei cme in colpa "mi fai sempre mettere così,
in
questo modo ti viene facile leggere con me i libri... oggi che sei Hyde
non ti va? Ho sbagliato?!" fece tristemente e come incredula.
MILAN!!! pensò Dorde sospirando.
"Ok, resta... cosa stavi facendo da sola"
"leggevo questo..." gli disse, mettendo un dito tta le pagine e
mostrandogli la copertina. Era un libro su Platone e i suoi miti, di
più sulla caveerna e approfondimenti sui suoi pensieri a
cura di
un professore importante e rilegatrura di qualità.
"E come lo hai preso?" dopo aver osservato cdove era sistemato
"..." Kianta alzò solo gli occhi davanti a sè
come a
soppesare qualcosa e tentò di dire qualcosa ma Dorde la
fermò.
"Sincerità, ragazza...!!" e lei col broncio
sospirò
"So che non ci arriverei normalmente, così non sapendo come
sbloccare quella scala della libreria infilata di lato con dei ganci
ho... aperto il cassetto in basso, nella fascia di sotto dei cassetti
e..."
"Ti sei messa in bilico sul cassetto aperto, sul bordo....? Ma potevi
farti male o rovinare..." vedendola col broncio ma colpevole"...ok...
lascia stare... prima dimmi la questione di nasone..." nomignolo che
usavano per capire che parlavano di Alaric
"Si è arrabbiato e ha cercato di inseguirmi per picchiarmi
perchè gli ho chiesto se lui fosse bravo come cavallerizzo
per
l'aereodinamicità...."
"E... in che modo, scusa? Che significa che voleva picchiarti!?"
osservandola a pochi centrimentri avendola sulle cosce seduta, con la
schiena verso le librerie ai suoi lati
"... hm... ho chiesto quando avevo la maschera buffa da
calamità stratosferiche..."
"...questo tuo modo di dire le cose.... chi è che ti ha
portata a vedere le auto nella sezione..."
"Lubo!" fece lei candidamente e Dorde restò senza parole.
negli
ultimi tempi aveva notato uno strano fare tra Lia e Lubo come qualcosa
che stessero architettando e a questi, lei aveva chiesto se, nonostante
qualcosa che lo rendesse arrabbiato con lei, lui potesse salutarla quel
giorno del test. La cosa strana che Dorde colse fu quello,
perchè Lia doveva dire a Lubo -So che per tante cose e cosa
sai,
portresti non essere felice di me, ma rispetto a jd e altri che non
vogliono assistere ma salutarmi a colazione e basta, svanendo, tu, cosa
deciderai...?-, detto la mattina che tornò da quella cosa
che
aveva combinato a Parigi per far beccare in castagna un abusatore
seriale. " E poi mi ha accompagnata a vedere l'addestramento a cavallo
dei nuovi e sentendo quelle cose sui peli, ho chiesto
sull'aereodinamicità e mi è stato detto delle
macchine e
le loro forme, e che le forme erano importanti come la posizione del
fantino sul cavallo per le corse. E così ho guardato per
caso
Alaric che urlava come sempre e ho notato he rispetto gli altri aveva
una faccia... aereodinamica. Così sono adnata da lui vicino
e
gli ho chiesto se era un bravo cavallerizzo per la sua
aerodinamicità e quando ha chiesto che volessi dire, gli ho
detto che guardando le facce di quelli presenti che erano dritti, lui
aveva una forma
del viso, col suo naso e emnto bulbosi di profilo,
aerodinamica..."
Dorde chiusi gli occhi tirando un sospiro di frustrazione.
"E poi lui mi ha guardata male, aveva la faccia come congestionata e ha
alzato il frustino per picchiarmi e quando sono scappata via
perchè parevas volerlo fare, mi ha inseguita un pezzo e mi
sono
nascosta..."
"non voglio sapere... so già che nascerà un
casino...
dovrei farti vedere alcune cose per capire quando non giocare e quando
evitare di essere troppo sinceri... mi sembra di vedere il Ragazzo che
soffia bolle di sapone di Dujardin , allegoria in ritratto sulla
transitorietà e la brevità della vita...parliamo
di altro.."
"perchè nel cassetto tieni un documento scritto da me?"
"Di che parli..."
"Lì, nel cassetto che ho aperto ho visto dei fogli con la
mia scrittura..."
"Calligrafia..."
"Calligrafia... non ricordavo di averli scritti e li ho letti. Dice che
è un testamento olografo e scorrendo le pagine ho visto che
parlava di tante cose tristi e si lamentava con qualcuno.... ECCO"
mostrandogli i fogli su un angolo della scrivania che lui non aveva
ancora notato.
-avete
raggiunto un livello così basso, degrante e orribile anxche
su
voi stessi, urlando in un mio sfogo di non aver avuto una vita, che
fossi io e solo io la colpevole delle mie disgrazie. Con vostre esatte
parole, E' colpa tua se sei finita così!... Il male che ho
subito non ha eguali su cosa mi avete detto e fatto prima e ancora mi
avete rotta e portato alla morte nell'anima... ma il corpo non intened
cedere. Mi obbliga a restare mentre ci osno persone meritevoli di
continuare che muoino, e io osservo e cerco di pensare a quando
morirò, ma tremo alle conseguenze in forma di sofferenza,
per
cosa farò. Non mi avete insegnato nulla, se non odiare,
tenere
le persone lontane, non fidarmi di nessuno tranne i parenti
perchè il sangue era lunica cosa, quando io vedevo il marcio
in
loro e non aiutavano in niente. Tutti eerano avversi, altro che
parenti.
Non ho avuto modo di essere felice, mi avete tolto tante cose. Non mi
davate paghetta e qualcosa per sfogare qualche sfizio e cosa mi
piaceva, imparando come utilizzarlo come tutti. Non potevo usare niente
di ciò per comprare quel cibo che non intendevate mangiare.
Se
no n scatolette, roba surgelata, formaggio e salumi incartati e roba
ecomica di prima necessità e basta, senza ricette ne cibi
buoni
o prnzi della domenica. Da disperazione!! Facevate pure figure barbine
con i parenti
quando dovevate per forza invitarli presentando cibo da vergogna e
limitando tutto, e quando loro i giorni dopo vi portavano dolci e fette
di torta dicendo che una festa senza dolci era triste, fascendovi la
siringata non facevate una piega ma anzi vi incazzavate offesi
dellaffronto. Come per i miei compleanni. Sono stati tutti,
finchè no navete smesso, un supplizio, un dispiacere sia
peer
quei parenti vergognosi a partire dai loro non regali che come si
comprtavano e voi che mettevano lo stringato in tavola e tutto faceva
pure schifo. Alle mie richieste di non impazzire chiedendo qualcosa di
buono ma pure malrovesci alle mie lamentele. Ai soldi che non ho mai
visto e ne avrò che dite sempre conservati ma di
cui non
so nulla, alle occasioni di trovare amici e passare del tempo lontano
da voi... le tre volte con Rò con la scusa dei colleghi che
si
vedevano la sera, avete uscito tante di quelle urla, lamentele e lagne
che ho smesso. Non sono uscita mai più e ho vegetato mentre
snetivo la vita degli altri là fuori... ma a voi andava
bene,
mentre mi spegnevo... Rimproveravate chi dovevo raggiungere per la
sera, che loro non avevano niente da fare, che
cosa devono fare a trovarsi la sera se di giorno ci vedevamo, chi era
quella gente che sprecava tempo fuori casa invitando anche me, c he
gentalglia, che merde, che... e altre e altre lagne facendomi sentire
pure colpevole di niente con i vostri sguardi indagatori e allusioni su
cosa avessi fatto. E le volte che volevo uscire per partecipare a corsi
e altro la sera della palestra ma mi avete proibito la macchina
perchè sera, di andarci a piedi come volevo e di
accompagnarvi,
perchè scassavo e non si esce tranne andare dai nnnni e
feste
religiose la sera. E piansi, perchè se facevo davvero come
volevo, il casino lo so io, come e quanto aarebbe stato per giorni.
Riuscivate per giorni a gettarmi solo una cosa indosso!! Se uscivo mi
rimproveravate di cendo -che cosa devi
comprare, che soldi devi sprecare- o al ritorno che segreti avevo fatto
e non detto. Come se una adulta non potesse avere segreti,
così
come i cassetti che controllavate e vi trov avo nella cameretta del pc
con i cassetti aperti a controllare cosa c èra dentro,
prendendo
scusa della penna per scrivere o altro. A come mi avete aggredita
verbalmente ma alnche con le mani o le scarpe solo perchè
volevo
dei diritti o perchè, solo, non comprendevo quklcosa dello
studiuo e mi si picchiava. Degli improperi perchè no nvolevo
vestirmi con quello schifo che compravate per me che non mi piaceva e
andava, e di come dicevate che potessi diventarte una zoccola e simili
se andavo via di casa o facevo quello che volevo. Sbritavate che
facevo cosa volevo, quando ero chusa in quattro mura a fare niente
perchpè mi volevate con voi, senza soldi, senza prospettive
per
la malattia, senza amici e senza uscire con nessuno, perchè
l
casa era vostra e io disturbavo o non sapevatre che facevo... e potrei
continuare. La vita con voi è stata umiliante e degradante
per
varie cose, mi avete fatta sentire niente e incapace di tutto
paragonandomi aglialtri, quando avevo bisogno di un adulto non
cèra nessuno, anzi se gli altri aprivano bocca anche con
cose
non vere e senza sentire la mia campana, erano pure botte. E ancora, se
io non avessi avuto il vostro sangue, sarei stata merda e schifo come
tutte le altre pesone che tenevate lontane. Per i parenti io non potevo
uscire e comprare qualcosa che riportavano, non potevo affidarmi a
nessuno perchè comprasse per me e le cose che facevano erano
da
prenderli a pedate in bocca... invece voi li trattavate coi guanti e
ame a schiaffi e urla. Per le vostre stronzate sull'eduzione mi hanno
messo tutti i piedi in testa, trattandomi da niente e come spazzatura,
elevando chi non meritava... i terrori dei giudizi e odio come mi avete
mostrato tutta la vita, impedendomi di scappare via prima che fossi
malata e incapace , con le idee che quelle che scappavano o andavano
lontano erano poco di buono, prostitute, che potevano solo darla se
lontano dalla famiglia, che non valevano più nietne e
immeritevoli di cose che ... quelle paure, mi hanno portata a tornare
dal viaggio con ZAy, mettendo fine a tutto. Non sono stata
più
capace perchè senza neanche i soldi per un biglietto per
qualcosa, di dire basta e andar via. Cercare una ngolo di pace lontano
dal vostro ambiente malsano fatto di odio, urla, comportamenti
vergognosi anche nei negozi da far cadere la faccia a terra, giudizi
sulal gente ma come se tutta l'erba fosse uguale, a... non avevo un
luogo dove andare, un posto dove stare e prime idee su cosa fare
essendo malata. Io, non ho vissuto. Io che avevo sperato nel mondo, il
mondo mi voltò le spalle, tutto... e quando dissi
ciò a
Zay e Ric, inece di capire, mi rimroverarono con quel messaggio
vergognoso senza capire me e cosa intendevo. Non volevo
chissà
cosa come vogliono tutti, mi sarei sudata tutto avendo magari solo
gentilezza,
fiducia, una mano a indicare un posto e un'accettazione mai avuta, e un
inizio e... ma non serve
più a neinte continuare. Per me tutto è finito
dal
momento che ho capito che chiuso con Zay e Ric, per me cèra
solo
il niente. Come si è visto. Mi avete tolto
dignità e
tutto ma senza volerlo capire e morirò, sapendo che non
capirete
niente di quando ho detto in queste pagine e cosa sentivo e provavo,
e...SE DAVVERO IO AVESSI FATTO COSA VOLEVO, COME LORO MI URLAVANO
OFFENDENDOMI SOLO PER FARMI UNA POSTEPAY, ANDARE DA SOLA DA QUALCHE
PARTE, USCIRE QUELE 3 VOLTE CON Rò E POI MAI PIù
PERCHè URLAVANO E PICCOLE COSE NORMALI, ADESSO IO SAREI UNA
PERSONA. QUALCOSA E NON UN NIENTE!! i rimproveri le accuse, i
trattatemi da schifo che mi veniva da piangere e deisderare la morte
istantanea non è mai interessato a nessuno, così
come mi snetivo per una vita fallata per colpa di altri e alal fine ho
subito solo io. Fino all'ultimo momento con voi è stato solo
dispiaceri e sofferenza, non cèra niente di famiglia, di
calore, di affetto ne altro, non come lo desideravo IO, ma come lo
vedevate VOI e per me non è era NIENTE di ciò di
cui avevo bisogno. Cosa desideravo, io non l'ho avuto e spero di morire
presto perchè non reggo più!!"
"..." Dorde osservò verso il cassetto. Non sapeva che suo
fratello aveva conservato una copia del testamento intero, quello
più lungo in cui aveva inchiostrato ogni cosa in lei. Quello
che
avevano inserito nella borsa era sia testamento biologico che quello
per
le ultime volontà per i suoi oggetti, che voleva andassero a
Zay
e Ric, e non avendo soldi perchè se ne occupasse un legale,
aveva
voluto giocare di nuovo con il fato. I suoi, se morta, avrebbero
spedito tutto a loro due dopo averli contattati? bella domanda. "...
è un documento di tua madre contro i suoi..."
"... smettila con questa madre... e non intendo chisamarti
papà come mi chiedesti giorni fa..."
"Ma io..." fece Dorde per dire -ma quando- poi strinse i denti e
urlò nella mente MILAN!
"E'... da rabbrividire l'idea di chiamarti papà... e lei no
nera mia madre..."
"a parte il fatto che non devi chiamarmi papa o padre o
altro... ma la figura del padre non è quella edl procreatore
e
basta. Il Padre è qualcuno che insegna, alleva e conduce per
mano e insegnamenti qualcuno per..."
"lo so... ma ogni volta che mi abbracci dicendomi -la mia bambina, la
mia bella figlia- mi vengono i brividi..." fece lei piccata
"Non dirlo a me..." fece Dorde rbbrividendo davvero a sentire cosa
pensava il fratello di Kianta "Ascolta, sorvolando questo..."
"Mi spieghi perchè sembri sempore sfuggente e triste!?" gli
fece preoccupata fissandolo e Dorde restò a guardarla senza
capire "ci sono volte c he non mi guardi, e altre dove... non lo sembra
quasi che tu non voglia vedermi... o..."
"non è nulla..." cambiando discorso e proiettando latenzione
verso il computer alla sua sinistra, mentre Kianta era sedutas con il
bracio destro contro il suo petto, voltata solo con la testa verso di
lui, e quando gli vide una smorfia non guardandola, allungò
le
dita per toccargli la faccia, facendlo sorprendere
"Sembri triste... " toccandogli una guancia ma lui gliela tolse
chiedendole di non farlo più "perchè...? hai
quello
sguardo che..."
"Tu... non ricordi nulla?" fece quasi arrabbiato seppur non volesse e
poi vedendola incassare un pò il collo per il suo scatto,
rispose gentile "scusa... tu... io te l'ho detto quel giorno!
Vedendoti... Tu ... sei sempre lei gardandoti ma... nello stesso tempo,
non sei lei. Sei una persona separata. Il modo in cui tu le assomigli
è quello che no riesco proprio a superare, non lo
sopporto...
perchè avrei preferito che non morisse, invece di lasciare
una
figlia identica a lei eppure che non è lei. " prendendole
con la
sinistra il mento con gentilezza e portandosi la testa contro la sua,
fronte con fronte "Si lamentava sempre di come nessuno ascoltasse il
suo dolore... di come le sembrava che nei suoi sfoghi, che le servivano
lo so per buttare fuori tutto, nessuno la sentisse e capisse...
certe crisi erano soltanto il segno di qualcosa dentro che
doveva
uscire...della solitudine che aveva provato prima, non persona fra
persone che la alontanavano quando vedevano che non era come
la
-normalità-, di come cercassero tutti di cambiarla a loro
gusto... e io ho peccato! Peccato di aver fatto lo stesso,
portandola ad andarsene... a volte mi viene da pensare che fosse
stupida a lasciare tutto perchè non riusciva a stare in un
posto
e tra la gente!! Pensavo che abituato al mio stile di vita fosse lei in
errore..." battendo lievissimamente la sua fronte contro quella di
Kianta, la quale aveva gli occhi aperti a guardare ma lui chiusi,
sentendo sul mento il calore della sua mano ancora lì
"...combinava sempre di tutto, come oggi, ma dopo la frustrazione della
situazione iniziale... non riesco a non ridere dei suoi pasticci o
scioperi o comportamenti, per lanciare un messaggio muto, ma nei
fatti... e risi, come chi molto ha pianto..."
"Cosa..." fece lei senza capire, ma Dorde la avvolse tra le braccia, ma
con la testa sotto il mento di lei, portandola ad alzare la testa
sorpresa
"ogni volta che commentavo con lei il sogno di tutti e tre di avere un
mondo giusto e Umano, lei diceva -Dorde, immaginati con qualcuno e
guardando le stelle tu commentassi... -quella stella è
davvero
bella, mi piacerebbe tanto riuscire a toccarla-. Se fossi da solo,
resteresti quaggiù, ad allungare le dita verso i l cielo
come se
dovessero andsare oltre di esso, verso quella stella... ma se
fossi
con qualcuno, di amico, seppur non potendoti portare lassù a
toccare quella vera, ti edirebbe -che ci vuole, vieni con me-... ti
porterebbe a un lago o uno specchio d'acqua calma e ti farebbe sedere
su una barchetta per giungere al centro dello specchio sotto di voi, e
ti direbbe -ora allunga la mano e tocca la stella, seppur non quella,
proprio quella, è il suo riflesso raggiungibile da dove
siamo
noi... che significa?!- e da lì compresi anche sulla
solitudine... e le persone accanto... io e Milan eravamo rimasti soli
per evitate persone che potessero farci del male, toglierci tutto,
procurarci dolore... e pensavamo di stare bene... creedvamo nel sogno!!
Cercavamo i raggiungerlo come quella storia con la stella... ma con
una persona vicino che ci conduicesse a qualcosa di bello uguale... e
si
può toccare cosa ci dà dei momenti importanti...
riassunta è questa... quella stella sfiorata sul pelo d'cqua
era
un istante donato da qualcuno e qualcosa di più tangibile di
un
sogno lontano anni luce... diceva sempre che sentiva qualcosa che non
conosceva ma come una bolla, coe un ricordo che però non
poteva
avere e Milan le diceva che poteva essere un ricordo di epoche lontane
o
la peersona speciale che non ha incontrato e ricordava....
lei rispondeva che qualsiasi
cosa fosse, era orrenda. Lei non sapeva se e come provare certe cose,
provava un grosso dolore al petto cme una mancanza di cui non aveva
conoscenza, e diceva che per lei era meglio vivere qualcosa e ricordare
quello che ciò che mancava ma senza era stato vissuto
nell'attuale..."
"..." sentendolo passare le mani aperte sulla sua scchiena come senza
che lui se ne accorgesse, con la testa di Dorde contro la sua
spalla
"Diceva che ogni minuto del proprio tempo, era qualcosa che non
tornava, restava solo il rimpianto di aver perso sezioni di quel nostro
tempo e basta. Che si sentiva frustrata a rispondere sempre sempre -sto
bene,
grazie- quando era impossibile e senza senso spiegare come si stava
veramente alle persone. Ma tra noi tre lo facevamo, di dire cosa
sentivamo e provavamo veramente... ed è
da allora che io e mio fratello ci sisamo resi conto della vita che
avevamo prima. proseguivamo occhiando davanti il sogno o desiderio di
cambiare il mondo dopo millenni di schifo, senza vedere il ninete che
avevamo attorno. Come quella storia delle stelle, ci diceva
sempre quando cercavamo soluzioni facili o fatti da altro, invece
di pensare a ciò che non si può fare
con ciò che
si ha, a osservare bene e coglier cosa si può fare grazie a
quello che si ha... ogni volta reinventava o cercava di fare altre cose
da cosa cèra a disposizione. De una cosa pareva banale,
spingeva
a cogliere ben oltre l'apparenza. Ci diceva -voi due siete pi
intelligenti e perspicaci di me ma pasciati come gatti, il cui
unico obiettivo era farsi venerare, avere riparo, cibo e prosperare
fino a
stirare le zampette il più tardi possibile. E non vedetre
come
cose che avete davanti siamo mille volte meglio del resto. In qualuqnue
tipo di tempo, da crisi a normale
a qualche difficoltà all'orizonte non importa, gli
intellitgenti cercano soluzioni, gli imbeccili mano ferme a cercare
colpevoli. Voi siete ben più di me ma in due... ma cercate
solo le
cose alla carta facili... e non vedete il vuoto al vostro fianco. So
bene di essere anche io come lei si defniva, un miscuglio di difetti
cuciti assieme da buone intenzione e ho sbagliato con lei, come con mio
fratello... ogni volta che non pensavo di aver commesso un
errore , diceva che lei perdonava l'errore, non la cattiveria, al
massimo lei si incazzava dei continu, impilati e altro ... E
si lasmentava dicendo che alla fine, ogni volta, a metterci l'anima era
solo lei... e mi dispiace di come si sentisse anche qui. E
quel
giorno che se ne andò mi disse solo -cè un punto
in cui
da lì in poi è solo ed inesorabilmente troppo
tardi. Puoi
dire adesso che ti dispiace ma le cose sono andate così...
per
sempre, tu sarai sempre e cominque in fondo all'anima, qui,
come tuo
fratello, così che neanche il tempo ci può
separare...
ma ciò che sto facendo è ciò
che ho scelto di
fare e ciò che voglio fare...- e mi sentì
colpevole!!"
"..." sentendosi sempre più portata dalle sue mani sulla
schiena contrno di lui, strettissimi
"Ogni volta che scherzavamo sugli uomini diceva sempre che non poteva
insegnare neinte a nessuno, lei non era persona che potesse farlo o non
avrebbe odiato i bambini o figliare, ma poteva dare una cosa
importante! POteva farli pensare!! O con me che mi bacchettava e poi mi
dieva -sei una di quelle persone che sebbene non vuole capire... i miei
capivano
solo cosa volevano capire ed è per questo che con te non
smetterò di parlare... con loro era meglio smettere di farlo
perchè è inutile ragionare con chi ha la
convinzione di
avere sempre ragione. ma tu... Tu invece sei stato portato a seguire la
convinzione degli altri ma alla fine stai sempre con noi e stai
tornando te!!- . E non so perchè mi veniva sempre
da ridere
a
queste sue uscite ma ho peccato lo stesso! Diceva che le persone prima
di averne un'altra, dovevano meritarla. E a ncora di più
averla
tutta. Mi sono chiesto se
cèra, qualcuno che meritava di restarle al fianco. Quando
parlava di se stessa, qulla dentro di sè, diceva sempore che
alla lunga una persona accanto ti rialza, ti valorizza, ha in te fede,
fiducia, e..."
"..." ascoltando ma si sentiva bene ad essere abbracciata e stretta
"credevo di comportarmi sempre nel modo migliore, additavo mio fratello
di essere troppo frivolo e sempliciotto in ogni sua cosa... ma con
l'atteggiamento di Lia sincero e chiaro, ho compreso molte cose, anche
con le persone con cui avevo contatti, da generale agli altri. E ho
iniziato a vederli diversamente, perhè ero io che li
modellavo
in un modo e non notavo che è più di un consocere
qualcuno. E lia mi rinfacciava -non confondere mai il carattere con
l'atteggiamento, il mio carattere dipende da me, l'attegiamento che
vedi
in me, dipende da te...- e ora inizio a capire. Anche con mio fratello,
quante me ne diceva prima di scoprire... e non so se e quante volte
dirò mi dispiace, anche a lui, per come credevo di
esseere
e
pensare. Diceva sempre a difesa di mio fratello -Ascolta, essere
gentili non significa automaticasmente essere scemi e frivoli, vedere
qualcuno allegro non indica che non abbia problemi, e vederli educati
nel modo
giusto come fessi da sfruttare- e mi sono sentito in colpa quando
passavo
del tempo con lei e mi rimproverava di essere duro con lui... e poi
quando le dicevo, quando parlava edl suo passato che a perdere persone
importanti non era lei, che si sbagliava. Se pensava di aver perso
persone importanti per
i loro sbagli, come Zay e Ric e no nsapeva su Rò, doveva
rendersi contro che erano loro ad aver perso... non lei. E ora, sono io
a dovermi dire questa cosa, così è per mio
fratello!!
Avevamo una sorella e lei due fratelli, eravamo fratelli veri legati
davveero, non dal mero sangue, ma ci siamo fatti sfuggire le cose
negative per come eravamo prima, e lei se ne è andata... e
ora,
ricordo l'ultima discussione di quel giorno prima di andarsene, offesa
a causa mia e quando disse che era uno spreco di tempo enorme,
continuare ad aspettarsi qualcosa da chi aveva già
dimostrato di
non avere nulla da dare... ma poi mi sorrise e mi disse abbracciandomi
che no valeva per me. Alal fine, disse che le avevo dato più
di
quanto si
potesse aspettare e mi sentii in colpa due volte... e mi
disse
che era felice di aver avuto il mio tempo e come per altri, che mi
aveva ascoltato. ma no nsolo i me, ma di ogni cosa che le raccontavo e
consocevo... e diceva -a me non interessa per neinte sentirmi
intelligente ascoltando dei cretini che parlano passando per la so
tutto io... sono felice a sentirmi stupida e pronta a inzupparmi di
conoscenza ascoltando una persona eccelsa che parla... e con te ho
conosciuito così' tanto sulla vita militare, l'economia, la
finanza, la
politica e via dicendo che anche i nostri giochi che mi hai permesso di
giocare per la prima volta come battaglia navale, scacchi, monopoly e
il forza 4 con la fisica, pure quello...quanti giochi da tavolo e
logica abbiamo fatto e discusso e appreso... eri come pochi youtuber
capace di prendere un qualcosa e trasformarlo in una lezione e
spiegazione trasmettendo cosa sapevi, quelli si valgono nel web... e io
mi sono sentita più ricca, anche per essere al tuo fianco...
dal
tuo tempo
alle tue conoscenze condivise con me... ed è tempo che tu
comprenda ciò e ti erchi nuovi persone con cui fare lo
stesso...
che siano felici anche solo con un pezzo di pizza nella tua stanza come
fosse un appuntamento al ristorante... era questo che dicevo a
Rò e desieravo, mi bastava anche solo quello, quando si
lametnava della sua ragazza c he voleva essere portata qua e
là,
pagando lui che aveva problemi col lavoro e si preoccupava di non
sapere come lasciare per quelle ore i gentori malati che stavano poco
bene e... e io desideravo invece qualcosa che gli altri avevano ma 3
volte di più, e non capivano... come gli dissi, sarebbe
stato
carino restando in casa, non faceva differenza, ma nella sua
stanza preparare una cena per lui
e lei e non importa dove si è, cèra di
più per
sentirsi come in un ristorante di pregio e altro e... ma mi
trattò come una scema, mi aggredì per
telefono,
come sempre.. era impensabile per lui e
compresio che non parlava del tempo insieme, di mometni a mangiare
qwualcosa in un luogo solo per loro... cèra altro e io...
allepoa credevo che fosse giusto che mi sentissi sbaglaita io... ora io
ti dico, fregatene delle convenzioni e t e vivendo qualcosa di meglio
di un ristorante o... tutto... schifoso sesso!!... basta un
angolo, solo
un posticino e le peersone giuste e anche solo una pizza e delle birre,
e sarà come essere al SAvoia o nei ristoranti e posti dove
paghi
l'apparire ma non vivi niente..."
"..." divenendo dubbiosa su cosa cosa stesse divendo
"... e disse -vorrei solo prima che vada via che tu, rispetto i miei,
comprenda
cosa volessi sempre dirti e perchè pensare che restare da
soli
sia meglio...solo per quelli come va, bene, non per te... da amica, ti
dico chew è ora che tu rimetta piede nel mondo... io lo sono
rimasta per mia scelta, anche perchè
non avevo nessuna altra opzione. Rò o altri come lui che
avrebbero avuto solo quella cosa e poi lo so, io non valevo
più... zay e ric, solo online eera uno schifo lo stesso e
dopo
cosa scrissero senza capire gli errori dissi basta... le persone
intorno a me non meritavano niente, avevo pure dato troppo... ma tu, tu
che ti sentivi grande con la tua posizione e la tua vita, e tutto...
come tuo fratello... potete continuare quella vita ma vedere che il
mondo può esseere vissuto come la vita in modi diversi e
racogliendo in sè tanto da conservare... la cosa triste
degli
anziani lasciati soli è che sono soli e moriranno soli o
peggio
negli ospizi trattati malissimo, ma alla fine se ne vanno ricordando le
cose che hanno vissuto davveero e cosa avvano di qualcuno di caro, e si
peerdono in essi... come fu per Lei, alla morte, nella sua ultima
dissociazione si vide, morendo, con Lui andar via insieme
nell'oscurità e nella versione su carta, riaprire gli occhi
nel
mondo che aevva creato con lui, come all'izinio e pensare che per lei
fosse un dono... le bastava che fosse con lui, che lo scopo di qauel
posto fosse andato come sperava ma era solo dentro di lei... lui non
era lì, quel mondo era ciò che vide mentre
moriva...
anche se lui non ricordava, erano di nuovo insieme nel
mondo che lei aveva creato per entrabi e le andava bene riporendere
dall'inizio ma ... rea solo dissociazione... e io lo so bene, cosa
significa tornare da quei mondi e portarmi dietro frammenti di cosa
provava l'altra e... non poteva... perchè io, inece, non
avevo niente e cadevo nella disperzione... ma tu, vivi e vedi le cose
come ti hoi detto di fare...- e fu una delle ultime cose ci scambiammo
prima di sedersi là sopra... e quando ti sei svegliata tu,
ho
capito che tornare indietro... era impossibile... avevo
commesso
edgli
errori e spinto per gli stessi sbagli edgli altri, quella persona ad
andarsene perchè non trovava nenache qui quella pace che le
sarebbe bastata per decidere di continuare... vessata dagli altri,
giudicata per le apparenze, considerata come non era e tuto
ciòl che le è stato detto e fatto... ho commesso
tanti
errori e ora posso solo ritrovarmi in questo posto sentendo la
solitudine che provava lei...
"..."
"ogni volta che tornavo cèra lei che mi faceva gli
agguati, si nascondeva da qualche partei e mi saltava addosso per
abbracciarmi urlando -sei tornato- e così faceva con mio
fratello. Doveva sempre saltellarmi intorno quando qualcosa la rendeva
euforia o le cose che mi portava, e mi diceva -dono per te, segno di
amici- e chiedeva sempre se avessi cinque minuti liberi... Mi lasciava
biglietti e disegni qui o nella mia stanza, pure sul tavolo da pranzo
di sotto, o mi mandava sul cell foto e commenti assurdi su cosa
combinav a e mi apprestavo, quando tornavo, ad affrontare
chissà
cosa... eppure poi ridevo e ridevo, perchè era
troppo
divertente nei commenti o modi di fare... o si imponeva e si presentava
in scenografici elementi d'impressione nel suo modo di
fare
da teatrini seppur fossero uno sfogo elegante... quando mi tirava per
un braccio dicendomi di non essere tirato
e serio come un palo ma di partecipare a cosa lei e mio
fratello
combinavano, alle festicciole tra loro volendomi con loro, alle
rappresentazioni nei teatri pubblici o privati con abiti a tema e mi
diceva di spprofittare di ogni cosa ove potevo celarmi e vivere... di
quando eravamo noi o noi tre da qualche parte se con maschere, e
adocchiava qualcuna interessante come carattere e testa, e mi spingeva
per andarla a conoscere dicendomi con mini saltelli sul posto di
spicciarmi o qualche scemo andava a segno rispetto a me... quando mi
prendeva in giro e si metteva sul mio letto a sbeffeggiare i materassi
di piume, o quando mio fratello per andare in bagno doveva passare
davanti il mio letto e Lia stava lì a leggere
aspettando
che passasse, o arrivassi io, per fare commenti sulla stupidaggine
delle
stanze in successione e dover vedere la gente sui letti per andare in
bagno... quando voleva passare edl tempo con noi o
pranzare o cenare qui o nelle stanze giù e sembrava semre di
essere a una piccola festa.... e ora tutto sembra così vuoto
e
silenzioso, anche a causa mia... perfino Alaric è buono e
calmo
tranne quando si
continuano a mantenere e regole e divieti, i vetrani sono tornati a
fare come prima come gruppetto isolato seppur in buoni rapporti ocn lgi
uomini ma qualcosa di diverso cè, senza di lei che spingeva
ad
aggregarsi... e ora che avevo preso in mano questo lavoro e
mi sto impegnando, dopo quanto ci aveva pungolati e spronati, mi sembra
un mortorio..."
"...mi dispiace..." fece lei in un soffio
"..." dopo un sospiro la scostò e la fissò
tenendole le
mani intono le braccia "chiunque altro direbbe solo vedendoti che sei
sempre lei, come è accadut quando mio... quando ti ho fatta
vestire da Lei perchè la sostituissi... non so come, ma non
si
sono
accorti della differenza, che non sei pungente e malefica quando
giocavi, ... quella
volta che mostrò i suoi due lati... era partita in una
discussione sui nstri piani su cosa fare per lei nei suoi
vari
compiti e iniziò il suo commento con un sorriso gentile e
quasi
dolce nei modi di fare... e poi dopo aveerci pensato un attimo
sfoderò uno dei suoi ghigni perfidi da strega e mi mise
davanti
un foglio di carta e penna. Eravamo in uno dei salottini di
giù
che usiamo noi, non per gli ospiti, dove cèra la finestra a
bovindo verso il giardino interno dove leggeva sempre, stava di
più e aveva i sottomarini che noi montavano sui mbiletti e
stava
su una poltrona nei usoi modi poco eleganti di sedersi, con le gambe
piegate, la sigaretta nel bocchino che le ho regalato in mano e...
dicendo -Ho creato questa situazione oggi perché
volevo
stare con te, tutte le cose le ho spinte perchè fosse come
in un
mondo, seppur le cose che architetto là non vanno come nella
realtà... e questo mondo ha raggiunto il suo scopo,
portandoti a
casa, adesso, e iniziando un nuovo Piano di lavoro....Così
puoi
portarlo
avanti tu, l'intesa tra te e me... dimostrami i suoi frutti ... o
questo ti rovina lo
stile?...Sto solo spingendo tutte le mie fastidiose
responsabilità
su di te, come sarebbe dovuto essere da prima... E come
Signora
della Casa, posso rilassarmi vertendo sugli impegni di
Veròna e
da Controllore... ... e aspettando di leggere i nuovi piani e
progetti, che tu con lui scriva una nuova storia per il vostro sogno e
le vostri fedi da attuare questa settimana... e osservare
ciò
che creerete con le vostri
mani, di cui essere orgogliosi più di prima...
adesso
siete davvero i fautori con ogni vostra mano e sudore,
dell'organizazione e il domani, basta che siate presenti e ci siate...
come per e con le persone... qualcosa del genere ha bisogno di amore e
passione e voi due ci credete come fosse il vostro vangelo... ma non
ricadete di nuovo, o sarebbe tempo sprecato... e qindi sarai qui se non
dal vecchio trombone, e prepareai Piani, e con ogni nuovo assetto
settimanale,
assumerò ogni ruolo che tu inventerai per me
perchè io
presti quel poco che so fare per aiutarvi, per fare qualcosa di
giusto... inerisci quindi ogni parte di me mentre scrivi ed io
eseguirò, tu sei sia mio amico che partner di lavoro, quindi
progetta e ordina... strutturerai me come la malvagia.... la buona
amica ... O la rivale vicina ma mai contro... come
è il
nostro
motto... io sarò tutto ciò che vorrai che io sia,
per
orchestrare i nostri piani per mandare avanti la baracca... -
.... e alla fine mi venne naturale occuparmi delle cose qui mentre mio
fratello faceva la parte del Pm, come lo sfotteva, tranne per certe
lingue che non riesce
a masticare e devo sostituirlo... Il Leader adesso è
più
presente, in base a chi esce e utilizza le macchine o i veicoli
è Moon o Swipe ma la figure del Capo cè e
controlla
tutti, verifica tutto e nno è più un qualcosa di
evanescente... di non definito e indefinito come ci diceva sempre...
lei era sempre in giro e la vedevi vagare tra una volta e l'altra come
se facesse parte parte di questo posto e si senrtiva quando
cèra, ti bastava aspettare o cercarla ma questo posto inevce
che
vuoto e silenzioso era sempre pieno di vita per cosa faceva, ordinava,
faceva fare, o si sentiva la sua voce... e questo perchè si
sentiva meglio qui che
nelle città là fuori... là
è frenetico,
angosciante, freddo e isolante come lo descriveva, qui invece seppour
tutto scandito da regole e impegni giornalieeri, è
più
rilassato e ranquillo. Si sentiva più in linea cn se stessa
con
il tempo, che là fuori..."
"..." pensando a come fosse lo Chateau con lei, invece
"E ora è tutto silenzioso, molto calmo e quasi spento senza
il
suo esseerci. Milan si è intristito e come me ora sentiamo
come
uno tsunami la solitudine di nuovo, sebbene Madame ci dica di stare su
che sono i forti che fanno i conti con la solituine, lei come noi non
siamo come gli altri che la riempiono con chiunque. Ma è
così vuoto e silenzioso, come..."
"Ma siete qui, con tutti, e io sono qui..." fece Kianta dolcemente e
Dorde la scostò dal guancia a guancia e abbracio, per
fissarla
negli occhi
"...si vede che ora si sente solo, lei come perosnalità e
memoria non cè più... con te è
comunque contento,
perchè tu sei qui, per lui non sei più una
sorella ma una
figlia, anche per come sei venuta fuori, come dice lui... afferma che
tu
sei spuntata fuori da un lavoro congiunto e che non è
più
un fratello maggiore ma come un padre, e vorrebbe accompagnarti nella
tua crescita interiore... ma entrambi sappiamo che tu non sei
lei
e anche ilk modo in cui apapri, ci sei, ti ci percepisce è
diverso... "
"e in cosa siamo diverse...?" asvvertendo qualcosa di
sbagliato in
quello che aveva detto am non cogliendolo subito, ma avveertendo nella
testa questo qualosa
"... la cosa strana è questa... per la tua memoria
ma
anche come ti rapporti tra l'ambiente e le eprsone... Milan disse per
scherzo, sebbene fosse dopo aver bevuto con dei clienti e
averli visti andar via, che tu sei così come sei adesso,
meno
imponente, meno... disse sacrale ma penso per come lei recitava le sue
Personalità e si comportava e combinava cose... era una
personalità che si imponeva senza volerlo, che lasciava
qualcosa... la spavalderia, l'arroganza,
sfacciataggine, insolenza, prepotenza, tracotanza, audacia,
temerarietà, presunzione e cattiveria, o come dice sempre,
malignità permeata di dolcezza capricciosa... sapeva giocare
se
voleva ad essere una stronza bastarda nei suoi ruoli di Strega e le
personalità da strada come le chiamava, e ogni volta
sembrava
quasi che fosse lei lo spirito più forte della stanza... tu
invece seppur hai ancora qualcosa di lei, sei timidezza, timore,
modestia, umiltà... Milan ti chiama caruccia, entusiasta,
allegra..."
"aspetta... comè che la definite...?"
"si comportava con spavalderia, arroganza,
sfacciataggine, insolenza, prepotenza, tracotanza, audacia,
temerarietà, presunzione e cattiveria, superbia,
altezzosità, alterigia, sfrontatezza, boria, insolenza..."
"Orca maremma maiala, che elementi de merda..." le usc' fuori persa
dalla lunga lista, che Dorde restò impietrito e lei si
portò le mani sulla bocca incrociandole impaurita
"Signorina...!! Da dove ti vengono queste cose...? Aspetta..."
fissandola studiandola "una volta le ha dette queste cose... era di
qualche regione del suo paese ma non di dove fosse, e usava certe fresi
colorite e modi di parlare o dialetti per interagire con certe persone
del ceto basso... come le conosci!"
"io... non lo so, mi è venuto..." come se avesse combinato
qualcosa di grosso, ma lui restò solo a riflettere
"non capisco come David il funzionamento del ceervello, ma hai
rimembranze di qualcosa che ti vengono fuori a caso, all'improvviso ma
non la sua memoria... David è davvero riuscito a raggiungere
ciò che agli altri teniamo nascosto, emulando le amnesie
selettive e retroattive naturali... davvero non ricordi
nulla...
proprio nulla...?!"
Lei scosse la testa triste e Dorde sospirò. Nel mentre
entrambi
sussultarono per un suono che veniva dal petto di Dorde. Kianta si
spaventò perchè il silenzio tra loro era tombale,
Dorde
fece una faccia di scuse e tristezza e mise mano al taschino interno
della tasca più piccola della giacca, metnre l'altra
più
grande era per il phonvlet. Uscì fuori qualcosa che pareva
pigolare e Dorde la vide sorpresa nel guardare quel coso strano che
aveva diviso.
"E' un orologio da tasca... me lo regalò lei..." le fece
mostrandoglielo. Era un orologio dalla forma strana, pareva in tutto e
per tutto una moneta. molto grossa dorata. La parte superiore
e
inferiore erano diverse come le monete, e se diutro vi era una figura
di stile Classico in piedi ocn vari elementi e una scritta intorno, la
aprte superiore aveva uno stemma copn data sotto tutto in rilievo e una
fascia come sotto e le monete con delle parole che erano in latino e
non le capiva. Il trillo o pigolio come le parse era dato dal
meccanismo ad ogni ora. E l'orologio si apriva noin normalmente ah
hunter, ossia con coperchio rotondo o della forma della cassa (Lia ne
aveva di forme diveerse) collegato ad una cerniera a molla che si
chiudeva per proteggere il vetro del quadrante. Vi erano poi gli half
hunter con degli oblò di solito vetro trasparenti o
solamentre
forati. Quello che osseervava no, aveva la parte superiore che si
girava su un perno, girando a destra o a sinistra con anche
solo
il pollice invece di alzarsi e restavano sostesi mentre si gardava
l'ora. Quello inferiore di apriva proprio a sportellino e questo per
proteggere o mostrare il meccanismo inferiore, composto da manopoline,
non sapeva coem fdefinirle in fuori che si giravano come un carillon o
a bottone verso destra o sinistra per impostare l'orologio. Aprendo
facendolo scorrere il coperchio sul perno verso destra, Kianta vide il
quadrante dipinto con una scena neoclassica, lew informazioni
dell'orologio tra cui che era swiss made e un anellino a ci era legato
un laccetto a forma quadrata in vera pelle liscio da un lato e
pelosetta come la definì dall'altro.
"E strano, non è come quelli che ho in cameera..."
"Lo so... disse che quando lo vide pensò che fosse ottimo
per
me, mentre a mio fratello regalò uno a forma di chiave.."
"A chiave...?!" dubbiosa
"Ah ah ah, si... sono orologi particolari... quello che ha lui ha una
forma a chiave, sai quelle antiche con la decorazione sopra la testa o
o anello, poi pomolo di commessione con la canna, la parte lunga per
finire con il fronte che contiene gli intagli per far scorrere i denti
nel meccanismo. Si inserisce nella tasca come una penna e si estrane
secondo il venditore che glielo ha venduto proprio dalla canna...
è tutto dorato tranne la canna stessa e il quadrante, con i
numeri romani ed è molto paticolare e si apre sganciando una
clip laterale a spostello tipo una vetrinetta non ad angolo retto ma ad
angolo piatto, non a conchiglia. Mi pare che abbia detto che era la
versione mini di un modello da tavolo credo... e invece per la
scrivania ci ha regalato questo..." mostrando loggetto, mentre lei si
voltava cl busto
Un Orologio Sveglia da viaggio In Ottone faceva mostra di sè
in
un angolo della scrivania ed era molto particolare. Era composto da un
esterno a conchiglia bivalve, forma tonda che tenuto aperto il sopra e
il sotto reggevano un orologio con wquadrante con incisioni a bulino al
centro e poi una larga fascia blu smaltata con delle forme color orrone
a cerechio che contenevano i numeri, con un bordo dorato inciso e
rilievo. Le due valve eerano collegate all'orologio da un perno a molla
per cui se si dovevas chiudere si spinngeva, da cosa comprese Kianta,
l'orologio indietro e questo di adagiava sulla valva inferiore e si
chiudeva wquella supoeriore. Dietro l'orologio gli stessi meccanismi di
carica e gestione di quello di Dorde a monetaq, ma molto più
grandi. E le due valve esternamente erano tutte incise a mano a bulino
con decori diversi dallorologio centrle tondo e la valva superiore eera
un half hunter, ossia aveva un vetro per vedere l'ora se chuso con
enormi rumeri romani e intagli, con solo questi colorati di nero.
Chiuso, sembrava un grosso il doppio,. orologio da taschino dorato.
"che strani..."
"Sno antichi... metà del novecento e ancora oggi funzionano
senza problemi, ovviamente con piccoli controlli, ma non hanno niente a
vedere con quelli di adesso.... ce li regalò tempo fa.... e
prima che io e lei litigassimo..." disse in un soffio colpevole e
Kianta si voltò a fissarlo.
"E' per questo che sei triste...?" inclinando la testa di lato
"... per tante cose... il giorno del test mi fece capire che non mi
odiava ma il suo comportarsi in quel modo per secondo lei necessario
era per darmi una scrollata... mi rinfacciò cosa le dicevo
io su
come mi comportai dopo che..." cambiando espressione e voltando il capo
"...comunque era sempre contenta quando vedeva qualcosa che ci piaceva
o
secondo lei facevano pensare a noi e ce li regalava... lei che sapeva
cosa significava guardare ma nn avere mai, credeva che se a qualcuno
piacesse qualcosa, non importava nulla se non si capissse o non
piacesse o li si trovasse sbagliato o qualsiasi cosa, glielo si
donava.... era un
concetto che venne fuori dalla sua esperienza diretta con i parenti. Da
piccola e poi crescendo le regalavano sempre cose stupide o inutili, da
pochi euro ma che fossero adatti a lei... mai!! Srntiva poi dal liceo
che ancora genitori e nonni regalavano agli altri soldi versati sui
conti perchè comprassero cosa volevano,
eredità di
nonni e parenti, sai quando si legge un testamento o simili e ogni
persona ha qualcosa... per i morti che lei ha visto metnre lei restava
viva, ve ne
fosse stato
qualcuno che le regalava qualche mila euro,
disse a volte, se ne sarebbe andata subito, altro che linvito di Zay e
Ric... non aveva i soldi neanche per un treno o un aereo e costavano
dsai 20 euro, immagina, poi doveva avere il necessario per dormire da
qualche parte e non aveva neanche i soldi per un pacchetto di patatine
che le piacevano sale e pepe o le higlanders al pomodoro o un gelato...
immaginati andar via e cercare anche da zero cosa le serviva poer la
nuova vita. Se avesse avuto un tesoretto suo e gestito da lei, una
donazione dei nonni a parte, in segreto magari, da tenere nascosto e al
momento giustoi dire addio a tutti e avviarsi utilizzando poco di
quanto aveva per inziiare qualcosa di nuovo. E riuscire a
nascondere dei soldi che le davano dalla banda o i nonni era un
casino... Ogni volta diceva
che non aveva mete o posti dove andare per scappare da quella vita
senza soldi. Se non fosse stata per la mattia avrebbe lavorato andando
contro i suopi che la volevano a casa e senza scassare le scastole come
le dicevano disturbandoli entrando e uscendo di casa, per avere una
partenza. ma no ebbe niente, i nonnicome tutti parenti non erano da
farvi affidamento e quando morirono,e lei no e li vedeva
là morti e odiava essere viva e altri morivano, non le
avevano
lasciarto nulla perchè avesse del suo. E i regali... da
stupidaggini anche false come le capitò con un paio di
orecchini, a bustine per le matite da scuola, quelli da poochi euro e
così' andò avanti. Sbagliavano data con altri
parenti che
quelli si, ricevevano macchine fotografiche costose, telefoni, oro e
gioiuelli veri e costosi e altro che valevano ... solo una volta disse
con amarezza che ebbe un regalo alla fine gradito. Un microscopio da
bambini, quelli di plastica cinese con tutti ghli accessori... per la
prima volta ebbe qualcosa che voleva. Amava quei giochi di fisica,
chimica, botanica, mineralogia e altri di uci facevano
pubblicità ma niente. Tutto era troppo costoso e
perchè
stufava a tutti regalarle qualcosa, se uscivano con roba da pochi euro
e quella volta da bambina ebbe l'unico microscopio e... fu l'unica
volta che mostrò un sorriso vero.... una votla si
impuntò per avere una bambola di Rina, mi pare, non saprei,
e
cosa fece sua madre quando riuscì a farsela comprare
miracolo
perchè aveva usato i soldi di una nonna... urla, urla
davvero
ore giorni e il rinfacciarle che fosse schifosa a spendere soldi per
stronzate, così le disse, quando loro non si compravano un
panino èperchè mettevano quell'euro per la spesa.
Quando
i tirchi schifosi erano loro, diceva.
" ...?" inclinando la testa di lato
"...E peggiorò con le crisi
economiche e tutto per cui compravano così' poco che il
frigo
era sempre mezzo vuoto ed pieno solo di roba conferzionata da mangiare
aprendo a tavola così come erano e mangiandoli col pane. Una
volta disse che da Zay le fecero mangiuare un piatto di qualcosa che
non ricordo, forse ceci non so ed era totalmente diverso dal solito a
casa, dove sbolognavano una scatola di fagioli pronti con un dado e via
e la frutta era pera e cannella al forno. Per lei erano cose aliene,
che se prenedva nel pomeriggio un frutto o le pesce e pere che mangaiva
sua madre e non si cdovcevano toccare, nessuno li tocava solo lei, la
facevano sentire una ladra. perchè la frutta costva e si
comrpavano pochi pezzi solo per la madre. E lei era rimasta, anche dal
cibo in irlanda, quasi non credendo che fosse buono, abituat a a quello
inutile cucinato veloce e senza passione a casa sua o surgelato e
scaldato. Per cui raccontò di Rò, che una volta
vedendolo
ababttuto perxhè per la sua fidanzata la sua passione per i
robot, tipo mazinga o mazinkaiser, non ne capisco ma ricordo questi,
era stupida e inutile. Lei voleva avere i cornetti la notte quando
uscivano, le cose offerte o regalate, o mangiare bene e lui
se le
parlava delle sue passioni dei
cabinati di gioco o robot, i pad in legno tipo i cabinati per giocare e
altro si annoiava. Seppur non li amasse, Lia l
o ascoltava e poi parlava dei suoi, seppur lui poi invece di
ricambiare,
sembrava assente o vertere sempre sul sesso ed hentai e... dopo la
frustrazione di lui di non avere soldi peer comprarsi una figure di
mazinkaiser da 30 euro perchè dove lavorava rischiava di
hciudere e restare senza soldi, lei riuscì a
nascondere a
suo
padre un pò di bancnote invece di dargliene quando ne
riceveva
e gliene comprò uno. Lei lo aveva fatto perhè
sapeva che
significava non ricevere cosa si desiderava, che costasse poco ma fosse
amato e anche se non le interessava cosa amava l'altra persona, non
si faceva problermi a pensare di regalare cosa era importante all'altro
e no nstronzate, perchè fosse undono di valore dentro. Solo
che
invece di migliorare le cose lui... peggiorò tutto e
finì
male solo per lei...
Io e Milan collezioniamo oggetti antichi originali e questi erano solo
piccoli pensieeri di viaggio che portava indietro. Diceva sempre -per
me un dono è un dono, un qualcosa fatto perchè si
sentiva
e si voleva fare e dettato dal momento. Le volte che regalai alle nonne
qualcosa, anche per non sentirle che piangevano c on i parenti che non
ricevevano dai nipoti niente ebbi schifo e sputi in faccia, ne un
grazie e altro se non lamentele per le cose... -Ho visto questi oggetti
e ho pensato a voi, ma sentitevi liberi di dire davvero cosa
pensate, non fate come tutti che abbozzate sorrisi di circostanza e
dite grazie stiracchiati, ma serve anche per il futuro...- questo ci
cideva. -I regali non sono cose per obbligo come da
me, e cèra il ricambiare perchè così
si doveva
fare,
o si doveva regalare per forza , anche da 2 euro, che ti facevan pesare
ciò. i
nonni o parenti mi facevano stronzate mentre ad altri che non
meritavano, cose che restavo
a bocca aperta, come per tutto nella mia vita, così
comew
i miei
genitori nonostante la mia situazioe non mi regalavano manco per
compleanno esempio, a natale o altro, ne soldi ne niente, e
sentivo poi i ocmmenti
che rispondevano tipo te lo dovevo fare, non potevo venire a
mano vuote, ti si doveva fare... come fosse stato uno
sforzo.-..Ecco
perchè quando qui riceveva un regalo per lei, era... non
sapeva
come comportarsi o cosa fare... nno era abiutata a gesti casuali e
gentili... alla gentilezza fatta veramente e non perchè si
doveva
fare o come si lamentava, perchè era del sangue e dovevano
dare
anche a lei...come la ruota del carro. da tutti diceva,
riceveva
smepre la msensazione di
essere un fastidio o di troppo per chi e cosa era, e quando urlava che
se non era del sangue
sarebbe stata merda come tutti fuori dalla famiglia, invece di capire e
discuterne, le urlavano che era una miserabile a pensare male, senza
vedere le cose allucinanti che facevano... l'avevano legata a loro
urlando però che era inutile, sbagliata e incapace di
niente, menefreghista e tante altre cose... non usciva per colpa loro,
non faceva neitne per colpa loro, non aveva soldi neanche suoi
perchè dovevano gesrtirli loro, la trattavano in
un modo pietoso ma poi affermavano csempre che non era vero e non
poteva scappare perchè malata o sarebbe finita per strada e
basta e aveva delle cose sue acquistate con fatica da soldi nascosti
che non voleva lasciare loro e non poteva portarsi dietro. E
così voleva solo morire e lasciare tutto almeno conoscesse
perchè di quelle cose... ed ecco la spiegazione del
perchè dei doni che faceva che erano davvero cosa qualcuno
desiderava o avrebbe accettato..."
"... e quesati orologi non erano un regalo strano per te o è
capitato che magari no ti sembrassero doni..."
"... intendi se non mi piacevano...? No, affatto, anzi... lei
trovava sempre cose strane e particolari, come cosa hai visto
e che non ti aspetti, ma mai regali inutili. Questo
è l'unico orologio che mi ha ergalato, ho ricevo da lei
parecchi
zippo e..."
"Ah, ok... pensavo che ti avesse regalato qualcosa che ti facesse
storcere il naso come fu per lei..."
"NO... lei donava cosa piaceva o comunque attinente,
così
noi... ma nonstnate questo non riuscì a torgliersi i
dispiaceri
vecchi e...Non si cerca di star bene, ma si cerca di non star male
ripeteva, ma alla lunga non ce la fece più e nessuno, no nso
come, vedeva come era ridotta e i suoi tormenti da lasciarla andare e
darle cosa le serviva per uscire dall'ambiante tossico per lei... per
come si comportavano, le pesava pure uscire o non poterlo fare la sera
o frequentare qualcosa che non fosse di mattina, altrimenti... le
recriminazioni, le emozioni, le colpe, le pretese, sono sempre le
stesse. e diceva sempre che non poteva ripartire da zeero, era sempre
la
plasmazione di cosa aveva vissuto e sopportato e nei momenti di massima
ragilità doveva farci i conti... aveva la forza di
sapersi adattare ma era troppo distrutta per... ma ora tu sei
qui, non devi pensarci ma crescere e diventare ciò che devi,
come lei voleva... non a caso alle Lezioni di parla anche di
questo.,.. del trattare le persone, come crescere i bambini, come
capire che gli altri sono diversi e diverse sono lec ose che provano e
via dicendo.... Da un neonato non ci si aspetta che questo sappia
camminare, parlare o mangiare da solo, non ha ancora queste
capacità.
NOn ci si aspetta che inizi a fare i primi passi,ben che meno scrivere
o leggere, perché si dovrebbe aspettare che cresca il giusto.
Quando un bambino di pochi anni o più piange tutti
si
aspettano che sappia gestire le sue emozioni, che non faccia
i
-capricci-, che gestisca bene le sue frustrazioni, che
accetti
volentieri i limiti che li vengono imposti dagli adulti anche
nessuno gli spiega bene e questo non capisce.
Un bambino in mezzo a una crisi emotiva si dvorebbe essere consapevoli
che ha il diritto di farlo perché il suo essere non ancora
sviluppato non gli permette di gestire quella condizione, esattamente
come gli esempi prima... tutti gli adulti si aspettano che sia proprio
il bambino a canalizzare le sue emozioni da solo ed essere... c ome un
adulto, senza bisogno che sia preparato, istruito, guidato e con le
consocenze in base all'età e prima che accada qualcosa, ma
ancora di più dopo, parlando e spiegando con pazienza e
chiarezza. Non lo fa nessuno.
Quando si guarda perdere il controllo emotivo, gli
adulti
pretendono che sia il bambino a ritrovare la calma da solo
perché sono loro a non poder gestire le emozioni
degli
altri, sono loro che non abbiamo nessuna capacità di
gestione
emotiva davanti alla crisi degli altri, pensa un del bambino....
diceva..."
"Ma io no nsono una bambina..." fece lei come un dato di fatto
"Ni... sei in piedi da pochissimo, non devi correre ma andare con i
truoi tempi... e con noi studierai, consocerai tante cose e visiterai
anche tanti luoghi..." prendendo dalla scrivania, in un cassetto in
basso, una foto. Ritraeva loro tre davanti un edificio stile antico con
la neve. "Qui ci trovavamo ad una festa a tema dove s svolgeva una
rappresentazione del Fantasma dell'Opera, si trovfava in un edificio di
un privato che invitando per feste di vario tipo, proponeva anche
rappresentazioni nel teatro interrato e..."
"interrato? Un teatro?"
"Si, aveva un lucernario nel giardino a cupola enorme che illuminava il
sotterraneo, un tempo aveva scopo diverso, ma lui l'aveva trasformato i
un teatro privato coperto con però tantissimi posti a
sedere. E noi eravamo invitati. Indossavamo abiti da sera ispirato
all'opera, lei in raso bianco perla ad ispiraione di quello
del Think Of Me Dress Costume, metnre noi in abiti maschili
ispirati d'epoca ed era una delle poche volte che siamo andati tutti e
tre a qualche evento... con quella cupola fece un casotto per vederla
con Milan che era gasato pure e... lascia stare!!" mentre lei lo
fissava curiosa " non amava le foto ma alla fine vi erano fotografi
dell'evento che scattava foto e dietro offerta per beneficienza come
l'assistere alla rappresentazione e simili, gli inviti erano solo per
la festa prima e dopo, ci fermammo a farla.." facendole vedere una foto
di loro in una cornice sottile d'argento, da qualche parte in
Inghilterra, in posa a mostrare alle loro spalle le qualità
architettoniche e parte del verde cosparsi di neve. Erano in abiti per
l'occasione, lei con un abito che però non si notava nel non
nella gonna sotto e sopra un cappottino con pelliccia di foggia del
periodo ottocentesco, i capelli ricci suoi decorati come al solito con
quelli sulle tempie dietro da decori che arrivavano alle tempie e poi
sciolti sotto. I due fratelli avevano abito da uomo sotto e sopra un
cappotto che richiamava quelli inglesi a mò di mantella,
completi di tutto, Milan anche il Bastone. Era sempre Milan ad amare i
bastoni da uomo del suo ceto. E Milan stessa non mostrava i capelli, i
suoi come invece Dorde, con maschera a tema.
"...le avevo promesso che saremmo anadti
all'Acropoli di Atene in febbraio con la neve ma... alla fine
non
lo abbiamo più fatto, passò il tempo e poi
litigammo..."
"E... perchè?" fece lei timidamente
"...." voltando il capo a caso da un lato "perchè lei aveva
tante paure e terrori nate a causa delle persone... e non voleva anzi,
tremava, al pensiero di essere amata nel modo che tutti concepivano,
diceva quell'unico tipo di amo emnsionato assieme ai gli... e
se decideva, anche se lo volesse, di darsi a qualcuno, aveva paura di
finire solo usata e lasciata sola. Da cosa le dicevano sempre i suoi,
sarebbe stata vergognosa e odiata, alle storie che sentiva dove le
donne si vedono lasciate da sole senza neanche parlarsi più
dopo che hanno dato tutto di sè, perchè le
persone
vogliono solo certe cose... come un obiettivo di vittoria, e non sono
interessate alle persone... lei non era un tipo romantico e ne voleva
relazioni nel modo classico, ma aveva paura di essere solo e sempre
quello che definiva un incrocio tra i due pali..." vedendola poi fare
una faccia strana "intendo cosa sono le donne tra le gambe, lo usava
smepre quel termine... tante
volte le persone sono usate solo per scopi sessuali e poi addio, non
esiste più amicizia ne altro o si continua a cercarle solo
per
quello, senza neanche amicizia e simili... per cui non restano legami e
si resta insieme anche dopo averlo fatto una volta...si resta
abbandonati e soli dopo aver una cosa... temendo che per lei fosse
ciò, si rifiutò di avere contatti le persone,
complici
anche i suoi genitori che vivevano in una sorta di eremitaggio in casa
e solo tra loro, e per Rò e cosa vedeva intorno,
alla fine
sviluppò terrori sui legami. Si
disperava e aveva attacchi di panico al pensiero di accettare di nuovo,
sconfitta, come fu con Rò e pagarne lei il prezzo. Non gli
diede
niente e nonostante avesse attacchi di panico e paura, non avendo
ottenuto niente, la lasciò da sola e ne mai parlò
della
cosa, se
non per lamentearsi, in seguito, che non era più
-affettuosa-
con lui. E da lì fu il declino. Temeva che su di lei vi
fosse
solo un abuso come uso e basta, che nessuno le fosse almeno amico da
considerarla importante, e qualcuno speciale da esser complici anche in
quello ma senza
abbandonarla... mio fratello rideva al quel termine ... scopamici, mi
pare???!... per lei la libertà personale sessuale non
prevedeva
relazioni classiche di coppia, per cui se vi era un legame stretto con
qualcuno, si poteva fare sesso senza avere quelli che per lei erano
cavolate come fidanzamento o matrimonio o obblighi. Una
relazione
per lei
era un legame senza bisogno di catene, se si voleva bene a qualcuno da
sentire di condividere qualcosa, anche il sesso non dovevano esserci
persone o
altro a impedirlo, a nessuno doveva importare se e con chi si faceva
sesso, diceva, invece di giudicare qualcuno su questo come si fa
là fuori... la persona si relegava alla sfera sessuale e che
tipo di corpo piaceva e lei si schifava di quella
mentalità...
come per dove viveva, se lei avesse avuto una relazione che qualcuno
scopriva, per espempio, senza fidanzamento sarebbe stata definita in
mille modi e se andava via, come sentì, l'avrebbero
apostrofata
come quella che andava via per far solo una cosa e voleva cambiare
questo mondo... se tu ami qualcuno che per altri è sbagliato
o non va bene, sei giudicata o anche solo se e quante lo fai o a che
età. QUando comprò la coppetta, di nascosto
ovviamente,
dopo aver deciso sulla sua salute metnale o la veriginità,
non
ci mise molto e non si pentì mai, anzi, si rammaricava di
come
la coppetta fosse poco conosciuta e trattata per sponsorizzare quelle
schifezze interne in cotone, si lamentava e amaramente diceva - ho
fatto bene, no nsai quanto, ad aver scelto il mio benessere che il
concetto della virtù su una membrana che non è di
comportamento... poveri idioti religiosi bigotti!!... lo rifarei mille
volte ancora e ancora e alla fine, se anche lavessa persa, non me ne
frega come sai, non è accaduto granchè... come
ero prima
non piacevo, come ero ridotta poi per le medicine ancora peggio, chi
mai mi avrebbe voluta?? E quindi ho fatto bene cazzo, ho davvero fatto
bene a fare quella scelta visto che poi non dovendo usare là
sotto, non ho perso nulla, con la coppetta ho solo guadagnato!!...
meglio quella che vedere la gente trattarti da oggetti o schifarti per
qualcosa perchè non eri come e femmine che volevano...-
"Oh..."
"E continuava... Diventavi un rifiuto quando semplicemetne
per
gli animali che siamo, richiamando i lconcetto della natura che quella
gente sfrutta per le coppie e matromoni e solo per i loro concetti
beceri, il sesso era naturale e allo stesso modo se la persona
è
matura e sente di farlo, non la si deve giudicare. Il suo corpo
è il suo corpo e ne dovrebbe fare cosa vuole ma non
è
così... nasci, e il tuo essere, dalla mente al corpo
è di
altro... nessuno è proprietario di niente... e se la dai
rischi
pure di essere etichettata e tacca sulle scopate della gente...
lei... aveva
attacchi di panico per davvero da prima di Rò sul dare se
stesso
a qualcuno e poi, rifiutò tutto. Era libera nel pensare e
dare
alle persone il diritto di essere ciò che volevano, con il
loro
corpo e desiderio di essere e fare nel sesso ma... se ne
andò
soffrendo e basta. E nessuno vide e comprese niente. Se avesse avuto
delle persone accanto fisicamente con cui parlare, confrontarsi, dire
la propria senza giudizio e avere forza dal tornare ad essere se stessa
come era prima, senza le paure... non sarebbe forse svanita..."
"ma quindi lei ha fatto bene o male a rifiutarsi?" fece Kianta senza
capire e Dorde sospirò e con una mano la tirò
bene sulle
sue gambe perchè stava da troppo tempo quasi solo su una
coscia e lei rise divertita
"non devi pensare a lei, devi pensare al concetto intero e a te... qui
abbiamo delle Lezioni per ogni argomento ed elementi, tra cui sesso,
amore in tutte le forme e le possibilità, riproduzione, e
via
dicendo... non so se e cosa ricordi, ma andarci non ti può
far
che bene e capire cosa fare e cosa no di giusto non per la morale come
si pensa di solito, ma le proprie scelte. Sentire e capire se quando,
con chi, protezioni e via dicendo.... e inoltre ti spiega anche come
capire le persone che vogliono solo una cosa dalle donne, e come
tenerle lontane. Perfino io e mio fratello abbiamo avuto a fare con
quelle che Lia chiamava le Cozze, non perchè brutte, ma
perchè si attaccavano per interessi e usavano il sesso,
aprendo
le valve come diceva "ridendo " per attirarci come fanno molti uomoni
di solito... come diceva lei, non è l'uomo in certi casi ad
esser l'attivo ma sono le donne stesse che, seppur considerate
inferiori agli uomini perchè si concedono e si prestano a
ciò per denaro, alla fine sono loro che conduono il gioco se
sanno come fare e leggono il cliente... ci furono quelle volte dove
andavo negli ultimi tempi a quelle reunion specifiche e con inviti solo
gli esperti...... e uomini e capitava vi fossero le
intrattenitrici e
siccome tramite Madame bene o male le Maitress si conoscono, era
riuscita un paio di volte a farsi dare un abito per l'occasione dal mi
osarto e
intrufolarsi. me la vidi vicino mentre discutevo, poltrone vicino con
un
lupo della finanza, e lei apparve con un vassoio portandomi
uno dei
miei drink preferiti e poi sedendosi sul mio bracciolo..." ridendo
divertito "L'abito era qualcosa che ho visto indosso a lei solo quela
volta e un'altra..."
"Come era fatto?" comportandosi come quando la vedeva di nascosto con
Milan o il gruppo di veterani ad ascoltare i loro racconti, come un
bambino seduto comodo che ascolta cose nuove da un adulto
"Dovrebbe esserci ancora tra gli altri... sembrava in stile
ottocento... nel senso... aveva un bustino semirigido cons stecche che
faceva a V sulla pancia e seguiva la forma dei fianchi, non quello che
si ferma prima, la gonna era sempre di velluto molto lungama senza
sottogonne, un ampio pezzo di velluto di alta qualità che
eracucito con il corpetto e faceva tipo sirena ma... invece di essere a
ruota tipo, quindi cucito da tutti i lati, aveva da metà
fianco
e tutta la gamba sinistra di fuori, perchè la gonna non era
cucita tutta, aveva questo spacco enorme e i lembi in eccesso
perchè non svolazzasse erano
cuciti come decorazione sul fianco sinistro sopra una parte del
corpetto, e semrbava come quando con le gonne da Ats agganciava un
lembo per farla meno ampia e faceva questo effetto..... Sopra era a
barca ampia e con passamaneria metallica tutta
che semrbava tipo stalattiti che scendevano dal bordo della scollatura
e strisce delle spalline in più, con tante catenine pendenti
e
sui fianchi e a coprire la pelle nuda e le cuciture, altre appliche
uguali che pendenvano... sembrava, per un attimo, una prostituta
ottocentesca con quei vestiti da popolana con corsetto e gonna sola
e... non so che faccia ho fatto... ma per un attimo avrei voluto
prenderla a scuolaccioni e mandarla via..." vedendola ridere, non
capendo se avesse compreso o trovasse divertente solo il suo essere
piccato
"E perchè...? E come era poi? Aveva solo l'abito?"
"... per l'abito... mi pare di si, no!! Aveva una catenina sottile in
argento al collo con uno dei ciondooli che amava di pietre tagliate,
l'unico tipo di pietra preziosa tagliata a facce... era
quell'acquamarina a goccia sfaccettata e quel gancio tutto decorato
antico... "
"Oh, si ce l'ho... è tra le altre cose..." fece lei
scuotendo la testa confermando
"...i bracciali che richiamavano delle leggere catenine, i suoi
anelli, tra cui uno con un'acquamarina... orecchini quei cerchi larghi
a sbalzi che usò con Zay in Irlanda e scarpe non troppo alte
a
gioiello, tutte applique come l'abito pandane. I capelli erano... aveva
indossato una parrucca di treccioline tipo quelle africane con decori
argentati che richiamavano tutto il resto... e... apparve e nessuno di
noi nell'angolo della stanza con le poltrone se ne accorse,
perchè parecchie cameriere tutte donne sfilavano e...
lasciò
chinandosi i bicchieri degli altri ma con il mio, lo prese e
sbolognò il vassoio a una ragazza che passava mentre girava
tra
gli uomini per trovare il suo pesce e la riconobbi solo per la voce.
Non la stavo guardando per
niente, io fissavo l'uomo che i parlava sebbene tutti lgi altri
fissassero lei dal vassoio e come stava in piedi accanto alla mia
poltrona e.... E disse qualcosa tipo -il signore è stato
scelto
per un'accompagnamento speciale, lei è il vincitore e il mio
compito è restarle al fianco per tutta la serata...- e solo
allora mi voltai e... lei con un sorriso dei suoi da stronza, come dice
Alaric, si
sistemò sul bracciolo della mia poltroncina tenendo il
bicchierino, e restò là con me per tutto il
tempo, tranne
per prendere qualcosa per me per bene, se andavo in bagno e quando gli
altri le chiedevano
perchè non intrattenesse tutti gli altri, diceva - questa
sera colui che è scelto dal fato è il qui
presente,
magari la prossima
serata, sarà proprio Lei ad essere scelto e ottenere la mia
compagnia...- con sguardo da gatta, sorriso sornione dei suoi, non ho
mai capito che utilizzava Veròna o che altro... e le venne
in
mente per sfotterli di portarmi qualcosa da
bere e invece di appollaiarsi sul bracciolo come prima, di sistemarsi
come sei tu ora, ma tutta sul fianco con le ginocchia vicine, sul
bracciolo, reggermi i bicchierini o ridere o abbracciarmi o
stamparmi baci vicino la bocca o la mascella... "come raccontando
qualcosa di impossibile fosse vero e sospirando come stanco " e poi
ridendo
perchè usava le mie facce per fare la stronza come con
Veròna e dire -NOn faccia così, non le lascio
mica i
segni ardenti edlle mie labbra.,.. il mio rossetto finitura opaca
effetto velluto e assolutamente chic per i miei clienti, non lascia
tracce... così che la sua innamorata non troverà
prove
compromettenti anche se io le dono la mia attenzione per una serata
intellettuale e prolifica, ma anche piacevole....- e io dentro
rodevo..." fece lui tirandosi le labbra con disappunto.
"eri arrabbiato?" fece Kianbta ridendo portandosi le mani aperte sulla
bocca ridacchiando più con le spalle
"... anche ma... era una questione tra me e lei quando inziiava a
comportarsi in un certo modo e... e che potrò poi
a litiigare, ma ricordo ancora come cercava di emulare le lezioni di
Madame e apparire come gli altri volevano che fosse, e diceva in
macchina -ci sono riuscita? Sono stata credibile? hanno pensato davvero
che fossi quello e ci stessi provando...? Con me lì non solo
le
Cozze non
ti hanno abbordato come volevi, visto che temi sempre che
possano carpire informazioni o siano ladre di mano come capitato a te e
conoscenti anni prima... ma nei momenti in cui fingevo di accompagnarti
da qualche
parte, abbiamo discusso su chi era perfetto e chi da considerare in
retrocessione... non poteva andare megloio, ti sei fatto delle
conoscenze ma anche amicizie ho notato... e allora, come ci si sente a
essere di nuovo tra le persone non militari...?- ... me la faceva
sempre a rinfacciarmi le cose, di quanto stessi lontano dagli affari e
gli incontri delle persone, se non per concludere per sostituire mi
ofratello e solo in campo militare... quelle volte che venne con me, mi
spinse e spronò ad alalcciare rapporti e feeling con
chinunque,
scremarli, leggerli e capire chi meritava anche un invito da noi a bere
qualcosa e discutere... era lei che osservava, ascoltava, sorrideva
maliarda agli uomini mentre passava così raccoletnava e
udiva e
poi mi riportava e se convinta, ti tirava eccitata verso quelle persone
perchè ci presentassimo... non come amico ma... e chi solo
per
gli affari,
e chi come preda... poi non venne più perchè io
no ne
ebbi più bisogno e perchè non amava essere vista
come un
oggetto. Spacciandosi per... accompagnatrice, se diceva qualcosa lei
come era abituata sulle questioni, la guardavano come se... un cane
avesse messo zampa in cucina per preparare al padrone un pasto
"facendola ridere " quelle volte che si è spinta in
personalità del genere era solo per aiutare me e mio
fratello,
poi mai più, ed è per questo che vorrei che tu
ragionassi
mille volte e capissi le persone e te stessa, nel tuo intgeragire con
gli altri e.... che certe azioni come faceva lei, devono avere delle
motivazioni, appunto per aiutarci e passare inosservata, una ragazza in
un certo lavoro tra tante mentre carpiva cose e... per non sofffire
come tua madre e ritrovarti a star male e
rifiutarti di avere legami o vivere delle cose normali, morendo piena
di dispiacere..."
"ho capito..."
"lo dico per te, segui quelle Lezioni, parla con Madame, ora che la
conosci, e fatti descrivere ogni cosa sul sesso e amore così
che, come diceva lei, tu possa avere tutet le carte che ti servono per
capire non solo te e il tuo corpo ma cosa meriti, vuoi e con chi
condividerle... no fare le cose a caso, di testa, improvvise solo
perchè magari pensi -ora o mai più-, potrebbe
andarti
bene ma anche male e i quel caso anche se una lezione di vita, se
riguarda cose intime si deve essere sicuri e edcisi ad andare avanti
anche con le conseguenze... e sopratutto non seguire chi ti dice di
amarti e
vuole cose da te e le pretende chiedendo sempre e sempre, dicendoti
anche che non dimostri affetto se no nsei sicura, convinta, non lo vuoi
e... sii te stessa, non cambiare cosa sei solo perchè agli
alti
piacerebbe vederti altroi accompagnato all'aspetto, ricordati
l'educazione ma come diceva Lei, educati si ma non zerbini... usa il
cervello, impara da mio fratello la finezze della mente per risposte
per rimettere a posto ma di classe e..."
"SIIIII" gli fece contenta abbracciandolo stretto quasi saltellando
"non mi piace chiamarti papà, ma alla fine sei un
bravo
papà...!!" rise "ho capito, seguirò le lezioni e
se ho
dubbi chiedo a te... e non ti offenderai o ci resterai male se
più tardi ti porto una cosa che voglio regalarti???" fece
sempre
stretta però cambiando espressione, come dubbiosa "non
vorrei
che non ti possa piacere..."
"Come vedi... riprendendo sla moneta dal taschino tra le dita
per
fargliela rivedere e reinserirla "nulla che io e lui non
apprezzassimo.. anche a Jd per esempio, non so cosa, ma so
non
erqano mai cose da sospirare malamente, come invece fece lei tutta la
vita... e così per il suo compleanno..."
"Oh.. " fece lei sorpresa
"Si, non voleva festeggiarlo ed era appena arrivata qui da noi, ma la
portammo in un negozio di minerali e gemme e tutto ciò che
le
piaceva per la sua piccola collezione, glielo regalammo... questo
perchè ogni collezione personale riflette il proprietario,
la
sua non è come quella degli altri, ma pezzi piccoli e medi
con
solo ciò che la attira, e quindi dicendo che non sarebbe
stato
un regalo di compleanno glieli regalammo comunque, e poi pranzo con uno
e cenò con l'altro a turno... ancora non sapeva niente..."
fece
lui parlando più a se stesso "e le regalammo due torte, due
tipi
che le piacevano e questa volta buone, non come quelle che compravano
da lei solo perchè si festeggiava ma al risparmio!! Fece
storie
ma capì che non eravamo come loro e che non sarebbe mai
accaduto
come le due sere del suo diciottesimo... ne ha pianto tanto per come si
sentì quelle due sere e come andarono... e con te, fare mo
come
la vorrai!!"
"Con me...!? Volete festeggiarlo!?"
"Non fare quella faccia sorpresa, sarebbe il tuo primo compleanno e noi
ci saremo..."
"ma... e tu lo festeggi? E quando? E che festa farai?"
"Io... mh..." stava per dire io festeggio in privato ma si trattenne
perchè si spacciava per Milan "io faccio sempre un
compleanno in
grande stile con la gente che conosco che conta ad un tema
prestabilito... in abiti, cibi particolari, attrazioni in cinque atti
come faceva Lia... che feste!!" fece Dorde un pò scontroso
perchè no amava cose così casiniste e
claustrofobiche,
sebbene doppo le spinte di Lia di fare lui il lavoro principale da capo
quale era partecipava sempre più e smepre più
volentieri
ai forum, riunioni, assemblea, congressi, convegni, meeting,e
serate a tema come mezzo ritrovo tra colleghi e mezzo incontro
di gala con i massimi esperti mondiali e non, di economia, finanza,
politica, temi estremamente segreti e via dicendo e alla fine non gli
era dispiaciuto veramnete parteciparvi. Discorreva di cosa conosceva,
sentiva informazioni e pettegolezzi sulle persone e i loro operati,
sebbene prima studiasse solo i resoconti che altri preparavano e gli
portavano e Lia glieli prendeva dalle mani e glieli infilava nella
distruggi-documenti inviperita - Dorde, con tuo fratello alza i lculo e
vai di petto a sentire e vedere le notizie, o restreai sempre indietro
in molti sensi...- e con informazioni migliori e di prima mano poteva
anche aggiornare il Generale e il suo gruppo segreto,
interagire
in prima di persona con soggetti che alla fine non era stronzi o
boriosi come credeva dopo varie esperieze.
A parte le volte e momenti in cui erano previste, se
più chiuse e private con inviti restrittivi, accompagnatrici
e
signorine e LEi mi salvava dal polipaggio come lo chiamava
perchè adnassi dritto nel mio impegno di prendere
informazioni
ed elementi utili invece dei resoconti, presentare da me e
così
mio fratello cosa eravamo e cosa proponevamo e sebbene fosse prima
Milan a fare queste cose ma in maniera ristretta e con soggetti affini
al gruppo paramilitare che eravamo e... ma alla fine
non posso dire che ... si, ho iniziato a divertirmi, tuffandomi in
questo tipo di lavoro... ecco perchè mi sento solo adesso e
con
me mio fratello, avevamo lei sempre in giro o sapevamo comuqnue come
sentendo che lei era da qualche parte e l'avremmo vista, avremmo avuto
pareri, anche sostegno, confronti, altri punti di vista e... "
"mi dispiace di non essere di aiuto..."
"no... sciocca, che dici... tu studia, impara e magari diverrai
caisnista come lei da aiutarci..." le fece ridendo, per sussultare
entrambi all
osquillo del telefono, che Dorde prese subito. Era suo fratello. Dpo
una breve discussione, dove portava lo sguardo su Kianta, sempre ferma
come era prima, e parlava di lei. Chiudendo la fissò " Ho un
posto da farti vedere, che tua madre rifiutò di frequentare
con
noi... sempre colpa mia, ma ora vorremmo che tu ne usufruissi con noi,
cè una cosa di cui... dovremmo parlarti..." lasciandola
dubbiosa
"Mio fratello dice adesso ma invece io vorrei aspettare... per questo
oggi ti porto da un'altra parte, molto e molto in
profondità"
vedendola con gli occhi scintillante di interesse e curiosità
La prese per le ascelle alzandola e le disse "ricordati comunque che tu
ora sei qui per dei motivi, suoi e notri e ... Ben nata, ora siamo qui,
qui dove sei accettata... io ti accetto... siamo a casa..."!
"DAvvero?? ...che bello, anche se oggi sei alla Hyde" fece ridendo e
lui sospirò "ho fame... mangiamo!?"
la fece scendere spostandola, prese alcune
cose che mise in varie tasche e aggirò la scrivania
chiamandola,
la quale contenta gli si affiancò pronta ad andare,
guadnadolo
in viso con un sorrisone. Dorde invece
mutò espressione e con un braccio la attirò a
sè,
facendola stringere sulla sua spalla sinistra , come a non volerla
lasciare. Lei alzò lo sguardo per capire accigliata
ma lo
vide
incerto su qualcosa da dire, con la bocca semiaperta come per tirare
fuori cosa non usciva, per poi come cambiare discorso
dicendole
solo "cè una cosa che io e mio fratello dobbiamo dirti e la
sala
da pranzo sotterranea è il posto che vogliamo mostrarti...
ma oggi, andiamo nelle altre sezioni del sotterraneo che
abbiamo
aspettato a mostrati perchè tu veda come tutto
ciò che
è nostro..."
"... e un giorno sarà mio...? giochiamo al Re Leone?" fece
lei
ridendo di gusto per lo scherzo e lui alzò gli occhi al
cielo,
rise e scosse la testa camminando con lei in quel modo. Lei
si
mostrò entusiasta e contenta dell'abbraccio, mentre Dorde
ripensava a qualcosa.
Dorde e Lia erano pronti
a una sfida
di scherma, erano nella sala delle danze, da tempo non
usata perchè avevano spostato le feste nelle Torri e la
usavano
per feste per gli uomini ufficiali e celebrazioni grandi, per le sfide
di scherma, combattimetno o allenamento per lei e i suoi
test.
uno di fronte l'altra, si preparavano muovendo l'arma, quando
lei
ne
uscì con "Bene, allora iniziamo il nostro scontro mortale,
che
è anche più sexy di una storia d'amore!!" con
ghigno
carogno, metno in alto e viso verso la spalla e il solito atteggiametno
da Veròna
Dorde chiuse gli occhi sconsolato seppur celando una risata
dicendo "sei impossibile..." mentre lei si sganasciava dalle risate
dondolandosi a seguire le risate con una mano sulla faccia,
ridendo che Milan giocava con lei e scherzavano e tutto, lui era
comico... e poi
Dorde
continuò "Mi ricorda quella situazione per cui il cuoco che
ho
visto venire da me in ufficio di corsa, mi ha fatto visita
pensando fossi
Milan, chiedeva che cèra negli appunti che hai lasciato
nelle
cucine, una ricetta che non consoceva titolata in italiano e col suo
accento yenkee ha detto
-scusi, ma queste... patate a stronzo cosa sono..- ammetto
che
io ho
capito l'italiano, anche se con accento americano stretto ma... ma ti
sembra
normale dimenticare gli appuinti sulle ricette che secondo te sono
ottime e facili da portare e nche vuoi mangiare, e scrivere
quei
titoli perchè non
ricordavi l'originale...!?"
lei strinse le labbra per
non ridere
ma poi non ce la fece, andò da Dorde con la scusa, alzando
le
mani, di dolersi per l'errore, che non lo avrebbe fatto più
e
poi
assalirlo per abbracciarlo, dicendo che non era giornata di essere
seri e comunque gli voleva bene per quella ramanzina, ma quelle patate
della suia regione aveva la forma a stronzo. Dorde lala fine
rise e se la tirò contro con una mano sulle reni.
"Ragazza, ricordati che ci sono persone che non conoscono i tuoi modi
di dire, come pensi, l'itlaiano e cosa fanno nel tuo paese..."
"... e tu ricordati che sei troppo tirato ma che alla fine celi risate
che non riesce a contenere... sono contenta che ti sia sbottonato da
lasciare al generale quello che eri, ma per forza devi sempre
rimproverare?"
"... e tu quando imparerai che sei troppo focosa nelle cose da lasciare
basiti tutti? Su, ricomponiti e iniziamo, poi devo andare via
più tardi...!"
"Come sempre..." quasi con rassegnazione triste "vorrà dire
che
anche tu, come me, dovrai fare sul serio..." mentre lui accennava un si
ocn la tgesta per poi non ridere più e fissarla come un
rimprovero al suo dire con pugno elzato e una torsione di
labbra "... perchè questa sfida, sarà
dura e difficile come tra due ubriachi a letto o con un sadico a farlo
con un
masochista.... non sanno che si perdono invece nelle nostre sfide..."
"Ragazza...!!! Smettila di s cherzare, se tu dicessi queste cose a
chiunque altro lo prenderebbe per cosa non è...."
"Ma io con te posso... e comunque..." sfilandosi dal suo braccio per
andare in posizione "...non è forse vero che scontri, sfide,
gare e confronti sono eccitanti da valere anche più di
quello...? A volte vorrei chiederlo, se è più
accattivante andare dalle tue amanti o mettere in gioco ogni cosa nelle
nostre sfide..."
Dorde scosse la testa e rise, vedendola con sorriso carogno metnre si
sistemava l'abbigliametno da scherma che non era con la tuta classica
ma completi specifici di scherma per loro che richiamavano lo stile
cavallerizzi.
Dorde spacciatosi per Milan discuteva con un famoso impreditore
americano per farselo alleato e compeltare un accordo trilaterale.
Secondo il generale lui era colluso con un gruppo ben noto che
finanziava guerre in medioriente e istruiva gli uomini mandati
là in servizio a raccattare determinate cose per portarle in
america e quindi fargliele avere. Unendo l'organizzazione dei fratelli
per le offerte e proposte, mettendo loro sul piatto della bilancia
qualcosa di ghiotto e d interesse per i soggetti, il generale lavorando
per un gruppo meta-governativo di cui Dorde non poteva dire nulla a
nessuno, una sorta di europol ma segreta e tra govereni non
europei, potevano compattare entrambe le forze e le tecnologie e mezzi
per il risultato, unico per tutti. era stato anche per questo che i
fratelli erano riusciti a conoscere e mettere le mani su schemi e
progetti di qualcosa non conosciuto dalle masse e da altri goveerni,
studiandoli e ricreandoli, migliroandoli se potevano per loro, come le
nanomacchine, o scovare ottimi scienziati da tenere nei laboratori. Il
generale sapeva della questione di Dorde ma come membro
dell'organizzazione, non il capo, ma non altri,
così Dorde
di fatto lavorava per due fazioni e a Lia non andava a genio.
NOn
aveva mai conosciuto il generale ma sembrava non piacerle affatto ne
l'uomo, e ne che cosa pretendevano peerchè l'organizzazione
facesse parte di quella occasione, per Dorde, di essere collusi loro
con pezzi grossi nell'ambito militare e governativo di svariati paesi
membri.
"E le cose le mettiamo noi, però..." gli rinfacciava lei,
scoperto dai documenti che conservavano dettagliati su ogni cosa in
quei lavori, che denaro, oro, metalli e pietre preziose o altro che
offrivano erano tutti portati dalla loro, di organizzazione, mai
l'altra (dai generali) e appena il generale lo chiamava,
Dorde
era subito pronto ad agire scattando!
Milan a volte le diceva "per quell'uomo che vede come un padre, farebbe
di tutto" e Lia faceva il broncio.
La scusa che il generale metteva sul tavolo era -a noi interessa la
cattura e l'inquadramneto dei soggetti, fazioni e ogni aggregazione
umana pericolosa per i paesi per cui noi generali e colonnelli scelti
siamo la rappresentazione e operato. Voi mettete sul piatto qualcosa
che ritroverete sull'altro piatto della bilancia. Saranno vostri tutti
gli elementi di valore visibili e trasportabili che vi si
troverà, a noi intressano le prsone e a cosa sono
collegati...-
gli diceva sempre quando a solo, lui e Dorde, si rivedevano,
permettendogli di prendere ciò che voleva in situ e a volte
non
erano affatto e solo denaro, titoli, documenti bancari e ogni cosa di v
alore e che stranamente poteva interessare anche a loro, diceva Lia.
Quindi come mai storcevano il naso e glielo lasciavano? Visto che cosa
fossero?
Quel osggetto amricano in particolare era un collezionista di
antichità!
Oggetti che facevano gola anche a loro, Dorde e Milan
quindi, perchè storici e di millenni , scoperti
per caso e
val valore storico incolabile e da studire, o di grande valore in base
al paese, trovando oltre oggetti che parlavano della storia dell'uomo
di gemme e preziosi di prima mano estratti là e a volte di
grossa caratura come peso o per la dimensione. E Lia aveva fatto un
casotto, minacciando entrambi i fratelli con una forchetta quando
andarono da lei mentre pranzava da sola, peerchè temeva che
questi -patti- potessero avere qualcosa sotto!!. aveva rifiutato di
mangiare di nuovo con loro e ormai si rifugiava a mangiare se non
usciva nel suo studio, e avevano avuto quel discorsetto nella Casa
delle Lapidi, il secondo, e quella volta con la forchetta li aveva
minacciati di non fare stronzate che potessero peggiorare le cose per
le guerre in corso, e facendo saltare il piano, così da
essere
scoperti non solo dal tizio, ma altri come lui ed essere più
cauti. A quale titolo diceva, si lamentava lei ed generale, dichiarava
di avere loro dei fondi che gli permettevano di non
interessarsi dal malloppo che davano ai fratelli, visto le spese e
finanziamneti che servivano per quei gruppi segreti, studi e tecnologie
di ogni tipo... Importante cosa però che condivideva con
quel
gruppo segreta una cosa chiave. Tagliando, diceva, l'ombelico
finanziario con armi e tutto il resto connesso, si lasciavano in braghe
gli stronzi che ci vivevano per la gurra in quei posti e pensavano di
guadagnare da qualcosa di vergognoso ancora in quel secolo. Tagliando
le manine dei coglioni che li rifornivano, li si lasciava con meno
rifornimenti! E gli accordi con i paesi che vendevano
lòà
le armi, le acquistavano loro maggiorate chedendo accordi di non
rifornimneti ma virare su di loro. Ma perchè, continuava,
quel
gruppo non raccoglieva mai ciò che era un ottimo
rimpinguamneto delle casse, prendendosi solo quei soggetti?!?
"Mi auguro per voi due che questi accordi non siamo come con i
tedeschi! Ci ricordiamo che accadde nella seconda guerra per cui
passando per salvatori, invece fecero accordi con quella feccia per
spedirli nel sud sud delle americhe o altri paesi, ricevendo in cambio
documenti e testimonianze dell'operato e ricerche in ogni ambito
facendoli campare con vita normale fino alla morte naturale, quelli non
acchiappati da loro, ovviamente?!? GLi altri ebbero un giusto processo,
quelli salvati dalla bandieera a strisce e stelle NO! Così
come
circola voce che Mengele e i suoi scagnozzi medici e specialisti di
tuti i campi ma anche al fianco di baffetto, furono portati
dove
sappiamo a continure gli esperimenti tranquilli, e perfino baffetto
tedesco non è mai morto, ma fatto sparire anche lui e gli
eredi.... OH!, pare siano di nuovo in tedeschia a fare come da me di
nuovo politica come niente fosse!! Che sia stato un pre Bin
Laden... ricordiamo la mania per loro di dire -è morto,
defunto,
già sepolto- senza alcuna vera prova ne niente a
testimoniarlo e
così fu per baffetto tedesco... io non ce lo vedo pr davvero
lui, scampato a mille attentati e con la faccia di bronzo di
mostrare i baffetti spavaldo, a spararsi facendo la cleopatra de
noialtri, invece di un accordo fruttuoso per lui segreto... quinid, voi
due siete stati linci o coglioni!?" fece, ancora piccata da come era
finita per quel pranzo da cui andò via offesa, con Dorde che
si
mise sa discuterte con lei dopo per il comportamento di lei,
e
Milan che si sentiva in colpa ogni volta che discutevano. Inoltre
stavano sempre nervosi tutti e tre quando Lia pareva sempre snocciolare
riflettendo, le cose negative e strane che le si paravano in testa
metnre ascoltava o leggeva e glieli faceva notare.
"Dobbiamo mettergli i petardi sulla sedia e farglieli scoppiare con
loro sopra, non vederli accorgersi del pericolo e scappare , anche per
il Generale, che non faccia cavolate".
Dorde si era arrabbiato perchè lei chiedeva che stessero
lontani
ANCHE dai preticelli come li chiamava, minacciava d i andarci a parlare
e questo gli faceva venire un brivido sulla schiena, perchè
era
diplomatica e sempre pront al dialogo per risolvere tutto, ma aveva la
vena punitrice che scaturiva in minacce e avvisi, poi fuochi
d'artificio e palazzi saltati... gettando la colpa su gruppi
estremisti, terroristi e altro. Per carità, rifletteva lui,
con
i suoi gesti pirotecnici aveva mostrato dove fossero i
pericoli
che loro avevano scovato, dando mostra al governo di turno di avere
serpi in seno, ma... lui era per un'altra scuola d'operato!
E lui avev a paura che la incontrassero, perchè
seppur
pensava che lei avesse qualcosa di interessante a livello magico e
discutere e dialogare con lei era interessante e stimolante anche su
queli elementi, , era fatta che non si fidava più nessuno e
ne
credeva di valere qualcosa. Come fu per l'invito di Zay e Ric da andare
da loro, senza soldi ne possibilità e malata Lia non aveva
modo
di fuggire c ome voleva anni prima e rifarsi da capo, e vedersi per la
prima volta qualcuno che le proponeva di ospitarla... era cresciuta e
aveva vissuto coin l'idea di non fidarsi più di nessuno,
tutti
l'avevano delusa, usata o voluta come si aspettavano e non si fidava
più da non pensare che vi fosse qualcosa sotto, o che fosse
impossibile che qualcuno la volesse vicino o ancora, come lei disse in
più ocasioni, non amava i debiti e dover ridare. Odiava
l'idea
di tutti che se si riceve un dono bisogna per forza ricambiare
assolutamente, secondo lei un dono o regalo dovevano essere fatti di
volontò e perchè si sentiva o voleva farlo. ma
Ric e ZAy
molte volte la pensavano diversamente da lei, quindi dopo essere
diventatas un peso e un fstidio... che sarebbe accaduto? Conceto che
diceva anche ai due fratelli, e oltre questo, era così
abituata
a chiedersi come mai le si diceva, proponeva offriva qualcosa e cosa
cèra dietro. Non si fidava.
E aveva paura di un eventuale incontro tra lei che rifiutava la magia,
religioni e concetti esoterici e loro. Non per lei, per loro. Aveva
fatto implodere a carica molto moderata molti edifici per stanare la
feccia e indicare come un cartello -stronzi qui, correre prego-,
portando alla luce molte cose che vivevnao nell'ombra dello
scintillante splendore delle società visibile ma falsa.
Aveva
insinuato i suoi robot a criceti e razze, per stanare, acchiapparare o
minacciare e se non bastava, da distruggere ed estirpare, o anche solo
quei criceti più piccoli seppur grossi c come ratti di fogna
o
pantegane, forse più grossi pensava, a mò di
cineprese
semoventi che riprendevano tutto! Perfino nelle città, nei
quartieri pericolosi, oltre i loro uomini, aveva fatto scorazzare quei
cosi-telecamere che immortalavano tutto ciò che sentivano o
captavano, e lei nelle sale wweb soterranee visionava, faceva cercare
per scoprire chi fossero e usava come Veròna per le Cacce.
"Dorde, ricordati dei sorci, quelli che ammassano le fogne sono
naturali seppur pericolosi per l'uomo e sappiamo come si trattano, alla
fine non hanno intelligenza umana... ma quelli che teniamo per la coda
in forma umana sono lo schifo da togliere e sgusciano e si comportano
da umani... DIMENTICA i preticelli e impegnati per cose vere e da poter
prendere a ceffoni. Quello è il tuo lavoro! Anche il
Generale fa
parte di una commissione mondiale che osserva e gestisce determinate
cose, ma mi auguro che ti sia slegato dalla loro mentalità
per
adattarti alla nostra, dove tu sei. Per te è un padre ma lui
è prima di tutto un colletto bianco e un militare fin nelle
ossa, che vedrebbe tranquillamente anche te invischiato e buono per un
sacrificio se serve.... non per fare la stronza, ma a questo mondo devi
immaginarti ogni cosa, non pensare mai -non è possibile, non
lo
farebbe mai- come fanno i genitori c oglioni o quelli per -amore-
credono di avere vicino papa giovanni come presona... non è
mai
così, obbligati a celarsi, molti mentono e arrivano a fare
cosa
non ti aspetti per cosa credono mettendo quello sopra tutti, e
così io faccio, resto in campana..." guardandolo negli occhi
"Smettila di vedere gli unicorni e le statue ambigue" facendolo
arrabbiare per la tirata d'orecchie per la sua statua, mentre Milan
cercava di non ridere.
Quella benedetta ragazza, diceva smepre. E gli tornavano momenti come
quella dicsussione. Che aveva detto delle cose che lo fecero andare su
tutte le furie.
"perchè! gli altri lo fanno con me... no? Che io sia come
vogliono, che faccia cose come voglio... come alcuni tuoi
clienti
che hanno usato una frase come la tua -nessun problema per
l'imprevisto, magari vi fate perdonare in altri modi- guardando me! E
io lo capisco cosa vogliono e pensano i maschi e cosa stava
immaginando. pensano che non si capisca, ma gli occhi, cazzo, lo
dicono... e non intendo mettere la mia bravura sempre e
sempre
per sollazzare il pennacchio di qualcuno, che se lo perdano... che
imparino come fece lui perdendo..." mentre lui la fissava cupo per fare
due passi e darle un colpo su un ginocchio da farle cadere la gamba
accavallata, facendole assumere un'espressione stupita.
Quella frase aveva mezza verità, mezza bugia e un'accusa.
Primo,
era vero che era lei a mettere le pezze a certe cose e quindi doveva
soddisfare i clienti ma quella situazione messa a sfondo sessuale lo
irritava. La mezza bugia era questa, se qualcun altro la sentiva poteva
pensare chissà cosa, ma le allusioni di lei avevano un
perchè. Le aveva dato quel buffetto sulla gamba per farla
smettere. Lo faceva, a dire certe cose ambigue, contro di
lui,
Milan, Madame e tutti, per delle ragioni, non perchè
volgare.
Affermare cose sessuali nel emzzo di una frase per enfatizzare il
concetto era per lei il modo di catturare l'attenzione. E quindi dopo
che mandò al diavolo Rò, per lei ogni uomo voleva
solo
edlle cose da lei, e lei riprendeva questa cosa quando accontentava i
clienti qualora vi fossero stati imprevisti non contemplati con doni e
servizi extra di imbonimento, seppur non le andasse. Quella frecciatina
su prestazioni sessuali che col cavolo che lei faceva, ma altri
potevano intendere, erano invece intese come compromessi per tenerseli
buoni, come con gli uomini col sesso appunto, diceva. Quel riferimento
al pennacchio, frase sentita nel suo paese alcune volte parlando con la
gente e aveva adottato perchè la faceva ridere, era quello.
Riferimento al suo doversi abbassare a porre rimedio con doni di varia
natura, anche con le ragazze o ragazzi di Madame, molti erano gay ma
non potevano dirlo, di fatto soddisfando come non le paiceva, gli altri
per ingraziarserli, come affermava sempre, una donna dov eva fare
perchè l'uomo non si annoiasse e cercassi altri buchi....
"Come
si fa con gli uomini, devi sempre chinarti per loro, proprio
così e i tutti i sensi, perchè non ti
abbandonino, come
pretesa, ripeteva. Ma non sol oquello.... umiliazione e potere... senza
pensare che sono le donne che lo hanno, invece.. poveri pitocchi!!"
ripeteva.
Loro erano amici e solo quello, ma per studiare le persone o
perchè era da lei, si comportava in modo non molto adatto,s
econdo Dorde stesso, con gl iamici. Si atteggiava a come credeva lei
normale e semplice, ma non poteva essere così per tutti ma
voleva che tutti fossero come lei. Si, la cosa era cambiata per loro,
ma lei non voleva capire. E cercava di dirle che scherzare,
abbracciare, stare in camera degli altri mentre questi si cambiano,
stare in camera di altri in generale, consigliare abiti a prescindere,
aspettare che gl ialtri finissero doccia o bagno, prendere in giro
sulle persone con cui si stava, abusare dei letti degli altri per stare
sopra il corpiletto perchè trovava divertente il materasso
di
piume, fare...
"mi perdoni ma è una telefonata importante, solo pochi
attimi"
disse l'uomo a Dorde chiedendogli altra attesa, cosa che lui
acconsetì e tornò a riflettere. Normalmente
odiava le
interruzioni o come altre volte, si trovava là per
sostituire il
fratello. E tornò a riflettere, sul divano.
Cercò di cambiare pensieri e si mise a ripensare alla
lettera
che gli aveva lasciato alla Casa Rossa quando se ne era andata all'alba
e lui l'aveva trovata appena sveglio, senza accorgersi di niente.
Quando si sentiva giù, disperata, triste, incapace di
riprendersi o nei momenti neri da voler piangere, o se ne andava
là o quei tre gliela portavano, ormai abituati.
E Dorde vi era andato a volte per parlarle e capire che aveva e sapeva
che se usciva a cavalcare, a girare sola nel verde, anche fuori il
confine della Casa o tra le persone nelle zone limitrofe abitate, come
in una situazione che le piaceva nei film post apocalittici. Girare e
osservare cose, persone, edifici come alla ricerca dei qualcosa, capire
e comprendere gli altri e il mondo pewr lei diverso. E se lo
faceva, entrava in camera di lui e gli lasciava un appunto,
lo
faceva sempre di lasciare bigliettini con cosa pensava o si sentiva,
sempre e in ogni posto. Capitava a volte che facesse la stessa cosa,
come scappando, se si sentiva troppo sotto pressione per la gentilezza
o l'affetto degli altri, e diceva che aveva l'ansia o qualcosa del
genere come con la ragazza al primo anno di università
quando le
cucinò le uova con il galbanino dicendole di restare a cena,
e
lei sudò freddo perchè i suoi facevano casino.
Dicevano
tui che vuoi fare gentilmente ma poi scazzavano. e lei no
nsapeva
che fare, aveva perfino la nausea e un attaco di panico, senza sapere
come comportarsi in quella situazione, anche per la paura dei
suoi che la cazziavano se tornava tardi, e querlla ragazza non
capì, e spar' senza farsi sentire, dicendo solo per sms
"sono
andata inghilterra".
E il non fidarsi la portava ad avere terrore di essere
avvicinata.
Non le piaceva essere toccata ma a volte capitava con Milan,
Jd o
con lui stesso che cercasse una vicinanza e li abbracciava, ome
aggrappandosi a qualcuno per non cadere, sembrava quasi qualcosa che
non aveva mai avuto prima, e diversamente di
quando era contenta, gasata o felice per qualcosa. Erano situazioni
diverse e differenti ancora quando sembrava che le cadesse tutto
addosso e conosceva solo un modo per superarlo, come per la sua vita di
prima, e inece di abbracciarli, si nascondeva. Stare da sola e cercare
lei il modo di lasciar cadere via ciò che la rompeva. E
quanddo
Dorde o Milan andavano alla casa rossa, lei sembrava pià in
colpa perchè si eerano scomodati che altro e se restavano a
dormire nbelle loro stanze, anche per aprrofinare di un pausa nell'aria
italiana. e lei la svignava presto nella sua stanza, restando
sola al buio o
con solo le candele accese. E con incensi a bruciare tra cui
i
preferiti, i benzoini e damar. L'odore glielo sentiva sempre addosso
anche nei giorni normali perchè a lei piacevano e la
calmavano,
ma se stava davvero male, restava isolata, e ormai avevano capityo che
lei non cercavas un contatto come stringendo una mano ai loro vestiti,
senza abbracciali, prendere una mano e stringerla forte o accoccolarsi
con una tempia sulla spalla o braccio, era davvero giù.
E se accadeva, era sicuro che tutto le si riversava addosso del peggio
della sua vita da avere incubi e ricordi che la assillavano, dai suoi
alle persone che le fecero del male. Soffriva sempre come era diventata
per la paura di non avere considerazione, affetto e quel qualcosa da
qualcuno come desiderava che la portarono però a fare sempre
come voleva la famiglia, finendo a schifo lo stesso. Loro vedevano le
cose come interessava alla loro testa, dritti come un treno, chi
pensava diversamente o non era come loro, ne dicevano e facevano di
tutto, MA... diceva sempre Lia, cercavano di apparire perfetti,
edutatissimi, sorridenti e tutto ed esattamnete come la feccia che le
fece male, dietro inece erano diversi. Loro di diverso dalla gentaglia
no navevano niente, si sentivano solo migliori e non avevan problemi a
trattare lei come feccia per poi sbraitarle contro che faceva schifo a
dirglilo, e poi al telefono o di persona essere gentilissimi e
prendendosi le pedate in faccia da tutti, mostrandosi come coglioni.
Lei non aveva vissuto niente, non aveva provato niente, non era stata
in grado a causa delle loro pressioni e cosa potevano farle,
picchiarla, sbraitarle contro per giorni, trattarla da odio e dirle di
ogni in ogni modo peggiore che lei no nreggeva a queste cose sopratutto
se erano ingiustificate, sbagliate contro di lei o non la ascoltavano.
E accumulando per tantissimo tempo, la portarono solo a desdierare di
morire. Le perosne fuori non la volevano perchè diversa, al
massimo per usarla, se usciva il suo vero carattere dalla finzione
quando le facevano superare il limite era trattata come vergognosa, e
così in famiglia. non cèra scampo, ripeteva. O
fingi tutta la vita o puoi benissimo crepare, al mondo non
cèra posto per lei.
E quando era in crisi da avere attacchi di panico, terrore di avere
altri in giro e scappava alla Casa Rossa, se era una cosa lieve se ne
stava alla Casa delle Lapidi, non cèra verso di aiutarla.
Era come a casa, diceva, si sentiva così male anche
fisicamente da pensare che sarebbe davvero morta, finalmente, il pianto
non voleva cessare, la debolezza così profonda da non
riuscire a muoversise non obbligandosi e i rimorsi e le amarezze di non
aver potuto davvero fare cosa voleva, vivendo piccole cose come
tutti... aveva sbaglaito nel pensare che restando e facendo cosa
volevano, avrebbe avuto l'affetto che desiderava ma per i suoi era
diverso. Il sangue veniva prima di tutto ma dovevi avere il tuo posto e
aspettarti cosa gl ialtri pensavano fosse giusto, accettare tutto e
star zitta.
E lei vedeva gli altri intorno a sè avere contatti i
genitori e parenti, vederli legati, ad abbracciarsi, a sorridersi ma in
modo vero e sincero , non finzione, dia vere qualcuno visicno che ci
teneva non per il sangue ma per TE. E nei momenti di crisi piangeva
disperata per quando per la musica dovette subire di tutto, dalle
esibizioni di fine anno esimili dalla scuola media agli esami
al conservatorio dove LORO ERANO PRESENTI manco fosse una laurea, al
seguirla ogni ora per le cose religiose dove DOVEVA suonare dietro alle
statue e funerali, con loro attaccati e orgogliosi mentre lei soffriva
per ciò che non sapeva fare e... si disperava
perchè l'ì erano presenti. Le manifestazioni
religiose la prendevano dall'una del pomeriggio a poco prima di
mezzanotte a camminare dietro le statute, poi due ore di sonno, tutto
deciso dai suoi, al riprendere all'alba a camminare e suonare fino alle
due del pomeriggio quando tutto erientrava in chiesa. E lì,
cèrano!! Per le gare di tiro a segno dove vinse medaglie e
trofei nonostante la malattia, prima di peggiorare e cadere di
più nella sofferenza, NON CéRA nessuno!! Nelle
esibizioni delle cose di palestra quando ancxora non sapeva della
malattia, NON CéRA NESSUNO e in quelle circostanze
in cui aveva bisogno di un passaggio perchè il padre non le
dava la macchina se non quando serviiva e mai la sera le urla e le
minacce perchè lo obbligava ad uscire di casa dopo le sette
di sera, erano cose futili e inutili, che si stesse in casa invece di
rompere, e tante cose che le dissero quando lei, al poligono e cose di
palestra, ci teneva!! Per quelle cose non cèra mai nessuno e
la solitudine, quel male al petto, oltre come già si sentiva
sola, peggiorarono.
A nessuno interessava il suo malessere interiore e di vita, dalla parte
della famiglia er prerogativa che fosse come DOVEVA essere per la sua
posizione di figlia e nipote, il DOVERE dal fatto che fosse donna, allo
sbrigarsi ca sposarsi, al figlia e che doveva fare il suo, al suo
DOVERE per cosa volevano SU di lei, non per lei. Ogni volta che per gli
studi le chiedevano che volesse fare, si accorse che no nera per sapere
da lei VERAMENTE, ma che dovesse fare per cosa volevano loro e se
dicevano non era vera, ha sempre fatto cosa voleva, non sapevano
perchè mai ascoltata il perchè aveva scelto il
liceo quello, perchè le sue insegnanti le dissero che non
valeva niente e l'unica cosa buona che potesse fare per i suoi genitori
con una figlia come lei era appunto scelgiere una scuola di basso
livello secondo loro che madnasse avanti gli ignoranti
perchè non fosse una delusione totale...
all'università che sebebne non le piaceva e non era per lei,
si rovinò la salute per accontentarli ma MAI che ebbe quel
poco che desiderava da qualcuno vicino a lei. per loro tutto era
dettato da soldi, tappe di vita e come vvenivano visti.
COme si sentisse, perchè e come urlava e cercava di farsi
sentire o si lametnava di cose che la distruggevano e molto altro no,
erano solo capricci tipo bambina, sbuffavano, erano stufi di lei e
finiva sempre male, ma quella sdbaglaita che dava fastidio, era lei.
Basta.
Cosa serviva prchè stesse meglio, non importava,
così come non gleiene importava di coa la facesse stare
meglio e non cèrano quando serviva, cosa che rinfacciava
loro. QUando cèrano stati? Non con i bulli, le insegnanti
arpie, la gente che gliene faceva di ogni ma la stronza era lei, gli
obblighi e gli orari che le mettevano i suoi pena casino e lei doveva
sottostare e come la trattavano al lavoro, all'associazione di
volontariato e oviqnue perchè ovviametne erano loro a
dettare le regole, non i genitori di lei.,.. e finiva nella merda
sempre lei. Ma a chi importava? A chi interessava come stesse dentro
equanto lo dimostrava? E poi le dicevano newlle urla che loro
erano intressati a come stesse e le adnasse, ma non era mai
così, perchè non essendo niente come dicevano e
volevano loro... tutto finiva sempre con la colpa su di lei, non
avendola voluta lasciare andare, e solo a soffrirne era lei.
E non risuciva a scacciare via neinte, erano masse bubblose come le
chiamava che la tormentavano.
Era scappato a Milan giorni prima, che con Dorde impegnato,
era
adnato alla Casa rossa lasciando i suoi impegni allo Chateau per sapere
che aveva, era scappata via lasciandogli sulla scrivania un
messaggio, ed era rimasto con lei fino al pomeriggio del
giorno
dopo e che "non pareva che stesse malissimo proprio, ma la mattina mi
sono svegliato e lei non era vicino, ho trovato al suo posto un
bigliettino. Era uscita perhè aveva bisogno di fare qualcosa
da
sola e riflettere." facendo accigliare suo fratello. Era tornata ore
dopo a pranzo e l'aveva abbracciato dicendogli che stava bene
e
cèrano cose da fare allo Chateau, come se tutto fosse
apposto, sebbene non fosse così.
Dorde gli aveva chiesto cosa volesse dire per cosa aveva detto e si era
indispettito perchè Milan aveva ammesso, dopo essere stato
incalzato, che aveva bussato alla sua porta dopo cena, chiusa in
camera, ed era rimasto a parlare e l'aveva invitato a dormire con lei.
In realtà non era andata in quel modo, ma suo fratello
pareva
incavolato nero e allora rispose alla fine con una mezza bugia "come a
volte che viene qwui in camera mia la sera quando non riesco a dormire
e passa del tempo con me finchè non mi viene da cadere per
la
stanchezza e vicevrsa. Non ha mai dormito da me, ma a volte sono andato
io da lei e ha chiesto di restare con lei finchè non si
addormentava...
ma siamo amici, niente di che..." facendosi piccolo nella sedia dietro
la sua scrivania.
Dorde lo fulminò con lo sguardo. Lia aveva messo un blocco
tramite Helias alla porta della sua stanza vietandogli di entrare di
nuovo, cosa che Milan liquidò con "E tu perchè
entravi in
camera sua a caso" e faceva certe facce offese o sospettose c ontro
Dorde e altri che si comportavano con parecchia gentilezza o troppa
vicinanza, che per lei erano troppo. Non sapeva bene capire gli
atteggiamenti delle persone e temeva sempre fossero per avere
qualcosa, come odiava e le faceva paura. Con Milan
non
accadeva, loro si sentivano come fratello e sorella ma restò
muto ingrugnito nel sentire che lei si rifiutava di stare nei letti
degli altri quando la rimproverava di abusare di questi per provare il
materaso di piume ma solo sopra, o accettare affetto ma poi
chiedeva a Milan di dormirle a fianco. Però,
pensò
offeso, mentre suo fratello accampava spiegazioni perchè
erano
solo amici che si sostenevano a vicenda sebbene non ve ne era mai
bisogno, tuti sapevano che era strettissimi come fratelli,
che
quando lo braccava per abbracciarlo contenta al collo o alle spalle
dicendogli di farsi stringere, non faceva il broncio perchè
lui
le chiedeva di calmarsi e non strattonarlo. Per poi rifarlo appena
girato o sulla poltrona, ridendo divertita, mettendosi seduta su un
bracciolo, testa contro testa, a prenderlo in giro
perchè
faceva lui il muso quando lo spupazzava. Aveva sempre pensato che lo
facesse a tradimento per scherzare, ma non eera proprio così
e
ora suo fratello era stato il suo punto di riferimento in un momento
no, chiedendogli di farle compagnia mentre dormiva!!
E ripensò alla lettera che trovò nella sua stanza
nella
Casa Rossa quando lei invece di cercare un pò di calma, se
ne
era proprio andata all'alba lasciandolo solo, per sicurezza era andato
proprio nella camera di lei, dopo che Dorde la sera prima aveva cercato
di abbracciarla per tirarla su e lei era scappata via continuando il
suo pianto da sola. Il suo malumore era nato anche da un paio di
situazioni negli ultimi giorni per cui vedendo delle cose gentili e
Umane fatte da qualcuno a qalcun altro, non aveva iniziato ad avere
attacchi di pianto perchè le veniva così! NOn
capiva,
Dorde, ma quando cèra una situaizone di sostegno, aiuto o
gentilezza tra persone nel loro lavoro c he accadevano così,
a
cui assistevano, lei aveva attacchi di pianto irrefrenabili, le
cadevano da sole lacrimone senza fermarsi e o lo sapeva dai resoconti
dei tre che le facevano o ombre o l'aveva visto lui.
Ma se cèra qualcosa che tutti era da commozione, a lei non
accadeva niente, anzi alzava gli occhi al cielo o si annoiava o sbufava
come se li trovava esagerati! Aveva fissato scontrosa una tizia che
piangev a al matrimonio della figlia e con lei altre donne senza
capire, seguendo le fasi di un lavoro di controllo e copertura pagato.
Avva visto gente piangere di commozione per una nascita, o una morte, o
salvataggi di animali o persone, ma non le accadeva neinte.
Anzi, gli era invece capitato di vederla mutare in qualcosa
come
il pianto sentendo la voce incrinata e addolorata di alcuni degli
uomini in serate di commemorazione dei morti che conoscevano, come se
avertisse delle sensazioni non sue ma seguendo il giovane che parlava
commosso di quella persoona. Non era peer i discorsi o cosa si era
detto, parea sicuro, non era per la cerimonia... Erano stati attimi,
che lei si trovava dietro quella persona, lei non piangeva mai ma solo
in casi particolari, ma la vide, spacciandosi per Milan presenziando la
cerimonia con le lanterne di carta tipo cinesi ma che non bruciavano e
semplicemente invece di volare, erano attaccate tirate su lentamente
metri e metri in alto per non rischiare incenedi, restando nel cielo
come a comunicare con esso, lasciando che si spegnessero da sole fino
all'alba per poi prima del sorgere del sole, la carta
utilizzata
per le lanterne era piena di scritte, frasi o pensieri ect degli uomini
che la notte con il sistema di ria calda e corde tenevano su vrso il
cielo e all'abra bruciavano in u falò fatto
apposta,
quelle carte cariche di pensieri e parole perchè volassero
di
nuovo questa volta ovunque... e lei partecipava pure ma seguendo come
al suo solito attenta alla gente e cosa diceva e faceva per capire come
si comportavano e riconoscerle... ma poi accadde qualcosa. Quel giovane
particolarmente preso dal ricordo di un amico defunto, parlava con voce
rotta e la vide, alle spalle di questo, cambiare espressione come
provasse qualcosa di male e quasi piangere, non seguendo cosa si diceva
o altro, ma sembrava influezata da qualcosa.
Invece l'aveva vista piangere proprio da nascondersi e levarsi
lacrimoni che scandevano soli perchè aveva visto
gesti
gentili o di aiuto non previsti, accaduti a caso tra qualcuno verso
qualcun altro. E lui non capiva.
per poi ritrovarsi una lettera come quella lasciata nella camera a lui
predisposta alla casa rossa, lasciato solo come fuggita.
I veri pianti li aveva nei momenti no e si nascondeva da tutto e tutti,
erano una volta ogni tanto e spesso dopo incubi la notte, e se piangeva
non smetteva per un pezzo in una disperazione ma udita e considerata da
nessuno.
E in quella lettera lo esprimeva.
-Torno a casa, ho delle
cose da fare. Perchè perdi tempo con me? Non dovresti. NOn
capisco perchè tu e tuo fratello perdiate tempo con me, ben
oltre ciò che dovevano ALTRI e che no ho mai avuto
veramente. Per loro erano capricci e fastidi di una che pretendeva
cose, soldi e altro come una stronza viziata. E non capisco, non
capisco davvero voi due, il vecchio e chi mi tratta meglio di quelli
che dicevano -familia-
So già che Jd e gli altri non ci saranno nel momento in cui
io
lancerò la moneta e tenterò di giocare ancora con
il
fato. Lascio tutto al fato gettando le mie azioni, e aspettando il
risultato. Le me che ho creato come Personalità capiscono e
sembra solo loro. Io devo cessare il mio scopo primario, respirare, per
il bene mentale e fisico. Lo dovevo fare molto, molto prima...
CHi e quanto avevo bisogno vicino, non ci sono stati. Eppure tutti
pronti però a decidere su e per me su cosa dvorei fare.
Posso capire
perchè si rifiutano, ma tu ci sarai? Ormai non mi tiro
indietro, sappilo.
O solo Milan
sarà al mio fianco con la speranza che accada cosa mi dia
pace o aiuto come lo vorrei?
o ti trincererai come
loro nel rifiuto e mi saluterai solo la mattina a colazione anche tu,
per poi svanire?!
Jd è delicato
di suo, anche se non gli piace quando glielo si
getta in faccia, Lubo ha le sue motivazioni e via dicendo... ma tu!?
quando provavo a parlare
ad alta voce, era come se nessuno potesse
sentirmi. volevo appartenere a qualche posto ma qualcosa andava
male. la solitudine mi aggredì e mangio lasciando solo urla
e disperazione in forma umana che rimase a soccombere a gente che la
Considerazione che pretendevano per loro.... così
pregai di potermi allontanare. Scappare. Ma
questa volta, qui, volevo appartenere a questo posto ma
qualcosa
andava male qui. non come nella mia vecchia vita, ma andarmene
definitivamente. Svanire
Ma quando provavo a
parlarne in giro, era come se nessuno potesse sentirmi, ANCORA, COME
PRIMA.
Volevo restare qui, ma
qui c'era qualcosa di così sbagliato.
Così pregavo
di poter andare via ma non ripetevo cme nell'altra
vita -farò tutto il possibile finché
toccherò il
cielo.
ed esprimerò
un desiderio, di avere una possibilità, di fare un
cambiamento e allontanarmi-
Mi vedevo nella
dissociazione fuori dalle tenebre e dentro il sole, ma
non dimenticherò ciò che non è andato.
La mia famiglia
è riuscita ad arrivare così nel basso da
dirmi -E colpa tua se sei finita così- rompendomi ancora e
ancora. Io sono sempre stata un niente e mi vedo sempre tutti, anche
tutti voi, dirmi cose che mi feriscono, perchè dvorei vivere
come dite voi.
Non vedendo che era per
loro e la loro approvazione mai avuta, che mi rovinai mi uccisero loro.
E ora morirò nella seconda parte.
Il non
uscire più con nessuno e ne la sera per i loro rimproveri e
odi mi ha portata a non sapere per me, come aggregarmi e non sono il
tipo che per paura della solitudine e simili si obbliga a cose che non
vuole. NOn l'ho mai fatto e preferisco morire che continuare ad
esistere, non vivere, nella finzione pur di....
"davvero devi uscire?
Cè bisogno? Che devi fare con loro? A
quest'ora? Ma non hanno altro da fare? Accura che non stai n'casa, Io
non ti accompagno, non esco a quest'ora. Cosa cè da fare c
he
devi uscire?" e tante altre frase che mi facevano cadere tutto a
terra!! Ed ero maggiorenne e all'epoca volevo uscire con Rò
o
andare in palestra la sera che avevano cose che proponevano e.... alla
fine per non sentirli, dopo anche un litigio per cui mio padre mi
mandò affanculo perchè non voleva accompagnarmi,
ho
smesso. Rimasi tra le quattro mura asfittiche, claustrofobiche e
tossiche e a loro andava be ne così, si lamentavano solo che
non mi sposavo per figliare!!
Fu il periodo che parlavo a Zay dela palestra e tutto il
resto... da quel momento io non uscì più. Vedevo
le tre
volte che lo feci con Rò e già finirono da
schifo, poi
tornata a casa dopo solo mezz'ora perchè mi rifiutavo di
fare sesso, li trovavo incazzati a fissarmi male e come
vedette... come mi guardavano alzati perchè gli
davo fastidio, io
che tornavo e trafficav o per casa e loro dovevano dormire. Le faccia,
gente giudicante in modo meschino come se io tornassi da
chissà
cosa di vergognoso, che avessi potuto fare e nascondevo cose, maledetti
segreti che rualvano che avessi... chissà poi
perchè mi tenevo le cose io!!... che mi fissavano per bene
come per coglieer
chissà cosa!! A come mi sembrava quasi di leggere sulla loro
faccia la domanda se avessi fatto qualcosa di sbagliato, a cominciare
da qualche relazione eche vergogna ero.
E dissi basta, appena
scapperò non mi sentirò più
così e potrò vedere chi vorrò.
Vivrò come mi sento, con chi sento, se e quando, e agir
davvero per come voglio, come mi urlano ma non è vero. Se io
avessi vissuto e fatto cosa volevo come una stronza egoista come mi
urlavano, io avrei... avrei ...Ma non
riuscì mai a scappare da là.
E ora qui, tranne voi due e
i veterani, mi sembra di essere un fastidio per tutti ed un'estranea.
La casa rossa la amo per questo. Distante da tutto e nessun giudizio,
bellissima e potente insieme e... solo standoci lo si capisce. E per me
èp un luogo mio dove non mi sento un fastidio,
rifiutata, di troppo e... le case non ti fanno sentire male o ti
uccidono dentro!!
Mi ero detta all'epoca
quando avevo scelto di credere a Zay e alla
speranza che mi diceva di non abbandonare...correrò un
rischio,
avrò una possibilità, farò un
cambiamento e mi
allontanerò. E vivrò ciò che desidero.
"Fra un
centinaio di pavimenti calpestati e porte oltrepassate,
forse non so dove mi porteranno ma devo continuare ad andare avanti,
volare via, allontanarmi". Ma quella a perdere e cadere fui io. SOLO
io, mentre chi mi guardava faceva facce schifate e si voltava, e quando
ne avevo bisogno! E i
miei scesero nel misero urlandomi "E' colpa tua se sei finita
così" non vedendo il mio dispiacere e il pianto che mi venne
di
nascosto non riuscendo neanche a dissociarmi. Avevo cercato di farlo
come sempre per cancellare la disperazione, ma non riuscì e
mentre i brani andavano, nel cd, finchè non venne
Ricordando,
non smisi più. E quella fu la più bassa che
riuscirono a
tirar fuori.
Andare via
Andare via
Ripetevo.
Neanche qui e nenache
voi siete riusciti a darmi un posto di
tranquillità senza pesi, accuse, richieste di cambiare,
offese e
solitudine per le discussioni. Solo Milan pare sempre imperturbabile e
non mi fa pesare niente.
So già che
forse tu non ci sarai ma chiedere alla fine, è lecito.
una volta sentendo Happy
birthday e lasciando andare cosa vedevo senza
manovrarle, vidi tante cose e anche situazioni e qualcuno parlava a
qualcun alto con un titolo e gli disse
"Anche se separati, lui
crede in lei e vive per lei" parlando ad un uomo.
Cosa significa
ciò, pensai? Credere in qualcuno e vivere per
quel qualcuno, chi sarebbe stolto per farlo abbandonando e stessi? Io,
che non volevo figli perchè so bene che non erano per me,
non
sarei stata una buona madre ne guida di vita. Io, che per avere
qualcosa che vedevo sugli altri, caddi nel fare le cose per chi non
meritava e ci rimisi io. Che senso aveva fare figli, disperati
esistenziali come me, come una punizione per loro, se non ero stata
capace di badare a me stessa!?
O situazioni di affetto
tra persone di cui io non sapevo nulla e non le capivo. E tutto ora
è rimasto così... come il mio mondo, come il
mondo creato da Lei nell'opera manga.. tutto resta così...
non so cosa si provi, e
neppure quanta disperazione possa causare una
cosa tanto sciocca quale continuare a strisciare a questo mondo solo
perchè la gente continua a ripetere che è giusto
così, sofrire basta che respiri, o che Dio lo vuole e tu
accettare... figliare e creare nuovi
disperati a cui io lo so, non sarei stata capac e di dare niente di
ciò che non ho avuto. Ogni volta che Milan mi abbraccia o
usa
gesti di gentilezza con me non so come comportarmi e mi sento
veergognosa dal non saper ricambiare. Anche se rispetto a quando feci
il corso di parruccheria e lo stage, non riuscivo a toccare le persone,
mi veniva l'ansia come un rifiuto, un rigetto che non saprei spiegare,
con lui non è così e così con te e Jd.
Con te e
Milan e Jd, non è mai accaduto, ma non sono persona capace
di
amare e meritevole di crescere qualcuno che dovrebbe essere la nuova
persona adulta.
Perchè io non
avevo perso cose, non le avevo mai avute...che
cosa dovevo insegnare?!? Come quelle madri che dovrebbero insegnare a
vivere ai figli e chiedono come mai i palloncini che gonfiano per farli
giocare non volano come quelli c he ha visto, ma cadono a terra!! Vero
e
fa male, questo e ce ne sono tanti, su gente che invece di chiudersi il
cazzo o la vagina, crea nuovi disperati quando loro ono sono in grado
di insegnare e tanto altro. Le basi, cazzo!!!
E le tue parole come
quelle di Zay e Ric sono aria per me... ci sono
cose che indipendentemente dai nostri forzi, non torneranno indietro.
esiste anche una disperazione che non ti lascia mai. E nè le
vostre buone intenzioni e ne i discorsi buonisti possono cambiarli. Per
me non cèra già storia da Zay e sono stata
stupida a
credere nell'amicizia col quel gruppo e a sentire Milan che diceva che
sarei stata felice allo Chateau.
Qualsiasi cosa mi avete
dato, non ha cancellato niente... per voi il
materiale sistema tutto come per la mia famiglia, ma non per me.. e le
volte che avevo desierato
cosa non avevo mai avuto, siete riusciti a rovinarlo e farmelo vedere
sfumare...
Quel giorno io mi
siederò sul sedile e dirò, sperando nel
lancio della moneta "Oggi muore la persona che eri. E se la moneta lo
deciderà...Rinascerai con un nuovo nome e una nuova vita
o... finalmente la tua pace ti accoglierà alla faccia degli
stronzi"
Non sono stata altro
nella vita che sotto di tutti dicendo "Mi inchino
a te" come dicono con Namastè. ma non come saluto, ma come
obbligo.
Una delle Muse
osò dirmi "sei oppressata dai giorni ai quali non
possiamo più far ritorno, una figura che si dirige negli
abissi
a velocità sostenuta, ma si gira in direzione della luce
senza
esitazione. Tra tristezza e rabbia, confusione e disperazione
inizia.... una danza nera tra zampilli cremisi e poi, il buio"!Tu
dicesti che diceva ciò per i suoi poteri, lei dice di non
ricordare nulla, ma ormai ho deciso.
A volte avrei bisogno di
parlare con qualcuno di tutto, per esorcizzare
e superare, ma tu glissi e cambi discorso come se... ti annoio?! E
finisco per tenere tuto dentro di me ancora e ancora, decidendo che
così è per tutti visto anche quando mi sfogo
siete tutti
come offesi... tutto resta lì, pesandomi, incapace di
liberarmene e ho iniziato a pensare, anche dai tuoi commenti piccati,
se ci sarai al mio fianco, quel momento.
Ma devo chiederlo.
Tu, ci sarai?!
lei aveva un modo di fare troppo pratico e tranquillo, non si faceva
problemi degli altri intorno a lei su cosa facessero, ma non
doveva essere nello stesso modo, cioè equiparare lei e come
vedeva le cose come fosse così per gli altri. La cosa era
partita con la sua amicizia con Milan e Jd. Con Milan, quei due erano
pappa e ciccia su tante cose, e credendo checome andasse bene per lui
lo fosse per altri, aveva iniziato a farlo con Jd, Dorde ma non sapeva
ancora del loro piano di scambiarsi, e pochissimo con altri. Era
frizzante, aperta, scherzosa, spudorata, e agiva con impeto. Prima le
avevano etto che poteva essere LEI liberamente, senza maschere ne finte
come faceva prima ma non riusciva perchè non voleva, essendo
lei
stessa era... imprevedibile e come una peersona che ha la morale ma
tende a vedere tutto come se la gente non avesse un genere e sesso.
E altre cose che gli passavano per la testa ma la telefonata
gli
arrivava a tratti e per un pò cercava di non pensare ma poi
tutto tornava.
Lei diceva sempre "Siamo amici, Dorde, eppure tu ti comporti come se
fossi...che ne so, una tua spasimante che non ti va più a
genio.
Sai quando gl istronzi si fanno Le amanti e queste vogliono continuare
la storia, non so bene come e perchè visto che sono bravi a
cornificare e fare cose alle spalle della donna per cui hanno fatto
promesse e loro innamoratissime nonostante siano merda senza pensare he
potevano farlo a loro.... mah... comunque, come se io fossi una di
quelle che ti assilla... e potrei continuare. Non ti ho mai visto nudo,
non ci tengo tra l'altro, non ti ho fatto avances, non ti sono saltata
addosso o ho preteso di dormire sul tuo letto! Ma è troppo
bello
stare su un materasso di piume più di una di quelle vostre
robe
che chiamate copriletto che sono spesse e morbidose come un'armatura...
E' un ottimo posto per leggere, e poi avete quei mobili con lo stile a
bottoni imbottiti di pelle, che non so con che faccia dite che siano
bellissimi.... che sono ottimi per passare il tempo su cose comode...
ma pensare che io faccia roba, no! Noi non siamo altro che amici, ma da
quando ho fatto quello scherzo per metterti con le spalle al muro...
VIETNAM! Flashback del vietnam a iosa come se volessi scappare da una
Polpa sessuale..." e quando lui la fissò stranito rispose
ridendo "è così che chiamo quelle che basta che
sia
maschio giovane e abbia il culo sodo AHA HA AH... allungano le mani e
non mollano la preda! Da Madame si vede di tutto accidenti, questo fa
ridere per cosa ho visto, ma a volte mi chiedo che cosa provano dentro
chi fa il lavoro più vecchio del mondo per chiunque e con
chiunque senza voler scappare come viene a me!!" ok, basta,
è
solo che ho visto alcune clienti di madame e lascia stare... io le
chiamo le Polpe per come artigliano quei poveretti ma a aprte questo,
ti lamenti che vengo a trovarvi quando ci siete in camera vostra? Che
donnnaccia che sono!! Che vi rimrpovero per cosa vi mettete addosso? A
volte si, sono improponibili e s e lo dico io...che ti abbraccio al
collo? Che vergogna sono, una ragazza non dovrebbe essere contenta di
rivedere un amico, hai ragione, siamo dopo il duemilaquindici.... che
scherzo e parlaimo di tutto e ogni cosa... una brava ragazza non
proferisce parola su certe cose, le sue orecchie non dovrebbero
sentirle...!!! E hai sempre quella stramaledetta fissa dei vestiti che
secondo te mi faccio togliere per qualcosa ... lascia stare!! " ridendo
però dopèo avergli lanciato un'occhiata e lui non
capiva
mai quale fosse la bugia seppuir cerdeva di aver compreso "Vi chiedo di
togliermi abiti difficili da sfilare o costano un mio rene, e mi dici
che faccio la porca... e che cosè, che femmine hai avuto
prima?
Allora le volte che giochiamo che faccio, ti obbligo tra scacchi,
giochi da tavolo e logia a... a strip o ti faccio avances? Mi hai vista
fare questo? perchè in quel caso potrei capire, eh?!? Ma
guardati, mi fissi male e non capisci che ti comporti in un modo
offensivo adducendo cose che no nci sono. E anche se facessi semplici
richieste, non vuol dire che siano sessuali ma non le farò,
quindi...Ti ho baciato solo per confonderti e poi controllare gli
occhi, neanche se ti avessi strappato gli abiti, li che facevi mi
denunciavi per abuso? Andavi dal Generale a piangere che una cosa
piccola e inutile ti aveva sodomizzato?!? A sentire te, sembra
così..." fumendo letargica "Avrei voluto vedere il giudice
Santi
Milani" ridendo per aver preso Milan come spunto mischiato a un famoso
giudice di un programma tv" che ci guarda e chiede ma che cazzo stiamo
dicendo AH AHA HA ...." facendolo sospirare.
Non si accorgeva mai che il suo modo di considerare amicizia e affetto
erano per altri ben diverso. o meglio, lo sapeva ma agiva per i fatti
suoi lo stesso. Vedeva le cose come erano per lei, stando da sola
sempre, e pensava che tra i cambiamenti dovesse essercìi
anche
il pensiero che l'essere umano era tale e dividere i geenri sessuali
come fossero due cose aliene tra loro e solo per accoppiamenti fosse da
fuori di testa. Che non doveva esserci quel casino di divisione e senso
di allarme per cose banali se si passava il tempo insieme "Se
qualcuno vuole fare sesso sono fatti loro, non devono esistere
pettegolezzi o stronzate da comari della società
là
fuori, a nessuno dovrebbe importare se scopi o con chi, possono
esistere amici molto stretti di sessi diversi e senza che ci sia sesso,
non si è due alieni che posono avvicinarsi solo per copulare
e
l'amicizia è qualcosa di più forte, e parlo della
vera,
dell'amore stesso. Passare tanto tempo insieme anche se di sesso di
nascita opposto, che problema e?... io in parte la penso come i
nudisti, i corpi sono corpi, li abbiamo tutti e scandalizzarsi per un
neonato che poppa da un seno davanti a tutti come fosse schifo mentre
si bava letteralmente per balconi e sederi di fuori come fosse quello
normale è da malati... mio parare!! O entrambi o niente!
Finchpè ci sono asciugamani, abiti intimi e simili, io non
mi
faccio problemi perchè non vedo cose sessuali, io
stò
coperta per bene perchè so i maschi come sono ma
finchè
cè tessuto tipo al mare, io non ho problemi... ma la cosa mi
urta se cambia... Oh, se si inclina per cazzate tipo che uno dei due si
innamora del tizio o la tizia che piace all'altro e partono a litigare,
allora sono stronzi!! Scannarsi per una sola persona perchè
piace ad entrambi è da coglioni, come fosse un oggeetto o
fosse
la Yoko Yono di turno da odiare perchè colpa sua... la
natura
è bella perchè sorprende, per questo a sto punto
come
dico sempre, se a due piace la stessa fate a tre...!! Semplice, e si
eliminano stronzate!!" lasciando basito Dorde "Per me quelli non fanno
testo, rovinare qualcosa di più profondo e veero come le
aqmicizie, quelle vere intendo, per un compagno di vita che poi per
come è il sesso poi si finisce per non amare più
è
da imbecilli...ma per dire che il sesso è una cosa, per me,
solo
per sfogarsi, non dovrebbe essere assolutamente parte digiudizi e
simili perchè... è una cosa privata intesa con
chi e come
o quando lo si fa, msa la gente deve sapere cosa tu fai nel privato e
dire A TE cosa devi fare, quando, come... come i cazzo di pro vitya e
stronzate sulla famiglia per cui fanno sempre proteste per torgliere
diritti agli altri.. ecco loro dovrebbero avere qualche malattia
là sotto per non scopare più e vedere che dicono,
perchè sono buoni a parole, ma poi..." faceva con sguardo di
conplicità con un dito sulle labbra "lo fanno
tutti, non
è che ci sono solo ialcune categorie con certificati che
possono
farlo e allora lì potrei capire... poi peggio parte l'ormone
ad
alcuni e tutto nel cesso, finisce amicizia, finisce tutto
perchè
non si scopa... Dimmi, tu che tra tutti sei più logico e
mentale, ti sembra normale....?? "Lei gli rinfacciava di essere troppo
serio e tirato e propenso più alla privacy personale e agli
attacchi che mostava di disagio che altro, da un lato e pretenzioso
dall'altro e lui se la prendeva.
E lui rispondeva "credi veramente che i quattro amici che hai qui ti
siano tali per questo?" e lei di rimando "E che credi che non l oso?
Che chi mi è più vicino ha atteggiamenti che
pensa che
non noti? Ma che devo fare? Cacciarli e passare sempre io per stronza?
Seppur dopo Rò ho edtto mai più con qualcuno,
l'amicizia
è un'altra cosa e finhè si stanno tranquilli non
la
sfanculo, sempre che non mi facciano girare i coglioni " fumando
placidamente col bocchino "Jd per esempio non merta veramente
cattiverie, ma pensate tutti che io non veda? Mi fa rabbia che tutti vi
comportate in modo diverso e fastidioso perchè vi parte
l'ingrifo e se non avete la pesca, basta... o si finge mentendo e non
parlando con me o offesi e addio... questi sono essere umani! Se tu
dici no, non sento o non voglio, allora sei...mh, perchè non
è possibile trovare Amore tra le persone, quello vero
però di amicizia, rispetto e legami al di là del
sesso...
?... qualsiasi cosa io sia, o che provi solo per persone per cui sento
qualcosa, che importa... perchè le persone devono rovinarsi
tra
loro come divorsziati, ex fidanzati, amanti e altri esempi dove se
finisce la stronzata di scopare e non vi sopportate più...
cattiverie, litigi, odio, ripicche e tutto lo schifo che mi lacsiano
basita... restarwe b uioni amici anche per cosa cè statro
comportandosi da adulti e comprendendo che è il piosello o
la
pesca a volte a dettar legge su alcuni... no!!.. se avessi provato
qualcosa per qualcuno, di sicuro non...l'altra persona doveva
meritarsela e non vederla come di diritto o pretendendola...e Poi..."
"Si... fateli entrare"
Dorde si riprese sentendo l'altro telefono dell'uomo che squillava e
lui che approvava l'arrivo di qualcuno. Ma non stavano finendo un
Accordo?
Dorde trattenne il respiro vedendo entrare con abiti formali come
guardie del corpo con giacca e cravatta due dei tre che stavano con
lei. Chiuse gli occhi un attimo mantenendo la calma, e poi la vide
comparire alla porta. Si era fermata un attimo a guardare prima il
cliente e poi Dorde, sebbene si presentasse come Milan.
Un sorrisetto malizioso ma non lo era, Dorde strinse i denti per
vederla comparire sapendo che pareva suadente ma era solo carogno. Cosa
stava tramando o progettando? A vederla indossava una stola
drappeggiata sulla schiena ampia e di notevole qualità, e
Dorde
sudò di nuovo freddo.
Peggirò quando lei la calò prima sulle braccia e
poi la
tolse, Kovacs che era quello dietro di lei la prese e la
tenne
piegandola bene.
Indossava un abito che non era affatto idoneo all'ora, primo
pomeriggio. Adatto al suo corpo che pareva fasciarlo sebbene a Dorde
paresse parecchio -morbido- di forme, un Charleston, o dettp
anche da Il grande Gatsby, sbrillucciava ammiccante. Si trattava di un
abito in stile anni venti ma lungo che usava con altri stesso periodo
per le feste e certi incontri. Tutto pieno di disegni geometrici e
semicerchi di perline fino a sotto i fianchi e poi linee e archi fino a
sotto con una sovragona di tulle impalpabile a creare movimento a
quella sotto leggermente pià ampia verso i piedi. Il sopra
aveva
le spalline e zona seno come drappeggiati in modo strano e che lui
sapeva non facevano parte del modello originale, ma più
tardivo,
di molto. Lui conosceva l'abito ma non era affatto in quel modo, anche
il lavoro di perline e decorazioni in rilievo non era quello che
ricordava.
"Bentornata, siete tornata per assistere alla conclusione del nuovo
contratto? I vostri profitti saranno migliori questa volta..." disse
l'uomo, stringendo tra le labbra con una sorrisone il suo sigaro
"Oh... no!" fece Lia secca con quell'espressione di carognaggine
monella e come parlando in un soffio leggero "sono giunta solo a
supporto del mio partner per provvedere al pagamento pattuito
dall'altro accordo..."
"DAvvero? Bene, mi consegni allora quello e concludiamo in
più
vecchio allora, venga signorina, lei è splendida. Che stile
è questo?" domandò vedendo anche i capelli corti
pettinati ad ondine nello stile dell'abito con una fila di perle in
successione che rendeva la pettinatura da cerimonia o matrimonio.
"Prima i soldi, non trova?" sorridendo e toccandosi le spalline, quei
drappeggi strani per Dorde si slacciarono girando ora sul seno e ora
sulle spalle finchè i quattro lembi non caddero e con essi
gli
abiti. L'abito di sopra scivolò giù intorno a lei
e con
l'aiuto di Kovacs che le porse la mano usc' dal cerchio a terra alzando
le scarpe con laccetto e tacco per abbinarsi al gemello, ma in nero e
corto con la aprte finale poco sopra i fianchi nei decoli e poi il
decoro finale della gonna fino al ginocchio che indossava sotto e Dorde
capì perchè sembrava molto burrosa, muovendosi in
un
abito anni venti d'efftto. Dorde era arrabbiatissimo, ma lei
andò sul divanetto dove si trovava a sinistra del cliente e
invece di sedesi come una Signora, si mise come faceva quando prnedeva
in giro una posa simil Paolina Bonaparte, mettendosi di fianco che
seduta normale, con l osguardo verso l'amico e lo sguardo carogno e da
diavoletto.
"Ecco... potrei..." fece l'uomo senza capire metnre Zidgi e Django
sollevavano l'abito per mostrare che sotto, togliendo un livello di
tessuto, quindi al centro degli strati d'abito, vi erano una miriade di
banconote in fila per quanto fosse la alrghezza dell'indumento. Dorde
fissò l'abito, fissò lei e si sistemò
meglio nel
divano come furente. L'0uomo invece fischiò, prese tutti i
documenti, anche quelli dell'altro accordo per Dorde e il Generali e
chiese le firme.
"Mio caro Mister Rockfill, noi abbiamo i nostri metodi per recapitare
quanto pattuito con i clienti, e oggi ho optato per questo, anche in
onore per... il suo apprezzamento per il Libretto d'Opera di una
persona che conosciamo, che le effettua regolamente i servizi con le
sue ragazze. Nessun osi aspetterebbe del denaro consegnato in tal
modo...."
"proprio no!" fece Dorde, composto e serissimo come un riprovero.
"..." Lia gli sorrise complice come se lui fosse stato
d'accordo,
anche se sapeva benissmo che lui aveva risposto in quel modo e con
queltono per altro, non per complimentarsi "Vede Rockfill, in tal modo
può usufruire di un -portatore- particolare senza mostrare
valigette o altro. Il taglio delle banconote è il
più
alto così da dimezzare la quantità e come sono
inserite
nell'abito, le banconote non si rovinano. Risulta un pò
rigido,
è vero, ma se qualcuna... vorrà farle da
portavalori,
nessuno saprà di quei denari... non ne conviene?"
ridacchiando
mentre l'uomo guardava ammirato l'abito ancora aperto, era possibile
per sistema che avevano adottato di cucitura, mentre faceva si con la
testa.
"Bene, per l'altro accordo avevamo già concluso, direi.
Serve
solo che Lei venga da noi dove pattuito per firmare davanti..."
"Come convenuto, certo... " fece l'uomo vedendo Dorde alzarsi "come
deciso abbiamo diviso i due contratti e firmerò per iul
successivo chiudendo questo e mandando a voi la parte che mi spetta...
"benissimo, allora diamo, PARTNER..." porgendole la mano e aiutandola
ad alzarsi, la quale con grazia e con un sorrisetto, lo
guardò
finchè non gli fu al fianco e volgendosi al cliente non
disse
"Se dovesse aver bisogno o altro... quando vuole!" con una nota
maliziosa che Dorde colse e con un braccio intorno alle spalle,
salutò l'uomo e la tirò via, annunciando che
aveva altri
impegni.
Andarono fino alla macchina.
"Si può sapere perchè sei saltata fuori
così!?" fronteggiandola le con le spalle di lei alla
macchina.
"Amico mio..." per far intendere che non stava dicendo il suo nome
"dovevi portargli il denaro e l'accordo era che il tuo scagnozzo
lì, il bellone, ti portasse la valigetta dentro, al tuo
segnale.
Invece ho pensato di telefonargli, dirgli di incontrarci mentre io
avevo fatto predisporre quell'abito..."
"Fatto prima! Quindi l'avevi già pensato quello
spogliarello!!" adirato, faccia a faccia
"..." sorridendo divertita "se io volevo fare uno spogliarello, non
tenevo sotto un abito, mi capisci no...? E comuqnue andiamo, ci
staranno osservando..."
"Siamo lontani apposta dalla sua sede qui, o non avrei fatto venire
l'auto così distante. Voglio sapere che ti prende..."
"Amico mio... sbaglio o alla casa delle lapidi ne avevamo parlato... ti
avevo detto chiaramente che a lucidare sempre i pennacchi al posto
vostro, capisci, ero sempre io...! Ho predisposto con Madame che una
sua signorina si rechi da lui, lui la conosce, per indossare tra poco
l'abito e accompagnarlo dove gli serve. Per togliere le banconote
è facile e l'abito Madame lo riprenderà
così
che..."
"la smetti e mi dici cosa voglio sapere?"
Lia sorrise mentre le perle nei capelli ammiccavano, Kovacs le aveva
aperto la portiera e lei con le braccia si era tenuta sopra lo
spertello e il tettuccio.
Dorde infastidito fissò i tre con lei e quelli con lui.
"OK, andate a fare qualcosa per ora, lasciateci soli...."
"ma signore... no possiamo lasciare la macchina incustodita con voi
vicino così..." fecero quasi in coro Kovacs e il giovane con
Dorde, per una volta non cèrano Fanciulle ma lui li
guardò basiliscamente e loro si allontanarono, vicino, a
prendersi un caffè.
"Tu... che fai allontanare le guardie... che accade...."
"Entra, dobbiamo parlare..."
"scaratterato" fece lei col broncio ma lo fece, sistemandosi infondo
mentre lui prendeva posto vicino la portiera che richiuse.
"Allora, amichetto caro, cosa..."
"non chiamarmi così, sembra quasi una cosa sessuale..." fece
duro, ossevando il telefono per poi rimetterlo dentro i ltaschino della
giacca, ma fatto apposta come il completo per ospitare un phonvolet
grande quanto uno smartphone e più resistente per il suo
peso.
"Cosa ti fa amareggiare?"
"Innanzitutto, sei tu stessa che dici che non cè nessuno che
ti
interessa in quel senso, quindi non ha senso la tua domanda..."
"punti sul vivo... e rimproverata, sempre io..."
"E poi..." fece lui seccatissimo "mi spieghi cosèra quello
spogliarello..."
"COme hai detto tu stesso non ho nessuno di interesse che possa
prendersi la prerogativa di fare piazzate irate..." fissandolo negli
occhi, mentre lei non era più seduta composta ma sempre di
fianco con il gomito sul seidle in alto con la mano a sorreggere la
testa "e quindi io posso fare cosa voglio con chi... secondo... non
sapevo di essere capace di giocare con gli uomini da risultare
credibile, insomma tutti quanti mi definite una Virago e..."
"come dici tu stessa sempre, basta che mostri e tutti a volere
quella... non te..."
"siamo al putno da rigirare le cose contro di me.... mh?!?" ridacchiando
Dorde la fissò, inaspettatamente non pareva seccata o pronta
a
scatti d'ìra per la questione come accadeva a volte.
Questione
di testa, diceva sempre, tutti i suoi problemi erano di testa creati
dai suoi che l'avevano cresciuta a pane e religione e considerazione
sociale per cui era pure da alontanare e trattare da svergognata se
faceva qualcosa prima del matrimonio e le orribili esperienze con gli
uomini, mai concluse ma sempre trattata da oggetto. E non li superava
perchè non le interessava diceva, ma Dorde come Milan,
trovava
assurdo che una come lei, con un modo aperto e libero sul sesso e
libertà sessuali fosse così rigida e bloccata da
sembrare
una repressa sessuale.
"Non dovevi essere intenta a iniziare come avevi
detto il
sommergibile classe Balao fleet snorkel in metallo, con pure tutti i
personaggini sul...."
"....si" come indifferente
"... rispetto al Classe gato e scorpene non ancora iniziati. Hai finito
di colorare il type-3 AMAru yu class, imperiale giapponese?"
"Non avevi promesso che avremmo fatto tutto insieme? Sembra quasi che
tu voglia tenermi occupata..."
"No, ovvio... ma io ti sapevo impegnata nell'iniziarli prima del mio
arrivo! Ti ho anche preso questi..." prenedndo da una zona apribile del
sediel sotto di lui delle bustine trasparenti con delle cose.
Lia li guardò sorpresa prendendoli e fissandoli, erano
perfetti
per posizionarli sopra la zona ponte superiore dei sottomarini di
classi precedenti con zona calpestabile piatta, erano tutti omini con
divise di nazioni diverse da colorare e impiegati in varie cose con
oggetti in mano.
"Ma non dovevamo prendere anche dei sottomarini radiocomandati?"
"..." lui la fissò con un rimprovero muto "Lia, dove devi
andare
con un sottomarino radiocomandato? Dove lo metti? nelle vasche di
allenamento mentre gli uomini fanno le vasche? Ah no, aspetta... so che
saresti capace... no! Sei cavape di mandargli contro quei cosi in acqua
perchè o si allenano o glieli infili come... conosco i tuoi
giochetti per vendicarti se sono... IN quelle da bagno? Pensavo che
volessi solo
quelli da montare o i fresi e..."
"Si, lo so è che... Milan mi ha presa in giro! Dice che
trova
strno che noi due ci industriamo insieme per montare navi e sottomarini
come hobby, affermando che sia più qualcosa che vedeva tra
me e
lui o me e Jd. E ha detto che potevo avere tutto quello che volevo ma
ne è nata una discussione, sai che io anche con cosa mi
avete
dato... non ho colmato o riempito cosa non ho dentro e... mi sono
accorta che il materiale non è per me perchè non
toglie e
riempie il vuoto che ho dentro e quindi non ho cosa hanno altri per
continuare e... ma voi non capite... e lui allora ha detto
goditi
cosa puoi avere qui e prenditene uno radiocomandato per farlo
sfrecciare a tuo piacimento a che sei ancora qui....-"
"Milan!!!....Qual'era la discussione?"
"..." facendo il broncio "continua a dire che dovrei essere contenta di
cosa ho e mi ha regalato ma io... no mi sento come dovrebbe essere...
chiunque altro. Io..." sospirando "non mi sento affatto, come si dice,
a casa. La gente vede me come vuole, come là... perfino
voi...!"
fissandolo seria, per fargli capire che parlava di lui, Jd e gli altri
"io non mi sento accettata e voluta e non inziiare a dire niente! Gli
uomini mi vedono come una iena con le emorroidi "facendolo ridere "e se
sono io, non vi piaccio! Se mi comporto nel modo che ho scelto per
affrontare le cose sono stronza, dura, rompicogliioni e tutti i modi
per etichettarmi...ALCUNI vorrebbero che io cambi per essere come
preferiscono..."
"Non è così... è solo che il tuo vero
Io è
impetuoso ma non da pazza, solo che agisci subito per cosa sneti,
troppo frizzante, ti infervori per ogni cosa, sempre lì
sorpresa
e vogliosa di fare questo o quello perchè lo trovi figoso,
come
dici. Sei vispa come una cavalletta, e quando ti si accoppia con Milan
sembrate due discoli impenitenti sempre pronti a fare marachelle..."
"UUHHH, addirittura..."
"smettila, sai che è vero! Quando sei così
sorridi
sermpre, veramente, sei più solare e sembra che tu abbia
mille
batterie duracell..." facendo ridere lei "ma a volte come ti ho detto
sembra sempre che sia... troppo! E poi come ti... interagisci con gli
altri. Non puoi pretendere che correndo da chi consideri amico,
abbracciandolo, anzi spupazzandolo come fosse uno di quei cuscini
rettangolari da notte per tenere una posizione ottimale del sonno..."
"COSA!?!" fece lei ridendo di gusto "cosa..."
"Si, quei cuscini da notte per tenere la schiena dritta ,
abbracciandolo anche con le gambe e..."
"AH AHAh" ridendo di gusto voltandosi sul sedile "sembra qualche
acrobazia da kamasutra... aha ha ah"
"Sai a cosa..." offeso
"Si, si... è che... come lo dici tu..." contenendosi con una
mano sulla bocca
"Beh, spupazzi la gente in questo modo! Milan, Jd, io come esempi a te
più vicini, e non ti smolli neanche..."
"E' una cosa brutta?" guardandolo tristemente col croncio accennato
facendolo fermare, sembrava bbacchiata dal sentirsi dire che uno scatto
d'affetto e sul vero Io fosse sbagliato.
"..." togliendo lo sguardo "non sarebbe corretto farlo, Lia. Non puoi
abbracciare in quella maniera come QUALCUNO con uno
squishy..."
facendola trattenere dal ridere perchè lei aveva
degli
squishy a forma di cibo che collezionava, ma quelli fatti bene, e
quelli un pò più così gli strizzava
sempre
nell'ufficio di Milan e Dorde per divertirsi mentre si sorbiva le loro
ramanzine e glieli faceva trovare nei cassetti, anche in sostituzione
degli zippo, dicendo loro -strizza e calmati- ridendo poi per le loro
facce "... e aspettarti che non cerchino di ricambiare o dimostrati il
loro affetto. E' come dare una pacca sul sedere a un gatto spalmato
sopra dei fili di computer a terra coi vari rischi e non
aspettarsi un morso o unghiata..."
"Mh..." imbronciandosi "quindi cosa stai cercando di dirmi?"
"... non essere troppo espansiva con amici... maschi...
perchè non puoi sapere cosa possono...."
"NO, ferma. Fammi indovinare... provare!?! Davvero se abbraccio
qualcuno cè rischio che il gamberetto saltelli?"
"Ma perchè devi equiparare..." come offeso mentre lei rideva
per come lui se la prendeva a quei nomignoli, sospirò
perchè lei non voleva sempre dover fare come dicevano gli
altri, perchè rispodneva scherzosamente con nomignoli e
altro e perchè....
"Il significato è quello... veramnente se io abbraccio
qualcuno
perchè me la sento, poi questo ha fisime
perchè..."
"Siamo umani, Lia, ne abbiamo già discusso. So bene che
prima di
come sei cambiata alla scuola media, tu volevi avere tutti amici e
abbracciare tutti e ti sta tornando, ma non puoi..."
"Quindi se io provo affezione per amici e voglio salutarli con un
abbraccio o, altra ipotesi, con un bacio sulla guancia niente... avete
tutti i problemi..."
"Il problema per cui te lo dico è che tu non sei come le
altre..."
"Certo, vero... perchè tutti voi se una vi si dimostra
amichevole, BAM, scopata..."
"EHI...."
"E' vero! Dimmi di no... So perfettamente osservando tutti
voi
come stanno certe cose. Solo Lubo e Milan almeno non sono
così!!
perchè non si può vivere così, che se
io mi
appropinquo ad una esternazione d'affetto, tutti a scappare
perchè altrimenti gli ormoni a mille... perchè
diciamo
questo!! E poi, per cosaa? Faccio schifo, sono scaratterata come dite,
non ho interessi..."
"Alcuni di noi ti vedono in questo modo... sei molto sensibile e non
hai una gran considerazione di te stessa. Alcuni ti definirebbero
all'antica in fatto di affetto e sentimenti, nel senso che è
vero che non provi niente per nessuno e se vedi un uomo mezzo nudo che
se la tira, peggio se gonfio e troppo, ti schifi visibilmente... non
hai gli istinti che mostrano le altre donne e... non sei tipo da avere
relazioni, fisiche intendo, con chi non conosci già e hai un
legame, possiamo dirlo così, e... non dire che non
è vero
che hai un bisogno spasmodico di affetto e sentimenti ma celi e ti
trinceri nella tua armatura di durezza e stronzaggine. E hai la
tendenza a fuggire quando ti senti ferita..."
"..." lei voltò i lcapo offesa
"Comè che si dice con la religione, per cui se accade
qualcosa
senza senso e illogica ti si risponde -le vie del Signore sono
imprescrutabili?-...."
"Cosa...?" rivoltandosi "Quella è una stronzata! Quindi
perchè io considero con calore qualcuno, mi è
vietato
perchè altrimenti i suoi ormoni arrossiscono...."
"Non saremmo in esploriamo il corpo umano, ma..."
"E quindi che si deve fare... sono io che debbo sempre trattenermi e
tornare a prima? Dite sempre che devo essere io, che devo abbandonare
la me creata da ira, odio e disperazione. Troppo dura, troppo
giudicante, troppo tutto... ma se sono me stessa... faccio davvero
così schifo da me stessa?"
"Non è questo... la tua te stessa che celavi è
troppo
gentile, caruccia, apprensiva, affettuosa, allegra e spigliata,
scoppiettante e con una forza interiore troppo grande... non puoi
vietare alle persone di provare qualcosa per te..."
"che finisce a sessuale? ma si può vivere
così?!?" si
lamentò lei "a che mi serve stare tra le persone e avere
amici
se devo essere io a smorzarmi..."
"pensi che loro non l ofacciano?" disse lui serio fissando fuori il
finestrino, avevano tutte el loro auto con i finestrini oscurati
"e tu credi che io sia cieca? La cosa che mi fa incazzare è
questa, che per cose di sfogo, perchè questo è,
sfogo del
gamberetto..."
"Lia, la natura è quella che è. Non si
può bloccare..."
"Quindi dici così anche per strupratori e innamorati di
bambini...?"
"Quello mai!! Intendo dire che è nella natura degli animali
che
siamo, seguire gli istinti e dover soddisfare dei bisogni. oVVIAMENTE
sani, non quello schifo portato da... lasciamo stare, quello
è
un argomento troppo delicato eprofondo, anche una ceterogia
è chiamata cacciatori bestie e gli altri ex bambini
molestati
che conoscono solo quello e la loro sessualità li porta a
cercare ciò che conoscono... Il fatto che tu non sia
attratta da
nessuno sessualmente, è una cosa... che sia di testa o meno,
ok,
può starci... ma non dovresti essere dura con gli altri se
mettiamo sul tavolo quel tuo segretuccio..."
"ne parli come se avessi una relazione che so, col papa..."
"smettila di esagerare, ma non puoi dire che li condanni se quando
avevi il ciclo lo sentivi il bisogno... non dire di no, avevi attacchi
e attimi di vampate che neanche mia madre con la menopausa...." venendo
fissato male "e non guardarmi così, è la natura.
E anche
se dovevi sottostare a cosa non ti piaceva, sai almeno in parte cosa
gli altri potrebbero provare..."
"NO! Mi stai dciendo che cosa ti spinge il ciclo sia lo stesso degli
uomini quando hanno bisogno solo per sfogo?"
"La meccanica è medesima, gli ormoni spingono e... e lo so,
non
fare quelle facce, anche tu ti lamenti con la società e i
bigotti che giudicano così male chi non riesce a fermarsi da
quelle spinte naturali da farlo giovanissimo, come se fosse stato
vergognoso lui o lei,non contando che il corpo obbliga. E' il corpo
stesso che spinge per l'età a virare sulla
sessualità lo
sappiamo e per il giudizio e la posizione sociale tutto, si obbliga a
comportarsi come suore e preti, che poi non è vero che sono
casti e puri, ma...A volte non si può reggere quando
è
troppo forte, così hanno detto quei ragazzi secondo le
clasifiche che ami fare e quando cè il botto della
pubertà trattanersi è difficile ma ti si impone
come
obbligo o ti sbattono fuori di casa... anche tu anche se senza sesso
hai un bisogno mometnaneo di affettività ma sei condizionata
dalla vergogna, paura e senso di colpa da dove vieni, sebbene invece
ragioni come una persona del tuo tempo per il futuro libero delle
persone.... e sapendo cosa il corpo ti fa e stare con il ciclo, vuoi
ancora incolparli?"
"Ma io no nandavo a insidiare i gamberetto-dotati per sfogare gli
istinti..."
"tu hai i tuoi problemi, ma i maschi..."
"Ah, sempre quello! Ma i maschi osno diversi e hanno bisogni... e
vincono sempre"
"non è così" fissandosi accigliati "guarda che
anche gli
uomini possono avere problemi..." rivedendo della stizza da lei "ma tu
lo sai meglio di me visto che hai letto e fatto domande a tutti, pure i
prigionieri, sapendo che gli uomini hanno quel problema chiamato
"erezione" per cui se..."
"ma smettila! tutti gli stronzi che ho ripagato con la loro mediciina,
quando e dove hanno avuto problemi di erezione rovinando le donne e
ragazze capitate loro sotto tiro...!?"
"quello è diverso. La foga, la caccia, l'eccitazione del
potere
sulla preda produce cose diverse, ma nelle relazioni normali la donna
potrebbe non avere certi problemi... lasciami finire...
perchè
non deve come un uomo erigere un pene e gettare tutto i lsangue solo in
un punto, a aprte il necessario per i muscoli per l'atto! Lei non ha
questi problemi, ma il maschio si e se ricordi, odiavi di Rò
che
ti diceva da tue domande che durante non si parla, non si ride, non si
fa neinte se non quello... perchè?!"
"seriamente, fare quello è così scassapalle...
ricordo
solo per quel tempo che era noioso, stufante, e a tratti raggelante e
... da fare le belle statuine mute e senza dire..."
"Quello è perchè lui era un idiota, il vero -fare
l'amore- non è così e se lo sapessi non avresti
quelle
crisi... se ti sentivi così per colpa sua, ma a parte
questo...
Lia, come ti ho detto, se è per il maschio, quasi tutto
ifnisce
là, tutto è concentrato per quell'atto e parecchi
non
sono in grado di reggere discorsi o battute o altro sviando cosa serve
per tenerlo eretto... quando un maschio dice che non si deve parlare,
stare toppo a fare coccole o preliminari, a ridere... per molti ridere
è perdere tutto e dover ricominciare da capo, se
è
difficili per molte cose per la donna svegliare il suo piacere e e
tutto, per l'uomo reggere quei momenti fino alla fine non
è...
tutti gli uomini almeno una volta hanno fatto come si dice cilecca,
perchè per qualcosa, per essersi laciati andare un attimo o
aver
riso, o qualsiasi cosa da mantenersi concentrati ed eccitati... finisce
per perdere l'erezione e ritrovarsi i una situaizone per lui
imbarazzante..."
"grandioso, insomma è una fregatura! Se ti capita di dire
una
cosa perchè ti annoi nelmentre, lui cilecca... che
belloooo!!"
ridendo amaramente
"non è proprio così. Ma se si perde la
concentrazione si
fa cilecca... la cosa triste è che le donne ridono, non tu,
tu
sei nervosa per altro e on lo faresti, della cosa come fosse
da
vergogna ma non è così, significa che qualcosa
non ha
permesso di continuare e a volte sono pure gli uomini a non avere
-voglia- per così dire, nel senso da non poter continuare e
finire... che sia una giornata no, problemi e assilli, il pensare che
facendo l'amore trovasse un pò di pace o qualsiasi cosa...
se si
perde quell'attimo tutto finisce. e questo è diverso da
quegli
squali abusatori che facciamo mettere in carcere se ci sono prove
chiare secondo gli ordinamenti. Quando non ci riusciamo... anche se tu
esageri, benedetta ragazza... inciderli? Seria?"
"Altrimenti non capiranno, o quando ho fatto passare bei quarti d'ora
alle loro parenti in modi simili alle loro vittime... dovevi vedere
come urlavano poi per denunciare la cosa, anche se non erano state
abusate veramente ma solo per finta e solo .... ppphhff, quelli stavano
solo ballando tipo la salsa o altro adosso a loro.... comunque,
desiderando, parole loro, la pena di morte per chi aveva fatto atti
orribili! Detto agli altri!! QUando però sono apparsa io
dicendogli che avevano la coda di paglia da pretendere ciò
dopo
cosa aveva fatto, con le prove e le testimonianze delle ragazze..."
"vedi di non esagerare troppo!"
"Tenterò!"
ma appariva che si sforzasse di promettere
"Allora, ascolterai i miei consigli?"
"QUindi mi dici di fingere sempre e ancora di essere chi no nsono?"
"Non vorrei dire questo, ma non puoi esser così espansiva e
pratica da non considerare gli altri..."
"io considero la gente, qui..." fece lei toccandosi il petto come una
cosa più profonda che potesse fare per gl ialtri "mas embra
sempre che tui indichi altro...io non vado a guardare uomini nudi,
siete sempre coperti, non
faccio niente di sconcio e così Jd e gli altri. Perfino
quando
hanno fatto il bagno nel lago delle lucciole dopo che si sono spogliati
tutti, e intendo tutti, lroo stessi hanno agito come s enon
fosse
un problema e io seduta sulla riva a testare i giocattolini
idrofughi..."
"... le cose possono cambiare, però! Ricordatelo! Ma... tu
non
sei andata con loro? Non eri quella che sognava di andare finalmente al
mare con qualcuno con cui vivere dei momenti e fare il bagno a
mezzanotte? Di andare sulla spiaggia per davvero a vivere dei momenti
come gli altri, senza i tuoi finalmente e...""
"No, non ho fatto nulla di questo..." abbacchiata forte
"Ma era da sempre che lo desideravi. So che io e Milan non ci siamo
smepre...."
"Non... non significa niente con voi o con loro o...
è solo che come dissi a Milan, per quante cose possiate
darmi,
tutto resta sempre come bloccato dalla melma in me. Inamovibile. non
riesco a trovare neinte di... il sonno non arriva, e quindi soffoco nel
sole, e i giorni sfocano in uno solo, e i miei occhi canticchiano cose
che non ho mai fatto..."
"..." sospirando
"e non dirò mai -guarisci le cicatrici che ho sulla schiena,
non
ho più bisogno di loro e tu puoi gettarle vie e metterle nei
vasetti... i domani che non consoco e che non arrivano mai... anche con
Zay, Ric, e gli altri del gruppo li sentivo promettere di cose da fare
insieme e mi dicevano che avrei vissuto cose che desideravo con
qualcuno e che sognavo solo... Ma la vita non è fatta solo
di
Sogni, Dorde. E con la situazione allo Chateau, con voi che siete
cambiati.... non ho più voglia..."
"però raccontavi..."
"tu sai che mi hai carpito queste cose con l'inganno?!?"
"non è vero... non ho carpito nulla con l'inganno....!"
"..." Lia sussultò alzando stizzita il mento, poi mentre lui
parlava di nuovo si protese di colpo e lo colpì fronte
contro
fronte con un grugnito, non da fargli male davvero come una testata con
un colpetto di disappunto.
"AHIA!!" si coprì lui con le mani "non ho mentito... non ho
solo detto il mio nome..."
"BUGIARDO!!" fece lei "ti spacciavi per tuo fratello... mentivi e
abbiamo parlato..."
"non l'ho fatto per cattiveria, lo sai... ma per abitudine... anche
quando osno venuto quelle due volte di nascosto... e tra l'altro hai
fatto mettere una cosa di sicurezza..."
"ben ti stà...." lo rimbrottò "due volte ti ho
trovato in
camera mia e dopo che ti ho fatto una lavata di capo, la terza hai
bussato e sei entrato senza che io venissi ancora ad aprire... ora te
lo scordi!!!"
"... si, bè..."piccato "Milan diceva che era contento che io
avessi aspettato a giudicarti prima di mandarti via del tutto e ti
abbiamo conosciuto... non volevo affatto, per niente, prenderti in
giro, ma siamo così abituati da tempo a spacciarci per uno
solo
che... lascia stare, continuerai a protestare per essere stata
turlupinata con cattiveria, ma non è così...
volevamo
sostenerti e..."
"come se avessi bisogno di voi... a volte mi fate sentire come una
scema o una che ha bisogno degli altri per andare avanti... come i
miei!! Secondo loro anche adulta io non potevo fare niente da sola,
tutto dovevano fare comunque loro per me... e se facevo cose io come mi
spettava... come mi trattavano perchè facevo cose di
nascosto, i
segreti.... sempre questi segreti e il trttare gli altri come si crede
sia meglio quando loro compravano per esempio cibi di nascosto e se li
mangiavano di nascosto... lo odio e lo sapete ma voi imperterriti..."
"Non ti ho più mentito o sbaglio..."
"me lo auguro...."
"Comunque se proprio vuoi, vedo di liberarmi presto e possiamo
terminare uno dei sottomarini, anche se per me è come i
puzzle... anche se qui i pezzi sono numerati e indicati è un
lavoro che prende un sacco di tempo e pazienza... ma alla fine avevi
ragone, non è male e rilassa e..." si fermò
perchè
voltò il capo dal finestrino a lei e la vide fissarlo, solo
con
gli occhi girati su di lui, per il resto era ferma e rigida sulla parte
centrale dei sedili posteriori "cosa..."
ma non finì la domanda che lei si gettò contenta
su di
lui stringendogli le braccia al collo come una pazza, ridendo tra
"SIIII" di contentezza e "davvero torni con me e passiamo tempo
insieme?"
"LIAAA!" fece lui gettato indietro e premuto contro il sedile "ma ti
avevo detto cinque minuti fa di evitare queste coseeee!!!!" mentre lei
rideva perchè trovava sempre divertente come lui si
comportava.
Si indisponeva per le persone troppo allegre e casiniste, non gli
andava di vedere cose che lui definiva sconce e quando lei faceva
scherzi e faceva anche solo i gesti di mettersi più comoda
con
abiti meno pesanti o accollati la sgridava perchè non era
corretto, anche lei non si vestiva mai troppo provocante. Ma solo
quando erano soli. Prima quando la vedeva entrare e si stava cambiando
non diceva nulla, poi divenne tutto casa e chiesa e lei rideva della
cosa, lo trovava buffo e agitato da sistemarle lui gli abiti per essere
di nuovo composta. Lei che non stava scollata come le altre a mostrare
i balconi o le cosce, non so pportava le gonne corte tipo
metà
ginocchio e che quando si sedeva il tessuto si sollevava e con la pelle
toccava dove era poggiata. Andava in ansia su queste cose, non riusciva
a stare tranquilla con la pelle a contatto con roba non pulita per bene
e senza lavarsi subito come faceva con le braccia, e non
metteva
mai cose sexy come le si definiva ma.... Le diceva sempre di regolarsi
anche quando giocava troppo con i clienti dopo aver imparato da madame
cosa fare e dire. Lei rideva, rideva mentre lui si agitava e si
affannava a mettere i puntini sulle I per ricordarle il contegno. E lei
aveva chiesto a Milan se era sempre stato così e lui
rispondeva
che per quanto ne sapeva no, ma con le interazioni con donne non ne
sapeva nulla, il maggiore non gli parlava mai di certe cose personali
ma una cosa poteva dirlo, era sempre serio e pieno di contegno da
rsultare fastidioso, per lui, e lei rideva. E Lia coglieva
ogni
occasione per vedere cosa riservava la situazione e quanto avrebbe
cercato di non ridere. E poi lei diceva Milan, era comica!
"Dai, scemo!! Sei sempre così tiratoooo!!" strattonandolo
gentilmente "ci sarai anche per la prova dell'orchestra? E poi per..."
"Poi devo andare, il generale mi aspetta. Quello di oggi era anche un
lavoro per lui..."
"MMUUUHH" fece lei sbuffando, poi però rise , sempre con
braccia
al collo e la fronte sulla mascella di lui "Almeno oggi quindi ci sei?
Montiamo almeno cosa resta del classe Balao?!?"
"Se riusciamo a finirlo, altrimneti lo terminiamo appena rientro e
posso dedicare altro..."
Lei saltellò anche se seduta di traverso sul sedile e
ridendo lo
strapazzò un altro pò, per poi dargli un bacio
sulla
guancia e strusciare la fronte contro il collo di lui sistemandosi bene
e muovere le dita sulla sua nuca, tra i capelli che lui teneva sciolti
a quella volta. "Lia... andiamo, sai che non voglio che fai
così!"
"..." facendo versi di disapprovazione "QUindi mi stai dicendo che non
ti va bene se io lo faccio? Che non dovrei essere io ed
esternare
cosa voglio? Ma voi volete una PERSONA o un robot o quelle ragazze che
seguono il motto- chiedi e sarò tutto ciò che
vuoi-" fissandolo dura negli occhi col broncio
"...Uff" sospirando e staccandole un braccio, per poi spaventarsi per
un gesto di lei. Aveva portato una mano sulle reni di Lia e questa si
era irrigidita tutta e voltando il capo con fare secco verso la spalla
,per guardare con gli occhi la mano come se ci fosse uno scarafaggio
dietro di lei, lo stato di nervoso pareva quello. "quando hai
intenzione di superare le tue paure? "
"..." lei fece un respiro profondo restando rigida e nervosa,
votlando la testa a destra e sinista per controllare la mano come un
cavallo che quando faceva addestramento con le selle e i fantocci per
insegnarli a tenere il cavaliere, voltava sempre il capo ai lati
chiedendosi che cavolo fosse e lui rise per il paragone.
"Ti vuoi calmare? Ogni volta che qualcuno risponde a questi attacchi di
polipaggio come li chiamiamo ormai da parte tua, diventi.... mi senti?"
le fece serio, e lei si voltò a fissarlo, con un gomito, il
sinistro, poggiato sopra la spalla di lui lasciando il braccio
penzoloni perchè lui non voleva che lei si prodigasse in
abbracci e atteggiamenti troppo intimi a suo avviso "non puoi
continuare così e poi dire agli altri di essere troppo presi
da
cosa non ti piace..."
"muh...!" facendo uno dei suoi versi che lui non sapeva come
replicare per spiegarli quando era offesa e piccata, e la vide
dvientare di sale appena sospirando per i suoi comortamenti non
continuò ad accarezzarle laschiena, e lo ammetteva, lo stava
facendo apposta per ripagarlacon la stessa moneta.
"sei impossibile, ti atterrisci anche per queste cose e poi corri a
polipeggiarci in abbracci come se avessi cento braccia senza volerci
lasciare... devi però smetterla di farti prendere dall'ansia
e
panico da diventare rigida come un palo e bloccandoti se qualcuno ti fa
un gesto gentile. ALmeno, che non siano Milan, visto che da lui non
temi niente, ma vogliamo parlare del tuo segretuccio e del
perchè anche ti irrigidisci così...!?!"
"S-stai zitto!" fece lei rimettendosi ma con movimenti legnosi sul
sedile centrale con i muscoli tesi e come sudando freddo
"se tu avessi a che fare con qualcuno troppo caloroso e affettuoso,
dandoti pan per focaccia, vorrei proprio vedere cosa devi fare! Ti
troveremmo a terra come un tappeto di pelle di orso..."
ridendo...." Non intendi superare queste cose ma ti inalberi
se
ti diciamo delle cose perchè tu non sia così
prorompente
nei gesti di amicizia....Peggio sulle visite? ricordi le crisi nel caso
ti avessero presa in marina o carabinieri? e tremavi al pensiero di
affrontarle? E i litigi coi medici perchè non intendevi
accettare le visite intime minacciandoli se ti toccavano?"
"Ha iniziato con la paternale..." fece lei stizzita riprendendosi un
pò ma lui lo fece apposta e rimise la mano sulla schiena,
facendola saltare per aria
"non faccio la paternale, gli attacchi di panico che ti bloccano non
possono essere lasciati così! O i momenti di
iperattività
d'ansia che mostri quando si toccano certi argomenti, vedi scenen di
abusi per il nostro lavoro e scorazzi per le stanze come un gudo in
pena per non essere toccata. Tu salti adosso agli altri, ma non ti si
può ricambiare che..."
"Che vuoi..." allontanandogli la mano fissandolo male
"Solo chiederti a che pro tenerti tutto questo senza superarlo... Posso
capire..."
"perchè dovrei superare QUEI problemi... a me non interessa
e
non provo nulla per quello... e no, smettila di fissarmi
così,
quello che tu hciami segreto è una tua invenzione. Solo
perchè hai scoperto che mi rilassa se mi si accarezza la
schiena
in un certo modo..."
"diciamo, rilassa..." vedendosi fissato male per poi ridere e lei si
offese
"... non vedo che segreto sia!! Non è che devo dire a ttti
tutto quello che mi piace..."
"e ce li mettiamo i motivi per cui non leggi o vedi film sull'amore
dove cè sesso? Che li eviti come la peste per ciò
che fa
parte del tuo segreto...? Del..."
"Smettila, per il resto non puoi accusarmi che non ho istinti sugli
uomini..."
"tranne quando hai il ciclo..."
"Ormai non cè più, quindi tutto risolto! Quel
dispositivo
è quello che desideravo da secoli, invece di soffrire le
pene
dell'inferno per un ciclo che non ho mai voluto o chiesto e per me era
solo una condanna!! Adesso sono libera, tranquilla, almeno una cosa
buona... là fuori se chiedevi la pillola per bloccare tutto
ti
vedevoano come schifosa perchè pensavano fosse solo per fare
quello... non per fermare l'ovulazione e trovare un pò di
pace,
visto che come per tante cose non possono immaginare, neanche per un
attimo, cosa era avere il tipo di dolore che avevo io..."
"ecco perchè sarebbe giusto andare sempre dal ginecologo e
farsi curare da ciò si ha di naturale..."
"naturale... come puoi dire questa parola con quello schifo! Sembrava
che mi stessero squartando, ma è per figliare, quindi devo
tener
chiusa la bocca, questo era il succo!! Non me ne frega cosa dice il
dottore, che ho di uteri girati e dolori del genere per quelle
patologie... IO!! io che non ho mai fatto niente e altro, devo soffrire
come un cane a quel modo che desideravo morire che sentirli ancora...
mai più!! mai più quei dolori orribili come se
stessi
esplodendo e... quindi zitto!! me en frego cosa ne pensi di
ciò
che chiami segreto che non lo è, te lo sei inventato tu
perchè ti ho solo detto che non ho rivelato nulla a nessuno,
solo due accenni a Milan per parlare di cose sue, ma nietne altro! Non
puoi negare che io non abbia desideri ne niente su... nessuno, quindi
se mi colpevolizzi come facevano tutti prima di voi, sei come loro..."
"non volevo..."
"non è vero che le persone stanno con gli altri per amore
perchè ... a loro piace la tua personalità. Il
tuo
essere. Se sei nata femmina l'unica cosa che interessa è
quanto
dai loro con quella cosa, se puoi andare bene le cvonvenzioni sociali e
le stronzate ell'amore come lo veodno. .. E poi non vedono te..."
Col broncio, offesa, si voltò verso il finestrino alla sua
destra, finchpè Dorde non disse qualcosa.
"Vorrei che tu mi facessi un favore... verrà mia madre
che..."
"AHAAHHH!" fece lei voltandosi, un modo di lamento quando era atterrita
"e vuoi che sia di nuoivo il suo zerbino...??"
"No, ti chiedo solo di accompagnarla e tenerla d'occhio come una
guida... tende a fare di testa sua e se riesce, ad intrufolarsi ovunque
e... ci fa visita ogni tanto, dice che è il minimo per i
suoi
figli che sono diventati cosa siamo e lei ne è la
genitrice...
è solo per qualche roa, spero di ocnvincerla a dormire
altrove
e..."
"... cioè, io sono scappata dai miei e devo intrattenere i
tuoi...!?"
"Anche questa volta è solo mia madre, non vengono tutti...
dai,
ragazza, qualche ora... fammi questo favore. io non verrò
che
una o due ore dopo, Milan non cè e..."
"..." incrociando le braccia "... mi devi dieci favori per questo...!!"
fece altezzosa e sfrontata, sfacciata e diretta "... sei il figlio,
quindi hai i prosciutti negli occhi, ma mi devi molto per questo..."
"...eh!" fece lui con un ghigno "se fosse stato un altro come ho
sentito, ti avrebbe risposto -li fugherò tutti e dieci in
una
volta come non te ne ricordi..." ridendo mentre lei voltava gli occhi
scontrosa mormorando -bravo, fai allusioni sessuali inutili- "... se
è ciò che vuoi, visto che non possiamo noi due
per gli impegni, tutto
ciò che vuoi te lo darò..."
"Tutto tutto tutto tutto....!!??" fissandolo come sfidandolo
"... con tutto tutto cosa intendi..." fece lui a disagio "dipende..."
"Ma come prima prometti faville e poi mi tiri perchè pensi
che
chieda troppe perle ai porci...?" voltandosi di lato a dargli la schiena
"COSA!?"
"AH AHA HA " ridendosela di gusto, rotolando sui sedili e lui le diede
una pacca gentile sul sedere perchè si componesse dal fare
casini in
macchina "... avevi detto tutto quello che voglio..."
"Si... ok, ho capito, ,mi arrendo... cosa vuoi?"
"Dieci cose, no...?"
"... è quello che vuoi..." fece lui sconsolato
"..." rivoltandosi verso di lui, avvicinando il viso a quello di Dorde
"... VOGLIO... che tu torni dieci volte a casa quando puoi, che il
tricheco non rompe e puoi liberartene, e stare un pò con
me...
quando non cè neanche Milan e sono sola e passi del tempo
con me..."
"... è tutto ciò che vuoi?" fece lui quasi
colpito "... non cè altro che vuoi, che ti porti dai
miei...."
"Non sei mica il padre mercante della bella e la bestia..." fece lei
con un sorriso stampandogli un bacio all'angolo della bocca "... voglio
stare con voi, visto che poi me ne andrò... poi sarete
liberi di
restare lontano da casa quanto vorrete e vedere le persone che
vorrete... voglio dieci favori da te e dieci da Milan , dieci volte per
avervi un pò con
me, anche diluite nel tempo, ma fare tante cose con voi... dovevi
insegnarmi altre cose a scherma, quelle discipline che..."
"... ma se ogni volta che cerco di insegnarti tecniche che conosco sia
marziali che non, finisce smepre a casotto..." fece lui partendo come
un rimprovero per poi ridere "ecco, finiamo sempre così,
sbagli
qualcosa, combini casini e poi..."
"... è un male se finisce a tarallucci e vino?" fece lei in
italiano questa volta sorridendo gentilmente "o mi stai dicendo che con
me ti annoi, che non sono..."
"... se il mio tempo passato con altre persone là fuori
valesse
allo stesso modo... è veramente e solo questo ciò
che vuoi come dieci
favori? Dieci volte che torno a casa invece di fare altro?"
"ovviamente se devi lavorare no, ma... visto che abbiamo veivoli che
mettono metà tempo di volo fino a casa, se riesci vorrei
passare
del tempo con qualcuno, invece sola come sempre... con i veterani non
è che posso stare sempre in mezzo a loro, sono un gruppo
più vecchio che meritano di stare tra loro a volte, non
voglio
fare il nuovo incomodo e... Jd credo che sia stufo di vedrmi comparire
quando sono sola perchè la prima scelta... a aprte quei
quattro che non vi piacciono,
tutti gli altri mi odiano o mi vedono come qualcuno da assecondare e
via svignarsela..." sistemandosi di botto con la spalla sinistra contro
di lui, strofiando una guancia contro la sua "non voglio niente, mi
date già anche troppo e mi sento in ccolpa a volte...ma a
parte voi tutti gli altri mi evitano... ma vorrei
almeno uno dei due e... ti va di giocare a The Suffering?..." come in
attesa della risposta
"... sai che non sono niente con i videogiochi, poi non so usare la
tastiera così come i joypad e... sono lunica cosa in cui
sono
negato..." vedendola triste e ricordandosi quando raccontava che non
aveva mai nessuno con cui giocare a nessun gioco e una volta che Ric
aveva detto si, in partita aveva iniziato a sclerare in chat dicendo
che senza la sua Rina non riusciva e l'aveva lasciata sola "... e se
facessimo come con i film...?" vedendola sbattere le palpabre sorpresa
"giochiamo ai tuoi giochi ma io guardo e commento e ti aiuto con il mio
cervello e tu fai il braccio..."
"Ah, è così che la metti?... questa volta la
parte della
donna che fa fare all'altro è tua...!?" maliziosa e cattiva
in
un sussrruro e si beccò un'altra menata sul lato in alto con
la mano destro che stava prima a circondarle la vita
"DAIIIII.... RAGAZZA, EPRCHè DEVI PRENDERMI IN GIRO
COSììì" vedendola ridere "sei ti
prometto dieci
favori, cosa vuoi, tu accoglierai mia madre....?"
".... uff... e va bene... ma ricordati, ogni volta che ti faccio un
favore con la tua famiglia, mi devi dieci favori e nel caso.. si
sommano ai precedenti..." con un sorrisone furbetto e muoven
do le
sopracciglia, allungandosi come un gatto che si stiracchia,
smollandogli
un bacio sotto il metto.
"Sei impossibile, benedetta ragazza...." ma senza dare segno di esserne
infastidito
"... e ti giuro, che non abuserò del tuo letto in questi
dieci favori, starò buona buona sulla poltroncina e..."
" ogni volta lasci il copriletto un casino di onde e parti tirate
che... sai quanto costano?? E devo restare anche la notte?" ricedendo
la lei un'occhiata bella profonda, distanziandosi un pò da
lui
col viso
"ma tu nel tuo letto e io nel mio....!"
"E certo..." fece lui facendo anche si con la testa
"io non dormo nei letti degli altri e al massimo se un giorno mi
sentirò tranquilla e tutto con qualcuno, potrei anche
invitarlo
a dormire con me, ma solo per farmi compagnia finchè non mi
addormento... e che non pensa a vuole, cose strane... "
"... ah aha ah"
"... ormai per tutti il letto è solo considerato una cosa...
ma
non per me. A me piace leggo o gioco o altro sul letto con qualcuno e
passo il mio tempo contenta e condividere il letto, anche dentro, per
me è solo fiducia... non ho mai pensato a quello, per questo
se
verrai da me tu, poi torni nel tuo, di letto, resti solo nel
salottino..." con sguardo carogno tirndosi indietro e cadendo di
schiena sui sedili, sorprendendolo, con la gamba sinistra a cavalcioni
su quella destra di lui.
"Ragazza, ma tu non sei quella che ti schifi per..."
"io fra poco torno a casa e mi lavo tuuuuutta...." prendendolo in
giro " anche
perchè dovrò prepararmi spiritualmente per tua
madre..."
stiracchiandosi schiena sul sedile letnamente "e poi..."
"contegno però ragazza... dai turati su, non è
corretto
che stai messa così..." dandole una pacca sulla coscia che
stazionava piegata sulla sua
Lei si tirò su veloce e offesa finchè non
adocchiò
alla sua destra dal finestrino laterale i ragazzi che tornavano, e
Django aveva in mano una scatola grossa di cartone tipo da torta, bella
grossa!.
"UUUHHH" fece lei mettendosi sulle ginocchia e poi con le mani sui
finestrini "dai, scommettiamo... anzi, scommetto proprio che
per uno di
quei dieci favori ti permetto di addormentarti vicino a me nel mio
letto... cosa cè nella scatola? Cosa hanno comprato?"
".... " sospirando "innanzitutto credo che non siano per te, non
è detto che tutto ciò che comprano sia qualcosa
per
te"... facendole sbiadire il sorriso " e poi cosa ti fa credere che
facendo questa scommessa, se vinco io, non ti chieda cose che non ti
piacciono per ripicca con l'obbligo di farle..."
"..." restò voltata verso di lui con la testa, e le mani sul
finestrino e sembrava indecifrabile dal capire che pensasse sebbene con
gli occhi grandi grandi "la vuoi mettere così? Te ne stai
approfittando della mia buona fece e fiducia e sfrutti una scommessa
per avere roba sexxuale?!"
"... non sono il tipo, io non obbligo nessuno e ne chiedo niente del
genere ma sono stato un militare dal basso... non come mio fratello
ma... e ho giocato anche io alle scommesse, di soliuto alcoliche o in
palio le prostitute che stavano pagando quella serata i camerati per
spostare quanto pagato al vincitore..." vedendo la faccia di lei non
sconvolta ma come se pensasse -che dici, sei serio? Tu? E se
vincevi...? e poi sussurrare - E perchè una donna deve
passare ad altri come vincita come un oggetto? - " e tu
stessa hai inserito in certe feste il game-strip,
dal poker ad altri giochi con delle vincite in spogliarelli e
sesso per tenere a noi i peggiori... quindi, di che cosa ti turbi,
sebbene sei tu che hai uscito
quell'argomento, non io..." disse voltando il capo davanti a
sè
con le braccia incrociate e lei strinse gli occhi senza dire nulla.
Di colpo sent' i suoi squittii e la vide saltellare contenta vedendo i
ragazzi tornare verso la macchina, in fila indiana tra altre macchine e
ora Django ne aveva due di scatole impilate che reggeva con due mani, e
Dorde si chiese chi aveva l'altra scatola e perchè gliela
affidò
"Guarda, guarda... cosa cè dentro..:?? Ah, tu non hai voluto
giocare, quindi niente... mi spiace..." gli fece monella rivoltando il
capo a fissarlo con sorriso carogno e poi andare di nuovo a guardarli
"magari ci sono cose salate... o dolci... o.. cosa..!! Ehi!! NO!" fece
lei quando Kovacs era quasi allo sportello, Zidgi era rimasto poco
indietor a guardare intorno da scudo e Django invece fece girare
attorno al restro della macchina verso il bagagliaio. Lia
restò a bocca aperta a
seguire il giovane con quei due pacchi di cartone che stava quasi
davanti il portabagli ma non per aprirlo.
Lei allora sconvolta aprì lo spostello che andò
contro
Kovacs, che si ritrovò con le mani alzate contro il metallo
come
se colpito da un flash e raggelato sul colpo, e fece
"NNNNNNUUUUUUUUUUUU!!!!" , il verso
cambiò appena mise testa fuori aperta la portira e Django si
prese un colpo da forse inciampare e
schiantarsi sul portabagabli chisuo, con i gomiti e un urlo, facendo un
botto sul metallo e abbassando la macchina.
"..Ma..." Dorde esterrefatto, fissò Django rimasto con i
gomiti
piantati sull'auto con la testa contro i cartoni, onn si sapeva se
ammaccati
o altro, Kovacs come un uccello spiaccicato contro il vetro e lei che
mugolava perchè aveva fame e vedeva qualcosa di buono
sparire.
"Ragazza, ma per la madre, che fai!!! La macchina... avrà
fatto
due buchi così!!" le fece indicando Django ancora
rintronato,
non si sapeva come era inciampato o che altro er aaccaduto.
Lei tirò dentro le labbra, sopra i denti come
quando
combinava qualcosa e Kovacs ripresosi chiese se era tutto ok,
controllandosi il compleato. Zidgi aiutava Django e urlava
-tutto a posto, stà nà crema... e credo
letteralmente!!-
senza speigare ulteriormente.
"Kovacs, entra subito!!" fece lapidario Dorde e questi
eseguì,
mettendosi seduto a fianco a Lia, la quale si era messa composta e
perfetta come una Signora, al centro, con faccia di bronzo "voglio
sapere poi i danni e i problemi se ci sono stati, per cosa erano
quei..."
"... erano per te..." fece Lia con una faccia e uan sfacciataggine di
bronzissimo proprio "io mangerò dopo!"
"Tu ora vai a casa e..."
"E se volessi andare altrove...?? " vedendolo sfiuaccato levando lo
aguardo davanti a sè "Ora non mi ascolti più? Ora
fai il sostenuto e io parlo e parlo e tu niente... guarda, mi metto
così, e parlo con lui, almeno lui mi ascolta..." fece offesa
e
si mise di fianco sul sedile, stile Paolina Bonaparte nella statua
famosa rivolta verso Kovacs, che non capiva che accadeva e stava rigido
e silenzioso.
"Stavo parlando con te, signorina...!!"
"... stavo dicendo, dovrei andare a casa, ma prima ho voglia... di
qualcosa di
sfizioso... e avere compagnia... per questo pensavo che tu..."
SBAM!
Le arrivò un colpo col dorso della mano sulla parte di
chapet
all'aria e lei dopo un verso stridulo, si voltò solo col
viso
esterrefatta, le aveva dato un colpo piùà forte
di quelli
di sempre sebbene solo una pacca per richiamarla all'attenzione senza
volerle fare male.
"La smetti di sviolinarti lui perchè facia mcosa vuoi...??
Cosè, stai attuando cosa non ho messo in cosa
parlavamo prima, per sfregio?? COn lui, poi?" fece Dorde piccato e lei
fece ancora la sostenuta e facendo come i cavalli, che ti snobbavano
dandoti il didietro, continuò.
"... Ambrogio... non ho proprio desiderio... ho voglio di qualcosa di
sfizioso che... ho un languorino..." suadente e melliflua col braccio
sulla
parte alta del sedile di dietro, sguardo a Kovacs e questi che guardava
ora Dorde, pensando Milan, e ora Lia come se stesse accadendo
qualcosa di mai visto.
"... e... che devo fare io...? Vuole uan tea boutique come chiamano ora
le Sale da tea, una oasticceria, o altro... o devo portarla da
Madam...!?"
"MA COSA LE DICI!!" fece Dorde inviperito e Kovacs si
atterrì da
sembrare voler saltar giù dalla macchina "Portala a casa
SUBITO
e le fai portare qualcosa da mangiare!! VOGLIO che tu mi aggiorni
appena arrivati a
casa, di volata, e mi confermi che è in camera sua, nello
studio, in qualunque stanza a mangiare qualcosa se vuole, ma la voglio
lì!! Ora FUORI!!!" mentre Kovacs annuiva terrorizzato dallo
scatto alla sergente maggiore stronzo, e stava per fare il gesto
militare
per poi scendere lesto "E tu... non mi rimangio la promessa dei dieci
favori, ma ti starai a casa ferma e buona invece di provocarmi e farmi
gl isberleffi e..."
"Si, papà... certo, papà... come vuoi tu,
papa..." fece
lei col broncio metnre stava per uscire
"... e non ti azzardare a farmi
scherzetti dei tuoi in stile ragazzaccia provocante perchè
mi
infurio davvero!!! E a lui da dove è uscita la cosa di
Madame!!
A CASA!" le fece mentre lei sorrideva carogna come se stesse per ideare
qualcosa come la scena del vestito, chudendo lentamente la
portiera facendo -ciao ciao- con la manina per prendere Kovacs da un
braccio e tirarselo via.
"BENEDETTA RAGAZZA!!!" incrociando le graccia e le gambe,
finchè
non gl igiunse la voce dell'autosta, chiuso dal vetro
davanti, che gli chiedeva
s epartire.
Dorde sospirò tre volte, alla fine scoppiò a
ridere. Ma avrebbe strigliato Kovacs per l'uscita assurda. Poi
però appena partita la macchina e il finestrino che scorreva
lasciando piano piano lei e i tre sul marciapiede come a rallentatore,
non si impanicò urlando "Ma ha ancora quel vestito corto!!
IL VESTITOO!!"
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