39.6
Lia presenziò all'arrivo della macchina. Aveva accettato di
controvoglia di essere lei presente, mentre loro tornavano dai loro
affari, ad
accogliere la donna.
"Non facevo certe cose per i miei pensa per le madri degli altri..."
fece stizzita lei a Jd, poco prima, mentre controllava il salotto
francese.
Indossava per l'occasione un Tailleur stile anni
'50
particolare, preso direttamente dal sarto a cui si affidavano i
fratelli, non quindi da quelli dello Chateau, perchè come
disse
Dorde "Nostrta madre considera la moda, l'eleganza, l'essere Signora
una cosa importante. nel nostro paese si va avanti contro i paesi di
primo mondo, in mentalità, dieci anni alla volta quando va
bene... per questo, pre questa volta, fallo per me, indossa una gonna.
anche non lunga fino ai piedi, ma indossa qualcosa da
Signora. Ci
sono dal mio sarto ottimi completi ispirati agli anni cinquanta davvero
eleganti e la faranno contenta. Lei indossa sempre queste cose. Da noi
i negozi propongono modelli diciamo arretrati come stile e la donna
è... ancora una -donna-. Inoltre, ma ormai lo sai, da dove
vaniamo ancora i preti e tutte le figure togate sono esseri importanti
in odore di santità, ma la mia famiglia da generazione come
altri seguono... una religione un pò più arcaica
per
così dire...vanno in chiesa e tutto, sono parte della chiesa
del
luogo ma... intimamente le famiglia hanno... lascia stare!... lunga da
spiegare ma riti, credenze, superstizioni e altro... sono
così
in voga che se tu dovessi solo accennare al atto che sei neutra...
urlebbe che il diavolo è con te, ti sibila... cose!!" fece
seduto comodamente sulla poltrona con i gomiti sui braccioli e le mani
allacciate "Per questo comportati come se stessimo rivisiando gli anni
cinquanta circa, considera la donna come... erano all'epoca, che quello
in cui crede è... vero, giusto, corretto, non andarle
contro,
falla sentire una regina e..."
"una cagacazzo in pratica..." sbottò Lia esterrefatta "mi
vuoi
appioppare tale piattolame?" ma poi quando la fissò
accigliato e
serio lei cambiò tono, non più di accusa "Ah,
è la
mammina... ok, ok... già che le fate fare la vita da regina
nel
vostro paese quando... " meriterebbe calci là, stava per
dire
"nonostante fosse contraria in toto alla vostra scelta di arruolarvi,
che fece questioni e solo vostro nonno vi vedeva orgogliosi e vi
benedì, facendola capitolare... eh, perchè se un
uomo
acconsente e permette!!!....mmmhhh!!" fece lei rabbiosa
"nostra madre non è stata male, e tutto sommato non possiamo
lamentarci... sebbene per le nostre usanze i metodi di educaizone
fossero paurosi, e lo vedevamo con gli amichetti... lei non ci
punì mai picchiandoci, le punizioni erano le classiche..."
fissandolo negli occhi nel suo solito modo di stare sui divanetti
francesi, pancia in giù, ma sul fianco sinistro, mano
sinistra che reggeva la testa e sorriso beffardo e ogni volta lui la
rimproverava perchè se entrava qualcuno sembrava che stesse
civettando languida in posa sexy "Sono da paura per questa
società le persone grossolane che con oroglio affermano -non
ho ucciso nessuno, rubato, violato e ne ho fatto cose contro la
religione- ma guardando bene cè una infinita catene di
bugie, giudizi, critiche, malignità e attivi verogognosi
ritenuti nulla che hanno ferito, ucciso dentro, umiliato e reso
insicuro chi aveva bisogno di gentilezza, sostegno e Amore come ci
sarebbe bisogno. Non puoi cambiare qualcuno che non riesce neanche a
vedere se ci sia qualcosa di sbagliato nel proprio copmportamento,
reiterando. E da cosa so di lei, è il tipo..."
"..." sospirando
"L'amore genitoriale non dovrebbe mai istigare e pretendere. non
dovrebbe mai essere un amore per meriti e di obbligo. Perchè
tutti finiranno per credere di non aver alcun valore se non si
dà ciò che gli altri si aspettano e senza
ciò. si è nulla.... giusto per farti ricordare
che tu sei il tu di ora SENZA DI LEI... o no?"
"Sii gentile con lei..."
"le persone gentili non si osno estinte ma siete riuscite a farle
incazzare e inoltre... Sopportare, voce del verbo sino a un certo punto"
"... quindi...?"
"Mh?... ah si...si può insegnare senza volerlo,
si chiama esempio e... Una persona non sceglie di essere buona o
cattiva, sempre più spesso si adegua a come viene trattata"
"Cosa..." corrugando la fronte
"..." ghignò ma invece gli stava lanciando siringate
perchè comprendesse da solo e si allungò come un
gatto per prenere la sigaretta con bocchino accanto, sul tavolinetto e
accesa la prima, restò in quella posizione sul fianco
sinsitro con le gambe un pò piegate come sempre a fumare
placida come se estranea a tutto, soffiando dopo aver trattenuto come
spegnesse candeline. Lui sorrise perchè gli balzò
in mente l'idea che aveva di riuscire a fare cose con il fumo ma non ne
usciva mezza e si arrabbiava -ma come fanno a risucire a svapare roba
col fumo?? Sono inutile e impedita pure in questo?-
"Dunque..." iniziò lui ma lei lo stoppò
inserendosi
"SAI... la manipolazione è quando ti rimproverano per la tua
reazione alla loro mancanza di rispetto, e tua madre afferma che
essendo la vostra genitrice, deve essere partecipe e in visita per...
"guardandolo come se chiedese -serio che le lasciate fare questo con il
pretesto che vi ha fatto venir fuori e ha diritti?- "... Se accogli un
cane affamato e solo e lo curi, egli non ti morderà. ecco la
differenza tra l'uomo e il cane ...Chi è abituato a portare
la maschera della falsità difficilmente risucirà
ad indossare quella della vergogna, e inoltre la vera eleganza di una
persona si svela nella sottile coerenza tra ciò che fa e
ciò che dice ... "
"... vuoi dirmi qualcosa, eh?" le fece divertito sebbene capisse che
quel che diceva aveva un perchè
" E poi..." con malinconia fissando la finestra " E poi... la casa,
ricca o povera che sia, se cè pace e senso del restare
è il tuo posto..."
"cè qualcosa che vuoi dirmi?" e comprese che in parte palava
di se stessa. Quando si metteva quell'espressone ferita e persa, non
era solo per parlare di qualcosa di negativo in generale. E diceva
-Sono stata costretta a farmi carico di ognuna di quelle terribili
emozioni. Che hanno creato loro su e in me... E al cotnrario di quella
gente che vorrei vedere nel pieno della disperazione, a me non
è concesso alcun attimo di pace, ma soltato il peso di
questo doloroso fardello. perchè per esso, io non riesco a
trovare una fermata dove sentirmi me e bene e... E insopportabile,
doloroso, mortificante. Il nostroccomportamento e il nostro stile di
vita cambiano in relazione alle esperienze che facciamo... Non
è azzardato dire che la personalità di ognuno di
noi è plasmata dai ricordi del passato... e questi, mi
schiacciano. Ero qualcun che nessuno voleva. La cosa assurda
è che appena mi ocnoscevano come i miei hobby, cosa mi
piaceva, come ero senza la maschera, io non andavo più bene.
Ero troppo... Continuavo a girarmi intorno come una trottola ma vedevo
solo gente che giudicava e si allontanava, se non quella che voleva
usarmi, definendomi sbagliata. Sbagliata per cosa? per ciò
che per molti sarebbe da maschio o non come l'impressione di me in
pochi secondi.... e questo.. E insopportabile,
doloroso, mortificante.E ancora di pù, non ho un luogo dove
fermarmi... Sapere che cè qualcuno che accetta e ti allunga
la mano per dire "Andiamo, proseguiamo insieme, nessuno o sbagliato o
simili , si è solo se stessi... insieme, andiamo a casa" e
finchè quella persona, non sarà lei a alsciare,
restare vicini. Ma se la lasciasse, la mia mano, io non me la
prenderei ne altro, io apparterrei al luogo e al cuore di quella
persona... ma non accadrà mai. Io non li capisco quelli che
mi hanno fatto male e allo stesso tempo non capisco la gente che si
arrabbia o dice di soffrire per chi ha lasciato la mano o ha tradito, e
vuolte troncare un rapporto... è finita, basta, non
cè nulla da riparare, aggiustare o altro. Se non
cè qualcosa dentro per qualcun altro vuol dire che
è tyempo di capire che anche lamore come lo vedono loro
può esaurisri e si cerca altrove... ,s enza rancore ne
niente ma comrpendendo, si resta amici magari ma si cercano altri
luoghi e altri cuori. E giudicavano me, capisci?!? O Sbaglio
io in questo modo di pensare o loro... io... ho vissuto troppo a lungo
e solo osservando gli altri vivere, e ... io non riesco a capirli...
NO. Non li... non vi capisco. Comprendo il vostro pensiero msa non
riesco a essere partecipe di ciò che provate. Anche se
conosco le ragioni per cui piangete, vi arrbbiat o ridere, non riesco a
farle mie. E di contro, la gente ottusa e ciecata, comletamente col
prosciutto in profondità negli occhi, non si vede che il
mondo è pieno di cose diverse e.. e per questo, se io ho
allontanato sono stupida, se però la gente lo faceva
perchè mi vedeva sbagliata, perchè ero e adoro
cose diverse da ciò che sarebbe il mio corpo o genere per
forza... sai, una volta per dire che adoravo osservare i diorami e
creazioni di modellini dei treni, o di città come si fa per
l'ingegneria o il modellismo di appassionati che creano luoghi e tutto
dai singoli pezzi e amavo osservare come li facevano da niente,
provando gelosia perchè io non lo so fare ma anche quando
non avevo soldi... ero sbagliata. Era da maschio un simile interesse
quindi tu non stai bene. E allor via... ma se per dolore mando via la
gente, sono io stronza!... avrei voluto dei cuori vicini non sporchi
così e un luogo... Mi andava bene qualsiasi cosa, volevo
solo un posto dove poter tornare. nessuno, nessuna persona che vedesse me non cosa pensava
di avere davanti, mi aveva mai detto che potevo rimanere con
lei perchè accettava me e desiderava avermi accanto. E
quindi, un luogo che avrei considerato casa e non una gabbia.
E sapere che per quella persona, due persone X e Y chiunque , che non
sono di sangue e simili, che si considerano famiglia perchè
non vedono differenze o stronzate come tutti... se anche vi fosse stato
per uan sola volta... e invece voi, ZAy e ric, Rò, ad
incazzarvi se allontano per mie ragioni facendomi capire... che non
capite. Ecco perchè quando guardo quel mousepad io vi leggo "Bentornata,
ora siamo qui, qui dove sei accettata... io ti accetto... siamo a casa"
e non so cosa si prova in tutto ciò-
Si riprese dai pensiei sentendoloa parlare di sua madre
"Lei è una di quelle persone che riflette un modo di pensare
che sta girando di nuovo e io i brividi... guarda, non puoi vederli per
la camicia, il gilet, non il blazer che l'ho tolto ma... BRIVIDI!! Tua
madre è una suora mancata col palo nel beneamato... E
pensano giudicando e dicendo a te come essere e vivere... -Sei come una
bella e rigliosa rosa. ogni volta che fai sesso prematrimoniale, un
petalo prezioso viene strappato via, un qualcosa che è
perso. non lasciare il tuo futuro marito con in mano un gambo nudo e un
amore rovinato, astieniti-.... guarda, ho i brividi e se avessi peli
sarebbero tesi in su come pali della luce..." facendolo ridere "le cose
che dice religioso-bigotto sono... BBRR!"
"Mia madre ragiona come una donna del suo periodo sull'amore e..."
"Qualunque cosa significhi amore... ecco cosa dico! Come Carlo
d'Inghilterra. Aveva proprio ragione, cazzo, sebbene poi quatto quatto
invece sapeva che significava ma io prendo il pezzo che lui disse per
Diana. Qualunque cosa significhi innamorarsi o Qualunque cosa
significhi amore... quella donna si è sposata
perchè si doveva fare, senza offesa per te e tuo fratello...
quindin on dirmi cazzate..."
"Mh...!"
"Im not the one you'll sweep off her feet, lead her up the stairwell..."
"Che vuoi dire..."
"Nah, niente... non riesco a farmi capire, non riesco a far capire a
nessuno cosa mi stia succedendo, prima e ora qui. non riesco a
spiegarlo nemmeno a me stessa. Che pena, sperare intendo. E' la cosa
che pensa chi non sa rinunciare all'idea che non
cè per tutti e in nessun modo. Ti dicon osolo abbi fede e
speranza come se qualcosa cade già e tutto cambia
perchè così deve essere. Non è
così... Il peggio si moltiplica con disperazione e degrado.
La depressione è ciò che è
così spiacevole da desiderare di non provarla
pià, è l'assenza di poter immaginare il mondo
come si vedeva prima. L'assenza della speranza. La si odia ma
è anche necessaria da sentire per capire il punto in cui si
è finiti e che alzando la testa non sempre cè
modo di uscirne...."
"Come ti senti oggi...?" le chiese comprendendo che era un giorno no.
"...E dopo che hai dato fin troppe possibilità ti stanchi di
farne. La tua dignità ti porta a riconoscere un limite a
ciò che si può sopportare. Finita in una
società dove la fedeltà e il giusto sono blandi
come un tatuaggio delle edicole, l'amore in ogni foram deriso e solo
una frase da recitare anche per docuemnti con fima e le bugie sono il
nuovo dogna spacciate per veerità. Cè gente
arrabbiata con me per torti che hanno fatto solo loro... non
è sempre vero che ognuno ha ciò che merita. Si,
ho comemsso degli errori per avere approvazione e qualcosa che
desideravo, e sto pagando ogni giorno. Anche il mio restare
là e morire là in mezzo a loro era la mia
punizione. Anche se fossero morti prima di me, non avrei vissuto
niente, avrei vegetato fino a spegnermi... per me, era ormai finita da
prima di ZAy... spesso si riceve il peggio nonostante si è
giusti o fatto del bene"
"...si ma..."
"se ceerchi una mano che ti aiuti nel momento del bisogno, la trovi
alla fine del tuo braccio... Ecco cosa ho imparato, basta. Ho
conosciuto prestigiatori e giocolieri di ogni tipo che loro si erano
amati.... quelli che giocavano col tempo tuo e te lo rubavano per
cazzate per loro e poi gli altri, quelli che pasticciavano con i
sentimenti...A chi non trova tempo di solito glielo lascio tutto"
alzando le spalle, fumando, come se on gliene importasse
"Ma..."
"Siam tutti impegnati nel farcela, in una maniera o l'altra, chi con
l'amore, chi tentando di trovare il sesso, altri un pò di
pace e un pò di senso prima di gettare la spugna. Non
rientro negli standard ma non importa, questo mondo mi ha fatto capiro
che non cèra mai posto per me, in nessun modo,
perchè se a tutti non va bene cosa sono e devo cambiare per
stare da qualche parte..."
"... cosa ti rende frustrata?"
"QUando milioni di poveracci sono convinti che i propri problemi
dipendano da chi sta peggio di loro, siamo di fronte al capolavoro del
peggio dell'umanità perduta... non so, dimmi tu... e quello
che ti fanno ...cè una bella differenza tra perdonare e
dimenticare. perdono e vado avanti perchè voglio farlo ma il
male ha lasciato cicatrici che mai svaniranno. Restano lì a
ricordare e peggio se fanno male.... Se ingrassi te lo fanno pesare, se
non ti muovi per la malattia sei svogliata, se dici il tuo pesniero sei
arrogante, se ti sistemi e ti curi te la riti, se ti trascuri
sei sciatta, se ridi sei stupida, se piangi rompi il cracco, se..."
"il mondo lo vorremmo cambiare..."
"prima scompaiono le ideologie vere, poi gli ideali veri, poi le idee
vere e infine ci rimasero solo gli idioti ... Chiudere alcune porte non
è orgoglio, ma perchè no nson odatte
pià alla tua vita, ah se si potesse fare e la gente capisse
che se è tempo di dire basta cè solo da vederla
con maturità e ience cosa vedo..."
"Ragazza..."
"Mi hanno lasciato la mano nel momento peggiore e lì ho
capito tutto... accusando me ....Non è vero che tutto passa
e se ne va. ci osno cose che ti restano dentro per sempre ... Soltanto
i più forti fanno i conti ocn la solitudine, gli altri la
riempiono con chiunque e non so come fanno... se sono rimasta sola
completa dopo Zay e Ric e loro non creevano cè un motivo, ma
a solito se ne frega di...
"RAGAZZA..." attirando la sua attenzione come se avesse una discussione
tra lei e lei medesima col broncio triste guardando fuori dalla
finestra, facendola voltare stupefatta con occhioni grandi
"parla, cosa non va...?"
"Hai mai avuto il bisogno di spegnere tutto, sederti da qualche parte e
restare solo? Silenzio che vola e nessun pensiero. L'attimo! Soltanto
tu, il rimbombo di te stesso, del vuoto, di quel vuoto che non capisci
se è dentro o fuori di te e poi..."
"anche se fosse, quindi ti senti così?"
"Con certe notizie..." come scazzata "ogni mattina la tua mano mischia
zucchero e caffè, la mente invece mischia te con il resto
del mondo. Tu insisti ad esser lo zucchero ed il resto del mondo il
caffè, mai il contrario. Dovresti aver capito qualcosa
quando leggiamo molti libri..."
"Hai l'aria stanca. Davvero... cosa posso fare per te?"
"sapessi il cuore...." con sorriso amaro "insegnami
a scordarmi di pensare, ecco cosa potrtesti fare...
E cercatevi quando vi mancate. Poichè la vita sembra tutto
un domani ma invece è solo adesso."
"la notizia di mia madre ti ha scombussolata, noto... ma posso
assicurarti che nonostante cosa dici e pensi, Lei è stata
con noi meglio di altre e le punizioni non erano..."
"punizioni fatte di luoghi bui e umidi, senza cibo, forzare i sensi di
colpa, i... e comunque sotto un abito firmato non sempre troverai una
persona di marca"
"Lia...!! comunque, mia nonna è ancora peggio!! Non sai i
tipi
di punizoni dei suoi tempi e non guarda in faccia nessuno, nno importa
se siano della sua famiglia o meno... almeno una volta ha
chiesto
di venire a vedere casa nostra e come ci siamo sistemati e
cnsigliarci..."
"DIO CE NE SCAMPIIII!!" fece lei spaventata e Dorde si mise a fare
smorfie e lei amareggiata mutò in broncio "E'... una nonnina
molto anziana, no?!? SArà faticoso il
viaggio... " con un sorrisino da bambina che ha fatto la cavolata.
"..." fissandola "nostro padre e i nonni non verranno, sno venuti tempo
fa ma... hanno trovato la Francia e lInghilterra troppo... come
dire...."
"Insomma, non verranno a fare i signoroni e trattarvi come poppanti col
pannolino e ciuccio... meglio così!!" fece lei rincuorata
"..." facendo un verso di gola contrariato ".. non pensare che non
decidano domani o tra un mese di venire..:"
"ma scusate... seriamente mi stai dicendo che se loro pestano i piedi
con prepotenza, voi li dovete accontantare, accogliere..."
"... sono sempre i nosti genitori e nonni..."
"E che vuol dire... se per esempio il nostro presidente della
repubblica li ha e gli chiedono di volare sull'aereo del presidente a
scrocco a mangiare a Dubai carne avvolta nell'oro che costa un rene,
per
fare come tanti turisti cosa poi esce quando vanno in bagno che
balugina... cosa orrenda ma è vera, tutti noi del popolino
non
è che la prendiamo bene solo perchè sono
mammà e carrettino...!!!"
"..." sospirando "Lia, sono paesi diversi, mentalità
diverse...
anzi, no!! L'italia come il mio paese hanno molto in comune sulla
famiglia, e...."
"No, ti prego... io sono contro le famiglie e queste cose mi fanno
venire l'orticaria..!! ecco, vedi!?!" mostrando delle chiazze rosse in
certi punti che le venivano spesso e impazziva dal prurito.
Dorde la fissò come rimproverandola.
"Ragazza!!!... quello viene da un'allergia o il tuo
diabete... che hai mangiato per avere le chiazze?"
"Ah, no... ho lasciato una famiglia che faceva controllo continuo su
tutto, non so da dove vengono ma penso che anche il mio corpo sia
contrariato dalla venuta di tua madre... il cibo no..." scacciando
l'idea con un gesto del viso come se non pesasse.
"Tu... lascia stare. E' comunque la nostra genitrice, per questo..."
"Ma si!! Accontentiamo sempre chi creed di sapere per noi, che decide
su di noi... o come con te che doveva farti sposare due cugine
perchè tua nonna strega aveva sognato chissà che
parente
morto che afermava che loro erano le due uniche per te.... proprio
quelle, altrimenti sventura...!!" facendo gestii
"..." lui rise "non fare teatrini come se stessi recitando uno
Shakespeare... a noi fa piacere averla, anche se tentano come sempre di
consigliarmi un matrimonio, o premono Milan perchè torni da
loro, con una ragazza che possa crescere i nipoti preferiti dal
nonno... si, l'altra nonna afferma che è Milan che
farà
venire al mondo la nuova generazione della nostra famiglia... o meglio,
dal loro lato... non so come spiegare questa cosa, ma da noi come
comunità, da sempre, si pensa che ogni figlio sia giusto per
portare i geni della famiglia, viene predetto... lascia stare!"
"Cosa?"
"Secondo la famiglia di mia madre, io sono l'uomo che darà
la
nuova generazione a quella linea... per quella di mio padre
è
Milan... cose che leggono, previsioni... non vuoi sapere!! Mi ricordo
ancora come levavano il malocchio, le stanze orrende... dimentica!"
"Se posso dire è una fortuna che siate venuti su bene, dopo
ciò..." facenedolo ridere "Seria... il fatto che noi non
pensiamo e crediamo come i nostri, significa molto per il mondo... "
"Lia" fece Jd riportandola alla realtà. lei
sospirò e lo
fissò coon disappunto. Vide in lei paura, perchè
odiava
quella donna. Era la seconda volta che la vedeva e voleva usarla come
batticarne, lo sapeva. Che altro aveva minacciato di fare per usarla in
modi utili...?
Il completo che indossava la faceva apparire così diversa
dal
solito, pensò. Aveva un dolcevita scuro con sopra una giaca
anni
cinquanta con abbottonatura laterale, doppia fila di bottoni sul
davanti, la foma leggermente quadrata del collo sensza colletto,
aderente alla sua figura, con due taschine e lui pensava che fossero
finte, du machine che erano dritte ino alle maniche che si aprivano
più ampie a campana e dal gomito alla manica cèra
un'apertura tenuta da due bottoni, qundi potevano essere aperte o
chiuse. La fine della giacchetta non era dritta ma a onde che le
giravano intorno ai fianchi e la gonna era molto sotto il ginocchio un
tono più chiaro del dolcevita che dai fianchi scendeva
sembrando
più aderente alle ginocchia e poi si apriva più
scampanata alla fine, sa per il taglio che lo spacco dietro.
Ai piedi un modello Mary Jane, tacco a rocchetto, una delle
forme
di scarpe con la punt apiù tonda che le piacevano.perfette
da
abbinare ad un tailleur con gonna, con un pantalone e un
cardigan
come diceva Milan.
"odio quella donna e sembra che la vecchia sia peggio... se resto qui
con lei è solo perchè devo molto a quei due,
anche se non
amo essere in debito...e sapere che devo abbassarmi a sopportarla..."
Sentirono l'avviso del cancello aperto, Jd rispose anche al telefono
che annunciava l'arrivo della donna. In pochi la incontravano e chi la
vedeva nel tour ogni volta che si presentava, rarissime occasioni ma di
una pesantezza, dicea Lia anche dai racconti dei veterani, senza che ne
conoscessero neanche il nome, vedevano solo una vecchina e non si
fermavano per badarci.
Dorde e Milan non si facevano vedere insieme e non annunciavano mai chi
sarebbe stato ospite, così che lei fosse solo... una ospite
tra
i tanti.
Lia la accolse sul primo gradino della piccola scalinata all'entrata,
mostrando garbo, facendole la riverenza e confrontandosi con lei con il
massimo dell'eloquenza raffinata e tutto.
"Guarda se io devo dare rispetto ed elevatura a una di un paesino che
viveva come mia nonna sognando la bella vita come tutti, e ora si sente
la regina di sto cavolo grazie ai figli che non voleva lasciare andare,
e devo fare tutte ste cose... io le farei solo a chi merita, ma lei..."
pensava Lia.
Jd conosceva quel concetto. Per lei il rispetto e la considerazione
andavano a chi li meritava. Solo perchè eri ricco, avevi
fatto i
soldi ( anche se e il come erano importanti), non elevavi la gente a
importante. Ma siccome il dio denaro convinceva tutti....
Era come la lotteria, pensava Lia. Se uno vince alla lotteria "ah la
fortuna, la dea bendata, ammirazione, tutti contenti e giulivi quando
era si una botta di chiurlo, ma tale restava. Chi fa denaro in modo
vergognoso ma diventa ricco per tutti è quello che ce l'ha
fatta comunque,è uno che sa come si fanno i soldi,
uno grande, ammirazione. Chi invece li faceva nel modo corretto,
sudando e faticando, non facendo cose disoneste e dimostrava
qualità, abilità e capacità e tutto
quanto che
davvero ci sapeva fare senza cose nascoste... buuuh, vergogna,
chissà a chi l'hai data, lo hai dato, che cose hai fatto
sotto
per arrivare lì... arrivato, tu non li meriti... Ipocriti
del cazzo!!"
E lei odiava queste cose. Avendo visto come scalavano la feccia
rispetto a lei e per come erano dentro, sapeva di cche si lamentava.
E quella donna era diventata una Signora perchè mostrava -li
sordi- come si diceva le pareva a Napoli, per cui era una che valeva e
aveva dimostrato la prima votlta che tutti gli altri valevano meno,
dovevano stare al loro posto, che se non si era come loro si era feccia
e via dicendo.
-una che veniva dal basso che si è elevata perchè
i figli
erano mezzi mammoni, dovrebbe restare nel suo brodo... mammoni no,
disse una votla, ma a quella servivano più che gli sghei, le
mani in faccia.-
Cosa che si dimostrò veramente e Jd capì
perchè.
"Ma'am, sono dispiaciuta ma suo figlio attualmente è ancora
in volo e..."
"Come vedo, sei sempre inutile... a che servi a mio figllio se sei
inutile...?"
la donna sapeva che i due fratelli facevano il giochetto e la prima
volta, Lia ancora non lo sapeva ma aveva i dubbi, l'aveva presa per i
fondelli. Aveva trattato Lia da schifo ghignando che lei sapeva cose
importanti, che se Lia non sapeva era una morta di fame e
inutile,
rimardcando da dove veniva, sebbene non venisse dai bassifondi ma per
la cara vecchiarda come lei la chiamava, chiunque non aveva soldi era
del ghetto. Tutti. Cosa e chi era e cosa faceva, niente, non valevano.
All'inizi l'aveva scambiata per qualcosa tipo la segretaria. E
continuava a farlo.
"Porgimi una tazza di tè... svelta!" una volta giunta nel
salottino dopo aveer borbottato dall'atrio al corridoio che tutto era
fatto male e non avevano servitori decenti.
"ora chiamo il piccolo Lord per sapere chi è l'Ambrogio
migliore
del villaggio" disse Lia stizzita a Jd bisbigliando, facendolo ridere
la donna era giunta come, anche nel vestiario, una Jackie Kennedy
d'altri tempi. Perfetta senza un pelo fuori posto, abiti come se fosse
Jackie stessa a indossarli scendendo dall' Air force One. Tutto lustro
e perfetto ocmpreso il paccottame di oro che teneva addosso che Lia si
chiedeva... che bisogno cè di mostrare così tanto?
Lei indossava le sue di cose, aveva accettato gli abiti, la parrucca
associanta in modo semplice tra virgolette. I capelli av evano la
scriminatura centrale e poi erano legati in un Racolto che pareva una
banana, la classica acconciatura che si faceva con due sezioni grandi
che creavano quella specie di banana dietro, dalla sommità
della
testa alla nuca, ma più moderna, meno tirata e laccata, con
ciocche a onde per dare volume e movimenti e che in opgni paese aveva
un nome diverso. E poi una sezione libera sulla nuca che scendeva
dietro, a volte portandosela sulla spalla, e davanti la frangia
più grande e larga da un lato con dei boccoletti che
scendevano
davanti le orecchie.
I suoi gioielli erano... i suoi. I suoi anelli che si era fatta fare,
le sue collane con ciondoli di pietre o raffiguranti libellule, rose
con api e altre cose, i suoi bracciali e via dicendo. I bracciali erano
alla schiava conincisioni a bulino, a mano, molti spettacolari che si
vedessero sotto la manica invece di quelli che teneva sempre, delle
catene semplici con medaglie aòl centro del polso
martellati,
diamantati che le piacevano. Gli orecchini erano identici ai cerchi che
mise in Irlanda e andò da Zay, grossi cerchi larghi ma
sottoli
coe spoessore dell'argento tutti sbalzati per far pandane con i
bracciali e nonostante sui 5 centimenti di larghezza e la lavorazione,
erano leggeri. In argento, non oro, di suo gusto.
E si vide squadrata dalla donnna con quella ruga ai lati della bocca a
indicare che lo faceva sempre, oltre che fumare anche se pareva che si
fosse fatta dei giorni in aribilitazione per smettere. Sul fumo e sulle
rughe cèra una storia che stavano per far ridere Lia sul
momento per poi ricordarsi le sparate di Dorde, e volerlo strangolare.
Milan le aveva detto, dopo che aveva scoperto il giochetto dei
fratelli, che era stato Dorde a regalarle i bocchini da donna, tranne
quello in filigrana proprio di Milan, e il motivo del bocchino stesso
non era solo per l'eleganza, la maneggevolezza, sicurezza e pulizia
come Dorde decantava, ma anche un'altra cosa. Sebbene Lia siera trovata
davvero bene con i bocchini da preferirli alla sigaretta singola,
quando seppe quella cosa, desiderò fulminare Dorde
all'istante ovunque fosse. mentre Milan rideva spanciandosi per la
faccia di lei mentre diceva
"Amica mia, Dorde odia le donne che fumano perchè e questo
lo dico anche io, sembrano scaricatori di porto quando la tengono in
mano e fanno tirate dal filtro ccome se stessero ciucciando
una testa di gamberone "facendole venire la faccia da sgutter per
l'immagine che le era balenata in testa, lei nn riusciva a mangiare le
teste di gamberi o qualsiasi verme di mare così granchi e
astici o aragoste. le veniva la paura a vedere l'animale
intero con la testa, le veniva ansia a vederlo là con gli
occhi e tutto, tanto da aver raccontato che una volta una delle nonne
da cui mangiava per miracolo qualcosa della solita pasta schiaffata nel
piatto con cibo dal barattolo o cibi da scatolame, le aveva
messo nel piatto una frittata di neonata, e lei restò
pietrificata nel vedersi i milioni come lo disse occhi a fisare dal
piatto e l'ansia di mangiare la bestia tutta intera e si vltava sempre
di lato, quando qualcuno dei veterani o i due fratelli a
tavola con lei mangiava roba con chele o guscio e animali con
la testa "e non solo, oltre evitare l'ingiallimento delle
dita e filtrare il fumo, l'ingiallirsi dei denti o deposito
dei residui .... la cosa apice per lui è evitare quelle
orride rughe sul labbro superiore delle donne che fumano,
perchè rispetto le sigartette tonde e grosse per cui si
devono arricciare le labbra intorno, i bocchini che hai tu
hce hanno un boccaglio piatto e fino, alcuni lo chiamano ad otto, per
cui le labbra non si arricciano a meno che non tiri parecchio!
è più facile fumare per tante cose con questo
boccaglio e ci sono meno rughe, e le rughe d sigaretta sono davvero
marcate, sai...?" vedendola con sguardo piatto alla -uccidetemi, quante
cazzate- fadcendolo morire.
E quindi vedendole le righe sul labbro della donna e sapendo che lei
andava spesso a farsi aiutare a smettere di fumare o bere o some spa
purificante, lei sospirava. Sborsando sghei
dei figli, pensò Lia. Che la faceva infuriare
perchè si
sentiva sminuta da quel muso da culo di gallina offeso.
"Faccio del mio meglio, Ma'am... sono partner e ..."
"So cosa sei, come ti chiamano... ma a vedereti sembri una
sgualdrina... i miei ragazzi non andrebbero con quelle come te..." con
astio, mentre Lia cerecava di contare le amichette di Milan che
andavano via una a settimana "ma tu non mi piaci, perchè lo
vedo, dalla tua faccia... cosa sei"
"Se nota qualcosa che non va, ne sono rammaricata, signora..."
"... ti si legge in faccia sgualdrina e l'ho detto al mio ragazzo che
tu non dovresti stare al suo fianco... ma dice che devo fidarmi, Milan
ti vede come una sorella e dice che sei fantastica... ah, i giovani che
non ascoltano loro madre..." come offesa mentre Lia, agli occhi di Jd
sembrava in un modo. in modalità assassina. Quando si
metteva
gli occhi apertissimi, silenziosa come la morte, dritta come un palo
della luce, con il mento sollevato a fissare laltra persona con
evidente disprezzo e consideraziione negativa dell'altro, era meglio
stare in campana "... comunque, a quanto pare, mio figlio dice che
cè una persona che gli interessa, e io sono sia contenta che
in dubbio, per...."
"..." stava per dire quale dei due, eppure sapeva che con Jd davanti
non poteva proferire parola, per cui nei discorsi si credeva sempre
Milan per lo più, se non era la cara mammina a dire -Dorde-.
Era
stato implicito dall'inizio che se lei non diceva il nome, sicuro
parlava di Milan.
"Milan in effetti si sta interessando a una contessina ma se posso, lei
mi sembra troppo giovane per..."
"ma di che parli, svergognata... guarda! Non sai neanche sceglierti gli
abiti! Hai una taglia meno che le tette stanno scoppiando e hai il
coraggio di mostrarti davanti gli uomini con abiti così
aderenti? Attiri gli sguardi!! Perfino la gonna ti fa vedere troppo le
curve... mi è stato detto che tendi di solito a vestirti in
modo
inappropriato e davanti i miei figli...."!
"A suo figlio...!" la corresse subito lei, nonostante fissasse a terra
per non menarla
"So di cosa parlo, così come mi è giunta notizia
del
fatto che tu conosca e sia brava, parecchio, in teniche veergognose che
quelle come te fanno agli uomini... ho chiesto a mio figlio di
cacciarti via, non sei di esempio nel ruolo che dovresti coprire per
altre donne che tu hai introdotto, che svolgono vite dedite al Sogno
dei miei ragazzi... i miei poveri
figli che sono attorniati da donnacce del genere con te che dai
l'esempio... come posso io
essere accolta da una di tale di bassa levatura, da prestarsi a quelle
cose sugli uomini... mio figlio Dorde, intendevo, stupida!! Mi ha
risposto che la giovane che gli ho..."
"Ancora un matrimonio combinato!!... non se lo leva il vizio di
lasciare la gente libera di essre se stessa e scegleire cosa vuole ...
se vuole sapere qualcosa, non glielo dirò, ne di uno ne
dell'altro fratello... non le eprmetterò di...."
"smettila di gingillarti con gli uomini... e osare aprir bocca per
andarmi contro!!" le fece rancorosa tentando di apparire regale,
lanciandole il contenuto della sua tazza addosso, centrandola sul viso.
Lia restò ferma metnre il tè le bagnò
la testa e
il viso, il dolcevita e la giacca. Dalla frangia iniziò a
scendere tutto il liquido, solcandole il viso come gocce che le
striavano a pelle. jd si fece avanti ma si fermò
perchè
Lia non si muoveva ne altro e tremò al pensiero di -tagliata
di
vecchia-.
"... io qui non sono un'ospite qualsiasi, sono la madre del Leader e
vedere te che con che esegui roba rivoltante sugli uomini, che
cosa vergognosa, mentre mio figlio deve farte scelte importanti per il
mondo e se stesso... e saperti come sua partner di lavoro e consigliera
mi fa sentire il sudiciume di ciò che sei..." mentre Lia si
faeva accigliata a sentire cosa diceva
"hai finito?!" disse Lia con una voce bassa e di minaccia e a Jd
vennero
i brividi. Poteva fermarla in tempo prima di farla finire in una
tartare? Vide la donna restare seduta mentre Lia era ancora alla sua
destra in piedi, a gocciolare tristemente.
"Ti ho fatta io divenire ciò che sei qui, dicendo a mio
figlio
Milan di elevarti dal niente che eri se per lui valevi
davvero,
in cambio del tuo agire per la sua causa e cosa era necessario. Se
mi metto a rivedere la tua posizione e cosa sei con lui,
facendolo rinsavire, tornerai ad essere di nuovo l'una che eri prima"
"..." gardando il pavimento ma gelida
"Hai dimenticato il debito che mi devi. Vero? " rise lei nel gustarsi
la sua posizione elevata contro gli altri
"questa mi mancava... mi vuole dire che lei è l'anima pia
che ha spinto suo figlio ad accettarmi come..."
Slam!
Jd soffocò qualsuiasi cosa stesse per dire. La donna aveva
allungato il braccio dando un ceffone a Lia così forte che
si
sentì come un boato.
" Ma guarda come mi parli! Osi riferirti a me come se fossi al tuo
misero livello... io!! Posso essere sorprendentemente irascibile ma con
te mi sto limitando per loro, finchè non parlerò
con i miei figli
e metterò fine a questa storia!! "
"POtrei pavoneggiarmi, dicendo che io sono vitale per l'operato di quei
due... senza di me non sarebbero dove sono per i test e la
caccia
alla feccia... e vorrebbe farmi sbattere fuori?" rise beffarda Lia, ma
la donna alzò una gamba e le diede una brutta pedata al
ginocchio che la fece scendere verso il pavimento, e poi si
sent'ì colpire a un fianco.
jd non si mosse perchè a lei non piaceva l'aiuto e sapeva
che
era una cosa che doveva gestire lei.
Se si intrometteva peggiorava le
cose da entrambe le parti.
"Ma se non riesci a negare la possibilità che potresti
perdere
la ragione per quelle cose che hai dentro, con le tue azioni sfuggendo
al
loro controllo e da cosa so, e aggiungiamoci il fatto che non
serviresti a niente se non fosse per quei test e le cose
scientifiche... non sei buona a niente, tu!! non hai continuato
l'università, non hai un uomoo, non vali niente sulla carta
...Ho solo bisogno che
tu sia in gabbia perchè sia la cavia che non
può
lamentarsi o andarsene in giro liberamente...Il compito di una gabbia
è tenere l'uccello all'interno con assoluta certezza che non
scapperà... e ce ne sono di posti simili... ah! Partner e
consigliera dei miei figli... con quale arroganza hai provato a ergerti
a superiore di ciò che sei, con me!!
" Se oso, vuol dire che posso..."
Sebbene china in avanti, ginocchia a terra e gocciolante, sembrava
rispondere sempre. E Jd si chiese quale opzione fosse meglio, apaprire
succube per farla contenta o confrontarsi. E il fatto che lei non
reagisse era tanto, di solito non permetteva niente de genere. Con
nessuno.
"SILENZIO" mollandole un altro ceffone dopo essersi alzata,
mentre Lia era ancora accucciata a terra.
"se fai qualche mossa che suggerisca che ti interessi veramente dei
piani dei miei figli e sei devota come quella tua ramanzina
che
dici ai clienti, affermantoti devoluta alla causa nella mente e
corpo... Dovresti ringraziare me, se stai bene adesso!"
Lia alzò lo sguardo fissansola come un'aragosta o un
granchio
vorrebbero fare con un umano, magari coltello nella chela, per
dimostrare
il suo disappunto per ciò che sarebbe accaduto.
"Mio figlio Milan venne da me i primi giorni della tua permanenza qui
per sapere, sempre da me, mia madre e le altre donne della famiglia, se
conoscessimo un qualcosa per aiutarti a stare meglio. Perchè
i
medicinali normali, tranne quel siero loro, non adnavano bene! QUalche
tempo dopo, dopo aver incontrato delle persone importanti che
ne
sapevano quanto noi sui rimedi migliori per ogni cosa..."
"..." pensando a quelli che altri avrebbero chiamato streghe o servi
dell'antica religione che operavano con formule e riti pagati ma con
preghiere e richieste cristiane e cattoliche
"E dopo tutto ciò che ho dovuto fare, portare doni, trattare
con
ossequie e considerazione vecchie megere che non valgono a mio
avviso... mio figlio mi telefona per dire che aveva risolto. Aveva
provato delle cose meccaniche microscopiche, e tu stavi meglio! Per
telefono! Senza un grazie per quanto fatto, nulla!! Non ce l'ho con mio
figlio, ha creduto che senza avere ime notizie non avessi trovato
risposte, ma anche tu non hai avuto l'accortezza di ringraziarmi per..."
"non sapevo nulla di ciò, come potevo...." coin testa china
a terra, mani con palmi sul pavimento
"Già, quelle come te c ome possono sapere le cose..."
"AH AHA HA AH " rise Lia poggiando sempre le mani a terra e restando
sulle ginocchia, la stronza aveva ottime scarpe che sentiva ancora sul
ginocchio e l'anca "anche se fosse cosa dice, anche se sono giudicata
straordinaria nel fare ciò che dice, più di
altre.... ma
lei neanche mi conosce... quale sarebbe il problema? Ci sono uomini che
vanno con ragazze diverse ogni settimana, anche più di una,
che
hanno relazioni e intrecciano tresche con altre donne senza dare
rispetto alla compagna, uomini o donne che lasciano l'altro solo
perchè l'erba del nuovo è più verde...
uomini he
sanno solo uccidere e hanno problemi in testa eppure valgono per alcuni
...anche se fossi una niente, che avessi fatto
chissà
cosa" volendo però strangolare Dorde "ciò in cosa
danneggerebbe il mio lavoro e il rispetto per quei due? Cosa mi
renderebbe meno meritevole di una che si professa timorata di Dio e
poi..."
Lia parò con le braccia, proteggendosi la testa, per la
borsettata che le arrivò addosso, ed essendo di marca e di
ottima qualità, era ben diversa da una leggera tarocca o
economica.
"In questo momento con la tua sfacciataggine vorrei prepararti per una
punizione molto piacevole, come mia madre non faceva a me ma
ai
suoi tempi si...Posso costringerti a ricordare la tua patetica
esistenza...... prima che tu diventassi una truffatrice sui miei figli
e una strega fasulla... in qualsiasi momento! Ti ributterò,
e
posso farlo perchè i miei figli eseguono cosa
voglio, nel
più miserabile posto che mi capiti del tuo paese per
mandartici
senza nietne!!! Sei nata E PROVIENI da un misero inizio da
svergognata e nullità, quindi varrà la pena
scegliere il
buco giusto dove lasciarti sola a te stessa tra quelli come te..."
"..." Lia si rialzò di colpo rifacendo quell'espressione
come se
stesse per avventarsi sulla stronza. ma questa continuò.
"Calcia e combatti quanto vuoi all'interno dalla gabbia, ma tu sei in
gabbia anche ora!! AI miei figli devi tutto, ogni cosa, se ti mandassi
via, di tuo non ci sarebbe niente, così come niente sei
tu...
credi di essere qualcosa!?! Esci da quella porta spogliandoti di
ciò che pensi sia tuo ma lo hai preso grazie a loro "e Lia a
quelle parole ricordò parole simili dei suoi quando voleva
andarsene e le dicevano che non cèra niente di suo, che
quanto
aveva comrpato pure con i soldi regalatole dai nonni, non erano suoi e
quindi tutto restava a loro "Credi di esser chissà chi e
cosa,
ma ti teniamo legata con un guinzaglio, delle catene e
l'obbligo
di non poter andar via, perchè hai bisogno dei medici e le
cure
che qui ti danno i miei ragazzi.... senza di loro non hai via di
scampo!! E se non vuoi arrenderti a questo, frigna e minaccia quanto
vuoi, ma i miei ragazzi accettano e acconsentono a ogni cosa io dica...
E quando ti arrenderai, ti punirò finché non
cinguetterai
solo sul palmo della mia mano pregando di perdonarti per ciò
che
hai veregognosamente fatto, invece di essere una brava ragazza... Tu
sei nostra, come tutti gli altri. Sei tu ad essere pedina, non
l'orchestratrice con gli altri come pedine in mano... tu sei un pezzo
di un campo di battaglia , una pedina, mossa dai miei figli per
giungere a cosa è necessario per..."
"Loro vogliono un mondo diverso per cancellare ciò che
odiavano
da piccoli... per cancellare cosa videro da voi e intorno a...."
"..." le prese con una mano il viso, stringendole forte la mandibola
che la pelle si arricciava sotto le sue dita, facedole male che Lia per
il dolore ancopra al ginocchio scivolò di nuovo a terra
"pensi
di avere potere, ma non lo hai... tu sai che quelle cose robotiche che
ti hanno dato, prestato anzi, perchè tu fossi in salute quel
che
bastava per usarti... hanno un antidoto? O come si chiama, è
un
prodotto iniettabile che distruge le cose che hai dentro e ti ributta
in ciò che eri, facendoti tornare appunto, cosa eri prima in
toto... io so dove sono, io posso punirti e rigettarti nel basso da cui
provieni con un gesto... Posso costringerti a ricordare la tua patetica
esistenza cancellando tutto ciò che hai fatto fino ad ora,
per
ridarti cosa meritavi...... tu ti sei ammalata per le cose che facevi,
che non eri come invece era giusto!! è una punizione che
meriti
fin nel midollo perchè quelle come te..."
Lia si scosse dal braccio della donna, liberandosi.
Era visibilmente scossa, sguardo in pezzi. Appariva miseramente con i
capelli bagnati sgocciolanti, righe di tè sul viso, gli
abiti
macchiati. Sulle ginocchia, a terra, spalle cadute in avanti e capo
chino a terra.
"Non mi interessa chi le ha detto cosa..." disse Lia, dicendo Stronzo a
Dorde per una cosa che gli aveva detto e sapeva solo lui insieme a
Milan, ma dei due pensava che più Dorde fosse capace di
dirlo
alla madre, o no? Milan da cosa aveva capito era quello che se la
sapeva intortare, il figlio minore che spupazzandola se la rigirava
come voleva, ma Dorde non era come il minore. E stanco, cedeva alle
pressioni della genitrice, non era mammone ma Lia lo sbeffeggiava
così quando sentiva che lui aveva accontentato quella
serpe "potrebbe anche essere che possa averlo fatto, che sia
stata come dice, ma non ci ha pensato, che anche se fosse vero che Dio
ha dato all'uomo certe cose, dignità e valore di vivere ogni
cosa che si vuol vivere...non capisco perchè ci si debba
dolere
in una privazione perenne per il giubilo di un'entità che
non si
sa se sia vera o no..."
"Una poco di buono che intrattiene attività oscene con un
uomo senza essere sposati è un atto co..."
"Se per sentirsi viva, una persona deve andare contro i dettami di
un'entità sconosciuta e distruttice in quei libri che tanto
onorate, allora che sia...!! Le persone hanno bisogno di sprazzi di
felicità, per non essere come lei...!!"
la donna mise un'espressione schifata. Come i figli quella donna era
una bellezza riconoscibile per provenienza, eppure come aveva detto a
Jd, pareva che quealche ritocco fosse stato fatto. ma si vedeva di chi
fosse madre e tutto ciò che la rendevano una bellezza della
popolazione slava meridionale, e le smorfie di disappunto o
odio
che mostrava in quel momeno in quella stanza, indicavano anche
l'età che i ritocchi non potrevano cancellare del tutto se
non
aggressivi, cosa che su di lei non sembrava.
E jd che asissteva nn sapeva che fare, se aiutarla o restare fermo come
la madre di Milan voleva, riconsocendo il suo ruolo di servitore del
figlio?!? E perchè Lia restava così passiva a
subire?
"Te lo ridirò solo una volta... strepita quanto vuoi
all'interno
di questa gabbia dorata dove mi assicurerò che tu non esca
mai..!, ma tu seiin gabbia ora!! Credi di esser chissà chi e
cosa, di essere libera e danarosa solo perchè i miei figli
ti
vedono come amica, ma io vedo cosa sei... e a cosa servi...io li
sostengo veramente e con tutto il cuore, perchè sono la
madre,
tu non sei ninete... ti teniamo legata con un guinzaglio e catene a
rovistare come strega nelle fogne là fuori,
perchè ti sia
facile ricordare la tua patetica esistenza prima che tu diventassi un
parassita, fingendoti di aiuto e una strega fasulla... in qualsiasi
momento Ti ributterò nel più degradante angolo
che ti si
addice, perchè ti venga a vedere con la mia macchia per
ricordarti lo scivolone che hai fatto!!! Sei nata E PROVIENI
da
un così deprecabile scenario, quindi ... inizia a pensare di
vederti in una stanza di due metri per tre a frignare quanto dura sia
la vita, fino a quando la nuova te come cavia ribelle non ti
faccia rinsavire... a loro e a me devi tutto!!!" fissando Lia che era
ancora accucciata a terra tenendo le mani sul viso "Inoltre con quel
congegno nel collo, posso chiedere ai miei figli di darmi
quell'apparecchio che può gestirlo a distanza e se noin
sbaglio,
può fare come i collari per i cani elettrici...non so il
funzionamento ma so usare bene gli smartphone, non sarà
diverso... sei perfetta come schiava personale, sai come fare la
parrucchiera, gestirte le cose...rimettendoti a posto premendo un
pulsante sarà anche divertente... se ho capito, se alcuni
elementi sono intorno a te o si attiva una fuzione tu ti senti come
bruciare e... si, credo di si!! lamentati pure, creatura ripugnante!!
Da quando ti ho vista l'altra volta non ho fatto altro che notare cosa
celi... sei un demonio oscuro bruciante celato da agnello...
otterrò quel telecomando e che tu sia la mia serva come e
quando
voglio e basterà uno sguardo di traverso dei tuoi, e
cancellerr
ciò che sei con il dolore e sofferenza...!" ridendeo
malamente
mentre si avviava fuori dalla porta.
Jd la vide come tormentata in terra, le mani sul viso, ma non ferme, si
muovevano convulsamente come a celarsi, come se stesse rompendosi e
cercasse di tenersi unita, ricomponendosi. Notò in lei
sofferenza, agonia e un comportamento come quando era in crisi. Ogni
tanto le vedeva un occhio tra le dita che stringevano il viso o la
testa e sembrava gridare -angoscia-.
Mentre la donna gli passava vicino, lui fece due passi verso Lia, che
stava buttata con il busto quasi verso il basso, passandosi le dita
nervosamente con sguardo in preda a crisi profonda di sconforto e
smarrimento. Lui temette che potesse finire come certi giorni
in
cui era così maliconica da non proferire parola, stare
distesa a
osservare fuori o leggere, stando isolata. E nel peggiore dei casi
piangeva, da sola ma come respirava e tirava col naso si riconosceva,
sentendosi così debole da non stare in piedi.
Non riuscì a dire niente, le vedeva tremare le mani come
folli,
e iniziò a capire che era fuori controllo finchè
non
salì una risatina.
La risatina sommessa divenne risata, sempre più
piena, e
salì e salì, mentre lei si passava ancora le dita
tra i
capelli e sul viso, finchè dopo un occhio non le vide parte
edlla bocca. Tirata in su come un ghigno. E poi tolse le mani e
alzò la testa ridendo ome Veròna.
Le luci iniziarono a baluginare ammiccanti e splendenti, come se ogni
lampadina emettesse il massimo che era i grado di fare prima di
scoppiare per poi spegnersi di colpo e ripartire. La donna si
fermò pochi passi da Jd, senza aveer
raggiunto la porta e si voltò seria.
Entrambi la videro rialzarsi. Sembrava come una marionetta di quelle
tirate da fili, con le braccia penzoloni, la testa un pò di
lato
e moviementi lenti e quasi dinoccolati.
E poi si voltò verso la donna.
"vecchia ciabatta bigotta restaurata...!!! ma pensi veramente che io
collassi
sotto il peso delle tue parole dopo esser uscita dalla mia famiglia?!?
Ehh...??" mettendosi dritta con un sorriso diabolico "il giorno che mi
romperò veramente, sarà quello in cui io stessa
lo
farò avverare!! Vuoi schiacciarmi? Farmi inginocchiare? io
non
mi inginocchio d'innanzi a nessuno, se non lo riconosca come
meritevole!... e pensi che le tue minacce mi facciano sprofondare nella
disperazione dopo che io l'ho vissuto per tanto tempo, schiacciata da
gente che diceva che mi amava e faceva e decideva per me? Che non
vedeva la mia sofferenza urlando che era strafottenza e altro??"
si avviò di colpo nella stanza un brano. Rengoku. Lo
riconosceva, jd lo aveva in mente. Dell'opera magna... che aveva
utilizzato come Veròna per giocare con le sue vittime.
Pensava
che potesse usare quella per il benvenuto dei Neri. L'aquila
è caduta dal cielo, le piume si
spargono...
Si voltò verso la donna ma notò mezza faccia
conosciuta
prima che i due battenti della porta si chiudessero con uno
schianto.Quei tre, penso! Erano in ombra come al solito?!
La donna si voltò sorpresa verso la porta, urlando a Jd di
aprirla ma l'altra opposta dall'altro capo della stanza,
sbattè
allo stesso modo. Odore di uova marce e zolfo iniziarono a levarsi e Jd
si chiese dove e quando avesse fatto mettere l'apparecchio
delle
truffe con i sistemi odorosi.
Sistema che avevano provato e riprvato come il ridere.
perchè aveva provato a
ridere sguaiatamente ma non le riusciva, facendo quel broncio come una
bambina, perchè voleva provare più tipi di risata
ma
quelle che riusciva a fare o erano si scherno o cristalline.
Poi Lia parlò di nuovo.
"Ne regole e nè comandamenti. Niente leggi e ne ragione. ora
sei
nel MIO gioco... In altre parole io sono e posso essere imprevedibile
perchè così deve essere o i miei compiti non
avrebbero
ragione di esistere....!" disse Lia cattiva "E ancor di più,
cose spiacevoli succedono se compaio nel mio toto... ancora non lo
capisci!?... se tu mi minacci, io non mi stò ferma... e
così deve essere!" ridendo malignamente finch non vi fu un
black
out con un boato sordo e rimasero tutti in penombra, visibili solo le
sagome.
le tende! pensò Jd, ma le vide chiuse. Aveva il controllo
tramite Helias anche sei sistemi elettrici che Milan aveva fatto
mettere? in luoghi come i salotti e le stanze ampie per gli ospiti con
tende
enormi e difficili da gestire, aveva fatto mettere un sistema,
invisibile sotto i tessuti, di scorrimento elettrico silenzioso per
gestire tutta quella massa di tessuti pesanti grndi come tendoni da
circo a suo parere, co livelli a cascata e pendenti che per lui
opprimevano l'ambiente ma erano parte dello stile francese del luogo. E
costavano, quelle tende, per cui facensole scorrere elettricamente, si
rovinavano meno che tirandole a mano da sotto.
"Che si alzi il sipario della nuova divina tragedia, per te e solo per
te, spocchiosa rinsecchita snob padrona ci sta ceppa..." la sagoma di
lei
si mostrò con occhi rossi luminosi e splendenti, e una rosa
che da un arbusto che nascque e crebbe accanto alei, con
foglie e
steli decorativi intricati finchè la rosa no si schiuse,
levandosi in aria con movimenti avvitati, all'altezza del suo
cuore, brillante, come gli occhi color cremisi e come sgocciolando
sangue dai petali.
"Lia..." fece Jd ma lei continuò. Li occhi rossi che
seguivano i
movimenti della figura in penombra che non mostrava molto il viso e
lui capì che erano i fitri e opzioni delle proiezioni.
"Ti farò scivolare in un inferno bagnato di colpe, ti
farò ballare a mio piacimento in una infinita disperazione,
ti
farò gemere tremante in una gabbia infuocata per poi aprire
la
porta verso una nuova gabbia di afflizione!! Fino all'arrivo di quella
notte che alba non avrà! E ulerai, i romperai dita e unghie,
piedi e ginocchia, strillerai di liberarti dal mio incantesimo e che se
devi penare assai, che almeno in quella notte io abbia
pietà!!"
e comparve un sorriso affilato come disegnato al posto della bocca. La
testa si inclinò e gli occhi e la bocca si spostarono come
se la
mano avesse tolto una maschera. "Più volte ti
farò
attaversare il dedalo della disperazione, ogni parte di te la
ridurrò in cenere e la getterò al vento
perchè tu
non possa ricomporti... L'afflizione sarà la tua condanna,
la
disperazione la tua coninquilina e ti spremerò
così tanto
che la sorella di questi, la speranza, non ti riscaldi mai!! E i tuoi
non ti salveranno... finhè non ti uccido, magari A ME
lasceranno
giocare con te... Ti farò perdere i capelli, le unghie, la
lingua per tanto urlare e cercare di scappare, ma non
servirà,
nessuno fuggirà da me!! Se credevi di gongolare per aver
schiacciato un'altra persona perchè ti senti la Signora di
sto
cazzo, ti sbagliavi. on arai più forma di te da sentirti
indistinta e incapace pure di ricomporti nel piano spirituale...
perderai tu la tua identità!!... Non importa se nel tuo
paese tu
sei il primo contatto con loro per i piani del Cambiamento e quindi
considerata importante... tu vali solo finchè loro sganciano
i
sacchi e hai la nomina per loro... qauanto in verità siamo
simili?!... NO!!.. sei tu che non vali un cazzo, io i mieim angoli di
emergenza e possibilità li ho, li ho creati io... tu cosa
hai,
escrescenza mal curata sul sedere di babbuino? NIente... niente!!!"
ridacchiando
"Li cnosco i tuoi trucchi e non mi spaventi... sono tutti
falsi!
Cosa credi, che io..." la donna si era avventata contro di lei pronta a
raggiungerla, ma esseri allucinanti comparvero illuminati come da fari
spuntati da chissà dove, all'improvviso. E la donna
soffocò uno spavento nel vederli.
E jd li riconobbe. Erano esseri che aveva visto in un gioco per pc che
lei adorava, insieme ad altri in una lista. Se quelli della serie dark
fall erano i preferiti tra i punta e clicca da essere importanti
insieme all'opera magna, sebbene questa fosse sopra tutto e ogni cosa
per vari motivi, quello che aveva riconosciuto era un altra categoria.
The Suffering della Surreal Software e
Midway Games.
Era anche il gioco che aveva utilizzato per spiegare a Milan e loro il
sistema di dissociazioni in certe situazioni e una sorta di
parallelismo con l'effetto delle nanomacchine scoperto pochi giorni
prima. In the sufering il protagonista subiva una strasformazione
dettata anche, per l'aspetto sopratutto nel 2, per gli atti e le scelte
commessi. E ricordò cosa le dicesse Milan. "Lia, dai corpo
ai
tuoi incubi... "
In The Suffering, dopo aver combattuto e ucciso nemici e nel caso
guardie e civili, il protagonista poteva trasformarsi in una bestia
conosciuta come The Creature. Bestia, o mostro, che il protagonista
diventava apparentemente durante i periodi di grande stress e sfogo di
cosa aveva dentro. Per il
giocatore e il protagonista sembrava una grande bestia, quello che Lia
chiamava la -Bestia Interna- che prendeva il controllo dopo aver
superato
una certa soglia, ed è in tutti ma può
manifstarsi in
modi diversi... una grande bestia muscolosa simile a un umanoide con
velocità e potenza disumane...aspetto bulboso e massiccio o
sottile e demoniaco se ha agito nel male, una lama invece di
un
braccio e grandi potenti artigli per la sua mano rimanente. Nelle due
trasformazioni tra giusto e sbagliato il colore e i poteri speciali
differivano. In questa forma il protagonista era molto forte, veloce e
letale e manifestava tutto ciò che infuriava in lui contro
quel
male che gli andava contro nella vita prima e in quei momenti.
Tuttavia, a tutti gli altri personaggi,
viene suggerito che il protagonista non appaia diverso, invece sembrava
semplicemente infuriato ed animalesco, a indicazione di elementi
psicologici e di comparazione. Il dottor Killjoy collegò i
black
out del protagonista con l'aspetto di questa creatura e
ipotizzò
una combinazione di psicosi, come schizofrenia, malinconia grave e
cronica e disturbo dissociativo della personalità.
Dopo lo
scontro, il protagonista poteva aumentare il suo livello di -follia-
fino al massimo. Quando questo livello aveva raggiunto il
picco, era in grado di trasformarsi, ossia far
fuoriuscire tutto ciò che componeva la bestia interna.
Mentre in questa forma
il livello della sua follia diminuiva lentamente scaricando la barra
ed era impossibile non vedere i rsultati i questa trasformazione.
Quando questo livello era completamente esaurito,
iniziava a perdere salute e alla fine soffrirva di
un'altra rottura mentale, questa volta cadendo a terra assumendo una
posizione fetale mentre singhiozzava. Subiva alcune
importanti
differenze mentre iniziava a viaggiare attraverso Baltimora. L'aspetto
della Creatura dipendeva dalle molteplici scelte morali che
faceva,
cambiando sottilmente sia nell'aspetto che negli attacchi ed era
molto più dipendente da questo lato di se stesso mentre
proseguiva, al contrario di Carnate, che richiedeva i suoi poteri per
eliminare alcuni mostri incarnazioni delle atrcità del
passato e
rimuovere alcuni ostacoli che normalmente non poteva. Segno
che erano elementi psicologici per superare degli ostacoli lasciando
fuorisciure quel che aveva dentro tramite la Bestia e follia. Quel
gioco dopo il
liceo, l'aveva colpita.
E quando un ex militare andato fuori di testa fu raggiunto per evitare
che facesse altro di pericoloso, lei aveva eciso di dargli il nome di
questo protagonista e farlo sfogare in un modo
più... corretto e pulito. Su chi meritava.
E poi ricordava il Torque's Hatred, che rappresentava tutta la rabbia e
l'ira dentro lo stesso protagonista. Assomigliava a una versione
gigantesca del sé-creatura avvolto in catene, come
uno
specchio, anche quello un elemento diceva lei di cosa il gioco volesse
dire come l'opera magna.
"Questo personaggio raffigura il concetto della Bestia interna
perfettamente ed è anche da questo che ho preso ispirazione
per
migliorare la mia dissociazione e utilizzare le proiezioni... i mostri
hanno delle lore importanti, elementi di psiche e azioni del passato
che infestano quei luoghi, questo gioco è qualcosa di
spettacolare che merita ma nessuno lo conosce!!" ripeteva, anche il
giorno dopo il casino in cui capirono l'influenza su di lei delle
nanomacchine.
-Tre distinti e diffenenti finali, la scelta di come essere e agire cn
tutti quelli che stanno intorno, e n el due era possibile vedere nei
trailer e nei tribute sul famoso tubo delle cutscene che mostravano
proprio la trasformazione del protagonista in maniera più
accurata del primo gioco.-
La ricordava entrando nella sala gioco,
sempre da sola quando gli uomini non cèrano, per giocarci e
si metteva accanto a lei ad osservare, vedendo come fosse
abile a muovere il personaggio e agire come se invece di usare le mani
su tastiera e mouse, come fosse lei ad agire. Lui sapeva giocare con i
joystick ma non in quel modo, mentre lei non
potendo avere
soldi non aveva mai avuto quello che chiamava l'aggeggio. Si trovava
meglio sulla tastiera e quel gioco sembrava che la catturasse tanto da
non vedere il persnaggio ma lei che agiva. Anche quando la Bestia
Interna del protagonista veniva fuori.
E ora si vide i mostri comparire nel peggio della realtà
creata nella sua mente uno dopo l'altro.
Cèrano quelli che lui ricordava in un aspetto studiato nel
tempo
con la visualizzazione per renderli più reali possibili e
apparvero con rumori e odori ... Slayers, Mainliners, Noosemen,
Burrowers, Inferna, e poi... e poi il The Creeper incontrato a
Baltimora.
Quella creatura che ancora più di tutte l'aveva sconvolta
per
come appariva di più nelle art, e cosa volesse
dire.
Mainliners striscianti e gracidanti agitando i moncherini, gli slayers
con movenze da marionetta zampettando solo pochi passi e fermandosi, i
noosemen che scendevano dal soffitto urlando il dolore di cosa gli
avevano fatto e via dicendo.
A lui si torcevano le budella nel vedere certe cose, ma ancora di
più quando dopo quel brano comparvero di colpo alle sue
orecchie
quelli che per lei erano collegati come brano al gioco in quei tribute,
almeno nella sua mente.
Due brani che aveva messo in due tribute e cche erano ancore per la
dissociazone. E scene raccapriccianti iniziarono a comparire come in
queii tribute che aveva mostrato sul gioco.
"Se pensi di giocare con i sentimenti della gente rompendola a tuo
piacimento, ecco che ti mostro come non si gioca con la gente se rischi
che ti inchiappetti a sangue..." fece lei con quella mascher su una
mano a lato della testa che pareva muovere occhi e bocca mentre
parlava,e la sua fisionomia era solo accennata nell'ombra. Tutti i
mostri, cutscene e scene che lui conosceva sfumavano e abbagliavano
intorno a loro "Io so dove vivi, so cosa frequenti, dove vai e i tuoi
programmi giornalieri, le tue squallide snob amiche stronze come te...
mi vedrai ovunque andrai, dovunque risuonerà la mia voce e
non
ti libererai di me... sarò la tua ombra e la tua dannazione
che
scivola e sguscia al tuo fianco... aliterò vcino il tuo
collo e
la notte mi vedrai a fianco il tuo letto a fissarsi con sguardo
rancoroso e gelido, finchè non scapperai urlando...io non
sarò la strega, io sarò l'anima oscura che ti
dici di
veedre in me che diviene realtà per il tuo comportamento, e
che
renderà dannata la tua come è la mia anima... "
"Smettila o chiamo mio figlio!" urlò la donna sopraffatta
dagli
odori, luci, scene e mostri che s muovevano per la stanza.
"... E SO COSA HAI FATTO VENERDI' ..." E la donna restò
sbalordita e mostrando paura
"... giungerò da te come una creatura incarnata
che tu hai
descritto, porterò tutta la mia insanità mentale
che voi
feccia avete instillato in me su te, così tanto che
pregherai in
ginocchio di smorzare la mia giocosa rabbia capricciosa... vuoi sapere
qualè il risultato di snervare e portare a follia la persona
sbagliata...!? osservami, osservami bene..." disse piombando nel buio e
poi avanzando divenendo visibile nel suo totale e Jd sembrò
capire da piccole cose che non era veramente lei. Era una copia
digitale.
Ma era comparsa in luce nella posizione in cui era prima,
ginocchia a terra e ti tirava su con le mani mentre la gonna sembrava
darle un aspetto antico. E poi si rialzò, ghignando. Si
portò le mani in testa con dolore,
piegò le
ginocchia e scese con la testa al livello el bacino tenendola ancora
tra le mani, urlando di dolore finchè no nsi capì
che non
era tale... era rabbia e odio.
Continuò a far oscellare la etsta su e giù,
finchè
il viso non si deformò in una mascheera urlante e
mutò.
Vide la trasformazione nel gioco all'opera. La carne le si fece
azzurrognola, la dimensione crebbe in una creatura umanoide flessuosa,
con braccia come una predatrice con le unghie, una coda che si
assottigliava man man come una frusta, il righio che sembrava quello di
quando uscì fiuori di testa per le nanomacchine, e... non
sapeva
che altro dire. Sembrava la materializzazione della sua furia in
qualcosa pronto a distruggere e mordere. La testa aveva poco dell'umano
nel vero senso della parola, sembrava più di un canide.
E ricordo come Milan soleva sdempre dire che ognuno ha dentro un
animale totem e da come agisce nella follia vi si rispecchia.
"Ghermirò il tuo snobismo e lo tramuterò in
penitenza, da
qui non uscirai finchè non sarò io a deciderlo...
una
contadinotta fervente religiosa che si atteggia e regina
quando non è stata
lei a costruirsi tutto distruggendo chi pensa sia inferiore,
non
merita rispetto!!"
La figura si avviccinò alla donna che cercava di mantenere
il
controllo e urlò "tu sei finzione!!! Tu esisti solo come
oggetto
e pedina utile per i miei figli! IO SONO LA MADRE DEI DUE CHE
CAMBIEANNO IL MONDO! Questa è tutto te, un
ninte come te!! è apparenza e trucchi e credi che ci
cascherò!? Tu sei una da truffe!! Fai le truffe e giochi con
la gente! Tu fai solo truffe e intorti
le persone prchè soffrano!! NOn accadrà...
AAAAAHHHHHHHHHHH HAAAAAAAAAAAAAAA
HAAAAAAAAAAAAAAAHAAA"
un urlo straziante squarciò la stanza facendo spaventare Jd.
L'essere aveva avvicinato le mani muscolose e con ughie intorno alla
donna, come a volerla prendere dagli avambracci o qualcosa di simile, e
appena la donna disse le sue minacce, urlò come una
disperata.
Veramente laveva toccata?. La donna era come presa proprio alle
vbraccia, bloccata e strepitata sconvolta.
E... si. Seriamente delle mani enormi l'avevano presa in quel modo e
tentato di sollevarla. ma non era il mostro. Ah, le truffe!!
pensò Jd con un sorriso ma si sentì veroggnoso
per
ridacchiare in quei momenti. La donna aveva spinto Lia troppo in
là, se evitava ecrti atteggiamenti e frasi, lei sarebbe
rimsata... succube e osseqiuosa, per i suoi amici.
La donna urlò e urlò, e Jd vide che di soppiatto
Kovacs e
Zidgi erao entrati ed erano stato il primo a toccare la donna appena la
proiezione avva fatto altrettato. Jd come la donna, avevano dato
attenzione a Lia, e aveva agito come l'assistente di un mago.
Richiamare su di sè l'attenzione mentre i veri attori
agivano, in quel caso dopo aver chiuso teatralmente le porte, rientrare
di nascosto mentre lei agiva e intentare le famose truffe per....
la donna si sentì male e si accasciò,
Kovacs si
mise prontalmente vicino a lei da dove si trovava, alle
spalle,
ceercando di farla riprendere, non era svenuta ma boccheggiava.
E Lia era tornata normale, per poi far svanire la proiezione per essere
davvereo lei, e a fissarla con arroganza e disgusto, delusione su
quella persona e speriorità
"Come dice una canzone che mi piace, cambiando qualche parola,
Hands, -Se potessi dire al mondo una cosa, gli direi che va
tutto
bene, e non preoccuparti perché preoccuparsi è
inutile,
ed è una perdita di tempo in questo momento. non
voglio
diventare inutile, non voglio essere disperata ed inutile, mi
stringero' in me stessa e nella mia fede. perché la luce
oscura
il buio. le mie mani sono piccole, lo so ma non sono le tue, sono mie.
la povertà ha rubato le tue scarpe dorate ma non ha rubato
il
tuo sorriso, e il dolore venne a trovarmi ma sapevo che non era per
sempre. abbiamo combattuto, solo per dispetto e per qualcuno
che
diceva cosa fosse giusto, perché dove c'è un un
uomo che
non ha voce le nostre voci canteranno. alla fine ogni gentilezza
è importante e mi metterò in ginocchio e
agirò.
Noi possiamo esser il Dio di questo mondo... siamo gli occhi di quel
Dio, le mani di quel Dio, la mente di quel Dio, siamo gli occhi di quel
Dio... e le mie mani non sono le tue ma le mie e lo saranno sempre...-
So cosa hai fatto venerdì e ti curo!!" troneggiando in piedi
pochi passi dalla donna, driitta e con atteggiamento di disprezzo e
superiorità. O almeno, sembrava a vederla, ma Jd sapeva che
non
era così e Kovacs dpo aver guardato Jd si rivolse a lei.
"Capo... forse sarebbe meglio..."
"Che stia lì a vegetare... ha cercato di rompermi e
sottomettermi... merita questo e altro... portatela nella sua stanza da
ospite mega speciale che crede di essere, e chiudetela a chiave
finchè non voglio..." andandosene via dall'altra porta che
prima
fu chiusa con il botto.
Jd la seguì, con Kovacs dietro di sè che aveva
lasciato
ai maggiordomi, chiamati, che si occupavano solo di lei tutto quanto.
Zidgi era poco dietro avendogliela sbolognata noncurante e ora i tre
seguivano lei che proseguiva fino all'ultimo piano, il suo.
Kovacs e Jd facevano domande ma lei ninete, finchè fatto
l'ultimo gradino del suo piano non si fermò pochi passi
dopo.
Loro si fermarono restandole dietro.
Si portò le mani sulla testa, come a proteggersi, chnandosi
un
pò in avanti. Kovacs con jd andarono davanti a lei la videro
distrutta. La mano sinistra sopra l'occhio sinistro, la mano destra
sopra la testia testra con le dita tra i capelli ancora umidi, il viso,
che si vedeva ove era possibile, era macchiato dai tannini del
tè. Mosse le mani che tremavano, mentre i due le parlavano,
e le
videro gli occhi in lacrime e lo sguardo in terrore e angoscia.
"Capo, si sente bene?"
"perchè hai fatto la spavalda se ti aveva distrutta? Guarda
in che condizioni sei..." iniziuò Jd
"sempre e sempre parole simili, prima dai miei e gli adulti e
ora
da quella stronza!!... non hanno fatto altro tutta la vita
che
urlarmi che io godevo per litigare, che mi piaceva, che io godevo nel
fare casino anche in mezzo alla merda di rosario che costringevano
tutti a seguire in tv come fossi stata feccia, quando urlavo
dolore...!!!" mormorrò come nella pazzia lei, muovendo le
dita
delle mani sul volto "... per come mi hasnno ridotta non sarei capace
di fare niente, essere niente da sola.... mi sono ammazzata in cose non
per me ammalandomi
e fino all'ultimo giorno con loro è stato solo colpe,
rimproveri, accuse, senso di veregogna e inutilità... ho
sempre
odiato essere in debito e quella stronza aveva ragione...!! Non
sarò mai come giusy! Come la feccia a scuola o banda, e
altro... lei si comprò il diploma, fece tanto schifo,
scappava da sola e la
dovevano recuperare anche a chilometri e chilometri perchè
doveva passarsi la giornata, si è venduta tutto l'oro che
trovò in casa, rubava e faceva lo schifo, trattava la gente
come
merda, anche gli anziani e... stava sempre con mille uomini e
nonostante tutto.... lei vive e prospera, è felice e sta
bene... alla fine ha avuto una vita ricca,
appagata, con tutto ciò che voleva e usa i figli per avere
più soldi con i regali... lei per là fuori,
vale!! E io
no!!... anche qui, senza quei due io sarei stata niente... ha fatto due
matrimoni , civile e in chiesa, per fottersi i regali... e io, io che
ero!?! ... non mi regalavano niente, facevano i carini davanti e poi
neanche il mio compleanno... ho combattuto contro i miei come potevo,
ho chinato la testa quando non riuscivo a reggere più, ho
fatto
cosa volevano sacrificando tutto, ho perso anni della mia vita sola e
disperata menter chi era attorno a me non vedeva e sentiva nulla...!!
Non ho fatto altro he sognare di vivere cose che tutti lgi altri
facevano come normali, dal mangiare quacosa che non fosse confezionato
alluscire con qualcuno e sentirsi accettata e vivere qualcosa...E
quella capra maledetta con le mutande
contenitive ha detto la verità...!!! Io non sarei stata
niente
ne avrei avuto qalcosa se quei due non avessero deciso di fermarmi e
farmi provare come cavia... quella vecchia laida buttana che osa dire
cose schifose su di me, quando si faceva toccare dal marito solo per i
doveri...!!! E i venerdì e a volte i martedì che
fa
quelle cose e dà della cornuta a me!!!...Stronza maledetta,
ha
ragione e io non posso farci nulla...!!! Io non ho nulla e non sono
capace di ninet se non arrabbattarmi come posso nelle cose vedendo
altri migliori di me che sanno fare, ma che mi trattano da schifo ccome
se non valessi... sarò sempre estranea, strana, c on
problemi,
inutile se non come pedina di cosa serve... e io odio quei due..." fece
tra i denti con ira negli occhi. jd capì che era arrabbiata
con
Milan e Dorde sebbene fosse solo un momento di sfogo.
"No, non li odi... non li odi affatto come dici perchè non
sarebbe da te, considerandoli come fai sempre... Milan e Dorde saranno
anche cosa sono con i loro difetti, ma davvero ti vogliono bene
perchè sei loro amica e non ti avrebbero affiadto..."
"...se non fossi stata incorruttibile e non comprabile..:" fece lei
rabbiosa
"pensi davveero che sia questo? No, non credo... è solo il
tuo
Io furioso con quella donna che ti ha richiamato il tuo passato. Sei
distrutta dal confrontarsi con una persona che ti ha minacciata di
farti ricadere in cosa..."
"non dire stronzate, per favore..." fece lei dopo avergli messo le
braccia attorno al collo, abbracciandolo al collo "Più vedo
queste
cose e più vorrei fare come Dio... scoperto
l'errore,
rifare da capo con un diluvio per ricominciare e nel mentre vederli
disperarsi fino a spegnersi, vedendo ME che me la rido... ma questa
volta fatto
bene!! E me ne andrei felice..."
"Perchè senti questa cosa di andartene?!? Io non..."
"E' veramente molto meglio andarsene e far sentire la proprio mancanza
se proprio è necessario, piuttosto che rimanere e non
significare nulla fino all'ultimo naturale respiro di amarezza e
rimpianti, da lacerarti dentro..." gli disse all'orecchio ma non
sussurrando.
"Quindi..." fece Jd tenendola che lei sembrava instabile
"La farò piangere anche andando contro quei due... e .... se
me
ne andassi sapendo che eisste chi mi ama a tal punto.." scuotendo la
tsta come fosse una cosa rarissima " la gente sa
solo dire che cosa è l'amore e come lo devi vivere, che
sanno
loro cosè l'amore ed è solo quello...fanno i
professoroni
e come fanno schifo in quello!!... ma nessuno che amerà mai
veramente da accettare il lasciar andare se ne è necessario
,e
Salutare con il sorriso, perchè l'altro ne ha bisogno...!!
questo
mondo non ha amore veramnete ma un fasullo sogno di infantili.... che
vuole
le cose delle fiabe senza considerare la realtà... eisste
così tanto amore diverso da quello così cme
esistono
persone diverse nel sentirsi ed essere che i pro vita e bigotti del
cazzo non consoceranno mai... l'amore che loro decantano e le famiglie
classiche sono il male!!!.. ODIO LE FAMIGLIE, IL SANGUE... devono
soffrire tutti abbandonati dal sagnue, schifati e cacciati via, questo
dovrebbe accadere ma le mamme dei cretini e scemi sono sempre incinte e
così facendo il mnale serpeggia... nessuno sorride quando
dice Addio o
è felice quando lo sei tu perchè ciò
che ti rende
felice non è ciò che loro volevano vedere...
eppure nel
passato la morte era così preponderante nella vita di tutti
che
non facevano gli schifittosi come ora... la accettavano e capivano...
La
gente pensa solo a spiegare come deve essere l'amore per loro e cosa
devi fare... ma non accadrà mai come per Lei e Lui
nell'opera
magna!! lei doveva andarsene, doveva andare così e invece di
sparire come pensava dal mondo, e da c hi amava, lui le ha donato un
libro che raccontava di lei, della sua vita come potesse essere, in cui
sorrideva ed era felice e mai sola...che lei non aviva vissuto..
perhè potessero riunirsi
almeno in quel posto che noi chiamiamo oltre mondo o
metamondo, e lei avesse un'esistenza degna che le scaldava il
cuore come non fu in vita sua... potremmo dire che lui non la consoceva
ma fece del suo meglio nel commemorarla e darle cosa meritava che non
ebbe da viva, se... ma qui nessuno mi conosce, nno sono altro che
quella che cè al bisogno, quella che deve dare cosa gli
altri
vogliono o addio... he mi fa sempre più pesanre a
quanto io abbia sbagliato a non andarmene prima ma ero terrorizzata di
sbagliare qualcosa, e che mi scoprissero non andata..."
"pensi che sia una soluzione...?"
"Quello che voi buonisti non capite è che non tuitto
è
come lo vedevte voi e volete cambiare gli altri... se lo faccio io sono
stronza... Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo, perche
finiscono... e così è la vita...!!" stringendolo
così forte da lui pensò di strozzarsi
"..."
"Siamo amici ma so che tu non ci sarai quando me ne andrò..."
"io..."
"NO!, non ora... sono stanca, voglio andare a fare un bagno..."
"A quest'ora di mattina...!? Ma..." ma Jd si voltò di scatto
quando Kovacs gli mise na mano su un braccio e gli fece no con la
testa, cosa che lei non poteva vedere perchè abbracciata
ancora
a lui con la guancia sula spalla "Come... come vuoi... però
se
hai bisogno di qualcosa per quanto hai sopportato di sotto..."
"non ne ho mai avuto bisogno, no...!?" come se fosse una pres ain giro,
slacicandosi e scendendo malfermamente seguita dalle due ombre
"Già..." rispose ormai solo Jd con amarezza
"E comunque... Jd...! Se io doverri restare, costretta, a proseguire
soffrendo... se io esisto, stai sicuro che questo mondo
perderà il concett di famiglia classica e velenosa e tutto
sarà cambiato er cancelare lo schifo, come un colpo di
spugna...!! Religioni e sangue saranno la mia crociata anche per
esseere il Male io e Milan Il signore e la Sognora Peròn
insieme, amato ed evocato... che soffrano chi è il male e
trovino la libeertà e la luce gli altri..."
"Ma..."
Due ore dopo - vasca singola
"... soffriva tantissimo del giudizio e la mancata approvazione di
essere apprezzata, ripete - io non sono adatta - non per
faresaper qualcosa
ma come persona ecome la vlevano... si lamentava che
aveva bisogno, un grande bisogno, di aiuto e della rpesenza
di
qualcuno che la ascoltasse, consigliasse, che fosse presente come testa
e considerazione e non solo come figura su carta... ma
nessuno
l'acoltava se non che perchè la
biasimavano o
dicevano offesi e adirati che faceva i capricci... che poi non capisco
che capricci una può fare se ti dice smepre e sempre a disco
rotto che stava male, un male di vivere e una solitudine lancinante e
non poteva reggere il tipo di vita che avevano loro... e che andarsene
era l'unica via d'uscita..."
"lo so, le paerlerò" fece Dorde al telefono con jd, agitato
per cosa era accaduto in mattinata. Se Milan non poteva, i loro numeri
erano predisposti che con un'opzione le chiamate passavan all'altro,
quindi pensava di parlare con Milan, per riferigli che la madre
delirava a letto per lo shock subito e Lia era sparita e non voleva
farsi vedere.
Dorde chiuse la chiamata, sospirando, era appena tornato come aveva
detto, ma ora doveva occuparsi della madre fuori di testa e di Lia che
faceva sciopero in depressione. Non gli aveva risposto per niente al
telefono e solo da Kovacs ebbe delle info.
"Si trova lì?" domandò Dorde sempre spacciandosi
per Milan arrivando aslla sezione dei bagni e trattamenti. E
trovò qualcuno ad aspettare fuori la porta come sempre,
seduto a leggere uno dei libri che lei consigliava e che spingeva gli
altri ad essere e vivere come era giusto, per gli altri, non per lei.
perchè non diventassero come lei.
Ricordava quando, al commento di uno degli uomini,"Io
non
cancello nulla in questa mia vita. Ogni cosa, ogni minima cosa mi ha
reso quel che sono. Le cose belle mi hanno insegnato ad amare la vita e
le cose brutte a saperla vivere superando i momenti no"
le aveva sentito dire affermando, vedendola
stizzita, che per lei i momenti no erano appunto situazioni
momentanee da affrontare con ogni stilla di forza e
caparbietà
ma cèrano quelle che in base alla persona erano
insuperabili,
nonostante tutto e quanto vi mettesse. Come fu per lei. E quando si
amareggiava per le situazioni che vedeva tra persone dello stesso
sangue come se per lei fossero aliene, tipi di legame e vicinanza e
amore che non sapeva cosa fossero perchè non provavaneinte
per
nessuno e si fermava in un angolo seduta a riflettere senza giungere a
risposte. O quando affrontarono diversi argomenti e si parlò
di
Malala, la famosa attivista per i diritti di donne e bambini e il loro
studio e quando lesse che il padre aveva sparato un colpo di
festeggiamento come fosse stato un maschio e non l'ha mai cambiata,
pressata o altro ma anzi, lui affermò e fece intendere che
come quel benvenuto non si aspettava nient'altro che LEI...
il loro legame era ottimo, così come mille
vicende familiari con i parenti veramente legati e presente, sia
veramente che di orecchi e dialogo lei faceva certe facce e restava
muta.
"Leader!! Mi spiace, il capo sta dormendo, non posso far passare
nessuno!" disse che si staccò dal muro con la
sachiena per mettersi in piedi e
cercò di fermare con i giusti modi Dorde
Dorde lo fissò serio e con umore scocciato , restando dritto
e quasi pomposo.
"Ripeti!!... cosè che dici al Leader di qui dentro!?"
tornando
per un attimo al linguaggio da ragazzino, perdendo quello ricercato,
ricco ed elevato creato in anni e anni
"no!!... ma io..."
"Vi ho affidato il compito di essere sue Ombre per vari motivi, e sono
contento che proseguiate i vostri compiti anche in situazioni come
questa... ma dici a me di non fare un passo per andare a parlarle!? c
ome aspettandosi una risposta, con le mani in tasca
"..." Django sudò freddo restando come
uno scemo, ok
aveva detto al Leader di aspettare ma aveva sbagliato veramente!?
"chiedo... chiedo scusa ma... si è addormentata
e..."
"Addormentata!! Nella zona vasche!! E fammi capire, si sta cuocendo
come una pera cotta e... va tutto bene!? La vedi dormire SE hai
controllato... e va bene, la lasci così in acqua... per
quanto
è rimasta in acqua!? Mezz'ora? un'ora? Di più!?"
"... un pò di più ma si è
addormentata..."
"lascia stare, a cosa ve la lascio in custodia se non capite che
è meglio evitare certe cose..."
Dorde lo lasciò là superandolo con una spallata e
aprì la porta. La vide nella vasca, nella sala da
bagno per una sola prsona massimo due, e quindi sola, messa
di
fronte alla porta e nella vasca sembrava piccola, con la testa
reclinata a pogiare sula spalla, i gomiti poggiati sul bordo
all'indietro. Doveva essere seduta nella zona più rialzata
della
vasca per chi come lei era bassa.
Chiuse la porta e si feermò. Oltre una zona vi era un cambio
di
pavimentazione a indicare che da quel punto si doveva stare scalzi e
che era la zona lavaggio, dal pavimento che cambiava e non solo attorno
alla
vasca.
Come si era addormentata in quel modo, si chiese? Le braccia
all'indietro, pogiandosi sul bordo, la testa reclinata, l'acqua senza
idromassaggio che sapeva... di cosa era la bomba da bagno del momento?
Ne testava parecchie per vedere quale fosse migliore, ma alcune
lasciavano scie di olio o qualsiasi cosa naturale mettessero dentro, o
delle chiazze chiare shiumose perchè no nsi erano sciolte
bene.
E provandole poi lei chiedeva di modificarle per un ottimo prodotto per
tutti.
Una cosa sapeva riconoscere, odore di cannella!! utilizzava quell'odore
nei profumi che usava e amava ala follia più di
damar,e
il benzoino che sapeva proprio di cannella e il benzoino nero.
Lei adorava l'odore di cannella e la spezia proprio, ne usava
quintalate come rideva suo fratello sul cibo, tipo dolci quindi
zuccherati. Da dove veniva cèrano come dolce di natale delle
sorta di ciambelle fritte grandi a malapena quanto un punto di lei,
quindi piccole, costarse di zucchero e cannella che on mangiava
più perchè senza le nonne che le facevano, per i
suoi
erano spesa inutile, costavano troppo e si poteva fare a meno. Quindi
non ne mangiava mai e lei piacevano con la mistura di zucchero e
il doppio di cannella. La frutta a cubetti la copriva di cannella iun
polvere,
a stecche le metteva nelle tisane e nel latte d'oro o golden milk che
con la curcuma la aiutavano per i suoi problemi... cose che poteva
gustare con loro e non prima, per i suoi, come i dolci con cannella che
voleva provare.
E lei piangeva in silenzio da sola urlando dentro contro i suoi VOI
SIETE PITOCCHI E BRACCINO CORTO DA NON GODERSI QUALCOSA CHE TIRI SU IL
MORALE CON LA SCUSA CHE SE NE POTEVA FARE A MENO, NON GODENDOSI NIENTE,
Cè GENTE CHE HA BISOGNO DI QUEL QUALCOSA OGNI TANTO.
E quindi niente. Non avevano trovato nessuno che li sapesse fare e lei
non voleva andare nelle zone limitrofe del luogo natale, torando in
italia, per mangiarseli, ora che poteva, limitandosi a cibo
più reperibile. Tipo la panna montata o il parfet
di mandorle, due tra tanti.
"Lia!!" fece lui senza alzare troppo la voce ma lei dormiva, per come
era messa, all'indietro , il corpo in
obliquo per cui respirando non si vedeva il seno coperta
dall'acqua, complice anche la schiuma della bomba da
bagno,testa
reclinata sulla spalla. non voleva svegliarla di colpo
perchè
aveva questas cosa che se la svegliavano chiamandola con impertinenza
le partivaun cerchio alla testa tutto il giorno.
"Lia!! Oh...!!!"
lei sussultò e scese in acqua fin quasi il mento,
guardandosi
attorno. Ansimò e lo fissò come a chiedere muta
che fosse
accaduto.
"Respira... spero di non averti fatto venire il mal di testa..." le
disse gentilmente, memore delle sue lamentele sul fatto che quando
stava peggio lei dormiva almeno un pò la mattina fino a
pranzo,
quando la notte non chiundeva occhi e i usoi, invece di capire e farla
riposare almeno delle ore che non potè la notte, la
svegliavano
perchè dvoeva alzarsi per mangiare e doveva stare con loro a
tavola. per dir loro di lasciarla dormire, musi lunghi e offesa e non
capivano che se la svegliava di colpo, poi aveva fitte e mal di testa
tutto i lgiorno. ma poi dicevano che mai facevano quelle cose.
"No... sto bene..." cercando di recuperare il respiro tranquillo,
gurandosi intorno
"Siamo soli... " fece lui togliendosi le scerpe e calzini che
lasciò nella zona prima del cambio di pavimentazione
avanzando prima di fronte lei e poi alla sua destra
accovacciandosi "sono venuto
per un motivo..."
"devo indovinare...!?" sospettosa
"..." Dorde stava piegato sulle ginocchia sul bordo, levatosi la giacca
e
averla messa di traverso sul divisore per ambienti in legno decorato
nella zona per spogliarsi "intanto come stai... Jd mi ha detto che ti
sei sentita male..."
"E' bello sapere che ti si può chiedere come stai... se
qualcuno
lo avesse fatto nel'altra vita, ma intendo un vero -come stai, come ti
senti- per sapere veramnete e non solo per formula fatta, aspettandosi
le solite menate che tutto era solito e ottimo..."
"bene... quindi, come stai...?"
"Insomma... potrei stare meglio... ma ora va bene..."
"Mi spieghi che è successo...!?"
"La mammina ha pianto e sei venuto a farmi il cazziatone??" fisaandolo
negli occhi come allerta
"No!!... ho chiesto, dopo aver sentito Jd, ad Helias di mostrarmi che
era accaduto. ho visto i video...Mia madre si è comportata
in
modo meschino e me ne dispiace, ha sempre avuto la vena superiore anche
prima che io andassi via come militare, giudicava le altre o gli altri
in generale come un prete con le sue pecorelle... era ritenuta una
donna corretta e giusta dove vivevamo ma... non amando quell'ambiente,
io e mio fratello siamo andati via anche per questo. Diciamo che...
l'atmosfera era sempre stare in campana, pena il giudizio della gente e
le bocche parlavano e ipotizzavano, ti metevano in croce o ti
elevavano... è lunga da spiegare ma si poteva soffocare
certi
giorni in mezzo agli adulti... e da quando la manteniamo ed
è
ufficialmente il contatto con noi nella politica del nostro paese...
posso dire è peggiorata??"
"Mh..."
"ma cèra bisogno di tutto quello che hai fatto?"
"... meritava questo e altro... nn puoi capire..."
"Jd mi ha detto di quanto ti ha colpita nel profondo cosa ha detto e
come, e mi dispiace, non accadrà più... le ho
già
detto che se intende comportarsi così con una di noi,
è
meglio che non venga più... abbiamo avuto una discussione su
ciò che lei ha chiamato -priorità di posizione-
perchè le ho detto che il suo comportamento era vergonoso
nei
tuoi confronti e si ostina a considerarti una mera serva... ma so come
prenderla, quindi dimentichiamo... anche
se, se ti ha fatto del male al punto da farti..."
"va bene... ora va meglio..."
"..." capendo che voleva chiudere il discorso "non accadrà
più, te lo prometto, anche se non comprendo come tu possa
aver
subito tutto quanto senza ribellarti... non sei neanche quel tipo che
offesa, fa teatrini volgari e da persone un pò
così
comportrandoti come i bambini... agisci in modi più subdoli
e...
posso dire da mafiosa!?..." ridendo per lo scherzo " so che non avresti
fatto casino ne aslzato
le mani, ma tu non sei tipo da abbozzare capo chino a quel modo..."
"... a volte per gli amici si fa questo ed altro..." fece lei
"cè altro? E..." a lo vide mettere un ginocchio a terra
"cosè questa storia del venerdì?" le chiese come
se non avesse altre informazioni.
"..." Lia restò ammollo fino al petto e fare il broncio. non
poteva dire a Dorde che tutti quelli che entrano nella zona delle celle
dello Chateau, avevano un controllo degli apparecchi! Tranne quelli del
leader, quindi Milan e Dorde, e Lia e i veterani, tutti gli altri e non
sapevano tutta la procedura, avevano agganciato pc o smartphone con un
controllo per la sicurezza del luogo e così vi eras una
scansione completa , tutti sapevano per malware, torian e simili, ma
era più di così e Lia non voleva ammetterlo. Per
una
votla si disse, controllare la gente significa sicurezza e se si devon
ovedere, tramite ovviamente solo heliasi, numeri di telefono, messaggi,
che app anche quyelle nascoste per celare cose private e cosa vi era
nel dispositivo, era per tutti. Ed helias aveva scoperto che la donna
aveva... un amante. Il venerdì e amrtedi come da messaggi
aveva
-appuntamneto- con quell'uomo e visto duante le proiezioni per farle
paura, celata dall'oscurità si era incazzata.
"Se qualcosa non va devi dirlo... lo ricordi...?"
"..." lei lo fissò come contrariata "... come mai questa
gentilezza?"
"..." restando come stranito "siamo amici... c ome hai detto tu,
chiedere se va bene e se qualcosa si può cambiare
è..."
"Si, si... anche se non era questo... quindi non vuoi rimproverarmi,
farmi la paternale..."
"forse sui tuoi teatrini tragi-horror, si..." ridendo "quelle
scene che hai mandato con la visuallizzazione erano un pò...
troppo!!!" fissandola peer farle capire quanto " tu sei..."
"ricordo le parole della tua mammina... un pezzo, una pedina del vostro
piano del Cambiamento che finchè serve, serve.. altrimenti
posso
benissimo essere cavia a vita a forza o schiava della cara
genitrice..." con le braccia di nuovo in fuori sul bordo a fissarlo
come un'accusa
"... se fosse così non avresti le libertà che
hai...
ricordi coloro che accudiamo che hanno avuto... brutti risultati con le
nanomacchine...!?"
Si, lo ricordava. Tutti coloro che erano state cavie, ovviamente
volontarie, e av evano avuto ripercussioni negative con le nanomacchine
e non potevano tornare a casa senza assitenza sanitaria di vario ipo,
erano ospitati in una struttura che un tempo veniva chiamata
Sanatorium. isolati, tenuti legati se occorreva, sedati e trattati come
orsi pronti a balzare eprchè le nanmacchine creavano stati
orribili nelle persone. In quel momento le passò in testa
che voleva davvero
andare a visitare il Waverly Hills Sanatorium!
Dorde vide la sua faccia e sospirò.
"A cosa pensi, ora..."
"Mh... ah! Al fatto che non volevo avere a che fare con i miei di
genitori e devo essere accondiscendetne con i tuoi... " lanciandogli la
frecciatina
"Lia... avev chiesto a te di accoglierli perchè sei l'unica
oltrei veterani a sapere di lei... e eprchè speravo andaste
daccordo così che..."
"Cosa... la tua mammina mi ha accusata di fare roba... ed è
stata esplicita..."
"..." Dorde la vide assottigliare gli occhi come tono accusatorio "...
senti, ho sentito cosa ti ha detto e... io non so niente e non ho detto
niente... e sono serio!!" apparendo come qualcuno che liquidava la cosa
per qualche motivo
".." lei si sporse verso di lui con rabbia "E allora, mi spieghi come
fa a sapere ....affermando quella cosa con
sicurezza... e noon dire Milan, perchè non me lo vedo a dire
cose... "
"Non so che dirti, come faccia a saperlo... ha solo buttato
lì
un'accusa pensando di averci visto giusto... che fosse qui quando ne
abbiamo parlato..."
"... già, ne abbiamo parlato varie volte perchè
uso
sempre quell'argomento per dire che devo sempre accontentare la gente,
non in quel senso, mai più, non cè nessuno che
merita
tanto, come i tuoi clienti facendoli cointenti... effettivamente sei
portato per rimproverare sempre se uso quell'elemento per lamentarmi
del dovermi abbassare a soddisfare gli stronzi con cui tratti, con
ciò che vogliono. Liquori, tipi di fumo, donne, vacanze
extralusso..."
"Si, tu hai la brutta abitudine di affermare che lustri i pennacchi
della gente per farla contenta... solo perchè... lascia
stare!!
Tra l'altro era una cosa per cui hai detto.... UFF"
"Cosa cè... ti rode?" fece lei con un sorrisino monello
"... smettila! Ritorniamo al discorso che potresti invece, e sei
maledettamente brava, ma hai deciso e quindi ninete... ma ti giuro che
non ho detto.. e non penso neanche
Milan, sarebbe da stupidi da parte sua..."
"... oltre il fatto che io mantengo i segreti... quello di
Rò
non l'ho mai detto a nessuno, così come faceva lui e trovo
assurdo che una cosa personale detta a voi perchè ... e ne
mi
creava fastidio..." come rifettendo
"Si...già" fece Dorde in un certo modo che la
portò a fissarlo
"bene... vedi allora di farle levare quella cosa dalla sua e tua
testa... vero o no, è una cosa mia e cè stato un
momento
in cui avrei voluto dire di Milan di cosa fa lontano dagli occhi della
mamma, o farla incazzare dicendo anche se non
è vero
e mai lo sarà -ma suo figlio ne è fruitore... gli
vuole
togliere questa gioia?-" detto con cattiveria fissandolo.
Dorde un pò di arrabbiò, sospirò.
"Tu ti sei fatta un giuramento, nessuno ha da dire niente ma se
pronunciavi quella frase, facendo intenedre a mia madre
chissà
che comportamenti... sarebbe scoppiato..."
"si lo so... ma avrei voluto vedere nel profondo te come te al cavavi a
dirle -mà, non è vero, non la darebbe neanche col
binocolo, pensa lucidare il mio appparecchi-... cosa ti saresti
inventato per dire che non è vero, ed è la
verità,
perchè si levasse dai piedi per giudicare!? Noi due siamo
amici,
così' come Milan, Jd, altri... e mi fa incazzare che CERTA
GENTE
si aspetti qualcosa poi da me per picchi loro... o mi accusi..."
alzando le sopracciglia per fare un'espressione tipo -hai capito- "...
non sarà vero mai nulla di ciò che gli omini
dicono tra
me e -Milan- sebbene non sanno che per la maggior parte del tempo se
lui non cè, ci sei tu... ma mi rode vedere una vecchia..."
limitandosi, fissandolo "... che mi accusa di fare roba sessuale agli
altri, come fossi chissà che persona,
perchè
le sono arrivate voci... non ha detto che andavo a letto con qualcuno,
ma..."
"di cui non ho parlato... Ascolta, non sono mai state
pronunciate da me se non con te, neanche
con mio fratello!! ...se non sei tu a uscire l'argomento, io non dico
niente e così fa lui... noi teniamo i segreti, non li
diciamo
neanche a nostra madre.. quindi o ci ha sentiti..."
"la questione è... perchè mi accusa di una cosa e
non sa
o dice di suo figlio che ne cambia una o due a settimana o di te che..."
"Io non ho nessuna..."
"Ora... ma hai la tendenza a stringere... incontri con colleghe,
chiunque siano, che non durano e tutto, ok, ma ogni volta che vai in
giro e trovi una interessante.... anche di grado superiore o inferiore
"guardandolo come accusandolo "... beh, ne diventi molto amico...
quindi non fare il santarellino!! Sono un decimo rispetto Milan, ma hai
le tue colpe..."
"perchè colpe, detto da te poi che pensi che sia giusto e
lecito..."
"Intendo!!" fermandolo "il fatto che non vuoi far consocere i segreti o
che Milan venda il vostro dna in giro, per hè lo avete usato
come metodo di sicurezza per qui... se poi hai relazioni con donne
invishiate nel ramo militare o politico o...il fatto che siete liberi
di fare cosa volete e con chi... ma la mammina mi ha rimproverata,
no... noon rimproverata, sembrava che volesse mandarmi
all'inquisizione, ecco, per una cosa che ...!! Perchè questa
discriminazione?? Solo
perchè era ... ed era una cosa che sapevo f..."
"NO!! Ok, ho capito... farò in modo che lo dimentichi e non
ti tratti più male..."
"... voglio vederlo..."
"Le parlerò in privato!"
"Ah!! Quindi sarà a porte chiuse, non so che vi direte, COSA
LE DIRAI, e..."
"Te l'ho promesso... non accadrà più neanche se
resterete sole... seriamente!!" le fece e sembrava sincero
Dorde rimase a reggersi sulle dita delle mani poggiate sul pavimento
vicino il bordo della vasca, con lei che lo fissava negli occhi per
capire se cèra un velo di menzogna o altro, col broncio.
"... mi auguro che sia così" fece facendo leva sui
palmi
delle mani per tirarsi su all'indietro fuori sul bordo della vasca e
sedersi, poggiando i talloni sulla parete sotto l'acqua, controllandosi
il corpo per rimasugli delle bombe da bagno.
Si portò le gambe davanti al corpo incrociando le caviglie,
tocando il pavimento in legn con el dita dei piedi, per alzarsi, ma si
vide la mano di Dorde pronta ad aiutarla.
Aveva in mano uno dei nuovi accapatoi che aveva disegnato lei, e che
usava lei, in piedi pronto a farla alzare.
Gli prese la mano e si tirò su, per poi essere circondata
dall'accappatoio speciale
"... sai che non ho motivo di mentirti..." le disse cingendola sulle
spalle con l'accappatoio
"...si... e so che Milan non lo farebbe... anche se, magari gli
è scappato... della serie... Mamma, lei non farebbe mai
niente
di vergonoso, ci sono state solo .."
"...Ammettiamo che lo abbia fatto..."
Rimasero uno di fronte all'altra, distanti solo pochi centrimentri, lui
a fissare lei e lei un punto della sua camicia a riflettere...
"Se fosse così... Allora lo abbraccerei..." facendolo
veramente
intorno al collo di Dorde senza badare al fatto che lui fosse vestito,
segno per lui che sarebbe andata a farsi la doccia, e lei bagnata "e
poi lo stritolerei
con tanto amore ma anche con rabbia così' forte
finchè non gracchia
scusa asfittico per la mancanza d'aria..." stringendo Dorde tantissimo,
con la guancia sulla sua spalla
"... molto umano..." rise lui "e poi...?"
"se qualcuno di voi si azzarda a fare qualcosa di negativo contro di
me, mi incazzo davvero e non ha senso dire come... "
"... lo sai che sei vendicativa e ti comporti da cattiva solo se ti
fanno o dicono cose veramente brutte e non sei così
normalemnte...?"
Lei restò in quel modo ancora un pò, sapeva che
lo stava bagnando tutto.
"... sono davveero una persona orribile e pessima...?" chiese in un
soffio al suo orecchio "da meritare ciò che ricevo dagli
altri...?"
"Se la gente non ti conosce, è colpa loro..."
"... io non parlo per ipotesi..."
"lo so... Milan ti adora, per lui sei una sorella minore... pensi che
lui menta?"
"No, non parlavo di quello... sono stanca di questa vita fatta di
accuse, ritorsioni, di..."
"Non riesci a staccarti dal tuo passato e da loro senza soffire,
veero...?"
"... posso restare così ancora un po prima di andare a farmi
la doccia?"
"... come vuoi..." cingendole la schiena per bene con il particolare
accapatoio. Adesso li usava che prima dove viveva non poteva... a che
serviva lei dicevano, se ti lavi a pezzi? E certo, diceva lei poi a
Dorde e Milan, perchè è normale lavarsi
a pezzi in
casa con la sua malattia, proprio facendo acqua comuqnue a terra mentre
le sbraiatavano che con la doccia (mai il bagno in vasca) si faceva un
casino a terra e non facevano come diceva lei di comprare lo scopettino
da bagno e pulire...
lei si staccò col broncio tirandosi lsa mantella davanti, e
le chiuse bottone dopo bottone.
Era una sorta di mantella con otto grossi bottoni che si chiudevano su
un lato, con delle maniche particolari, cèra un taglio
obliquuo
da dove far uscire la meni all'altezza dei fianchi, lungo dieci
centimwentro e sopra queste aperture, vi erano due sezioni di tessuto
come delle mani che se non usate, quindi con le mani sotto, semrbavano
un decoro a frma di trapezio con la parte minore sucita sulle spalle.
Si chiudeva come un accappatio in vita con una cintura abbinata.
Sembrtava, come diceva Dorde, quasi la mantella rossa con bordi neri e
tagli simili per le braccia che le piaceva tantissimo.
"... per tutti devo sempre cambiare io, ma nessuno cambia dopo aver
ascoltato i loro, di elementi negativi... non ci sarà mai
chi mi
ameerà veramente da essere felice di come sono e non come
vorrebbe che io sia e cisì tanto, il vero amore non quell
oche
pensano di insegnarti... che consdieri te e cosa vuoi da non negarti
l'andar via e accompagnarti alla Soglia, dicendoti -spero che ora tu
sia felice,e se è vero, un giorno ci rivedremo ma
per ora
Addio. Un dono per te cartacero perchè ti segua,
dove cè
il mio cuore e il mio affetto tra le fiamme, che parla di te, di noi,
di tante cose che non hai vissuto e potrewsti vivere ma lì
si ed
un pezzo del mio cuore e di ciò che sei e saresti stata, che
ti
seguirà...-"
"...Se ci fosse qui Milan ti direbbe di sicuro che, dopo averti
abbracciata, non cè cosa migliore dello stare insieme e
vicini...e che se questo è ciò che senti, lui
sarebbe
rimasto con te fino allultima stilla di vita augurandoti buon
viaggio... dicendoti che anche se no navevi persone speciali per te,
cèa lui e anche noi...Ma..."
Al snetire quell'altima parola, lei chinò di più
il capo
e gli si strinse addosso, le mani ad artigliare verso le sue
scapole e la testa sul petto, ma senza guardarlo. Lui
sospirò e
la strinse, per poi irrigidirsi. Lo stava artigliando troppo, la
camicia non proteggeva ontro le sue unghie, seppur corte.
"... a me non interessa più da dopo aver detto fanculo a Zay
e
Ric... che vi fosse qualcuno per me o no... che sia morto o
no...
Ho sempre pensato che se mai l'idea che Zay aveva delle cose fosse
vera... se davveero cè un destino e le persone si
reincarnano, SE esiste la reincarnazione... allora se cè
modo
di rivedersi, doveva accadere... anche se so che non avrei accettato
nulla da quella persona, perchè come le altre avrebbe voluto
cose che non sento di dare e fare... se doveva accadere che ci
reincontrassimo, allora doveva accadere... perchè ci
cercavamo... io ho cercato come una disperata il modo di andarmene e
trovare quel posto, quell'angolo per me ove essere e sentirmi a casa...
la casa non dove si è nati o vive la famiglia di sangue, ma
quel posto, là, dove cessano i tuoi tentativi di fuga ed
lì che vuoi restare..."
"...e qui non va bene...?"
"... con qualcuno che vedesse me e non chi si aspettava e...
che se ne vada
al diavolo il destino e le persone speciali che erano per me... ZAy
diceva che sarebbe stata importante una persona
più
grande di me che avrebbe fatto la differenza nella mia vita... Phib
diceva che per il mio passato, senza volermi dire quale ma diceva che
ZAy lo sapeva e chi ero era innominabile... che dovevo stare ferma e
buona perchè... il perchè non lo disse mai... ma
so che
ho gettato via questa vita per far contenti i membri della famiglia
dove sono nata e ancora adesso continueranno a dire che non
è
veero.. se avessi fatto cosa volevo io veramnete come urlavano,
credimi, avrei vissuto mille vite e mille cose che... ora non sarei
così..." stringendosi
ancora di più a lui "... che vadano al diavolo tutti!!! Da
Phib
e famiglia SE esistevano, io volevo solo essere ascoltata e se come
diceva ZAy erano un qualcosa, almeno di non farmi sentire un'imbecille
come fecero...ma i miei dubbi se fossero uno scherzo tipo da quelli del
forum... non mi ha mai ascoltata nessuno e quando loro dievano di farlo
mi rispondevano le stesse cose della gente intorno a me... che senso
aveva continaure solo online, quando nella realtà fuori lo
schermo io vivero da schifo? Non avrei retto lo stesso continuando ad
avere contatti con loro... ma non capivano, credevano che bastasse...
ora, adesso, so che ho sbagliato a non morire prima, a far scorrere il
tempo subendo io, però, non tutti gl ialtri... loro sono
andati
avanti guadagnando cose che io non vedrò mai che mi
rendessero
qualcosa... ora vorrei solo la pace, ma solo uno sembra intenzionato ad
accompagnarmi dicendo gioioso che se è ciò che im
serve e
mi è necessario, sarà lì con me ome
non lo saranno
gli altri... non sono stupida, non sono cieca... so che QUALCUNO vuole
cose da me ciò che non sento e non voglio... e non si
accorgono
della mia sofferenza..."
"..." vedendola col capo chino e si accorse che aveva aferrato la
camicia e la stringea nei pugni, restanbdo abbracciata
"... IO NON ACCETTO DI ESISTERE PER UNA VITA CHE NON VALE NIENTE.... io
non abbozzo e non mi accontento di una vita -meh-, come quel tizio di
quel forum che ha detto candidamente che non era una vita felice ma
basica, che..."
"Lia..."
"Io non accetto collari, non permetto catene per contenermi e
nè
che mi costringa a forza ad esser cosa non sono e voglio... sono qui
solo perchè pensavo che meritaste una mano, siamo diventati
amici ma... se voi credete che si....invece no... tra qui e
là
fuori non è cambiato niente e io mi sento esattamente come
prima... tutti voi non siete diversi e questo posto, anche se poteva,
non riuscirà mai ad essere il mio posto.. quella donna mi ha
fatta ripiombare in situazioni del mio
passato, lecose che mi urlavano loro e i pesi che mi metetvan addosso
senza vedere me malata e col piede nmella pazzia perchè si
viveva come dicevano, diventando folli per un qualcosa del panificio,
un dolce, una pasta VERA o... e odio l'idea di finire in catene in mano
a gente che mi vedo
solo come oggetto da usare al bisogno e poi gettarmi... questo mondo
non cambierà, potete fare tutto ciò che
vorrete... per
questo non ha senso per me continuare ad aiutarvi scavalcando
ciò che sento davveero... e odio le famiglie...."
Si voltò sfuggendo dalla presa di lui. Si avviò
alla porta e se ne andò.
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