Non si può condannare l'amore

di Fiore di Giada
(/viewuser.php?uid=695733)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


A passo lento, quasi felpato, ti dirigi verso la camera del principe.
Il rumore dei tuoi passi rimbomba e si mescola al battito furioso del tuo cuore.
Di tanto in tanto, lanci sguardi furtivi, ora a destra, ora a sinistra.
Il pugnale, dono delle tue sorelle, trema tra le due dita, principessa Marina.
Stai facendo la scelta giusta?
Ti avvicini al letto del principe e lo fissi.
Dorme un sonno sereno, accanto alla donna da lui sposata in quella splendida cerimonia.
Per alcuni istanti, ti bei della visione del suo viso gentile.
Vorresti perderti per un'ultima volta nel sguardo ultramarino.
Ma non è possibile.
Sollevi il pugnale alto, pronta a immergerlo nel suo cuore palpitante.
Nella tua mente, risuonano le parole delle tue sorelle.
Pur di darti un'altra possibilità, hanno sacrificato i loro meravigliosi capelli alle brame della Strega del Mare.
Solo il sangue del principe può sciogliere quell'incantesimo crudele.
Non puoi rendere vano il loro gesto.
Le mani, tuttavia, tremano e non riescono ad affondare il colpo finale.
I tuoi occhi si velano di lacrime e deboli singhiozzi spezzano il tuo petto.
Ti giri e corri, lasciando cadere il pugnale a terra con un tonfo.
Perdonatemi, sorelle mie., pensi, il cuore oppresso dalla pena. Non sei riuscita a uccidere il principe.
Sei condannata a morte.
Ma non sei pentita del tuo gesto.
In fondo, non si può condannare l'amore.







Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4033749