A
passo lento, quasi felpato, ti dirigi verso la camera del principe.
Il
rumore dei tuoi passi rimbomba e si mescola al battito furioso del
tuo cuore.
Di
tanto in tanto, lanci sguardi furtivi, ora a destra, ora a sinistra.
Il
pugnale, dono delle tue sorelle, trema tra le due dita, principessa
Marina.
Stai
facendo la scelta giusta?
Ti
avvicini al letto del principe e lo fissi.
Dorme
un sonno sereno, accanto alla donna da lui sposata in quella
splendida cerimonia.
Per
alcuni istanti, ti bei della visione del suo viso gentile.
Vorresti
perderti per un'ultima volta nel sguardo ultramarino.
Ma
non è possibile.
Sollevi
il pugnale alto, pronta a immergerlo nel suo cuore palpitante.
Nella
tua mente, risuonano le parole delle tue sorelle.
Pur
di darti un'altra possibilità, hanno sacrificato i loro
meravigliosi capelli alle brame della Strega del Mare.
Solo
il sangue del principe può sciogliere quell'incantesimo
crudele.
Non
puoi rendere vano il loro gesto.
Le
mani, tuttavia, tremano e non riescono ad affondare il colpo finale.
I
tuoi occhi si velano di lacrime e deboli singhiozzi spezzano il tuo
petto.
Ti
giri e corri, lasciando cadere il pugnale a terra con un tonfo.
Perdonatemi,
sorelle mie., pensi, il cuore
oppresso dalla pena. Non sei riuscita a uccidere il principe.
Sei
condannata a morte.
Ma
non sei pentita del tuo gesto.
In
fondo, non si può condannare l'amore.
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