I mille colori dell'amore

di desigra2005
(/viewuser.php?uid=1227421)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Mi svegliai per il gran caldo, il sole doveva essere già bello alto e questo voleva dire che avevo dormito fino a tardi. Scesi con cautela e mi recai in cucina dove mi attendeva un gustoso profumo di pasta al forno: la nonna era indaffarata tra i fornelli mentre le mie due sorelle erano impegnate in un duello verbale. “Non penso che dovrebbe dargli corda. Lui non è il tipo per Loredana, sono due mondi diametralmente opposti. Ci avete pensato a come potrebbe finire? Io sì ed in tutti gli scenari che ho ipotizzato il finale è sempre uno: nostra sorella con il cuore spezzato”. Beatrice sembrava preoccupata ed ovviamente aveva espresso con fermezza la sua contrarietà ad una mia frequentazione con Andrea. “Ma ti ascolti quando parli? Mi sembra di sentire la voce della signora De Barbieri. Due persone, prima di iniziare a frequentarsi, dovrebbero scambiarsi la dichiarazione dei redditi?”. Giada, invece, sembrava decisamente favorevole. “Giada, alla tua età la pensavo come te. Quando crescerai ti renderai conto che il detto due cuori ed una capanna nella vita reale non è sufficiente. Conosci bene la famiglia De Barbieri, sai che tipo di vita conducono, hai visto le loro frequentazioni ed hai partecipato ai loro eventi. Pensi davvero che Loredana sia pronta per tutto ciò? Ed anche se lo fosse pensi davvero che potrebbe essere a lungo termine?”. La nonna posò lo strofinaccio in modo brusco attirando l’attenzione su di sé. “Bambine mie, da una parte è ammirevole il senso di protezione nei confronti di vostra sorella ma dall’altro mi lascia perplessa la scarsa di fiducia che riponete nel suo buon senso. Sarà lei a valutare la situazione e decidere se intraprendere o meno una frequentazione con questo bel ragazzotto e dovrebbe essere sempre così; non dovete mai lasciare che gli altri condizionino le vostre scelte perché nessuno vi conosce meglio di voi stesse”. La saggezza della nonna era stata certamente una pietra miliare di questa casa. “Sono d’accordo con la nonna, state parlando del nulla. Andrea è stato solo molto gentile con me, ciò non dimostra alcun interessamento nei miei confronti; sapete bene che è stato la mia prima cotta adolescenziale e forse lo è tuttora, non posso dirlo con certezza, ma ciò non offuscherà il mio giudizio. Apprezzo davvero il vostro interessamento ma vi prego di non farne un caso di stato anche perché davvero credo proprio che non ci sarà un seguito”. Le ultime parole sembrarono molto malinconiche, il dolore alla caviglia cominciava a farsi più intenso e zoppicando raggiunsi una sedia sulla quale mi sedetti sospirando. Beatrice mi passò accanto, il suo sguardo sembrava vitreo. “Sono tutte belle parole dettate dalla lucidità del momento, quando davvero ti troverai di nuovo di fronte il bellimbusto vedrai che tutti i tuoi buoni propositi andranno in fumo ed in poco tempo ti ritroverai in una prigione dorata che ti logorerà da dentro”. Rimanemmo un minuto buono a guardare la porta dalla quale era uscita fino a che non arrivò mio padre con Marco. Mi accarezzò i capelli e con un gran sorriso ci comunicò l’arrivo di ospiti per il pranzo. “Famiglia, non ho ancora visto la tavola apparecchiata per il pranzo. Tra poco ci raggiungeranno delle persone che ho invitato al nostro consueto pranzo domenicale. Io e Marco abbiamo finito di lavorare prima apposta per darvi una mano”. Vi starete chiedendo come sia possibile che nessuno abbia chiesto chi fossero i commensali dell’ultimo minuto; semplicemente perché capitava spesso che qualcuno si aggiungesse alla nostra tavola: delle volte erano dei collaboratori di papà che si fermavano per il pranzo dopo aver visitato la fattoria, altre volte erano delle amiche della nonna che con la scusa di una partita a briscola tentavano in tutti i modi di carpire i segreti della sua famosa torta di mele. Capitava spesso, inoltre, che ci fossero delle amiche di Giada e quindi per tutto questo nessuno pose delle domande indagatrici. Quando dalla finestra vidi arrivare una grande auto blu cominciai ad agitarmi. “Papà credo che i tuoi invitati siano arrivati. Quell’auto mi sembra familiare”. Mio papà si avvicinò, diede un’occhiata e chiese a Marco di andare ad accoglierli mentre lui sarebbe andato in cantina a prendere del vino. “Dovevamo aspettarcelo che lo avrebbe invitato per ringraziarlo; di certo non mi sarei mai aspettata che avrebbe portato anche Edoardo”. Rimanemmo a guardarci impietrite: nessuna delle due era pronta per incontrare di nuovo i fratelli De Barbieri. Dall’alto della scala Beatrice rise sguaiatamente. “Ora sono proprio curiosa di vedere come le mie due leonesse in un batter di ciglia si trasformeranno in due conigliette spaventate. Per fortuna che ci sono qua io”. Il primo round se lo era ovviamente aggiudicato lei, aveva ragione quando diceva che con la lucidità i buoni propositi ci sembrano dei veri e propri punti fermi ma trovarsi di fronte a quelle che erano le nostre debolezze rimescolava completamente le carte.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4033949