Draco sa tante cose

di _LilyEvans98_
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Sa che è l’erede di un importante casato purosangue, quello dei Malfoy.

Ha sempre adorato stare con suo padre, lo ha sempre riempito d’orgoglio sentire la gente chiamarlo “Signorino Malfoy”.

Vedere le persone quasi inchinarsi al cospetto della sua famiglia, al suo cospetto è una cosa che gli è sempre piaciuta.

“Un giorno tutto questo sarà tuo” è uno dei mantra che gli vengono ripetuti per tutta la sua infanzia.

Draco non fa nemmeno in tempo a crescere che ha già la consapevolezza che un giorno sarà a lui che la gente si rivolgere con l’appellativo di “Signor Malfoy”

 

Sa che l’essere purosangue lo rende migliore degli altri.

La prima cosa che gli viene insegnata è la differenza tra i vari stati di sangue.

Tra noi e loro

Ricorda ancora nitidamente le parole dei suoi genitori.

Noi siamo purosangue, siamo i migliori. Loro sono solo feccia” e Draco ci crede, ci crede ciecamente.


Sa che il tatuaggio nero sull’avambraccio sinistro di suo padre indica la sua lotta per un mondo governato dai migliori, dai purosangue

É solo un bambino quando se ne accorge la prima volta. 

Le sue curiose iridi argentee scrutano diverse volte lo strano disegno nero che macchia la carnagione diafana del padre e lo sguardo è carico di ammirazione quando sente il genitore dirgli “è il simbolo della lotta che i purosangue come noi portano avanti da anni, quella per far sì che la feccia continui a usare la magia, per far sì che loro la smettano di pensare di essere come noi”. 

Noi e Loro

 

Draco ha 16 anni quando capisce di non sapere così tanto quanto credeva.

 

Ha 16 anni quando suo padre finisce ad Azkaban

L’arresto di suo padre, del Signor Malfoy, è in prima pagina sulla “Gazzetta del Profeta”. Lo chiamano Mangiamorte e tutti sussurrano al passaggio di Draco. al passaggio del “figlio del Mangiamorte”, non più “Signorino Malfoy” o semplicemente “Draco”.

Draco sa che suo padre stava solo lottando per un mondo migliore.

Ma allora perché si vergogna tanto?

 

Ha 16 anni quando viene marchiato

Ricorderà sempre Voldemort e il suo ghigno mentre premeva la bacchetta sul suo avambraccio sinistro, esattamente come fece decenni fa su suo padre.

Draco quasi non fa caso al tono velatamente ironico e al contempo vittorioso del Signore Oscuro, del suo signore, mentre pronuncia la formula “Morsmordre”e sente il braccio bruciare.

Ma se fuori, davanti a tutti, davanti a sua madre, lui si mostra impenetrabile, fiero, la notte nella grande camera di un maniero troppo vuoto, si lascia andare alle lacrime.

Si lascia andare alla consapevolezza che il tempo della spensieratezza è finito e che ora deve dimostrare di essere il vero erede del casato Malfoy.

 

Ha 16 anni quando deve uccidere Silente

Lo ricorda ancora il vago sentore di terrore che ha provato quando ha saputo quale fosse il grande onore che il Signore Oscuro aveva riservato per lui, per Draco Malfoy.

Ricorda ancora lo sguardo esaltato di sua zia Bellatrix, fiera che, tra tutti, tale onore sia stato riservato al suo unico nipote.

Ricorda ancora lo sguardo spaventato di sua madre, disperata per il destino al quale il suo unico figlio stava andando incontro solo per via degli errori del padre.

Per tutti i mangiamorte lui era fiero dell’incarico che gli era stato affidato.

“Sono stato scelto” ha detto a Piton, l’usurpatore, colui che ha surclassato il padre nelle file del Signore Oscuro.

 

Passa le ore a pensare e trova diverse idee, prima la collana maledetta e poi l’idromele avvelenato, facendo finta di non vedere le centinaia di variabili che avrebbero potuto mandare all’aria entrambi i piani.

Eppure Draco, anche se rifiuta di ammetterlo persino a se stesso, è sollevato quando scopre che i suoi piani sono falliti.

 

Ma è un giorno che, scoprendo che Voldemort aveva fatto torturare dei mangiamorte per aver fallito, Draco dimostra perchè è finito a Serpeverde e usa la dote principale della sua casa, la furbizia, aiutata dal fatto che sapeva che sarebbe andato incontro a morte certa se avesse fallito, di nuovo.

Obbliga Tiger e Goyle a reggere il gioco, ad appostarsi fuori dalla Stanza delle Necessità mentre lui sistema l’Armadio Svanitore per far entrare i Mangiamorte a Hogwarts,forse sperando inconsciamente che alla fine sarebbe stato uno di loro a scagliare l’Anatema che uccide.

 

Ha 17 anni quando capisce di non aver mai saputo nulla

 

Lo capisce sulla Torre di Astronomia

Ricorda ancora quando, sulla Torre di Astronomia, ha provato quel vago sentore di speranza, la speranza che forse per lui e sua madre c’era ancora la possibilità di salvarsi, che forse Silente poteva veramente aiutarli . 

Ma ricorda anche il terrore provato quando sua zia e i suoi accoliti erano entrati e la paura, talmente pura da essere cristallina, di quando ha sentito Fenrir Greyback.

Ricorda di essersi sentito morire mentre puntava la bacchetta contro Silente e poi di essersi sentito paralizzato mentre guardava Piton pronunciare la formula mortale prima e il corpo senza vita di Silente ondeggiare all'indietro ormai privo di vita poi.

 

E Draco non capisce come suo padre, sua zia e tutte le persone in quella stanza potessero uccidere con una tale facilità.

 

                                                                                    Lo capisce mentre scappa da Hogwarts

Scende velocemente le scale della Torre, come se si trovasse sui carboni ardenti.

Cammina velocemente per i corridoi della scuola, deve scappare da tutti quanti i suoi abitanti, sa che tutti vogliono ucciderlo per vendicare Silente.

Draco non lo sa, ma ha un’espressione spaurita e smarrita dipinta sul volto, perchè inizia a capire che forse dovrebbe scappare da chi è con lui.

Ma è sempre stato un codardo.

 

Lo capisce quando torna a Malfoy Manor

Il grande maniero della sua famiglia è sempre stato maestoso, quasi inquietante, eppure sin da quando era piccolo, Draco non avrebbe mai voluto una casa diversa.

Fino ad allora.

Il grande salone, un tempo luminoso, adesso gli sembrava sempre buio e tetro.

Era arrivato a invidiare i pavoni che abitavano il giardino della villa, gli vedeva liberi...lui era in gabbia.

 

Guarda il Signore Oscuro prendere il controllo della sua Villa, della sua casa.

Guarda i suoi genitori, di cui uno appena uscito da Azkaban, diventare i servi di un mezzosangue, qualcuno che lui avrebbe dovuto considerare inferiore, esattamente come gli era stato insegnato.

Guarda sua zia Bellatrix diventare la signora di casa, la padrona.

Guarda suo padre rimanere senza bacchetta, perchè il Signore Oscuro l’aveva presa per sè.

 

La notte non dorme in più, le urla dei prigionieri torturati e le risate esaltate della sorella di sua madre glielo impediscono.

 

Lo capisce quando tortura Rowle

Rowle aveva fallito.

Avrebbe dovuto portare Potter al Signore Oscuro, ma non ci è riuscito. Ha fallito. Merita le Cruciatus.

 

È questo che Draco continua a pensare mentre tiene la bacchetta puntata contro il corpo contorto dal dolore di Rowle.

 

Ma ora Draco inizia a capire una cosa.

Lui vorrebbe essere tante cose. Ma non un Mangiamorte.

 

Lo capisce a Villa Malfoy, durante le vacanze di Pasqua

Lo avevano fatto chiamare perché forse avevano catturato Potter e  con lui Weasley e la Granger.

Lo vede davanti a lui, la faccia rovinata da una fattura pungente, ma riconosce la cicatrice sulla fronte. 

Sa che deve dire che è lui, che il Signore Oscuro va chiamato, ma per la prima volta Draco sceglie di dare una mano a San Potter.

Oppure non vuole vedere un altro omicidio, chi lo sa.

 

Ma la vera rivelazione arriva dopo, quando vede sua zia torturare la Sanguesporco e il suo sangue macchia le mattonelle della Villa.

Rosso. Liquido. 

Per un momento ritorna con la mente a tutte le volte che si era ferito fino a sanguinare.

Sangue rosso. Liquido.

Per la prima volta non vede la differenza, non vede un sangue sporco.

 

Lo capisce il 2 maggio del 1998

Ricorda quando entra nella Stanza delle Necessità per cercare Potter e riprendersi la sua bacchetta.

Al suo fianco Tiger e Goyle, come sempre.

 

Draco vuole solo indietro la sua bacchetta, consegnare Potter e poter tornare a casa.

Non vuole combattere. Non vuole uccidere.

 

Ma la situazione degenera e quando l’Ardemonio viene appiccato è sicuro di morire, sente le sedie cedere sempre di più e gli sembra quasi di vedere il suo corpo cadere.

Ma arriva San Potter a salvarlo, a caricarlo sulla sua scopa e a portarlo fuori.

 

Vede Tiger, Vincent, il suo corpo senza vita, e tutti i loro momenti insieme gli passano davanti agli occhi.

Vincent aveva la sua età ed è morto.

La guerra non risparmia nessuno, un prezzo c’è sempre, ed è in quel momento che Draco capisce che lui non è disposto a pagarlo.

 

Vuole tornare a casa, dai suoi genitori, e fanculo il Signore Oscuro e la sua maledetta causa.

Vuole tornare a essere un semplice ragazzo, non chiede altro.

 

Quando li trova se ne vanno, tornano al Maniero dei Malfoy e spera che lo Sfregiato riesca a dare un calcio in culo a Voldemort perchè ora, finalmente lo capisce, a lui di essere un Purosangue non importa niente.

 

Draco ha 26 anni quando capisce tutto

 Risollevarsi dopo la guerra è stato duro, ma ci è riuscito.

É diventato un abile pozionista dopo aver conseguito i MAGO nel 1999.

Potter è riuscito a evitare Azkaban sia a lui che a sua madre, suo padre ha dovuto scontare diversi anni.

 

Ma ora, mentre tiene la mano di sua moglie, della sua Astoria, mentre questa mette al mondo il loro bambino, Draco capisce che tutto ha avuto un senso,un senso che si manifesta nel bellissimo bambino che ha subito conquistato il suo cuore.

Lo guarda mentre sua moglie lo tiene in braccio, stremata, ma felice e la guarda negli occhi verdi che lo hanno fatto innamorare mentre pronuncia il nome “Scorpius, come la prima costellazione che abbiamo osservato insieme”.

 

Prima non sapeva niente

Ora sa tutto



















 

 





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