This is me

di giulialovesgeorgeharrison
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Duckburgh, lunedì 1:30 A:M Le pale del ventilatore continuano a girare schricchiolando rumorosamente, mentre da lontano arriva lo schiamazzare degli ultimi ragazzi in uscita dai locali. Intuisco un ruggito di motore, che si allontana e affievolisce mano a mano. Silenzio. Un silenzio che avvolge tutto e ti penetra fino in fondo al cervello. Il silenzio assordante della periferia di Duckburgh, in cui i pensieri possono navigare  senza impedimenti . Mi alzo nervosamente, facendo cigolare la rete del letto e mi dirigo in cucina per prepararmi qualcosa, anche se fuori ci sono 27 gradi. Tabby, sta riposando beatamente nella sua cuccia. La invidio. Metto a bollire la teiera  e mi inginocchio per accarazzarla, ma lei soffia e scappa via. La rincorro per il corridoio, ma lei continua a soffiare, minacciosa. Mi è passato l'appetito, quindi spengo i fornelli e mi sdraio sul divano. Faccio partire un episodio di Doctor  Who, ma come negli ultimi tempi nemmeno qua trovo pace. In testa mi rimbomba la voce di mio zio : "A me non interessa del tuo corso di scrittura fantasy e della tua nuova stanza per lo yoga ! Mi serve un articolo sulla partita di ieri per l'ora di pranzo, sbrigati razza di stupido! " "Stupido, stupido, stupido .". La cattiveria e le critiche del mondo esterno sono penetrate pure qui. Sento qualcosa agitarsi in me, un sentimento che ho sempre represso in quasi trent'anni di vita. Rabbia, rabbia, rabbia. Tanta rabbia. La cattiveria e le critiche del mondo esterno sono penetrate pure qui. Sento qualcosa agitarsi in me, un sentimento che ho sempre represso in quasi trent'anni di vita. Rabbia, rabbia, rabbia. Tanta rabbia. Il telecomando giace in mille pezzi a terra, mentre il Decimo Dottore lancia un urlo ormai muto contro il nemico mostruoso di turno. Scappo in camera e mi rannicchio nel mio letto. Vorrei tanto non essere me stesso.




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