#2
~ We wanted to be the sky ~
«Sei
stato gentile a invitarmi.»
«Link»
risponde Kashiwa sorridendo, come
divertito dalla sua umiltà. «Sai bene che
l’onore di averti qui è tutto per noi
Rito.»
I
piccoli Rito sono così emozionati di
prender parte alla prima cerimonia ufficiale al Volodromo, durante la
quale
riceveranno il loro primo vero Arco Rondine in nome
dell’antico Campione. Link
strizza gli occhi per cercare tra loro Tulin, il figlio di Teba, ma non
riesce
a individuarlo in mezzo alla folla di piccole teste piumate.
È troppo poco
abituato ai bambini.
È
una cerimonia che si svolge ogni anno
in nome del Campione dell’aria. Link sorride amaramente
quando i piccoli Rito guidati
dal loro maestro si levano in volo tutti insieme per la prima volta,
compiendo
una complessa virata in direzione della dirupata città
mentre gli adulti, raccolti
nel Volodromo al di sotto di loro, l’incoraggiano
d’entusiasmo. Kashiwa s’accorge
del suo sorriso.
«Che
pensi?»
«Oh»
risponde Link colto alla
sprovvista. «Ai bambini.»
«Davvero?»
domanda Kashiwa sorridendo, e
Link sa che lui sa che era una bugia.
«No»
ammette, ma senza dispiacere. «Pensavo
a che cosa avrebbe detto Revali se avesse saputo che ancora nessuno, in
tutto
questo tempo, è stato ancora in grado di superarlo nel volo
o nell’arco.»
«È
il destino dei martiri, Link» mormora
Kashiwa «E forse lo saprebbe anche lui.» Resta in
silenzio per un momento. «Pensi
che ne sarebbe andato fiero?»
Link
ha bisogno di concentrarsi un
momento, colle ginocchia raccolte al petto e lo sguardo perso nel
vuoto, gli
occhi che vagano dietro ai piccoli Rito come fiamme nel cielo. Quando
si sforza
così, concentrandosi, Revali torna a lui come un fiotto di
sensazioni. «Credo
che avrebbe voluto che i Rito divenissero più grandi, dopo
di lui.»
Kashiwa
fa cenno col capo di aver
capito.
«È
stato lui a insegnarti a usare quella
tua paravela?»
Link
scuote il capo appena, forse più
per se stesso che per lui.
«No.
Revali mi ha insegnato a volare.»
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