Memories

di _p_ttl_
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“Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”
 Prompt: If we ever stop talking send me a song
 N° parole: 1324


Devo dire che questa OS non mi soddisfa per niente. Ci trovo molti difetti e pensavo di non pubblicarla. Il prompt mi diceva qualcosa ma più rileggevo ciò che avevo scritto e meno mi convinceva il tutto. Però alla fine ho deciso di darle una possibilità, se non altro perché so che non ci avrei mai rimesso mano. Per cui eccola, approssimativa e disordinata. Alla fine il writober serve per scrivere e divertirsi facendolo. Può darsi che tra qualche giorno decida di rimuoverla, ma nel frattempo eccola. 

Memories

Il banco è duro, scomodo e freddo a contatto con la pelle delicata del viso di Merlin, che vi si è poggiato con la guancia, lo sguardo fisso a guardare un punto indefinito fuori dalla grande finestra. Tiene le mani in grembo e respira lentamente ignorando tutto il baccano dei suoi compagni di classe non troppo entusiasti del rientro a scuola. È l’ultimo anno di superiori e c’è un’aria pregna di aspettativa, eppure in quel momento Merlin non riesce a pensare che a una cosa. Quando ha capito di essere innamorato di un ragazzo? Non lo sa. Non sa quando l’amicizia ha cominciato a tramutarsi in qualcosa di diverso, cosa l’abbia spinto ad un certo punto a fantasticare sulla consistenza delle sue labbra o sul profumo della sua pelle. Sa solo che ad un certo punto, più o meno un paio di anni prima, ha capito che quello che sentiva non era amicizia. La voce di Will, suo compagno di banco e migliore amico da sempre, lo risveglia da quello stato di trance in cui è finito. Non lo ha detto nemmeno a lui, non lo ha detto a nessuno.

Arthur e Merlin si erano conosciuti sette anni prima. I loro genitori avevano comprato due baite vicine in una località turistica montana poco conosciuta. Il paese era lontano qualche chilometro e nei dintorni c’erano pochissime case. Hunith e Balinor, i suoi genitori, durante la loro prima estate lì, si erano ritrovati a chiacchierare con Uther e Ygraine, trovando molto piacevole la loro compagnia. I ragazzi erano finiti così a condividere le loro estati e, spesso, anche le festività invernali. Merlin preferiva di gran lunga stare in montagna durante il periodo natalizio, con la neve che rendeva tutto più magico. In più, col freddo, aveva una scusa per sedersi un po’ più vicino ad Arthur, spalla contro spalla, a scaldarsi davanti al camino, ignorando le occhiate sospettose di sua sorella Morgana. In realtà, come Arthur gli aveva rivelato qualche tempo dopo essersi conosciuti, Morgana non era sua sorella di sangue. I suoi genitori l’avevano presa in affidamento quando era ancora molto piccola e poi l’avevano adottata, ma Arthur le voleva bene più che a sé stesso.
Con gli anni la loro amicizia si era consolidata, fino a diventare un legame tanto forte da rendere a Merlin quasi insopportabile l’assenza di Arthur durante i mesi invernali. Ogni anno, appena tornato a casa dalle vacanze estive, iniziava il conto alla rovescia per Natale, e dopo Capodanno iniziava quello in attesa dell’estate. Quanto gli sarebbe piaciuto condividere con Arthur anche la routine dei mesi che li vedevano lontani! Ma purtroppo la distanza che li separava era troppa.
Nonostante il loro sentirsi quotidianamente con lunghe telefonate e fitti scambi di messaggi, Merlin sentiva il bisogno di averlo vicino fisicamente. Si raccontavano tutto. Merlin ormai conosceva i nomi e le abitudini di tutti gli amici di Arthur e Arthur conosceva i titoli di tutti i libri che Merlin leggeva. Ma la mancanza dei suoi occhi chiari e del suo sorriso storto era pungente e dolorosa.
Merlin aveva capito all’improvviso di essere innamorato di Arthur. Questo sentimento lo terrorizzava. Le loro conversazioni cominciarono a sembrargli meno spontanee a causa del senso di disagio e della stretta allo stomaco che sentiva ogni volta che Arthur sorrideva. Aveva cercato di toglierselo dalla testa in ogni modo, anche uscendo con varie ragazze. Vuote e inutili conquiste prive di ogni interesse. Per quanto cercasse di negarlo o di convincersi del contrario, Arthur era sempre lì, stampato nella sua mente e inciso nel suo cuore. Era la foto di Arthur intento a pescare i regali da sotto l’albero con un buffo cappello da Babbo Natale scatta l’inverno precedente, rigorosamente senza farsi vedere, che teneva nascosta nel cassetto della sua scrivania.

Quando Arthur quell’estate gli aveva comunicato che Uther avrebbe venduto la baita, Merlin si era sentito mancare la terra sotto i piedi. Niente più cene davanti al camino o passeggiate nel bosco. Niente più Arthur. Si sentiva morire e cercò con tutte le sue forze di credergli quando gli disse che non sarebbe cambiato nulla, che avrebbero continuato a sentirsi e che ogni tanto sarebbe andato a trovarlo.
È appena iniziato l’ultimo anno di scuole superiori e Merlin sa bene di aver perso il suo primo amore, a cui non ha mai avuto il coraggio di dire la verità.

 
Sono passati otto anni. Alla fine, nonostante gli sforzi, le telefonate si sono fatte sempre più sporadiche e i messaggi sempre più privi di particolari. Merlin in quegli anni ha versato molte lacrime e con uno sforzo immenso ha strappato e buttato la foto che teneva nascosta nel cassetto. In tutti i ragazzi che ha frequentato ha cercato gli occhi di Arthur, ma nessuno era lui. L’ultimo messaggio risale a quattro anni fa. Da ormai altri quattro non sa più nulla di lui e della sua vita, ma non ha cambiato numero di cellulare. Non si sa mai.
È domenica mattina ed è seduto da solo al tavolino di un bar quando sente il cellulare vibrare nella tasca. Lo tira fuori con aria annoiata ma appena legge il nome sullo schermo illuminato il cuore perde un battito. Preme l’indice sulla notifica e compare un messaggio molto lungo:

<< La conosci Memories dei Maroon 5? Ecco il testo

Here's to the ones that we got
Cheers to the wish you were here, but you're not
'Cause the drinks bring back all the memories
Of everything we've been through
Toast to the ones here today
Toast to the ones that we lost on the way
'Cause the drinks bring back all the memories
And the memories bring back, memories bring back you
There's a time that I remember, when I did not know no pain
When I believed in forever, and everything would stay the same
Now my heart feel like December when somebody say your name
'Cause I can't reach out to call you, but I know I will one day, yeah
Everybody hurts sometimes
Everybody hurts someday
But everything gon' be alright
Go and raise a glass and say,
Here's to the ones that we got
Cheers to the wish you were here, but you're not
'Cause the drinks bring back all the memories
Of everything we've been through
Toast to the ones here today
Toast to the ones that we lost on the way
'Cause the drinks bring back all the memories
And the memories bring back, memories bring back you
There's a time that I remember when I never felt so lost
When I felt all of the hatred was too powerful to stop
Now my heart feel like an ember and it's lighting up the dark
I'll carry these torches for ya that you know I'll never drop, yeah
Everybody hurts sometimes
Everybody hurts someday,
But everything gon' be alright
Go and raise a glass and say,
Here's to the ones that we got
Cheers to the wish you were here, but you're not
'Cause the drinks bring back all the memories
Of everything we've been through
Toast to the ones here today
Toast to the ones that we lost on the way
'Cause the drinks bring back all the memories
And the memories bring back, memories bring back you

Ho smesso di cercarti perché faceva troppo male. Non ti ho mai dimenticato. Il prossimo anno mi sposo, ma non posso farlo senza dirti che ti ho amato così tanto... Non ti sei mai accorto che ero innamorato perso di te? Una parte di me ti amerà per sempre, Merlin. Addio.>>

Merlin blocca lo schermo del cellulare e se lo infila in tasca. Non ha intenzione di rispondere a quel messaggio, è meglio che non lo faccia. Le lacrime gli scivolano lungo le guance senza che si sia nemmeno accorto di aver iniziato a piangere.
Addio, Arthur. Stavolta per sempre.

 




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