Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa
fiction
non è stata scritta a scopo di lucro.
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Attenzione a
quello che sogni: potrebbe anche avverarsi!
Quei momenti che precedevano lo spuntare del giorno erano sempre molto
umidi lì a Edo.
Una nebbia pregnante e sottile si insinuava in ogni angolo della
città.
Il perlaceo bagliore che la nebbia emanava quando veniva colpita dai
primi timidi raggi del sole rendeva l'atmosfera incantata, come se
fosse quasi magica.
Kondo si perse ad osservare la città ancora addormentata,
nascosta sotto quell'umido velo grigio. L'inverno era ormai alle porte
e anche la foschia sembrava diventare sempre più spessa mano
a mano che giorni andavano avanti.
Un brivido di freddo lo scosse, ma l'uomo lo ignorò non
appena vide spuntare dalla nebbia la persona che stava aspettando.
Il locale aveva chiuso molto più tardi del solito, visto che
era un giorno di festa, e le ragazze scivolarono silenziose per le
stradine nebbiose, scambiandosi qualche flebile saluto che si perdeva
quasi immediatamente, come risucchiato in quella galleggiante
nebbiolina.
Kondo si azzardò a muovere qualche passo, per raggiungere
una delle ultime ragazze che erano uscite. La affiancò
silenziosamente, regalandole un sincero sorriso.
Come sempre, la ragazza lo squadrò dalla testa ai piedi,
lanciandogli occhiate non proprio amichevoli.
Ma Kondo non si arrendeva, non si arrendeva mai.
La perseveranza e l'enorme cuore erano i suoi migliori alleati.
Senza dire una sola parola, Otae riprese i suoi passi, dirigendosi
verso casa. La serata doveva essere stata parecchio faticosa,
perché la ragazza sembrava più stanca del solito.
Un impertinente sbuffo di vento gelido la colpì
all'improvviso e la ragazza tremò sotto il suo kimono ormai
troppo leggero per la stagione.
Come se fosse stata la cosa più naturale del mondo, Kondo si
sfilò la pesante sciarpa di lana che portava al collo, per
passarla immediatamente intorno le spalle tremanti della ragazza al suo
fianco.
Otae si voltò lentamente verso di lui, lo sguardo
interrogativo di chi si aspetta di tutto.
Ma Kondo si limitava a sorridere.
Non c'è null'altro da fare. Nulla di superfluo da dire.
Bastava il suo sorriso.
L'atmosfera pareva davvero magica, e nonostante il freddo sempre
più pungente lambisse i corpi dei due, questi quasi non se
ne rendevano conto.
Kondo aveva ancora una mano posata gentilmente sulla spalla della
ragazza.
Otae non provò nemmeno a respingerlo, a cacciarlo via, a
prenderlo a calci.
Rimasero in silenzio, immobili, i contorni che si perdevano nella
nebbia.
Occhi negli occhi attendevano.
Un cenno divino, un qualunque segno.
Occhi negli occhi rimasero fermi in mezzo alla foschia.
Lentamente, all'unisono, con una sincronia praticamente perfetta, Kondo
e Otae si sporsero uno verso l'altra.
Lentamente, senza fretta.
Come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Occhi negli occhi, sempre più vicini.
Potevano sentire una il calore del corpo dell'altro, talmente poca era
la distanza che li separava...
“Allora?! Che succede?! Non si lavora più
qui?!”
Kondo si risvegliò di soprassalto, richiamato dalla voce
irata di padron Matsudaira.
Gridando dallo spavento si rimise di scatto in piedi.
“Ve...vecchio! Che cosa sta succedendo?!”
balbettò, parecchio confuso.
“Succede che ti sei addormentato mentre dovevi fare la
guardia! Idiota di un gorilla! Ti aspetta il seppuku per
questo!” e vide con assurda chiarezza Matsudaira estrarre la
spada, con aria risolutamente minacciosa.
“Stai scherzando..? Vecchiooo!”
“Ehi, ehi! Ti sembra il caso di dormire quando sei in
servizio?!”
Hijikata scrollò Okita, che si era bellamente messo a
dormire in mezzo al cortile, ignorando con assurda
semplicità d'animo il fatto che teoricamente doveva essere
in servizio.
“Hijikata, mi hai svegliato!”
“Certo che ti ho svegliato, idiota!”
tuonò il Vicecomandante, oltremodo infastidito per
l'atteggiamento totalmente menefreghista di quello che in teoria doveva
essere il migliore dei suoi sottoposti. C'era quasi da fare
più affidamento su Yamazaki...
“Ma stavo facendo un così bel sogno!”
“Non me ne frega un accidente! Non devi dormire quando sei in
servizio!” sbraitò di nuovo Hijikata.
“No, sul serio, era bellissimo! Ho sognato Kondo che stava
facendo la posta a Otae...”
“...sai che novità..!”
“...però che questa volta sembrava proprio essere
riuscito nel suo intento. Solo che nel momento in cui si stavano per
baciare, Kondo si è accorto che in realtà era
tutto un sogno, svegliandosi con il vecchio Matsudaira che gli voleva
far fare seppuku!”
Hijikata fissò con un sopracciglio inarcato Okita.
“Sogo, ma tu devi essere sadico anche quando
sogni?!”
FINE
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Angolo dell'Autrice:
L'ho detto e non l'ho fatto!
Tempo fa dissi che avrei scritto una fic dove Kondo non finiva per fare
le solite figuracce.
Mi ci sono messa d'impegno, ve l'assicuro.
Ma proprio non ci riesco! XD
Povero Kondo, io lo stimo davvero un sacco, ma proprio non mi riesce di
farlo trionfare. E' uno di quei personaggi che hanno impressa a fuoco
nel DNA la sfiga. Povero Gorilla.
Però dovete ammettere che un pochino sono riuscita a
redimerlo, o no? XD
Okita che sogna che Kondo sogna che finalmente Otae cede.
Detto così sembra anche più complicato di quanto
non sia...ahahaha!
Vabbé, ringrazio chi vorrà lasciarmi una
recensione per questo altro lavoro con non troppo senso! XD
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Angolo della
pubblicità:
Scusate se prendo un pò del vostro tempo, ma ci tenevo a
dire un'altra cosa.
Per chi non se ne fosse accorto, ho indetto un contest a
tema libero su Gintama, su EFP Forum.
Non ha avuto molto successo finora, ma se ci fosse qualcuno che vuole
partecipare, non ha che da clikkare sul link sottostante per saperne di
più. Mi raccomando, partecipate numerosi! ^^
Gintama contest:__“Ehi tu! Sì, proprio
tu! Muoviti a partecipare!”
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